LA MIA INDIA ovest con 30 dollari al giorno

LA “ MIA “ INDIA (ovest) CON 30 $ AL GIORNO PREMESSA ….. E rieccomi, sempre il Bruno di Torino, quello di Laos e Cambogia, Myanmar (con 25 $ al giorno), Filippine e Qatar (con 40 $ al giorno) , con ancora la voglia di nuove cose da vedere nel mondo. E’ la seconda volta che vado in India, la prima fu nel lontano 1989, zona di...
Scritto da: baldinibru
la mia india ovest con 30 dollari al giorno
Partenza il: 02/01/2008
Ritorno il: 03/02/2008
Viaggiatori: da solo
Spesa: 1000 €
LA “ MIA “ INDIA (ovest) CON 30 $ AL GIORNO PREMESSA … E rieccomi, sempre il Bruno di Torino, quello di Laos e Cambogia, Myanmar (con 25 $ al giorno), Filippine e Qatar (con 40 $ al giorno) , con ancora la voglia di nuove cose da vedere nel mondo.

E’ la seconda volta che vado in India, la prima fu nel lontano 1989, zona di Calcutta, Patna, escursione a Katmandu (Nepal), Varanasi, Agra, Calcutta e ultimi cinque giorni a Dhaka e Chittagong (Bangladesh).

Quest’anno ho provato la zona ovest, sempre con il fatidico budget max 50 $ al giorno, ed è andata molto bene, ma procediamo con ordine.

Prima novità assoluta (per me), per la prima volta ho viaggiato su rotte internazionali, visto che era l’offerta migliore, con la nostra Alitalia, volo Milano-Delhi e ritorno Mumbai (ex Bombay)-Milano a 753 Euro, con un piccolo piacevole particolare, cioè nel prezzo è compreso anche il trasporto Torino-Milano Malpensa e ritorno su autobus speciale dell’Alitalia (diversamente gli autobus che collegano direttamente Torino con Malpensa costano 36 Euro A/R); in più ho prenotato già dall’Italia il volo Delhi-Srinagar con la Jet Airways a 70 Euro.

Il totale quindi del prezzo dei voli è stato di 823 Euro.

———————————————- ME 2.1 Levataccia alle 4.30, arrivo alle 6 al terminal Alitalia, check-in in loco, senza ripetizione a Malpensa, partenza alle 6.55 ed arrivo dopo due ore.

Mi dirigo verso la scala che scende alle uscite di imbarco mi trovo incredibilmente accodato in una lunghissima fila che dal sottopiano occupa tutte le scale e si protende per circa 30 metri nell’atrio partenze (alla faccia di chi dice che non si viaggia!); ci vuole quasi mezzora per percorrerle tutte e passare attraverso le porte elettroniche.

L’aereo parte con leggero ritardo (10.55 anziché 10.40), non è pieno, si viaggia bene, tranquilli, arriva a Delhi con quasi un’ora di anticipo, poi però non può atterrare subito, così l’anticipo finale è di 40 minuti.

Personale di bordo gentilissimo, efficiente e cordiale; unico neo del volo è stato lo scarso cibo, miniporzioni che hanno deluso e su cui qualche brutta parolina è scappata anche ad alcuni assistenti di volo che un po’ si sono vergognati di quanto stavano servendo.

Arrivo a Delhi alle 22.40 locali (previsto 23.15), le 18.10 italiane; lunga coda alla dogana con piccolo evento tragicomico: io ho la carnagione scura, già vent’anni fa in India e Bangladesh mi prendevano spesso per un indiano. La dogana è divisa in box di controllo “indians” e “ foreign” ed io ero naturalmente in quest’ultima fila. Poiché la fila degli indiani era esigua, al termine del controllo il funzionario, visto che aveva finito e che la fila degli stranieri era ancora molto lunga, ha giustamente pensato (no, l’ho pensato io) di aiutare il suo collega guardando la nostra fila, posando lo sguardo su di me e facendomi quindi segno di passare dal suo box, cosa che ho fatto subito con il conseguente fatto che anche quelli dietro di me mi hanno seguito.

Quando mi sono presentato al box il funzionario mi ha detto qualcosa, probabilmente in lingua indiana, ma io non ho capito nulla, allora ha guardato il passaporto e mi ha detto, in inglese: – Ma tu non sei indiano-. Naturalmente gli ho risposto di no ed allora mi ha fatto segno di tornare nella fila degli stranieri, che, nel frattempo, si era naturalmente allungata, e così pure sono tornati tutti quelli che erano dietro di me.

Altra coda per il cambio dei primi 200 $; per informazione, il cambio è 1 $ = 37,5 rupie e 1 euro = 58 rupie.

Devo proseguire per Srinagar, ma l’aereo parte dal terminal dei “domestic fly”, a circa 5 km e, per andarci, se avete pazienza, c’è un vecchio, ma funzionante autobus gratuito, che viaggia a non più di 20 Km/h, fa un giro tortuoso e dopo … 35 minuti arriva al terminal; abbiate fede e pensate che è gratuito; è partito alle 23.50 ed arrivato alle 0.25.

Spese: tram Torino 1 euro, cappuccino 1,40 euro. Totale 2,40 euro equivalenti a 3,36 $. Spuntino a Delhi 130 rupie : 37,5 = 3,5 $. Totale generale 7 $.

GI 3.1 Ho dormito pochissimo nella sala dell’aeroporto. Partenza in lieve ritardo (11.30 anziché 11.15), ottimo volo con la Jet Airways, personale efficientissimo; pensate che in soli 40 minuti con una rapidità notevole hanno servito il pranzo a tutti soddisfacendo anche tutte le richieste varie che vengono fatte di solito per le bevande.

L’arrivo era previsto per le 12.45 ma abbiamo dovuto attendere 30 minuti per “pista sovrafollata” (?) comunque tutto bene.

L’aerostazione di Srinagar è in ampliamento. Si esce subito e si viene assaliti dai taxisti che, per 300 rupie, ti portano in città, a 13 Km … Ma io ho preso l’autobus che costa 35 rupie e ti lascia in centro presso l’ufficio centrale turistico. Qui un addetto, Zaffar il suo nome, mi ha proposto di alloggiare in una house-boat, sono case a forma di battello/nave sistemate sulle rive del lago Dal, decoratissime e coloratissime, ce ne sono di ogni tipo e prezzo; ne ho viste due, ma non mi sono piaciute, le sentivo ballare, così ho cortesemente rifiutato e ho ripiegato su una guest house, si chiama New Zeenath, un po’ cara, 600 rupie per notte, ma va bene così, per due giorni.

Breve passeggiata in città che, ho notato, scarseggia di ristoranti. Ho anche prenotato una bicicletta per domani e dopodomani. Fa molto freddo la sera, l’albergo non ha riscaldamento, così alle 20.30 .. Buona notte.

Spese (rupie): colazione 55, toilette aeroporto (!) 1, panino e acqua 56, bus aerop-città 35, risciò taxi 50, hotel per 3 notti 1800, prenotaz. Bus per Jammu per il 6.1 250, noleggio bici per 2 gg. 400, cena 125, acqua 28.

Totale 2800 : 37,5 = 75 $. Totale progressivo 75 + 7 = 82. Media/g : 2 = 41 $. VE 4.1 Primo intoppo stamattina. La bicicletta delle 9 alle 10.30 non era ancora arrivata, così il gestore della guest house mi ha restituito le 400 rupie del noleggio ed ho iniziato la visita di Srinagar. Un autobus cittadino, con 5 rupie, mi ha portato alla prima meta, la moschea di Hazratbal, molto decantata nella guida, ma che, secondo me, non merita più dei dieci minuti che vi ho trascorso; è pur vero che è in una posizione splendida sulla riva del lago a 12 Km. Dal centro, ma oggi c’è foschia per cui non si vedono le montagne né la fine del lago, peccato! Con un altro autobus rientro di 5 km e in zona c’è la moschea Jami Mashid, all’interno della quale vi sono 300 colonne, inoltre c’è un cortile (tipo i nostri chiostri, ma molto grande ) con una vasca d’acqua, oggi con superficie ghiacciata, ma dentro la quale due fedeli musulmani hanno immerso i loro piedi per l’abluzione … E non hanno fatto una piega, brrr! Sempre in zona c’è la tomba di Zain Ul Abidin all’interno di un cimitero, ma niente di speciale, poi ci sono le rovine della moschea Pather Mashid, più volte incendiata e ricostruita, e la splendida, veramente stupenda moschea Shah Mandan, in legno e muratura con tanti stili di architettura, pittura e decorazioni, il vero gioiello, secondo me, di Srinagar.

Poi ho percorso gli ultimi 6 km a piedi attraversando tutta la città vecchia, un continuo assembramento di case in legno con balconi arditamente sporgenti; anche se molto trascurata, è di una dolcezza infinita, così come i suoi abitanti, sempre pronti al saluto ed a piccole conversazioni.

Poi ho percorso, sempre a piedi, i 3 km della Azar Road, la principale via della città nuova, piena in ogni angolo di negozi di ogni genere, alimentari e non; c’è da guardare ogni angolo, sempre pieno di gente simpatica.

La sera è venuto a trovarmi (sorpresa) Zaffar, l’impiegato dell’ufficio turistico che mi ha trovato la guest house; ha voluto portarmi a conoscere la sua famiglia, padre, madre, moglie e due figli che vivono in due house boat vicine fra loro, molto spartane, ma accoglienti, mi hanno offerto tè e biscotti ed alla fine mi ha convinto, per domani, a fare il tour del lago in barca. Si può fare, per 300 rupie.

Spese: colazione 15, bus cittadini 9, pranzo 20, bibite e carta igienica 33, cena 75, restituz. Noleggio bici -400. Totale -248 : 37,5 = – 7 $. Totale progressivo -7 + 82 = 75. Media/g : 3 = 25 $.

SA 5.1 Andato a monte il progetto del giro del lago. Stamattina mi alzo, guardo fuori dalla finestra … La neve che sta scendendo. Così quando è arrivato Zaffar alle 10 ci siamo solo salutati. Mattina chiuso in stanza, mi sono steso un po’ sul letto e sono crollato, ho dormito tre ore.

Pomeriggio lieve pioggia, così ho trovato un autista con il suo risciò taxi, ci siamo accordati per 300 rupie e mi ha portato a vedere i tre giardini Moghul, a 10, 12 e 14 km dal centro.

I giardini sono … invernali, privi di fiori, ma hanno ugualmente un po’ di fascino; il più bello è il secondo, molto lungo, ricorda il parco dietro la reggia di Caserta, fatto a gradoni e con acqua al centro che cade in successione in tanti laghetti; ovviamente tutto fermo, ma vi dico che non sono pentito di questo giro. Un breve spuntino con l’autista e poi il rientro.

Cena a casa di Zaffar con tutta la famiglia, molto molto gentili. E domani si parte per Jammu ed Amritsar.

Spese: colazione 13, pile per macch. Fotogr. 50, pranzo 15, tour giardini 300, spuntino con autista 95, ingresso giardini 30, internet 45, supplem. Biglietto per Jammu 50, pasticcini per famiglia di Zaffar 40.

Totale 638 : 37,5 = 17 $. Totale progr. 17 + 75 = 92. Media/g : 4 = 23 $.

DO 6.1 E oggi altra sorpresa. Appena arrivato al terminal degli autobus mi hanno detto che la strada per Jammu è interrotta a causa di una valanga, per cui non parte nessun autobus.

Così ho pensato di prendere l’autobus per l’aeroporto per vedere se ci sono voli, ma anche qui tutti i voli sono stati cancellati a causa della scarsa visibilità. Devo riconoscere al personale aeroportuale, in particolare a quello della Spice Jet, una delle compagnie indiane, una eccezionale assistenza, ogni mezzora davano notizie, sia pure spiacevoli, dei rinvii, fino all’ultima, alle 13, della definitiva cancellazione dei voli. Con un provvedimento straordinario ci hanno lasciato sostare nel ristorante, posto dove normalmente entrano solo i viaggiatori con biglietto e dopo aver superato i controlli; il ristorante è riscaldato, mentre la sala di ingresso dell’aeroporto è gelida e non si può accedere se non per le partenze, non è consentito neppure l’accesso agli eventuali accompagnatori (ricordo che anche l’anno scorso a Manila c‘era questa disposizione).

Avevo anche fatto presente che avrei dovuto comprare il biglietto, ma loro mi hanno detto queste, per me, indimenticabili splendide parole: – Il biglietto non è un problema, signore, il problema è se si parte, e se si parte stia tranquillo che il biglietto glielo facciamo anche sull’aereo! -.

Ci hanno spiegato che gli aerei non sono proprio partiti né da Delhi né da Jammu perché gli aerei per Srinagar, in questo periodo, non si fermano a “dormire” a Srinagar, ma tornano nel pomeriggio; questo perché, in caso di chiusura dell’aeroporto, non restino bloccati qui, magari per giorni (personale di volo incluso), quindi, se non sono sicuri di ritornare, non partono.

Sono tornato in albergo ed ho fatto poi solo una passeggiata in città. La sera fa molto freddo, la maggior parte degli alberghi non hanno riscaldamento; il gestore dello Zeenath mi ha fornito gentilmente una stufetta elettrica, ma serve a poco, di sera si sta bene solo sotto le coperte.

Spese: risciò taxi per terminal bus A/R 40, bus aeroporto A/R 70, pranzo (in aeroporto)135, hotel 600, cena 80, internet 25. Totale 950 : 37,5 = 25 $. Totale progr. 25 + 92 = 117. Media : 5 = 23$.

LU 7.1 Oggi quasi come ieri, strada interrotta, niente autobus. Al terminal ho conosciuto due ragazzi australiani, lei Jamie di 29 anni e lui Owen di 23, rimasti a piedi come me, con i quali sono andato in aeroporto; qui qualche volo c’è, ma sono, ovviamente, tutti pieni ed abbiamo trovato posto solo per domani per Jammu (tempo permettendo, naturalmente).

Tornati in città li ho portati nel mio albergo e per trascorrere il pomeriggio siamo andati ancora alla moschea Hazratbal; lei è rimasta piacevolmente sconvolta, in quanto non era mai entrata in una moschea, non voleva lasciare le scarpe fuori, allora le ho spiegato che poteva stare tranquilla perché nessuno ruba le scarpe davanti a una moschea, sa che potrebbe rischiare la vita.

Al rientro al terminal dei bus mi hanno rimborsato totalmente il biglietto dell’autobus per Jammu prenotato quattro giorni fa, senza quegli ennesimi furti legalizzati che vanno sotto l’idiota nome di “penali”.

La sera siamo andati al ristorante Shamyana, che nella guida Lonely Planet viene dato come ottimo per le pizze. Ne abbiamo presa una in tre, con le verdure, e la guida ha ragione; poi pollo e curry.

Spese: risciò taxi per terminal bus A/R 30, bus per aeroporto A/R 70, prenot. Volo per Jammu 2699, colazione30, pranzo in aeroporto 130, hotel 600, rimborso bus per Jammu – 300, bus città 10, spuntino e bibite 69, cena 270.

Totale 3608 : 37,5 = 96 $. Totale progr. 96 + 117 = 213. Media/g : 6 = 36 $. MA 8.1 Oggi terzo tentativo. La strada è ancora interrotta per cui altro giro in aeroporto, ma è andata bene; sia pure con ritardo, ma gli aerei sono partiti da Delhi e Jammu per cui anche noi tre alle 11.40 siamo decollati. Approfitto dell’occasione per ringraziare ancora tantissimo il personale della Spice Jet che anche oggi ha fornito una assistenza, oserei dire, veramente familiare. Voglio anche segnalare alcuni fatti che mi hanno colpito prima della partenza. I controlli all’aeroporto di Srinagar sono molto più minuziosi, del resto sono anni che situazione del Kashmir non è delle più tranquille, in particolare mi hanno sequestrato il rotolo di nastro adesivo e le pile della macchina fotografica, però stranamente mi hanno lasciato la bottiglietta di acqua. Poi, mentre ci si trova alla sala di imbarco si viene chiamati singolarmente fuori dalla sala a controllare che il tuo bagaglio, lasciato al check in, sia posto sul pianale che viene portato al tuo aereo, firmi che l’hai visto, per cui è praticamente quasi impossibileche venga smarrito, almeno alla partenza. Buona idea.

Arrivo a Jammu dopo circa un’ora, risciò taxi per la stazione ferroviaria a cercare treni per Delhi,sì per Delhi, rinunciando a malincuore ad Amritsar perché ho perso troppi giorni a Srinagar.

Ci sono treni ogni due ore circa per Delhi e, poichè occorrono circa 12 ore, per non arrivare di notte a Delhi ho preferito prenotare il treno delle 20.30 con cuccetta.

Pomeriggio trascorso a chiacchierare con Jamie e Owen, poi ho voluto fare una breve passeggiata per il centro, ma poco dopo è iniziato a piovere a dirotto per cui alle 18.30 sono rientrato in stazione.

Qui le nostre strade si sono divise, Jaime e Owen partono alle 23.30 per Gorakhpur da cui proseguiranno per il Nepal, poi andranno a Londra, poi negli USA, poi in America centrale e meridionale e da qui decideranno se rientrare in Australia via Oceano Pacifico o via Africa, tanto hanno tre anni di tempo per questo viaggio. Sono due bravi ragazzi, gestiscono un centro fitness a Brisbane. Auguri anche a loro. Il treno delle 20.30 parte puntuale.

Spese: risciò taxi per terminal bus Srinagar 10, bus per aeroporto 35, risciò taxi per stazione Jammu 30, treno per Delhi 990, pranzo 139, caffè e bibite varie 85, orsetto portafortuna per i ragazzi 200, nastro adesivo 10, deposito bagagli Jammu 10, bus città 3. Totale 1512 : 37,5 = 40 $. Totale progr. 40 + 213 = 253. Media/g : 7 = 36 $.

ME 9.1 Le cuccette indiane sono belle larghe e comode. Ho dormito bene, peccato solo che il treno è arrivato troppo presto alla stazione di New Delhi, erano le 6.30; ho aspettato fino alle 7.30 il chiarore, poi nel giro di venti minuti, ho trovato un buon albergo a 100 metri dalla stazione, il Kanishta, per 450 rupie camera con bagno, acqua calda, tv e balcone che dà sulla Main Bazar, la principale trafficata via turistica della zona.

Un’ora di riposo, poi alla scoperta di Delhi, cominciando dalla città vecchia; per primo sono andato, a piedi, fino alla moschea di Jama Mashid, imponente, molto bella. L’ingresso è gratuito, ma occorre pagare 200 rupie se hai macchina fotografica o videocamera (scusate se uso spesso il termine “furto legalizzato”, ma quando lo sento, lo sento) e pensate che un controllore interno alla moschea, nell’eseguire il controllo della mia borsina a tracolla ha visto due macchine fotografiche, una digitale ed una vecchio tipo, e voleva farmi pagare un secondo biglietto. Poiché mi sono rifiutato ed ho preso la strada verso l’ingresso per fargli notare che il suo collega mi aveva fatto passare pagando un solo biglietto, allora si è fermato, ma io gli ho fatto notare che nel regolamento esposto c’è scritto “200 rupie per camera o videocamera” e non “per ogni apparecchio”; 200 rupie sono poco più di 5 $.

Risolto il problema, per la prima volta in vita mia sono salito su un minareto che è aperto al pubblico (50 rupie, 182 gradini di cui 140 su scala a chiocciola strettissima, ma il panorama di Delhi a 360° le vale tutte e di più).

Dalla moschea mi sono poi spostato al Red Fort, un’imponente costruzione che non presenta particolari eccezionali, ma vale la pena fare una passeggiata (100 rupie) e c’è anche dell’ottimo cibo al ristorante interno.

Camminando molto a piedi occorre avere tanta pazienza con chi chiede l’elemosina, soprattutto sono molto insistenti i bambini che ti seguono anche per interi minuti prima di arrendersi. Ci sono anche i bambini falsi cacciatori di eurosouvenirs, ti chiedono 1 euro per la loro collezione, ma poi vanno dal turista successivo a chiedergli se glieli ricambia in rupie, accettando qualsiasi cambio, ma anche questa è India.

Nel parco del forte scorazzano velocissimi tanti scoiattoli, che si lasciano avvicinare anche fino a un metro di distanza, ma poi … l’istinto è sempre istinto.

Dopo il forte ho percorso la Chandri Road, detta la via dell’argento (ma ne ho visto poco), un susseguirsi di negozietti di ogni genere; al termine della via la moschea Fatehpur, ma non mi è sembrata particolarmente attraente. Stanco e semidistrutto, con due autobus sono andato al Raj Ghat.

Non è un’attrazione turistica e, secondo me, non deve esserlo; è il punto, al centro di un parco, dove è stato cremato Gandhi, un luogo di tranquillità e meditazione anche per me che ne ho solo sentito parlare e io continuo a pensare che, nonostante tutto, se oggi sono qui lo devo in parte anche a lui.

Per la cronaca l’ingresso è gratuito, ma si paga una rupia per il “deposito scarpe” prima di entrare; di fronte al deposito scarpe, a 2 metri, c’è un altro deposito uguale al primo, ma senza l’addetto e con un cartello che dice “qui le lasci a tuo rischio” (troppo simpatico).

Proseguendo verso sud ho visto la Ferloz Sha Koda, rovine di quella che avrebbe dovuto essere una nuova Delhi, non molto attraente. Altra lunga passeggiata per il ritorno in albergo.

Spese: hotel per 2 notti 900, colazione 36, pile per macchina fotogr. 57, deposito scarpe moschea 10, permesso per foto moschea 200, ingresso minareto 50, ingresso Red Fort 100, pranzo 42, caffè e bibite 54, bus città 8, dep. Scarpe Raj Ghat 1, cena 350, internet 10. Totale 1818 : 37,5 = 49 $. Totale progr. 49 + 253 = 302. Media/g : 8 = 38 $. GI 10.1 E oggi la New Delhi: palazzo presidenziale e parlamento visti solo parzialmente perché fino alle 11.30 c’era un po’ di foschia; poi verso sud al parco delle Tombe dei Lodi, secondo me più bello il parco delle tombe, che pur ho apprezzato.

Il Mausoleo di Humayun, invece, è assolutamente da non perdere, piuttosto passate un giorno in più a Delhi, ma non andate via senza averlo visto; è stupendo, prevalentemente di color rosso mattone con cupola bianca; particolare “curioso” il prezzo di ingresso: per “domestic visitors” 10 rupie, per “foreigner” 250 rupie. Il vicino tempio sikh di Hazrat Nizam è grazioso, ma troppo vicino fisicamente a Humayun, forse anche per questo non si riesce ad apprezzarlo. Un altro particolare curioso: prima di entrare nel tempio mi hanno fatto mettere un velo in testa.

Al ritorno transito quasi d’obbligo con breve sosta al grandioso arco dell’India Gate, poi sono tornato al Red Fort a prenotare l’autobus per domani per Jaipur (i sette treni sono tutti ”full” per due giorni, ma mi sembra strano, mah!).

E anche oggi sono distrutto da molto cammino; le distanze dei posti di New Delhi sono molto maggiori per cui ho anche usato i risciò taxi; vi raccomando, contrattate sempre, lasciatene andare anche qualcuno e aspettate il successivo; così si riesce a avere anche un’idea di quale è la cifra più giusta da pagare.

Ho anche telefonato in Italia: per circa 50 secondi ho speso 15 rupie. Non voglio aggiungere altro alla mia già grande rabbia verso le compagnie telefoniche nostrane; ditemi quello che volete tranne “cerca di capire”, perché mi rifiuto; per chi non ha già letto miei altri viaggi, vedi quello delle Filippine dell’anno scorso. Non voglio più dire altro su questo argomento. Per internet, qui a Delhi, sono 20 rupie all’ora; non dico altro neanche su questo.

Spese: colazione 46, ingresso Humayun 250, risciò taxi vari 115, caffè e bibite varie 63, pranzo 90, metropolitana 9, bus per Jaipur per domani 200, bus città 5, telefono 15, cena 69, internet 20.

Totale 882 : 37,5 = 24 $. Totale progr. 24 + 302 = 326. Media/g : 9 = 36 $. VE 11.1 Due episodi curiosi stamattina. Il primo, forse non avevo compreso bene, è la restituzione di 50 rupie da parte del gestore dell’albergo in quanto nel prezzo della stanza erano comprese anche eventuali bevande consumate, fino appunto a un max di 50 rupie. Poiché io non avevo usufruito di tali servizi, mi sono state restituite Il secondo, un contrattempo. Poiché l’autobus per Jaipur parte alle 10.30 dal Red Fort, mi avevano detto di farmi trovare alle 10; io però ero già lì verso le 9.30, una breve camminata vicino al forte, poi alle 10 inizia l’attesa, ma l’addetto di questa mattina mi chiede perché sono lì dal momento che l’autobus parte alle 22. Come alle 22?, Sì, probabilmente il mio non eccelso inglese e un mancato controllo sull’orario scritto sul biglietto (10 p.M.) mi stava fermando lì. Ho chiesto cortesemente se si poteva fare qualcosa e l’addetto ha telefonato all’ufficio centrale, poi mi ha messo su un risciò fino all’ufficio centrale; qui cambio del biglietto e nuovo spostamento alla stazione degli autobus dove sono potuto partire alle 11.15 (fra l’altro, da Delhi a Jaipur c’è un autobus ogni 15 minuti circa).

La guida e tutti quelli a cui chiedi ti dicono che occorrono cinque ore, ma non è vero, forse di notte, ma di giorno no, ce ne vogliono quasi due dal terminal, posto nella zona nord della città, all’aeroporto, posto a sud, e poi altre cinque. Comunque tutto bene, breve sosta per il pranzo alle 15 in un ristorantino, la strada è buona, è a due carreggiate separate (tipo la Torino-Piacenza o la Salerno- Reggio) fino a Jaipur; ogni tanto c’è la stazione di pedaggio e si attraversano due cittadine.

A Jaipur un tassista mi ha aiutato a trovare l’albergo, il Vaishnavi, per me discreto, 450 rupie per notte, bagno, doccia calda e tv. E anche oggi, buona notte.

Spese: colazione 40, restituz. Caparra -50, cartoline 75, bus città 10, caffè e bibite 22, ciclorisciò 30, pranzo 110, risciò per hotel 30, hotel per 2 notti 900, cena 114, telefono 10. Totale 1291 : 37,5 = 34 $. Totale progr. 34 + 326 = 360. Media/g :10 = 36 $. SA 12.1 Al mattino lunga camminata per il centro di Jaipur, detta “la città rosa” per il colore preminente delle case del centro storico (in realtà è un marrone rossiccio chiaro); sono andato fino al Palazzo dei Venti, splendido, ben conservato con una parte in ristrutturazione.

E’ giustamente il simbolo di Jaipur, ingresso 50 rupie (10 per”domestic”, io ci ho provato a presentarmi in silenzio alla biglietteria “domestic”…Ma quelli non ci sono cascati, però gliel’ho detto: ci provavo …). L’interno è molto suggestivo, si sale fino all’ultimo piano da cui si ha anche una bella veduta della città.

Confesso che a me personalmente è piaciuto di più il City Palace, veramente eccezionale, vale le 200 rupie.

Prima di entrare, attenzione agli incantatori di serpenti, ti fanno fare la foto e dopo ti chiedono 100 rupie. Gliene ho date 10, anche se non erano contenti, ma non hanno fatto altre discussioni. Forse avrei dovuto chiedere prima il prezzo, cosa che faccio quasi sempre, anche a casa mia, ma non avrei mai immaginato una simile richiesta. Per quanto stai attento, c’è sempre da imparare.

Alle 13 ho preso l’autobus per Amber; il ragazzo addetto ai biglietti mi ha chiesto 20 rupie che ho pagato, ma poi ho visto le facce degli altri passeggeri ed ho dubitato di aver pagato troppo.

Il forte di Amber è a 11 Km. Da Jaipur, è maestoso, a prima vista sembra fatto di sabbia, come quelli che si facevano da piccoli sulla spiaggia, dentro è favoloso, si possono visitare quattro piazzali consecutivi, il primo in ristrutturazione, il secondo con un colonnato bellissimo, il terzo con due templi ed il quarto con una sala con pareti e colonne intarsiati con pezzi di specchi; vale certamente più delle 100 rupie.

Al ritorno, bus per Jaipur, prezzo richiesto 5 rupie. Così ho provato la gioia non delle 15 rupie spese in più all’andata, ma dell’assoluta naturalezza del gesto di una persona che dovrebbe essere lì a garantire correttezza, ma lasciamo perdere, gli ho fatto solo gli auguri che si meritava.

Durate il ritorno mi sono fermato al lago Jal Mahal, a circa metà strada, un lago con al centro un palazzo in ristrutturazione e con uno splendido lungolago per le passeggiate; qui ci sono anche i cammelli e gli elefanti su cui, se vuoi, puoi “fare un giro”.

Per me i cammelli hanno sempre avuto un fascino particolare, come i gatti, sanno di essere belli, si fanno ammirare, fanno quello che gli chiedi se lo fai con le dovute maniere, ma quando decidono che è no, è no e basta.

In città sono entrato al Jantar Mantar mentre stava chiudendo, per cui non sono riuscito a vedere quasi nulla. Sono costruzioni strane in un giardino, ma sono veri strumenti per l’osservazione e lo studio degli astri.

Altra passeggiata nel caotico traffico, con vista, sui palazzi a lato della strada principale, di scimmiette che saltano; una di loro ha rubato un sacco di fagiolini a una signora, poi è salita su un terrazzo ed è stata raggiunta da altre quattro con cui ha diviso il bottino sparendo poi al termine dello spuntino.

Spese: colazione 73, foto serpenti 10, ingresso palazzo dei venti 50, ingresso City Palace 200, ciclorisciò 25, bus A/R per Amber e lago 31, ingresso forte Amber 100, caffè e bibite 37, spuntino 55, bus città 4, cena 125, internet 20. Totale 730 : 37,5 = 20 $. Totale progr. 20 + 360 = 380. Media/g : 11 = 35 $. DO 13.1 Giornata di trasferimento. Da Jaipur partenza alle 7.50 ed arrivo Bikaner alle 15. Sette ore tranquille di autobus su strada buona. Il forte di Bikaner vale la pena, non è grande, ingresso stranieri 100 rupie + 30 per macchina fotografica; quest’ultimo prezzo triplica se usi la videocamera.

Il forte è una versione ridotta di quello di Amber, ma pur sempre bellissimo con intarsi su legno, marmo e pietra veramente sorprendenti. Sono anche graziosi il tempio a pochi passi dal forte e la stazione ferroviaria. Una simpatica cittadina di transito con alcune bellezze anche per chi si ferma un giorno solo.

Ho ritrovato in un ristorantino una specialità che avevo provato per la prima volta vent’anni fa in Bangladesh: la vegetable cutlet, una specie di cotoletta alla milanese fatta però, anziché di carne, di verdure miste, molto molto buona. Un’altra scoperta che ho fatto sono i “samosa”, grossi ravioli triangolari di circa 10 cm di lato ripieni di patate, piselli, fagioli e altre verdure saporitamente speziati e gustosissimi, ottimi sia come pranzo, ne bastano tre per saziarti, sia come spuntino quando senti che “vorresti qualcosa” .

Spese: colazione 12, bus per Bikaner 141, spuntino 15, hotel Bikaner (si chiama come la città) 400, ingresso forte 130, caffè e bibite 23, risciò taxi vari 55, cena 150. Totale 926 : 37,5 = 25 $. Totale progr. 25 +380 = 405. Media/g : 12 = 34 $.

LU 14.1 Altra giornata di trasferimento. Partenza alle 12.15 da Bikaner ed arrivo a Jaisalmer alle 19.45; strada buona, viaggio tranquillo Quando l’autobus arriva alle porte di Jaisalmer c’è un posto di controllo dove oggi, io, unico straniero sull’autobus, mi sono visto rifilare in mano da un addetto il biglietto della tassa di 20 rupie per l’ingresso degli stranieri in città. E anche questa volta io grido la mia rabbia non per le 20, 50 o 200 rupie, ma per l’ennesimo furto legalizzato. Un modo, sempre secondo me, pessimo per dare il benvenuto al turista. E continuerò a ripeterlo, anche alle massime autorità di Jaisalmer, se qualcuno vorrà far leggere loro queste pagine. E’ un pessimo modo di dare il benvenuto (mi assumo naturalmente la responsabilità di questa frase, in quanto mi tratta di un mio parere personale).

.Ho anche trovato subito un ragazzo molto simpatico che mi ha offerto il suo albergo, ha detto che la stanza singola con bagno e acqua calda solo al mattino costa 80 rupie; l’hotel è all’interno delle mura, si chiama Henna ed è comodissimo. Non gli credo molto, ma gli lancio la sfida: se è tutto vero c’è anche il trasporto gratuito dalla fermata dell’autobus all’hotel. Ebbene, è tutto vero (per l’acqua calda aspettiamo domani mattina), camera spartana ma ordinata, minibagno con doccia; io però ho voluto vederne un’altra ed ho scelto quest’ultima, più grande, con anche la tv, a 120 rupie.

Al secondo piano c’è il terrazzo con il ristorante e splendida veduta sul forte di Jaisalmer (e cibo buono).

Fra le varie curiosità, sul depliant dell’albergo c’è scritto: “ Noi non siamo sulla Lonely Planet perché siamo un albergo nuovo. Per attirare i turisti vi offriamo camere al di sotto della media senza compromettere gli standard, perché noi non paghiamo commissioni ai conducenti di risciò taxi, noi abbiamo nostri veicoli per trasportarvi da/per stazione ferroviaria e stazione autobus”. Però! Spese: colazione 50, bus per Jaisalmer 153, spuntino 57, tassa ingresso Jaisalmer 20, cena 120, hotel per 2 gg 240. Totale 640 : 37,5 = 17 $. Totale progr. 17 + 405 = 422. Media/g : 13 = 32 $.

MA 15.1 Dalla guida Lonely Planet: “In India non esiste nulla di nemmeno lontanamente paragonabile a Jaisalmer. Jodhpur ospita certamente uno dei complessi di palazzi-fortezza più spettacolari, e i forti di Chittorgarh e Kombhalgarh superano quello di Jaisalmer per fama e dimensioni. Eppure questa fortezza del deserto, che sembra uscire dalle Mille e una notte, ha il potere di liberare l’immaginazione, facendo percorrere un viaggio a ritroso nel tempo sino all’epoca dell’Afghanistan medioevale. Questa città magica, romantica come nessun’altra e perfettamente conservata, è stata soprannominata “città d’oro” per il colore con cui la luce del tramonto tinge i suoi bastioni di pietra. Jaisalmer è questo ed altro e premia chiunque si avventuri fino a questo remoto avamposto nel deserto”.

Non è la solita pubblicità, è veramente così ed anche di più. Il giro all’interno del forte passa attraverso un dedalo di viuzze strette, pieno di angoli suggestivi e negozi di ogni genere, di case colorate e altre con interni che lasciano senza parole. Per cronaca, non si paga alcun ingresso.

Il palazzo del marajah, invece, è stato trasformato in museo. Io non sono molto amante dei musei e le 250 rupie necessarie per visitarlo mi avevano fatto desistere, ma lungo la strada, parlando con dei ragazzi tedeschi, anche loro poco convinti all’inizio, ma poi entusiasti dopo il giro, mi hanno convinto a ripensarci e così ho deciso di rischiare. E vi garantisco che questa volta li ho ringraziati veramente. Non si tratta del solito museo di cimeli, ma di tante stanze con un dedalo di corridoi, cortili, porte e finestre veramente suggestivi. Una cosa che mi ha colpito in una delle stanze è la collezione di vecchi francobolli, ma alcuni sono grandissimi; ho misurato il più grande: è 20 cm x 15 (sai che leccata!… Bruno, dai …). Molto belle, colorate ed originali anche le camere da letto e la sala del trono. All’ultimo piano c’è la terrazza più alta di tutto il forte con veduta a 360° su forte, mura, bastioni, città, deserto circostante e sullo sfondo le montagne che separano l’India dal Pakistan. Da non perdere! La discesa in città con il ricordo impresso di tanta meraviglia. Ho fatto una passeggiata anche al lago Gadi Sagar, e ho prenotato per domani l’autobus per Jodhpur … Ma il pensiero è sempre al forte.

Ma torniamo un attimo al mattino presto. L’acqua calda c’è, ma ci sono anche diverse carenze igieniche, non solo la mancanza di lavandino in bagno, ma anche scarsa pulizia. Comunque posso onestamente dire che, per il prezzo, ne vale ancora la pena.

Al ritorno in albergo il proprietario mi ha quasi supplicato se potevo cambiare camera perché gli occorreva per una famiglia arrivata all’improvviso, mi avrebbe sistemato nella prima camera che mi aveva fatto vedere e mi avrebbe restituito le 40 rupie di differenza; perché no? Ha chiamato un ragazzo che ha spostato tutte le mie cianfrusaglie e in quattro e quattr’otto hanno preparato la stanza per la famiglia (… ma senza fare pulizia..).

Spese: colazione 100, bus per Jodhpur per domani 210, cartoline 15, ingresso palazzo museo 250, pranzo 135, caffè e bibite 44, telefono 15, foto e offerte tempio 10, cambio stanza -40, cena 159.

Totale 898 : 37,5 = 24 $. Totale progr. 24 + 422 = 446. Media/g : 14 = 32 $.

ME 16.1 All’hotel Henna confermo il trasporto gratuito alla stazione dei bus; da qui c’è mediamente un autobus ogni ora per Jodhpur; sono sei ore di viaggio tranquillo con partenza alle 10.15 ed arrivo alle 16.

Sono andato alla guest house Maharani, vicino alla torre dell’orologio, che rappresenta il punto di incontro della città, al centro del mercato Sardar. La guest house mi era stata consigliata dal “boss” dell’hotel Henna; è più cara, ma molto più pulita, però, in .. Scompenso, il ristorante lascia un po’ a desiderare, il cibo non è buono come all’ Henna.

Spese: colazione 80, caffè e bibite 65, risciò taxi 25, hotel per 2 gg 700, bus per Udaipur per 18.1 300, cena 140, internet 20, telefono (4 telef.) 80. Totale 1410 : 37,5 = 38 $. Totale progr. 38 + 446 = 484. Media/g : 15 = 32 $.

GI 17.1 Giornata intensissima, tutta di corsa, forse troppo, ma ci sta tutta.

Jodhpur è un’altra perla di questa strana affascinante terra. Mentre mi recavo in centro ho visto le illustrazioni di un tempio molto bello; ho chiesto e si trattava del tempio di Osian, a circa 55 Km da qui. Breve calcolo, poi ho preso due autobus cittadini da 3 rupie l’uno fino alla stazione dei bus da cui parte un autobus per Osian ogni mezzora e costa 26 rupie. Partenza alle 10.30 e arrivo a Osian alle 12.

I templi sono favolosi, da non perdere, io ho visto solo il principale, al termine di una scalinata, e sono capitato nel momento in cui i fedeli portavano le loro offerte; al secondo tempio, quello jainista, sono solo entrato nello splendido cortile e qui un ragazzo mi ha fatto presente che era tassativamente vietato fare foto, anche all’esterno, ma non ha saputo dirmi un motivo credibile, dal momento che anche in altri templi jainisti, pagando il biglietto, si poteva fotografare. Mi ha chiesto cortesemente di consegnargli la macchina fotografica, ma a questo punto l’ho salutato e me ne sono andato.

Ripartenza da Osian (è un paese piccolo con l’80% delle case colorate in azzurro) alle 13.10 ed arrivo a Jodhpur alle 14.50. Un risciò taxi fino al forte e, nelle ultime due ore di apertura del forte, visita a quest’altro gioiello. Dai bastioni una vista straordinaria sulla città, con il 70% di case di colore azzurro (Jodhpur è detta “la città blu”), un panorama incantevole. Le stanze, i cortili e l’interno dei palazzi lasciano senza fiato. C’è anche, compreso nel biglietto d’ingresso, l’audiocassetta con le spiegazioni di tutto in diverse lingue, fra cui anche l’italiano; tu lasci il passaporto all’ufficio presso l’ingresso in cui ti forniscono l’audiocassetta, poi fai il tuo giro ed al termine la riconsegni all’altro ufficio presso l‘uscita, dove, nel frattempo, viene fatto recapitare il tuo passaporto; ottimo servizio.

All’uscita altro risciò taxi fino al vicino Jaswant Thanda, bellissimo monumento commemorativo di marmo dedicato a un marajah. Purtroppo il cancello era chiuso, ma ho supplicato il guardiano di farmi solo avvicinare, senza entrare, almeno per una foto, e sono stato accontentato.

Ritorno alla torre dell’orologio, giro per il mercato Sardar e qui mi fermo per chiacchierare con un ragazzo che vende spezie, mi fa leggere sul suo telefonino le parole di una vecchia canzone italiana (“Come prima” di T. Dallara) che una sua amica di Roma gli aveva inviato. Mi ha chiesto di scrivergli poi per lei le parole d un’altra canzone italiana, d’amore e popolare. Io sono un appassionato di canzoni italiane, quando sono a casa ho quasi sempre Radioitaliasolomusicaitaliana accesa, seguo tantissimo soprattutto i testi delle canzoni … ma in quel momento non mi veniva in mente nulla per rispondere a “Come prima”.

Dopo qualche minuto è arrivata l’ispirazione e gli ho scritto tutta la canzone “Quando quando quando”, poi gliela ho tradotta in un forse brutto inglese e lui è stato contentissimo, mi ha offerto il te e non finiva più di ringraziarmi. Mah! Sarà poi vera questa storia d’amore? Ma anche questa è India. E oggi quante corse! Un’ultima curiosità: Jodhpur è piena di turisti, in proporzione alla grandezza, ho visto più turisti qui che a Delhi e Jaipur. E l’ultimissima piacevole sorpresa: il prezzo del bus per Udaipur è di 200 rupie anziché 300, così il boss dell’ hotel mi ha restituito il resto.

Spese: colazione 95, bus città 6, bus per Osian A/R 51, caffè e bibite 58, risciò taxi 100, ingresso forte 250, ascensore forte 15, cena 117, rimborso differenza bus Udaipur -100.

Totale 592 : 37,5 = 16 $. Totale progr. 16 + 484 = 500. Media/g : 16 = 31 $.

VE 18.1 Altra giornata di trasferimento. Partenza alle 8.35 (l’autobus avrebbe dovuto partire alle 7.30..) ed arrivo a Udaipur alle 15.30. Colazione e viaggio insieme a una simpatica famiglia tedesca, lei e lui sui 30 anni con un bellissimo bambino di 4 anni, bambino d’oro, buonissimo, non urla, non piange, non fa capricci, parla tranquillamente ( mi chiedo: – Ma perché queste cose si notano? Non dovrebbero essere normali? Sarà perché in questi ultimi anni ho visto troppi bambini maleducati, viziati, capricciosi, insolenti e, purtroppo, spesso violenti. Sono io che sbaglio? Mah! Non fateci caso, ho solo divagato un po’).

A Udaipur ho trovato un bellissimo hotel, il Baba Palace, mi ci ero fermato solo così per curiosità perché ho visto la hall troppo lussuosa, e invece una bella camera con bagno, acqua calda solo mattino e sera dalle 5 alle 9, tv, letto morbido per 400 rupie; è mia. Due parole sul letto morbido. Finora ho sempre trovato materassi molto sottili e duri, io li sovrapponevo altrimenti non sarei riuscito a dormire, invece questo è ottimo così. Ho prenotato per tre notti perché domani voglio andare a vedere il tempio di Ranakpur, e dedicare dopodomani alla città.

Ho anche conosciuto due simpatici coniugi veneziani con cui ho passeggiato un po’ per il centro.

Spese: colazione 75, pranzo 50, risciò taxi 20, hotel x 3 gg 1200, caffè e bibite 38, telefono 28, cena 149.

Totale 1560 : 37,5 = 42 $. Totale progr. 42 + 500 = 542. Media/g : 17 = 32 $.

SA 19.1 Il tempio di Ranakpur è un altro gioiello del mondo. Ci sono le agenzie che ti portano per 300 rupie con jeep o pulmini molto ben organizzati, ma, datemi retta andate alla stazione degli autobus di Udaipur, alle 7.45 parte l’autobus governativo per Sadri, ci vogliono circa tre ore, costa 44 rupie e ti lascia proprio davanti al tempio.

Qui, mentre mi accingevo ad entrare nell’ingresso ho notato alcune scimmiette, una delle quali molto più grande delle altre, in piedi era un po’ più alta di me, con il suo piccolo che si spostava nei dintorni.

Mentre la fotografavo è sopraggiunto un cane che camminava normalmente, ma che probabilmente si è avvicinato troppo al piccolo, per cui la mamma è partita in quarta verso il cane che ha cominciato a scappare, riuscendo a sfuggirle buttandosi nel prato a lato della strada. A questo punto la mamma si è fermata, però, nel frattempo, il piccolo, spostandosi, era venuto verso di me, avvicinandosi forse troppo e a quel punto la mamma è ripartita correndo verso di me, mostrandomi i denti e, girandomi attorno, con un graffio mi ha strappato il fianco dei pantaloni. Alla scena hanno assistito i custodi dl tempio che sono prontamente intervenuti con un bastone, ma li ho pregati di limitarsi solo a spaventarla, senza picchiarla, in fondo sono io l’intruso. Così la scimmia ha recuperato il suo piccolo e se ne è andata. Beh! Un po’ di paura, ma niente di più.

Dalle 10.45 hai tutto il tempo per visitare questa magnificenza, tutto in marmo lavorato con statue, disegni e intarsi che lasciano senza fiato; il tetto del tempio è sostenuto da 144 colonne tutte lavorate in rilievo, non ce ne sono due uguali.

Alcune particolarità: non si paga ingresso, si pagano 50 rupie per la macchina fotografica (e qui ti dicono “per ogni macchina” , se ne hai più di una puoi lasciare le altre in deposito gratuito alla biglietteria con scontrino di riferimento per il ritiro. Prima di entrare nel tempio c’è un custode che fa aprire tutte le borse per evitare i soliti stupidi “furbetti”.

Altra particolarità: è tassativamente vietato fotografare le statue di Buddha. Ho parlato con altri custodi che sono all’interno del tempio cercando di capire perché in altri templi si può fotografare Buddha e qui no e mi hanno spiegato che il Buddismo, come del resto il Cristianesimo, è suddiviso in diverse religioni; questo è un tempio jainista e nei templi jainisti non è permesso fotografare gli idoli, così come non potresti neppure metterti lì con cavalletto e tela a ritrarli con disegni e dipinti. I custodi all’interno poi corrono anche dietro ai soliti deficienti che non vogliono capire; pare, ma non ho capito bene, che possono anche sequestrarti macchina e rullini. Ma poi, parliamoci chiaro, perché bisogna sempre farsi conoscere? Perché cercare la guerra a tutti i costi solo per capricci? Poi ognuno pensi come vuole. Io ho anche capito il mio probabile sbaglio di Osian con quel custode che non voleva lasciarmi fare le foto, ma lui non mi aveva spiegato nulla, aveva solo detto no e basta.

Un piccolo particolare: è difficile riprendere, dall’esterno, la foto di tutto il tempio perché troppo grande, però si può fare proseguendo oltre la recinzione di pertinenza del tempio e percorrendo una breve salita (due minuti a piedi) si arriva in cima ad una collinetta su cui c’è un altro piccolo tempio. Da lì, soprattutto dalle 12 in poi, con il sole alle spalle, si riprende una magnifica panoramica del tempio.

Vicino all’ingresso poi c’è uno strano ristorante che, più che un ristorante, è un refettorio con tavoli e lunghe panche dove, dopo aver pagato 20 rupie e ricevuto piatto e ciotole, ti siedi dove ti viene indicato dagli addetti, attendi circa due minuti, poi altri addetti arrivano con le varie pentole di cibo, ti mettono il cibo nel piatto e nelle ciotoline ed ogni tanto ripassano per sapere se ne vuoi ancora, finchè praticamente tu non gli dici basta; il tutto è molto buono, verdure stufate con chapati e riso, molto gustose e senza essere troppo piccanti.

Chi viene da queste parti, secondo me, non può perdere questo capolavoro. Si può arrivare da Jaipur o Jodhpur, fermandosi a dormire in paese, visitando il tempio in mattinata e proseguendo nel pomeriggio per Udaipur, oppure fare come ho fatto io questa escursione giornaliera.

Per chi fa il percorso inverso, da Udaipur, dopo la visita del tempio, si può proseguire per Sadri (10 Km dopo Ranakpur) e poi per Palna, la cui stazione ferroviaria è sulla linea Delhi-Jaipur-Ajmer-Monte Abu-Ahmedabad. Ai lati del tempio scimmiette e scoiattoli completano lo scenario, però, mi raccomando, attenti a quelle con i piccoli, possono essere aggressive. Alle 14.20 c’è l’autobus che torna a Udaipur.

Spese: bus per Ranakpur A/R 88, caffè e bibite 45, risciò taxi 35, permesso per foto 50, pranzo 25, souvenir 50, internet 20, cena 119, prenot. Bus per Ahmedabad per 21.1 150.

Totale 582 : 37,5 = 16 $. Totale progr. 16 + 542 = 558. Media/g : 18 = 31 $.

DO 20.1 Anche il City Palace di Udaipur è incantevole però, per me, leggermente inferiore per bellezza a quello di Jodhpur. Qui l’ingresso costa 50 rupie, ma poi ce ne vogliono 200 per la macchina fotografica.

Il palazzo è un susseguirsi di stanze, cortili, corridoi e punti panoramici a diversi livelli di altezza. Dal terzo piano poi si ha anche una stupenda veduta sul lago Pichola, al centro del quale spicca lo splendido Lake Palace, il simbolo di Udaipur, ora albergo di lusso in marmo con cortile interno e piscina e con stanze a partire da 900 $ per notte, una vera inezia … per chi può (io però la vedo in maniera diversa, sì, è vero, gli alberghi sono fatti per far dormire le persone fuori casa, però per me, al pensiero di dover spendere anche solo 100 euro per dormire … non riuscirei a dormire!, questo, sia chiaro, senza offesa per nessuno).

Ho visto solo le immagini del Lake Palace, se volete, potete anche visitarlo, barca e visita costano (ti dicono “solo”) 525 rupie, più o meno 14 $. La veduta più vicina del Lake Palace si ha portandosi nel cortile dell’hotel del lago a lato del City Palace (ingresso 25 rupie), poi proseguendo fino al ristorante sulla riva del lago.

Dopo il City Palace ho visitato il tempio di Jagdish, a pochi passi, l’interno non è niente di speciale, ma l’esterno è pieno di sculture con raffigurazioni umane e di animali che circondano tutta la cupola, molto alta, molto bello.

Nel pomeriggio la zona centrale della città è stata chiusa al traffico ed invasa da una folla inverosimile per una festa musulmana con canti, danze e una processione in cui veniva portato a braccia un altare molto alto. Per la verità non mi ha entusiasmato molto, ma è stato splendida la coreografia degli abiti femminili i cui colori sgargianti riescono a rendere affascinanti anche le donne, diciamo, non tanto belle. Veramente spettacolari.

Spese: colazione 97, ingresso City Palace 50, permesso per foto 200, ingresso hotel del lago 25, pranzo 106, dep. Scarpe tempio Jagdish 5, cena 123. Totale 606 : 37,5 = 16 $. Totale progr. 16 + 558 = 574. Media/g : 19 = 30 $.

LU 21.1 Tranquilla giornata di trasferimento da Udaipur a Ahmedabad, poco più di 5 ore su strada tipo autostrada, traffico pressochè assente, solo veicoli commerciali, le auto sono rarissime.

L’autobus per Diu (prossima meta) parte domani mattina alle 8. Ahmedabad è una città grandissima, ha quasi 4 milioni di abitanti (una volta e mezza la nostra Roma) per cui, non potendo ovviamente visitarla, ho scelto di andare a vedere lo zoo, non molto lontano dalla stazione degli autobus.

Non sono un grande amico degli zoo, perché non li vedo come residenze idonee per gli animali, ma non buttiamo la croce addosso; questo è molto grande, ci vogliono quasi due ore per vederlo tutto e vi dirò che non è poi peggiore di tanti altri. Certo, uccelli e felini, i principali simboli della libertà, sono quelli che soffrono di più, però, nella situazione attuale, rimetterli nella giungla equivale a condannarli a morte sicura. Coccodrilli, ippopotami, antilopi e orsi hanno discreti spazi di movimento.

Accanto allo zoo c’è un grande lago artificiale di forma circolare con graziosa passeggiata e, volendo, noleggio di barche e pedalò.

Spese: risciò taxi vari 95, hotel Bhagyoday 350, ingresso zoo 10, spuntino 28, caffè e bibite 31, cena 80.

Totale 594 : 37,5 = 16 $. Totale progr. 16 + 574 = 590. Media/g : 20 = 30 $.

MA 22.1 Lungo trasferimento da Ahmedabad a Diu, 400 Km, 11 ore di autobus dalle 8.45 alle 18.50, con tre soste, su strada per tre quarti buona e un quarto un po’ rattoppata, ma si è viaggiato bene.

Gli autobus governativi non hanno tante comodità, ma costano poco e sono generalmente puntuali. Durante il viaggio un piccolo episodio curioso ( e un po’ schifosetto): a un certo punto il bigliettaio si è messo a contare i soldi incassati; noi ogni tanto abbiamo l’abitudine di dare una leccata al dito quando necessario per far scorrere le banconote, lui no, lui leccava le banconote al centro, poi vi passa il dito sopra (bleahh!).

Un altro particolare strano: l’autobus arriva alla cittadina di Una, ultimo “avamposto” prima del paesino di Ghogla, dove si traghetta per Diu; qui si scende e si cambia autobus, ma nel nuovo autobus salgono gli stessi autista e bigliettaio di prima. E i due autobus sono quasi uguali. Boh! La piccola sorpresa finale: temevo di arrivare a traghetto da Ghogla a Diu Town quando era già buio, e non mi sarebbe piaciuto, invece all’arrivo a Ghogla ho avuto la bella sorpresa di transitare fino a Diu Town su un ponte che la collega alla terraferma (eh! la mia guida è un po’ vecchiotta, ma finora ha sempre funzionato).

Spese: bus per Diu 173, caffè e bibite 25, pranzo 39, hotel Star per 2 gg 400, cena 120.

Totale 757 : 37,5 = 20 $. Totale progr. 20 + 590 = 610. Media/g : 21 = 29 $.

ME 23.1 E oggi alla scoperta di Diu. Diu, con la cittadina di Daman, posta sulla costa indiana oltre il golfo di Cambay, è un ex possedimento portoghese, come la più celebre Goa, ed ora sono territori indiani amministrati direttamente da Delhi. E’ un’isola lunga circa 12 Km e larga non più di 3; il capoluogo, Diu Town, si trova all’estremità orientale. Per prima cosa alla bus station per informarmi come andare a Goa e la soluzione migliore sembra essere l’autobus per Vadodara e di lì il treno; vedremo.

Poi, mentre faccio colazione in una specie di fast food (con tanto di pizza italiana … ), parlando con il proprietario mi faccio convincere a noleggiare il motorino, visto il prezzo irrisorio: 125 rupie al giorno, intesi come 24 ore, quindi poiché ho iniziato alle 10 vale fino alle 10 di domani mattina. Volendo ci sono anche le biciclette per 25 rupie al giorno.

E così prima tappa al villaggio di Fudan, dove c’è ancora una vecchia chiesa cattolica portoghese, in evidente stato di abbandono, ma con un discreto fascino. Poi tappa all’aeroporto dove ho chiesto informazione sui voli. Da Diu c’è solo un volo al giorno per Mumbai (ex Bombay), è della Jet Airways, la mia per Delhi-Srinagar, ma è troppo caro, 4725 rupie, circa 126 $; l’aereo parte alle 15.45, transita per Portbandar e poi va (o, meglio, torna) a Mumbai alle 17.30. Decisamente, no.

Poi ho proseguito per la più bella spiaggia dell’isola, quella di Nagoa Beach, che sta pian piano ampliandosi con la costruzione di nuovi alberghi, ma c’è ancora tanto da fare.

Dopo Nagoa ad un certo punto sulla sinistra c’è una strada non asfaltata che porta ad uno strano villaggio fatto di case bassissime e tutte colorate, si vedono, sono a circa mezzo chilometro, ma avvicinandomi, stranamente non c’è nessuno poi, avvicinandomi ancora di più scopro che è … un cimitero, una cosa che colpisce, è troppo strano, sono cappelle sistemate in file e di colori diversi, alcune con porte per l’accesso, non riesco a esprimere pensieri, la meraviglia è tanta.

Proseguo poi fino alla cittadina di Vanakbana, all’estremità occidentale dell’isola, nel cui porto c’è una innumerevole quantità di pescherecci in uno spazio decisamente insufficiente a contenerli tutti, infatti sono disposti anche in “doppia fila” per cui, per scendere a terra, devi passare da un peschereccio all’altro. Qui la povertà è evidentissima, case piccole ai lati di stradine strette con donne che lavorano a essiccare il pesce e uomini e donne intenti a riparare le reti, bambini più o meno vestiti che si rincorrono per le strade e per i quali anche una gomma di bicicletta costituisce un gioco per tutti. Due templi gemelli coloratissimi e l’antica chiesa portoghese, ora chiusa e con una parte adibita a scuola elementare, completano questo paesaggio. Camminando, guardando e rispondendo al saluto di tantissimi bambini (e molti di loro parlano l’inglese) sono arrivate le 13.30. Piccolo pranzo e proseguimento per il rientro a Diu Town, percorrendo il lato nord dell’isola, molto paludoso, frequentato da aironi e altri bellissimi uccelli.

A Diu Town sono andato a visitare il vecchio forte portoghese (ingresso gratuito), imponente, ma secondo me lasciato un po’ andare. Dopo il forte, tre antiche chiese rievocano il tempo che fu anche se una è stata trasformata in ospedale, l’altra in museo mentre la terza è stata ristrutturata e funziona da chiesa cattolica.

Mi sono imbattuto poi in una specie di festa con processione a suon di tamburi e megafono ed il corteo era costituito prevalentemente da giovani ragazze nei loro supersplendidi vestiti che non finiresti mai di fotografare.

Un giretto per il mercato, poi alle 18.15 mi sono messo vicino al ponte che collega Ghogla a Diu per fotografare il tramonto. Un’idea diversa per la cena. Andate al ristorante giardino a lato dell’hotel Apana, sul lungomare, e provate il “Gujarati Thali”: vi arriveranno cinque ciotole, una con il riso, una con una crema di verdure, una con patate lesse in sugo di pomodoro, uno con fagioli piccoli e uno con verdure miste stufate. Vuotate la ciotola del riso nel piatto, dividetelo in quattro parti e su ognuna mettete il contenuto delle altre ciotole, poi, via! un boccone per ogni tipo accompagnato da un pezzo di chapati, è una squisitezza, per “ben” 45 rupie. Chiedete prima se lo volete piccante o meno, per me la soluzione migliore è quella “poco piccante”. C’è anche nella versione non vegetale, con pesce, pollo o montone, ma il prezzo è di 100 rupie; il tutto escluse bevande.

Le mie conclusioni su Diu: non fa gridare di gioia, è una meta ancora in crescita, ma non la paragono né a Boracay (vedi mio racconto il Filippine con 40 $ al giorno) né a Ngapali Beach (vedi Myanmar con 25 $ al giorno), né a Roatan (Honduras); inoltre ho qualche preoccupazione, magari infondata, non lo so, sul fatto di cosa trovi qui nei mesi estivi, con le paludi ci saranno forse troppe zanzare, forse il rischio malaria, ma, non sapendo, non voglio dire di più; anzi, se qualcuno ha maggiori notizie e vorrà farmele sapere, gliene sarò grato.

Ha un pregio di cui tener conto: a differenza di Roatan, per me troppo cara e che non vale quello che costa, Diu vale quello che costa e forse qualcosa in più, e, direi, più la simpatia della gente di Vanakbana che la pur graziosa spiaggia, anche se non ci sono tante cose da vedere e ci vuole molto tempo per arrivarci.

Spese: colazione 60, noleggio motorino 125, benzina 100, pranzo 76, bibite varie 28, cena 110.

Totale 499 : 37,5 = 13 $. Totale progr. 13 + 610 = 623. Media/g : 22 = 28 $.

GI 24.1 Oggi è iniziata la lunga maratona di trasferimento verso Goa. Partenza puntuale stamattina da Diu alle 7.30, transito per Bhavnagar alle 13 e da qui proseguimento per Vadodara, detta anche Baroda, con arrivo alle 17.30.

La stazione dei bus è a cinque minuti di cammino da quella ferroviaria, dove sono andato per prenotare il treno per Mumbai e Goa, ma … non c’è posto per 9 giorni su nessun treno; fatico molto a credergli anche perché gli altri sportelli stanno facendo biglietti, ma come dico sempre: – “Chi non mi vuole non mi avrà” – e così sono tornato a prenotare l’autobus che parte alle 21.15 per essere domani mattina alle 7 a Mumbai, poi alle 11 c’è l’altro per Goa. Speriamo.

Spese: bus per Vadodara 166, spuntino 38, bus per Mumbai 350, risciò taxi 15, caffè e bibite 44, cena 90.

Totale 703 : 37,5 = 19 $. Totale progr. 19 + 623 = 642. Media/g : 23 = 28 $.

VE 25.1 Mah! Questo è certamente un mondo diverso, l’autobus delle 21.15 è partito alle 22.40 (autobus non governativi, con cuccette); dopo tre quarti d’ora ci siamo fermati in un’area di servizio per un guasto, fermata di circa 40 minuti, poi tutto regolare. La strada è trafficatissima anche dopo mezzanotte, si formano spesso code praticamente di soli autobus e camion, con il risultato che anziché arrivare a Mumbai alle 7 siamo arrivati alle 11.

C’era, è vero, anche l’autobus governativo, ma non ha i sedili reclinabili e per un viaggio notturno, che già non mi piace per principio, ho voluto cercare almeno il sedile comodo.

A Mumbai ho prenotato il bus per Goa, il primo in cui ho trovato posto è quello delle 18 con arrivo domani mattina, pazienza!. L’enorme numero di viaggiatori, mi ha spiegato l’addetto, è dovuto alla settimana della festa della indipendenza, settimana in cui gli Indiani vanno in giro dovunque e, infatti, il biglietto per Goa, che normalmente costa 350 rupie, questa settimana costa 600 ! Sono anche riuscito a prenotare un posto sui celebri treni “tutti pieni per 9 giorni” per tornare il 31.1 da Goa a Mumbai da cui poi si torna in Italia.

Spese: bus per Goa 600, prenot. Treno per Mumbai per il 31.1 787, pranzo 150, nastro adesivo 75, caffè e bibite 36, cena 145. Totale 1793 : 37,5 = 48 $. Totale progr. 48 + 642 = 690. Media/g : 24 = 29 $.

SA 26.1 Anche l’autobus di ieri era delle 18 è partito con un’ora di ritardo. La strada è molto tortuosa e molto trafficata, è difficile dormire, ma due o tre ore ci sono riuscito.

Arrivo alle 8 del mattino a Margao. Fra le località indicate nella guida di Goa ne scelgo una in posizione centrale da cui poi possa muovermi in tutte le direzioni: Benaulim a 6 Km da Margao, sul mare.

Goa è stato il principale possedimento portoghese in India, ora fa parte della Federazione Indiana, ma, come Daman e Diu, è amministrato direttamente da Delhi. Il Portogallo era arrivato ad avere il record del maggior numero di colonie e possedimenti vari in tutto il mondo, ricordo Brasile, Guinea, Capo Verde, Angola, Mozambico, Goa, Daman e Diu, Macao e Timor.

Dura ricerca di un alloggio, perché è proprio domani la festa dell’indipendenza, ed è tutto pieno. Mi ha aiutato un ragazzo che con il suo risciò mi ha scarrozzato per tutta Benaulim, che non è poi molto grande, fermandosi e chiedendo ad ogni albergo, resort, guest house, finchè all’ottavo tentativo ha trovato questa graziosa guest house, si chiama Tansy, è posta su due piani con camere con bagno, doccia, acqua calda e veranda per 300 rupie al giorno. Così ho deciso di fermarmi qui per 5 giorni. Il ragazzo del risciò mi ha chiesto 30 rupie, ma, visto l’enorme lavoro e l’impegno che ci ha messo, gliene ho date 50, ricevendo infiniti ringraziamenti.

La bellissima spiaggia è a circa 500 metri con una curiosità: ombrellone e lettino sdraio costano 100 rupie per mezza giornata, ma se “casualmente” pranzi al ristorante annesso, allora è gratuito. E così ho fatto. E poiché il cibo è ottimo, sono tornato anche a cena. Vado a letto, di nuovo distrutto, ma di nuovo contento.

Spese: bus per Benaulim 6, hotel per 5 gg 1500, risciò taxi 50, colazione 60, sapone e shampoo 12, cartoline 25, pranzo 95, caffè 15, internet 20, cena 150, telefono 13.

Totale 1946 : 37,5 = 52 $. Totale progr. 52 + 690 = 742. Media/g : 25 = 30 $.

DO 27.1 Giornata intensa. Ho trovato un motorino a noleggio e, visto che scarseggiano, l’ho prenotato per 4 giorni; è un po’ più caro che a Diu, ma va sempre bene, 250 rupie al giorno.

Così oggi sono andato per primo a Vasco da Gama, la più grande città dello stato di Goa; si trova nei pressi dell’aeroporto, ma è priva di attrazioni, poi ho proseguito verso Panaji, fermandomi cinque minuti all’isoletta di S. Jacinto, piccola isola collegata alla terraferma da una striscia di terra al termine della quale, sull’isola, c’è una graziosa chiesetta, ma niente altro; è bello il panorama del complesso.

Poi, proseguendo, mi sono fermato in un punto, chiamato Dona Paula che, per me, è stata una delusione.

Dona Paula è un altro isolotto, anche lui collegato alla terraferma da una stradina solo pedonale, lunga circa 50 metri; arrivato sull’isolotto si percorre una scala a gradini e ci si trova su un orrendo terrazzo ricavato sulla cima dell’isolotto da cui si vede un panorama, non certo dei migliori, della baia circostante; eppure è un luogo stranamente molto frequentato; sul terrazzo ci sono anche due ragazzi che ti noleggiano il binocolo per guardare il panorama della baia presso l’estuario del fiume di Panaji. A completare questo strano posto ci sono poi, su uno spuntone di roccia, una statua molto mal fatta della Madonna di Lourdes e di Bernadette (o forse di Fatima ? Vista l’origine portoghese? Ma chi riesce a distinguerle così mal fatte?).

Infine lungo il percorso pedonale che dal parcheggio va all’isolotto c’è una fila di bancarelle di sole magliette, due chioschi per spuntini e, sempre secondo me, uno spreco in corso, cioè la presenza di un cantiere per il raddoppio della larghezza della striscia di terra pedonale che unisce isola e terraferma.

Poi la capitale, Panaji. La città non offre molto, ma la superba chiesa in cima ad una gradinata, proprio tipo Trinità dei Monti di Roma, vale veramente la pena. Peccato che, anche se domenica, è chiusa dalle 12.30 alle 15.30 per cui l’ho vista solo fuori. A poca distanza c’è la statua, un po’ particolare, di un frate che sembra stia esorcizzando una donna: è la statua dell’abate Farìa, originario di Goa poi emigrato in Francia, sì, ricordate la storia de “I Miserabili” di V. Hugo? Cerrrrrrrto che è lui!.

Alle 14.30 sono arrivato a Old Goa, 11 km a ovest di Panaji, il sito classico, tre splendide chiese, quella di S. Francesco d’Assisi (in fase di restauro, ma bella e con annesso museo in cui predominano i ritratti dei vari governatori di Goa), la cattedrale di Sé (altrettanto bella) e, di fronte, la chiesa del Bom Jesus, in cui sono contenute le spoglie di S. Francesco Saverio che, da quello che ho letto, non si sa se riposa in pace, in quanto alcune parti sono state trafugate e spedite in varie parti del mondo (pare addirittura che le budella siano in Cina). Sempre nei dintorni, il convento con chiesa di S. Caetano (costruito appositamente con una cupola fac-simile di quella di S.Pietro a Roma) e i resti, molto impressionanti di quella di S. Augustin (principalmente uno strano pezzo della torre campanaria, come se l’avessero tagliata in due dall’alto in basso con un colpo solo).

Tornando verso Margao e Benaulim mi sono casualmente trovato davanti allo sconosciuto (per me) convento di Pilar; per curiosità sono entrato nella chiesa, che è stata restaurata con una splendida tonalità di giallo e azzurro, poi a lato c’è il chiostro, e, subito dopo, entrando da una porta laterale, c’è la spettacolare fantastica cappella delle confessioni: si tratta di una cappella lunga circa 30 metri e larga 10 tutta rivestita con gli azulejos, le piastrelle azzurre tipiche delle costruzioni portoghesi, a formare disegni e quadri religiosi. Sul lato destro ci sono poi i singoli confessionali e anche questi sono completamente rivestiti in azulejos, favolosi! Strano che questo posto non compaia nella guida, assolutamente da vedere! Alle 18 sono rientrato a Benaulim, contento, ma nuovamente distrutto … ma contento. Domani si vedrà.

Spese: colazione 63, noleggio motorino x 4 gg 1000, benzina 300, ingresso museo Old Goa 5, spuntino 32, bibita 25, internet 10, cena 150. Totale 1585 : 375 = 42 $. Totale progr. 42 + 742 = 784. Media/g : 26 = 30 $.

LU 28.1 Proseguendo la scoperta di Goa, oggi sono andato a vedere i templi di Ponda, a circa 20 Km. Da Margao. Sono due templi quasi gemelli; il primo, Sri Mahalsa, secondo me è leggermente migliore del secondo, quello di Sri Maguesh, in quanto internamente più decorato. In entrambi sono molto particolari le torri con finestrelle per le lampade ad olio che, vedendo le cartoline, quando sono illuminate sono molto suggestive.

Nel pomeriggio mi sono spinto fino al Bondla Park, un’area in mezzo ai boschi a circa 25 Km. Da Ponda, trasformata in parco e divisa in tre parti, una adibita a parco giochi e pic nic, l’altra a giardino botanico e la terza a zoo, discretamente grande, con elefanti, leopardi, orsi, porcospini, antilopi, cinghiali, coccodrilli e buoi, tutti sistemati in diverse parti del bosco opportunamente recintate (per i leopardi la recinzione è anche con il tetto in rete metallica, ed è grande, circa 200 m. Per 60, infatti non sempre si vedono). Molto ordinato il giardino botanico. Secondo me fanno un buon lavoro. Non ci sono uccelli né scimmie. Per un pomeriggio diverso vale la pena.

Spese: colazione 60, pranzo 66, spese postali 389, ingresso parco Bondla 40, mancia per foto leopardo 5, benzina 50, bibite varie 153, cena 150, internet 20.

Totale 933 : 37,5 = 25 $. Totale progr. 25 + 784 = 809. Media/g : 27 = 30 $. MA 29.1 Oggi ho visto due posti un po’ particolari. Da Benaulim sono andato a Margao a spedire qualche cartolina, poi alla cittadina di Chandor, dove l’unica attrattiva è la bellissima Villa Braganza, una dimora coloniale grandissima che risale al 1500, abitata il secolo scorso dal giornalista Menezes Braganza, che si oppose al dominio portoghese e per questo fu costretto a fuggire. Della famiglia, rientrata poi negli anni ‘60, rimane la nuora del giornalista, insieme ad un’altra signora e qualche persona di servizio.

La villa si visita gratuitamente (sì … aspetta) , la signora ti fa visitare tutte le stanze, piene di arredi antichi incredibili anche per me, che non sono appassionato né intenditore di queste cose; non ti permettono di fare foto ma, dopo piccole suppliche, la signora mi ha concesso di fare “ben” due foto, una alla straordinaria biblioteca e l’altra all’altrettanto maestoso salone delle danze. Al termine ha chiesto gentilmente un’offerta libera (sì .. Aspetta) e, poiché mi aveva lasciato fare le due foto, le avevo lasciato 50 rupie, ma la signora mi ha fatto presente che l’offerta minima è di 100 rupie (… ma che offerta “libera” è ?). Io so che questa visita vale più di 100 rupie, ma non condivido il sistema.

In un’altra ala della villa c’è una cappella con la teca contenente un dito di S. Francesco Saverio (sì, quello di Old Goa), recuperato dopo che una signora di quel tempo l’aveva staccato con un morso per portarselo a casa a venerarlo. In quest’ala il “cicerone” è una delle persone di servizio che, al termine della sua esposizione, ha chiesto anche lui un’offerta e allora, sia pure con l’autocontrollo di cui dispongo, mi sono decisamente rifiutato, facendogli presente che avevo già contribuito verso la signora e non avrei più tirato fuori una rupia anche se, a suo dire, questo era un altro pezzo della villa, ma appartenente ad un altro proprietario. A tutto c’è un limite, sempre secondo me.

Dopo Chandor sono andato a Palolem, all’estremo sud di Goa, a vedere la magnifica baia con l’altrettanto magnifica spiaggia: una vera delizia. Rientro a Benaulim e … magnifico bagno nelle sempre calde acque indiane. La sera a cena ho conosciuto un ragazzo di Ancona che vive qui, ha una piccola guest house e mi ha consigliato di andare a vedere il principale e più caratteristico mercatino di Goa che si tiene, casualmente, solo il mercoledì nella cittadina di Anjuna, nel nord dello stato. E’ lontano, quasi 70 km da qui, ma domani ci provo.

Spese: colazione 63, cartoline e bolli 25, benzina 100, “offerta” villa Braganza 100, caffè e bibite 30, pranzo 95, cena 115. Totale 528 : 37,5 = 14 $. Totale progr 14 + 809 = 823. Media/g : 28 = 29$.

ME 30.1 Alla faccia del”mercatino” di Anjiuna! È uno spettacolo favoloso, un’esplosione di colori, oggetti, vestiti, stoffe, sete provenienti da varie zone dell’India, dal Nepal e dal Tibet. Un susseguirsi di stand ripieni fino all’inverosimile di cose per tutti i gusti tenuti da donne in sgargianti costumi e da uomini e ragazzi pieni di ogni attenzione verso l’orda di turisti che si è riversata qui oggi, una vera invasione di pullmini taxi, auto, moto, biciclette, carretti.

Non riesci a percorrere tranquillamente i vari corridoi perché ti vengono continuamente offerte le cose più svariate accompagnate dalla celebre frase “solo da me prezzi buoni” (ragazzi, per chi ama queste cose, i prezzi sono veramente buoni, se non hai un po’ di padronanza, rischi di restare senza soldi). I prezzi cambiano continuamente con trattative incessanti fatte di addii e ritorni e di sì e no definitivi, e difficilmente esci da quel mercato a mani vuote. Io mi sono fatto tentare dalla bancarelle delle spezie, con, soprattutto, la mia preferita, lo zafferano, sia puro, sia nella varietà in polvere della curcuma, chiamata anche “falso zafferano”, ma che messo nel riso è ugualmente ottimo. Io lo uso spesso, non solo nel riso, ma anche con il pollo o con il pesce, oppure, unito alla panna, per condire la pasta. L’ultima volta l’avevo comprato due anni fa in Myanmar e mi stava finendo; ho preso tre scatolette di quello puro, il più caro, in tutto 15 grammi a 350 rupie, e 100 grammi di curcuma 600 rupie.

Per il resto ho solo guardato ed ho fatto tante, forse troppe, foto, ma non finiresti mai, stoffe, bigiotterie, maschere, oggetti in legno, amache, batik, veramente una bella giornata.

Ehi! Viaggiatori che mi leggete, se capitate qui, organizzatevi, ma non perdetelo assolutamente.

Mi sono anche fatto tentare da quadretti fatti con foglie su cui sono dipinti soggetti vari quali animali, paesaggi, fiori ecc. Al ritorno l’ultimo bagno di questa vacanza, domani si parte per Mumbai per gli ultimi due giorni.

Ho anche ricontrollato la riconferma del volo, e qui a Benaulim ho pagato 100 rupie (è da un po’ che non pagavo per questo servizio). La prima riconferma, a Vadodara, non mi era costata nulla. Ho anche riconsegnato il motorino, è stato un caro compagno di questi giorni.

Spese: benzina 150, colazione 50, zafferano 950, souvenir 200, spuntino 30, caffè e bibite 79, riconferma volo 100, cena 136, internet 10. Totale 1705 : 37,5 = 45 $. Totale progr. 45 + 823 = 868. Media/g : 29 = 30 $.

GI 31.1 Più impari e meno sai. E quando lo scopri, ti scopri ancora più ignorante; ma io continuo a voler imparare.

Stamattina con l’autobus sono andato al mercato di Margao, tanto per far passare la giornata prima di prendere il treno serale per Mumbai.

Il mercato di Margao, posto sul lato sud est della piazza principale in direzione della vecchia stazione ferroviaria, è coperto e contiene bancarelle ancora più strette di quelle viste ieri ad Anjiuna, anch’esse piene di alimentari, vestiario ecc. La mia attenzione è stata attratta ancora dalle bancarelle delle spezie e qui ho rivisto le stesse scatolette di zafferano puro (stessa marca, stesse confezioni da 5 grammi l’una) prese ieri ad Anjuna (ricordate? 15 grammi 350 rupie); ho chiesto per curiosità il prezzo: per ogni scatola … 60 rupie (fatemi pure il coro … È giusto, avete ragione!). Però ne ho comprata un’altra.

Torno a Benaulim dove avevo lasciato il bagaglio nella hall della guest house, piccolo pranzo, saluto cordialissimo alla cortesissima proprietaria e poi alla stazione.

Spese: colazione 60, bus per Margao A/R 12, bus vari a Margao 10, zafferano 60, souvenir 280, pranzo 90, caffè e bibite 53, toilette staz. Margao 1, cena 60. Totale 626 : 37,5 = 17 $. Totale progr. 17 + 868 = 885. Media/g : 30 = 30 $.

VE 1.2 Ieri sera il treno è partito con circa 20 minuti di ritardo, ma è arrivato puntuale stamattina alle 6.30 a Mumbai, Victoria Station, la più turisticizzata, anche se non la principale, che è Mumbai Central.

Alla stazione sono stato acchiappato dal solito procacciatore di hotel che però mi ha portato solo in alberghi troppo cari o troppo … “tuguri” (e dire che sono già di bocca buona, mi accontento di poco); il “top” è stato raggiunto da un albergo con stanze “economiche” di 3 m x 1,50 a 450 rupie, senza bagno. Dopo altri tentativi ne ho trovato uno nei pressi della stazione, l’hotel Popular Palace a 500 rupie, con la clausola però che, essendo arrivato alle 8, devo lasciare la stanza libera entro le 8 di domani mattina, altrimenti devo pagare un giorno in più.

Lasciato il bagaglio, sono andato a vedere la cattedrale di S. Tomas, molto semplice, poi ho proseguito fino all’India Gate, il celebre arco simbolo di Mumbai, con a fianco l’altrettanto celebre Intercontinental Hotel, vero gioiello di architettura antica.

Battello per l’isola di Elephanta con piccola “rapina” (si tratta sempre di mie opinioni): il prezzo del battello A/R è di 120 rupie e si acquista sulla gradinata prima dell’imbarco, poi sali sul battello, che è a due piani, e, mentre mi accingo a salire sul piano superiore: – Ser, per salire sopra ci vogliono altre 10 rupie- così, brevi manu, senza biglietto. E io, che non posso combattere queste porcherie, almeno le scrivo.

Un’ora di viaggio tranquillissima, poi lo sbarco al molo, si percorre il molo a piedi, circa 300 metri (se vuoi c’è anche un simpatico trenino per 10 rupie A/R), poi il box dove si pagano 5 rupie di tassa d’ingresso all’isola (vale il mio analogo commento precedente su Jaisalmer), poi si percorre la salita alla grotta, fatta di 118 gradini ma, per chi non vuole o per chi non ce la fa, c’è anche un servizio di portantine, si arriva al secondo box dove il biglietto d’ingresso alla grotta è di 10 rupie per i “domestic” e di 250, oppure 5 $, per i “foreign”; meglio pagare con i dollari, con il cambio attuale a 1 $ = 38 rupie paghi come 190 rupie.

La grotta è bellissima, sorretta da colonne in pietra e con ai lati numerose grandi statue, sempre in pietra che, anche se parzialmente rovinate, rendono l’idea della loro maestosità.

Tante scimmiette dispettose cercano di portare via le borse a tracolla, qualsiasi cosa tu stia mangiando o bevendo, qualsiasi cosa si muova oscillando o pendendo, senza farsi scrupoli, senza paura, e, quando hanno fatto il “prelievo”, se provi a riprenderti l’oggetto trafugato, ti mostrano i denti e cominciano a gridare. Pannocchie, noccioline, bibite e catenine o braccialetti le loro conquiste principali.

Rientro a Mumbai e visita al mercato Crawford, non lontano dalla stazione. A proposito, la stazione Victoria è uno splendore, è grandissima,altissima, mastodontica, un’architettura straordinaria, forse anche esagerata per una stazione, ma è indubbiamente affascinante.

Spese: colazione 16, hotel 500, mancia procacciatore 20, battello per Elphanta A/R 130, tassa ingresso Elephanta 5, ingresso grotte 190, pranzo 55, souvenir 600, caffè e bibite 47, bus vari città 14, cena 70.

Totale 1647 : 37,5 = 44 $. Totale progr. 44 + 885 = 929. Medi/g : 31 = 30 $.

SA 2.2 Ultimo giorno in giro per Mumbai, prima a Marina Drive, il lungomare che si trova sul lato occidentale della penisola su cui sorge la città, un lungomare che ricorda parzialmente quello di Doha (vedi Filippine e Qatar con 40 $ al giorno), panorama bello, ma parzialmente nascosto dalla foschia. Lungo Marina Drive c’è anche un acquario, ma non è niente di particolare; le creature più belle sono due grandi tartarughe, cinque piccole mante e tre grossi pesci gatto; diciamo che vale le 15 rupie dell’ingresso.

Il lungomare finisce nella baia di Chowpatty, la spiaggia di Mumbai, per la verità piena di rifiuti e con mare sporco, peccato! Rientrando sono passato vicino ad un tempio ed a una moschea, ma non mi sono piaciuti molto.

Nel pomeriggio sono andato in stazione per vedere come poter andare all’aeroporto senza ricorrere ai taxi, ed ho trovato questa soluzione: dalla stazione, ogni 15 minuti circa, parte un treno metropolitano per le località vicino a Mumbai (“vicino” è un termine non tanto corretto, perché si parla di 50 km.); con il treno si arriva ad Andheri, a 22 km, in circa 40 minuti e al prezzo di 8 rupie. Andheri è una località divisa in due, est ed ovest, dalla ferrovia che da sud (Mumbai) va verso nord. Si scende dal treno dal lato ovest, si scavalca la ferrovia sul soprapassaggio e si scende sul lato est, si attraversa una strada e si raggiunge la strada parallela successiva (in tutto 200 metri); da qui partono gli autobus 308, 365 e 409 che vanno direttamente all’aeroporto internazionale (attenzione a non prendere altri autobus, perché vanno solo a quello nazionale); il viaggio dura circa 15 minuti, ci sono circa 5 km e costa 5 rupie. Ho preferito arrivare prima del buio, alle 17.30 anche se il volo è … domani alle 2.30.

Mumbai, in linea di massima, mi ha deluso molto, anche la gente mi è sembrata chiusa, pochi parlano inglese (o fanno finta di non saperlo) e non sembrano gradire il turismo; peccato, perché, nel complesso, sono stato contento anche di questo viaggio. Adesso sono le 23.40, prima di chiudere la giornata voglio spendere due parole su questa India.

Rispetto al viaggio fatto vent’anni fa nell’India est, ho notato queste differenze: 1) Le mucche non mi sembrano più così “sacre”, girano per città e paesi, ma quando “rompono” vengono allontanate non sempre con buone maniere. Ricordo ancora, e ne ho le foto, quattro episodi curiosi di vent’anni fa: nel primo una mucca si era fermata mangiare le mele dalla cesta del negozio di un fruttivendolo e questi, appena l’aveva vista, era uscito dal negozio e si era fermato a pregare il suo Dio per ringraziarlo del fatto che la mucca avesse “scelto” proprio il suo negozio per mangiare; adesso, appena le mucche si avvicinano, vengono allontanate senza tanti complimenti. Il secondo, a Katmandhu, un toro ed una mucca si stavano accoppiando al centro di un incrocio ed il traffico era rimasto bloccato “fino alla fine”. Il terzo, alla stazione di Varanasi, il mio treno è partito con mezzora di ritardo perché una mucca si era messa con faccia e gambe anteriori dentro ad un vagone, mentre le posteriori erano sul marciapiede e nessuno si è mosso finchè lei ha deciso di “non prendere il treno”. Il quarto ha avuto come protagonista un vitellino che si era fermato in mezzo ad una strada cominciando a piangere forse per la fame; sono accorsi subito quattro uomini che hanno portato fieno e frutta, cosa che ha gradito, poi, appena finito, ha ripreso a camminare per non so dove.

2) Non ho praticamente visto topi, se non casi rari a Diu e Vadodara, mentre ricordo si camminava quasi insieme a loro a Calcutta, Patna e Varanasi.

3) Assenza anche di scarafaggi (forse non è stagione? Vent’anni fa ero andato in agosto) .

4) Sempre allora non riuscivo a trovare ristoranti che ti dessero le posate, si mangiava solo con le mani, anzi, rigorosamente solo con la destra, adesso le hai quasi ovunque e vengono usate normalmente.

Adesso qualche parola sugli animali visti.

Gatti: pochi e ignorati, ma non maltrattati.

Cani: situazione terrificante, mal tollerati, maltrattati, spesso ho visto ragazzi tirar loro pietre e pezzi di legno. Ho commesso l’errore, sulla spiaggia di Benaulim, di accarezzarne uno, una semplice carezza che però ha fatto sì che la bestiola si accucciasse vicino alla mia sdraio e non si muovesse, inoltre si metteva ad abbaiare appena qualche persona si avvicinava; quando sono andato a fare il bagno mi ha seguito fino al bagnasciuga ed al mio ritorno era lì vicino alla sdraio. Quando me ne sono andato ho fatto fatica a dirgli di non seguirmi, guardando quegli occhi straziati che non capivano e mi chiedevano perché, ma che poi hanno capito e si sono rassegnati Corvi: da queste parti vivono vicino alle persone, ti guardano mentre cammini, anche appollaiati su una sedia o sul muretto; se non ti fermi puoi anche passare vicino a loro quasi faccia a faccia, ma se ti fermi anche un solo istante, scappano via. Stesso comportamento con gli aironi, ce ne sono di bellissimi e grandi, soprattutto a Diu.

Elefanti: sempre belli da vedere, anche se troppo sfruttati per il lavoro, ma se non altro mangiano regolarmente.

Spese: colazione 70, bus vari città 9, caffè e bibite 29, pranzo 18, ingresso acquario 15, treno per Andheri 8, bus per aeroporto 5, cena in aeroporto 210, internet 40.

Totale 404 : 37,5 = 11 $. Totale progr. 11 + 929 = 940. Media/ : 32 = 29 $.

DO 3.2 Il viaggio di ritorno non è stato dei migliori per me, partenza 2.35 da Mumbai ed arrivo alle 7 a Malpensa puntuali dopo nove ore di volo, purtroppo il mio sedile era guasto, non si reclinava, per cui ho dormito pochissimo, e non ho potuto cambiare posto perché l’aereo era pieno. Anche la cena è stata una miseria, mezzo sandwich di verdure, bocconcini di soia e ciotolina di pezzi di frutta. La colazione invece è stata ottima ed abbondante, sformato di patate, omelette, yoghurt, dolce, ciotolina di frutta, burro e marmellata. Boh! Strano.

Altrettanto puntuale il bus dell’Alitalia da Malpensa alle 9.55 con arrivo a Torino alle 11.50. Immerso nei ricordi e nei pensieri non mi sono quasi accorto di queste due ore; poi, la pioggerellina che mi colpisce quando scendo dall’autobus, mi riporta alla realtà: anche questo viaggio è proprio finito e, come augurio di buon anno anche per tutti voi … al prossimo. Spese: giornale, 1,30 euro, spuntino aeroporto 4,35, bus città 1. Totale 6,65 euro x 1,4 = 9 $. Totale progr. 9 + 940 = 949. Media/g : 33 = 29 $. [ 949 $ :1,4 = 677,86 euro] Totale complessivo spese: voli 823,82 + soggiorno 677,86 = 1501,68 euro . Media/g : 33 = 47 euro



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