Scorci di bianco, azzurro, blu e tramonti attraverso la romantica Santorini, la selvaggia Koufonissi e la storica Naxos

Dieci giorni di natura, sole terso, cielo azzurro, vento, mare e paesaggi da fiaba. Per rimettersi in pace con il mondo
Scritto da: Isannet
scorci di bianco, azzurro, blu e tramonti attraverso la romantica santorini, la selvaggia koufonissi e la storica naxos
Partenza il: 28/07/2013
Ritorno il: 07/08/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Ho deciso di scrivere il mio primo diario di viaggio parlando delle Cicladi perché i loro colori sgargianti, la natura ancora selvaggia, i paesaggi mozzafiato e il cielo terso costantemente spazzato dal caldo ed insistente Meltemi, racchiudono perfettamente la vera essenza dell’estate.

Ho progettato ed organizzato il viaggio attraverso internet, assieme al mio ragazzo, perché certe volte, costruirsi una vacanza da soli personalizzandola come si vuole, dà molto più gusto che prenotarla già impacchettata in agenzia.

Rileggere il proprio programma terminato dopo diverse fatiche ti lascia con una piacevole acquolina in bocca.

SANTORINI

In quest’isola abbiamo passato la maggior parte della nostra vacanza, per questo forse mi dilungherò un pò..

Partiamo il 28 Luglio da Malpensa con Easyjet. Alle 11 di mattina siamo già all’aeroporto di Santorini. Ci mettiamo in fila per il taxi, ci caricano le valige sul tetto della macchina, un pò stile anni ’50, e dopo poco siamo ad Oia, dove abbiamo prenotato l’albergo per 4 notti.

Mai scelta fu più azzeccata. Prima di partire avevo fatto una ricerca e avevo letto che Oia è la città più suggestiva di Santorini (assolutamente vero!), famosa soprattutto per i tramonti spettacolari. L’hotel da noi scelto (Oia Sunset Villas) non costa troppo ed è proprio sul mulino di Oia…Avete presente quello che compare in tutte le foto pubblicitarie e le cartoline di Santorini? Ecco, proprio lui! Ho scoperto poi che è l’hotel dove hanno girato un pezzo del film “Che ne sarà di noi” con Muccino.

Il mio ragazzo ed io avevamo la camera che si affacciava da un lato sullo splendido mare blu, e dall’altro sul mulino e il tramonto. In Grecia tutte le case hanno il tetto piatto da cui si ricava praticamente una grande terrazza sopraelevata. Ecco, ogni sera noi salivamo sul tetto della camera con le nostre Mythos (la mitica birra locale) per bearci dell’indimenticabile vista del tramonto in privato.

PRIMO GIORNO

Sistemati nelle camere, consigliati da diverse persone andiamo a visitare la celebre baia di Ammoudi lì ad Oia. Per arrivarci affrontiamo, sotto il sole impietoso delle due del pomeriggio, ben 240 scalini (eh sì, preparatevi, Santorini è tutta un saliscendi, altro che palestra!) incrociando numerosi asinelli che fungono da navetta per i più pigri. Ma non è finita qui, perché per giungere alla baia bisogna affrontare anche un percorso a mio avviso decisamente troppo impervio e anche pericoloso se si hanno le ciabatte da spiaggia…L’acqua della baia che si conquista alla fine del percorso è sicuramente bellissima, ma secondo il nostro parere personale, l’acqua è così bella quasi dappertutto, potete tranquillamente trovarvi un posto mooolto più comodo e magari anche con qualche spazio per sedervi (la baietta è visitata da tantissime persone ma è molto, molto piccola).

Affrontati di nuovo i 240 scalini in salita, andiamo a riposarci sulla terrazza del mulino, ci godiamo il tramonto e andiamo a cena sul mare…quanto si mangia bene in Grecia!

SECONDO GIORNO

Per muoverci meglio sull’isola decidiamo di noleggiare un motorino, ma il negozio li ha esauriti e così ci danno un quad: esperienza da provare! Ammetto che all’inizio ero un po’ diffidente dato che il mezzo non andava benissimo nelle impervie salite di Santorini, ma poi è stato troppo divertente! La mattina in quad passiamo per Imerovigli: un villaggio decisamente da vedere!

E’ tutto un contrasto tra il bianco sgargiante delle case incorniciate da splendide bounganvilles viola e il blu e l’azzurro accesi con il quale sono dipinte tutte le porte e gli infissi richiamando il colore limpido del cielo e del mare. Ad ogni angolo si è sorpresi da scorci spettacolari.

Partiti da Imerovigli arriviamo a Fira, la capitale, dove facciamo un giretto.

Fira è davvero carina, bellissimi scorci della rada e del mare, negozietti tipici assolutamente da vedere, dove ho comprato dei vestiti bianchi in cotone greco di cui sono proprio soddisfatta, ma personalmente continuo a preferire i villaggi più caratteristici ed intimi. Poi dipende…se volete divertirvi e ballare tutta la notte Fira è sicuramente la città giusta, l’unica città dell’isola dove abbondano i locali.

Dopo pranzo prendiamo l’imbarco per fare il giro delle altre isolette di Santorini.

Si narra infatti che Santorini sia la perduta Atlantide, poiché l’arcipelago emerso nei secoli dall’esplosione di un vulcano ha assunto una forma circolare.

Oltre all’isola maggiore, Santorini comprende anche Thirassia, Palea Kameni e Nea Kameni, cioè “vecchia” e “nuova” Kameni (che formano il vulcano).

La barca fa tappa alla caldera dove ci inerpichiamo verso il cratere fra splendidi paesaggi lunari con rocce vulcaniche di colore nero opaco. A tratti sembra un paesaggio quasi infernale a causa del calore crescente, i fumi e l’odore di zolfo. E’ una bella camminata, portatevi assolutamente le scarpe da ginnastica. La barca si ferma poi a farci fare il bagno nelle acque solforose (più vi avvicinate alla costa e più l’acqua è solforosa e il fondo diventa fangoso, il che fa benissimo alla pelle ma poi dovete buttare il costume!).

L’ultima tappa è l’isoletta di Thirassia. E via altri 300 scalini da fare (ma come sempre di buon grado!). Da vedere non c’è niente in particolare, ma è molto caratteristico.

Ci sono cani e soprattutto gatti in ogni viuzza, i pochissimi abitanti (ne conta 245, soprattutto pescatori) sono tutti anziani e molto attaccati alle tradizioni, quasi da ogni finestra escono le note del sirtaki.

Infine, tornando indietro, ci fermiamo ad ammirare il tramonto dal mare. La gamma di colori attraversata è indescrivibile: dal giallo abbagliante all’arancione, al rosso infuocato fino a sfumare lentamente verso il rosa tra mille pennellate blu e bianche.

Arrivati a Thira riprendiamo il quad e guidiamo in notturna verso Oia…non c’è neanche un lampione per le strade, il che da una parte è pericoloso, ma dall’altra ti permette di vedere chiaramente la via lattea, meravigliosa!

TERZO GIORNO

Decidiamo di fare un giro costeggiando la parte occidentale dell’isola. La strada merita davvero, ci fermiamo tantissime volte per fare le foto tanto sono belli i paesaggi tra mare, mulini e chiesette azzurre (ci hanno spiegato che solo a Santorini ci sono centinaia di chiese ortodosse). Troviamo inoltre delle spiaggette deliziose e non frequentate, molto meno famose delle gettonatissime Perissa, Perivolos eccetera, ma altrettanto belle.

Arriviamo infine a Vourvoulos, villaggio molto caratteristico e dove non ci sono turisti, ma decisamente piccolino.

Ripartiamo ed arriviamo a sud dell’isola, alla famosa spiaggia di Perivolos, dove passiamo il pomeriggio coccolati dal personale del bar sulla spiaggia che ci porta fantastici cocktails all’anguria sotto l’ombrellone in riva al mare.

QUARTO GIORNO

Il quarto giorno ci facciamo l’ultimo giro in quad per l’isola e andiamo a vedere i resti antichi di Akrotiri. Da buona Italiana devo dire che non c’è proprio paragone con i reperti archeologici della Sicilia e del sud Italia, ma è comunque molto interessante ed è tutto conservato e tenuto benissimo. Terminata la parte culturale andiamo a vedere la spiaggia rossa. Questa è particolarissima, una mezzaluna di un suggestivo e caldo color rosso mattone che contrasta con il blu profondo del mare. Purtroppo però è decisamente affollata, così decidiamo di proseguire per la spiaggia di Perissa, dove passiamo il pomeriggio.

Tornando a casa seguiamo il consiglio della proprietaria del nostro albergo fermandoci a Pyrgos, al Santowines. In questa specie di cantina locale scegliamo un angolino in pace sulla grandissima e splendida terrazza a strapiombo sul mare dove ci gustiamo un tramonto mozzafiato sulla caldera degustando vino. Tappa consigliatissima.

KOUFONISSI

La mattina del quinto giorno è purtroppo l’ora di separarci da Santorini.

Koufonissi è un’isoletta selvaggia con un’estensione massima di 4 km e si può girare a piedi o in mountain bike, anche perché le strade non sono asfaltate. La cosa più bella di questo posto raro è che si trova ancora in uno stato quasi completamente naturale, spiagge dorate con un incredibile mare turchese, entroterra di aridi pascoli di caprette, cavalli e asinelli, e una manciata di casette bianche di anziani pescatori. Insomma uno di quei posti dove i problemi del mondo sembrano così lontani e ti dici “Adesso mollo tutto e vengo ad abitare qui, nella pace dei sensi”. Già al porto, dove l’acqua dovrebbe per forza di cose essere un pò più “torbida”, veniamo sorpresi da un mare turchese-smeraldo che non ha proprio niente da invidiare alle spiagge caraibiche. Il primo pensiero appena scesi dal traghetto è stato: “Ma perché abbiamo prenotato qui solo per due giorni?”

Non ci sono molti hotel qui, ma quello scelto da noi è il Paradise Resort, e mica per niente, visto che l’isola è un vero paradiso naturale. Il Paradise è perfettamente integrato nel panorama, bianco e luminoso, un grandissimo porticato davanti, con il tetto di paglia al quale sono appesi tanti acchiappasogni di conchiglie di ogni tipo che suonano con il vento.

Quel giorno facciamo una bella passeggiata per le spiagge vicine ammirando sempre più stupiti la bellezza di quella natura incontaminata.

La sera per cena visitiamo il paese: sembra che il tempo non sia mai passato. E’ un villaggio di pietra con un sapore antico, piccolino, intimo, di stradine e viuzze dove sono seduti gli anziani fuori dalle case per chiacchierare con il loro vicino, l’impressione è che si conoscano tutti, ci sono pochi turisti, si parla solo greco.

Abbiamo scovato poi dei posticini per mangiare semplici e genuini come da noi ormai non si trovano quasi più.

Il giorno dopo noleggiamo due mountain bike (è l’unico mezzo disponibile dato che le strade sono impervie e sterrate) per raggiungere quello che ci viene detto essere il posto più bello dell’isola: la spiaggia di Pori. La strada conduce a delle splendide scogliere a picco sul mare. Alla fine di un costone di roccia dove il mare s’infrange e gioca formando insenature, grotte di acqua saponosa azzurro chiaro e piccole piscine naturali, si trova la spiaggia di Pori.

La spiaggia è abbastanza estesa, sassosa ma non così tanto da rendere difficile l’ingresso in mare a piedi nudi. La cosa più importante è l’acqua…dalle mie foto si potrebbe tranquillamente scambiare per un atollo alle Maldive, indescrivibile. L’unica “pecca” è che purtroppo questa spiaggia è estremamente ventosa. Da vedere assolutamente la piscina naturale chiamata “occhio del drago“: una vera e propria chicca che sembra uno zaffiro perfettamente incastonato tra le rocce. Si trova più avanti della spiaggia di Pori, sempre seguendo la costa.

Consiglio a tutti di ammirare certe cose da lontano e di non cercare di ammazzarsi come ha provato a fare il mio ragazzo che, improvvisandosi Messner, ha scalato la roccia per andare a vedere da vicino una spiaggetta dove si era formata una grotta azzurra.

Per chi resta qui qualche giorno in più, consiglio di prendere una barca per Kato Koufonissi, un’isoletta disabitata e ancora più piccola della principale, dove dicono che le spiagge siano anche migliori di Koufonissi.

NAXOS

Qui siamo rimasti per i restanti 3 giorni, noleggiando una macchina per muoverci meglio.

Naxos è l’isola più grande delle Cicladi e, secondo la leggenda greca, è dove Perseo abbandonò Arianna dopo che lo aveva aiutato a fuggire dal Minotauro e proprio qui lei incontrò Dionisio, il dio del vino, che divenne suo compagno.

Pur essendo molto grande, l’isola non offre moltissime cose da vedere.

Si trovano spiagge molto belle, specialmente sulla costa sud-ovest, e l’entroterra è un susseguirsi di piccolissimi villaggi tradizionali in stile cicladico e vastissimi campi di ulivi, limoni e vigneti. E’ splendido girare in macchina per l’interno dell’isola attraversando tutti quei paesini caratteristici, sorpresi da magnifici panorami (fermatevi al belvedere di Apirathos).

Ci sono diversi reperti archeologici ma, a parte il tempio di Demetra, che è servito come base per quello principale di Atene, e si raggiunge con una piacevolissima passeggiata nella natura, gli altri reperti sono conservati male o ormai semidistrutti.

Un’altra vestigia che ben conserva il suo antico fascino è la Portara, ovvero la porta del tempio di Apollo. Si tratta di un grande arco che si vede già dal mare, salutando chi arriva al porto dell’isola. Al tramonto acquista ovviamente un fascino particolare.

Da vedere è la Chora, ovvero la parte vecchia della città di Naxos, inerpicata in cima, sopra la città nuova. C’è un bellissimo contrasto moderno-antico, la sera è particolarmente suggestivo perdersi nei vicoletti tra le case di pietra.

La spiaggia di Naxos (città) non è granché ed è sempre affollatissima, se dovete andare al mare vi consiglio Agia Ana, Agia Prokopis o Pirgaki, bellissime spiagge e acqua trasparente.

Un giorno eravamo in quella zona per cercare una spiaggia poco affollata, ne abbiamo adocchiata una e abbiamo scoperto che era di nudisti, lì a Naxos sono molto frequenti! Ovviamente si può stare lì senza problemi anche con il costume.

Una cosa che mi è rimasta impressa è un posticino dove siamo andati a mangiare una sera. Il paese è Ano Potamia, dove ci sono solo una chiesetta, tanti fichi d’India e questa taverna. La taverna ha un esterno molto grande, in mezzo ad un giardino di limoni che emanano un profumo incantevole. L’atmosfera è d’altri tempi e il cibo è freschissimo: genuina semplicità.

Il decimo giorno purtroppo è ora di tornare a casa…torniamo a Santorini per prendere l’aereo e passiamo l’ultima notte a Fira…

A proposito, noi personalmente, e molte altre persone, abbiamo avuto una pessima esperienza con l’Hotel Lignos (o il Blue Suites, Blue Sky Villa, Milos Villas, Villa Eugenia…sempre gli stessi proprietari!)….ma a parte quest’ultima nota stonata ma avventurosa della vacanza, il giorno dopo siamo in aereo per Milano con già tanta nostalgia ma dei ricordi indelebili.

COSTI

Dato che non andavamo in vacanza da due anni abbiamo investito un pò di più ma, alla fine, trovando varie offerte, compresi voli andata e ritorno, i traghetti per le tre isole, gli hotel con colazione per 10 giorni abbiamo speso a testa sui 1200-1300 euro circa, che non è tantissimo! Per fortuna la vita in Grecia costa poco e ti puoi fare una signora cena a base di pesce comprese bevande, con 15 euro.

CONSIGLI PRATICI DI VIAGGIO

– Prendetevi le scarpette apposta per fare il bagno, noi non le avevamo e in certe spiagge è impossibile entrare in acqua senza perdere l’equilibrio o distruggersi i piedi.

– C’è sempre tantissimo vento e di sera fa freddino, portatevi almeno un maglioncino (o anche una bella felpa/sciarpina se andate in motorino la sera)

– Portatevi un paio di scarpe da ginnastica, c’è tanto da camminare e in certi casi sono fondamentali (tipo alla baia di Ammoudi, alla caldera, e pure a Koufonissi!)

– Se noleggiate mezzi di trasporto vi conviene farvi sempre l’assicurazione casco, io non ho visto una sola macchina con lo specchietto attaccato, il parafango dritto e tutti i vetri a posto…tante non avevano neanche la targa…insomma non si guida proprio in estrema sicurezza.

CONSIGLI CULINARI DI VIAGGIO

Chi è già stato in Grecia sicuramente lo saprà già, ma da provare ci sono un sacco di cose buonissime. Mi limito a dire le mie preferite: la moussaka, una specie di pasticcio di melanzane con patate, ragù e besciamella (ci è capitato di trovarla anche al ragù di pesce!), i souvlaki (spiedini con pollo, maiale, carni miste o pesce, di solito già accompagnati con riso e verdure o patatine fritte), il souvlaki di pesce spada è ottimo.

Di solito non manca mai il tsatsiki, una salsa tipica con yoghurt, cetrioli e aglio. Con questa viene condita l’insalata greca, insalata a base di pomodori, cipolle, cetrioli, olive nere, origano e feta (il formaggio di pecora).

Allevando sulle isole diversi animali, anche la carne alla griglia è fresca e buonissima. Ovviamente non perdetevi il loro yoghurt naturale con il miele e la frutta secca.

Miele e frutta secca sono ingredienti che usano moltissimo anche nei dolci, come ad esempio nella baklava (una torta di sfoglie a strati imbevute di miele con noci/pistacchi) e nei loukoumades (frittelle con miele e cannella)!

Non mancano le bevande tra cui vi consiglio l’Ouzo, il tipico liquore all’anice e il Raki, una specie di grappa al miele e cannella, buonissima! Gli astemi possono buttarsi sui succhi di frutta, tutti preparati con sola frutta fresca frullata, favolosi!

Che dire, sono certa che vi innamorerete anche voi delle Cicladi……Buon viaggio!

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Santorini, mulino

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Santorini, scorci

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Santorini, campane

koufonissi grecia

Koufonissi

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Koufonissi

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Santorini, tramonto sulla caldera

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Thirassia, sera

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Naxos



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