Dieci giorni intensi e rilassanti a Creta

Riassunto di un viaggio a Creta dal 16 al 27 luglio 2007, organizzato quasi completamente via internet. Volo aereo: flyonair (o euroair, non so perché la stessa compagnia ha due nomi diversi per la clientela greca e per quella italiana) da Pescara il 16 luglio alle ore 20.25 con arrivo previsto a Iraklio alle 23,50. Ritardo sopportabile di...
Scritto da: lussie
dieci giorni intensi e rilassanti a creta
Partenza il: 16/07/2007
Ritorno il: 27/07/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Riassunto di un viaggio a Creta dal 16 al 27 luglio 2007, organizzato quasi completamente via internet.

Volo aereo: flyonair (o euroair, non so perché la stessa compagnia ha due nomi diversi per la clientela greca e per quella italiana) da Pescara il 16 luglio alle ore 20.25 con arrivo previsto a Iraklio alle 23,50. Ritardo sopportabile di mezzora scarsa; al ritorno, il 27 luglio, il volo è decollato in perfetto orario alle 7,10 ed è atterrato in leggero anticipo sul previsto alle 8,20. Siamo stupiti nel vedere questi aerei riempiti per meno di un terzo della loro capacità: scarsa pubblicità? orari difficili? Eppure il prezzo di 271,86€ a/r per due persone era imbattibile. Facendo i debiti calcoli, noi due friulani avremmo speso meno anche aggiungendo il viaggio in treno per due fino a Pescara e ritorno (200€ complessivi) rispetto a un volo da Verona, per noi molto più vicino, che costava però più di 700€ a testa e che comportava ugualmente uno spostamento in treno. Ad ogni modo, per la cronaca, abbiamo usufruito di un passaggio in auto sia all’andata che al ritorno.

Noleggio auto: mio marito ha preferito prenotare quasi tutto prima di partire, anche a costo di spendere un po’ di più. In effetti, arrivare a Iraklio dopo mezzanotte e trovarsi a piedi non è il massimo. Grazie ai racconti di viaggio dei Turisti per Caso abbiamo scelto la compagnia Alianthos che per la somma di 310€ tutto compreso ci ha fornito una Toyota Yaris 1300 con aria condizionata per 11 giorni. Ci è stata consegnata appena arrivati in aeroporto e ha svolto egregiamente il suo compito. Per prenotarla non è stato necessario pagare alcuna caparra e il servizio di consegna e riconsegna notturna era compreso nel prezzo.

Alloggio: su insistenza di mio marito ho prenotato via internet anche gli alloggi. Secondo i nostri calcoli avremmo dovuto passare due o tre notti in ogni posto, poi le cose sono andate un po’ diversamente gli ultimi giorni. Nella scelta degli alloggi ho preferito gli affittacamere che esponevano chiaramente nelle loro pagine web prezzi e servizi offerti; inoltre ho privilegiato località strategiche per visitare siti archeologici e belle spiagge. Una difficoltà è data dal fatto che molti affittano via internet in alta stagione solo per periodi di almeno una settimana. Ecco la lista: dal 16 al 18 luglio: Chrisanthi Apartments, Kokkini Hani (vicino al complesso turistico Xenia Ilios), una soluzione semplice, perfetta per passare la prima notte vicino all’aeroporto e per visitare il giorno dopo il capoluogo dell’isola. Si tratta di appartamenti spaziosi dotati di bagno, terrazza, angolo cottura e frigorifero, non c’è aria condizionata. L’abbiamo usato anche l’ultima notte, sempre per la comodità della zona rispetto all’aeroporto. 35€ per notte. Piccolo inconveniente: è in piena traiettoria di atterraggio degli aerei, con quel che ne consegue…

dal 18 al 20 luglio: Agia Fotia Beach, è una taverna con camere in affitto nell’omonima minuscola località vicino a Ierapetra. Le stanze non sono molto grandi ma hanno bagno, angolo cottura, frigorifero, TV, aria condizionata, terrazza e una vista mare stupenda. 35€ per notte. Dal 20 al 23 luglio: villa Kunterbunt a Sivas. Questo è il posto che mi sento di consigliare più di tutti per l’ospitalità: offrono da bere, consigliano sui luoghi da visitare e sugli eventi, organizzano escursioni su richiesta. 35€ per notte compresa la luculliana colazione (l’aria condizionata è a parte, 4€ per notte).

Dal 23 luglio…Mi accorgo di avere dimenticato una notte! Nonostante tutta l’attenzione che ho messo nelle mie prenotazioni, questa notte è rimasta fuori. Saremmo potuti rimanere ancora un giorno a Sivas, ma volevamo vedere altro. Procedendo lungo la costa sud in direzione ovest, ci siamo fermati a Hora Sfakìon, presso gli appartamenti Eleni: una camera incredibilmente completa di accessori con angolo cottura, frigo, terrazza vista mare, bagno, niente aria condizionata, a 30€ per una notte. Dal 24 al 26 luglio avremmo dovuto alloggiare a Paleochora, presso Anonymous Homestay, a 26€ per notte. Abbiamo resistito solo una notte perché a questo punto il caldo si è fatto infernale e la camera dove eravamo alloggiati, piccola e bassa, senza aria condizionata era insopportabile anche per noi che siamo abituati alle situazioni più spartane.

Il 26 luglio: affittacamere Kalomiraki, presso Elafonissi: camera con bagno, frigo, aria condizionata, terrazza a 40€.

Gli affittacamere presso i quali ho prenotato via internet non hanno voluto caparra, tranne Anonymous Homestay di Paleochora (anche per quel motivo siamo rimasti una notte lì, per non perdere la caparra) e presso tutti gli affittacamere abbiamo trovato i servizi indicati nei rispettivi siti. Tutti sono stati molto gentili (anche quello di Paleochora che era pronto a trovarci un’altra soluzione in paese).

Vitto: abbiamo preferito sempre spezzare la calura estiva con lunghe soste al fresco di una taverna verso le ore 13/14 e cenare con frutta. Per la colazione, a parte villa Kunterbunt che ce la forniva nel prezzo, abbiamo sempre comprato latte e biscotti e ci siamo arrangiati da soli. Il prezzo più alto che abbiamo pagato in due è stato di 23€ in un posto dove ci hanno portato anche l’antipasto e il dolce oltre ai piatti che avevamo richiesto. Particolarmente notevole per rapporto prezzo/qualità/quantità la taverna Vafis di Sivas. In una taverna di Kato Zakros abbiamo pagato un piatto a base di pesce 9€ anziché gli 11 che erano segnati. Abbiamo riscontrato una qualità almeno discreta in tutte le taverne dove abbiamo pranzato.

Ci sono piaciuti nell’ordine cronologico: Heraklion, con la sua fortezza veneziana, la via 25 agosto, il museo della battaglia di Creta… Peccato per il museo archeologico che è in ristrutturazione fino a quasi tutto il 2008 e quindi chiuso al pubblico (ma pare che dal 1° agosto 2007 apra un’ala).

Cnosso: il palazzo è parzialmente ricostruito con un’operazione forse arbitraria. Il commento della guida italofona e la successiva visita a Festo aiutano a capire la grandezza della civiltà minoica. Senz’altro la gran massa di turisti toglie una parte di fascino a questo sito; sarebbe preferibile visitarlo appena apre, alle 8 di mattina, prima che arrivino le corriere. Non date retta ai parcheggiatori.

Panagìa Kerà: chiesa bizantina in mezzo alle colline a sud di Agios Nikolaos, dedicata alla Madonna. Molto belli i dipinti all’interno, peccato che non si possano fotografare.

Agia Fotia, con la sua spiaggia sassosa, i pini con le chiome piegate sulla spiaggia a ristorare con la loro ombra il bagnante accaldato… Un mare cristallino, tanta pace, un tramonto e un’alba stupendi. Delizioso.

Ierapetra: qualcuno dice che è brutta, ma noi abbiamo apprezzato il dedalo di viuzze del centro, la fortezza e il piccolo ma interessante museo archeologico. Anche le spiagge non sono male.

Kato Zakros/Xerocambos: nella prima località c’è un palazzo minoico molto più piccolo di Cnosso, ancora interessato a lavori di scavo; nella seconda c’è una spiaggia stupenda con un mare caraibico, poco frequentata, dato che ci si arriva con una strada sterrata in via di rifacimento; presumo che quando i lavori di asfaltatura saranno finiti, giungeranno in massa le corriere come a Elafonissi.

Sivas: per l’ospitalità e la ristorazione si è già detto, ma anche le spiagge non sono male: abbiamo accuratamente evitato Matala, preferendo Kommòs e Kalamaki, entrambe sabbiose, spaziose e curate. Si trovano a meno di mezzora in auto da Sivas. Il mare non è da cartolina, ma è pulito e invita al bagno.

Festo/Agia Triada/Gòrtina: siti archeologici nei pressi di Sivas, i primi due minoici, il terzo romano. Fa piacere vedere che proseguono i lavori di scavo, anche grazie a contributi della UE.

Mires: il paese, nei pressi di Sivas, non è granché ma il sabato c’è il mercato lungo la strada principale per 2km. L’atmosfera è quella del mercato di quando ero bambina con i venditori che gridano le loro offerte e le donne ammucchiate sopra le magliette a pochi euro a cercare l’affare della giornata.

Limenaki Beach: si trova tra Kalì Limenes e Lendas nel sud dell’isola. Questa caletta per famiglie è da raccomandare. Il fondale è interessante per chi ama lo snorkeling. La strada da Sivas è da incubo, stretta, quasi tutta sterrata e con strapiombi inquietanti ma la Yaris non ci ha mai traditi. Tenere presente che i greci non amano il topless e se c’è scritto “no topless in this beach” è così e non si discute. Ci saremmo volentieri fermati a Kalì Limenes, la spiaggia è ampia e il mare è bello nonostante la presenza di un deposito d’idrocarburi; purtroppo l’odore degli idrocarburi stessi è tutt’altro che invitante. Lendas è bella ma c’è troppa gente.

Agio Farago: un canyon che sbuca in una bellissima caletta, sempre nei pressi di Sivas. Da percorrere a piedi per circa un’ora, tra capre e oleandri, dopo un breve tratto sterrato in auto. Incredibile la presenza di un pozzo di ottima acqua potabile a meno di mezzo chilometro dal mare, vicino a una chiesa dedicata a san Paolo. E’ l’unica esperienza escursionistica che siamo riusciti a fare, visto che le Gole di Samarià erano chiuse al pubblico per il troppo caldo.

Frangokastello: ci siamo fermati solo una mattina, apprezzando la fortezza e la tranquilla spiaggia.

Hora Sfakìon, un paese che sta scoprendo in questi ultimi anni una vocazione turistica. Non sarà mai troppo affollato, in quanto piccolo e con piccole spiagge, ma nonostante gli affittacamere, le taverne, i negozi, mantiene la sua identità di porto peschereccio cretese. Incantevole.

Elafonissi, dulcis in fundo, meno male che è stata la nostra ultima spiaggia… Se l’avessimo vista per prima tutte le altre ci sarebbero parse insignificanti. Peccato solo per tre cose: l’impatto ambientale portato dalle decine di corriere di turisti dell’orario 11-17, l’inciviltà di chi lascia rifiuti nonostante la presenza di numerosi bidoni pattumiera e la dabbenaggine di chi porta via la sabbia rosa in bottiglietta come souvenir, malgrado i divieti scritti. Io ho visto tre persone raccogliere sabbia rosa, dal punto in cui stavo; se ogni giorno tre persone fanno così tra qualche tempo questa sabbia rosa non esisterà più per nessuno.

I Cretesi: a questa lista di belle spiagge e siti archeologici, ci sentiamo di aggiungere tra le cose che ci sono piaciute anche la gente che abita quest’isola. I Cretesi devono fare i conti con tre milioni di turisti all’anno che portano tanta valuta pregiata ma chissà a quale prezzo in termini umani. Eppure affrontano la vita con filosofia come solo a loro riesce. In fin dei conti, i Greci sono o non sono stati i primi filosofi al mondo? Non ci sono piaciuti: Kokkini Hani, ma anche tutto il resto della costa nord, vero e proprio supermarket delle vacanze tutto compreso, dove trovi accatastati bar, taverne, negozietti vari, affittacamere. Va bene solo per motivi pratici: vicinanza con il capoluogo, l’aeroporto e luoghi interessanti da visitare.

Loutrò: troppo da cartolina, troppo pubblicizzato, troppo esclusivo, mare non impeccabile. Non sembra neanche di essere a Creta, oserei dire che è la Costa Smeralda di Creta. Non c’è spiaggia libera, si spende un euro all’ora per un ombrellone e due lettini, però scopri che alle 18 il sole già cala e quindi, se sei arrivato alle 16,30 e hai pagato 3 euro, ti dovrebbero restituire 1 euro e mezzo. La parte più bella è il sentiero percorso a piedi da Laviniana attraverso il sito archeologico e la località di Phoenix, che è molto simile a Loutrò però più piccola, più tranquilla, più autentica.

Paleochora: a parte il caldo che negli ultimi giorni della nostra vacanza si è fatto insopportabile, abbiamo scelto la spiaggia a est della località (Chalikia Beach) su consiglio della guida de Agostini, in quanto quella a ovest è troppo frequentata. Peccato che questa spiaggia fosse formata da sassi grossi e quindi piuttosto scomoda (e passi), che il mare fosse un brodo caldo da non portare sollievo all’afa (e passi), ma le trasparenze caraibiche citate nella guida chissà dove le avevano viste, dal momento che il mare sembrava un intruglio di pessima cucina. Neanche allontanandoci di un paio di chilometri (Gialiskari Beach) la situazione cambiava granché. Non ci è piaciuto neanche il paese, troppo commerciale e turistico.

In attesa di giudizio Agios Nikolaos: la visita è rimandata alla prossima volta, perché abbiamo privilegiato le spiagge e i siti archeologici alle città.

Hanià: l’abbiamo visitata poco perché il caldo era notevole, ma non abbiamo mancato il porto veneziano e il museo archeologico. Da rivedere e approfondire.

Rethimnon: anche qui la visita è stata veloce a causa del caldo, limitandosi alla fortezza veneziana ristrutturata coi fondi dell’UE. Da rivedere e approfondire.

Altre dritte: la conoscenza dell’inglese, anche se scolastico, aiuta nella vita di tutti i giorni. Quasi tutti i greci che abbiamo incontrato lo parlano, qualcuno anche molto bene.

Guidare con prudenza, anche sulle strade statali si possono trovare pericolose buche.

Prendere quanto abbiamo scritto come opinioni strettamente personali, in quanto noi non amiamo il caos del turismo di massa, la vita notturna, le località costruite ad arte per i turisti. Abbiamo preferito dare i nostri soldi agli affittacamere locali piuttosto che al villaggio turistico gestito da una catena internazionale. Abbiamo cercato la Creta autentica delle strette strade del sud rubate alla montagna, dove le capre attraversano impassibili la strada mentre tu stai affrontando la salita in prima, dove i Cretesi strappano alla roccia lembi di terra fertile per coltivare ortaggi nelle loro numerose serre. Anche se avevamo letto tanto e visto tanto su internet, Creta è stata una scoperta umana straordinaria. Buon viaggio! Luca e Lucia



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