Sorella Guadalupa

Andare al caldo quando a casa fa freddo!
Scritto da: Berna68
sorella guadalupa
Partenza il: 23/12/2009
Ritorno il: 12/01/2010
Viaggiatori: fino a 6
La magnifica esperienza dello scorso anno in Martinica (vedi racconto di viaggio ‘L’isola delle famiglie’), ci ha stuzzicato l’appetito: per il Natale 2009-Capodanno 2010 abbiamo deciso di regalarci un viaggio nella sorella Guadalupa. Già perché come già scritto le due isole fanno parte dei cosiddetti Dipartimenti Francesi d’Oltremare, territori nel mar dei caraibi dove parte del popolo francese si trasferisce in inverno per vacanza o semplicemente per togliersi dalla fredda Europa. Ma il fato ha voluto metterci una (grossa) difficoltà in più: alla partenza nostro figlio Enrico (6 anni) aveva qualcosa come 38,7 di febbre. Ecco…partire per un viaggio di tre settimane (dal 23/12 al 12/01/2010) con un bimbo in quelle condizioni, non lo auguro a nessuno, ma tant’è era tutto pagato e organizzato (e anche messo in preventivo, viaggiare in inverno coi bambini può succedere…) quindi via senza ansie (per modo di dire…)!!! Ovviamente il nostro beauty che avevamo come bagaglio a mano era una specie di ospedale da campo, dai cerotti agli antibiotici, dai moment al detergente mani, mancava solo il bisturi: ma fortuna ha voluto che il mattino successivo al nostro arrivo Enrico era in splendida forma, quindi non c’è stato bisogno di utilizzare nessun medicinale, solo un po’ di sana pazienza per convincerlo ad aspettare un paio di giorni prima di bagnarsi. E ne è servita tanta di pazienza, dal momento che vedeva sua sorella Chiara tuffarsi e nuotare liberamente in piscina e al mare. Il viaggio è la solita allucinante avventura per via del cambio di aeroporto: partenza da Bologna ore 7,10 in teoria, in pratica siamo rimasti fermi sull’aereo fino alle 9, infatti tanti viaggiatori erano neri di rabbia per il fatto che perdevano le varie coincidenze; noi avevamo optato per il volo che da Orly per Guadalupa parte alle 15, quindi eravamo abbastanza tranquilli. Per riuscire a prendere quello delle 12 occorre che tutto vada perfettamente e che sia domenica, vale a dire la tangenziale di Parigi libera dal traffico quotidiano. Il volo delle 15 alla fine è partito alle 16, e ovviamente è arrivato con un’ora di ritardo anche a Pointe à Pitre: quest’anno però, mentre moglie e figli attendevano i bagagli io mi sono precipitato a noleggiare l’auto (già prenotata dall’Italia), per cui quando loro sono usciti dall’aeroporto con il loro bel carrello io li attendevo sulla mia fiammante Citroen C3, braccio fuori e stereo a palla, da vero italiano verace (mancava il catenone d’oro però…). Da lì in circa 20 minuti siamo arrivati a Saint Anne, prima tappa della nostra vacanza: arrivati nella piazza principale abbiamo telefonato a Jean Marc, che prontamente è venuto a prenderci. Jean Marc e sua moglie Christine sono i proprietari del residence l’Oiseau Bleu: in realtà non è esattamente un residence, poiché nel giardino della loro casa hanno costruito due bungalows da affittare ai turisti. L’ubicazione è molto bella e indipendente, sulle colline di Saint Anne a 1 km dalla spiaggia, in zona residenziale; i bungalows non sono molto grandi (max 2 adulti e 2 bambini) ma attrezzatissimi, climatizzati, con un bagno molto bello e pulito, un’ampio terrazzo dove cenare, giardino e una bella piscina. Devo dire che noi ci siamo stati veramente bene, loro poi sono persone squisite, presenti se hai bisogno di aiuto o informazioni ma mai invadenti: in quasi due settimane Christine è venuta nei pressi del bungalow due volte, una per portare regali ai bambini il giorno di Natale e poi per il cambio della biancheria. Devo dire che l’Oiseau Bleu è stata una scelta proprio azzeccata. Il giorno 4 gennaio ci siamo trasferiti a Gosier, dove per l’ultima settimana abbiamo soggiornato all’hotel Creole Beach, un resort sul mare dotato di spiaggia privata; bel posto, bellissima piscina, ottimo cibo (eravamo in mezza pensione), ma nulla a che vedere con il fascino vero di Saint Anne. A Saint Anne si respira l’aria creola di Guadalupa, il mercato giornaliero multicolore, la bella spiaggia, i bar e i ristoranti sul mare, qualche piccolo supermercato e per non dimenticare che questo è un Dipartimento d’Oltremare della Francia anche fornitissime boulangerie. Come detto anche per Martinica, ciò che a noi piace tantissimo di queste isole è la sicurezza che percepisci girovagando per l’isola, quel senso di libertà che ti porti addosso visitando con la propria famiglia quello che ritieni possa piacerti di più, che siano le spiagge magnifiche di Grande Terre o la foresta di Basse Terre. In tre settimane abbiamo fatto diverse escursioni per tutta Guadalupa, e mai, dico mai, abbiamo avuto un senso di insicurezza o pericolo: oltretutto durante il soggiorno a Saint Anne siamo usciti spesso la sera a cena, e la passeggiata sul lungomare e nella spiaggia del borgo era un classico per avviare una buona digestione. Siamo stati veramente bene, un gran bel viaggio. Riguardando le riprese fatte con la videocamera e le foto sono emersi tanti bei ricordi di persone incontrate, momenti indimenticabili passati con i propri cari, che fossero i tuffi da un pontile sul mare o le corse dietro a un orsetto lavatore, il percorso avventura sugli alberi o il bagno sotto le cascate. E quando si telefonava a Bologna da sotto una palma, con il mar dei caraibi davanti, e ti dicevano che era un freddo cane e nevicava, l’unica nota positiva che si poteva immaginare era che una volta rientrati si sarebbe potuto salire in montagna per fare una bella sciata. Chi desiderassi altre informazioni può scriverci all’indirizzo ber.ga@tin.it , saremo ben felici di rispondere. Al prossimo viaggio. I fant 4


    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche