Vacanze alle Baleari

Ibiza è bella e con un po’ di organizzazione si riesce anche a stare tranquilli e a non spendere molto. Poi tappa finale sulle spiagge di Formentera
Scritto da: itsabout
vacanze alle baleari
Partenza il: 02/07/2016
Ritorno il: 09/07/2016
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €

L’altro aspetto di Ibiza

Ebbene sì, quest’anno ho deciso di passare una delle settimane che avevo a disposizione per le mie ferie estive a Ibiza, nonostante tutti mi dicessero che non fosse una meta adatta a me: troppo cara, troppo caotica, troppi turisti, troppa baldoria, troppa gente ubriaca. Eppure mi sono impuntata e ho deciso di andarci lo stesso perché avevo letto e riletto che l’isola meritava di essere girata. Mi sono detta che con un minimo di organizzazione avremmo potuto contenere i costi per quanto possibile e passare una vacanza piacevole. Inoltre, il mio ragazzo era già stato a Ibiza varie volte ma a parte le discoteche non aveva visto nulla. Io che sono dell’avviso che non puoi dire di aver viaggiato veramente se di un posto non ti godi la cultura e tutto quello che ha da offrire, ho deciso di organizzare una vacanza di modo che anche lui potesse vedere “l’altro aspetto di Ibiza”.

SABATO 2 LUGLIO 2016

La vacanza purtroppo non inizia nel migliore dei modi. Volo in partenza da Milano Malpensa alle ore 20.20. Tutto fila liscio fino a quando sull’aeromobile salgono tre ragazzi palesemente ubriachi e con delle bottiglie di vino aperte. Il personale di volo (comandante compreso) si mettono all’opera per allontanare i tre ragazzi: non volevano assolutamente che partissero e per far si che i tre scendessero dall’aereo hanno addirittura chiamato i carabinieri. Ovviamente questa pratica, inutile dirlo, ha fatto tardare di circa 1 ora e 30 minuti il decollo. Nel frattempo in aereo si respira un clima un po’ teso: un po’ per il ritardo che iniziava ad essere snervante, un po’ per la partita dell’Italia agli Europei. Io ero in evidente stato di agitazione perché all’atterraggio ad Ibiza avremmo dovuto ritirare la macchina che abbiamo noleggiato alla EuropeCar, ma con quel ritardo che iniziava ad essere consistente rischiavamo di trovare l’agenzia chiusa e di rimanere a piedi.

Atterriamo a Ibiza alle 23.57 e avevamo esattamente tre minuti prima che l’agenzia chiudesse. Per fortuna l’aeroporto di Ibiza è piccolino e l’agenzia si trovava appena fuori dal gate e complice la memoria del mio ragazzo che era già passato per quell’aeroporto varie volte, siamo riusciti a ritirare la macchina per un pelo. Ci consegnano una Pegout 208 nonostante avessimo noleggiato una Hyundai i10 per la cifra di 220€ per sette giorni. Trattengono circa 700€ sulla carta di credito per la franchigia (un prezzo a mio avviso decisamente troppo alto).

Saliamo in macchina e ormai a mezzanotte inoltrata, impostiamo il navigatore per raggiungere il nostro appartamento che si trovava a Sant Antoni. Non so per quale motivo sfortunato, forse il navigatore era poco aggiornato, ci ritroviamo su una strada che ovviamente non poteva essere quella usuale che utilizzavano tutti per raggiungere Sant Antoni dall’aeroporto: strada in salita, completamente buia, non segnalata, piena di avvallamenti, sia a destra che a sinistra avevamo solo boschi e alberi. Non nego che a quel punto l’ansia è tornata e quasi desideravo tornare a casa. Ma dopo circa una ventina di minuti in quella strada finalmente sbuchiamo in un paesino e in brevissimo tempo raggiungiamo Sant Antoni.

Nonostante ormai fossero quasi le 01.30 di notte troviamo parcheggio quasi facilmente (nei dintorni dell’albergo i parcheggi era gratuiti) e finalmente ci accingiamo a fare il check-in. Alla reception dell’Apartamentos Formentera 1 troviamo un signore un po’ bizzarro che parla discretamente l’italiano e che ci chiede di saldare fin da subito il conto dell’intera settimana (480€ totali) e in più ci chiede di pagare una “eco-tassa” di 15€. E va bene, stanchi e un po’ rassegnati paghiamo la tassa e finalmente andiamo a letto.

DOMENICA 3 LUGLIO 2016

Mi sveglio e il mio umore era decisamente migliore rispetto a com’era quando ero andata a letto. Usciamo di buonora e ci fermiamo al bar esattamente sotto l’albergo per fare colazione: sedendoci scopriamo che più che un bar si tratta di una tavola calda e dando un’occhiata al menù ci rendiamo conto che i prezzi non sono nemmeno così alti (un piatto di hamburger e patatine costava circa 7/8€). Dopo di che andiamo alla LIDL per comprare le cose essenziali per sopravvivere durante la settimana e poi finalmente, intorno alle ore 10.00 arriviamo alla prima spiaggia della mia vacanza: Cala Comte.

Quando siamo arrivati la spiaggia non era affollatissima anche se comunque di gente un po’ ce n’era. La vista di questa caletta dall’alto era meravigliosa, mi sono persa nel colore del mare di un azzurro meraviglioso e in un attimo tutte le disavventure del giorno prima erano sparite.

La spiaggia è rimasta tranquilla fino alle 12.30 circa poi si è riempita veramente tanto e purtroppo bisogna chiaramente avere un po’ di pazienza soprattutto in alta stagione. Abbiamo preso un mojito nell’unico bar/ristorante presente sulla spiaggia al prezzo di 10€. Buono è dire poco, io il mojito in Italia non lo bevo assolutamente perché solo l’odore mi disgusta, ma devo ammettere che quella bevanda non aveva nulla a che vedere con il mojito classico che conosco e rischiavo di finirlo tutto io! Inoltre è presentato talmente bene e in maniera particolare che è difficile non apprezzarlo.

Alle 14.30 circa ci spostiamo a Cala Bassa. Lì il parcheggio era a pagamento (5€ tutto il giorno) ma siamo stati fortunati e abbiamo trovo posto in uno dei pochissimi parcheggi non a pagamento. La spiaggia purtroppo era invivibile se pur bellissima. Fra tutte è stata sicuramente la spiaggia più caotica: il mare sicuramente bellissimo forse anche più di Cala Comte ma purtroppo è veramente difficile godersela quando si era appiccicati gli uni agli altri.

Dopo un bel pomeriggio passato sotto il sole rientriamo in albergo e dopo una doccia la malaugurata scoperta: sono completamente ustionata e di sicuro mi sono beccata un’insolazione. Passo la serata a letto scossa dai brividi di freddo sotto le coperte, con il maglioncino addosso, finestre chiuse e condizionatore spento.

LUNEDì 4 LUGLIO 2016

Nonostante fossi ancora dolorante mi sentivo decisamente meglio quindi passammo la giornata a Cala D’Hort in mattinata e a Cala Vadella nel pomeriggio. Non mi è stato chiaro se a Cala D’Hort il parcheggio fosse a pagamento oppure no, fatto sta che noi lo abbiamo trovato sulla salita (o discesa dipende dal punto di vista) che porta alla spiaggia ed era gratuito. Mentre a Cala Vadella il parcheggio costava 3€ per tutto il giorno.

Tra le due Cala D’Hort è sicuramente più d’effetto: il mare è pulito e trasparente (anche se non di colori che lasciano a bocca apeta) ma la particolarità di questa caletta, a mio avviso, sta nella natura selvaggia che la circonda. Cala Vadella anch’essa con una spiaggia molto ampia a bella e l’acqua pulita e trasparente. Queste due sicuramente meno affollate rispetto alle calette del giorno prima.

Torniamo in albergo e dopo una doccia veloce andiamo a fare una passeggiata sul lungo mare di Sant Antoni per raggiungere la famosissima scogliera di fronte agli ancora più famosi “Cafè Mambo” e “Cafè del Mar” (che dal nostro albergo distavano 10 minuti a piedi) per goderci il più bel tramonto di tutta l’isola sorseggiando un mojito. L’esperienza è davvero paradisiaca, si tratta di un vero e proprio spettacolo: il sole inizia a tramontare alle 20 circa ma cala completamente alle 21.30 passate. Un’ora e mezza di meraviglia e il sole che sparisce direttamente nel mare non delude.

Temporeggiamo e poi andiamo alla serata più famosa del Pacha (una delle tantissima discoteche dell’isola): “Flower Power”. La serata ha il costo di 50€ e la location è veramente mozzafiato: fuori dalla discoteca ci sono due 500 di quelle piccoline e vecchie completamente colorate e in stile hippie. All’interno della discoteca ci sono tantissime decorazioni fiorate, colorate, in stile hippie, con segni della pace, bancarelle stranissime e persone che fanno un piccolo body painting gratuito. La location è sicuramente degna di nota ma per mio gusto personale la musica non mi ha fatta impazzire, ma quello chiaramente è soggettivo.

MARTEDì 5 LUGLIO 2016

Decidiamo di non mettere la sveglia per riposarci dalla serata al Pacha, di conseguenza tutta la mattina salta a favore di una bella dormita. Dopo aver pranzato con calma decidiamo di andare a vedere S’Arenal Gros, una spiaggia decisamente più distante da Sant Antoni (infatti ci abbiamo messo circa 40 minuti per arrivarci ma che con le strade di Ibiza sembrano quasi un’eternità). Ma la strada vale veramente la pena: quello che ci troviamo davanti è assolutamente mozzafiato, decisamente questa diventerà poi la mia spiaggia preferita, il colore dell’acqua e la sabbia dorata e morbidissima fanno da contorno ad un paesino carino e davvero particolare, completamente diverso da tutto il resto dell’isola. La spiaggia è sicuramente poco turistica quindi si sta bene, non è affollatissima, c’è spazio e passiamo un pomeriggio meraviglioso e in pieno relax.

La sera invece decidiamo di andare a visitare Las Dalias uno dei mercati hippie più famosi di Ibiza che in alta stagione un paio di sere alla settimana si concede delle aperture serali. Personalmente non l’ho trovato niente di che, non eccezionale, le bancarelle per lo più vendevano cose viste e riviste e tante bancarelle erano anche carissime. Mangiamo li velocemente qualche trancio di pizza che a nostra sorpresa sono molto buoni ma anche molto cari (circa 5/6 a trancio).

Tutto sommato però è stato carino girare tra le bancarelle anche solo per passare la serata e fare qualcosa di diverso, ma resto del parere che viene assolutamente sopravvalutato. La serata si conclude poi con l’acquisto di una miniatura dei tipici cartelli stradali di Ibiza con la scritta “Eivissa” da appendere al muro una volta rientrati in Italia.

MERCOLEDì 6 LUGLIO 2016

Questa è stata decisamente la giornata più deludente. Abbiamo visitato Cala Llenya e Cala Llonga, anch’esse distanti da Sant Antoni circa 40 minuti ma piuttosto deludenti. Le avevo segnate nella mia lista perché sono entrambe state premiate con la bandiera blu quest’anno e la curiosità ha avuto la meglio. Ci siamo ritrovati in due spiagge con la sabbia bellissima e davvero pulita ma dell’acqua non si può dire altrettanto. Cala Llenya pienissima di alghe (al punto in cui i bambini che giocavano a riva stavano seduti sopra le alghe) e Cala Llonga sporca. A posteriori non ci ritornerei mai ma se dobbiamo trovare un late positivo erano poco affollate e nonostante tutto ci siamo rilassati.

Alla sera ci godiamo di nuovo il tramonto sul lungomare di Sant Antoni, ma questa volta comodamente seduti sui divanoni di un locale carinissimo e molto più economico rispetto al “Cafè Mambo” e “Cafè Del Mar”. Il locale si chiama “Mais Ibiza” dove un cocktail costa 8€.

GIOVEDì 7 LUGLIO 2016

Ci svegliamo di buonissima ora per raggiungere il porto di Ibiza dove alle ore 08.30 parte il traghetto per raggiungere Formentera. Abbiamo prenotato i biglietti di andata e ritorno online già dall’Italia tramite l’agenzia “Mediterranea Pitiusa” che con 80€ totali offriva il biglietto di andata e ritorno con la nave per due persone + il noleggio di uno scooter per l’intera giornata. Arriviamo quindi intorno alle 08.00 al porto dove ritiriamo i biglietti. Alle 08.30 partiamo e per fortuna il viaggio dura circa 30 minuti perché io inizio a stare male, ma scendo in tempo prima del disastro e i mal di testa passa in fretta. L’agenzia in cui ritirare lo scooter è davvero vicinissima, ritiriamo il tutto e saliamo un po’ titubanti in quanto il mio ragazzo non aveva mai guidato uno scooter in tutta la sua vita, ma dopo un giro di prova prende coraggio e partiamo.

La prima destinazione è il Far de La Mola, il faro che si trova a una delle tre estremità (o punte) dell’isola. È il punto più distante da raggiungere ma in 25 minuti si è li. La vista è meravigliosa e a mio avviso non si può andare a Formentera (anche solo in giornata) e non visitarlo perché merita ed è molto suggestivo. Dopo aver scattato qualche foto ricordo montiamo di nuovo in sella al nostro scooter e andiamo a Ses Illetes la famosissima spiaggia bianchissima di Formentera che tutti conoscono come la “Lingua di sabbia”. Si paga per entrare nel parco naturale (3€ lo scooter, 4€ la macchina) e bisogna fare molta attenzione perchè una volta usciti non è più possibile rientrare prima delle 18. Ci addentriamo il più possibile, parcheggiamo lo scooter e cerchiamo un punto tranquillo in cui appuntare il nostro mini ombrellone. La spiaggia era affollata ma non eccessivamente, l’acqua di un colore meraviglioso decisamente la più bella che io abbia visto durante la mia settimana di vacanza.

Decidiamo di andare a pranzo nell’unico ristorante/bar sulla spiaggia (anche perché non essendoci organizzati prima non c’era molto altra alternativa) consapevoli del fatto che ci avrebbero spennato. Infatti così è stato: 51€ per due pizze (ovviamente surgelate) una macedonia e due bottiglie di acqua da 1L. Il problema è che 16€ li abbiamo spesi solo per l’acqua. Scioccati dal conto torniamo a rilassarci sotto il nostro ombrellone e verso le 17.30 partiamo per andare a vedere il secondo faro il Far De La Barbarie, bello e suggestivo anche questo. Qui c’è la possibilità di scendere per un buco nel terreno con una scaletta in legno dall’aria poco stabile, e attraversare una grotta per arrivare ad una punta di roccia dove la vista è favolosa.

Torniamo in cima dove rimontiamo sul nostro bolide e raggiungiamo il piccolo centro di Formentera dove ci concediamo una mezz’oretta per gli acquisti. Troviamo un negozio nella quale vendono espadrillas di tutte le sfumature ad un prezzo decisamente conveniente e da buoni amanti di quel tipo di calzature io e il mio ragazzo ce ne portiamo a casa sei paia al prezzo di 59€.

Una volta al porto ci accorgiamo che per pochi minuti abbiamo perso il traghetto delle 19.00, così in attesa di quello delle 20.00 (l’ultimo di quella giornata) ci fermiamo in un bar a mangiare un gelato e fare un giro per le bancarelle del porto.

Il viaggio in nave per me drammatico, se all’andata me la sono cavata con un semplice mal di testa al ritorno non è stato possibile evitare l’inevitabile.

VENERDì 8 LUGLIO

Passiamo tutta la giornata a Cala Saladeta, la caletta raggiungibile da Cala Salada attraversando un percorso sulle rocce bellissimo dove fermarsi a fare delle foto è quasi un obbligo perché una vista del genere merita di essere immortalata. Arriviamo alla spiaggia che come al solito intorno alle 10.00 è piuttosto libera. Iniziano ad arrivare i primi venditori di vestiti e baracchini di mojito ma restiamo davvero sorpresi di quanti ne arrivano durante tutto l’arco della giornata. La caletta è relativamente piccola e troppo affollata ma composta da ben tre baracchini di mojito, due venditrici di vestiti/costumi e 3 venditori di cibo. La caletta è bellissima e mi sarebbe piaciuto godermela un po’ meno affollata.

La sera ci godiamo una bellissima cena in un ristorante di pesce meraviglioso. L’ho trovato girando su TripAdvisor e le recensioni erano talmente positive da convincermi a passare li l’ultima sera di vacanza. Il ristorante si chiama Can Pujol ed è caratterizzato dai tavoli completamente tutti all’aperto e sulla spiaggia con vista mare. Abbiamo avuto la fortuna di mangiare su uno dei tavoli in prima fila “privilegiati” per essere direttamente sulla sabbia mentre gli altri se pur sempre con vista mare sono su una piattaforma di legno.

Abbiamo cenato godendoci una nuova prospettiva del tramonto spendendo 68€ per una padella gigante per due persone di riso a banda con l’astice, due bottiglie di acqua e il caffè. Non propriamente economico ma considerando la location, la porzione decisamente molto abbondante e il fatto che abbiamo mangiato astice in due non è nemmeno malaccio. A mio avviso comunque li vale tutti. E’ necessario prenotare, noi lo abbiamo fatto un paio di giorni prima chiedendo esplicitamente di avere un tavolo in prima fila, durante la serata abbiamo visto diverse persone che non hanno potuto cenare perché non avevano prenotato ed il locale era pieno.

SABATO 9 LUGLIO 2016

Il giorno del rientro in Italia è arrivato ma il volo è alle 20.30 quindi ci prendiamo l’intera giornata per fare dello shopping a Sant Antoni e al porto di Ibiza e comprare gli ultimi souvenir e regalini. Consegniamo l’auto alle 17.00 dove ci rendiamo conto di aver utilizzato il pieno che avevamo trovato al momento del ritiro dell’auto per tutta la settimana, ci fermiamo per fare benzina e restituire l’auto col pieno come l’avevamo trovata e spendiamo 48€.

La nostra vacanza è terminata e posso ritenermi oltre modo soddisfatta. L’isola è bella e con un po’ di organizzazione si riesce anche a stare tranquilli e a non spendere moltissimo. Mi era stato detto che non avrei dormito, che in albergo i giovani che rientravano tardi dalle discoteche avrebbero fatto casino e che mi avrebbero spennata. Beh, niente di tutto questo è stato vero. Ho dormito tutte le notti come un ghiro e ho speso meno di quello che avevo previsto in “extra”.

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Cala Comte



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