Venezia, Lefkada e ritorno

LEFKADA ESTATE 2000 1° giorno Partenza da Mira alle ore 08.30, arrivo al porto di Ancona alle ore 13.00 circa. Appena in tempo per essere imbarcati nella nave traghetto per la Grecia. Dopo l’imbarco (difficoltoso, essendo per noi la prima volta in un traghetto di certe dimensioni), abbiamo gettato le “tende” sul ponte. Partenza alle ore...
Scritto da: Nicola Baldan
venezia, lefkada e ritorno
Partenza il: 11/07/2000
Ritorno il: 26/07/2000
Viaggiatori: in coppia
LEFKADA ESTATE 2000 1° giorno Partenza da Mira alle ore 08.30, arrivo al porto di Ancona alle ore 13.00 circa. Appena in tempo per essere imbarcati nella nave traghetto per la Grecia. Dopo l’imbarco (difficoltoso, essendo per noi la prima volta in un traghetto di certe dimensioni), abbiamo gettato le “tende” sul ponte. Partenza alle ore 16.00 ora greca (15.00 ora italiana). Ceniamo nel self-service della nave IKARUS, sotto una grandinata pazzesca, che aveva imbiancato il mare, tanto da farlo sembrare una bianca distesa di montagna. Cena a base di bracciola di maiale con patate e riso, tzakiki e delle polpette sempre con patate (tipo purè) e riso.

2° giorno Arrivo ad IGOUMENITSA alle ore 08.30, dopo aver passato una buona notte, anche se la schiena è a pezzi. Abbiamo avuto un po’ di panico visto che non riuscivamo più a rintracciare la nostra auto nella stiva del traghetto, per fortuna alle 08.45 siamo in auto in direzione PREVEZA. Siamo vicini all’ALBANIA e si vede, paesaggi bellissimi ma poverissimi e a dire il vero un po’ inquietanti. La strada è molto bella, con dei paesaggi stupendi. Arriviamo a PREVEZA alle ore 11.00 circa e dopo un giro a vuoto in città troviamo l’imbarco del ferry che ci porterà ad avvicinarsi all’isola di LEFKADA. Dopo una mezz’oretta arriviamo a LEFKADA (capoluogo dell’isola) e anche qui giriamo un po’ (come dei tordi) prima di trovare la strada che ci porterà a NIDRI. Proseguiamo per la strada costiera in direzione POROS e dopo circa 15 minuti siamo al campeggio POROS BEACH. Dopo aver scaricato velocissimamente i bagagli andiamo al mare per il nostro primo bagno greco. Risultato acqua stupefacente ma un po’ freddina. A pranzo ci regaliamo un’insalata greca (formaggio feta, pomodoro, olive greche, prosciutto locale e cipolla rossa) e u piatto di formaggio feta, in uno dei tanti ristorantini fronte mare. Alla sera cambiamo ristorante per iniziare ad assaggiare la cucina locale, che a dire il vero è composta quasi in totalità di piatti di carne (eccezionale) e di pochi piatti di pesce. Ceniamo con pollo alla griglia condito con spezie locali e burger greco alla griglia con patate.

3° giorno Iniziamo la giornata assaggiando i dolci tipici, fra cui le mega brioches che ci allieteranno, quasi tutti giorni. Piccola parentesi: in quest’isola esistono delle brioches che all’interno contengono prosciutto oppure formaggio, oltre alle solite con marmellata, cioccolata e frutta fresca. Dopo l’abbondante colazione iniziamo la nostra avventura marittima nell’isola di LEFKADA. Andiamo alla spiaggia appena sotto il campeggio, che oltre ad essere bellissima è anche comoda perché è a due minuti di strada, anche se la discesa, che al ritorno diventa salita, val bene una maglia a-pois al Tour de France, quanto è dura. A pranzo mega insalatona fai da te nel tavolo del nostro bungalow, con formaggio locale, pomodoro e prosciutto locale. Dopo un pomeriggio di sole e mare andiamo a cena al solito ristorante e proviamo un altro piatto tipico greco: il GIROS PITA. È una specie di sandwich di carne, patate fritte, pomodoro, TZAKIKI, cipolla, il tutto racchiuso in un involucro di pane locale. Una delizia anche per il portafoglio, 400 dracme (che al cambio attuale danno 1.24 €, quasi il prezzo di un tramezzino). Altro piatto tipico il SOUVLAKI, i nostri spiedini di carne, con patate e pomodoro.

4° girono Brutto tempo, cielo coperto e raffiche di vento. Decidiamo così di intraprendere un giro turistico per l’isola e andiamo a LEFKADA città. Dopo un brutto e caotico impatto dall’esterno, si svela bellissima, con le sue tipiche viette strette che sfociano tutte nel corso principale pieno zeppo di negozi, taverne, macellerie, pescherie e chiese. Bel giro turistico anche se decidiamo di ritornare con più calma e soprattutto con il bel tempo. Sulla strada del ritorno acquistiamo formaggio FETA fresco (che qui è contenuto in botti di legno gigantesche), le olive greche (nere, verde, grandi, medie, piccole, ma soprattutto fantastiche) e moltissime altre squisitezze. Si torna al bungalow per pranzare e poi ci fiondiamo in spiaggia per riuscire a prendere le uniche ore di sole in cui sembra che il cielo si apra. Purtroppo oggi abbiamo visto poco sole, comunque ci consoliamo andando a cena nel solito ristorantino. Questa sera cena di pesce con due ottimi piatti di calamari fritti. Ci siamo accorti che in quest’isola di pesce se ne vede gran poco e quel poco a prezzi piuttosto alti. Abbiamo trovato orate, saraghi, pesci rossi che loro chiamano RED MULLET, la piovra, i gamberi e i calamari. Durante la cena inizia a piovere e a noi sembra una cosa normale, se non fosse che dopo circa 15 minuti la pioggia diventa torrenziale allagando l’intera terrazza del ristorante. La pioggia non ci permette di ritornare al bungalow prima che sia trascorsa 1 ora e 45 minuti.

5° giorno Questa mattina abbiamo deciso di tenerci le brioches come dolce per pranzo e fare colazione con pane fresco e marmellata greca, che a dire il vero è squisita. Giornata così così a livello meteorologico con pranzo in bungalow, dove abbiamo fatto amicizia con i nostri vicini, Stefano e Manuela (da Padova) e la loro bellissima bambina di 10 mesi che si chiama Anita. Pomeriggio trascorso al mare dove ci siamo rosolati per bene e cena tête à tête in bungalow con i GIROS PITA.

6° giorno Prima tappa del giro dell’isola è PORTO KATZIKI (∏OPTO KAT∑IKI) spiaggia famosa per i suoi cento scalini che la separano dal mare. Per la sua infinita bellezza, infatti, la spiaggiaè raffigurata in tutte le guide della Grecia, ma soprattutto nelle cartoline dell’Isola di LEFKADA. Purtroppo alla bellezza della spiaggia non equivale la sua praticità, infatti, c’è solo un lembo molto piccolo dove poter prendere il sole. Le onde del mare come in tutte le spiagge della costa ovest s’infrangono fortemente sulla riva e ciò impedisce di stare distesi tranquillamente a prendere il sole (ne sa qualcosa la nostra borsa da mare che appena è stata posta a terra a circa 10 metri dal mare è stata sommersa da un’onda “oceanica”). Dopo questa breve esperienza a Porto KATZIKI, decidiamo di pranzare ad EGRIMNI (ETKPEMNOI), spiaggia che a sua volta è famosa oltre che per la sua bellezza, anche perché bisogna fare ben 300 scalini per raggiungerla. Nel tragitto ci imbattiamo in una stradina non asfaltata, che dopo un pò capiamo essere proprio la mulattiera che porta alla spiaggia di EGRIMNI. Cinque chilometri di mulattiera ci separano da una strada-parcheggio con il 20 % di pendenza, altri 5 minuti a piedi e i famosi 300 scalini, che sono oltre tutto sotto il sole. Ebbene la fatica si sente, ma ne vale assolutamente la pena perché la spiaggia è stupefacente, il mare è di un azzurrino inspiegabile e ci sono di quelle onde da divertimento assicurato. Pranziamo al sacco e poi ci distendiamo all’ombra di un masso perché il sole è forte oggi e se non vogliamo diventare dei SOUVLAKI è meglio stare un po’ all’ombra. Dopo aver fatto dei bagni stupendi con onde fantastiche decidiamo di ritornare al bungalow, ma ci dobbiamo imbattere nei 300 scalini e questa volta da affrontare in salita. Ciò crea non pochi problemi, per la fatica, per il caldo e perché gli scalini sono proprio tanti. Tornando indietro ci fermiamo a VASSILIKI BAY perché ci accorgiamo che il mare è letteralmente coperto di wind surf. Questa baia, infatti, è famosa in tutto il mondo per essere una delle migliori spiagge per i winsurfisti. Cena a NIDRI (NUΔPΊ) che scopriamo essere proprio bella anche per la piacevole passeggiata lungo il porto. Ceniamo in ristorante che, a prima vista sembra essere una ”bettola” finchè non scopriamo che quella era l’entrata dalla parte della cucina e che il vero ingresso è quello dalla parte del porto, dove c’è addirittura un procacciatore di clienti. Mangiamo la loro buonissima carne, un GIROS PITA e un GIROS SPECIAL, che non è altro che un mega piatto di carne di maiale o di agnello cucinata come il KEBAB arabo con pomodoro, patate fritte e salse tipiche greche. Ottima cena che ci ha lasciato proprio soddisfatti. Poi decidiamo per il giro turistico, rigorosamente a piedi, per bancarelle e negozietti.

7° giorno Mattinata tranquilla nella spiaggia sottostante, con bagni rinfrescanti e sicuramente più agevoli da fare rispetto al giorno precedente. Le spiagge del sud e dell’est dell’isola, infatti, hanno il mare praticamente calmo, se non fosse per la “onda anomala”, che alza il livello della marea di circa 3 – 4 metri in pochi secondi, creando un misto di panico e divertimento tra i bagnanti con l’asciugamano vicino alla battigia. Quest’onda anomala non è altro che un’onda causata dai traghetti che navigano da e per Patrasso. Pranzo in bungalow con la solita insalatona greca, dolci e yogurt con miele, che abbiamo scoperto essere squisito, forse migliore addirittura del gelato. Pomeriggio sempre in spiaggia e cena questa volta al ristorante del campeggio, dove assaggiamo il MOUSSAKA (un pasticcio a base di melanzane) e un ottimo piatto di frittura di gamberi e calamari giganti, il tutto solo un po’ caro. Decidiamo di andare a visitare POROS che è situato sulla montagna ad est del campeggio. È il paese è piccolo ma tipicamente greco, con il caffè al centro della “piazzetta”, sotto una bellissimo albero centenario con case in pietra e viuzze sempre in pietra. La serata si conclude con una bella chiacchierata con in nostri vicini che ci danno delle dritte interessanti: per esempio qui in Grecia (e noi non lo sapevamo) si può contrattare su tutto, come nei paesi arabi. Buono a sapersi per i prossimi giorni, ma soprattutto per i prossimi acquisti.

8° giorno Piccoli problemi per la nostra pelle che si rifiuta di stare tanto al sole, così decidiamo di andare a visitare alcune spiagge a nord-ovest dell’isola. La prima che raggiungiamo è KATHISMA (KAΘIΣMA), dove lasciamo anche l’auto. Spiaggia un po’ troppo “commercializzata”, infatti, ci sembra di essere a Jesolo, per come è attrezzata, con ombrelloni e lettini e tutto ciò non si addice proprio alle tradizioni di questi luoghi. La spiaggia è comunque bella, ma noi prendiamo un sentiero sulla costa che dopo circa mezz’ora ci porta alla fantastica spiaggia di AVALI (ABAΛI). Facciamo una sosta, in una specie di bar trattoria sul costone della montagna in un luogo suggestivo, costruito su palafitte a circa 30 metri sopra il livello del mare dove la visuale è bellissima. Ritorniamo sotto un sole devastante e visitiamo AGIOS NIKITAS BAY (OPM. At. NIKHTA) e PEFKOULIA (ΠEYKOΥΛIA) per proseguire verso LEFKADA, la nostra meta per il pranzo. Arrivati nella città ci rifugiamo in una taverna perché la fame ci stava ormai “uccidendo”. In questa taverna a conduzione familiare mangiamo il solito GIROS, ma questa volta accompagnato da delle patate fritte condite con del sale grosso che le rendono fantastiche e indimenticabili. Dopo pranzo passeggiata nel viale principale e poi giro della laguna, per vedere le spiagge del lato nord dell’isola, ma soprattutto i famosi mulini a vento di AGIOS IOANNIS (AT. IΩannhΣ). Decidiamo di ritornare non prima di aver acquistato del feta fresco e dello yogurt. Alla sera decidiamo di fare una passeggiata a NIDRI, con la fortuna di vedere al ritorno in campeggio ben 3 volpi, animali che visto l’habitat del luogo si trovano facilmente.

9° giorno Mattinata e pomeriggio tranquilli nella spiaggia del campeggio, con ennesimo bagno con maschera e pinne. A dire il vero pensavamo di usarle maggiormente, ma purtroppo il fondo del mare non è roccioso e se non fosse per la pareti della montagna, si vedrebbe gran poco di interessante. Dobbiamo dire però che è la prima volta che ci capita di nuotare vicino a riva e un po’ fuori attorniati da pesci che sembrano non avere assolutamente paura di noi e questo vale proprio il fatto di fare il bagno in questo mare. Serata con cena in bungalow e poi tutti giù al bar della spiaggia (portandosi le sedie) per il concerto della “THE ENTIRE BAND”, band inglese in tour nell’isola. Tutto bello se non fosse che qualcuno ha chiamato la polizia, lamentandosi per il rumore e il concerto è durato solo fino alle 23.30.

10° giorno Giornata dedicata all’abbronzatura e al riposo. Pranzo con insalatona greca in bungalow. Ogni mattina nella spiaggia arrivavano dei procacciatori di clienti delle varie imbarcazioni che facevano il giro turistico delle isole vicine: Meganissi, Skorpios (Isola dell’armatore Onassis) e Itaca. Questa era la tiritera che prima in Greco e poi in italiano ci dovevamo sorbire tutti i giorni: amiccci italiani, buongiorno! Più bella nave, più veloce, più grande isola Lefkada di nome Athina. Nuova nave bella partenza ore 09 da Nidri per Meganissi, cave, bagno più bella spiaggia isola di Lefkada. Visita Itaka, capitale Itaka, pranzo. Pomeriggio ferma Skorpios, isola Onassis, bagno più bella spiaggia SKorpio, Cefalonia e ritorno Meganissi. Biglietto 7000 dracme (22 €) bambini niente (non abbiamo capito se non pagavano o se non potevano effettuare l’escursione). Pomeriggio al sole, con l’uso, della muta per restare in acqua un tempo maggiore. Serata a cena, in un ristorante fronte mare, a POROS BEACH, assieme ai nostri vicini. Fine di serata in un altro ristorante a MIKROS IALOS, dove 2-3 volte la settimana ci sono spettacoli di Danze Greche. 11° giorno Giornata di sole e riposo e qualche problema per la nostra richiesta alle titolari del campeggio, di uno sconto sul prezzo concordato, visto che i nostri vicini hanno pagato di meno, per un bungalow molto più grande. Risultato: le titolari hanno riempito di parole Stefano, il nostro vicino, dicendogli che non doveva fare sapere cosa pagava. Morale: nessuno sconto. Abbiamo capito però una cosa, che in Luglio e in Settembre non conviene prenotare, visto che di posto ce n’è in abbondanza, ma soprattutto arrivando qui senza avere la stanza si può scegliere la migliore e soprattutto contrattare il prezzo al momento. I nostri vicini se ne tornano a casa, così ci scambiamo indirizzi e numeri di telefono. Serata tranquilla con cena a Nidri e ultimo giro per gli acquisti.

12° giorno Solita giornata di sole, mare e divertimento con pranzo in bungalow e cena, a VASSILIKI. Bel paese, assolutamente tipico, anche se meno bello di NIDRI e LEFKADA. Ceniamo in una trattoria in riva al mare e dopo ci concediamo una bella passeggiata per le viette, in cerca di qualcosa di caratteristico, che non troviamo. La sera purtroppo si conclude in malo modo, visto che a tarda notte ci dobbiamo alzare dal letto, per chiedere ad un gruppo di nostri connazionali di abbassare il volume delle loro conversazioni.

13° giorno Altra giornata di sole e mare come ultimamente ci capita, visto che abbiamo quasi terminato le nostre energie. Pranziamo in bungalow e ceniamo a NIDRI, con una piccola variazione, che è la gradevolissima compagnia dei nostri nuovi vicini di bungalow. Sono napoletani e si chiamano Maurizio, Valeria e la loro figlia Alice. Dopo una bella chiacchierata, passeggiata per il corso per gli ultimi acquisti (anche se lo avevamo già detto due giorni fa).

14° giorno Nottata agitata, con richiesta di aiuto da parte dei nostri vicini. Alle 03.00 di notte si sono accorti di avere ospiti in bungalow: due topi, che non li ha più fatti dormire. I titolari, per nulla sorpresi hanno portato addirittura le trappole. Apriamo una parentesi legata alla pulizia in Grecia e dei greci. Bisogna dire che qui non conoscono molto bene la parola pulizia a partire dal fatto che la carta igienica non si deve gettare nel water ma nel cestino del bagno, perché gli scarichi (di maggior parte della Grecia) sono medioevali. Vi lasciamo immaginare la reazione nostra alla notizia. Betty a tutta questa storia è rimasta ancorata al mondo moderno, cioè gettando la carta nel water. Nicola invece ha cercato di abituarsi all’idea, anche se bisogna dire che oltre a fare schifo, ogni volta che si va al bagno si è obbligati ad andare a gettare il sacchetto con i residuati. Per quanto riguarda la pulizia dei greci bisogna dire che moltissime persone emanano durante il giorno cattivi odori (soprattutto dai piedi), vista l’abitudine soprattutto degli uomini di andare in giro con scarpe che da noi si adopererebbero solo in inverno. Comunque oggi giornata di abbronzatura, anche perché purtroppo è l’ultimo giorno che trascorriamo in campeggio, visto che domani si parte per tornare a casa. Pranziamo in bungalow con la solita insalatona greca, con dessert di yogurt e miele. Pomeriggio dedicato alle valigie, che dobbiamo dire, potevamo essere metà, visto il bel tempo che abbiamo trovato. Ultimo bagno di queste stupende vacanze greche, che però dobbiamo dire è stato macchiato dall’acqua che purtroppo in questi ultimi giorni non era tanto pulita. Invito a cena dei nostri vicini napoletani che ci preparano una bella spaghettata “sciué sciuè”, che significa veloce veloce, rigorosamente al pomodoro. C’è da dire che non ci è mancato il mangiare italiano, anche se dobbiamo ammettere che noi italiani per quanto riguarda il cibo viviamo in un altro pianeta. La serata continua nel bar terrazza, al mare, in compagnia di Ghelly, la ragazza Ateniese che lavora alla reception del campeggio, studia in Italia a Macerata e parla abbastanza bene la nostra lingua. Ci racconta alcuni retroscena delle sue datrici di lavoro, che ci lasciano veramente a bocca aperta. Purtroppo abbiamo capito che lo sfruttamento esiste anche qui in Grecia e questo non fa loro certamente onore. Chiediamo a Ghelly come mai i Greci sono maldisposti con noi italiani e ci dice perché eravamo avversari nella seconda guerra mondiale. Dopo questa affermazione capiamo di come mai questo paese sia più indietro del nostro (e non è poca cosa). Ci dice anche che italiani, tedeschi, francesi, olandesi e inglesi sono i turisti più ricercati d’estate, perché portano soldi a valanghe, ma che durante la stagione morta questi paesi potrebbero anche andare a fuoco che ai greci non potrebbe interessare di meno. La serata si conclude con l’augurio che facciamo ai nostri vicini di poter dormire, topi permettendo.

15° giorno Ultima colazione in bungalow e preparativi per la partenza. Dopo il saluto ai nostri vicini, andiamo a lasciare in reception le chiavi del bungalow. Troviamo Ghelly che ci regala delle bottiglie di vino e alcuni depliant di tutta la Grecia. Partiamo alle 10.30 con destinazione KARIA (KAΣUÀ), piccolo paesino in montagna famoso per i suoi ricami. Il paese è piccolo ma bello, tipico greco con la piazzetta al centro dove tutti riposano all’ombra di un bellissimo albero centenario. L’unica cosa che non va bene è la temperatura, circa 40 gradi e ciò ci fa partire subito alla volta di LEFKADA, dove dobbiamo fare le ultime spese alimentari e anche pranzare. Pranzo tipico greco e poi passeggiata per il viale principale. Partiamo nel pomeriggio con destinazione IGOUMENITSA, che raggiungiamo circa alle 17.30. Aspettando l’imbarco conosciamo una coppia di genovesi (lui parla come il Gabibbo) e sotto un sole terribile parliamo del più e del meno. Intanto la temperatura tocca i 40 gradi alle 18.30, quasi da collasso. Ci imbarchiamo intorno alle 20.00 e alle 20.45 il traghetto PASAIPHAE stacca gli ormeggi e parte in direzione Ancona, porto di destinazione. Ceniamo al sacco, con cibo rigorosamente comprato in Grecia, perché nella nave ci siamo accorti che i prezzi sono proprio alti. Nottata dura per le nostre schiene, anche se stavolta ci siamo portati i materassini da mettere sotto il sacco a pelo.

16° giorno Sveglia (anche se non abbiamo dormito più di tre ore di continuo) all’alba, con il sole che doveva ancora sorgere. Colazione con il frappè (che in Grecia è molto buono) che non è altro che un caffè shakerato per fortuna meno caro di un caffè espresso (molto ma molto caro prenderne uno in territorio greco). Arrivati ad Ancona alla 11.30 (ora italiana), siamo scesi un’ora dopo, iniziando il viaggio di ritorno. Il nostro viaggio di ritorno si conclude alle 18.30 dopo 1465 chilometri tra autostrade, strade statali, normali e mulattiere, con alle spalle 16 giorni veramente speciali.

Nicola & Elisabetta P.S.: abbiamo scoperto come mai i greci al mare ci guardavano male dopo che noi ci lamentavamo della puzza. Puzza in greco, infatti, significa “cazzo”, per cui ogni volta che pronunciavamo quella parola ci guardavano storto.



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