Tamil Nadu e Kerala 2

Due settimane fantastiche nell'India del Sud
Scritto da: claudio rao
tamil nadu e kerala 2
Partenza il: 03/08/2013
Ritorno il: 20/08/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Partiamo il 3 agosto (volo China Airlines, buon livello) per Delhi, l’unico diretto da Roma, e in 8 ore arriviamo a destinazione.

Giusto il tempo per lavarci e cambiarci in hotel (gentilmente offerto dall’agenzia) ed incontriamo il responsabile del tour operator indiano che ci consegna i documenti di viaggio e ci fornisce qualche ulteriore dettaglio. Ci siamo affidati per la 2à volta all’agenzia Travel Pals India con la quale avevamo già effettuato un viaggio meraviglioso in Rajastan anni fa. E devo dire che questa esperienza ci ha confermato la loro grande professionalità e massima cura per ogni piccolo dettaglio. Ancora sotto l’effetto del jet lag della notte insonne ci ritroviamo su un volo interno (Indigo) destinazione GOA. Purtroppo non abbiamo visto molto qui perché la maggior parte del nostro tempo è stato dedicato alla ricerca di un dentista dal momento che mia moglie ha avuto la sventura di rompersi un dente a due ore dalla partenza per l’India. Ci hanno consigliato la clinica “Apollo Victor Hospitals“ che sembrava essere il posto più quotato della zona dove alla modica (per noi) cifra di 17 euro le è stato ricostruito il dente ( donna dentista alle prime armi) in un laboratorio abbastanza pulito e igienicamente sicuro.

Il giorno seguente siamo partiti alla volta di Chennai (volo Air India) dove abbiamo incontrato quello che sarebbe stato il nostro autista fino all’ultimo giorno del tour: Murugesh.

Ci sarebbero tante parole da spendere su questa persona, seria, gentile, esperta, padrona delle lingue dei paesi del Sud, che ci ha fatto scoprire lungo il percorso piccoli angoli di autentica India. Lui era a conoscenza di ogni ristorante, hotel, tempio, negozio. Sempre pronto a fermarsi dove desideravamo, a suggerirci posti convenienti dove fare shopping, senza mai proporci quelli convenzionati o condizionare le nostre scelte. Basta dire che dopo aver trascorso 15 giorni in sua compagnia, al mattino di lasciarci gli abbiamo consegnato una busta con la sua mancia e una piccola lettera dove avevamo scritto tutto quello che, causa commozione, non saremmo mai riusciti a dirgli a voce.

Il nostro tour nel TAMIL NADU ha toccato le seguenti località: Mahabalipuram, Pondicherry, Kumbakonam, Tanjore, Trichy e Madurai.

A MAHABALIPURAM abbiamo soggiornato al Chariot Beach Resort, posizione strategica a due passi dal Five Rathas ( splendidi templi, davvero unici) e di fronte ad una bellissima spiaggia. La nostra camera standard era situata nel corpo centrale del resort, e benchè fosse spaziosa e pulita, aveva un aspetto piuttosto triste e dimesso. Probabilmente di livello ben diverso erano i cottages disseminati nel giardino intorno alla piscina ( molto grande) o fronte mare. Il servizio ristorante piuttosto scadente e lento, assai meglio approfittare dei tanti ristoranti del centro (tra i quali possiamo segnalare il Moonraker, ottimo ed economico).

Abbiamo effettuato le visite ai templi nel pomeriggio, verso il tramonto, orario in cui c’erano pochi turisti e una luce meravigliosa.

Il giorno dopo ci siamo spostati a PONDICHERRY ed è stato come spostarsi in un mondo diverso. E’ una cittadina che conserva tutto il fascino dei tempi in cui era sotto il dominio francese. Passeggiando per le sue vie quasi ci si dimentica di essere in India. E la stessa sensazione l’abbiamo provata nelle numerose pasticcerie o caffè della città.

Un’esperienza a parte è la visita ad AUROVILLE che ci ha completamente spiazzati e forse dobbiamo ancora metabolizzare per capirne il senso… o il non senso. Una cosa è certa: mia moglie ha molto apprezzato le boutiques che si trovano all’ingresso. Ovviamente hanno prezzi un po’ più alti rispetto allo standard, ma prodotti di grande qualità e buon gusto. Oltre ai soliti saponcini profumati ha comprato una borsa e tantissime collane fatte con fili di seta di tutti i colori.

Per questa tappa abbiamo soggiornato all’Hotel de l’Orient, piccolo boutique hotel. La stanza era piccolina con un letto da una piazza e mezza e un bagno che forse avrebbe necessitato qualche miglioria, ma il tutto pieno di charme.

Da Pondicherry ci siamo spostati a KUMBAKONAM, dopo 3 ore e mezza di auto. Qui ci siamo fermati per 2 notti visitando Tanjore e Trichy. Abbiamo soggiornato al Mantra Veppathur Resort, che non era la nostra scelta originale, ma c’è stata proposta dall’agenzia Travel Pals e mai scelta fu più azzeccata. Cosa c’è di meglio dopo una giornata trascorsa nell’incessante caos indiano che ritrovarsi in questa vera e propria oasi di pace dove il solo rumore che regna è il canto di tantissimi uccelli delle specie più strane? La nostra villetta era deliziosa, dotata di un bellissimo bagno con doccia a cascata a cielo aperto.

Da Kumbakonam abbiamo visitato TANJORE, una delle località per le quali avevamo previsto il servizio di una guida parlante inglese. Siamo stati fortunati perché abbiamo incontrato un personaggio davvero originale e anche molto competente e richiesto ( il suo cellulare squillava in continuazione). All’interno del Bihadisvhara Temple ha cominciato ad intonare un’invocazione a Shiva e ha voluto che lo seguissimo nel canto. Alle nostre timide voci si sono presto unite quelle di tutti i fedeli in fila verso il lingam, in un coro davvero molto suggestivo.

Tornati in hotel ci siamo concessi un paradiasiaco massaggio ayurvedico eseguito da mani veramente esperte. La mattina seguente, di buon ora, ci siamo messi in viaggio verso Madurai, con sosta a TRICHY. Forse ci siamo un po’ pentiti di non aver chiesto l’ausilio di una guida per la visita allo Srirangam Temple dal momento che il tempio è davvero meritevole e molto vasto per cui è facile perdere l’orientamento.

Comunque, grazie al nostro libro e alla disponibilità dei locali, sempre pronti ad aiutarci, siamo riusciti ad averne una visione completa anche se probabilmente un po’ approssimativa. Per una visita di un’ora si può prendere una guida locale all’ingresso per circa 150 rupie (meno di 2 euro).

Siamo giunti a MADURAI nel tardo pomeriggio e non appena abbiamo messo piede in hotel (Heritage) siamo stati sorpresi dalla prima forte pioggia monsonica. Ciò nonostante abbiamo insistito affinchè il nostro driver raggiungesse la propria famiglia che abita a 80 km da Madurai e che non vedeva da 2 mesi, e armati di ombrelli e mantelline, abbiamo fatto un disperato giro di shopping nella città famosa per i suoi tessuti a bordo di un tuk tuk che correva come un pazzo tra le vie diventate fiumi. Siamo entrati da Pottys, un magazzino che ci aveva segnalato il nostro autista, ed era anche nella nostra guida, e non ne saremmo mai usciti… Stoffa per sari di tutti i tipi, dai colori fantastici, una gioia per gli occhi! Mia moglie le avrebbe comprate tutte…ma si è limitata a 4 o 5!

Per la cena, visto il maltempo, abbiamo approfittato di un ricco e vario buffet in hotel a un prezzo ragionevole ( circa 10 euro a testa). Questa è l’unica nota positiva per quanto riguarda la nostra esperienza all’hotel Heritage, per il resto dobbiamo segnalare un pessimo servizio e nessuna assistenza, al contrario di tutti gli altri posti dove siamo stati.

La mattina seguente il sole è tornato a brillare e abbiamo visitato la città con la nostra guida, parte a piedi, parte in risciò. Il Tirumalai Nike Palace purtroppo è piuttosto trascurato e sporco, mentre affascinante il Meenakshi Temple, sia l’interno che l’esterno, imponente e multicolore, non ci saremmo mai stancati di fotografarlo.

Prima di lasciare Madurai il nostro autista ha voluto che assaggiassimo qualche specialità locale e così ci ha organizzato al volo un pic nic all’aperto in piena campagna a base di “lemon rice e tomato rice”, veramente squisiti, niente a che vedere con quelli preparati dai ristoranti indiani che troviamo in Italia. Mentre mangiavamo abbiamo “stretto amicizia” con una famiglia indiana, nonna e 7 nipoti, raccolta sotto un albero che sembrava molto divertita del nostro modo di mangiare con le mani. In qualche modo abbiamo comunicato e ci siamo dati appuntamento al prossimo anno!

CI SPOSTIAMO IN KERALA

In teoria il viaggio da Madurai a THEKKADY sarebbe dovuto durare tre ore, ma a causa del traffico intenso e delle tortuose strade di montagna, ce ne abbiamo messe quasi cinque. Peccato, perché qui di cose da fare e da vedere ce ne sono proprio tante, ed è anche un vero piacere godersi un pò la pace dello Spice Village CGH. Un resort eco che utilizza esclusivamente energia solare e dove hanno creato grandi opere di riciclaggio e producono anche la carta dell’hotel. I prodotti e le spezie del loro orto vengono direttamente utilizzati in cucina e la qualità del cibo è davvero ottima.

Se uno non vuole organizzare tutto prima della partenza può approfittare delle tante iniziative che il resort propone, dal tour sul lago in barca al safari notturno, dal corso di cucina al rafting nei fiumi. Qui abbiamo passato due giorni intensi ed indimenticabili effettuando un trekking di 4 ore in montagna, un giro in elefante tra le piantagioni, il tour delle spezie con un esperto agronomo, abbiamo anche assistito allo spettacolo Kalaripayattu di arti marziali e fatto incetta di spezie e prodotti ayurvedici per curare tutti i nostri malanni!

Scendendo da Thekkady verso KOVALAM abbiamo attraversato paesaggi spettacolari, dalle colline con le coltivazioni di the alle piccole cascate. Il tragitto è piuttosto lungo ( + di 5 ore). Kovalam è una meta molto turistica ed anche in questa stagione monsonica ha il suo fascino.

Abbiamo passeggiato lungo la spiaggia vicino al faro curiosando tra i numerosi negozietti locali. Ovviamente qui non si fanno affari, i prezzi sono piuttosto elevati ed è anche più difficile contrattare sul prezzo. Il giorno del nostro arrivo ci avevano sconsigliato di muoverci dall’hotel in quanto si teneva un raduno del partito comunista dello Stato del Kerala.

La sera precedente la partenza, mentre preparavamo i nostri bagagli, ci hanno chiamato dal Kumarakom Lake Resort per chiederci quali cibi avremmo desiderato mangiare durante il nostro tour in houseboat.

Siamo partiti da Kovalam il 15 agosto, giorno dell’indipendenza indiana, e lungo il percorso per KUMARAKOM abbiamo incontrato numerose parate di studenti ognuna con costumi differenti, tutte con le immancabili bandierine tricolori dell’India.

Essendo un giorno di festa le strade erano piuttosto trafficate e siamo arrivati al jetty in ritardo rispetto alla tabella di marcia. All’interno del magnifico e tranquillissimo resort, ci stava aspettando la nostra houseboat (premium): bellissima! Una saletta da pranzo, una camera da letto tutta in legno con bagno (e dvd per ingannare il tempo) e una cucina. Quando abbiamo sentito che c’era una cucina con acqua corrente ci siamo sentiti risollevati perché da più parti c’era giunta notizia che i piatti fossero lavati con l’acqua dei canali.

Abbiamo navigato sull’acqua a ritmo lento e rilassante, godendoci il panorama che scorreva sotto i nostri occhi. Il tour in barca lo abbiamo fatto tra i canali del lago Vembanad e degustando le specialità che uscivano in continuazione dalla cucina. Il nostro chef è rimasto un po’ sorpreso quando gli abbiamo fatto notare che eravamo solo in 2 e lì c’era il cibo per almeno 7 persone! Gli abbiamo chiesto se poteva conservarci il dolcetto per il giorno dopo, visto che il nostro stomaco stava esplodendo!

La mattina seguente, appena attraccati all’hotel, ci siamo subito diretti a COCHIN.

Siamo arrivati al nostro hotel, CGH Eight Bastion (all’interno di Fort Cochin), intorno all’ora di pranzo e abbiamo potuto sperimentare subito le delizie culinarie del gioiello che si trova all’interno dell’albergo, cioè il ristorante: la Compagnia delle Indie Orientali. I piatti non sono tipici della tradizione indiana, ma rivisitati. Sono ispirati all’espansione dell’itinerario olandese di spezie.

Tutto quello che abbiamo provato, i gamberi alla griglia e kalamari, il pesce al curry, il Malabar montone al curry, verdure e il dessert erano deliziosi.

Abbiamo mangiato sempre in questo posto, pranzo e cena.

Lo Chef Saiju ci chiedeva sempre se il cibo era di nostro gradimento e il personale era gentile e simpatico. Sicuramente è stato il ristorante migliore di tutti quelli in cui siamo andati tra il Tamil Nadu e il Kerala. Semplicemente inimitabile.

Dopo una doccia abbiamo fatto una passeggiata intorno all’hotel. Fort Kochi è molto tranquilla e facile da esplorare a piedi e in bicicletta (noleggiabile gratis in hotel). Alle 16 in punto eravamo al Kathakali Center, forse il migliore e più famoso teatro dell’India del Sud per assistere alla danza tipica keralese (kathakali show). Lo spettacolo è preceduto dalla preparazione degli artisti che richiede più di 1 ora, durante la quale eseguono un elaborato e meticoloso make-up con tinte naturali e colla di riso. Il risultato è talmente perfetto che se non avessimo assistito alle diverse fasi del trucco avremmo pensato che indossassero una maschera.

Nella sede del Kathakali Center, oltre a questi spettacoli della tradizione popolare indiana, si tengono corsi di yoga e meditazione di gruppo o individuali, manifestazioni di arti marziali, danze e musica classica indiana.

Il 2° giorno avevamo un tour guidato nella città, spostandoci quasi sempre a piedi. Abbiamo visitato il Dutch Palace, la Chiesa di S. Francis, ora diventata anglicana, la cattolica Basilica di Santa Cruz e la zona del vecchio porto con le gigantesche reti cinesi. Sfortunatamente, essendo sabato, la sinagoga ebraica era chiusa e così abbiamo potuto curiosare nel quartiere che si sviluppa lì intorno, chiamato “Jew Town”. La strada principale è Bazar Road, piena di negozietti di tutti i tipi, dai tessuti alle spezie, all’antiquariato più o meno autentico. I venditori sono piuttosto insistenti, molto furbi, parlano tuti un po’ di italiano e si ricordano chi sei e come ti chiami ( se ripassi per la seconda volta).

Non avendo potuto vedere la sinagoga, ed avendo ancora un po’ di tempo a disposizione, la nostra guida ci ha chiesto se avessimo voluto visitare una piccola scuola di bambini poveri di età compresa tra i 5 e i 10 anni. Abbiamo accettato con entusiasmo ed è stata un’esperienza davvero toccante. Abbiamo offerto penne e cioccolatini ( prontamente concessici dal nostro premurosissimo autista). C’erano tre stanze piuttosto buie con vecchi banchi di legno e questi bambini dalle divise a quadretti e sorrisi bellissimi ci hanno accolto cantando una canzoncina.

Prima di terminare il nostro giro abbiamo effettuato un’altra sosta presso il Cottolengo (posto sempre all’interno di Fort Kochi) dove le bravissime suore della Divina Provvidenza si prendono cura di bambine e giovani donne con problemi psichiatrici e motori. Il luogo si snoda intorno a un bel giardino ed emana un senso di pace. Abbiamo parlato a lungo con la suora che parlava un ottimo italiano e anche l’incontro con le loro assistite è stato molto simpatico ed allegro.

L’ultimo giorno a Cochin è stato dedicato quasi interamente allo shopping, prima a Ernakulam, la parte commerciale di Cochin e poi a Fort Kochi. Da Seematti, un grandissimo negozio di stoffe a più piani, abbiamo comprato ancora qualche tessuto e un paio di sari dai colori irresistibili.

Ci siamo, quindi, messi alla ricerca di un sarto che ci potesse confezionare in poche ore tre cuscini. Alla fine siamo capitati in un piccolo negozietto in Burger Street, di fianco a Spice Holidays, dove ci hanno accontentato per la modica cifra di 200 rupie ( 2,5 euro) con un lavoro molto preciso ed accurato ( tutti gli altri ci chiedevano 300-400 rupie per un solo cuscino!).

Ancora un’altra cena nel nostro hotel e poi in camera a preparare i bagagli e a cercare di far entrare in valigia tutti i souvenir indiani.

La mattina seguente siamo tornati di buon ora al Kathakali Center dove ci eravamo prenotati un’ora di meditazione ( 200 rupie a testa). E’ stata un’esperienza particolare, diversa da quella che ci aspettavamo, basata non tanto sulla respirazione o sulla visualizzazione di figure immaginarie, quanto sulla musica (rigorosamente dal vivo) e le diverse vibrazioni prodotte che dovrebbero stimolare le energie positive del nostro organismo. Ne siamo usciti, comunque, riposati e in un certo senso rigenerati, pronti ad affrontare le fatiche del viaggio che ci aspettava.

Una corsa in auto verso l’aeroporto, un ultimo abbraccio al nostro insostituibile Murugesh, e poi volo verso Delhi ( compagnia aerea Spice Jet) per pernottare prima del ritorno in Italia.

La Travel Pals ci ha gentilmente offerto l’ultima notte a Delhi (Hotel Hans, posizione centrale vicino al Connaught Place, con stanza all’ultimo piano del grattacielo dove era ubicato l’albergo).

Essendo giunti a Delhi verso le 22, abbiamo avuto solo il tempo di cenare in hotel ( ristorante buono ma un po’ caro) e andare a dormire.

La mattina seguente avevamo appuntamento per il transfer in aeroporto alle 10 ed abbiamo avuto una graditissima sorpresa: sono venuti a prenderci il nostro autista Kumer, col quale avevamo effettuato il primo viaggio in Rajastan e Amit e Jagdeep, rispettivamente titolare e collaboratore dell’agenzia. Volevano salutarci personalmente e chiederci notizie sulla nostra vacanza. Abbiamo molto apprezzato questo gesto, è stato carino rivederci e constatare che ricordavano tutto di noi. Anche questo denota l’attenzione verso i loro “guests”.

Una raccomandazione al banco check-in per avere un buon posto sul volo di ritorno (China Airlines) a Roma: GOOD BYE INDIA!!!

CONCLUSIONI: da anni avevamo questo viaggio nel cassetto. Lo abbiamo sempre rimandato per tanti motivi, prima di tutto per il timore di imbatterci in una serie di giornate piovose essendo per motivi di lavoro obbligati a partire in agosto. In realtà la stagione dei monsoni si è rivelata un’ottima scelta, le temperature erano sempre gradevoli ed abbiamo avuto solo un forte acquazzone di circa un’ora e qualche giorno di pioggerella fina fina da non richiedere neanche l’uso dell’ombrello. Forse anche grazie alle temperature non eccessive non abbiamo avuto nessun problema di salute e siamo ritornati a casa con tutto il sacco di medicine che ci eravamo portati dall’Italia. Inoltre, grazie alla bassa stagione locale, ci siamo potuti permettere alberghi di ottimo livello, altrimenti improponibili per le nostre tasche.

La gente del sud dell’India è forse ancor più gentile e disponibile rispetto a quella del nord. Ovunque trovavamo sorrisi e voglia di comunicare. Appena vedevano la nostra macchina fotografica ci salutavano e si mettevano subito in posa mostrando i loro vestiti, i loro ornamenti o la loro merce.

E queste istantanee rimarranno sempre impresse nella nostra mente e nei nostri cuori.

Claudio e Valeria



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