A spasso tra mari e monti in famiglia: Epiro e Ionie

Meteore, Zagoria, Parga, Lefkada, Meganissi e Itaca
Scritto da: steber
a spasso tra mari e monti in famiglia: epiro e ionie
Partenza il: 08/08/2016
Ritorno il: 26/08/2016
Viaggiatori: 4
Spesa: 1000 €

ANCONA – IGOUMENITSA – METEORE

Finalmente si torna in Grecia! Dopo il fantastico giro del Peloponneso dell’anno scorso (con aereo su Atene e noleggio auto) decidiamo di provare l’esperienza nave con la nostra auto e non si comincia nel migliore dei modi visto che la partenza da Ancona slitta dalle 18,30 alle 22…

La notte però si dorme benissimo nella cabina piccola ma molto confortevole cullati dal lievissimo rollio che ci accompagna per 12 ore filate di sonno.

Poi doccia e colazione al bar bordo piscina.

Le operazioni di sbarco si protraggono fino alle 16 quindi l’iniziale programma di strada alternativa per le Meteore (via Metsovo) salta e prendiamo la veloce autostrada che in un’ora ci porta all’uscita per Kalambaka/Trikala e da li un’altra oretta per arrivare in vista delle Meteore. Sono già le 18 quindi niente visita per oggi, ma sistemiamo i bagagli al Sofia Rooms a Kalambaka (ottimo rapporto qualità / prezzo € 49 in 4) e ci avviamo per la strada che porta a Megalo Meteoro via via che il sole tinge di rosa questi imponenti speroni di roccia prescelti dai monaci come luogo di raccoglimento e preghiera.

C’è un’agenzia che organizza anche uno specifico tour “sunset” ma noi preferiamo fermarci tra Megalo e Varlaam e prenderci tutto il tempo che serve, spaziando lo sguardo a 360 gradi tra queste meraviglie.

Quando ormai il cielo è blu riparcheggiamo la macchina all’appartamento e ci dirigiamo a piedi verso Kastraki tra i negozietti iperturistici e taverne dimenticabili, dopodichè dritti a letto perchè l’indomani dobbiamo presentarci alla grande Meteora prima dell’arrivo dei pullman provenienti da ogni angolo di Grecia.

Ce la facciamo quasi e almeno Megalo lo vediamo in santa pace. Solo 1/3 del monastero è visitabile, con due cappelle, la cucina, l’ossario, un paio di punti panoramici. La visita dura circa mezz’ora più un quarto d’ora per salire i 188 gradini per arrivarci!

Avendo due figli adolescenti al seguito abbiamo fatto una scelta tra i 6 monasteri basandoci anche sulle descrizioni della guida e così abbiamo saltato Varlaam che mi sembrava piuttosto simile, anche se più piccolo, a Megalo Meteoro e poi, essendogli proprio accanto, offre la stessa vista panoramica.

Siamo quindi scesi verso Santo Stefano, l’unico a cui si accede senza scale ma attraversando un ponticello. E’ molto piccolo ma davvero grazioso, con un piccolissimo museo nell’ex refettorio.

Il monastero di Roussanou il mercoledì è chiuso, mentre quello di Agia Triada è il più difficile da raggiungere con un pezzo di strada da fare a piedi e un altro con scale quindi, visto anche il caldo che incombe, si scende verso Agios Nikolaus, che è anche il primo arrivando da Kastraki.

Parcheggiata la macchina in strada c’è da fare una discreta salita di 10/15 minuti e una novantina di scalini ma per me è il più grazioso, che mantiene anche in pieno agosto una certa aurea mistica. Forse perchè qui i pullman hanno difficoltà a parcheggiare…

Qualche info tecnica: l’ingresso per gli adulti è di 3€ per ogni monastero, mentre i bambini non pagano fino a 14 anni in alcuni, fino a 16 anni in altri. Vietati gli shorts e le scollature, alle donne in pantaloni viene dato un pareo per coprire le gambe. Dalle 17,30/18,30 chiudono tutti, ognuno poi osserva uno specifico giorno di chiusura settimanale.

Siamo tutti molto contenti della mattinata ma anche un po’ provati dal caldo quindi cominciamo a risalire la montagna e ci fermiamo a pranzo a Metsovo, paesino a 1100 metri famoso per il formaggio affumicato.

Per il ritorno a Ioannina scegliamo la vecchia strada montana tutta tornanti invece della parallela autostrada, ma a parte il bel panorama che si gode dall’alto (ora però deturpato dall’Ignazia) direi che il raddoppio del tempo non è giustificato e mi sento di consigliare un ritorno più banale ma più veloce in autostrada.

IOANNINA è veramente una bella città, almeno al parte antica all’interno del Kastro e il lungolago circostante. Di sera si anima di mille luci delle tavernette sul lago e nella via principale che, ad un certo punto, diventa pedonale. Abbiamo soggiornato all’Arkondiko Boutique Hotel, 68€ in 4, in una strada interna vicinissima al lago e al Kastro. Ottima posizione, così come l’ospitalità: quando siamo andati via la mattina ci hanno offerto un panierino con la merenda: fette di pane fritto con prosciutto che i miei figli hanno molto gradito!

Per la visita della città è sufficiente mezza giornata più qualche ora per l’isola di Alì Pascià nel mezzo del lago.

Noi ci siamo andati alle sette di sera ed è stata una delusione: abbiamo visto solo il piccolissimo museo e siamo rimasti incastrati tra i mille negozi di souvenir e bar ristoranti iperturistici.

Forse avendo più tempo a disposizione è possibile visitare la parte dietro al porticciolo, cercare con calma una taverna vera (se c’è!), passeggiare tra i vicoli e le case in pietra…almeno questo è quello che diceva la guida e che noi, col buio che incombeva, non siamo riusciti a trovare.

Inoltre il biglietto per il brevissimo tragitto in barca non è esattamente a buon mercato (4€ a testa a/r quindi 16€ a famiglia).

La mattina dopo abbiamo preso la bellissima strada che da Ioannina risale le montagne della ZAGORIA, una regione stupenda con mille percorsi di trekking e la possibilità di fare rafting, kajak ecc. In questa stagione però il fiume è in secca e ritorna a fluire liberamente solo più a nord, verso Papingo, dove abbiamo soggiornato il secondo giorno. Il primo giorno invece ci siamo fermati a MONODENDRI, in una bellissima guesthouse: Archontiko Zarkada, 75€ in 4 con colazione, vista sulle montagne e sulla piccola piscina in cui mio figlio si è immediatamente gettato.

Al paesino di Monodendri si accede da due parti: quella di sopra dove eravamo noi e quella di sotto con la piazza e le taverne. Le due parti sono congiunte da un sentiero lastricato di 200 mt circa. Dalla piazza parte il sentiero per il Monastero di Agia Paraskevi (600 mt circa di cammino), una meraviglia sia per la piccola struttura perfettamente tenuta, che per la vista che si gode percorrendo altri 300 mt dopo il monastero: si arriva ad uno strapiombo da urlo sulle gole di Vikos e su tutta la zona circostante. Imperdibile.

Più prosaicamente imperdibile la torta di feta che mangiamo la sera alla taverna Kirkira in piazza: da leccarsi i baffi stringendosi nel golfino per il gran fresco che c’era.

Più stiamo in questa terra e più abbiamo voglia di rimanerci, per cui veloce giro su booking ed ecco appare il Rupicapra Apartments a MEGALO PAPINGO (75€ in 4), mezz’ora di macchina più a nord.

Piccola deviazione a Kipi per vedere il ponte in pietra a 3 arcate (40 minuti tra andata e ritorno) e poi verso nord direzione Aristi-Papingo. Strada meravigliosa, con tratti a picco sulle gole e mucche e capre al libero pascolo.

Dopo Aristi c’è il Monastero di Spiritossa, piccolissimo e chiuso alle 12 quando siamo arrivati noi, ma il paesaggio per la brevissima passeggiata nel bosco è comunque molto piacevole e a pochi passi c’è il fiume Aoos, dalle acque gelide in cui refrigerarsi.

Appena passato il ponticino c’è uno spiazzo in cui noleggiano canoe ecc. ma noi tiriamo dritti verso Papingo perchè la fame comincia a farsi sentire e vogliamo prima trovare l’appartamento dove dormiremo.

Si tratta di un casolare in pietra molto bello e il nostro appartamento è su due piani con due bagni. Enorme e con una vista bellissima al primo piano. La cucina non è molto accessoriata ma non abbiamo intenzione di mangiare in casa: le montagne ci aspettano. Nella strada per Mikro Papingo ci sono due ristoranti, nel primo abbiamo pranzato ma è una sorta di locanda con pochissima scelta di piatti e un tempo di attesa biblico.

In quello accanto, Astra, abbiamo invece cenato in un’atmosfera fiabesca, a lume di candela, assaggiando specialità varie tra cui i fiori di zucca ripieni di feta, strabilianti.

Continuando sulla strada per Mikro Papingo, 5 minuti in macchina e 40 a piedi, si arriva alle “piscine”: delle pozze di acqua ghiacce e limpide. Da li si può risalire per un bel tratto il fiume, escursione avventurosissima per il divertimento di grandi e piccini.

La Zagoria ci ha molto affascinato, è una regione incantata da scoprire piano piano, al passo lento dei camminatori.

Ma ora i figli reclamano le acque cristalline conosciute l’anno scorso nel nostro giro per il Peloponneso per cui colazione e via, giù per la montagna fino a Ioannina.

Ultima mia richiesta prima del mare: la visita al sito di Dodona, piccola deviazione sulla strada per Arta. (ingresso 6€, gratuito i ragazzi fino a 18 anni). Più che il sito in sè (comunque bellissimo il teatro perfettamente conservato e i resti di un tempio e della camera dei deputati) è molto bello il contesto in cui si trova in una fresca valle circondata da montagne silenziose.

Dall’uscita del sito il navigatore non ci ha fatto prendere la superstrada per Arta ma ci ha fatto inerpicare di nuovo tra le montagne per la strada provinciale diretti a Preveza.

Un’ora e mezza invece dei 50 minuti previsti e sinceramente, dopo tutte le mulattiere fatte in questi giorni, se ne faceva anche a meno…

Preveza è una cittadina con il porto/lungomare classico pieno di taverne e caffè e la via pedonale parallela con altrettanti locali e negozietti.

Carina per uno spuntino e una passeggiata prima di imboccare il tunnel che la separa dalla striscia di terra prima di LEFKADA. (tunnel 3€ per l’auto mentre il successivo passaggio ponte è gratuito). Da Lefkada town, punta più a nord, a Vassiliki, punta più a sud, ci mettiamo circa 40 minuti, 30 km sulla strada costiera. Sono molto contenta della sistemazione scelta, il Riverside Apartments, perchè è nella strada che costeggia il porto, 5 minuti a piedi dal mare e 10 minuti dalla movida serale del porto. Accanto c’è un market molto fornito e non caro. L’appartamento è spaziosissimo con una camera da letto e una grandissima zona giorno con due letti singoli. C’è posto per mangiare sia dentro che nel patio esterno. La cucina è attrezzatissima e gli spazi comuni esterni comprendono barbecue, tavoli, area giochi per bambini, biciclette a disposizione, parcheggio privato. Consigliatissimo soprattutto a famiglie e gruppi di amici. 80€ al giorno in 4.

La mattina si parte per la spiaggia di Kathisma, costa ovest, vicino al paese di Agios Nikitas, bella e lunga.

La prima parte è superattrezzata stile riviera romagnola ma basta spostarsi sulla destra, oltre l’arco di rocce per ritrovarsi molto più tranquilli (almeno fino all’ora di pranzo). Ciottolini ed acque turchesi e trasparenti.

Dopo una giornata tra bagni e tuffi dagli scogli lì vicino, risaliamo in macchina per perlustrare la zona lì vicino in vista dell’indomani: Agios Nikitas è un paesino diviso in due da una strada pedonale che finisce dritta nella spiaggia a mezzaluna, anch’essa molto bella ma ahimè, a ferragosto superaffollata.

Cerchiamo di arrivare di buon’ora ma essendo piccolina non c’è modo di ritagliarsi un po’ di spazio per cui, dopo aver pranzata in una delle numerose taverne lungo la strada pedonale, prendiamo il motoscafo che porta alla vicinissima spiaggia di Milos (6€ a/r a persona). Milos è davvero bellissima ma con un piccolo problema: nemmeno un mq d’ombra.

E non è un modo di dire…è completamente esposta al sole e l’unico filo d’ombra lo fanno delle montagne in fondo alla spiaggia da cui cadono continuamente sassi più o meno piccoli.

Uno prende mia figlia sulla gamba (era grande come una pesca) e ringraziando per lo scongiurato pericolo scappiamo in acqua.

In alternativa al battello c’è un sentiero, anch’esso sotto il sole, che sale e scende dal promontorio e porta al paese in circa 30 minuti.

Uscendo da Agios Nikitas e proseguendo sulla strada verso nord per 3-4 km si arriva alla spiaggia di Pefkoulia, facilmente accessibile dalla strada, con una prima parte attrezzata con bar e piscina, mentre proseguendo c’è una lunghissima spiaggia libera che la sera si svuota piano piano lasciandoti in un’atmosfera idiallica.

16/8

Stamattina ce la siamo presa comoda e arriviamo a Mikros Gialos (costa sud-est) che sono già le 11,30. La spiaggia è strapiena, nemmeno un ombrellone libero e poco spazio ovunque. L’acqua però è uno specchio che riflette i riflessi verdi del bosco circostante, per cui compriamo un ombrellino e ci sistemiamo.

L’acqua è calda e davvero trasparente anche a 3 mt di profondità.

C’è la possibilità di affittare pedalo’ e canoe ma anche per quello c’è da aspettare il proprio turno.

Dopo un buon pranzo alla taverna sulla spiaggia ci avventuriamo maschera e boccaglio alla scoperta della costa.

Ma alle 18 c’è ancora tanta gente per cui decidiamo di andare a vedere la spiaggia di Amousso, sulla strada del ritorno verso Vassiliki, dal borgo di Monohori si gira a sinistra ma l’indicazione è solo venendo dalla parte opposta.

E’ molto piccola ma carina con ombrelloni in paglia e un gran bar-ristorante, ma in stile. A settembre dev’essere un piccolo paradiso.

Il 17 è il giorno della gita in barca a Porto Katziki e Egremmi. Dopo il terremoto del novembre u.s. la spiaggia di Egremmi non è più raggiungibile a piedi e dal porto di Vassiliki non è possibile noleggiare motoscafi senza patente per cui l’unico modo per vederla è con queste gite giornaliere. (15€ gli adulti e 5€ il piccolo di 11 anni).

Devo dire che ne è valsa la pena, soprattutto per Egremmi perchè Porto Katsiki è comunque presa d’assalto nonostante i 100 gradini necessari per arrivarci e la coda di macchine al parcheggio. Qui infatti l’atmosfera è da riviera adriatica: c’è addirittura la consegna del cibo a domicilio con ragazzi urlanti e relativo fischietto.

Ovviamente il mare è molto bello e fino alle 14 c’è anche una gran parte di spiaggia all’ombra per chi vuole sfuggire al sole cocente. Ma questo macello non fa per me.

Per fortuna la barca ci tiene qui solo un’oretta e poi si svolta il promontorio in direzione nord passando dal faro della penisola di Lefkada, anch’esso difficilmente raggiungibile a piedi dopo il terremoto.

Egremmi è semplicemente una meraviglia: ci siamo solo noi della gita e anche se non siamo pochi, ci sparpagliamo egregiamente e stiamo da Dio.

Le 2 ore e mezza di permanenza non sono sufficienti perchè staresti lì per sempre (!) ma ci aspetta un’oretta di traversata per essere a Vassiliki alle 16, come da programma.

Il resto del pomeriggio lo passiamo in relax nel nostro piacevolissimo residence.

Il 18 è giorno di spostamento: ho prenotato il Babis Apartments a Nidri (95€ in 4) per essere pronti il giorno dopo alle 8,30 per l’imbarco per Itaca.

In effetti la posizione è perfetta: a 20 mt dall’imbarco, con parcheggio privato e in mezzo alle mille taverne più o meno turistiche che affollano il lungomare.

Mangiamo molto bene da Erdog (70€ in 4, il massimo speso in tutta la vacanza, ma la cucina era superiore) in un ombroso giardino sul lungomare, mentre la sera andiamo da Trata (chiuso a pranzo), nella strada parallela al porto, con i migliori prezzi della zona.

Nel tardo pomeriggio facciamo un salto alla spiaggia Desimi, nel golfo di Vlithio, acqua limpida e ferma tipo lago. Panorama della baia molto suggestivo, anche lungo la strada.

19-20/8: ecco i due giorni finora più belli della vacanza: ITACA

Io ero partita un po’ scettica, un po’ anche per l’alto costo del traghetto (140€ a/r in 4+auto) ma devo dire che l’insistenza di mio marito è stata un regalo, perchè quest’isola mi ha letteralmente stregato.

Iniziamo subito bene con una minicrociera tra le isole dell’arcipelago: passiamo accanto a Skorpios, Meganissi e le altre piccole sorelle.

Dal ponte superiore si gode un magnifico panorama, ci accompagna un leggero venticello e l’Odissea riletta da Luciano De Crescenzo che tanto sta affascinando mio figlio undicenne più di un serial televisivo. (“Nessuno” ed. Mondadori). Scesi a Frikes imbocchiamo la via sulla destra per Stavros distante pochi km e li ci fermiamo per una vera colazione non avendo avuto il tempo di farla a casa.

Da provare il dolce al semolino e miele specialità dell’isola al bar Margarita (anche se dicono che il migliore sia al caffè Lotos, proprio accanto).

Dopo una veloce visita alla Chiesa nella piazza, ci fermiamo di fronte alla ricostruzione del Palazzo di Ulisse, che dista qualche km di strada impervia (e dai commenti letti è rimasto davvero poco) per cui preferiamo guardarci bene le foto, leggere gli articoli di giornale dell’anno della scoperta e ripercorrere con le dita il viaggio dell’Odissea sul pannello vicino al busto di Ulisse.

Pochi km oltre la piazza sulla sinistra c’è un minuscolo museo (6 teche) con alcuni reperti delle varie epoche e una piccola stele con inciso il nome di Odisseo. Davvero molto carino.

Tornando verso la piazza di fronte alla Chiesa c’è la strada che porta alla spiaggia ghiaiosa di Polis, una chicchina non troppo affollata con le barche dei pescatori da poco rientrati con le reti ancora sul molo.

Non sto a ripetere “acqua trasparente” perchè sarà così per ogni spiaggia visitata.

Prendiamo la strada per Anogi, minuscolo paesino a 500 mt di altitudine circondato da enormi menhir e da un panorama indescrivibile sul golfo di Vathi.

Stessa visuale dal bellissimo (in restauro) monastero Kathara.

Scendiamo ancora fino al capoluogo, Vathi, dove ho prenotato uno splendido appartamento con piscina vista baia, (Panorama Ap. 100€ )

I ragazzi fanno immediatamente un tuffo e a forza li strappiamo da questo angolino fresco e riposante per andare alla ricerca del cibo possibilmente vicino alle spiagge di Sarakiniko e Filatro, segnalate tra le più belle dell’isola .

In teoria sono 10 minuti di strada per aggirare il promontorio e trovare prima Sarakiniko, con un pezzo da fare a piedi e senza cibo, e poi Filatro, con un grande parcheggio e un piccolo chioschetto con panini e bibite. (noi ci mettiamo molto di più perchè ci perdiamo arrivando a Skiros in una strada impossibile in macchina). A Filatro affittano anche sdraio e ombrelloni a 10 € e per 6€ portano alla spiaggia di Gliko.

Ci sfamiamo e facciamo un bellissimo bagno ma poi torniamo indietro perchè la gente è veramente tanta ed è impossibile rilassarsi. Meglio la nostra panoramicissima piscina e buon libro fino all’ora di cena.

Sul porto troviamo la taverna Kantouni con la più buona moussaka dei miei due anni in Grecia. Con quel vento che tirava era proprio piacevole il coccino bollente di melanzane!

Passeggiatina e acquisto di una bellissima barca a vela in una bottega artigianale.

La mattina dopo ci dirigiamo verso Stavros, per circa 10 km a nord di Vathi, alla volta della spiaggia di Agios Joannis, indicata da un cartello sulla sinistra poco prima del paese di Lefki.

Finalmente pochissima gente, ombrelloni a noleggio ma niente punto ristoro.

Stiamo a mollo fino alle due in un’acqua cristallina quando i morsi della fame ci assalgono e soprattutto l’ora del traghetto si avvicina.

Arriviamo a Kioni, delizioso porticciolo, dove pranziamo alla taverna Mills con un’insalata di pesce tiepida con fagioli all’occhio da leccarsi i baffi!

Lasciamo a malincuore questo angolino di paradiso e corriamo (si sono fatte le 16,30!) al traghetto.

Itaca è stata un incanto, “suggestioni e vertigini” come dice Artemisia. Un’isola magica, che andrebbe scoperta a piedi, un pezzetto alla volta, con tanto tempo perchè oltre ai posti in sè, è il paesaggio per arrivarci che ti ammalia. E’ un’isola da vivere fisicamente, col contatto del corpo oltre che con lo spirito.

MEGANISSI

Abbiamo deciso di fermarci un giorno in più a Nidri per visitare l’isola di Meganissi. Prendiamo il traghetto delle 12,15 (quello precedente è alle 7!) e in 25 minuti siamo a Spilia. (40€ a/r 4 persone + l’auto)

Eravamo indecisi se traghettare o meno la macchina ma in 7 ore di tempo se vuoi avere un’idea dell’isola un mezzo è indispensabile e, alla fine, in 4, è più economica dell’autobus che costa 2€ a tratta a persona.

Facciamo il giro della parte nord dell’isola (quella carreggiabile) cercando una spiaggia dove passare le ore calde e mangiare i panini che si siamo preparati. La troviamo a nord, Atherinos Bay, un lungo litorale a mezzaluna con zona attrezzata (5€ ombrellone e due sdraio) ma per niente affollata. Acqua come sempre limpidissima con sassolini e 3-4 mt di fondale basso che va a strapiombo all’improvviso nel centro della baia. I ragazzi si sono molto divertiti ad avvistare pesciolini nel crinale.

Nel pomeriggio, dopo una granita, ci siamo avviati verso Spatachori, paesino molto caratteristico ed autentico, con una bella vista sulla baia dalla terrazza. Pochi gli abitanti a giro, ed ancor meno i turisti. Il tempo è tiranno e ci rivuole al traghetto alle 19, ma prima c’è tempo per un bel po’ di tuffi del piccino dal molo del porto mentre noi ammazziamo il tempo dell’attesa con patatine fritte e tzatzichi al ristorante di fronte.

Oggi finisce la nostra avventura nelle isole ionie e ci dirigiamo verso nord per gli ultimi giorni in terra ellenica.

Lefkada è sicuramente un’isola bellissima ma nel mese di agosto perde per me gran parte del proprio fascino: l’affollamento esagerato delle spiagge, l’impossibilità di trovare un posto alla macchina, in pratica mi sento come in Italia, troppo lontano dalle atmosfere del Peloponneso, dalla sua calma.

Ho ritrovato qualcosa di quelle emozioni solo a Itaca.

Per il resto ho visto posti meravigliosi, ma da turista e non da viaggiatore.

ACHERONTE

Neanche a farlo apposta nell’Odissea di De Crescenzo siamo arrivati al canto in cui Ulisse va a cercare Tiresia nel regno dei morti per chiedergli lumi sul suo futuro. Arriviamo quindi a Mesopotamo, il villaggio vicino al sito di Nekromanteion, con l’idea di visitare i sotterranei dell’oracolo. Purtroppo una serie di cose lavora contro di me: il caldo soffocante delle 12, il prezzo del biglietto esagerato (8€ gli adulti e 4€ i ragazzi, totale 24€), e soprattutto un malessere di mia figlia che impedisce anche a me di fare una fuitina solitaria a vedere il sito.

Mi consolo leggendo i commenti della guida che dice che “bisogna fare un grande sforzo di immaginazione” per ricostruire la storia dalle poche rovine rimaste.

Optiamo quindi per una tranquilla escursione in barca sull’Acheronte, con avvistamento del martin pescatore e delle tartarughe immersi in un paesaggio lussureggiante.

Il simpatico barcaiolo ci porta anche a vedere le grotte dietro la baia di Ammoudia e i faraglioni tutto intorno.

In alternativa, poco prima di arrivare al paese c’è il bivio per un posto dove fanno la discesa del fiume, 3km, verso la foce in canoe con guida (15€ oltre i 12 anni, 7€ i ragazzi). Durata un’ora.

PARGA

I nostri ultimi 3 giorni sono dedicati a questa incantevole cittadella e alle sue coste.

Il primo impatto a dir la verità è stato abbastanza terrificante perchè la parte bassa, sul molo, è un susseguirsi ininterrotto di locali iperturistici.

La spiaggia superaffollata e poco profonda da un senso di soffocamento. Le viuzze interne sono piene di negozi di souvenirs e devi chiedere il permesso per camminare.

Poi invece abbiamo scoperto la parte alta: la Cittadella con il suo Kastro, le rovine liberamente visitabili, i vicolini con le case di pietra dei paesani e la scalinata che scende all’altra spiaggia, quella di Valtos.

Ovviamente non è deserta nemmeno questa ma è molto più grande, in gran parte attrezzata, con ristoranti ecc, ma non dà quel senso di invadenza. (abbiamo pranzato al ristorante in fondo al molo, Capitain’s ottimo rapporto qualità prezzo).

Ci sono dei giochi gonfiabili in acqua in cui mio figlio si è molto divertito (5€ tutto il giorno) ma anche in quella circostanza non c’era la ressa e il frastuono trovato a Porto Katziki.

E poi la sera cenetta a picco sul mare nei pressi del Kastro (c’è l’imbarazzo della scelta) e passeggiata per il ritorno a casa.

Abbiamo pernottato presso Ilios Studios in un appartamento molto confortevole con due camere e terrazza per mangiare.(100€ al giorno).

Il problema è sempre dove parcheggiare la macchina ma noi ci siamo mossi a piedi in paese e l’abbiamo presa per esplorare la costa di Sivota a nord: un susseguirsi di spiagge incantevoli tra cui Sarakiniko, pochi km sopra Parga, piccolissima e molto bella al tramonto, Bellavraka, 1 km dal porto di Sivota, molto particolare perchè è possibile attraversare a piedi uno stretto braccio di mare che a seconda delle maree è parzialmente coperto dall’acqua e separa la spiaggia dall’isolotto di fronte; Arillas, una spiaggia nera sotto il paese con annessa gustosa taverna.

L’ultimo giorno l’abbiamo passato nella grande spiaggia di Karavostasi, vicino ad Arillas, noleggiando l’ombrellone (solo pagamento della consumazione) e rilassandosi sulle sdraio. Solo il piccino ha continuato la sua esplorazione della costa e la serie di tuffi da un grande faraglione li vicino.

E anche per quest’anno la nostra avventura greca è finita. Il ritorno in traghetto l’abbiamo fatto su Brindisi per goderci un po’ di Italia sulla strada per Firenze.

Se ancora non l’avete fatto visitate Castel del Monte e Trani che sono due gioielli del nostro bel paese.

Nel complesso è stata una bellissima vacanza: nella prima parte paesaggi meravigliosi, tranquillità e silenzi, nella seconda (Lefkada e Parga) mare stupendo con molta “movida”.

In pratica in Grecia ce n’è per tutti i gusti! Basta sapere dove andare…e per questo c’è Turisti per caso!



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