Kalispera Athina

Non so se vi è mai capitato di avere la sensazione che ci fosse un posto, un paese, una terra che vi chiama….Io questa impressione l’ ho avuta spesso recentemente e la terra che mi chiamava , quasi come le sirene ad Ulisse, era quella che ho studiato e con cui, in un certo senso ho convissuto per tanto tempo, per i cinque anni del mio...
Scritto da: Elisa V.
kalispera athina
Partenza il: 03/10/2002
Ritorno il: 06/10/2002
Non so se vi è mai capitato di avere la sensazione che ci fosse un posto, un paese, una terra che vi chiama….Io questa impressione l’ ho avuta spesso recentemente e la terra che mi chiamava , quasi come le sirene ad Ulisse, era quella che ho studiato e con cui, in un certo senso ho convissuto per tanto tempo, per i cinque anni del mio liceo classico………il richiamo di ATENE e del suo glorioso passato è stato talmente forte che quest’autunno con i miei genitori ci siamo presi qualche giorno e ci siamo diretti alla scoperta della città.

Giovedì 3 ottobre Arrivati all’ aeroporto sono andata ad informarmi su come raggiungere il centro e mi è stato consigliato di prendere il taxi………bè una delle cose positive di viaggiare con i genitori, la cui compagnia io peraltro apprezzo molto, è che comunque ci si possono permettere “dei lussi” che viaggiando sola spesso evito……….

Il nostro tassista è una donna……..Anche se ci abbiamo messo un po’ di tempo a capirlo……non era proprio il classico esempio di femminilità………una signorina massiccia , tatuata, poco socievole, scapigliata, con un fare molto brusco…….. Ma la cosa che ci ha più colpito- nonché preoccupato- è che correva a una velocità pazzesca……mentre si dilettava a mandare sms col suo cellulare……….

Il tragitto per arrivare in centro è molto lungo ma soprattutto, usciti dall’autostrada, ci si immette in un traffico pazzesco, e per dirlo una che abita a Roma!!! Abbiamo impiegato un’ora e mezza durante la quale cercavo di orientarmi e di capire in che zona della città fossimo……… Scrutavo fuori dal finestrino, attenta ad ogni insegna, anche per verificare quanto di tutto quello studiare il greco antico avrebbe potuto essermi utile………molto poco come immaginate! La mia attenzione veniva spesso attratta dalla conducente, non perché fosse particolarmente eloquente quanto perché spesso insultava gli altri automobilisti ( bè le parole non le capivo, ma non mi sembrava particolarmente amichevole……visto anche il tono di chi le rispondeva) e perché un paio di volte abbiamo per fortuna evitato di seppellire il malcapitato di turno.

I quartieri che abbiamo attraversato non mi fanno una grande impressione, palazzi rovinati, costruzioni semi abbandonate, strade piene di buche e lavori stradali dappertutto. Ma mi consolo, a ragione, pensando che siamo in periferia e che forse chi entra a Roma dalla periferia può avere la stessa spiacevole sensazione.

Finalmente arriviamo in centro o meglio alla “Plateia Omonoias”, una piazza immensa da cui si diramano le strade più importanti della città. Lì c’è il nostro albergo. Posate le valigie, convinco i miei genitori a fare un giro nei dintorni, tanto per orientarci….Visto che la guida la faccio io! È incredibile, gente e folla e macchine e rumori dappertutto!!!!!!!!!! Pur vivendo in una città grande tutto questo caos mi impressiona, mi viene da ridere, a me la confusione piace da morire e qui mi sembra di essere in una grande festa. C’è gente di tutti i tipi e di tutte le razze, persone che escono dal lavoro vestite di tutto punto, venditori ambulanti, mendicanti, e tutti sembrano correre. Mi sento un po’ spaesata, non avrei immaginato tanta confusione. Le strade intorno alternano grandi negozi ed eleganti ristoranti a piccole botteghe scure e taverne semi-deserte. Continuo a trascinare i miei nelle viuzze laterali ma a furia di inoltrarci e camminare siamo finiti in un posto che non ci da molta sicurezza. Più che altro è tutto buio, i marciapiedi sono sconnessi, la strada è piena di immondizia e l’olezzo è nauseante. In più non pochi occhi ci scrutano …….Mio padre non sembra molto soddisfatto del giro che gli sto proponendo quindi…….Dietro front ……… torniamo ad Omonoia. In realtà io mi sento affascinata anche da tutto questo andirivieni di gente, mi piacciono i suoni, e mi soffermo ad ascoltare due bambine che parlano……..Capendo niente……ovviamente !!!

Ormai è tardi ed è ora di cena. Trovo indicato dalla guida un ristorantino tipico lì vicino, per cui ci dirigiamo in quella direzione: all’Ideal in Panepistimiou. È un locale molto carino, stile liberty, che serve piatti della cucina greca……..Proprio niente male devo dire.

Un ultimo giro e torniamo in albergo……….Dove programmo le mete di domani : per prima cosa visita dell’Acropoli. Sono così emozionata e non sto nella pelle…….Vorrei andare subito.

Dalla finestra del mio albergo, inaspettatamente, mi si apre uno scenario splendido………sulla sinistra si intravede il porto, il Pireo e sulla destra svetta illuminato il Partenone!!!!!!! So già che domani mi aspetterà qualcosa di speciale!

Venerdi 4 ottobre Ci alziamo di buon’ora ( con mio padre dormire è un lusso, ma questa volta glielo concedo……il tempo è poco e c’è tanto da vedere!) e dopo un’ abbuffante ( si proprio ) colazione ci dirigiamo verso l’Acropoli. Da Omonoia raggiungere l’Acropoli è molto semplice , si prende la metropolitana che sulla piazza ha svariate entrate ed uscite e si scende a Syntagma.

La metropolitana è una delle più pulite e puntuali che io abbia mai visto! In effetti c’è da dire che la rete metropolitana ateniese è molto bella, molto curata e ad ogni uscita ci sono dipinti e bassorilievi che ricordato la storia e il passato della città……..Soprattutto ora che ci avviciniamo all’Acropoli.

Da sintagma si percorrono delle stradine che costeggiano il colle, punteggiate ovviamente da negozi per turisti. Non sapendo bene quale strada scegliere, scelgo……..La più lunga!!! Ma scoprirò presto che se si segue l’indicazione per il tempio di Erode Attico , nel pendio sud, la strada e la camminata è molto più breve!! Invece…….Che fatica!!! Comunque arriviamo lo stesso e ci fermiamo alle pendici del colle ad ammirare il Partenone in tutto il suo splendore, anche se- ahimè – un po’ offuscato dalle gru che sono in perenne lavoro di ristrutturazione. Non importa, la maestà di questo monumento e la bellezza degli olivi che circondano la zona mi fanno dimenticare il metallo delle gru……. Mi fermo per le foto di rito, e poi riprendiamo la salita verso la biglietteria. Già ci sembrava che fosse ben affollato, ma lo spettacolo che abbiamo avuto di fronte all’entrata proprio non ce lo saremmo aspettato!! Centinaia e centinaia di persone, tutte dotate di cineprese e macchine fotografiche ( noi non siamo da meno!) in fila sulla gradinata che conduce all’entrata! Incredibile quanta gente!!! Scattare foto è una vera impresa! Non mancano italiani ovviamente, e spagnoli e portoghesi, americani e tedeschi e i sempre presenti giapponesi che viaggiano in gruppi enormi e che ritroverò spesso e con grande sorpresa all’interno delle mie foto!! Superata la fila, con qualche stratagemma da concerto……….Ecco ci troviamo davanti al Partenone, uno dei templi più famosi al mondo costruito nel 447 a.C per ospitare il tempio della dea Athena Parthenos . Non mi sembra vero…….Quante volte sui miei libri di studio l’ho visto, ho immaginato e rievocato le cerimonie che dentro si saranno svolte…….Dei riti importantissimi a cui accorrevano moltitudini di persone………forse un po’ come noi oggi che ancora rendiamo onore ala magnificenza e alla gloria dell’antica civiltà greca.

La guida mi aiuta anche a ricordare un piccolo retaggio di storia dell’arte quando quell’odioso professore ci voleva fare capire come in realtà la perfezione del partendone fosse solo “ottica “ in quanto le stesse colonne non sono dritte ma hanno un rigonfiamento centrale….. E in effetti vado a controllare, seppur da lontano che è tutto recintato, ed è proprio cosi.

Mi immagino cosa avrebbe dovuto essere questo tempio, che già così, spoglio delle statue e dei marmi mi sembra perfetto………chiudo gli occhi e lo immagino rivestito di marmi e di fregi e vedo ergersi all’interno la grandiosità della statua di Atena.

Invece purtroppo le sculture rimaste ancora intatte sono poche, per questo è d’obbligo la visita al Museo dell’acropoli, che invece conserva fregi, statue, sculture e resti originali.

A sinistra del Partenone si erge un altro tempio che vi catturerà per la loggetta delle Cariatidi., statue di donne usate al posto delle colonne. Anche di queste gli originali sono nel museo, ma anche cosi ne resterete affascinati per lo splendore di queste donne e delle loro vesti.

A lato di questa loggetta è piantato un olivo, l’unico sullo spiazzo dell’acropoli. Si dice che quell’ulivo cresca nel punto in cui Atena per prima piantò l’albero nella contesa con Poseidone.

Tornando verso l’entrata si trovano i Propilei che furono costruiti per dare un nuovo ingresso all’acropoli ed è infatti il punto più affollato, l’entrata e l’uscita di tutti i turisti passa da questo lato.

Ed è in questo punto che si vede il piccolo tempio di Atena Nike, un altro notevole gioiello.

L’Acropoli è veramente splendida e offre oltretutto una veduta della città emozionante.

È incredibile Atene vista dall’Acropoli…..Io non mi aspettavo che fosse tanto vasta! Si sparge a macchia d’olio ovunque il tuo sguardo riesca ad arrivare ed è assolutamente bianca. Si, in effetti tutte le case tendono al color bianco e l’impatto che hai nel vederle dall’alto è che Atene sia una città bianca.

Riconosciamo dall’alto i resti dell’antica Agorà, la piazza del mercato che costituì il cuore politico della città e luogo centrale nella vita commerciale e culturale degli ateniesi . In questo luogo l’edificio meglio conservato è senz’altro l’Efaisteion, un grande tempio che spinge l’immaginazione a quello che deve aver rappresentato quel luogo secoli fa…..

Finito questo giro, ci fermiamo quasi esausti in un piccolo bar, dove temeraria decido di seguire i consigli del mio amico Costanzo……..Ordino un Ouzo!!!! Ma potevi avvertirmi che si trattava di anice allo stato puro!!!! Sotto gli occhi indignati del cameriere lo offro a mio padre che però non se la sente di bere anice alle 12.00 insomma…..Questo eno-esperimento non ha riscosso molto successo.

Allegri e rinfrancati riprendiamo il cammino, che questa volta ci conduce all’interno della Plaka, il centro storico della città! E’ un luogo veramente suggestivo pur non ospitando cose particolari. La caratterizzano viette e viuzze, salite e discese, ciascuna abbellita da negozietti di prodotti dell’artigianato locale e da taberne locali che ovviamente attirano frotte di turisti.

A dire il vero anche noi ci lasciamo trascinare dalla magia di questi negozietti piccoli e stipati di ogni cosa che abbia anche la pur vaga attinenza con l’arte ellenica. Ci divertiamo anche con le classiche cose da turisti …….Quei souvenirs che fanno veramente pietà………..(anche se a qualcuno piacciono!!!) così ce la ridiamo a cercare un vero obbrobrio da regalare a mia sorella per la sua casa nuova………che ne dite di un partenone gigante che si colora a seconda del tempo???? O della statuetta in bronzo dell’omino superdotato????? Me la immagino la faccia schifata di mia sorella! Ridiamo come matti, ma alla fine obbligheremo solo a papà a girare per le strade con il capello greco in testa! Che forza!!! Uno spettacolo!!!! La capacità di attrattiva di questi negozi è data anche dallo spirito dei gestori….Veri commercianti che spesso e volentieri si intrattengono a parlare, ti chiedono da dove vieni e , nel nostro caso, sfoggiano le poche parole di italiano che sanno……..Con qualcuno è divertente parlare di come si vive a Roma e come ad Atene, due antiche città legate da grande storia e anche da tutte le contraddizioni delle odierne megalopoli.

Continuo a infilarmi in ogni stradina i cui negozi, portici e insegne attirano la mia curiosità. Forse papà non è molto felice di questa parentesi di shopping, ma è decisamente rassegnato, soprattutto con quel cappello in testa! Mentre compro le cartoline di rito per i miei amici, faccio amicizia con Dimitri il signore che gestisce la bottega e approfitto per chiedere cosa sia quella specie di occhio in vetro che trovo da ogni parte e di qualunque dimensione. Mi spiega che è un amuleto che tiene via il diavolo e regala fortuna e serenità……….Inaspettatamente ne prende uno e me lo regala dicendo “ che ti aiuti a custodire il tuo sorriso”. Quel gesto cosi piccolo e semplice mi ha sorpreso e riempito di gioia! La Plaka ospita anche grandi vie commerciali rigorosamente pedonali che si trasformano in fiumane di gente il venerdi sera e il sabato pomeriggio. Tutta la folla si riversa in queste strada per lo “struscio” e gruppi di adolescenti vi si danno appuntamento.

Mi perdo tra i banchi di fiori, ce ne sono di bellissimi e profumatissimi……..Sosto con l’acquolina in bocca davanti alle “zacharoplaseios” dove si possono provare dolcetti di ogni tipo, buonissimi, gustosissimi….Grassissimi!!! Li proviamo……..Manco a dirlo!! I negozi chiudono molto presto e noi con le nostre compere in mano, compreso papà….Che non si sente a suo agio nella veste di Pretty Woman, continuamo a vagabondare. È cosi che troviamo poco distante da noi la bellissima Panargia Gorgoepikoos, chiamata anche Mikri Mitropoli ovvero la piccola cattedrale, una chiesa greco-ortodossa nel cui interno ammiriamo tantissime icone, soprattutto della Madonna a cui la chiesa è dedicata. Si respira un’aria di profondo rispetto e di preghiera, un piacevole profumo di incenso…….. Così anche io accendo una candela e la depongo ai piedi dell’icona raffigurante la madonna.

All’esterno scatto qualche foto ai fregi e ai bassorilievi.

Lungo le strade ancora qualche mendicante suona il sirtaki, e più giù una giovane coppia si esibisce in una danza che ahimè non conosco, ma è bella, mi piace. Credo che la musica abbia un gran valore nella cultura di un posto e nei miei viaggi ne sono accompagnata.

Si è fatta sera, ritorniamo pieni di entusiasmo verso la Plaka e ci fermiamo in un locale molto carino, circondato da alberi di vite e rallegrato dalla musica che si sente in strada. La Taberna offre piatti tradizionali della cucina greca. Il gestore è simpaticissimo e ci porta dei vassoi con tantissime cose, ognuno può scegliere ciò che vuole……e noi ci tuffiamo e li proviamo tanto non sappiamo cosa siano…….Bè alcune volte la scelta va anche male e io mi trovo a mangiare una specie di involtino con la foglia di vite che proprio non mi piace. La feta invece è buonissima e ne mangio fin troppa annaffiata da un ottimo vinello……….

Sabato 5 ottobre Caspita è l’ultimo giorno, domani l’aereo di riporterà a casa………..

Iniziamo la giornata con tutte le prelibatezze di cui l’albergo ci riempie e non mi lascio sfuggire il gustosissimo yogurt greco…….Una vera specialità, credo possa piacere anche a chi non piece il solito yogurt……… mio padre va sul pesante e prova frittelle con salsiccie, formaggi, uova………così tanto per gradire! Pieni come anfore, per rimanere in tema, ripartiamo. Direzione Lykavittos, il licabetto che è la collina più alta della città. Il nome particolare deriva dalla antica credenza secondo cui in questa zona vivevano branchi di lupi.

Per raggiungere la cima della collina si può andare a piedi su dei sentieri a dire il vero molto stancanti e poi prendere a circa metà la funicolare. Tale funicolare viene descritta dalla guida come “comoda e spettacolare” . Bene, eccoci. Ci mettiamo rivolti in basso in modo che durante la salita piano piano si aprirà davanti a noi la veduta di Atene……..Prepariamo macchine e cinepresa……….Si parte!!!!!!!!!! Davanti una colata immensa di cemento chiude qualunque possibilità di vista della città. La funicolare entra in una galleria e ne esce solo all’arrivo.

Tra noi e gli altri turisti dopo una prima delusione, scoppiano risate di ilarità………e chi se lo immaginava????????? Il belvedere che troviamo in cima, però, merita veramente. Atene è ai nostri piedi e davanti a noi si erge l’acropoli. Si vede fino al mare e la vista è a 360 °. Il Licabetto fu ritenuto come luogo prescelto da Atena per far sorgere l’acropoli. Oggi vi si trova una piccola ma incantevole chiesetta bizantina tutta bianca dedicata al profeta Elia.

E poco più in basso il teatro all’aperto che destate ospita spettacoli di musica e danza.

La discesa la facciamo a piedi e nelle stradine ci imbattiamo di nuovo nei negozietti……ma dobbiamo correre alle 11 ci sarà il cambio della guardia e noi non vogliamo perdercelo! Passiamo davanti al museo Benaki che meriterebbe una visita , ma ahi noi non c’è tempo.

Eccoci dunque in Plateia Syntagmatos dove c’è la sede del parlamento greco, custodito appunto dagli èvzones, le guardie presidenziali.

Il loro abito costituito da gonnellino bianco, berretto rosso, e le tsarouchia le scarpe di cuoio rosso con un pon pon nero in punta, sono uno dei simboli nazionali più famosi.

Il cambio della guardia pur molto rigido e preciso assomiglia tanto a un balletto. Ho saputo che si esercitano tantissimo, che devono addirittura assomigliarsi e sembrare gemelli per svolgere il servizio a coppie. Si muovono con rigidità e la loro musica è il suono delle loro stesse scarpe che sbattono rumorosamente a terra. Quel che ne esce è quasi un balletto che affascina tutti i turisti che come noi sono li davanti. A me sinceramente fanno anche un po’ ridere, e anche un po’ pena nella loro posa statica e irreprensibile per ore.

Proseguiamo per Nikodymou la strada che ci condurrà nel quartiere Monastiraki…..Un bel camminare per raggiungerlo a dire il vero, ma rallegrato dai negozi, dai locali, dalle voci e dalla gran confusione che anima tutta la città.

È una zona che deve il suo nome ad un piccolo monastero tutt’oggi visitabile e chiamato chiesa di Maria Santissima.

Il luogo è stato centro dell’arte musulmana ed ospita ancora due moschee accanto alle quali sono evidenti i resti dell’influenza romana : nell’agorà romana vi sono la biblioteca di Adriano e la torre dei venti, che è un orologio ad acqua con banderuola metereologica Si respira un’aria molto particolare dove si fondono storie e civiltà diverse, volti diversi, tanti colori e tanta vita. Innumerevoli sono i bazar che espongono merci orientali e un graziassimo mercato delle pulci attrae la mia attenzione, peccato che, come mi dicono, sarà un vero spettacolo la domenica………ma noi non ci saremo!!!! Si è fatta l’ora di cena, ma io convinco i miei a non uscire da questo quartiere cosi vivo e allegro e di tornare un pochino verso l’acropoli. Sulla guida viene consigliato un locale con terrazza che affaccia davanti all’acropoli……cosi convinco i miei che di sicuro lì si mangerà bene………io lo spettacolo del partendone illuminato non voglio perdermelo!!!!!!! Il locale è uno dei più famosi ed è ovviamente stracolmo di gente, ma dopo aver compreso la nota di disappunto sul mio volto ( nonché per non perdere tre clienti suppongo) il padrone ci chiede se abbiamo la pazienza di aspettare un po’.

Ecco che dopo poco siamo al tavolo, alzo gli occhi e dico” oddio è meraviglioso”…….Chi mi conosce ci crede che io possa essermi commossa alla vista di una luna piena………figuriamoci davanti all’Acropoli ………è stato uno spettacolo indimenticabile , di un fascino unico che ha spinto a immedesimarmi in quell’atmosfera e ad immaginarmi chi è vissuto lì prima che arrivasse la società odierna e cosa ha rappresentato questo colle per tante generazioni……..Il fulcro della democrazia ateniese e il crollo della sua stessa potenza.

È una sensazione difficile da descrivere! Passando ad una nota più frivola…….La cena era ottima, carni allo spiedo, moussaka, e un dolce offertoci dal gestore……..Buonissimo ma…..Bello pesante!!! Dopo cena tento di convincere i miei genitori a fare un giro di nuovo su all’acropoli, ma loro sono stanchi e non hanno voglia di fare la salita. Allora decido di andare io e ci diamo un nuovo appuntamento. Arrivo al tempio di Erode Attico e…………..Una splendida musica arriva alle mie orecchie……..Stasera vi si tiene un concerto!! Peccato senza biglietto non si può entrare …….. Ma io mi siedo per terra appoggiata al tronco di un grande olivo e mi godo la bellezza di quelle note………immagino come siano più imponenti e toccanti quei suoni all’interno del teatro che mantiene ancor’oggi un’acustica perfetta.

Rimarrei lì immobile ad ascoltare per ore!!!! Ma devo purtroppo andare, proseguo il cammino seguita da quella litania gioiosa che per un bel pezzo mi accompagnerà……..

Torniamo in albergo mi affaccio alla finestra, mi soffermo ad osservare quella luna piena che illumina il Partenone………segno di una civiltà che mai morirà e di un viaggio che , seppur breve, mi ha portato in giro nel mondo e attraverso la storia……..

È tardi ormai……..Alzo gli occhi …………KALISPERA ATHINA!



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