Primavera a Cipro

La primavera di Cipro Partendo da San Pietroburgo in Russia (dove viviamo per motivi di lavoro) avevamo deciso di fare un viaggio verso il caldo senza andare troppo lontano e la scelta è stata Cipro perché ci attirava di più dell’Egitto ed era meno costosa degli Emirati (le due opzioni proposte dalla nostra agenzia). Sapevamo già quindi...
Scritto da: Jenny Corbo
primavera a cipro
Partenza il: 21/02/2004
Ritorno il: 07/03/2004
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
La primavera di Cipro Partendo da San Pietroburgo in Russia (dove viviamo per motivi di lavoro) avevamo deciso di fare un viaggio verso il caldo senza andare troppo lontano e la scelta è stata Cipro perché ci attirava di più dell’Egitto ed era meno costosa degli Emirati (le due opzioni proposte dalla nostra agenzia).

Sapevamo già quindi che le temperature non sarebbero state “da mare” ma partendo dai meno quindici avevamo grandi aspettative. E non siamo affatto rimasti delusi anche se la temperatura massima che abbiamo raggiunto è stata di 25 gradi! Abbiamo poi dovuto scegliere ahinoi solo una parte dell’isola e tra quella a sud e quella a nord, “occupata” dai turchi, abbiamo optato per la prima, più sicura e “inglesizzata” a quanto ci avevano riferito. In futuro però vorremmo visitare anche la parte nord…Magari la prossima volta l’isola sarà tutta unita. Eh sì perché, a chi fosse sfuggito, l’isola, sin dal 1974, in seguito ad un colpo di stato dei turchi, è divisa e ancora oggi militari della parte greco-cipriota, greco-turca e inviati dell’ONU incombono con la loro presenza (e le loro armi soprattutto) nella maggior parte dell’isola e principalmente nelle zone di confine. Siamo atterrati a Larnaca a sud-est dell’isola. Abbiamo volato benissimo con la Cyprus Airways e con una tariffa ragionevolissima (meno di 300 euro a testa!). Avevamo prenotato solo una notte in città per poi decidere il da farsi ma la nostra intenzione era quella di girare l’isola il più possibile e così abbiamo fatto per quindici interi giorni, il che forse ha fatto aumentare la spesa totale.

Viaggiando in bassa stagione non abbiamo avuto problemi di prenotazioni alberghi o ristoranti e quindi siamo stati molto liberi nella scelta. Mediamente abbiamo pagato la camera doppia circa 50 euro a notte andando in alberghi piccoli e medi da 3 o 4 stelle. Solo uno da segnalare in particolare ma lo farò dopo nella descrizione della tappa relativa.

La città di Larnaca non offre grandi cose dal punto di vista culturale. E’ abbastanza moderna e tra brutti palazzi spiccano antichi minareti o chiese ortodosse. Il lungomare, un bel viale con palme è stato rovinato dalle luci al neon delle insegne dei negozi e ristoranti, un po’ deludente.

Da visitare la chiesa di San Lazzaro nel quartiere turco con icone dorate e mura in pietra viva. Molto scenografica al tramonto anche se la ristrutturazione, evidentemente recente, la rende un po’ dinsneyana (è una sensazione che mi pervade per molte chiese, moschee e alcuni quartieri che visitiamo e il tutto ha una spiegazione logica: un progetto dell’ONU con relativi fondi prevede un piano regolatore per conservare la bellezza dell’isola nonostante le barricate e i casotti militari).

Assolutamente da vedere il laghetto salato verso l’aereoporto dove (e qui godrà solo chi sceglierà la primavera…) si riposano centinaia di fenicotteri rosa. Il paesaggio è molto bello e non lontano si staglia la bellissima Ala Sultan Tekke una delle moschee più venerate al mondo. E’ enorme ma decisamente l’esterno è più d’effetto che gli interni, posizionata su un piccolo promontorio non lontano dal mare e tante palme intorno. Qui fu sepolta la madre adottiva di Maometto e la tomba è tenuta al buio sotto vari tappeti colorati (ma un gentilissimo guardiano english speaking fa da guida con una torcia). La cucina nel complesso ci ha soddisfatti anche se la moussaka non e’ come quella greca e in un certo senso ne siamo rimasti delusi. Per il resto ottimo vino, ottime patate e in genere i piatti di carne arrosto o stufati. Il pasto piu’ atteso sicuramente era la colazione con l’ottimo yogurt greco con il miele e formaggi locali tra cui allumi e feta.

Abbiamo preso in affitto piccola auto e ci siamo diretti a nord verso la capitale. Guidando verso Nicosia abbiamo costeggiato in parte il confine con la parte nord e abbiamo visto tante vedette e poiche’ non c’era molto traffico ci siamo sentiti un po’ nel mirino dei binocoli… Dal balcone dell’albergo dove pernottiamo si ha una bella vista e si riesce anche a vedere dall’altra parte del muro. E’ impressionante come cambia il paesaggio, da moderno e ben tenuto si passa a palazzi in sfacelo, soprattutto quelli sul confine, e decisamente un colore molto piu’ tufo naturale. Abbiamo fatto una passeggiata per il centro e mentre il muezzin cantava abbiamo individuato la taverna per la sera.

Il giorno successivo abbiamo varcato il “confine” e con tanto di visto (che fanno di default su un foglietto a parte per evitare futuri problemi per chi non riconoscesse il governo di Cipro nord) siamo andati dall’altra parte. La citta’ e’ subito sembrata piu’ attiva anche se qui il tenore di vita e’ molto piu’ basso di quello della parte greca. Tutte le stradine pullulavano di venditori ambulanti e bambini che giocavano per strada. Anche qui un quartiere rinnovato da poco con aria un po’ falsa ma sicuramente piu’ tipica delle fila di negozi “internazionali” che si vedono a Nicosia Sud. Abbiamo fatto anche un piccolo cambio per comprare qualcosa da mangiare. La lira turca vale pochissimo e quindi abbiamo speso alcuni milioni (corrispondenti a circa 10 euro!!). Odore di kebab tutto in giro e la bellissima moschea di Santa Sofia (prima chiesa ortodossa) enorme e con elementi architettonici gotici, un accostamento inusuale quanto interessante.

Come turisti entrati a Cipro Sud e’ possibile restare nella parte turca solo una giornata e non e’ possibile pernottare, il visto e’ solo di un giorno. Inoltre alla frontiera ci controllano gli zaini chiedendo se avevamo comprato qualcosa e a parte le arance che ancora ci restavano sembra che non hanno avuto niente da ridire. Quindi non e’ consigliabile comprare souvenir dall’altra parte anche se a me sono sembrati piu’ economici.

A cena abbiamo provato il famoso meze’, una serie di piatti (per fortuna solo assaggi) da antipasti e secondi e contorni che riempie lo stomaco per diverse ore. C’e’ lo zazichi (salsa greca a base di yogurt, cetrioli e aglio), olive con spezie, spiedini di carne, moussaka, lumache al sugo, insalata con feta, patate fritte e dolci. In realta’, avendo poi preso altri meze’ abbiamo capito che il numero delle portate varia a seconda dell’appetito mostrato e comunque i ciprioti mangiano con una tale lentezza che il loro meze’ durava sempre il doppio del nostro…E noi siamo buone forchette!! Da visitare fuori citta’ Aja Mama, le rovine di un convento in mezzo ad un pascolo verdissimo e un silenzio interrotto solo dal canto degli uccelli.

Il Museo di Archeologia di Nicosia’ e’ molto interessante, non ci sono soltanto i tipici vasi micenei ma numerosi reperti dell’epoca romana tra cui statue in bronzo notevoli.

La migliore vista su tutta la citta’ comunque si ammira da un osservatorio all’undicesimo piano del palazzo al centro vicino al confine. Ci sono ampi finestroni su tutti i lati e binocoli disponibili per ammirare il paesaggio. Siamo partiti in direzione dei monti Trodoos. Il paesaggio si trasforma, andiamo veramente in montagna con tanto di neve sulla cima del monte Olimpo. Molto accogliente e genuina colazione all’hotel Minerva di Platres dove siamo stati per esplorare un po’ questi sentieri, passeggiando nei boschi tra fiumiciattoli e cascate. Abbiamo anche visto, in una piccola riserva pero’, un gruppo di mufloni, una varieta’ autoctona simbolo dell’isola.

Da non perdere il monastero di Kikko sempre in mezzo ai Trodoos ma tornando verso la costa. Un complesso molto ben tenuto con una spettacolare e ricchissima chiesa piena di icone dorate e mosaici. Abbiamo raggiunto Polis sulla costa piu’ occidentale. Il paesino in se’ non offre granche’ (tranne una buona cena a base di meze’ di pesce stavolta!) ma e’ un’ottima base per esplorare la penisola di Akamas, splendida e ancora molto selvaggia. L’albergo Natura Beach ci ha colpito molto. Si affaccia quasi sul mare, la colazione era ottima e le stanze ampie. Da Polis merita un’escursione il paesino fantasma di Androlikou, ex paese turco ora disabitato con case diroccate in mezzo all’erba. Greggi di capre dominano decisamente il paesaggio. Siamo arrivati a Pafos scendendo verso sud sempre sulla costa. La cittadina deve essere una delle mete piu’ gettonate dalle agenzie inglesi…E’ pieno di inglesi e di negozi per farli sentire proprio a casa…Non c’e’ molto da ammirare tranne il castello sul mare e i bellissimi scavi romani con bellissimi mosaici.

Ancora sul mare da non perdere gli scavi denominati “Tombe dei Re”, monumentali tombe con colonne e decorazioni risalenti e migliaia di anni fa! Andando ancora verso sud abbiamo scoperto che la citta’ di Limassol invece e’ preda delle agenzie turistiche russe. Turisti e lavatrici notturne si trovano dappertutto. Bisogna uscire fuori citta’ per ammirare qualche bellezza. A Kolossi c’e’ un bel castello medioevale sede di un ordine di cavalieri che dovevano difendere il cristianesimo dall’avanzata islamica. E poi abbiamo visitato un altro sito archeologico, Kourion, enorme e a picco sul mare.

Sosta di un giorno ad Agia Napa. Questo e’ il posto giusto per chi vuole fermarsi e godere il mare e la vita notturna ma in primavera molti locali sono chiusi e in prevalenza ci sono persone di mezza e terza eta’.

Siamo tornati a Larnaca per dormire visto che il volo era fissato per il mattino successivo. Siamo partiti lasciando un sole fantastico ma ripromettendoci di tornare!



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