Atene, appunti di viaggio

Atene è una città che almeno una volta nella vita vale la pena visitare. Se state cercando qualcosa, questo forse è il posto giusto per voi, proprio come succede nel film di Salvatores “Mediterraneo” potreste innamorarvi perdutamente dei luoghi che visitate… Attenzione però, questa città potrebbe rivelarsi sia un sogno che un...
Scritto da: marcomarmotti
atene, appunti di viaggio
Atene è una città che almeno una volta nella vita vale la pena visitare. Se state cercando qualcosa, questo forse è il posto giusto per voi, proprio come succede nel film di Salvatores “Mediterraneo” potreste innamorarvi perdutamente dei luoghi che visitate… Attenzione però, questa città potrebbe rivelarsi sia un sogno che un incubo.

E’ ormai da decenni che Atene conta quasi metà della popolazione dell’intera Grecia e più di metà delle automobili.

Lo sviluppo della città moderna ebbe inizio nel 1834 quando la città, che allora contava non più di 8000 abitanti, fu designata quale capitale del nuovo Stato greco . L’abitato si ramificò in ogni direzione con la costruzione di estesi quartieri suburbani, dapprima verso Nord, nella piana del Cefiso e verso Nord Est, sulle pendici del Licabetto e oltre, e successivamente verso Sud, fino a raggiungere il mare. Questa enorme crescita non è avvenuta senza gravi squilibri, assai evidenti così nella struttura urbanistica come in quella socio-economica. Paradossalmente, una delle più antiche e prestigiose città del Mediterraneo ha percorso, in epoca moderna, la vicenda delle grandi agglomerazioni tipiche dei Paesi sottosviluppati, evidenziando stridenti contrasti fra quartieri amministrativi o residenziali di altissimo livello e sobborghi privi di un’appena sufficiente dotazione infrastrutturale, dall’aspetto caotico e trasandato. Così Atene, che nel 1800 era poco più che un villaggio, per via di questo disordinato processo di urbanizzazione che ha prodotto una crescita talmente incredibile, è diventata ormai una colata informe di cemento che dal Pireo arriva sino alla baia di Maratona.

Preparatevi quindi lo spirito: la prima impressione per chi arriva è terribile; si rimane colpiti soprattutto dallo squallore dei palazzi, sporchi, probabilmente costruiti senza alcun piano regolatore e dall’inquinamento dovuto proprio dall’incredibile traffico: in queste strade circolano 500mila auto, camion, motociclette, migliaia di autobus e taxi gialli… Ci saranno volte allora in cui il rumore dei clacson e la confusione nelle strade vi sembreranno davvero intollerabili, altre volte, specie se salirete sulla sommità dell’Acropoli, rimarrete invece senza respiro persi tra la bellezza di quei tesori artistici.

Secondo gli usuali canoni estetici Atene non può quindi considerasi una città bella, eppure vedrete, avrà lo straordinario potere di avvolgervi con i suoi tentacoli e di sedurvi con il suo spirito levantino.

Non visitate però questa città col pensiero che il tempo si sia fermato ai libri di storia; Atene è tutto tranne una città morta. Anzi è decisamente l’opposto, piena di vita, persino brulicante o meglio ancora tentacolare, proprio come i polpi che i suoi abitanti ingurgitano in ogni occasione. Ma Atene è soprattutto una meta per viaggiatori curiosi, si… questo è proprio il posto dove puoi ritrovare te stesso o perderti per sempre… SE ARRIVATE IN AEREO Il nuovo aeroporto Eleftherios Venizelos costruito apposta per i giochi olimpici è stato inaugurato il 29 marzo del 2001. Per piazzarlo lì, trenta chilometri ad Est di Atene, hanno dovuto persino spostare una chiesa ortodossa del XV secolo. Dista circa 40 minuti da Atene centro, non proprio vicinissimo insomma. Prendere un taxi per spostarsi da lì non dovrebbe essere troppo dispendioso. Se il taxista è onesto una corsa per il centro di Atene dovrebbe costare circa 20 euro, (si passa per una specie di Autostrada). Il problema potrebbe essere appunto trovare un taxista onesto… Comunque controllate ed esigete che l’autista metta in funzione il tassametro perché molti, soprattutto dall’aeroporto, cercano di fare i furbi. Se siete diretti in albergo fate attenzione, soprattutto se non avete prenotato. E’ peraltro la prima cosa che vi chiederà l’autista che tenterà in ogni modo di portarvi in un albergo di sua conoscenza dove si prenderà una bustarella per aver procurato all’albergatore nuova clientela. Inoltre probabilmente dovrete adattarvi ad accomodarvi in automobili non proprio nuovissime e se siete sfortunati con un’autista particolarmente disinvolto alla guida e che naturalmente non si metterà alcun problema nel fumare dentro l’automobile senza preoccuparsi di voi. C’è poi una usanza piuttosto curiosa. Il tassista ha facoltà di caricare durante il tragitto anche altri passeggeri che vanno nella stessa direzione, sempre che siate d’accordo, anche se non ve lo chiederà certamente. Comunque in questo caso potrete chiedere voi uno sconto. E comunque nelle ore di punta e in certe zone “calde” della città questa è la prassi normale. Spirito di adattamento! ALTRI MEZZI PER LASCIARE L’AEREOPORTO Il mezzo più semplice e meno caro è comunque il bus. C’è solo la fatica di tirarsi dietro le valigie, per il resto sono frequenti, efficienti, comodi e persino climatizzati.

Ci sono tre linee del bus da e per l’aeroporto. La linea E94 collega con la stazione del metro di Ethniki Amina. Questo bus smette di funzionare prima che il metro smetta di funzionare a sua volta, cioè intorno alla mezzanotte.

Da e per Piazza Sintagma c’è linea E 95 . Linea E96 da e per Pireaus – Sia per Sintagma che per Pireaus i bus funzionano 24 ore su 24, generalmente ogni venti minuti ma ogni 40 minuti dopo la mezzanotte. Per le linee espresse E94- E95- E96, il biglietto costa 2,90 Euro ed è valido per 24 ore su tutto il trasporto pubblico (bus, filobus e metro). Gli autobus blu e bianchi sono quelli più numerosi e visibili, sono comodi e si trova quasi sempre posto a sedere. Dovrete acquistare il biglietto anticipatamente in una delle piccole cabine che vendono i biglietti, di solito vicino a una fermata dell’autobus o nei peripteros (quei chioschi che vendono di tutto, presenti in qualsiasi piazza o via). “Portoghesi” fate attenzione perché qualche volta gli ispettori salgono a bordo vestiti in borghese e la multa è 10 volte il prezzo del biglietto. Ci sono anche i filobus che sono generalmente color giallo ma possono essere dipinti in una varietà di colori e coperti dalla pubblicità. Le linee degli autobus e della metropolitana sono chiaramente indicati sulla cartina di Atene che è distribuita gratuitamente dall’Ufficio del turismo di odòs Amerikis. Esiste peraltro il biglietto valido 24 ore su tutti i mezzi pubblici di Atene e anche una tessera mensile che per i lunghi soggiorni risulta essere senz’altro interessante. Sempre presso l’ufficio del turismo potrete procuravi gratuitamente una abbondante ed esaustiva documentazione, come per esempio la cartina di Atene, molto dettagliata,scritta in Inglese, e assai più curata di quella in vendita nelle edicole. Inoltre sempre lì è possibile avere informazioni su tutti i mezzi di trasporto, gli orari per le navi dirette alle isole e inoltre programmi ed orari di tutte le manifestazioni, la lista degli alberghi e dei campeggi dell’Attica con i relativi prezzi… LA METROPOLITANA Possiamo dire che sono occorsi 3000 anni ma adesso Atene ha finalmente una metropolitana coi controfiocchi. Forse la più efficiente e bella d’Europa. I lavori per la costruzione del metro sono andati molto a rilento per anni a causa di tutti i reperti archeologici che sono stati rinvenuti man mano. Ogni volta che si scavava si finiva per trovare una tomba, un’urna o qualcosa d’altro. Così il problema principale non era quello di scavare attraverso la roccia, ma quello di setacciare i reperti archeologici. Ne è valsa la pena aspettare perché oggi la piazza di Sintagma, ad esempio, è più di una stazione di metro. È un vero museo, gratuito e aperto tutti i giorni e a tutte le ore. All’entrata, oltre a delle bacheche in vetro con reperti archeologici di grande interesse, ci sono anche le foto di Atene di 100 anni fa, quando realmente era una delle città più belle in Europa. I lunghissimi corridoi di marmo che portano ai binari stranamente non hanno pubblicità alle pareti e nel percorrerli io ho ricordato quello che immaginavo sempre da bambino pensando all’aldilà, una sorta di camminata verso la luce… I treni invece non sono granché. In effetti assomigliano parecchio ai vecchi treni, soltanto più nuovi, più puliti, più lisci e soprattutto più veloci. Completamente automatizzati comunque, con una suadente voce femminile dall’altoparlante che avverte a quale fermata si sta giungendo.

Ogni stazione della metropolitana di Atene è tutta da scoprire, anche quella apparentemente più sperduta espone diverse opere di artisti contemporanei e con soli 2,90 euro si può acquistare il biglietto giornaliero che vi consentirà di viaggiare indisturbati da una estremità all’altra.

ATENE RACCHIUSA IN POCHE STRADE E ATENE MODERNA Il cuore pulsante di Atene è l’area racchiusa dalle due Piazze principali della Città, Piazza Sintagma e Piazza Omonia. In queste strade i ritmi frenetici della vita ateniese sono bilanciati in qualche maniera dalla lentezza dei tempi che furono… Qui troverete tanti tanti negozi, quelli moderni vero e proprio inno al consumismo e quelli tradizionali come, ad esempio, i mercanti di tessuti, in prevalenza ebrei, legati alla tradizione: a volte proprio uno accanto all’altro nella stessa strada. E poi soprattutto una infinità di gente… tanta tanta gente… a tutte le ore del giorno e della notte.

Se volete invece capire cosa la Grecia stia diventando prendete un taxi, un autobus o la metropolitana e dirigetevi a nord verso Kifisia oppure a sud imboccando la litoranea Leoforos Poseidonos raggiungete Glyfada… E’ qui che si respira una nuova area internazionale, dove il lusso è visibile a tutti e inarrivabile per molti. Questi sono i nuovi quartieri residenziali, il nuovo capitalismo greco vive qui. Negozi lussuosi, bar e discoteche alla moda, alta concentrazione di aziende, società del terziario avanzato, banche e locali modaioli strapieni di gioventù bella e dorata.

ACROPOLI Poche parole riguardo l’Acropoli, di cui saprete già tutto. Un solo consiglio visitatela di domenica, meglio al mattino per non arrostire al sole, eviterete peraltro di pagare il biglietto! I monumenti che si sono conservati fino ad oggi sono opere che risalgono all’epoca classica, si ritiene che vennero eretti nel periodo tra il 447 ed il 406 a.C. L’artefice di tutto ciò può considerarsi Pericle che con il suo ambizioso programma edilizio aveva chiaramente lo scopo di promuovere l’immagine dello stato ateniese. Sulla cima della sacra rupe gli ateniesi eressero quindi una delle più perfette creazioni del genio umano, simbolo universale della bellezza classica.

Personalmente considero il Partenone il metro stesso del mondo. La sua vista è una delle cose che è più profondamente penetrata in me in tutta la mia vita.

Sgombriamo subito il campo da un luogo comune: non sono solo le proporzioni tra le parti e le simmetrie a catturare i sensi e l’anima di chi si trova ad ammirare il Partenone. Uno sguardo attento sa cogliere ed avvertire l’esistenza di lievissime curvature nei profili delle principali membrature e di marginali deviazioni dall’appiombo delle verticali, di continue minime variazioni degli interassi tra colonna e colonna, tanto sui fronti che sui lati: questione di pochi centimetri eppur determinanti per l’immagine.

Probabilmente le sottili ragioni di tanto sottile lavoro furono quelle di creare ad arte la sensazione dell’esistenza di un moto sempre in atto nelle parti più visibili del tempio. Ai corpi, che, pur in misura percettibile appena, deviano dalla retta incurvandosi, inclinandosi, enfiandosi, allontanandosi o avvicinandosi alternativamente anche di un solo centimetro, il cervello attribuisce infatti d’istinto uno stato d’inquietudine e di moto, espressione di un’intima vita che pervade le forme, benché queste rimangano perfettamente immobili. Non bastano le proporzioni o le simmetrie perché non vi può essere espressione di bellezza piena senza espressione di vita e non c’è espressione di vita qualora non si coglie nell’immagine, colonna o corpo umano che sia, un empito della mente o dell’anima o di una qualsiasi forza interiore suggerito dal cenno di un qualsiasi movimento. Ecco le sottili ragioni: il tempio è creazione o forma che vive, realizza in sé piena bellezza nel proprio lieve e sottile deformarsi, nel proprio lieve e sottile deviare, nel proprio lieve e sottile variare con attentissime cure di matematica precisione. Infondere vita e vera bellezza a un edificio fu il merito inarrivabile degli architetti greci.

Comunque neppure dopo aver visto mille fotografie si è preparati ad affrontare l’emozione che si prova davanti all’immensità di questo edificio che peraltro è probabilmente la struttura più riconoscibile nel mondo, insieme agli archi dorati di MacDonalds, naturalmente!! Verso il 1450 i turchi lo trasformarono in una moschea e successivamente in un deposito di polvere da sparo. Per cacciarli un generale veneziano non esitò a sparare cannonate sull’Acropoli: una di queste fece saltare in aria il Partenone. Gran parte del Partenone è stato quindi smontato ed è stato rimesso insieme alle parti che sono state sostituite per rimediare all’usura, alle cannonate e all’inquinamento atmosferico. Le numerose impalcature presenti attualmente vi rovineranno un po’ le foto.

Insieme all’Acropoli e con lo stesso biglietto si visita il museo dove sono custoditi tutti pezzi che non sono interessati a Lord Elgin. Senza dubbio avrete sentito parlare della polemica che circonda i marmi di Elgin. Si tratta dei fregi del Partenone, e di molti altri manufatti che sono stati venduti al signore britannico Elgin dai Turchi che stavano occupando la Grecia. Sono ora conservati al British museum benchè il governo greco, la gente greca e chiunque altro al mondo, con l’eccezione del governo britannico, credano che queste opere debbano essere restituite. A nord del Partendone si erge l’Eretteo, il secondo tempio dell’Acropoli per grandezza, risalente ad un periodo posteriore. Si tratta di una costruzione parecchio originale. Quello che salta subito agli occhi, a sud della costruzione, è la loggetta con le cariatidi, le sei statue delle korai, le leggiadre fanciulle che sostengono con grazia la trabeazione. Le statue in realtà sono state sostituite da calchi e le originali si trovano al museo dell’Acropoli, tranne una che invece si trova al British Museum Quando sarete sull’Acropoli, guardate Atene laggiù 4 o 5 volte in momenti diversi. Vedrete così ogni volta una città diversa… antica, bizantina, neoclassica e moderna…

Sotto l’Acropoli c’è il teatro di Erode Attico costruito dai romani ed ancora oggi usato per i concerti classici, il balletti, le manifestazioni di alto valore culturale PLAKA Plaka è la parte più vecchia di Atene. La maggior parte delle vie sono chiuse alla circolazione dei veicoli. E’ soprattutto la zona dei ristoranti, dei negozi turistici e dei caffè. La quasi totalità dei ristoranti sono tipici posti turistici, in alcuni la qualità del cibo non è malvagia ma attenzione perché in qualche taverna servono spiedini duri come i marmi del Partenone… Per quanto riguarda i negozi turistici la maggior parte di essi ha paccottiglia ma può capitare anche di trovare qualche articolo interessante. Quasi tutti i negozi vendono le stesse cose e agli stessi prezzi ma ci sono alcuni che si diversificano e che vendono oggetti d’antiquariato, icone verniciate a mano, sculture in legno e pitture. Inoltre ci sono parecchi musei, per la descrizione dei quali vi rimando alle guide tradizionali.

I caffè sono carissimi generalmente se sono sulle strade principali (Kydatheneon, Adrianou) ed intorno alle piazze, ma molto spesso eccezionali per la vista che offrono. Se vi sedete in uno di questi caffè abbastanza a lungo potrete capire molto della Grecia osservando chi cammina per queste vie. La gente è pur sempre il più grande spettacolo del mondo! Potrete notare che ci sono parecchi ristoranti con i menu esposti nella strada. In effetti sarà difficile da non notare perché ogni volta che passerete qualcuno del locale proverà a tirarvi dentro per vedere il menu. Molti di questi ristoranti non sono malvagi. Piatto tipico: mousaka, pastitsio e souvlaki, benchè vi consiglieranno di andare per il gambero e l’aragosta perché costano di più. Ma se desiderate mangiare qualcosa velocemente, è bene che sappiate che ad Atene, in ogni piazza e a qualsiasi ora ci sono dei piccoli chioschi (peripteri) che vendono di tutto, cibo, bevande e quant’altro, dalla gomma alle cartoline, compresi i giornali di lingua italiana e l’altra stampa internazionale.

PIAZZA SINTAGMA Al centro della città, è il posto migliore per orientarsi. La piazza di Sintagma ha una storia lunga. Sembra che ogni evento principale nella storia moderna della Grecia si sia celebrato qui. Una cosa è sicura ora è probabilmente la stazione di Metro più bella del mondo. Nella parte superiore di Sintagma, che significa costituzione, c’è il palazzo del Parlamento, precedentemente il Palazzo del re, costruito fra 1836 e 1840 dal re Otto e finanziato dal suo padre Ludwig I della Baviera. L’idea originale era mettere il palazzo del re sull’ Acropoli ma fortunatamente questo non è accaduto mai. Lo stile classico di architettura, conosciuto come neoclassico è lo stile dominante di tutti le vecchie costruzioni, case e edifici pubblici di Atene. Alla sinistra della piazza c’è il Grande Bretagne, un hotel straordinariamente elegante E’ considerato il posto migliore per alloggiare ad Atene, è stato costruito nel 1862 per ricevere i capi di stato, scopo per il quale è ancora usato. Del resto è uno degli hotel più noti nel mondo.

Nella parte inferiore della piazza c’è invece il McDonalds.. È inoltre l’inizio della via Ermou , chiusa al traffico automobilistico e posto principale di shopping ad Atene, che conduce giù al mercato delle pulci di Monastiraki . Se vi trovate per strada e avete necessità di un bagno pulito, il primo posto che mi viene in mente di consigliarvi è appunto McDonalds. Troverete sapone e carta igienica. E comunque non è necessario consumare, anche perché per mangiare c’è sicuramente di meglio.

IL GIARDINO NAZIONALE Il giardino nazionale era riservato in precedenza esclusivamente alla famiglia reale. Ora è aperto al pubblico ma tenuto malissimo. L’entrata è proprio di fronte alla Piazza Sintagma. E’ un’orgia di piante lussureggianti! Ci sono aiuole, viali alberati, alberi altissimi, laghetti, ponticelli statue e innumerevoli panchine. Al momento della mia ultima visita era in condizioni indecenti. Speriamo che per le Olimpiadi lo rimettano in sesto. Uscendo dal Giardino ci si può immettere in viale Vassilissis Sofias una delle arterie principali di Atene, costeggiata da Ambasciate. Al n° 91 c’è quella americana del 1960, opera di Gropius. Adiacente al Giardino c’è lo Zappeio, un centro per congressi ed esposizioni in stile neoclassico. Le colonne doriche della sua facciata, l’imponente atrio, le scalinate dell’ingresso principale sono incorniciati da verdissimi viali alberati che servono a mettere in risalto la magnificenza dell’edificio. Questa zona è molto amata dagli ateniesi per farci le passeggiate.

IL MERCATO DELLE PULCI INTORNO A MONASTIRAKI Il mercato è dislocato tra le viuzze intorno alla chiesetta di Agios Filippos, tra le stazioni di metropolitana di Thissio e Monastiraki, proprio nella stessa area dove in tempi remoti si tenevano i commerci al dettaglio. La domenica mattina è il momento di essere qui. Tuffatevi tra la gente. Avrete l’occasione di rovistare tra la mercanzia più incredibile… sigari cubani, caviale iraniano di contrabbando, porcellane di limoges appena sbeccate, cellulari di ultima generazione e di dubbia provenienza, salami ungheresi in mezzo a frullatori usati, scarpe risuolate più volte e spesso spaiate, videocassette porno e ferri da stiro senza manico, accatastati sull’asfalto da bulgari, zingari, crimeani, transiberiani, transdanubiani. Un esercito cencioso che il naufragio di ideologie, rivoluzioni e controrivoluzioni ha arenato nelle vie di monastiraki e che vende qui tutto quello che ha trascinato con sé nell’esodo… Forse percorrendo certe vie strette vi capiterà di storcere un po’ il naso o di spaventarvi e tornare indietro. Bè, questo se volete è uno dei pochi posti rimasti non ancora contaminato dalla sindrome del villaggio globale che ormai infetta con l’ardore di una febbre malarica buona parte della città.

I MERCATI GENERALI Percorrendo la via Athinas dalla piazza di Monistiraki giù verso Omonia, vi troverete al mercato di Atene. Questo è il mio posto preferito! E’ un edificio bianco sporco, molto sporco, una specie di scatolone con la tettoia in ferro e vetro da stazione ferroviaria fin de siècle: esposizione perfetta delle delizie che giorno dopo giorno danno sollievo alla fame insaziabile di Atene. Il mercato del pesce e quello della carne si trovano proprio sotto questo gigantesco fabbricato: una vera e propria esposizione felliniana di ogni tipologia umana! La mattina è il momento di essere qui. È una scena da film. Alcuni dei macellai provengono dalle generazioni dei macellai che hanno avuto stalle nel mercato per un secolo. Poi c’è la parte dei pesci. In terra è tutto bagnato. Vaghi intorno e guardi tutti i pesci, qualcuno fresco, qualche altro congelato e ascolti le voci dei commercianti che sbraitano ad alta voce i loro prezzi. Confinante con il mercato di pesci per tre lati è il mercato della carne. Straordinarie poi le bancarelle che vendono le olive. Da vedere!… Assaggiatele tutte. Se amate le olive questo è il vostro paradiso. Ci sono inoltre negozi di spezie, negozi di formaggio, merci inscatolate, merci asciutte, polli vivi, Bè, se desiderate essere creativi con il vostro shopping e fare dei regali originali date pure un’occhiata qui intorno. Se poi vi dovesse venir fame… I miei punti di riferimento per mangiare si trovavano qui. Una taverna proprio all’interno del mercato, dietro alle bancarelle della carne, piena zeppa di tutti i negozianti del quartiere… Un’altra taverna da me amata è invece in un seminterrato là vicino (la porta si vede appena, è in quello che viene chiamato il “palazzo delle olive”), una saletta fumosa con le tipiche botti di retsina alle pareti… menù inesistente e unica lingua parlata… il greco… la cosa migliore è quella di avvicinarsi alle pentole e indicare quello che si vuole mangiare… In queste bettole la clientela è quasi sempre greca, più qualche turista capitatoci per caso… Certo, posticini non adatti ad animi troppo sensibili, ma dove perlomeno si può, oltre che mangiare bene e spendere pochissimo, cogliere la vera essenza di questa gente. Se non fosse per queste cose, tutte da godersi, bisogna ammetterlo, Atene non sarebbe altro che un ipertrofico mostro di cemento soffocato da quella cappa tossica che le fa ombra da vent’anni. No, ecco la vera Atene, quella bulimica e insonne che seduce e stordisce con una overdose di sapori suoni e linguaggi.

PIAZZA OMONIA Se continuate a camminare giù per la via Athinas finalmente arriverete alla piazza di Omonia. Questa piazza fino a poco tempo fa era davvero un disastro. Per anni infatti questo spazio si presentava completamente recintato da lamiere e quindi inacessibile. Ma ora è stata finalmente riqualificata. In realtà questo “disegno” per molti è ancora un mistero, o meglio definiamolo come un vero tributo all’architettura minimalista! Se per caso avete intenzione di portarvi appresso uno skateboard troverete comunque dei buoni motivi per apprezzarne l’idea progettuale! Davvero bizzarra poi la scultura in metallo che si trova in mezzo alla piazza. Personalmente io avrei visto bene meno cemento e più alberi, sarà per questo che molti ateniesi si chiedono ancora se i lavori siano effettivamente terminati… Di notte per molti è un posto da evitare poiché si è purtroppo trasformata in una sorta di ritrovo per i commercianti di droga ed i disperati della notte; ma è comunque sicura di giorno poiché è pur sempre la zona di shopping primaria di Atene . La piazza è circondata da fast-food, le vie pedonali dall’altro lato del piazza sono interessanti. Se poi entrate nella stazione del metro potrete vedere le vecchie foto dei giorni di gloria della piazza. Ci sono parecchi Hotel, molti dei quali sono stati rinnovati di recente.

In questa piazza comunque dovrete per forza passarci visto che da qui iniziano o terminano tutte le principali arterie stradali della città. In Via Panepistimiou ci sono uno di seguito all’altro molti edifici storici di epoca ottocentesca: la sede del museo numismatico opera di Ernest Ziller, la Chiesa cattolica di Aghios Dionisios, la Banca di Grecia e in stile ionico l’edificio denominato Accademia con un corpo centrale e due ali. L’università (appunto chiamata “Panepistimio”) è l’edificio che si trova nella parte centrale della strada. La sala delle cerimonie è davvero maestosa. La Biblioteca Nazionale è il terzo palazzo dopo l’università ed è in stile dorico: raccoglie oltre un milione di volumi! Al di qua di via Panepistimiou si trova Via Stadiou che inizia da Piazza Sintagma ed è una delle principali arterie tracciate nell’ambito del progetto urbanistico del 1832. Nella Via denominata “28 Oktovriou” troverete molti negozi ed altri edifici pubblici, tra cui il Politecnico altro edificio neoclassico del XIX secolo. Le dimostrazioni studentesche, avvenute in questo edificio nel novembre del 1973 determinarono la fine della dittatura. Non sarà proprio una meta turistica insomma ma questo edificio rappresenta sicuramente un simbolo di resistenza. Camminando nelle vicinanze del Politecnico potrete raggiungere facilmente il quartiere di Exarchia con la relativa piazza, rumorosa e frequentatissima, luogo di ritrovo degli studenti universitari, con una intensa vita notturna.

MONTE LYCAVITTOS In antichità questa collina era circondata dalla campagna ed i relativi pendii ricoperti dai pini e abitati dai lupi (Lykavittos significa appunto “la collina dei lupi”). Attualmente, di campagna e di lupi neanche l’ombra, in compenso vi troverete davanti ad una distesa infinita di edifici, tanto da non riuscire ad abbracciarli tutti con lo sguardo… ma anche di fronte ad una vista assai significativa di Atene.

Vale la pena salire fino a quassù per fare delle fotografie incredibili della vostra vacanza. Il panorama insomma è assicurato! Da qui potrete ammirare l’intera città, dalle zone del centro fino a quelle lungo la costa e alle montagne circostanti. In cima al monte si trova la chiesa di San Giorgio. Si può arrivare camminando a piedi, ma si suda parecchio, oppure con un funzionale servizio di funivia che parte dal quartiere di Kolonaki e che percorre il tragitto in due minuti. Sul monte c’è anche un ristorante e un bar all’aperto, dai prezzi, dicono, piuttosto alti.

E’ d’obbligo inoltre una passeggiata nelle strade di Kolonaki ai piedi del monte, il quartiere modaiolo della classe dirigente ateniese: luogo d’incontro di tutta la gioventù dorata, per vedere ed essere visti! Un vero festival di look modaioli e abiti firmati. E’ qui che troverete le vetrine più a la page, le grandes maisons e le petites boutiques alternate a palestre di fitness e istituti di estetica. Attenzione a cosa consumate ai bar, perché qui vi spennano.

ALCUNI MUSEI DA NON PERDERE Sapevate che Atene è la metropoli più giovane d’Europa? E’ capitale appena dal 1834 e la sua evoluzione urbanistica è tutta moderna. Bè, questa è anche città di musei prestigiosi, molti rinnovati di recente, tappe irrinunciabili di un tour della Grecia classica e bizantina da programmare passo dopo passo. Ma per questo ci sono le guide tradizionali. Permettetemi però di citarne qualcuno.

Il Museo archeologico Nazionale è uno dei più importanti musei al mondo, in un tipico edificio dell’Atene neoclassica (Odos Oktovriou Patissìon). Attualmente è chiuso per restauri, ma prima o poi dovrà pur riaprire! Per visitarlo tutto ci vorrebbe almeno una giornata intera. La documentazione presente tocca tutta la produzione artistica dell’antica Grecia, dai periodi cicladico, minoico e miceneo, a quello classico. Tra le attrazioni principali spiccano gli ori micenei ritrovati dall’archeologo Heinrich Schliemann tra cui la famosissima maschera di Agamennone! In altre sale del Museo sono interessantissime da vedere le statue dei Kouros, rivelatrici della venerazione che i greci antichi avevano per la bellezza maschile e le statue in bronzo del cavallo con fantino e del Poisedon di Artemissio. C’è poi una sala con diversi piccoli idoli di marmo tra cui uno raffigurante un suonatore di arpa e un altro che si cimenta col flauto… sembrano opere di Picasso… ma risalgono al 2800 – 2200 a.C. Unico neo di questo museo, prima della sua chiusura per restauri, era il fatto che l’allestimento fosse pessimo e che vi fossero un po’ troppi oggetti accatastati nelle vetrine con spiegazioni assai lacunose… Altro museo assolutamente da non perdere è quello di Arte Cicladica e Greca Antica, tappa fondamentale per i cultori di quella particolarissima arte fiorita nell’arcipelago delle Cicladi dal III al I millennio a.C.: le figurine di marmo dalle linee essenziali, i cosiddetti idoli, straordinariamente godibili grazie anche ad un allestimento finalmente accurato e ad una illuminazione mirata. Vi consiglio di entrare dalla sontuosa residenza dei Goulandris, situata all’angolo di leoforos Vassilissis Sofias e odos Irodòtou.

Infine, pur se ingiustamente lasciato in secondo piano rispetto ai più famosi musei archeologici ateniesi, il Museo Archeologico del Pireo ospita alcuni importanti reperti rinvenuti sia nella zona del porto sia nel territorio circostante, risalenti all’epoca classica, ellenistica e romana e costituiti essenzialmente da bassorilievi, marmi e da alcuni splendidi rilievi tombali di un periodo compreso fra il IV e il II secolo a.C., quando il porto era collegato al sistema difensivo ateniese mediante le Lunghe Mura.

Il più noto di questi tesori ritrovati e vanto del museo è la magnifica statua di Apollo, nota come Kouros del Pireo: si tratta della più antica statua in bronzo cavo mai rinvenuta realizzata con la “fusione a cera persa” del bronzo e ha dimensioni superiori al reale.

MANGIARE AD ATENE Trovare di che sfamarsi ad Atene non è assolutamente un problema, basterà infatti guardarsi attorno… L’unico vero problema sarà riuscire a trovare quei locali effettivamente meno turistici dove si possono davvero gustare i piatti della cucina greca.

Il mio consiglio è quello di consumare i pasti nelle taverne. Soprattutto in quelle non frequentate da turisti (evitate allora i locali troppo coreografici) dove le influenze del cibo americano ed europeo non sono ancora arrivate… e nel caso non si riuscisse a decifrare il menu si va direttamente in cucina a scegliere il proprio piatto. Vedrete, la cucina è ottima e molto varia, la spesa difficilmente supererà i 10 euro a persona… Tutto sta nel trovare i posti giusti! Meglio intendersi, quella che vi consiglio io è una cucina casereccia e i posti da me indicati non li troverete mai in nessuna guida Michelin… quindi non cercateli lì… Il più tipico dei ristoranti greci ad Atene che ho incontrato per ora durante i miei viaggi è la taverna Dafni, in Odos Loulianou 65, non lontano da Sintagma e Omonia. Cucina tradizionale in un ambiente rilassante.

Altro indirizzo interessante è l’Ouzeri di Odos Themistokleus al numero 11, inutile cercare l’insegna che non c’è. La clientela è greca, gente che vive o lavora nei paraggi, tutti all’assalto di uno degli ultimi caffè – mezedopolio veraci ancora rimasti. E i gatti fanno altrettanto, stufi pure loro di raccattare solo avanzi di Big Mac o pollo al curry o maiale in agrodolce nei sacchi di immondizia lasciati a notte fonda dai ristoranti etnici, fusion e post moderni che ormai, inesorabilmente, guadagnano sempre più spazio. Suschi e manicaretti tailandesi, si sa, non sono trippa per gatti!! Se non potete permettervi la taverna, potete mangiare lungo le strade spendendo pochissimo ordinando souvlaki me pita (carne allo spiedo di maiale farcita con cipolla pomodoro e salsa e racchiusa in una sorta di piadina piuttosto unta). Tutto ciò è molto gustoso, certamente più delle pizze industriali, e costa 1,50 euro… Il souvlaki è l’alimento principe per i greci, come l’Hamburger per gli americani. Almeno lo era, fino a quando gli hamburger hanno preso il sopravvento anche qui, soprattutto tra i giovani. I negozi di Souvlaki si sono così trasformati in posti di alimenti a rapida preparazione (i Goodis e i Mc Donalds ora impazzano!) più limitati e più globalizzanti. Comunque per fortuna non avrete troppa difficoltà a trovare un souvlaki se ne desiderate uno. Che cosa è un Souvlaki? È solitamente carne di una certa specie, manzo, agnello, porco o pollo che è cucinata su uno spiedo verticale gigante. Il “cuoco” affetta fuori della carne, quando è cotta, e la mette su un pane rotondo e unto chiamato pita con dentro lattuga, pomodoro, cipolle ed il zaziki, una salsa con cetriolo-yogurt-aglio che poi a mio parere è la cosa che rende i souvlakia sfiziosi. In alcuni negozi di souvlaki potete ottenere i souvlakia di pollo e perfino i souvlakia di pesce spada (molto rari. Li ho visti in un posto vicino a sintagma). Il Souvlaki viene confezionato in carta paraffinata e si mangia come una banana, è un po’ unto e sudicio, ma buono ed economicissimo.

A meno che non siate vegetariani militanti non dovreste lasciare la Grecia senza provarlo almeno una volta. In Grecia non esistono i primi piatti, anche se recentemente i ristoranti di Atene iniziano a inserire nei menù anche la pastasciutta. Non vi consiglio però di ordinarla! E’ quasi sempre abbinata al sugo di pomodoro (a cui aggiungono lo zucchero!) o al sugo di carne… Gli antipasti rappresentano invece un momento importante del pasto alla greca. I “mezedes” spesso costituiscono l’intero pranzo e sono costituiti da una o diverse portate: di solito non mancano mai le olive, la feta o qualche altro formaggio, peperoni grigliati, acciughe o piccoli pesciolini, l’immancabile polpo i “dolmades” e una infinità di salse come la taramosalata, il tzatzichi, la melitzanosalata… oppure le gustosissime “tiropitakias”, formaggio fuso al forno in piccoli triangoli di pasta sfoglia. Per chi ama le verdure vi è anche la variante spanakopita dove al posto del formaggio ci sono gli spinaci. Fra i formaggi oltre alla onnipresente Féta ( formaggio salato, con numerose e diverse stagionature), da assaggiare la Mizithra (di pecora, molle e saporito) e il Kaséri (tipo pecorino stagionato).

Il moussaka invece è uno dei must della cucina greca, ricorda molto le lasagne, a base di ragù e salsa di pomodoro, mentre la pasta è sostituita da melanzane e patate, farcito dall’immancabile besciamella e cotto al forno.

Quel che non ti aspetti sono le patatine fritte (patates tiganites). In Grecia hanno conservato la sana abitudine, nei locali, di usare patate fresche e non surgelate, tagliate a mano e molto, molto gustose.

Il modo più usuale di cuocere la carne è senz’altro alla brace con un frequente uso dello spiedo. L’agnello e il maiale sono spesso cucinati infilzati in grossi spiedi sopra i carboni ardenti. Ciò non toglie che esiste anche una grossa varietà di pietanze di carne cucinate al forno. Un piatto molto particolare è rappresentato dal “kokoretsi”, a base di interiora di agnello, cotte alla brace. Nel periodo di Pasqua non sarà difficile da trovare. Un piatto invece apprezzato particolarmente dai turisti, in particolare dai bambini, è senz’altro il “bifteki”, carne macinata tipo svizzera con un sapore un po’ particolare dato dalle spezie locali e poi la classica “brizola”, bisteccona di maiale. Nei locali spesso i secondi vengono serviti nello stile piatto unico e quindi arrivano guarniti a piacimento, di solito con riso, patate o verdure cotte.

Per quanto riguarda il pesce, soprattutto in estate molto diffusi sono i piatti di calamaretti (kalamarakia) rigorosamente fritti, il sublime polpo cucinato in vari modi, i gamberetti e poi il pesce vero: la frittura di pesciolini piccoli (maridas) spesso offerti tra gli antipasti e altre varietà di pesci in tutte le forme e dimensioni cucinati splendidamente al cartoccio, al forno, alla griglia.

I greci solitamente bevono l’acqua che sgorga dal rubinetto e quindi nelle taverne se non specificate che volete acqua minerale oppure se non avete troppo la faccia da turisti vi porteranno da bere acqua del rubinetto in caraffa. Attenzione perché è bevibile ma vi abbonda il cloro, quindi se avete un palato delicato siete avvisati! Si può trovare facilmente ogni tipo di birra. Per accompagnare i pasti quelle più diffuse sono senz’altro le bottiglie da mezzo litro prodotte localmente a partire dalla Heineken e dalla Amstel su licenza olandese e dalla mythos. La birra alla spina invece non è diffusa come in Italia. Per quanto riguarda i vini la Retsina è il vino prodotto più in larga scala: è ottenuto principalmente dai vigneti dell’Attica secondo un antico procedimento che prevedeva l’utilizzo della resina di pino per conservare più a lungo il prodotto. Io non sono un intenditore ma personalmente lo ritengo poco adatto ai nostri palati. Ma i vitigni delle varie regioni elleniche producono vini di varie qualità sia bianchi che rossi ma anche rosati fino ai vini moscati o liquorosi di ottima fattura.

In Grecia, come in molti paesi mediterranei, si usa bere un liquore a base di anice, l'”ouzo”: può essere un aperitivo, allungato con l’acqua, ma viene servito anche liscio. Attenzione perché è gradevole ma picchia parecchio. Una sua variante poi è il tsipouro, prodotto soprattutto nella regione della Macedonia, dai connotati più simili alle nostre grappe, anche se il sapore di anice continua a prevalere. Un altro liquore tipico è certamente il Brandy, che ha legato la sua notorietà al marchio Metaxa, le cui stellete indicano gli anni di invecchiamento.

I dolci sono quasi tutti di origine turca quindi estremamente dolci, a volte con un sapore a dir poco sconcertante… meritano comunque un assaggio la Baklavá (noci, pasta e miele), il Kataifi (noci e miele avvolti in pasta) e il Rizógalo (budino di riso con cannella). In compenso se entrate in una pasticceria per regalare dei dolci a qualcuno le confezioni che vi faranno saranno sempre impeccabili!

Ad Atene, e in Grecia più in generale, sappiate che si può scegliere tra diverse tipologie di locali per mangiare: l'”Estiatorion” è l’equivalente del nostro ristorante, locale elegante, dove anche la forma ha un suo valore e i piatti a disposizione sono vari e numerosi, con una cucina che guarda oltre i confini nazionali. I camerieri sono (o almeno dovrebbero essere) discreti e ossequiosi e magari ti versano anche il vino, rigorosamente in bottiglia! La “Taverna”, è il locale tipico dove si mangia e si beve: il proprietario e i membri della sua famiglia spesso preparano e servono i pasti e i prezzi sono molto moderati rispetto a quelli dei ristoranti. Diciamo che è l’equivalente delle nostre osterie di paese con tavoli e sedie in legno, spesso traballanti, tovaglie di carta fissate al tavolo alla bell’e meglio. Di solito le posate vengono portate insieme ai bicchieri e al pane e il compito di apparecchiare è tutto dell’avventore! Il vino, sfuso, viene servito in caraffa… Nelle zone meno turistiche o nelle taverne più “malfamate” non si usa neanche il menù, l’informazione sui piatti disponibili è data direttamente dal cameriere. Alcuni piatti sono esposti in bella mostra nello scalda vivande del locale. Se insistete comunque uno straccio di menù ve lo trovano… Le portate a disposizione non sono moltissime e comunque rigorosamente appartenenti alla tradizione della cucina greca! Allora, cosa c’è di più romantico di una bella cenetta in una taverna greca, con mangiare buono, i tavoli che traballano, le sedie impagliate, i bicchieri da cucina e la sensazione di sentirsi quasi a casa propria? La “Psistaria”, è una “Taverna” specializzata in cottura alla griglia e allo spiedo mentre nelle “Psarotaverna” (fish taverna) si preparano buoni piatti di pesce, generalmente pescato vicino alla spiaggia o al porto.

Nella zona centrale di Atene e anche nei rioni più popolari ormai spuntano come funghi nuovi caffè alla moda, bar vasti come portaerei, locali con arredi minimalisti e vibrazioni techno, ristoranti di charme frequentati dal bel mondo ateniese e pronti a soddisfare i turisti più esigenti, nel caso voi lo siate.

Se dopo pranzo volete rilassarvi seduti al tavolino di un bar, ricordatevi che il caffè greco è quello che una volta veniva definito “turkikò caffè”. Personalmente non riesco ad apprezzarlo… è diluito ed amaro. La parola chiave per avere un caffè un po’ più simile al nostro è nescafé! Ricordatevi: sketos è il caffè amaro; metrios è quello che contiene una o due bustine di zucchero; glykys è quello decisamente dolce. E infine due paroline per la famosa insalata greca: è proverbiale e abbastanza nutriente da poter sostituire un pasto intero. Dentro vi sono, in misura più o meno marcata, pomodori, cetrioli, cipolle, peperoni verdi, formaggio feta, olio e origano. Non partite senza averla mai ordinata! Infine ricordatevi che gli ateniesi pranzano dalle due alle quattro del pomeriggio e la cena non inizia mai prima delle ventidue.

IL DENARO E I COSTI La Grecia è non più così economica come era un tempo. L’Euro infatti è arrivato anche qui… La spesa per l’Hotel varia enormemente secondo la stagione – si può risparmiare ad esempio almeno il 30% delle tariffe ufficiali se si viaggia fuori dall’alta stagione (che va da metà-giugno fino alla fine di agosto). Per un albergo scadente a due stelle si può spendere da 35 fino ad un massimo di 90 Euro per una stanza doppia. Per una categoria “B” che sarebbe invece un tre stelle con aria climatizzata, televisore, asciugamani cambiati tutti i giorni e uno standard di igiene e pulizia più consono a quello a cui siamo abituati in Italia dovrete preventivare non meno di 90 euro per una stanza doppia. Comunque di Hotel ad Atene ce ne sono di tutte le scelte, da quelli extra-lusso a quelli più malfamati… riconoscibili subito. Naturalmente anche i prezzi sono adeguati… insomma lo Sheraton di Atene non crediate che costi molto meno di quello di Roma! Se non viaggiate in alta stagione un buon consiglio potrebbe essere quello di non prenotare prima! I prezzi saranno sicuramente più bassi di quelli che vi proporranno dall’Italia… se vi affidate ad una agenzia italiana, questa dovrà pur contattare un’agente locale e naturalmente vi addebiterà le spese.

Per mangiare si va assai meglio. I prezzi in molti casi sono rimasti eccezionalmente bassi rispetto al resto d’Europa, e rendono competitivo un pasto in taverna persino con uno a base di panini.

Per i più squattrinati qualche consiglio su dove cercare da dormire e da mangiare a poco prezzo: si trovano molti alberghetti nel quartiere della Plaka, in quello di Monastiraki e a Psiri . Potrebbe essere una buona idea anche alloggiare nel quartiere della stazione di Larissis dove si trova l’Ostello della Gioventù. L’alloggio con il miglior rapporto qualità – prezzo della città. Del resto gli alberghi economici ad Atene sono tutti un po’ tristi e soprattutto sul vetusto andante… diciamo che molti sarebbero piaciuti sicuramente ad Henry Miller! Una cosa su cui non è proprio il caso di risparmiare è comunque l’aria condizionata o perlomeno dei ventilatori sul soffitto! Al Pireo poi gli alberghi sono più economici di Atene ed è anche più semplice trovarli: sono quasi tutti sul lungomare e intorno alla piazza del porto. Chi non intendesse spendere affatto può sempre dormire sul porto, al Gate 6, dove ci sono i bagni pubblici, non decisamente puliti, una fontanella e la polizia. Per mangiare durante il giorno si può ricorrere ai classici baracchini di gyros pitta e souvlaki (ma potrebbero bastare anche un paio di yogurt Fage comprati al supermercato per riempirvi la pancia) e alle bevande che vendono anche ai chioschi-edicola. La sera, invece, fate comunque una puntatina in taverna! Quelle della Plaka sono molto acchiappa-turisti, vi consiglio piuttosto qualche bettola nei pressi di Psiri e nella zona dei mercati generali. Quelle giuste hanno i neon smorti e la televisione a tutto volume… Menu consigliato: la classica insalata greca e la carne allo spiedo, con le patatine naturalmente! Il pesce è abbastanza caro, anche se sicuramente meno che in Italia.

Quasi tutti i negozi, i ristoranti e gli hotel accettano le carte di credito. La maggior parte delle banche ha i BANCOMAT dove si può accedere al conto che si ha in Italia.

I prezzi, nella maggior parte dei negozi, sono chiaramente indicati e non negoziabili, ma l’arte di mercanteggiare potrà invece tornare utile nei mercati. È sempre consigliato inoltre contrattare il prezzo delle stanze di hotel, soprattutto se si intende prolungare il soggiorno per alcuni giorni.

ALTRE INFORMAZIONI UTILI Per visitare questa città sarà bene evitare i mesi di luglio e agosto sia per il fatto che la moltitudine di turisti di passaggio fa lievitare i prezzi e appesantisce la macchina turistica ateniese ma soprattutto per evitare di sciogliersi sotto un sole implacabile: non fate diventare una specie di incubo la vostra vacanza. Meglio maggio, giugno e settembre quindi, ma anche il periodo di pasqua e soprattutto tra natale e capodanno dove la città riserva apprezzabili appuntamenti. Il mese di maggio è comunque il periodo migliore per vivere questa città nella sua pienezza.

La lingua potrebbe essere un problema. Se parlate un po’ di inglese potete stare tranquilli però. Dai trent’anni in giù tutti parlano praticamente l’inglese e molti anche l’italiano. I greci comunque solitamente sono cortesi con gli italiani, specie i giovani, molti dei quali studiano o hanno studiato presso le nostre università. Capita anche di incontrare gestori di negozi soprattutto quelli turistici che parlano correttamente una infinità di lingue. Vi avverto però, gli ateniesi non sono tutti così aperti e ospitali, vi potrà capitare non raramente di incontrare persone scorbutiche, un po’ rozze e per niente cordiali, anche quando si tratterà solo di semplici informazioni…

Per quanto riguarda gli acquisti, la maggior parte dei negozi sono nella zona di Piazza Sintagma e nelle sue adiacenze, sono senz’altro interessanti gli articoli di artigianato in marmo e alabastro, in ottone lavorato e smaltato, monete e medaglie, icone, libri antichi, oltre alle specialità alimentari locali. Molto interessanti anche i monili, ciondoli e gioielli in oro e argento, ma prestate molta attenzione all’oro: non fatevi attrarre dal prezzo, ma controllate il titolo che spesso non è 18 kt ma 14 ed a volte anche 12 kt. Se poi vi dovesse servire un elmetto o una maschera antigas… la merce più strampalata è sempre in vendita la domenica mattina al mercatino di Monastiraki!

Se volete vivere la notte, la movida ateniese si chiama glentie ed in quanto ad intensità non ha niente da invidiare a quella di Barcellona. A Gazi, lungo la Pireos e la Iera Odos nell’ex area industriale intorno alla centrale municipale del gas, ci sono i locali più cool del momento. Ma gli ateniesi non hanno paura di spararsi chilometri e si muovono incessantemente da nord a sud come palline impazzite di flipper. Allora i locali più chic e cosmopoliti sono a Kifissia nella cintura nord ma d’estate molto movimento soprattutto nella zona di Glyfada, sul mare, dove gli ateniesi si concentrano per sfuggire il caldo afoso della città. Qui una serie di locali si alternano costeggiando il mare e pompando musica fino a notte fonda. Per i discobar più in voga bisogna andare su Odos Vouliagmenis… i nomi è inutile farli, perché si sa, le mode cambiano in fretta. Molti ateniesi concludono poi le serate nei pressi del mercato della carne in Odos Athinas, dove si può anche mangiare qualcosa all’interno del mercato. Chi cercasse serate più culturali da giugno a settembre il festival di Atene propone tutta una serie di concerti e spettacoli in teatri dall’eccezionale acustica e dall’atmosfera magica. Informatevi prima.

Se siete arrivati in Grecia con un vostro mezzo o avete intenzione di noleggiarlo vi consiglio uno stile di guida prudente. L’asfalto greco infatti è molto diverso dal nostro, viene aggiunta sabbia all’impasto di catrame e questo rende la superficie decisamente poco aderente. Atene non è comunque il posto più adatto da visitare con l’auto. Il traffico è troppo frenetico e sostenuto, memorizzare le strade non è semplice, le indicazioni stradali non sono affatto chiare, i parcheggi scarseggiano e inoltre i greci hanno scarsa propensione a rispettare semafori e precedenze. Fate attenzione anche ai numerosi taxi che sfrecciano a tutta velocità e inchiodano all’improvviso per caricare passeggeri.

I taxi ad Atene sono fondamentalmente economici – insomma sarà sufficiente tenere d’occhio il tassametro – ma se lo prendete dal centro, soprattutto in determinate occasioni, la cosa più complicata potrebbe essere proprio riuscire a salirci! In effetti per fermare un tassi basta fare un cenno di mano dalla strada, anche se a bordo vi sono già passeggeri, però tenete bene presente che non sempre all’autista potrebbe piacere la vostra destinazione e quindi la possibilità di vederlo sgommare via non è affatto remota. Insomma non contateci molto. Se assolutamente dovete essere in qualche luogo in tempo, un radiotaxi, sicuramente più costoso, vi eviterà questo tipo di problemi.

Ricordate infine alcune cose fondamentali: Atene è una città che vive lungo tutto l’arco delle 24 ore il che significa non vi mancherà mai da bere, da mangiare, da fumare o qualsiasi altra cosa vi possa servire. La polizia è tanta e ovunque così come i cani e i gatti randagi… di tutti e di nessuno, hanno sempre qualcuno che gli lascia il mangiare per strada… Atene inoltre è ormai divenuta un miscuglio di razze… indiani, turchi, albanesi, egiziani, russi… non manca proprio nessuno… e soprattutto non scordatevi mai che questa è pur sempre la città della disorganizzazione generale: i servizi spesso sono quello che sono e comunque è assolutamente d’obbligo chiedere sempre e più volte per avere la certezza dell’orario, del luogo di partenza, della destinazione… specie per i mezzi pubblici.



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