Creta, Santorini e Mykonos

Viaggio tra le isole in libertà
Scritto da: valenelmondo
creta, santorini e mykonos
Partenza il: 17/08/2009
Ritorno il: 01/09/2009
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €

Creta-Santorini-Mykonos 17 agosto/1 settembre 2009

La pigra vacanza in villaggio non è mai stata la nostra passione, ma dopo la “sfacchinata” del 2008 tra San Francisco e New York, facendo una puntatina a Las Vegas, per le vacanze di quest’estate 2009 abbiamo optato per una meta più vicina, ma godibile in modo altrettanto “fai da te” (e dire che io sono un ex Assistente Turistica…): la Grecia. Grecia vuol dire tante cose, certo. È Grecia quella di un’Atene metropolitana piena di vita e di traffico che ha ingrigito il Partenone, è Grecia quella dei siti archeologici dei resti della splendida civiltà, è Grecia quella dei monasteri ortodossi arroccati sui monti, ma soprattutto è Grecia quella delle innumerevoli isole e dell’infinita ospitalità. Siamo una coppia. Io, Valentina, 32 anni e lui, Paolo, 39. Abbiamo due settimane, la seconda quindicina di agosto. Decidiamo di fare tappa su tre isole: Creta, Santorini e Mykonos.

Il viaggio aereo ci costa 500€ a testa andata e ritorno, andata su Creta e ritorno da Mykonos. L’abbiamo prenotato attraverso un conoscente che lavora in Agenzia di Viaggi. Tanto, facendo un giro su Internet all’epoca della nostra prenotazione (circa due mesi prima), abbiamo scoperto che le tariffe si aggiravano tutte intorno a questa cifra. Dalla rete, invece, è saltata fuori la nostra prima sistemazione a Creta: “Artemis Apartments” www.artemis-apts.com. Si tratta di piccoli appartamenti con piano cottura nella zona di Kato Gouves – est dell’isola, a 15 Km. dall’aeroporto di Heraklion – che siamo curiosi di capire se si tratti effettivamente di Gouves (rinomata cittadina turistica) o di una specie di sobborgo fuori mano. Comunque, avevamo già deciso di affittare un auto, quindi poco importa, visto che la camera ci costerà ben 44€ (senza prima colazione)! Agli appartamenti Artemis abbiamo potuto bloccare quattro notti con un acconto di 50€ versato tramite bonifico dopo aver chiesto la disponibilità e preso accordi via mail con Mr. Sotiris, che deduciamo sia il proprietario, visto che il sito parla di struttura a conduzione familiare. Una persona veramente molto cortese, che come ogni buon greco che lavora con il turismo, sa comunicare in ottimo inglese.

17/08/2009: Malpensa/Heraklion/Kato Gouves

Partiamo da Malpensa lunedì 17 agosto 2009, con un charter Alpitour (il mio passato in qualche modo mi perseguita) schedulato per le 18.30. Meraviglia delle meraviglie, alle 17.45 inizia l’imbarco dei passeggeri e alle 18.30, il 737 rolla sulla pista. Il charter è un volo affittato da uno o più Tour Operator per trasportare grossi gruppi di turisti verso le varie destinazioni, turisti che col Tour Operator hanno acquistato il pacchetto completo (volo+hotel+trasferimenti) o “volo+hotel”. Noi rispondiamo alla qualifica di “Solo Volo”. E ci sentiamo un po’ meno “turisti”, e un po’ più “viaggiatori”. Siamo straeccitati, tre ore e siamo a Creta!

Mr. Sotiris è un ragazzo sui trent’anni che ci accoglie come due vecchi amici, dopo che il taxi ci ha portato dall’aeroporto a destinazione. 30 € per un tragitto di poco più di dieci minuti ci sembra un po’ tantino, ma non discutiamo perché non è nel nostro stile. Avremmo potuto concordare il prezzo all’aeroporto, la prossima volta ci svegliamo! In base al percorso della macchina pensiamo di essere fuori dal cuore pulsante della cittadina di Gouves, dove passando, abbiamo visto un locale dopo l’altro. Invece Sotiris (che non è più “Mr.” perché ormai è nostro amico), ci insegna una scorciatoia da fare a piedi, che in cinque minuti ci può portare dagli appartamenti, in centro o al mare. L’identità di Kato Gouves comincia ad apparirci un po’ più chiara; qualcuno, più tardi, ci spiegherà che non esiste una linea di confine tra una zona e l’altra. “Kato” significa semplicemente “sotto”. Gli Artemis Apts, sono in totale 22, dislocati intorno alla piscina illuminata dalle luci del bar. Proprio come nella foto sul sito, nessun trucco, nessun inganno. Per noi sono le dieci di sera, a Creta sono le undici. Appoggiamo i bagagli in camera e diamo una rapida occhiata: piccolo piano cottura, tavolo, sedie, due lettini singoli al posto del matrimoniale (un classico, all’estero), armadio con cassaforte (10 € costo di una settimana), terrazzino con fili per stendere, tavolino e due sedie. Intorno è tutto buio, si sente il suono delle onde e il profumo di carne alla griglia. Il bagno è piccolissimo -ovviamente senza bidet- ma sopravviveremo. La cosa più importante è che sia tutto perfettamente pulito. Facciamo una doccia veloce e andiamo al bar della piscina dove mangiamo due fantastiche insalate greche (cipolle, pomodori, olive, cetrioli e Feta) e ci dissetiamo bevendo due birre locali (Mythos), che Sotiris spilla nelle caraffe appena tolte dal freezer, usanza greca che adoriamo. Tra una chiacchiera e l’altra tiriamo le tre, tempestando Sotiris di domande. Teniamo a stento aperti gli occhi e ci ritiriamo lasciandolo andare a riposare. Andiamo a letto con la speranza che la notte passi in fretta, domani abbiamo un sacco di cose da fare!

18/08/2009: Gouves/Hersonissos/Gouves

Dopo una bella colazione salata a bordo piscina (accompagnata da Nescafè Frappé di cui faremo quasi indigestione durante il corso della vacanza!), passiamo la nostra prima mattinata a Creta programmando concretamente le tappe del nostro itinerario. Per prima cosa prendiamo l’auto a noleggio all’agenzia Voyager che raggiungiamo in due minuti a piedi dall’Artemis. I primi tre giorni avremo un’utilitaria di categoria B, nello specifico una Hyunday Getz rossa, per 30€ al giorno comprensivi di assicurazione (è importante sincerarsene); prima di spostarci verso ovest, la sostituiremo con un piccolo fuoristrada Gimny, che un po’ è un capriccio, un po’ ci è stato consigliato per raggiungere più agevolmente alcune spiagge del sud (in realtà, basta prestare un po’ di attenzione e qualsiasi auto va bene). Lo paghiamo 50€ al giorno. La persona con cui parliamo è Kostas Peponakis, un greco amichevole che parla bene spagnolo e inglese. Per avere sicurezza sulla disponibilità si può scrivere a info@smart-cars.gr. Prendere l’auto in loco è più conveniente: si può scegliere, contrattare, confrontare i prezzi. È chiaro che dipende dal periodo, ma a Creta non credo si corra il rischio di non trovare auto disponibili. Davanti all’agenzia Rent a Car, sulla via che porta alla spiaggia di Gouves (niente di che), anzi, di Kato Gouves (!), c’è un ufficio escursioni. L’impiegata parla perfettamente italiano e ha una voglia matta di sfoggiarlo. Ci da diverse informazioni utili e ci prenota per l’indomani, 19 agosto, la gita all’Isola di Chrissi, o Hrissi, estremo sud dell’Europa. 42€ a testa, trasferimento in bus compreso. Biglietti in tasca, proseguiamo verso la spiaggia, ma è affollata e il mare è molto mosso, così decidiamo di iniziare a perlustrare la zona. Visto che abbiamo stabilito di fermarci a Creta fino al 25 agosto, non ci rimane (previdenti come siamo) che acquistare il biglietto dell’aliscafo per Santorini. È possibile farlo solo ad Heraklion o ad Hersonissos, che dista solo 8 Km. da Gouves. Heraklion-Santorini 42€ a testa solo andata. Siamo ad Hersonissos, dove le spiagge sono attrezzate e il mare è meno mosso. I lettini non sono “uno sopra l’altro”, ognuno ha il suo spazio. Prendiamo due lettini e un ombrellone per un totale di 6€ (si paga a fine giornata) e il bar fa servizio in spiaggia senza rapinare i turisti. La spiaggia è fatta di sabbia e sassolini neri che hanno una temperatura simile a quella della lava vulcanica, di conseguenza, ogni ombrellone ha una bacinella piena d’acqua di mare, in cui rinfrescarsi i piedi ed eliminare la sabbia appiccicata, prima di sdraiarsi sul lettino (sagaci questi cretesi!). Ci buttiamo in acqua e cominciamo a sentirci davvero in vacanza. Quando comincia a farsi sentire un leggero languorino, lasciamo i teli sui lettini e andiamo a pranzo. Sulla via della spiaggia avevamo visto diverse taverne (si chiamano così i ristoranti in Grecia) con terrazza sul mare. Scegliamo la Taverna Bora Bora, dove mangiamo Souvlaki (spiedini), Feta fritta e Gyros (striscioline di carne) e beviamo birra per 25€ in due. La cosa che ci piace di più è che qui tutti i locali sono all’aperto e la maggior parte ha la terrazza sul mare. Nella gente troviamo gentilezza e disponibilità, sia nei cretesi, sia nei turisti, che ti chiedono scusa se, inavvertitamente ti urtano per strada. Non so, è come se aleggiasse tranquillità… ci sembra di essere in un sogno: gente cordiale, buon cibo (che per un italiano è fondamentale), prezzi onesti, per non parlare del clima che è strepitoso! È sempre un po’ ventilato, ma l’aria non è fastidiosa, non solleva la sabbia, e meno male che c’è! Passiamo il pomeriggio in spiaggia e la sera visitiamo Koutoulufari, caratteristico borgo sopra Hersonissos (circa 15 minuti in auto). È molto turistico, pieno di negozietti e taverne tipiche che ripropongono lo stile architettonico della Grecia classica (anche un po’ troppo, forse!). La Taverna che scegliamo ha un bel patio coperto da una vite e una bella terrazza che però ci viene sconsigliata per via delle zanzare in agguato. Consumiamo piatti tipici e anche ‘stavolta il conto è onesto. Consiglio: chiedete sempre di assaggiare il vino della casa prima di ordinarne una caraffa, perché in alcuni casi, potrebbe rivelarsi troppo forte o speziato rispetto ai gusti di casa nostra.

19/08/2009: Gouves/Ierapetra/Hrissi/Gouves Escursione all’Isola di Hrissi

Con l’auto a noleggio, avremmo potuto recarci autonomamente al porto di Ierapetra, ma la strada da Gouves è piuttosto lunga (circa 100 Km.) e disagevole. Su consiglio di alcuni locali e di precedenti visitatori, abbiamo quindi deciso di acquistare l’escursione completa di trasferimento in bus. Oltretutto, non è possibile comprare in anticipo i biglietti per il traghetto, se non attraverso un Ufficio Escursioni. La partenza è fissata alle 8.00 davanti ad un hotel del lungomare di Gouves. L’autobus effettua altre fermate lungo il tragitto, caricando turisti italiani e stranieri. La guida greca parla solo inglese e tedesco, ma si tratta di una giornata di mare: non c’è molto da sapere o da capire! L’importante è afferrare l’orario dell’appuntamento per il rientro. Tra raccolta dei partecipanti e la strada da percorrere, ci mettiamo circa due ore per raggiungere Ierapetra, la città più a sud d’Europa, che scopriamo essere molto più “greca” di quanto avessimo visto finora. Ci sono le casette bianche, i pescatori, la gente seduta fuori dalla porta di casa. Certo, ristoranti e gelaterie non mancano, ma in misura minore rispetto alle zone turistiche da cui proveniamo. Ci imbarchiamo sul traghetto “Fun Boat”, attrezzato con servizi e bar a pagamento che propone, tra l’altro, invitantissimi piatti di frutta fresca. Dopo 45 minuti arriviamo sull’isoletta disabitata immersa nel Mar Libico. Lo scenario è incantevole, la sabbia dorata, l’acqua cristallina. Una meraviglia! Come ci ha consigliato la guida, ci spostiamo sul lato opposto rispetto al porticciolo dello sbarco e troviamo che l’acqua è ancora più bella! La spiaggia è attrezzata. Lettini, sdraio e ombrelloni non sono a pagamento. È il 19 di agosto ed ovviamente si assiste all’assalto degli ombrelloni. Noi riusciamo ad aggiudicarci solo due sdraio vicino al chioschetto, ma va bene così! Ci spaparanziamo al sole e ci godiamo lo spettacolo davanti a noi. Attraversando l’isola, tra la fitta boscaglia, abbiamo visto che qualcuno si è accampato, probabilmente qualche hippy in ritardo di cinquant’anni con l’illusione di vivere su un’isola deserta (e Hrissi, ad agosto, è tutt’altro che deserta!). Ne abbiamo la conferma quando alcuni ragazzi con lunghi capelli arruffati e vestiti sgargianti, cominciano ad allestire piccole bancarelle per vendere braccialetti e collanine sulla spiaggia. Passiamo una splendida giornata di mare e il ritorno in bus sembra eterno. Meno male che possiamo schiacciare un pisolino! Arriviamo a Gouves verso le 19.00, stanchissimi, affamati e bruciacchiati. È importantissimo munirsi di crema solare ad alta protezione, visto che gli ombrelloni non sono tanti e le zone d’ombra molto poche. Ceniamo sul lungomare di Gouves, alla Taverna Selino. Ottima ed abbondante grigliata di pesce e vino bianco della casa per una cinquantina d’Euro in due.

20/08/2009: Gouves

Il 20 agosto ci riposiamo un po’ e ci prepariamo al viaggio verso ovest previsto per il giorno successivo. Acquistiamo qualche pensierino per amici e parenti nel centro di Gouves, poi andiamo al mare. La sera, su consiglio di Sotiris & Co., ceniamo alla Taverna Divina, sempre sul lungomare. Provo il mio primo Kliftiki, piatto tipico cretese a base di agnello e verdure. Inutile dirlo: DI-VI-NO! Il prezzo è onestissimo. Cominciamo a farci l’abitudine!

21/08/2009: Gouves/Rhetymnon/Hania/Falassarna/Kastelli-Kissamos

Cambiata la Getz con un piccolo fuoristrada Jimny, sempre rosso, fatto colazione e salutata la famiglia di Sotiris, partiamo verso l’ovest di Creta. Imbocchiamo la National Road che arriva fino a Kastelli-Kissamos, che abbiamo scelto come base per gli spostamenti successivi. Lungo il tragitto ci fermiamo a Rhetymnon, pensando possa essere caratteristica e piacevole come Ierapetra. Le nostre aspettative vengono disattese: è trafficata, affollata e molto turistica. Successivamente facciamo un piccola deviazione per Platanias, dove facciamo sosta in una taverna sulla bellissima spiaggia. Oggi è la volta dei Gavros, stuzzicanti pesciolini fritti. Buon cibo, cortesia, ottimo prezzo. Possiamo proseguire! Prossima tappa prevista: Hania, nota località turistica dell’ovest di Creta, in cui molti Tour Operator propongono hotel e villaggi. Se Rhetymnon ci è parsa trafficata, Hania sembra Manhattan in confronto! Macchine, bus e pedoni ovunque, una vera e propria bolgia che ci convince in un secondo, che non è ciò che cerchiamo e che ci piace.Via! Proseguiamo in direzione di Kissamos. Raggiungiamo per prima cosa il porto per acquistare i biglietti per l’escursione a Gramvousa e Balos. Siccome li prendiamo con un giorno di anticipo, costano 20€ l’uno anziché 22(!) Prima di cercare una camera dove sistemarci, incuriositi dai cartelli stradali che indicano Falassarna a un tiro di schioppo, ci avventuriamo alla scoperta del mondo fuori dalla National Road. Seguiamo l’indicazione “Big Beach” e dopo poco ci troviamo davanti la spiaggia dorata più lunga e più larga che abbiamo mai visto! È quasi il tramonto e si è alzato il vento, gli ombrelloni sono tutti vuoti, ma l’acqua è favolosa, troppo invitante… e tutta per noi. In un attimo ci tiriamo via le scarpe ed entriamo nell’acqua fresca. Siamo in viaggio da tutto il giorno, abbiamo fatto 190 Km. che ci sono sembrati 1900, ma l’acqua del mare di Falassarna ci rinfranca alla velocità della luce. Che spettacolo!

Ritornati a Kissamos, prendiamo una stanza all’Hotel Mirtilos (www.mirtilos.com). Costa 60€ a notte senza colazione e sicuramente avremmo potuto trovare stanze alla metà del prezzo, ma siamo stanchi, e veniamo soggiogati dalla bellezza della piscina con bar annesso che ci ricorda le nostre serate di chiacchiere da Sotiris, così chiediamo la disponibilità e scarichiamo i bagagli (giuro, la prossima volta porto meno roba!). Fissiamo due notti. La camera è a pianterreno, vista piscina. Molto accogliente, molto pulita, con il suo piano cottura e i suoi lettini singoli uniti. Il bagno questa volta è più grande, ma la doccia senza tenda crea un’inondazione sul pavimento ad ogni uso. La sera facciamo una passeggiata sul lungomare e nelle viuzze interne dove resistono negozietti che sembrano all’oscuro dell’avvento del turismo:il sarto, il fruttivendolo e la macelleria con l’insegna solo in greco. Quella sera, sul lungomare, prendiamo la prima “bastonata” ingiustificata dal conto di un ristorante. Tutto per la musica dal vivo (popolare greca, ovviamente), che per altro ci ha quasi impedito di comunicare tra di noi e ci ha sicuramente leso l’udito. Ci troviamo infatti, a sorpresa, una maggiorazione del 15% (arrotondato abbondantemente all’eccesso) sullo scontrino. Passeggiamo ancora un po’, l’atmosfera è speciale. Andiamo a letto, domani sarà un’altra giornatona.

22/08/2009: Kastelli-Kissamos/Gramvousa/Balos/Kastelli-Kissamos

Il mastodontico traghetto “Gramvousa” esce dal porto alle 10.30 spaccate, prima destinazione Imeri Gramvousa, isoletta disabitata sulla punta nord occidentale di Creta. Il vento è forte, il cielo è terso, noi abbiamo praticamente fatto il bagno nella protezione solare prima di salire a bordo. In un’oretta raggiungiamo l’isola e sbarchiamo, scarpine tattiche ai piedi per difenderci dai sassi (acquistate a Gouves per 6€ al paio). Saliamo alla fortezza veneziana (non obbligatorio). Mezz’oretta di salita impervia e faticosa (da evitare assolutamente effettuarla con le ciabatte), per arrivare a godere di una vista spettacolare. Il mare prende le tonalità e le sfumature di verde e di azzurro più belle. Foto foto foto! Ne è valsa proprio la pena.

Quando scendiamo, ci tuffiamo nel mare dalla spiaggia bianca. Abbiamo solo 10 minuti per un bagnetto, ma ce li facciamo bastare. È ora di risalire in barca per raggiungere la seconda tappa dell’escursione: Balos. Quando sbarchiamo, dopo una ventina di minuti di navigazione durante i quali abbiamo anche consumato il pranzo acquistato all’efficiente self-service della nave, ci sembra di essere arrivati in paradiso. La sabbia, qui, oltre ad essere bianca è anche rosa, la laguna ci arriva alle caviglie, l’acqua è calda. Ci lasciano un paio d’ore per sguazzare allegramente. Il traghetto rimane sempre a disposizione per il bar o i servizi. Sulla spiaggia, infatti non c’è assolutamente nulla. Dalla laguna si vede il sentiero attraverso il quale è possibile accedervi via terra. Sarà almeno un’ora di scollinamento sotto il sole. Meglio di gran lunga l’escursione, quei 20€ a testa non ci sembrano poi tanti.

La sera andiamo a letto presto dopo aver cenato lontano dal caotico lungomare di Kissamos, che ci prepariamo a lasciare la mattina seguente in direzione sud. Il destino ha in serbo per noi un piccolo incidente di percorso.

23/08/2009: Kissamos/Elafonisi/Paleochora

La meta di oggi è Elafonisi (o Elafonissi), sud ovest di Creta. La National Road è finita a Kissamos e per raggiungerla individuiamo sulla cartina la strada interna che passa da Topolia e da Elos. Da Kissamos sono solo 43 Km., ma ci mettiamo un’ora abbondante ad arrivare. È domenica, forse il giorno più sbagliato per passare la giornata in questo paradiso. Il parcheggio è strapieno di macchine e di autobus, ma decidiamo subito di fermarci per la notte, così ce lo godremo anche domani. Scendiamo dall’auto dopo aver trovato un buco per parcheggiare. Zaini in spalla, non vediamo l’ora di tuffarci nella laguna meravigliosa che s’intravede in lontananza. Facciamo un passo e sentiamo un sibilo provenire dalla Jimny. Noooo! Ruota anteriore destra bucata, anzi squarciata. La ruota si sgonfia velocemente, è impossibile pensare di rimetterci in marcia. Sull’auto c’è una ruota di scorta liscissima, ma integra, peccato che non ci sia un cric, però! Una coppia di giovani greci che sta lasciando la spiaggia ci chiede se abbiamo bisogno di aiuto, ma nemmeno loro hanno un cric per sollevare la macchina e sostituire lo pneumatico. Fortunatamente parlano inglese. Mi accompagnano alla stazione di servizio di Elos dove recuperiamo un crik (che qui si chiama “grillo”) in prestito e mi riportano a Elafonisi. Con il loro aiuto sostituiamo la gomma, ma ne abbiamo bisogno un’altra per rimpiazzare quella di scorta. In zona non ci sono gommisti e anche se ce ne fossero è comunque sempre domenica… Quando ripassiamo dalla stazione di servizio di Elos per restituire il “grillo”, il gestore (che parla solo greco!) ci fa capire che a Paleochora, a una trentina di chilometri, c’è un gommista aperto. Ci avventuriamo in quella direzione per la strada interna che è totalmente deserta. Fortunatamente a Topolia troviamo una taverna dove mangiare un paio di souvlaki. Arrivati a Paleochora nel tardo pomeriggio scopriamo che anche lì tutte le stazioni di servizio e i gommisti sono chiusi. A questo punto, sono quasi le 18.00 ci rendiamo conto che è impossibile risolvere il problema prima dell’indomani mattina, quindi decidiamo di cercarci un posto per dormire e approfittare della deviazione per visitare un posto fuori programma. Agli “Ostria Studio” (per richiesta info ostriapaleochora@yahoo.gr) troviamo una stanza per 35€ a notte. La proprietaria è gentile, la stanza spaziosa, col suo piano cottura, i suoi lettini singoli attaccati e un terrazzino verso il cortile interno. Senza pretese, ma pulito e ospitale. Stanchi e un po’ abbattuti, ci ricarichiamo con un bagno in mare. Paleochora è una piacevole scoperta. È molto viva la sera; la via principale diventa pedonale e i locali mettono tavolini e sedie direttamente sulla strada. Ceniamo in un locale tipico e facciamo una passeggiata. Curioso come a volte tutto il male non venga per nuocere! Andiamo a letto con un solo obiettivo per il giorno dopo: raggiungere Elafonisi con una ruota di scorta nuova.

24/08/2009: Paleochora/Hania/Elafonisi

Perché, vi chiederete a questo punto, non decidiamo di proseguire per altri lidi invece di voler a tutti i costi raggiungere Elafonisi? La risposta è molto semplice. Abbiamo organizzato le tappe del nostro viaggio, avvalendoci dell’aiuto del diario di viaggio trovato in rete, di un viaggiatore che aveva già visitato Creta. Nel suo scritto, dice che non si può lasciare Creta senza averci fatto tappa, visto che al suo confronto le acque cristalline di Hrissi e Balos non sono nulla. E confermiamo: Elafonisi è imperdibile. Svegli di buon mattino, facciamo la prima colazione dolce dal nostro arrivo a Creta, nella panetteria sotto l’Ostria e ci mettiamo in cerca di una ruota di scorta. Ma a Paleochora nessuno ci può aiutare. Nessuno parla inglese e soprattutto nessuno ha una gomma della dimensione che ci serve. L’unica soluzione è raggiungere Hania dalla strada interna. Ci mettiamo un’ora abbondante (76 Km.), ma finalmente troviamo un gommista fornito che per 15€ ci sostituisce lo pneumatico liscio con uno usato ma in buono stato. A mezzogiorno riusciamo a ripartire per il sud. Elafonisi ci aspetta con la sua sabbia bianca e rosa, la sua laguna trasparente, la sua bellezza disarmante. Prendiamo un bungalow presso la taverna della famiglia Kalomirakis ( http://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fwww.elafonisi-resort.com%2F&h=nAQHuetTs), dove una ragazza parla perfettamente italiano. Costa 50€ a notte. Ci sono le camere, il ristorante e un minimarket. I bungalow dall’architettura tipica sono immersi nel verde, tra ulivi e viti. Questa volta il letto è unico, anche se a un piazza e mezza, ma va bene lo stesso. All’esterno troviamo una panchina con tavolo in legno dove ci godiamo l’aria fresca. Pranziamo aspettando che la camera sia pronta, poi ci sistemiamo e ce ne andiamo finalmente al mare. Siamo gli ultimi a risalire dopo il tramonto. A cena conosciamo due ragazzi napoletani. La coppia vuole raggiungere Balos, l’indomani, con l’auto a noleggio. Cerchiamo di dissuaderli in ogni modo, ma non c’è niente da fare. Peccato non esserci scambiati i numeri di telefono: avremmo voluto sapere com’era andata la scarpinata! Chiacchieriamo fino a tardi, poi ci salutiamo e andiamo a riposare prima di proseguire i nostri viaggi.

25/08/2009: Elafonisi/Gouves

Dobbiamo lasciare la camera presso la famiglia Kalomirakis, entro le 12.00, così ne approfittiamo per passare ancora un paio d’ore in paradiso e a quest’ora – sono da poco passate le nove – Elafonisi è davvero il paradiso terrestre. Ci sono poche macchine nel parcheggio della spiaggia, un solo bus e gli altri arriveranno da ogni parte dell’isola verso mezzogiorno. Forse il dio del Vento sta ancora dormendo, c’è una pace irreale. Facciamo un altro milione di foto e ci sediamo nell’acqua bassa a goderci questo insuperabile angolo di mondo. Ombrelloni e lettini sono ancora chiusi. Quando è ora di andare, lasciamo a malincuore la spiaggia e la famiglia Kalomirakis. Vabbè, abbiamo ancora una settimana di vacanza da vivere e tante nuove bellezze da scoprire! Torniamo verso Gouves, dove prima di partire avevamo già fissato una notte da Sotiris, visto che domani partiremo da Heraklion per Santorini. Sulla via del ritorno, ci fermiamo di nuovo a Platanias per pranzo e nel tardo pomeriggio riscarichiamo i bagagli all’Artemis dove la piscina è piena di bambini inglesi che si divertono. Ci sembra un po’ come tornare a casa. Appena sistemati ci uniamo a loro e mentre il sole cala, aggiorniamo il nostro diario di viaggio lasciando che l’aria frizzante del tramonto ci asciughi dall’acqua. Ripercorriamo le tappe della nostra settimana a Creta. Con un po’ di nostalgia ci rendiamo conto di come il tempo sfugga. Ci sembra ieri di aver gustato le nostre prime insalate greche a bordo piscina con Sotiris che ci fa da Cicerone. Abbiamo restituito l’auto come da accordi e la sera usciamo a piedi sul lungomare di Gouves per andare a cena. Rincontriamo Kostas dell’autonoleggio che ci consiglia il nuovo locale di suo fratello. Anzi, fa di più, ci fa accompagnare con una macchina! Che gente, questi greci! Rimaniamo un po’ stupiti dall’aspetto moderno del locale e soprattutto ci sembra più adatto per il dopocena. È nuovo di pacca, è stato inaugurato solo dieci giorni prima. Invece ci sorprendono con l’ottimo servizio ristorante e dei fantastici tortellini al dente! Il locale si chiama “Galazio”, che in greco, significa “blu”. Tornati a piedi all’Artemis, beviamo una cosa al bar della piscina e salutiamo definitivamente Sotiris. Un po’ ci dispiace, un po’ ci sembra di partire di nuovo per le vacanze!

26/08/2009: Creta/Santorini

L’aliscafo diretto a Santorini dal porto di Heraklion partirà alle 9.45. Noi siamo previdenti e abbiamo prenotato un taxi per le 8.30. Ancora 30€ per 15 minuti di viaggio. A posteriori, pensiamo che sarebbe stato meglio noleggiare l’auto direttamente in aeroporto all’arrivo. Alle 8.45 siamo al porto e facciamo colazione a bordo dell’aliscafo mentre imbarca i passeggeri. In due ore arriviamo a Santorini, il mare è molto mosso e diverse persone stanno male. Noi manteniamo il controllo sul nostro stomaco e finalmente sbarchiamo all’aria aperta. La mia vecchia amica Elisa che fa l’Assistente Turistica sul posto per un Tour Operator italiano, ci aspetta al porto e ci accompagna all’hotel che ci ha prenotato, l’Alexandra di Kamari. Senza pretese ed economico (68€ a notte senza colazione), è fatto tutto di casette bianche con gli infissi azzurri. Ci hanno assegnato uno studio, ovvero un piccolo appartamento, questa volta con un enorme bagno (senza tenda della doccia!). Va benissimo per noi che usiamo la stanza solo per dormire e lavarci. È situato all’interno della località turistica, ma è vicinissimo al mare. In un quarto d’ora, Elisa riesce a rimediarci uno scooter a 10€ al giorno che ci viene consegnato direttamente in hotel. Costume e via! Mangiamo un pyta gyro (carne arrosto avvolta in una specie di piadina) a Kamari e portiamo un saccone di panni in lavanderia. Poi ci stendiamo al sole sulla spiaggia di sassi, un ombrellone e due lettini per 7€. La sera, Elisa ci accompagna in macchina a Fira, la capitale dell’isola. Mangiamo in una taverna che lei conosce. La scelta di piatti tipici, a Santorini, è più varia e il vino locale (la loro produzione è solo di bianco) ci piace molto. Concludiamo la cena a base di assaggi di diverse specialità, con il Vinsanto locale. Delizioso. Elisa ci racconta che Santorini ha vinto la battaglia legale contro la Toscana per la Denominazione di Origine Controllata. Il vero Vinsanto, pare quindi, sia quello di “Santo-rini” e non quello toscano. Mah, questa è bella! Facciamo due passi per Fira e rimaniamo estasiati dalla sua bellezza. Senza neanche arrivare sulla cima del promontorio, riusciamo a vedere tutto il versante a strapiombo sul mare, illuminato da mille luci. Mozzafiato. La cima del vulcano sommerso che emerge dal mare non è illuminata, ma si distinguono chiaramente le due estremità della forma a mezzaluna dell’isola, ciò che è rimasto dopo che il terremoto e l’eruzione del vulcano avvenuta nel II Millennio a.C. hanno fatto sprofondare il resto della terra dando origine alla Caldera. Fira è tutta su e giù, le scale sono di ciottoli: tacchi vietati! È ricca di locali, di negozi, di luci. Chissà di giorno la Caldera, che meraviglia…

27/08/2009: Kamari/Fira/Firastefani/Imerovigli/Perissa Beach/Fira/Kamari

Le spiagge, a Santorini, non ci appassionano. Venendo da Creta, è più che naturale. Decidiamo quindi di partire in perlustrazione dell’isola (72 Km ²) con il nostro “potente” scooter. Da Kamari, ci dirigiamo verso nord. In realtà, la capitale è formata da tre centri: Fira, Firastefani e Imerovigli. Arriviamo fino a Imerovigli, che è la zona più alta e dalla quale si gode la vista migliore. Pazzesca! Le casette bianche, i tetti blu. Siamo concordi nell’affermare che questo sia uno dei posti più belli che abbiamo mai visto. Passeggiamo per le viuzze, ci beviamo un Nescafè Frappé godendoci il panorama, poi scendiamo a Firastefani e a Fira. Qui pranziamo su una terrazza sul mare. I prezzi sono un po’ più alti rispetto a quelli di Creta, ma ancora onesti. Dopo pranzo, saltiamo di nuovo in sella al motorino. Scendiamo ancora passando da Megalochori, Emporio, fino a Perissa Beach, dove l’acqua è molto bella, ma la sabbia è nera, anche se più fine rispetto a quella di Kamari. No, no, il mare qui non ci interessa. Facciamo comunque una piccola sosta, poi risaliamo verso Fira dove vogliamo assicurarci un posto in prima fila per vedere il tanto decantato tramonto. Manca ancora un’ora, ma cominciamo a prendere posto sulla terrazza di uno degli innumerevoli bar. Ovviamente, il tramonto si paga: una birra o un bicchiere di vino a partire da 6€. Se si vuole, si può assistere allo spettacolo del sole anche dai muretti bianche che delimitano la strada e infatti, la gente comincia ad accalcarsi armata di fotocamera. Il sole comincia a scendere piano piano, la brezza si alza a tratti. I turisti si posizionano sulle terrazze e davanti alla Cattedrale Ortodossa. Qualche bar leva le tende parasole per consentire una vista migliore a tutti. Il rosa comincia a spuntare dietro l’isola di Thirassia davanti a noi, dove il sole sta andando a dormire. Il rosso sale dal mare, il sole si abbassa. Le scie delle navi si incrociano sull’acqua. Ci siamo quasi. Il sole ora è una palla di fuoco e tutt’intorno si forma l’arcobaleno. Il sole si immerge nel rosso. A nord compare mezza luna. Gli occhi ci fanno quasi male. Il sole si tuffa dietro alla montagna lasciando infinite sfumature di rosso. Dall’isola si provengono i flash e le luci dei locali si accendono. È qui che scatta l’applauso spontaneo di tutti. Anche oggi, si ringrazia il sole per lo spettacolo.

28/08/2009: Kamari/Pyrgos/Akrotiri/Oia/Kamari

Passiamo la mattinata nella piscina dell’hotel aspettando che Elisa finisca di lavorare per scarrozzarci un po’ per l’isola. Visitiamo Pyrgos, che si trova nella parte centrale di Santorini, a 7,5 km a sud-est di Fira. È un villaggio di montagna che offre una vista panoramica su tutta l’isola ed è stato la sua capitale fino al 1800. Proseguiamo poi verso Akrotiri, un piccolo villaggio a sud di Fira (12 Km.), dove lasciamo l’auto e ci incamminiamo a piedi verso il faro, seguendo le indicazioni “Light House”. Ah, che meraviglia! Santorini nasconde dei luoghi veramente speciali. La sera, Elisa ci accompagna a Oia, sulla punta opposta rispetto a Fira. Qui, passeggiamo tra le viuzze colme di negozietti di artigianato, respirando un’aria ancora più “greca”. È sicuramente il paesino più bello di Santorini, si gode una vista fantastica sulla Caldera e sul vulcano. A Oia, prima di scendere al porto per cenare, ci siamo goduti l’ultimo, spettacolare tramonto di Santorini.

Il nostro viaggio volge al termine, ma da questo punto in poi, le descrizioni e le informazioni non saranno dettagliate. Creta e Santorini ci hanno lasciato ricordi talmente belli, ricordi di luoghi, di sapori e di persone, che purtroppo a Mykonos non abbiamo trovato. Prosegue così, solo come appunti, il nostro diario di viaggio.

29/08 – 1/09/2009: Santorini/Mykonos/Malpensa

E così, è arrivato il momento di lasciare anche Santorini. Il ricordo che ci lascia è indelebile. Abbiamo acquistato i biglietti dell’aliscafo tramite l’ufficio corrispondente del Tour Operator di Elisa (45€ a testa). Il viaggio verso Mykonos è interminabile. L’aliscafo, infatti, fa tappa anche a Paros e Naxos, dove sbarca passeggeri e bagagli per poi rimbarcarne altri. Comunque, arriviamo a Mykonos dopo circa quattro ore. Qui ci avvarremo dell’aiuto di un’altra vecchia amica Assistente Turistica, Alessandra, che manda un autista a prenderci per accompagnarci all’appartamento che lei ci ha prenotato. Costa 80€ a notte, ed è un prezzo di favore. Noteremo in tutto che a Mykonos, i prezzi, sono lievitati notevolmente rispetto a Santorini e soprattutto a Creta. L’appartamento è un bellissimo studio nella zona di Agios Ioannis, molto pulito, ben rifinito, ma soprattutto con una vista mare meravigliosa. Durante il tragitto dal porto, il panorama ci è apparso piatto. Sarà perché è la fine, sarà perché abbiamo visto posti speciali, non so, ma quest’isola non ci cattura. E la realtà ce lo conferma: qua di “Grecia” ce n’è veramente poca. Sicuramente Mykonos è la patria del divertimento di un certo tipo, è il luogo in cui tutto è permesso e non è da moralisti che esponiamo questa opinione. Semplicemente le spiagge e i locali chiassosi, la vita che comincia alle 15.00 e finisce alle 5.00 del mattino dopo, a noi non interessano. Abbiamo visitato il centro di Mykonos Town, cuore pulsante della movida, ci siamo trovati molto bene in un ristorante italiano dove abbiamo potuto anche assistere all’inizio del campionato calcistico italiano col derby Inter-Milan. Ma sembrava di essere in Italia, dato il numero di connazionali presenti, e noi volevamo essere in Grecia! Siamo stati alla spiaggia di Kalafatis e ad Elias Beach. Il mare è bello in entrambi i posti, ma ad Elias abbiamo trovato i lettini più comodi del mondo, con un soffice materassino alto 10 cm. Due lettini e un ombrellone: 16€. A Mykonos, i prezzi, sono decisamente più alti!

Ci sentiamo di consigliare vivamente Creta (soprattutto l’ovest, che è più selvaggio) per una vacanza in libertà. È molto estesa e le strade poco scorrevoli, così, per riuscire a goderne appieno, l’ideale sarebbe poterci passare un paio di settimane. Noi abbiamo scelto di concentrarci sulle spiagge, ma all’interno, ci sono tante cose ancora da scoprire e chissà, magari un giorno ci torneremo. Per Santorini, invece, una settimana può bastare, perché le distanze sono molto brevi. Ma è da mettere nel programma dei viaggi della vita. È una vera perla! Per quanto riguarda Mykonos, invece, se avete vent’anni e tanta voglia di divertirvi, è il posto per voi! Buoni Viaggi!



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