Secchi con dentro la doccia

Mal d'africa...ma di quella vera. Il capodanno di due anni fa lo abbiamo passato in Guinea, tre settimane fra la paradisiaca isola di Roume e Conackry. Sourakhata Diubatè, griot guineiano e maestro di musica africana riconosciutissimo in Italia ha organizzato questo splendido viaggio per i ragazzi che con lui suonano durante l'anno imparando i...
Scritto da: tenikom
Partenza il: 21/12/2004
Ritorno il: 10/01/2005
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 1000 €
Mal d’africa…Ma di quella vera.

Il capodanno di due anni fa lo abbiamo passato in Guinea, tre settimane fra la paradisiaca isola di Roume e Conackry. Sourakhata Diubatè, griot guineiano e maestro di musica africana riconosciutissimo in Italia ha organizzato questo splendido viaggio per i ragazzi che con lui suonano durante l’anno imparando i ritmi africani.

Un gruppo di circa venti ragazzi fra percussionisti e ballerine e poi tre “mezze metà” al seguito, una fra le quali io.

Due e mezzo sulle tre settimane le abbiamo passate in questa isola a un’ora di barca dalla capitale.

Immaginatevi un isola, verde, circondata da spiagge bianche e bel mare, che alla sera diventa tutta buia perchè l’elttricità lì ancora non è arrivata.

Immaginatevi la vita che scorre lenta, passata tutta il giorno a cucinare, pescare, rammendare le reti…

immaginatevi in una specie di ostello con circa dieci stanze, vuote, con al centro il tuo materassino di gomma piuma e sopra la tua zanzariera.

Al mattino svegliati dalla dolce musica del balafon ed alla sera addormentati al suono della cora.

Immaginatevi le sere nel buio passate a far festa con danze e musica strabiglianti di un rara energia.

Immaginatevi tanti bambini, belli, sorridenti, felici, affettuosissimi. Il mio cuore è rimasto là per mano ad Abdulle, un bimbo di tre anni che un giorno mentre ero letteralemnte rapita dalla scena delle donne al mercato del pesce, mi ha presa per mano e non mi ha piu’ lasciata…

Non so perchè ma in questa sera sul far del natale a due anni da quella così bella esperienza mi viene voglia di raccontarla a voi tutti.

Una bella africa, fatta di poco, materialmente parlando, fatta di sforzi perchè dopo un pò gettarsi l’acqua addosso per fare la doccia è dura è vero, perchè dopo un pò anche dormire per terra può diventare pesante ma forse l’africa da mal d’africa è proprio questa, senza per nulla togliere a chi decide di andare nei villaggi all inclusive..Però..

vi lascio con la poesia che Micaela ha scritto sulla nostra esperienza con l’augurio che ognuno di voi nel suo prossimo viaggio in africa trovi la sua Roume: la sabbia che fa il rumore della neve.

Suono di zucche e legno.

le capre che muoiono e diventano musica.

cielo con notte gigante e notte nera nera pelle liscia di velluto acqua scarsa e di sale che ti scaravolta ciabatte di gomma infradito e bucce d’arancia dita in brodo finestre di velo confort & play impennata di contakilometri plastica reciclata e mani nel riso secchi con dentro la doccia topi e rotaie calli e le nostalgie adesso capitano lì come custodite in un grì grì di Conacky Buon viaggio a tutti, eli



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