Viaggio in India del Nord e Nepal

Cari TPC siamo due ragazzi emiliani, da poco di ritorno (il 15 di dicembre) da un viaggio meraviglioso in India e Nepal. Entusiasti e già in preda alla sindrome della "nostalgia del viaggiatore" abbiamo deciso di scrivervi per raccontarvi la nostra esperienza. Il racconto si sviluppa in maniera un pò insolita. Avete presente i romanzi...
Scritto da: Sabrina Raczynski
viaggio in india del nord e nepal
Partenza il: 17/11/2002
Ritorno il: 15/12/2002
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
Cari TPC siamo due ragazzi emiliani, da poco di ritorno (il 15 di dicembre) da un viaggio meraviglioso in India e Nepal.

Entusiasti e già in preda alla sindrome della “nostalgia del viaggiatore” abbiamo deciso di scrivervi per raccontarvi la nostra esperienza.

Il racconto si sviluppa in maniera un pò insolita. Avete presente i romanzi epistolari? Ebbene, declinate l’idea romantica che avete del tutto all’epoca contemporanea e avrete…Un racconto tramite e-mail integrato, al fine di rendere il racconto più scorrevole e lineare (anche per illustrare il percorso seguito), con delle parti narrate.

Ma partiamo dall’origine. Lasciamo l’Italia da una grigia Bologna domenica 17 novembre. Scalo a Parigi dove alle 17:10 il nostro volo Air India viene annunciato: abbandoniamo l’Europa per entrare nel nostro sogno indiano. Già l’aereo è uno spettacolo!Hostess in sari, mangiare e film indiani. Strategia, molto sottile eppure efficiente, delle compagnie di volo indiane per non farti pensare al volo: rimpinzare il turista di mangiare!Appena avvenuto il decollo l’hostess ci porta l’aperitivo a seguito del quale si passa alla cena veg o non veg, per poi, terminato il pasto, passare alla fase film o riposo. Le luci vengono spente, i finestrini abbassati e tu, a questo punto puoi scegliere di guardare un film o, semplicemente cercare di dormire.

L’arrivo a Dehli è uno shock. Una folla di indiani curiosi ci aspetta all’uscita. Centinaia di occhi che ti scrutano (e tu non capisci se lo fanno per semplice curiosità o per cercare di fregarti) non sono il miglior inizio di giornata. Fortunatamente impareremo a capire che la curiosità non è una minaccia ma una caratteristica degli indiani! Saliamo sulla nostra macchina (dall’Italia abbiamo prenotato macchina e autista) e partiamo in direzione SHEKAWATI.

Questa regione a nord di Jaipur, non troppo battuta dalle orde di turisti occidentali, è tutta da esplorare e scoprire. Tanti paesini sperduti nella campagna rajasthana, un tempo punto di passaggio delle carovane che dall’estremo Oriente andavano in Afghanisthan e in Medio Oriente che racchiudono, al loro interno, bellissime haveli (case di mercanti) splendidamente affrescate. Meraviglie architettoniche spesso in rovina, abbacinanti per la loro bellezza e quel senso di caducità che trasmettono. Visitiamo NAWALGARH, MANDAWA (dove rimaniamo a dormire) e FATEHPUR. Ripresami dallo shock (e dalla stanchezza)del giorno precedente e comincio, con Luca, a guardare con occhi diversi quanto abbiamo di fronte. Indiani indaffaratissimi che ti osservano incuriositi e sorridenti ti salutano, paesini tranquilli, cielo blu, strade non asfaltate, fogne a cielo aperto, mucche, cani e “cinghiali” liberi. Per noi occidentali tutto questo è un altro mondo. Lasciamo lo Shekawati e, dopo una sosta tecnica a BIKANER (la strada per la nostra meta, Jailsamer, sarebbe stata troppo lunga da fare in un solo giorno), raggiungiamo la città d’oro, JAILSAMER. —————————–Prima e-mail: Luca: Saluti a tutti! Chiediamo scusa per il ritardo di messaggi, ma fino a due giorni or sono eravamo praticamente dispersi in mezzo alla campagna rajasthana…

In India tutto bene, il mangiare è speziatissimo per cui, ahimè, non dimagrirò neppure qui. Adesso siamo a Jaisalmer che, a parte il pienone di turisti è veramente stupenda. L`albergo poi è da sogno, ricavato nell`ex palazzo del marajà,ad una cifra…Da campeggio. Sabry, cosa ci racconti…???? >>>>>>>>>> Che dire? Dopo lo shock iniziale, mi sono ambientata benissimo. L’India è un caos…Bellissimo! Grande autista!Pappu (si chiama così) è davvero disponibile e mi sta insegnando molte cose sulla vita indiana. Luca invece mi si arrampica un pò, perchè qui è una star! Tutti gli toccano i capelli riccioli e il pizzetto per vedere se sono veri! Ieri poi ha fatto combriccola con un cameriere dell’albergo che ci ha portato ad un matrimonio…Che ridere!Il nonno della sposa ci ha presentato a tutti e, dato che è un maestro di joga, voleva convincerci ad alzarci alle sei per andare da lui a fare esercizi… Guardo l’aurea di Luca…Bella ma il maestro di joga ha detto che la mia è meglio! 🙂 Sarà! Dato che qui la donna qui è poco considerata, forse l’ha detto per farmi felice! Speriamo che questa mail arrivi…Pensate che siamo in un bugigattolo iper tecnologico, dentro un forte del XV sec…Nel deserto del Thar! —————————– I dintorni di Jailsamer meritano sicuramente una visita. Il paesaggio desertico e la vita rurale scorrono davanti ai nostri occhi mentre ci dirigiamo a visitare il tempio giainista di LODHRUVA, l’antica capitale, i cenotafi reali di BARA BAGH e la bellissima e romanticissima KULDHARA, città medioevale in rovina dove, al tramonto, assaporiamo il silenzio e il vento caldo del deserto, finalmente soli. Lasciamo Jailsamer col cuore in mano, in direzione JODHPUR, la prima grande città che incontriamo da quando abbiamo lasciato Dehli. Ricca di contrasti, racchiude al suo interno un forte davvero imponente. Dall’alto si ammirano le famose case blu, che in seguito, scopriremo non essere una caratteristica solo di questa città. La nostra visita al forte è stata allietata da numerosi incontri con piccole comitive di indiani che, approfittando della presenza in città in quanto ospiti di matrimoni, di giorno diventano turisti come noi. Scopriamo inoltre che nella fortezza stanno girando un film con Kabir Bedi e che, qui, la vera star italiana è…Sabrina Salerno! Tutti ci chiedono di inviarci delle sue foto…La mattina seguente ci lanciamo nei nostri primi acquisti. I prezzi sono davvero ottimi! Dopo questa sosta, partiamo in direzione RANAKPUR dove rimaniamo a dormire e, il giorno seguente, visitiamo il magnifico tempio giainista. Provati dalla cena della sera precedente (mai fidarsi del mangiare consumato in hotel!), lasciamo il tempio dalle decine di colonne riccamente scolpite in direzione KUMBALGHART. Siamo nel cuore degli Aravalli. Contadine adornate con bellissimi monili lavorano nei campi. Vita rurale, semplice (qui si usa ancora l’aratro di legno trainato dai buoi!), campagne incontaminate. E poi non parliamo dello spettacolo riservatoci dal forte solitario che, con i suoi 36 Km di mura, è secondo solo alla muraglia cinese! La visita si conclude con nostra somma tristezza (bisognerebbe rimanere a dormire nelle vicinanze così da avere la possibilità di esplorare il parco naturale ed i resti di templi che si trovano all’interno delle mura) e Pappu ci accompagna a UDAIPUR.

—————————–Seconda e-mail: Luca: Nuova mail collettiva, questa volta da Udaipur. Abbiamo (si spera) superato alcuni problemi con il cibo (immaginate), in effetti ci eravamo un pò lasciati andare con il panir (formaggio indiano). Per il resto confermo la simpatia verso gli indiani (dei mattacchioni, non c’è che dire). Abbiamo visto Jodpur, Ranakpur (il misticismo jainista) e il forte-muraglia cinese di Kumbalgahrt. Ci siamo dati pure alle pazze spese (eh si, alla fine ho preso una tablas). Continuate tutti a parlarmi di spezie…Ma qui il profumo che va per la maggiore è un altro… Immaginate. Ieri, poi, ho assistito al salvataggio di un toro incastrato in una fogna…

My sweet>>>>>>>>>>> Merci… Passata la nottata più delirante di tutta la mia vita, mi sono avventurata con Luca per Udaipur…Carina ma il mio cuore l’ho lasciato sugli Aravalli, a Kumbalghart. Luca, invece, direi a Jailsamer, dove andava in giro per mano col suo amico Gazoo (tanto per saperlo, qui gi amici si tengono per mano) mentre io li seguivo tipo terza incomoda…MAH!Povero Luca! Era troppo imbarazzato! Vi lascio con un grande abbraccio e vado a mangiare il mio risino vegetarianocon aggiunta di spezie con proprietà ayurvediche che il gentilissimo proprietario della guesthouse mi prepara appositamente. Dimenticavo…Il ristorantino dà (come la nostra camera) sul lago Pichola e relativo palazzo di 007! —————————– Il nostro tour direzione CHITTAUGARH e, dopo una sosta ai bellissimi tempi di MENAL e BJIOLIA, BUNDI. A PUSHKAR, uno dei posti più sacri dell’India, troviamo bancarelle freak ovunque, frikketoni e nostalgici che si aggirano per il coloratissimo bazar che tuttavia consigliamo per i prezzi davvero imbattibili. JAIPUR è la meta seguente. Qui, alla sera, ci lanciamo con Pappu in una nuova esilarante esperienza: il cinema indiano! Il film, Deewangee, ci ha riservato tre ore di balli, storia giudiziaria, d’amore e d’azione, intervallata dagli applausi e dal tifo degli astanti per il…Cattivo! —————————-Terza e-mail: Luca: Egregi tutti, così continua la narrazione delle nostre peripezie…

Oggi siamo arrivati a Jaipur, uno dei Bazar più grandi e incasinati dell’India. Ci siamo trovati nel mezzo di una manifestazione mussulmana…Vi lascio immaginare. Vi avevo lasciato a Udaipur…Nel mezzo c`e` stata la visita a Chittaugarh, veramente un luogo straordinario che ti fa riflettere sulla caducità delle cose umane…E sul caldo…E su come ci si sente ad essere attrazioni da circo. Eh si, perché per gli indiani siamo esseri strani. Ci fotografano, sorridono, a volte chiedono i soldi ma sempre senza livore…Chi vuole capire capisca. Poi Bundi, un posto sconosciuto ai più in cui ci siamo concessi il lusso di una dimora principesca. Solito show mio e di Sabry al Bazar (con mia mangiata di tabacco e risa degli astanti) e jam session con una band locale.

Poi Puskar. Luogo sacro, non si discute ma molto Montagnola über alles. Insomma, pochi sadhu, pochi tempi e molti mercanti. Il panorama notturno sul lago rimane comunque un MUST. Da sogno. PS Per chi mi chiede se qui in India mi sono mai inquietato la risposta è…Ommmmmmmmmm, sono veramente un Ganesh, sorriso e dolci in una mano.

As usual, my sweet >>>>>>>>>>>>>>>> Si, e pure pancia! Buonasera a tutti, finalmente passata la tempesta odo gli augelli far festa…Chittaugarh, loco amoenus di picnic post indian-wedding è stata una visita interessante (anche se Kumbalghart rimane the best, molto più selvaggio e romantico) ma Bundi…BUNDI! Piccola ma graziosissima…A livello umano è stata la tappa più bella. Abbiamo fatto un sacco di incontri, siamo stati invitati da una ragazza a casa sua (già, si è infatuata di me…Finalmente anch’io ho avuto la mia rivincita!) e quant’altro…

Pushkar piu` che lago sacro mi è parso un gran bazar fricchetone-occidentale… Anche qui incontri umani al top, durante le lunghe trattative dei prezzi…Abbiamo una testimonianza capitale filmata di Krishna (non il dio ma un ragazzo, da cui ho comprato una gonna) sul perché essere vegetariani.

—————————– FATEHPUR SIKRI ci affascina con i suoi palazzi abbandonati di colore rosso, uno splendore al tramonto. Nulla, tuttavia, in confronto al celeberrimo TAJ MAHAL…

La nostra strada continua senza indugio e la sera arriviamo a GWALIOR, famosa per lo splendido forte che al suo interno conserva palazzi in rovina, templi bellissimi e le meravigliose statue giainiste, alte fino a 17 metri.

—————————–Quarta e-mail: Luca: Come al solito…Alla grande. Davvero, se fosse per me, mi trasferirei in India all’istante.

Sarà che oggi ho visto il Taj Mahal. Sembrava una cartolina. Giuro. E a parte gli scocciatori, le guide e le comitive di turisti è stata veramente un’esperienza tonificante. In tutti i sensi. Roba da estraniarti con il resto del mondo. Tutto troppo perfetto però…Sempre e comunque in Indian sausage. Anche Fatehpur Sikri è stata una stilettata al cuore, silenzio e pace. Le solite guide, excuse me one pen, 10 rupies ma si sa, sono i parassiti dei posti turistici.

Già, perché i veri indanini sono quelli che abbiamo incontrato oggi a Gwalior. Un sorriso e un saluto insomma. Gentili come non pochi. O come i Sikh barbuti ultrasessantenni che oggi hanno voluto fare un servizio fotografico con madame Sabrina.

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> Eh gia`, star per un giorno!Che ridere!E poi chissà che diranno quando faranno sviluppare le foto! Cmq…Fatehpur Sikri è stata estraniante, fuori l’India, dentro un giocattolo con i giardini all’inglese e palazzi rossi a mezza via tra la Durbar Square di Kathmandu e la Piazza T’ien a Men.

E che dire del Taj Mahal? Una cartolina!Ed eccoci qui a Gwalior, domani visiteremo il forte con delle magnifiche statue giainiste alte fino a 17 metri, una simil copia, insomma, dei buddha abbattuti in Afghanisthan! Non vedo l`ora! —————————– Lasciamo Gwalior e, dopo la sosta-visita a ORCHHA (piccolissimo, tuttavia bellissimo paesino medioevale), raggiungiamo KAHJURAHO. I templi sono una meraviglia, il paesino un orrore. Hotel su hotel, ristoranti a non finire. La nostra ultima tappa in India è VARANASI. Avere Ganga Ma ai nostri piedi, camminare lungo i ghat e assistere alla puja serale ti lascia inevitabilmente qualcosa dentro. Varanasi è la vera conclusione del nostro viaggio in India. Inoltre, qui, scopriamo una “nuova” forma di mercanteggiare (eh già, alla fine questo aspetto salta sempre fuori): il baratto dei vestiti usati con massaggi e souvenir! Grande scoperta che consigliamo a tutti caldamente di praticare! Il NEPAL, in compenso è stato un lento re immergersi anella vita occidentale…KATHMANDU, dove siamo rimasti per cinque giorni ha, oramai, ben poco di nepalese. Nei giorni seguenti abbiamo visto lo stupa di SWAYAMBHUNATH, PATAN, BHAKTAPUR, il tempio di CHANGU NARAYAN, PASHNUPINATH e lo stupa di BOUDHA. E, chiaramente, non ci siamo persi il tramonto con vista splendida sull’Himalaya a NAGARKOT.

—————————–Quinta e-mail: Luca: Mi duole annunciarvi che ora vi scrivo non più dall’India ma dal Nepal!!!!!! Nel contempo vi siete persi qualche puntata…Orchha (località amena popolata prevalentemente da Sadhu), Kahjuraho (don`t need comment) e Benares. Viaggio ai limiti del massacrante per arrivarci…Piu` di 13 ore, con 1 ora notturna…DA INCUBO veramente, tutti con gli abbaglianti accesi, le bici senza fari, i soliti maiali, cani e bufali sempre in mezzo alla strada ma alla fine siamo arrivati…Abbiamo dormito in una guesthouse in riva al Gange e qui, finalmente, ho sentito quella spiritualità che nel resto dell’India avevo solo sfiorato. Tutto davvero MOLTO, MOLTO bello. E nel Gange ho visto pure un delfino…GIURO!!! Oggi abbiamo salutato fra abbracci e strette di mano il nostro prode compagno di viaggio Pappu, veramente un grosso personaggio .

Vabbuò…Sabry a te il mouse (troppo simpatico)>>>>>>>>>>>>>>>>>> Ebbene!Che salto culturale e paesaggistico che abbiamo fatto! Dopo la piccola, graziosissima Orchha, la turistica Kahjuraho (tuttavia i templi sono una meraviglia) e la spiritual freak Varanasi…La poco freak, molto consumistica ma in stile nepalese Kathmandu! Dall’aereo abbiamo anche visto le cime dell’Himalaya! Le giornate sono stupende: qui ci sono 19 gradi! Rispetto all’India il Nepal è un bjoux! Anche i prezzi sono un po’ saliti…Vedremo. Durbar Square è magnifica ma…Piccola rispetto a quello che mi immaginavo! Riguardo Varanasi…Atmosfera da pelle d’oca al tramonto e al sunrise sui ghat…Emozioni forti, davanti alle pire funerarie sempre accese…Ma vi spiegheremo al nostro ritorno…

—————————–Sesta e-mail: Luca: Vorrei mettere un punto di chiusura su una questione alquanto dibattuta nel forum… Una specie di delfino del Gange esiste, me lo ha confermato anche il barcaiolo ed io ero in pieno possesso delle mie facoltà mentali.

Passiamo al Nepal, davvero un altro mondo rispetto all’India. A Kathmandu sembra di essere in un pieno delirio occidental-sfrenato-consumista… Con un pizzico di Amsterdam. Se si esce un attimo da Thamel (quartierone ghetto per turisti) però si è sbalzati in pieno Medio Evo, con donne che impastano sulla strada, bambini schivi ma simpaticissimi e i buonissimi momo (ravioli nepalesi) a prezzi stracciati.

Il problema, mi pare, è che qui sono tutti mezzi escursionisti, mentre io e Sabry, beh…Lasciamo perdere. I prezzi sono decisamente più alti (ci eravamo abituati TROPPO bene), il freddo, specie di sera, pungente ma il tutto, a partire da Durbar Square per arrivare a Swayambunath e Patan è davvero molto, molto, molto bello.

SABRY, dai sfogo >>>>>>>>>>>>>>>>>>>> Che vi devo dire?A me il Nepal piace moltissimo, con i suoi paesaggi meravigliosi, l’aria cristallina, la gente bellissima (ragazzi e ragazze hanno dei tratti dolcissimi…Sembrano delle bamboline!) e un nonsoché nell’aria… Sarò stupida ma quando guardo nelle bacheche che qui abbondano nei vari ritrovi per turisti, gli annunci di gente che cerca compagni di trekking per raggiungere il campo base dell’Everest o dell’Annapurna e via dicendo…Io mi emoziono! Patan è splendida, domani andiamo a Bhaktapur, ad un tempio vicino e poi, da bravi romantici, ci andiamo a godere il sunset in un punto panoramico che dà sulle vette più alte del mondo… PS: Cmq, relativamente al discorso che ha infiammato la community…Beh, io del barcaiolo non mi fiderei troppo, visto che molto orgoliosamente ha detto di essere uso bere l’acqua del fiume sacro…

PPS: Io non dico più niente, tanto l’ho visto il delfino! —————————–Settima e ultima e-mail: Luca: Purtroppo domani partiamo per Delhi, il che significa THE END. Mooooooooolta tristezza, tant’è che stasera non riesco neppure a parlare delle cose belle che abbiamo visto in Nepal.

A parte i TAXISTI imbroglioni e i biglietti di ingresso su piazze e panorami…La visita a Bhaktapur mi ha però veramente entusiasmato. Una città ferma al medioevo ( a parte i prezzi :))) dove ho potuto riassaporare per un attimo la mia ormai obliata passione per la ceramica. In questa ridente cittadina un intero quartiere si dedica alla produzioni di vasi e affini con tecniche protostoriche, una vera gioia agli occhi del’ex archeologo che e in me.

Le compere procedono all’impazzata e le valigie esplodono, ho preso anche il tipico tamburo NEPALESE!!!!!!!! COME da copione>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> Ciao a tutti!Orbene, intanto confermo che il Nepal non è così economico come si crede!Qui tutto è a pagamento… Ma a parte quest’aspetto, il Nepal mi è piaciuto tantissimo, lo consiglio di cuore…Però dovete essere almeno un pò amanti del trekking perché qui le cose belle si vedono facendo trekking e girando nei posti lontani dal turismo di massa.

—————————– Eh già, la prossima volta, in Nepal, ci fermeremo di più, allenati e con l’attrezzatura adatta! DEHLI è stata una breve sosta (2 giorni) prima del nostro arrivo in Italia. Indian style per una città che, attorno a Connaught Place è ormai del tutto simile alle nostre big cities. In conclusione…Il viaggio è stato bellissimo, molto impegnativo a livello fisico (praticamente non ci siamo mai fermati) e molto gratificante a livello umano. Siamo partiti con lo scopo di visitare posti e luoghi magici, siamo tornati conquistati dalla gente.

I nostri consigli riguardano: mai fidarsi del mangiare degli hotel con poca gente, perché proprio dove pensi di essere più sicuro, c’è grande probabilità di stare male. Non perché siano sporchi, quanto perché c’è poco ricambio di gente. Quindi alla fine ti propinano mangiare “vecchio”. Meglio cento volte mangiare dove mangiano gli indiani…(vedi i pranzi e le colazioni che ci siamo fatti con Pappu nei “suoi” posticini sulla strada o nelle città…Posti che magari non brillano di splendore ma che danno cibo fresco). L’autista…Una gran comodità, in particolare per chi, come noi, in poco tempo vuole vedere tante cose. Sicuramente si perde una parte avventurosa del viaggio, in compenso, si acquista molta libertà e comodità (soprattutto se hai dei bagagli pesanti come i nostri).

Per altre dritte (alberghi ecc.) siamo a vostra disposizione! NAMASTE



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