Lisa 4° volta a roatan con gita a tegucigalpa

Rieccomi qui per il quarto viaggio nella terra dei fiori, dei colori, di piante e sapori, nel giardino tropicale del centroamerica, l’Honduras. Parto con 2 compagni di viaggio, Felice e Paolo “business”, il 13 gennaio 2007 e come sempre volo in ritardo, BV 1616 Blue panorama (staff cordiale ma gravi problemi tecnici- tant’è che il mio...
Scritto da: Wilen
lisa 4° volta a roatan con gita a tegucigalpa
Partenza il: 13/01/2007
Ritorno il: 28/01/2007
Viaggiatori: da solo
Spesa: 500 €
Rieccomi qui per il quarto viaggio nella terra dei fiori, dei colori, di piante e sapori, nel giardino tropicale del centroamerica, l’Honduras. Parto con 2 compagni di viaggio, Felice e Paolo “business”, il 13 gennaio 2007 e come sempre volo in ritardo, BV 1616 Blue panorama (staff cordiale ma gravi problemi tecnici- tant’è che il mio volo è poi rimasto fermo 3 giorni a Cancun e il 4 febbraio, stesso volo, altri 3 giorni causa pellicano schiantatosi nel motore sinistro! Assurdo…) Direzione: Roatan, la mia seconda casa.

Arrivata dopo 12 ore di volo, saluto subito Alex, poi passo al controllo passaporti, ritiro il mio bagaglio e abbraccio forte Andre, il mio carissimo Amico, a seguire Claudia, Beppe, Michelino, Flaco, Noel e il mitico Ugo…Che appena l’ho visto mi è scesa una lacrima per la commozione.

Via di corsa a west end per rilassarmi dal lungo viaggio, per salutare Tony, Guja, Patricia, e per conoscere i new entry dell’isola: Pino e Daniela, Daniele, Andrea2 il toscano.

Dopo il solito “vaso di vino tinto” come aperitivo, tappa a casa di Claudia che gentilmente mi ha ospitata queste due settimane.

Il giorno dopo, domenica, spiaggia e pranzo all’Henry Morgan, dove la cucina è estremamente divina e tutto lo staff Swan Tour davvero in gamba, gentilissimi e ospitali. Sono veramente affiatati, l’animazione azzeccata, finalmente non è più Bravo Club e hanno dimostrato veramente tanta professionalità. L’assistente Swan, Andrea, sempre presente e sorridente, sempre pronto a preoccuparsi affinché tutto vada nel migliore dei modi.

La settimana passa in fretta, lunedì e martedì rimaniamo senza corrente sull’isola quindi: sole obbligato! mercoledì lavoro al “Gumbalimba Park” come fotografa e faccio anche gratis il Canopy Tour, giovedì accolgo dei gruppi di persone per un mini tour di 30 minuti in una barca col fondale di vetro, per ammirare il bellissimo reaf.

Alla sera tutti al Blue Channel, tutti cotti dal sole, in attesa della musica di Brian e Josh, (attesa rimasta tale rimandato causa disguidi). Il rum fa da cornice, al tavolo seduti fuori, io, Andre, Pino e Daniela, Andrea2 il toscano, Claudia, Daniele, Beppe, Felice, (Michelino ‘ndo stavi?), Michele PressTour, Loris e Francesco (…Molto carino…Del Fantasy Island): tutti a raccontarci indovinelli e barzellette, tra un flor de caña e un altro, anche perché eravamo rimasti ancora senza corrente.

Venerdì sole, sera al Ricks, perché suonavano Kris e Marcos. Per concludere la serata, tutti al Foster, dove mi è capitato qualcosa di veramente emozionante…(12 ore di volo per 5 al City? Vi spiego meglio: mi sono fatta 12 ore di volo, 12mila KM circa, sono andata dall’altra parte del mondo, per conoscere un ragazzo, Francesco, che abita vicino a me che ovviamente poi ho rivisto e spero di rivedere ancora…Certo che il mondo è proprio piccolo…Per me ne è valsa la pena).

Sabato nuvolo, niente spiaggia bianca di west bay, riposo assoluto. Sera in aeroporto perché France, il ragazzo del Fantasy, quello che ho conosciuto qui sull’isola, rientrava in Italia e perché arrivavano 2 amici miei e di Andre, Maurizio e Cinzia, per la loro seconda volta a Roatan!!! Arriva il volo, ovviamente in ritardo, commozione generale, li accompagno anche io al villaggio Las Sirenas e do loro la buonanotte.

E intanto una settimana è passata. Domenica tutti all’Henry Morgan per il compleanno di Alex e lunedì sole.

Martedì e mercoledì: gita a Tegucigalpa con il mio gran compagno di avventure, Andre.

Ci svegliamo alle ore 5.30 del mattino, il volo parte alle 8.30 da Roatan, 240 usd andata e ritorno, oltre a 25 LMP d’uscita paese, scalo a La Ceiba, compagnia aerea Sosa. Arriviamo all’aeroporto di Toncontin a Tegucigalpa (per gli amici Tegus) alle ore 10.30.

Tegus, 1.682.725 abitanti, fondata da colonizzatori spagnoli, è la città più grande del paese, oltre che il capoluogo del dipartimento di Francisco Morazan, fertile bacino di alte terre vulcaniche, nella zona sudorientale del paese.

Prima di diventare capitale, Tegus era considerata la “ciudad hermana” di Comayagua (la capitale di allora).

Area de descanso, comedor, pulperia, merendero, golositas, pupuseria, la tradizione è sempre la stessa: qui si mangia. Ogni 50 metri un’insegna, inesorabilmente targata CocaCola o Pepsi.

Dal punto di vista turistico, Tegus ha tre zone principali, il centro storico, dove si trovano gli edifici dell’era coloniale e la maggior parte dei musei; la zona viva (centro di bar esclusivi, ristoranti e imprese del paese); e i parchi “la Leona” e “Naciones Unidas” i quali offrono vedute panoramiche impressionanti. Il centro culturale della capitale è il teatro Manuel Bonilla, stile architettonico ispirato al teatro di Atene di Parigi.

(andando in Honduras si capisce perfettamente una cosa: Tegus è la capitale, San Pedro Sula è la città degli affari. Tegus pensa, San Pedro lavora, La Ceiba si diverte. È questo quello che pensano gli honduregni stessi).

A Tegus ci si perde facilmente, le strade-vie sono organizzate secondo il modello del quadrilatero tradizionale spagnolo. Io e Andre ci siamo imbattuti in “avenue” e “calle” e se non fosse stato per Andre, ci saremmo sicuramente persi, dato il mio scarso senso dell’orientamento (e qui qualcuno che mi conosce può sicuramente confermarlo).

Appena arrivati a Tegus, siamo andati da Carlo, un caro amico di Andre, una persona molto educata, gentile e fine, che ci ha accolti in modo favoloso, facendoci da “Cicerone” sulla sua mustang in giro per la città. (Carlo, ti ringraziamo veramente tanto per l’ospitalità dataci!) Percorrendo la boulevard Morazan, siamo arrivati al Multiplaza, un grandissimo centro commerciale, dove ci siamo dedicati allo shopping.

A mezzogiorno, quasi in collasso per la stanchezza, ci siamo recati a pranzo da Bruno, proprietario del ristorante “El Anafre”, situato a “Valle des Angeles”. Abbiamo mangiato una squisita polenta con pollo e una salsiccia che nemmeno in Italia è così buona! (Povero Jack…Secondo lui le salsicce più buone le fa lui…Ehehe).

Questo piccolo e pittoresco villaggio, a soli 30 km da Tegus, è il luogo dove si riuniscono i negozianti e i turisti nel fine settimana. Questa bella comunità coloniale è ubicata in una valle totalmente circondata da “frescos pinares”.

Nel pomeriggio siamo entrambi svenuti sul letto, eravamo troppo stanchi! Ci ha svegliati Carlo, rientrando a casa e mettendo una vhs di Roberto Benigni in tournèe negli anni 94-95 (Andre ricordi l’inno del corpo sciolto?) Alla sera, per cena, siamo andati da Jack, al Pomo d’oro. Personaggio alquanto bizzarro ma estremamente buono, simpatico e gentile. Tema della serata, che è stato discusso poi a Roatan come argomento del giorno: hanno sparato ad un tizio, 16 colpi in faccia, al primo colpo è saltato un occhio, al secondo il naso, che poi si è rifatto a Miami, e il tizio non è morto! E non ha nemmeno i segni sul viso! Jack sei un grande!!! Abbiamo cenato all’italiana, con Carlo, Andre, Nancy, Rico, Sandro, Luigi e Paolo business (il wèe giovane della mia terza recensione su Roatan).

Tra l’altro, dimenticavo, ma un giorno della settimana precedente gli ho dato una mano per verniciare casa sua a Brick Bay, zona French Arbor, dove il panorama sembrava un quadro disegnato e il silenzio era qualcosa di inaudito. Un posto veramente bello e caratteristico.

Qui ringrazio Paolo per i nostri discorsi e per avermi tolto una sera dal “tavolino”.

Dopo cena, stanchi morti, ci siamo diretti a casa, puntando la sveglia alle ore 6.30 per prendere il volo alle 8.00.

Arriviamo a Roatan alle 10.30, Paolo diretto a fare business – ovvio!- io dritta dritta in spiaggia per dormire -Andre ovviamente al lavoro (non so come fai ad andare sempre al lavoro, nonostante tutte le sere che facciamo tardi, sei un mito!) Il giovedì, due giorni prima della partenza, niente sole, alla sera ancora al Blue Channel per B&J, venerdì sole, spiaggia, snorkelling sulla barriera corallina. Visto che si tratta delll’ultima serata ve la descrivo spero nel migliore dei modi…Alle 19.00 aperitivo “carigado” al Blue Channel io, Andre, Mauri e Cinzia, Ugo, Anna e Alessandra (questa sera me la ricorderò per molto tempo…) due bottiglie di vino tinto e già la testa incomincia a girare… Andiamo a cena all’argentino, ordiniamo dell’altro vino, tutti prendiamo il buonissimo filetto, e la serata va alla grande – o almeno così credevo-.

Dopo il ristorante, io, Andre, Alessandra (il triangolo no, non l’avevo considerato…Grande Renato Zero), Anna, Cinzia e Mauri, Daniele e Claudia che ci hanno raggiunto dopo cena, siamo andati tutti a sentire Marcos e Kris che suonavano. Qui tutti tra un rum e l’altro (poi dal conto abbiamo capito che ne avevamo bevuti tipo 8 a testa una cosa impressionante, infatti eravamo ubriachi) ci siamo imbattuti in balli da paura, si sono aperte le danze con Marcos il garifuna gli unici a ballare eravamo proprio noi, tutto il gruppo! Dopo siamo andati al molo di west end (MOLO MOLO MOLO!!!) e qui confermo che c’era chi era nudo, chi era ubriaco, chi incazzato nero e chi pensava al sesso. Daniele, Mauri e Andre erano quelli nudi che si sono gettati in 20 cm di acqua e di testa, Cinzia, Anna e Claudia quelle ubriache o quasi, quindi immaginate chi era incazzata e chi pensava al sesso…(ndr ormai è acqua passata e come già ho detto non c’era motivo).Qua sarebbe servito Damiano, non a me, perché avrebbe spiegato la differenza tra fratello e sorella… Dopo il molo, ci siamo diretti solo in tre all’Hip Pop (io, Andre e Alessandra) perché il gruppo ha deciso di abbandonarci, crudele destino! Siamo andati in motorino (mi ricorda maggio con la fede – vero Andre?) e poiché non c’era anima viva siamo ritornati a west end, al Foster, ma…Io avevo deciso di andarmene a casa… Su questo venerdì non aggiungo altro, se non un grazie a Daniele perché poverino ha seguito la mia storia “d’amore”- che poi d’amore non è e ormai spero che sia chiaro- facendosi due risate, un grazie a Michelino Daniela e Pino per le serate in loro compagnia, un grazie a Beppe e Felice che mi fanno morire dalle risate, un grazie ad Angelo che per me è stato un grande amico e che tutt’ora ci vediamo e ci confidiamo i segreti più segreti, a Francesca che era lì con me anche se in realtà non c’era e che è nata un’amicizia fantastica, un grazie a Maurizio e Cinzia che come sempre sono state due persone fantastiche, siete una coppia invidiabile e soprattutto grazie per essermi sempre stati vicino e basta andare a Roatan perbacco! Un grazie anche a Claudia che mi ha tenuta in casa e mi ha aiutata a capire delle cose importanti, grazie a Patricia che come sempre è una persona eccezionale, grazie ad Andre che mi ha fatto sentire per la quarta volta a casa, grazie a Ugo per tutto, e infine un grazie ad Alessandra per…O mamma mia…Mmm…Vediamo un po’…So che tutta l’Italia leggerà questa mia relazione…Dai sarò buona jejeje… Ok… Trovato, grazie ad Alessandra per essere stata te stessa (la prossima volta, se mai ci sarà, vedi di non farti troppe paranoie mentali) Il giorno dopo partenza, volo in ritardo perché rotto motore di avviamento, ma dico la Blue Panorama potrebbe anche mandarci degli aerei decenti…O preferite pagare poi i giorni a Cancun?! Grazie a Flaco, mi dispiace solo che in tutte queste volte che sono venuta a Roatan non abbiamo mai avuto modo di parlare e quindi conoscerci, grazie a Noel, a Michela, a Marco, a Duglas, a Mario (buoni i daiquiri e le pinacolade che sanno di cocco), e spero di non aver dimenticato nessuno.

Grazie anche alle chiacchierate con Annalisa, la moglie di Roby, grazie ad Alex per tu sai cosa e a Cinthya per avermi tenuto compagnia quando ero sola.

E dato che a me non mi ringrazia nessuno, mi ringrazio da sola, grazie Lisa per essere andata su quest’isola fantastica, per aver avuto la fortuna di conoscere Francesco, e per aver portato un po’ di affetto a tutti i tuoi amici.

Andate a Roatan se avete la possibilità, fatevi un giro al tramonto, analizzate la vostra vita, e pensate che ne avete solo una e che mentre vi fermate a capirla, lei passa e se ne va e non ve ne accorgete nemmeno.

Cinzia, direbbe: -Come diceva John Lennon “la vita è ciò che ti capita quando stai progettando altro”-.

Amate di più, mettete da parte l’orgoglio, guardate negli occhi quando parlate con una persona, chiedete scusa quando sbagliate. Non mentite mai, nemmeno a voi stessi.

Cin, a questa vita di merda, sperando duri il più a lungo possibile.

Buona vacanza, Lisa



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