Amorgos e Santorini

Dieci giorni di puro relax, divertimento, mare e natura
Scritto da: magdafusciello
amorgos e santorini
Partenza il: 28/06/2015
Ritorno il: 10/07/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Visto il mio “mal di Grecia” e l’indole paziente del mio compagno, optiamo anche quest’anno per una vacanza sulle isole. Dopo il ‘colpo di fulmine’ preso l’anno scorso per Folegandros, non ci accontentiamo di un’isola qualsiasi, ma ricerchiamo a lungo una meta che speriamo possa darci le stesse emozioni. Optiamo per Amorgos. Ci sembra abbastanza genuina e ancora poco invasa dal turismo. Prendiamo un volo Volotea dall’aeroporto di Venezia che ci condurrà a Santorini, dove trascorriamo la prima notte. Mangiamo il nostro primo Gyros pita della stagione e andiamo a fare 4 salti al Tropical! E’ finalmente cominciata la nostra vacanza e siamo emozionatissimi! Il tempo, nonostante sia il 28 giugno, non è caldissimo. Soffia un vento freddo e la temperatura è di circa 28 gradi. Chiediamo spiegazioni al proprietario dell’albergo San Giorgio in cui soggiorniamo, che ci conferma essere una stagione un po’ strana.

La mattina seguente prendiamo un catamarano Seajet già prenotato dall’Italia che parte con un po’ di ritardo e ci porta dopo poco più di un’ora al porto di Katapola a Amorgos. Qui ci sono i proprietari del Panorama studio situato nella Chora, che attendono pazientemente il ritiro del quad e ci accompagnano al nostro alloggio. Trascorreremo i primi 4 giorni qui, per poi spostarci per altri 4 al nord, a Tholaria. Si rivelerà una buona soluzione, perché nonostante il tempo perso per i trasferimenti e ambientamento, abbiamo così la possibilità di vivere e immergerci nelle due atmosfere che con il senno di poi devo dire essere completamente diverse.

La prima sensazione arrivati ad Amorgos è particolare. Il vento soffia forte, il cielo è un po’ velato, le persone sono gentilissime ma un po’ “ruvide”. Piace, ma al tempo stesso non accoglie. Me lo aspettavo dopo tutte le recensioni lette, ma ne resto al tempo stesso un po’ turbata. Il nostro studio è spazioso e ha una bella terrazza che da sulla Chora, sul mare e in fondo si vede nelle giornate più terse, Naxos. Amorgos è la prima isola delle Cicladi, partendo da est e fa da scudo per nuvole e vento. Il soffio del vento ci accompagnerà per tutta la vacanza, accrescendo il fascino del luogo. Non è il soffio dolce del Meltemi, ma è più forte e a volte un po’ fastidioso. Alle spalle del nostro studio abbiamo l’inizio della strada che porta al monastero di Chosovitsa e alla spiaggia di agias Anna. Andiamo in quad a fare un primo giro perlustrativo. Vediamo blu, blu e ancora blu. Il mare ha un colore meraviglioso, i pendii sono scoscesi e brulli. Pura roccia che si getta nel mare. E’ pomeriggio inoltrato. Il vento è forte e soffia costantemente, producendo un dolce rumore e dei suoni che a volte assomigliano al ruggito di un animale, altre volte ad un’esplosione.

Stasera scopriremo la Chora… Ci incamminiamo, passiamo sotto un vecchio tunnel di mattoni bianchi e troviamo il primo ristorantino. Tutte le attività si sviluppano sulla strada principale, ma la Chora va scoperta anche prendendo i vicoletti più nascosti. Il bianco delle case fa contrasto con il blu dei balconi. Ogni ristorante bar ha colori tema diversi, con i quali dipinge tavoli, sedie, imposte. Muri bianchissimi e particolari in blu o verde o rosso… Insomma gli abitanti della Chora hanno veramente buongusto. Andiamo a prendere un aperitivo al Jazzmin che ha una bella terrazza dalla quale si vede il mare in lontananza. Qui i prezzi non sono proprio popolari ma c’è una bella atmosfera e la qualità è buona. Prendiamo una birra e un buonissimo succo analcolico fatto con limone, acqua, zucchero di canna, menta e basilico. Anche la prima cena, sarà la più costosa della vacanza, ma buonissima. Siamo pieni di fame e con la voglia di lasciarci andare al’atmosfera vacanziera. Ordiniamo polpo in tegame al sugo con cipolle e peperoni, polpette, melanzane al forno son sugo di pomodoro e Saganaki e patate al cartoccio ben aromatizzate e condite con ottimo olio. Il tutto innaffiato da buon vino locale bianco. Spendiamo 40 €, tutto compreso, anche con acqua e dolce.

(a Santorini come ad Amorgos a differenza delle altre isole molto brulle c’è una vegetazione a sé che aiuta lo sviluppo di vitigni e quindi la produzione dl vino locale).

Bello, ma fa freddo, la prima impressione è quella di un po’ di disagio. Dov’è la Grecia? Dov’è il caldo? Siamo felici, la Chora è bella, ma dov’è la gente ? ce n’è pochissima in giro. Andiamo a dormire distrutti.

Primo risveglio ad Amorgos e prima colazione al Jazzmin, con yogurt, miele e noci, orange cake e due caffè greci doppi… tutto buonissimo. Partiamo verso Katapola da cui parte la barca che porta alla spiaggia di Maltezi, molto coreografica, acqua limpida, sdraio, ombrelloni e chioschetto. Paghiamo 3,5 € a testa andata a ritorno. Arriviamo in barchetta, con il capitano simpatico che ci cede delle borse di frutta e verdura da consegnare al bar della spiaggia, dove una signora fa delle insalate greche meravigliose alla vista.. noi abbiamo acquistato delle mini tortine salate in panificio, economiche e buonissime. Questo sarà quasi ogni giorno il nostro pranzo: pasta sfoglia o pasta di pane ripieno di spanaci, feta, o feta e pomodoro ecc. a 2,5 € l’uno, molto sostanzioso. Tutti gli ombrelloni sono occupati, ma per fortuna si trova dell’ombra e ci godiamo delle belle ore, tra bagni e lettura.

La sera la passiamo da Tratzistoraki (small radio), un posticino davvero grazioso, sulla strada principale, ben riparato, dove mangiamo un’ottima insalata di melanzane fatta in casa, buonissima! un’insalata greca, fava e polpo e ceci, il tutto con 4 buone birre greche Fix, totale 31,70 €, a fine pasto ci offrono l’amaro di Amorgos, il Raki psimeni, da provare!

Dal mio “diario di bordo” dopo 2 giorni ad Amorgos scrivo: “ e il vento soffia sempre più forte e ti entra nelle ossa e nell’anima”. I primi giorni infatti non è caldissimo e l’acqua è fredda e il soffio del vento affascina e inquieta al tempo stesso.

Ci dirigiamo a sud alla spiaggia di Kalotaritissa, 18 km che sembrano infiniti, su una strada deserta, tutta asfaltata ma a picco sul mare, vento forte, nuvole basse… che sensazione. Siamo soli. Ci fermiamo per la strada al paesino di Akrotiri e a fare qualche foto al famoso relitto.

Kalotaritissa dall’alto e anche arrivati sembra una piscina. Sabbia bianca, mare calmo azzurrissimo.. ma il vento non ci dà pace e decidiamo di non arrenderci e cercare un posto più gradevole in cui stare, dopo aver mangiato il moussaka più buono almeno della vacanza, fatto in casa dalla mamma delle ragazze del chiosco… una delizia. Andiamo a Paradissia, niente di che, e Mouros… Bellissima. Si deve fare una piccola passeggiata a piedi e si arriva in una baietta non attrezzata , di ciottoli e sassolini scuri, dominata e stretta alle spalle da un’alta parete rocciosa. Premetto che amando lo snorkeling la mia valutazione sulle spiagge è legata soprattutto alla bellezza dei fondali, ritengo in questo senso che Mouros sia la spiaggia più bella di Amorgos. Si entra in acqua su uno scoglio piatto, che ad un certo punto finisce, e ohhhhhh! Il mare è blu profondo che toglie il fiato, con una miriade di pesci. Un paradiso dai colori bellissimi.

Il giorno seguente di mattina andiamo sulla punta più alta della Chora, dove ci sono i mulini, e il vento soffia così forte che se ci si lascia andare contro di lui non si cade! Giochiamo a sederci sul vento e ci rendiamo conto che abbiamo cominciato ad abituarci. In più fa un po’ più caldo e in spiaggia si comincia a star bene. Andiamo al panificio situato all’ingresso della Chora, alla rotonda e sembra di fare un tuffo nel passato, posto semplice ma con buoni dolcetti per la colazione e soluzioni per il pranzo. Andiamo in quad a Katapola e da qui andiamo a Maltezi questa volta a piedi. Una bella passeggiata di una mezzoretta su strada quasi pianeggiante lungo il mare. Quando arrivo a Maltezi la trovo più bella del primo giorno, forse perché l’abbiamo conquistata a piedi, forse perché la temperatura è più clemente, ma ci godiamo un sacco di bei bagni. Ce ne andiamo alle 16 verso il monastero di Chozoviotissa, una enorme zolletta di zucchero incastonata nella roccia scura che cade a picco sul mare. Mica male la posizione, all’ombra ma riparata dal vento… l’atmosfera nel monastero è magica. Si entra per una porta piccolissima e si sale delle scale al termine delle quali c’è un ragazzino che controlla l’abbigliamento: donne tassativamente in gonna (io ho ovviato con un pareo legato in vita), uomini tassativamente in pantalone lungo. Il mio compagno è in costume boxer lungo con pareo in vita, ma viene cacciato. Scendendo al primo piano trova dei pantaloni li indossa e così può salire. Beviamo acqua fresca, caramella gommosa che profuma di rosa come altre cose qui e raki psimeni offerti dai monaci e ci rilassiamo una decina di minuti prima di intraprendere la strada del ritorno.

Andiamo a Agias Anna e facciamo un bagno ristoratore,quando ormai la spiaggia è completamente all’ombra. Finalmente si sta benissimo! Dopo aperitivo al Jazzmin e buona cena ce ne andiamo a dormire, domani ci trasferiremo sopra la baia di Aegiali a Tholaria.

C’è un’unica strada che collega la Chora a Aegiali (e pare anche solo due distributori di benzina in tutta l’isola!), prima alta a picco sul mare, poi da Agios Pavlos scende lungo la costa. Bisogna fare attenzione alle capre che invadono la carreggiata e non hanno paura nemmeno quando suoni il clacson! Arriviamo al Vigla hotel di Tholaria dove staremo altri 4 giorni. Questa parte dell’isola è forse più turistica, ma Tholaria è una perla, un’oasi di pace e tranquillità, con pochissime taverne, e negozi, una chiesa bellissima e posti in cui mangiare una cucina sana e cibo fatto in casa. L’hotel è molto bello, anche se abbiamo speso un po’ troppo, allettati da una piscina che non useremo mai a causa del vento e una jacuzzi che invece ci godiamo abbastanza perché riparata posta all’interno di un cilindro in muratura. L’hotel ha una vista spettacolare sul paese di Langada e la baia di Aegiali che di notte sembrano due presepi. Andiamo a Levrosso che dicono essere una spiaggia not windy. Si sta bene , ma a volte arrivano delle stilettate di vento e sabbia che non sono proprio piacevoli e l’acqua del mare non è per niente limpida. Verso le sei andiamo in albergo, bell’idromassaggio e restiamo in costume fino alle 20 a guardare il tramonto e a leggere. La temperatura da questa parte dell’isola è incredibilmente più clemente. Mangiamo alla prima taverna che si incontra arrivando in paese. Bellissima atmosfera semplice e buona cucina. Prendiamo 3 piatti e alla fine ci offrono pure un buonissimo baklavas. Andiamo a dormire, non prima di aver ammirato il panorama che si vede dalla terrazza della nostra camera. Mi sveglio di notte , guardo fuori dalla finestra e c’è solo silenzio, il vento che soffia e il paesino illuminato dalla luce della luna… uno spettacolo magico.

Prima mattina a Tholaria, dopo una buonissima colazione a base di yogurt fresco e miele di Amorgos e dolci fatti in casa, partiamo solo attrezzati con scarpe da running e prendiamo il sentiero n. 4 , una mulattiera che collega Tholaria a langada… Una bella soddisfazione arrivare dopo circa un’ora e venti a destinazione. Nel pomeriggio proviamo ad andare ad Agios Pavlos, ma il vento è troppo forte. Ci rilassiamo dunque nella baia di Aegali, mare non spettacolare ma “facile” e comunque limpido. finiamo il pomeriggio in uno dei bar sul retro a leggere e ascoltare musica. Decidiamo di mangiare a Aegiali e dopo aver ascoltato la performance di un bassista piuttosto talentuoso ci fermiamo a mangiare nel posto credo peggiore e più turistico della baia. Capita…

Il giorno dopo partiamo con l’ombrellone datoci dall’hotel e riproviamo ad andare ad Agios Pavlos, la barca che va verso l’isola di Nikouria parte proprio dopo 5 minuti e la prendiamo al volo. Avvicinandoci all’isola il mare è sempre più bello. L’isola è deserta, capre a parte, e il mare è popolato da un sacco di pesci mai visti. Prendere il sole, leggere e fare bagni da qui è ancora più bello, perché da possibilità di vedere Amorgos da un’altra prospettiva.

Andiamo a finire la giornata in un bar in riva al mare a Aegiali, leggiamo e beviamo Coca Cola, in un’atmosfera rilassante.

La temperatura di questa sera comincia a essere calda e noi siamo ustionati. Decidiamo così di andare a bere una birretta in un posticino molto carino su una terrazza a Tholaria. Guardiamo il tramonto e ci prendiamo il nostro tempo. Tutto qui è veramente calmo e rilassante. A giornata si conclude con la cena al Panorama, dove alcune vecchiette sorridenti con foulard in testa mi chiedono “france?” e io no “italian”e loro rispondono “italiano, una faccia una razza!”.

L’ultima giornata ad Amorgos la trascorriamo in parte a Aegiali e in parte a Mouros. Il giorno seguente passiamo le ultime ore a Maltezi e poi prendiamo un Sea jet per Santorini.

Arriviamo con un’ora di ritardo, causa mare mosso e il proprietario della pensione Livadaros e lì che ci aspetta. Non abbiamo grandi aspettative perché per Santorini abbiamo speso poco (50 € a notte a camera senza colazione). Al nostro arrivo ci aspetta però una bella sorpresa: la camera è piccolina, ma arredata con mobili nuovi e abbellita da pietre laviche applicate alle pareti. Il bagno è nuovo e ha una bella doccia grande. Gli spazi comuni sono belli e c’è una piscina, circondata da sdraio e gazebi, utilizzabile fino alle 23. Non ce lo facciamo dire due volte e ci buttiamo per un bagnetto ristoratore, anche se sono le 9 passate ed è quasi buio. Siamo a Karterados, 20 minuti a piedi da Thira. Decidiamo quindi di mangiare nei paraggi.

Il giorno seguente lo passiamo a Perissa e poi ceniamo a Megalotchori. Ultimo giorno invece a Mesa Pigadia e Perissa, cenando su una terrzza in piena Thira , da Dyonisos in Atlantis una sorpresa. Mangiamo un’insalata greca, un moussaka e pollo al miele, birra e vino e spendiamo 33 €.

Santorini l’abbiamo già visto l’anno scorso e non abbiamo molto da dire, se non che fuori dall’alta stagione , quando c’è meno gente, è veramente bella e pittoresca.

Per tornare a Amorgos, potrei definire la Chora, Katapola e il sud dell’isola più curati, chic, arcaici ord più contadino, turistico, con un sacco di capre e muli, mulattiere. Katapola, di cui ho sentito parlare proprio poco è una località molto graziosa. E’ sì un porto, ma la baia è molto bella e l’acqua limpidissima e ci sono un bel po’ di bei localini dove mangiare. Su tutta l’isola il tempo scorre lento e l’atmosfera è rilassante. Di Amorgos ci porteremo il ricordo dei suoi pendii scoscesi, la sua natura selvaggia e la gentilezza della gente, che ti saluta sempre per la strada anche quando non ti conosce e ad ogni cosa che gli chiedi si apre in un sorriso dolce e pacifico.

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From Maltezi to Katapola

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