India: culture e trekking

India del nord, Triangolo d'oro, Varanasi
Scritto da: lacrima81
india: culture e trekking
Partenza il: 07/08/2015
Ritorno il: 27/08/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
Finalmente ci sentiamo pronti per scoprire un po’ di India del Nord, per gustare un assaggio di questo “inaspettato” mondo, che ad ogni suo angolo di paesaggio, città… ti toglie il fiato.

07\08\2015

Partiamo da Linate con un volo Lufthansa e atterriamo a notte inoltrata, per cui decidiamo per una sistemazione nell’Hotel IBIS in aeroporto

08\08\2015

Sveglia presto, oggi conosceremo il nostro driver (prenotato dall’Italia – riferimento Mahendra Singh), colui che ci accompagnerà in questa prima parte di viaggio, Bablu, un simpatico “damerino”, gentile, di poche parole, con tre caratteristiche principali utili per guidare in India: un ottimo clacson, piede pronto sul freno e tanta tanta pazienza; ebbene si tenete presente che guidare è una dote, un’arte.. i clacson suonano in continuazione, devi essere pronto ad evitare vacche, cammelli, camion (che riportano sul retro la scritta “per favore suona” per facilitare il sorpasso) , moto, motorini, bici… e tanto tanto altro, non si può capire se non si vede con i propri occhi.

Dopo il primo impatto con i rumori, il caos, il caldo di questo magico luogo, partiamo alla volta di Jaipur, la capitale del Rajasthan, con la sua parte nuova e vecchia, con le sue caotiche vie.

Arriviamo verso sera per cui ci sistemiamo in hotel Fortune Select Metropolitan , cena e riposo.

09\09\2015

Giornata dedicata alla visita della città; veniamo accompagnati da una guida indiana che parla italiano e che ci spiega la storia e ci porta alla scoperta della città vecchia (chiamata città rosa), City Palace (ospita tutt’ora i membri dell’ex famiglia reale), Lacke Palace, Hawa Mahal (Palazzo dei Venti, edificio di cinque piani in arenaria rosa e lavorato a nido d’ape), i bazar (vendita di pregiati gioielli e tessuti, oggetti in marmo).

Ci trasferiamo verso Amber, a 11 km dalla città e visitiamo l’Amber Fort, costruito in arenaria giallina e rosa e marmo bianco. E’ un palazzo reale suddiviso in quattro settori principali. Il forte è raggiungibile a piedi in 10 minuti oppure con l’escursione a dorso di elefante (1000 rupie, considerate poi la mancia da dare al domatore per poter sfamare la creatura, a mio parere, usata).

Durante la salita verrete continuamente assaliti da venditori di statue , tessuti, ma diffidate si tratta di falsi; se avete intenzione di effettuare degli acquisti, dirigetevi e fatevi consigliare i negozi siti in città.

Pernottamento Pearl Palace, ottima scelta nella città vecchia, con una fantastica terrazza dove potete cenare e deliziare il palato con le specialità del posto.

10\08\2015

Partenza per Agra, durante il tragitto tappa a Fathpur Sikri, città fortifica, con la sua moschea dove attorno sorgono diversi palazzi.

In serata giungiamo nella magica Agra città che ospita il più famoso mausoleo del mondo, il Taj Mahal. Camminando lungo un sentiero che fiancheggia il mausoleo, troviamo un pescatore che, con la sua semplice imbarcazione, ci dà la possibilità di avere un primo assaggio del fascino del Taj Mahal, la vista dal fiume Yamuna a calar del sole ti lascia senza parole, questa lacrima di marmo fatto erigere dall’imperatore in memoria di sua moglie, è considerata da molti l’edificio più bello del mondo.

Pernottamento Taj Resort, cena in un localino dalla cui terrazza abbiamo potuto ammirare la maestosità del monumento.

11\08\2015

Non può mancare la visita all’alba del Taj Mahal per goderci l’edificio senza la calca dei turisti. Accendiamo i motori e il viaggio prosegue verso Delhi, la pioggia ci fa da compagnia. Per fortuna, mentre siamo riparati in auto, lungo il percorso i bambini si divertono a tuffarsi e giocare nelle profonde pozzanghere causate dalla intensa acqua scesa.

Facciamo tappa all’Agra Fort, la fortezza moghul più bella di tutta l’India, è costituito da un labirinto di edifici che formano una città nella città.

Arriviamo a Delhi e ci sistemiamo in hotel, il City Star che è vicino alla stazione dei treni. Ottima e strategica posizione che ci permette facilmente la visita della città in metro.

Infatti, il tempo di lasciare i bagagli, ci avventuriamo nei sotterranei della metro, nonostante ci fosse stato sconsigliato. Beh non potete immaginarvi la quantità di persone presenti, file di uomini divisi dalle file delle donne in attesa dei controlli per poter accedere alla linea della metro: confusione, caos e noi, gli unici occidentali osservati da tutti.

Pazienza, non ci scoraggiamo. Studiamo la cartina e durante l’attesa dell’arrivo della metro, uno studente bramino ci volge la parola “scusandosi per il caos della città in cui vive”, robe da matti e da qui, senza saperlo, si offre di “scorazzarci” per la metro e ci accompagna a visitare il tempio surreale Jhandewalan Hanumann, caratterizzato dalla sua statua che si innalza per 34 metri e che, grazie al nostro nuovo amico indiano, riusciamo a raggiungerne la vetta (non accessibile agli occidentali), non dopo esserci inoltrati in passaggi attraverso bocche di demoni e sale zeppe di divinità. Shiva, lo studente, è da noi incuriosito e approfitta per rivolgerci domani di ogni genere: politica, scuola, geografia, famiglia. E’ curioso e ha “voglia di sapere”, ma è giunto il momento dei saluti con la ripromessa di continuare a comunicare attraverso i diffusi social network.

12\08\2015

Intera giornata dedicata alla città, per spostarci da un luogo all’altro approfittiamo ancora della presenza dell’autista Bablu, che con tanta calma e pazienza si sbroglia con dimestichezza nel traffico della città. Delhi è magica, misteriosa, caotica; città di 16.7 milioni di persone, dove rovine di forti e bazar medievali sono sparsi tra palazzi di uffici, centri commerciali e un groviglio di superstrade. Non deve mancare la visita del’Old City, Red Fort, Zona di Connaught Place, Tomba di Humayun,minareto della maestosa Jama Masjid, Rajèath (lungo viale che collega l’India Gate ai palazzi del governo). Salutiamo il nostro autista, lo ringraziamo per questi favolosi frenetici giorni e continuiamo soli la visita.

13\08\2015

Proviamo l’ebrezza del risciò e tastiamo la forza delle gambe dei minuti uomini indiani sulle loro biciclette trasformate al trasporto di due persone e\o cose e dedichiamo l’intero giorno a completare la visita. Ci addentriamo nella caotica via commerciale Chandni Chowk, ci lasciamo trasportare dalla fiumana di persone a Kashmere Gate alla ricerca dei possenti uomini di Delhi (uomini muscolosi che praticano la lotta nel fango) ahimè senza trovarli; sbirciamo i diversi bazar (Ballimaran, Spice Market, Chawri Bazaar e Lal Kuan Main Bazar), ci rechiamo al museo Ghandi Smriti (luogo commemorativo dove seguiamo le orme di cemento che rappresentano gli ultimi passi di Ghandi che portano al punto preciso dove fu assassinato), visitiamo il monumento Raj Ghat (una piattaforma di marmo dove venne cremato Ghandi dopo essere stato assassinato).

Grazie nuovamente all’aiuto di uno studente, riusciamo a raggiungere il santuario di marmo Hazrat Nizam-ud-din Dargah, nascosto in un caos di bazar che vendono petali di rose e oggetti per le offerte e partecipiamo al momento della preghiera.

Non ci lasciamo certo scappare una visita al Tempio Gurdwara Bangla Sahib, tempio sikh con cupole d’oro, dove restiamo incantati dall’aspetto dei “duri” uomini sik: turbante, bracciale in argento e sciabola, segni distintivi.

La giornata trascorre freneticamente e ci ritroviamo alla stazione dei treni alla ricerca del treno che ci porterà nella spirituale Varanasi. Avevamo prenotato i biglietti dall’Italia in prima classe e, dopo aver trovato la carrozza, saliamo e con grande gioia entriamo nella nostra cabina con letti a castello tutta per noi, senza doverla dividere con nessuno. Durante la notte dormiamo per recuperare le forze che ci serviranno per l’incontro con Varanasi.

14\08\2015

Alle 7.00, in perfetto orario giungiamo a destinazione e veniamo assaliti da infiniti taxisti, tutti pronti a portarti ovunque a diverse prezzi e, dopo svariate contrattazioni, optiamo per un simpatico e ottimo autista di riscò. Ancora mi chiedo come abbia fatto a trasportare due valigie, noi due e se stesso su questo strano mezzo di trasporto, ma credetemi ce l’ha fatta e ci ha portato nel punto in cui nessun mezzo può entrare per darci la possibilità di proseguire a piedi fino al nostro B&B kedareswar, che si trova a Chowki Gate sulle sponde del Gange, davvero spettacolare.

Cosa dire… non esistono parole e foto per descrivere ciò che appare ai nostri occhi, per spiegare la spiritualità, la magia di questa città sacra; non puoi spiegare cosa è per la gente il fiume Gange.

I pellegrini hindu giungono fino a qui percorrendo svariati di km scalzi per giorni e giorni, per lavare i loro peccati di una vita in queste acque sacre o per cremare i corpi dei propri cari (qui è possibile ottenere la liberazione del ciclo delle reincarnazioni).

Durante la permanenza non lasciatevi scappare: una passeggiata lungo i vari ghat dove si concentra la vita degli abitanti (affacciati sul fiume, per raggiungerli perdetevi negli stretti vicoli della vecchia città, scontratevi con i cani randagi e le vacche che non vi lasceranno spazio per passare) e la gita in barca sul fiume, sia verso sera (per potere assistere alle diverse cerimonie con falò e danze), sia il mattino presto (le persone si recano lungo i ghat per lavarsi, per fare il bucato, per buttare l’immondizia).

15\08\2015

La prima parte della giornata la dedichiamo a terminare la visita dei ghat: Assi ghat (il principale), Dashashwamedh Ghat (il più popolato), Manikarnika ghat (utilizzato per le 300 cremazioni che avvengono nell’arco della giornata) e tanti altri. Verso sera ci trasferiamo all’aeroporto per un volo per Delhi.

16\08\2015

La sveglia suona prestissimo per poter volare da Delhi a Leh. La nostra vacanza cambia vestito e ci trasferiamo nella regione del Ladak per dedicarci ad uno delle nostre passioni: il trekking. Atterriamo a Leh cittadina che si trova a 3.500 mt di altitudine e ad accoglierci le spettacolari montagne aspre e aride, che fanno da sfondo a stupa (monumenti religiosi buddisthi), dove sventolano le bandiera di preghiera dai vivaci colori. Veniamo catapultati in un’altra realtà completamente diversa rispetto a ciò che abbiamo vissuto nella prima parte: dal caos, confusione, odori del triangolo d’oro, ci avvolgiamo nella pace, nella cala di questa cittadina.

Prima di partire per il trekking restiamo due giorni in città per acclimatarci ed accertarci di non avere problemi di salute durante l’attività. Conosciamo la guida che percorrerà con noi il Markha Valley trekking definiamo gli ultimi dettagli e ci prepariamo psicologicamente a ciò che aspetterà nei prossimi giorni.

17\08\2015

Abbiamo ancora 24 ora per abituarci all’altitudine (che non ci dà nessun tipo di problema) per cui ci rilassiamo nella tranquilla cittadina, visitiamo il Leh market, Leh Palace (palazzo a nove piani), Tsemo Fort (Forte della Vittoria), Shanti Stupa, Stakna Matho and Stock Palace Museum

18\08\2015: Spituk-Zinghchen (2,5 h di camminata)

Il pick up ci ritira dall’hotel e non vi immaginate del carico, sembra che dobbiamo partire per una spedizione per mesi e mesi. Dopo mezz’ora abbandoniamo la jeep e iniziamo il nostro trekking, prima tappa da raggiungere Zinghcen, per lo più si tratta di strada asfaltata, facile e, dopo una breve sosta presso un simpatico vecchietto venditore di bibite, raggiungiamo il nostro accampamento.

Veniamo accolti da un buon the caldo, abbiamo molto tempo a disposizione e i pensieri giungono alla mente, si affollano nella testa tutte le emozioni della settimana precedente, tutto quello provato e visto e non ci sembra vero, ora, di trovarci in questo paradiso. Il nostro chef ci delizia con una semplice ma squisita cena: zuppa ai funghi, cavolfiori, insalata. Lenticchie e riso e poi, a conclusione, una tazza di thè.

Entriamo nei nostri sacchi a pelo, nella nostra tenda canadese e ci lasciamo avvolgere dalla notte.

19\09\2015: Zinghcen-Ganta La Base (4,40 h di camminata)

Veniamo svegliati da una ciotola di acqua bollente e dalla solita tazza di the. Anche oggi il sole ci guida ed entriamo nel Hemis National Park e raggiungiamo, lungo un semplice falso piano, il villaggio di Yurutse, composto da una sola casa, dove una signora ci ospita per permetterci di consumare il nostro packet lunch. Proseguiamo per un’altra ora e mezza e arriviamo al campo base a quota 4.545 mt. Qui l’altitudine si fa leggermente sentire con piccoli giramenti di testa e stanchezza, ma nulla di chè, ci abituiamo subito. Assaggiamo il Mashala The, una bomba energetica preparata con the, latte e ginger e altri ingredienti segreti che non vogliamo conoscere.

Dopo una breve rinfrescata al fiume, ceniamo all’interno della cucina-tenda, le temperatura non ci permettono di stare all’esterno; infatti anche durante la notte il freddo si fa sentire.

20\08\2015: Ganda La Base – Tu Skiu (5,50 mt)

Sveglia ore 06.30, abbondante colazione che ci dà la carica per partire alla volta di Ganda La Pass a 4.900 mt, raggiungibile dopo una facile salita di un’ora e mezza, dove l’unica difficoltà è rappresentata dall’altitudine (anche se a noi non provoca alcun fastidio).

Lungo il tragitto incontriamo simpatiche marmotte, conigli, yak e, giunti in vetta, non può certo mancare la foto ricordo. Tempo di rifiatare e giù in discesa fino a Shingo, 4 ore di camminata circa lunga una gola. Oggi siamo accampati in un villaggio di 20 case e stiamo riuscita a strappare un sorriso ad un bambino semplicemente regalandogli un quaderno e dei pennarelli. Cena a base di zuppa di pomodoro, pizza (alta circa 10 cm ma buonissima), insalata di piselli, formaggio e pomodori, ananas e per concludere caffè, thè o cioccolata calda.

Il percorso è stato lungo anche se non impegnativo, infatti alle 19.30 siamo tutti a nanna.

21\08\2015: Skiu – Markha (5 h di camminata)

Dopo aver ingerito quattro panini tondi tipici indiani, fette biscottate, omelette al formaggio, miele, marmellata, burro, caffè, latte, the e cioccolato partiamo (pieni) per la tappa pi lunga a livello di km. Solitamente lungo il tragitto sostiamo nelle parachute caffè, dove si ha la possibilità di mangiare, bere e riposarsi, ma oggi abbiamo la fortuna di essere ospiti in una graziosa casettina con giardino, da una parente della nostra guida, la quale ci ha accolto come se ci conoscesse da una vita, senza diffidenza e ci ha offerto da bere. Il packet lunch (succo di mela, uovo sodo, pane con formaggio, cioccolato e croccantino) lo divoriamo su un pendio vista Markha Valley, semplicemente a bocca aperta. Abbiamo dovuto attraversare per ben due volte le gelide acque dei fiumi; i km passano, il cielo è coperto e la stanchezza un po’ si fa sentire, ma non molliamo e crolliamo una volta arrivati al campo base (attrezzati anche di bagni, si fa per dire, un semplice buco al coperto, per cui meglio madre natura).

22\08\2015: Markha – thachungtse (5 h di camminata)

La giornata inizia con un cielo che non promette bene… e subito ci attendono le acque gelide che ci danno la sveglia e la carica per raggiungere il vicino monastero abitato da un giovane monaco. Le nuvole si fanno sempre più grigie, ma non ci scoraggiamo e affrontiamo una ripida salita per visitare il monastero Techa, abbandonato su di una roccia; la fatica ne vale veramente la pena, da pelle d’oca. La pioggia arriva e ci ripariamo all’interno delle mura di una casa in costruzione , il tempo di mangiare il nostro ottimo toast e poi via che proseguiamo lungo un sentiero roccioso, reso scivoloso da una incessante pioggia battente.

Uno spiraglio di sole ci permette di rinfrescarci, montare le tende, dove subito ci ripariamo dal forte vento.

Alle 18.30 cena pronta: se qualcuno vi dice che non mangerete in questi giorni, non dategli retta… non mangi la carne, ma credetemi… avrete sempre la pancia piena. Stasera il nostro impeccabile cuoco ci ha proposto zuppa di pomodoro, vegetali bolliti, riso con lenticchie, insalata e per finire una fresca macedonia.

Vi chiederete tutta questa roba come viene trasportata, ebbene, da sette pony che ogni giorno trasportano tutto il necessario!

23\08\2015: Thachungtse – Nimaling (3 h di camminata)

Non ci sono molte ore di cammino, ma l’altitudine aumenta, in un’ora e mezza di salita tocchiamo i 4.700 mt, infatti i movimenti iniziano un po’ a rallentare e il fiato diventa corto.

Il sentiero è pianeggiante e, con la compagnia di topini di montagna, marmotte, pecore, ci fermiamo al campo base, il più alto del trekking. Un paradiso, siamo circondati dalle montagne innevate, qui regna la pace ed abbiamo a disposizione un pomeriggio intero per rilassarci.

Oggi, vista l’altitudine, lavarsi al fiume è impossibile per cui ci accontentiamo di una passatina con delle salviettine (quelle per i bambini per intenderci che non devono mai mancare in queste situazioni). Quando il sole scende, il freddo sopraggiunge, ma Shiba è subito pronto con un fumante the e biscotti che ci riscaldano.

Dopo un ottimo pasto serale, ci chiudiamo nella ns tendina, cerchiamo di scaldarci il più possibile e vi ricordiamo un abbigliamento adeguato alle temperature che dovrete affrontare.

24\08\2015: Nimaling – Shangsumdo (6 h di camminata)

Ci viene da dire Buon Natale! Oggi a svegliarci sono i fiocchi di neve, che non ci abbandoneranno fino alla vetta, il passo più alto, tocchiamo i 5.200 mt; tanta è la felicità per essere riusciti a toccare la cima, che non ci crediamo, non ci sembra vero, momento da immortalare con una foto e con le nostre firme sulle bandierine preghiera.

Iniziamo poi 4 lunghe ore di discesa che termina al campo base previsto per l’ultima serata e stasera il nostro chef nepalese ha pensato ad una piacevole sorpresa: torta al cioccolato con dedica a noi, tutto accompagnato da una bottiglia di birra che ci è sembrato corretto offrire.

Il trekking finisce qui, ma dentro di noi ha lasciato una grande forza, quella che ci ha permesso di resistere 8 gg senza i confort a cui siamo abituati, senza alcun contatto con le persone più care, ma solo noi, la montagna e i nostri pensieri. Un’avventura, un’esperienza indimenticabile, che richiede una lunga preparazione, sacrifici, ma che vengono poi tutti quanti ripagati. Grazie a tutte le persone che ci hanno seguito in questi giorni: la guida, preparata, il cuoco, il migliore, il pony man, e i pony stessi che hanno dovuto caricare il nostro materiale.

25\08\2015: Shangsumndo – Leh

Rientriamo a Leh, solo dopo aver visitato altri monasteri tra i più importanti del Ladak, Thikse, Hemis e Shey.

26\08\2015

Non ci fermiamo e raggiungiamo in jeep il passo carrozzabile più alto al mondo Khardungla 5.606 mt.

La strada per raggiungerlo è in buono stato, ad eccezione dell’ultimo tratto dove si stringe, dove bisogna porre molta attenzione alle buche, ai grossi massicci, ai camion, è richiesta agilità nelle manovre e dobbiamo dire che il nostro autista è veramente in gamba.

La cima è affollata dai turisti del posto che giungono in moto o in bici , scattare una foto risulta difficile ma non possiamo lasciare il passo senza un ricordo.

Il pomeriggio lo dedichiamo un po’ agli acquisti a Leh, a poco prezzo potete trovare gioielli, tessuti, oggetti di ogni genere, pietre preziose non avete che l’imbarazzo della scelta.

27\08\2015

Voliamo a Delhi, terminiamo la visita della città e la notte ripartiamo per far rientro in Italia.

L’India o la odi o la ami. Lasciatevi incantare e trasportare dalla magia del posto e vivrete un viaggio incredibile.

PREZZI PER PERSONA:

Visto € 53,00 se vi recate voi all’ambasciata indiana a Milano

Assicurazione viaggio €. 61,00 (www.viaggisicuti.it)

Volo intercontinentale Lufthansa Linate-Francoforte-Delhi €. 630,00

Volo interno IndiaGo Varanasi-Delhi €. 33,00

Volo interno GoAir Delhi-Leh-Delhi €. 153,00

Autista per triangolo d’oro €. 107,00 (www.inindiaconmahendra.it)

Hotel prima parte del viaggio €. 15\20 (www.booking.it)

Alloggio a Leh e trekking con escursioni monasteri €. 680,00 (www.dreamladakh.com)

Pasti €. 10,00

Spesa viaggio per persona €. 2.107,00

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