Tra le braccia di dionisio

25 luglio 2006 – preparativi per la partenza Oggi è il nostro primo giorno di vacanza, domani partiamo per la Grecia, destinazione Naxos, l’isola più grande delle Cicladi. Abbiamo scelto l’isola tra tante ispirandoci ai consigli della Lonely Planet, ci ha colpito soprattutto sapere che qui Teseo abbandonò Arianna, che non rimase disperata...
Scritto da: ClaudiaS
tra le braccia di dionisio
Partenza il: 26/07/2006
Ritorno il: 06/08/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
25 luglio 2006 – preparativi per la partenza Oggi è il nostro primo giorno di vacanza, domani partiamo per la Grecia, destinazione Naxos, l’isola più grande delle Cicladi. Abbiamo scelto l’isola tra tante ispirandoci ai consigli della Lonely Planet, ci ha colpito soprattutto sapere che qui Teseo abbandonò Arianna, che non rimase disperata per molto, trovando consolazione tra le braccia di Dionisio, il dio più venerato dell’isola.

L’altro motivo che ci ha spinto a sceglierla è il fatto che abbiamo in tutto dieci giorni di tempo e che voliamo su Atene (volo Alitalia acquistato a maggio, poco meno di 200 euro). Poi si tratta di prendere un traghetto dal Pireo per raggiungere le Cicladi, e Naxos è una delle meglio collegate e delle più raggiungibili tra le isole, crediamo tutte belle, dell’arcipelago. Inoltre sembra che non ci sia un turismo eccessivamente modaiolo, cosa per noi fondamentale. Grandi spiagge, tranquillità e tanti posti da scoprire, questo è quello che ci aspettiamo, vedremo.

26 luglio 2006 – si parte per un lungo viaggio Eccoci pronti a partire, l’organizzazione della vacanza prevede nelle prossime 24 ore l’utilizzo di ogni mezzo di locomozione inventato dall’uomo. Si comincia con un trasferimento in macchina Ferrara-Bologna, da casa mia a casa di Massimo, poi zaini in spalla fino alla fermata dell’autobus numero 11 che ci porterà nei pressi della stazione dei treni. Da qui eurostar fino a Milano (ovviamente in ritardo). Navetta per Malpensa (ce ne sono ogni quarto d’ora, quindi nessun problema) ed eccoci all’aeroporto in un battibaleno (si fa per dire). Già cotti attendiamo la partenza del nostro volo per Atene, che segnala una mezz’oretta di ritardo. Perfetto. Dovevamo essere là per le 24.30, così arriviamo praticamente alle due. Tra ritiro bagagli e ricerca (rapida grazie al banco delle informazioni aperto e a una gentile signorina che parla bene inglese, come capita spesso in Grecia) del mezzo per arrivare al nostro albergo che si trova in centro città. Arriviamo in una piazza centrale dove fermano i bus dall’aeroporto (che dista oltre 30 km da Atene) alle due e mezza di notte circa…Chiedendoci se valga la pena andare in albergo dato che è nostra intenzione prendere il traghetto dal Pireo (che non abbiamo prenotato) alle sette di mattina! Però pensiamo che almeno una doccia non sarebbe brutto farsela quindi ci avviciniamo a un taxi per farci portare all’Amaryllis Hotel. Attenzione: i taxisti provano a fare i furbi e nonostante si tratta di taxi gialli, quindi ufficiali, ti dicono che la tariffa notturna e tot e rifiutano di accendere il taxametro. Fortunatamente avevamo visto sulla guida che l’albergo si trovava a circa uno-due chilometri dalla piazza dei bus quindi quando il taxista furbetto ci ha sparato 25 euro lo abbiamo gentilmente mandato a quel paese. Ne abbiamo trovato uno più onesto che ce ne ha chiesti 5 e, stanchi di discutere, ci siamo accomodati sul taxi.

L’albergo è un due stelle, abbastanza bettola, comunque molto economico per essere in centro città (59 euro in due con colazione che non abbiamo fatto essendo usciti alle sei di mattina scarse). Diciamo che se uno ci deve passare qualche ora per poi andare al Pireo va benissimo, anche perché è a due passi dalla metro che in venti minuti ti porta al Pireo.

E via con la ricerca del traghetto: secondo l’agenzia-biglietteria traghetti a cui ci siamo rivolti il primo disponibile era quello delle otto, un grande, lento, vecchio traghetto (quelli nuovi della Blue Star sono molto più belli ma a quanto pare occorre prenotarli per tempo). La fregatura vera è stata che ci hanno detto che c’erano posti solo in prima classe e quindi ci siamo spesi 45 euro a testa per le sei ore di traghetto Pireo-Naxos, per stare in un salottino osceno che non si è capito in cosa si differenziasse dalla seconda classe. Forse per le finiture in falso oro delle maniglie. Fatto sta che il viaggio ce lo siamo fatti quasi tutto sul ponte, con relativo principio di ustione di Massimo. Però il traghetto ha viaggiato in perfetto orario e alle due e poco più siamo finalmente sbarcati su Naxos. Terra!!! E che terra! Appena scesi dal traghetto, come preannunciato dalla guida, ci troviamo letteralmente assaliti da una discreta folla di affittacamere che, con volantini e foto in mano, vogliono convincerti per la loro sistemazione. Noi abbiamo scelto un soggetto con il cartello ‘Pension Irene II’ (Naxos Town – irenepension@hotmail.Com, www.Irenepension-naxos.Com), in quanto il posto era segnalato sulla Lonely Planet. Effettivamente la pensione è davvero carina, con tanto di piscina e le rigorose casette bianche e blu. La stanza era spaziosa, con una grande terrazza coperta dove abbiamo fatto delle fantastiche colazioni e anche qualche cena (avevamo la cucina e il frigo in dotazione). Insomma da consigliare, se vi va bene spendere dai 40 ei 50 euro al giorno per la stanza. Si trovano anche camere più economiche, rinunciando a piscina e magari cucina, o spostandosi a dormire fuori da Naxos Città. Ma visto che si va in ferie così poco, perché privarsi! In ogni caso potete rivolgervi, per le sistemazioni e quant’altro, all’ufficio informazioni di fronte all’arrivo dei traghetti (fanno anche servizio di deposito custodito dei bagagli al prezzo di 1,5 euro). 27 luglio – 5 agosto – la vacanza Che abbiamo fatto tutti questi giorni a Naxos? Annoiati? No, è che tutti o quasi i turisti che si vedono da queste parti si spostano tra un’isola e l’altra, sostando al massimo 3-4 giorni in ogni sito. Noi abbiamo scelto di non muoverci da qui. Ci piace scoprire tante cose di un posto e a Naxos una decina di giorni si possono impiegare tranquillamente in questa attività, essendo un’isola grande (480 km quadrati), piena di spiagge immense e calette mozzafiato, e di paesini, anche all’interno dell’isola, che sembrano tanti presepi. Montagne vere e proprie dalle pendici brulle. Capre, tante. Oliveti e vigneti che forniscono ottimi prodotti (provate assolutamente l’aperitivo locale: vino bianco e olive, magari se avete molta fame anche un buon pezzo di pane con l’olio!).

Il mezzo di spostamento migliore a nostro avviso è lo scooter, che si può agevolmente noleggiare ovunque. Naxos Città è piena di bike & car rental, i prezzi sono allineati ma non i mezzi: alcuni hanno moto e macchine nuove, altri meno e attenzione ai freni per le moto, che non è detto funzionino. Un altro punto a cui fare attenzione è l’assicurazione, alcuni rent dicono un prezzo che già la include altri, un po’ più furbetti, sembrano avere prezzi più bassi ma poi si scopre che il costo non include l’assicurazione, o che comunque ci sono strane limitazioni. Per lo scooter consigliamo ScooterMania, a Naxos Città, sulla strada principale che da Agia Anna porta a Naxos, di fronte al Cinema.

Come dicevamo lo scooter permette di coprire discrete distanze, sostanzialmente tutta la costa ovest dell’isola da nord a sud, stazionando a Naxos. E’ la parte più ricca di spiagge e calette. Il costo va dai 10 ai 12 euro al giorno per un 80 di cilindrata. Se invece desiderate farvi tutto il giro dell’isola, o quasi, potete noleggiare un’auto e un giorno è più che sufficiente. Il costo di una Picanto (o auto analoga) è di 40 euro tutto compreso per un giorno, se volete il gippino che fa più figo allora di euro dovete sborsarne 55-60. L’auto conviene prenotarla almeno il giorno prima perché c’è molta richiesta, almeno in luglio-agosto.

Quindi vediamo un po’, le spiagge sono belle tutte ma proviamo a consigliarne qualcuna, in caso non aveste tempo di farvele tutte. Le spiagge: sarebbe arduo metterle in ordine di bellezza, quindi scegliamo di fare una breve rassegna delle spiagge che ci sono piaciute di più da nord verso sud, parliamo sempre del versante ovest di Naxos, quello dove sono collocate la città e la maggior parte, per non dire sostanzialmente tutte, le località turistiche. Iniziamo quindi da Abram beach, una graziosa spiaggia chiusa in una caletta con bei scogli ai lati, dotata di campo da beach volley, trasformabile in campo da calcio, dominata da una taverna molto bella e tipica (vedi più avanti sui consigli su dove mangiare).

Nei pressi di Hillia Vrisi (2 o 3 km dopo Abram scendendo verso Naxos) si trova una meravigliosa caletta, la più bella secondo noi, con uno scoglio di fronte; non ci sono bar o taverne…E se siete fortunati potreste anche trovarvi la spiaggia tutta a vostra disposizione. Ce ne sono diverse in questo tratto di costa, ma questa è di sicuro la più bella, ha anche una zona in ombra. Il mare è blu, ma davvero blu. Cercatela, che merita! Agia Anna verso sud – Plaka, anche se turistica questa spiaggia è davvero bella. Superato il centro abitato dove la spiaggia è più turistica (attrezzata con ombrelloni) e proseguendo sulla strada sterrata che conteggia tutto il litorale fino a Mikri Vigla, ci sono zone dove la spiaggia è praticamente deserta, o comunque non affollata. Vi consigliamo di non scendere fino alla zona della Plaka se c’è vento (eh, il Meltemi non perdona) perché dopo una zona di sabbia grossa (sassolini minuscoli e molto belli tipo cous cous) la spiaggia diventa di sabbia fine fine, molto bella ma scomoda in caso di vento. Inoltre questa zona, verso Mikri Vigla, è particolarmente ventosa (come i accorgerete vedendo le centinaia di vele di windsurf che popolano le acque).

Prima della spiaggia di Mikri Vigla (anche questa molto bella, come Kastraki…Sono spiagge strette ma lunghe chilometri, bianche, con mare blu, come possono non esser belle?), proprio nel Capo, c’è una zona di sassi piatti e comodi, con accesso al bagno non difficoltoso. E’ un posto carino e consigliato in caso di forte vento (non arriva sabbia). Vi accorgerete di essere nel posto giusto se vedete dei camper qua e là (è una zona di campeggio libero autorizzato, a quanto pare!).

Infine segnaliamo a Alyko, sotto a un residence mai terminato, una specie di ‘tempio moderno’, una caletta davvero bella, riparata dal vento. Quella che intendiamo noi è proprio in fondo alla strada asfaltata, sotto alle case non finite, ma lì intorno ce ne sono una serie, crediamo tutte carine.

Basta, andremmo ancora a sud ma ci dobbiamo trattenere, altrimenti finisce che ve le consigliamo tutte le spiagge viste, ma che fare, sono tutte belle, ognuna ha una sua particolarità. Quindi il consiglio è di girare il più possibile, non rimarrete delusi. L’interno: il giro che viene comodo fare è la strada interna che, partendo da Naxos, attraversa l’isola da ovest verso est con tappe Sangri (nelle vicinanze del paesino c’è il tempio di Demetra, segnalato da cartelli), Filoti (la vecchia capitale) – Apiranthos. I paesi che si incontrano non è che siano tutti meritevoli di una tappa ma è assolutamente da non perdere il paesaggio che si gode. Arrivando a Filoti si attraversa la regione della Tragea, con gli uliveti…Un po’ di verde in mezzo a un paesaggio del resto davvero brullo. Mentre vale la pena di visitare il villaggio di Apiranthos, che ha tutte le strade lastricate di marmo bianco, un gioiellino. Da lì si può proseguire verso il porto di Moutsouna, anche in questo caso vale la pena andarci per il panorama che si gode dalla strada, che scende con tornanti (senza paracarri alcuni) in mezzo a montagne brulle. Si arriva sulla costa est dell’isola e si fa un bel bagnetto rigenerante…Strano ma anche qui il mare è splendido! Poi si risale verso nord, verso Apollonas, un paesino molto turistico di mare, che la guida descriveva come grazioso e a noi invece è piaciuto ben poco (se ci venite comunque andate a vedere il Kouros, enorme statua di marmo incompiuta, lasciata adagiata nella cava a pochi passi dal paese). Nessuna particolarità e la spiaggia e la baia sono peggio di tutte le altre che si trovano tornando verso Naxos per la strada che costeggia il versante Nord-ovest.

Infine vi consigliamo di perdervi (nel vero senso della parola!) tra le viuzze della Kora (la parte vecchia della città di Naxos), che vale la pena di visitare sia di sera che di giorno.

La cucina: siamo stati favorevolmente colpiti dalla cucina greca, davvero buona! Noi da italiani medi siamo partiti con la solita convinzione che ‘eh, ma come si mangia e si beve in Italia…’. Ma va! Non ci è mancata proprio per niente la nostra cucina e nemmeno, per una volta, il vino! Davvero buono quello locale di Naxos! Inoltre consigliamo di assaggiare il liquore locale, il Kitron (gusto limone), per noi Kitron batte Ouzo dieci a uno! Quanto al cibo, buona ma un po’ pesante la famosa moussaka. Va assolutamente mangiata, almeno una volta, magari una porzione in due, che le porzioni greche sono belle generose! Buonissimi i formaggi e le varie torte/paste al formaggio. Ma i nostri preferiti rimangono i pomodori e peperoni ripieni di riso, dal nome greco assolutamente impronunciabile e non ricordabile! Ma il sapore si ricorda! Poi noi abbiam mangiato del gran pesce alla griglia, ci piace troppo per optare per la carne, e così niente gyros o souvlaky… Vi segnaliamo solo un paio di posti che ci son piaciuti particolarmente, poi scegliete pure voi, crediamo che si mangi bene un po’ dappertutto. Solo evitate i posti super-turistici (quelli sul porto a Naxos, in città nelle zone iper-turistiche…) che vi rifilano quei piatti, ovviamente, da turista, dove di fianco al polipo alla griglia vi devono mettere per forza le patate fritte e il riso. Orrore! Privilegiate i posti che vi sembrano un po’ più tipici (per forza è tutto un po’ turistico, aimè), quelli che espongono il loro cibo nelle vetrinette, come è usanza fare in Grecia, e dove c’è sovente una signora sorridente, ben in carne e dallo sguardo fiero che vi illustra il suo cibo. Eccone alcuni: Taverna ad Abram beach (non sappiamo il nome ma c’è solo quella, impossibile sbagliare). Forse il posto più tipico e con buoni prezzi che abbiamo provato, essendo in un posto un po’ lontano dai circuiti più battuti dal turismo. Si mangia su una terrazza proprio sopra la spiaggia, la vista del tramonto sul mare vale da sola il prezzo della cena: noi 30 euro in due mangiando abbondantemente e bevendo vino.

Taverna Paradiso, ad Agia Anna, subito fuori dal paese seguendo per la strada sterrata verso Plaka. Il posto è carino, come tanti altri, ma noi ci siamo trovati molto bene, la gente è simpatica e anche se è spesso pieno sono veloci ed efficienti nel servizio. La spesa va dai 25-30 euro in su (dipende quanto pesce si mangia!).

Taverna NapaXeisos (è scritto in greco miiiii???!!!): il posto è al primo piano, con terrazzina, sulla via del porto di Naxos, circa a metà (si accede dalla via più interna parallela a quella del lungo-porto). Domina i locali decisamente più turistici sul molo, è un po’ imboscato ma se lo trovate non sarete delusi. Cucina greca tradizionale, il posto è piuttosto umile, sicuramente più bruttino rispetto agli altri, ma i piatti classici son buoni buoni, la moussaka su tutti, ed è economico (con 16 euro mangi da strafogarti). Varie ed eventuali: non avrete difficoltà se ve la cavate con l’inglese, lo parlano abbastanza bene (a volte molto bene) tutti i greci che si occupano in qualche modo del turista. Insomma, tutti a parte quelli che vanno in giro coi greggi di capre e pecore, o allevano mucche! Il turismo a Naxos, a fine luglio, è per lo più composto da greci (spesso famiglie), tedeschi, ci sono zone dove ci sono solo dei francesi…Una sorta di colonie, mah, non è chiaro. Comunque pochi italiani, e questo per noi è stato positivo, non che siamo esterofili ma estraniarsi completamente dal nostro mondo fa piacere ogni tanto per staccare il più possibile. E’ che gli italiani hanno la facoltà di colonizzare rapidamente tutti i posti dove vanno in massa, riducendoli in breve a brutte copie di Milano Marittima o Riccione (in termini di stile dei locali e dei divertimenti, s’intende). Ah, se vi capita di vedere una nuvola a Naxos, fotografatela, è un evento tanto raro che vale la pena documentarlo.

6 agosto – il rientro Niente di particolare da segnalare sul viaggio di ritorno, è stata proprio come l’andata con una sostanziale differenza, la direzione. Eh sì, non è che avessimo molta voglia di tornare. La prossima volta in Grecia ci staremo di più, magari tre settimane, per vedere come si deve tre isole diverse. Ah, giusto, una cosa da segnalare ci è venuta in mente: arrivando al Pireo alle cinque di mattina, col buio e quasi tutti i posti chiusi, è dura capire dove si prendono i bus per l’aeroporto (bus X96, di fronte al molo 8). L’unico cartello che si trova uscendo dal traghetto segna nella direzione opposta. Cercate il molo 8 e magari chiedete, visto che si tratta del porto più grande della Grecia e orientarsi non è banale!!! Buona vacanza!



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