Londra – Devon – Cornovaglia… Panorami britannici…

Panorami britannici ...
Scritto da: Giovanna Carlot
londra - devon - cornovaglia... panorami britannici...
Partenza il: 13/08/2011
Ritorno il: 19/08/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
AGOSTO 2011

LONDRA – DEVON – CORNOVAGLIA

panorami britannici…

Una manciata di giorni per una vacanza condivisa con la mia amica Carmen. Erica dell’Abaco Viaggi mi aiuta ad organizzare il viaggio. Prima a Londra, per poi continuare e finire il nostro soggiorno nella parte sud-ovest della Gran Bretagna. Raggiungiamo Londra (volo a.r. Ryanair Venezia – Stansted) dove alloggiamo per due giorni presso l’Hotel City Road che si trova nelle vicinanze di Liverpool Station.

Londra

Londra dopo 24 anni! Dal 1987 non c’ero più stata. La mia amica mi offre l’opportunità di ritornarci. Per Carmen è la prima volta. E’ vero due giorni sono pochi per vedere una città come Londra, ma troviamo un compromesso. Prenotiamo in agenzia l’Originale Tour Turistico di Londra (il biglietto vale 24 ore) ed un giro sulla grande ruota panoramica “London Eye”. A Londra presso la Liverpool Station, per comodità, acquistiamo la “bus card” valida tre giorni. Primo giorno. Consultata la mappa degli autobus raggiungiamo con un bus di linea la prima fermata utile per il Tour Turistico. London Bridge. Scegliamo il percorso rosso (auricolari e guida in italiano) che prevede anche la crociera sul Tamigi. Fantastico! Ogni qualvolta vediamo un posto interessante da conoscere, ci divertiamo a scendere per poi ripartire con questi autobus panoramici. Da Tower Bridge arriviamo a Westminster dove scendiamo per la foto ricordo con l’imponente Big Ben alle spalle. Ripartiamo costeggiando i giardini di Buckingham Palace e Hyde Park. Attraversiamo i quartieri residenziali che si trovano tra Oxford Street e Marylebone Road dove c’è il famoso museo delle cere di Madame Tussauds. Passando per l’elegante Regent Street arriviamo a Piccadilly Circus. Un flash… i “punk”! Scomparsi! Le loro creste colorate… gli occhi truccati… i vestiti di pelle nera… le borchie… Questi giovani, così conciati, li ricordo raggruppati in piedi o seduti sugli scalini della Eros Statue. Avevano un atteggiamento strafottente e trasgressivo. Il loro scopo era farsi fotografare da sprovveduti turisti per poi pretendere da loro un pound per la foto. Non era poco con il cambio lira/sterlina! Ora trovo qualche folcloristico balordo, gruppi di ragazzi e molti turisti. Non è solo Piccadilly che mi dà l’occasione di ricordare e confrontare il centro di Londra visitato anni prima. Carnaby Street. Il suo nome e i negozi erano sinonimo di tendenza per la moda di quel periodo. Proponevano abbigliamento ed accessori originali e stravaganti. La ritrovo simile a qualsiasi via pedonale di negozi con le solite marche/firme. Che delusione!

Da Piccadilly proseguiamo a piedi per Buckinghan Palace. Il Palazzo in questi giorni d’agosto è aperto al pubblico e c’è, come dappertutto, la lunga coda di visitatori nell’attesa d’entrare. Verso sera scegliamo il percorso giallo del Tour che ci riporta verso l’albergo. Il bus si ferma in Trafalgar Square invasa dai turisti e poi continua il tragitto oltrepassando l’edificio della Royal Courts of Justice e la bianca mole della St. Paul’s Cathedral.

Secondo giorno. Ferragosto. “Incredible”! Il cielo londinese è azzurro, il sole fa luccicare le torbide acque del Tamigi e la temperatura è ottima. Il battello per la mini crociera sul fiume ci aspetta in prossimità del Tower of London. Una bella foto al Tower Bridge e una per immortalare le imponenti strutture in vetro e acciaio della City Hall. Il natante procede lentamente lungo il Tamigi, mentre lo speaker ci descrive e ci da informazioni su tutto quello che ci circonda… in inglese! Riesco a tradurmi un quarto di quello che dice. Non importa! Alla vista è tutto così interessante, wonderful and “pittoresco”…

Sfruttiamo l’ultima mezz’ora del biglietto del Tour per raggiungere Piccadilly Road. Non potevamo assolutamente farci mancare l’Hard Rock Cafè per l’acquisto della maglietta souvenir. Ci trasferiamo poi in Brompton Road per non tralasciare i grandi magazzini Harrods, naturalmente! Pomeriggio sulla grande ruota. The London Eye. Com’è Londra vista da lassù? Dalle rive del Tamigi la città si estende in quartieri costellati da edifici ultra moderni e da altissimi grattacieli. Alcuni di questi hanno forme bizzarre. Molti sono quelli costruiti con le pareti in vetro e si contrappongono agli ottocenteschi palazzi vittoriani. Deduco, vedendo le diverse gru installate, che Londra non ha nessuna intenzione di fermarsi. Mi dà l’impressione di una città tutta protesa verso il futuro. Sensazione percepita dal momento in cui ho iniziato a percorrere le sue vie. L’austerità incontrata nel mio precedente viaggio diventa un ricordo. In quel periodo Lei si presentava come l’avevo studiata sui libri di scuola, c’era ancora qualche palazzo dai mattoni rossi anneriti dallo smog. Non turbano il suo proverbiale aplomb le violente proteste che scuotono, in questo mese, con saccheggi ed incendi i quartieri periferici più poveri. Noto però i numerosi poliziotti dispiegati per sorvegliare, con discrezione, l’incolumità del pacifico esercito di turisti che occupa il centro. Le vie decorate con cesti di fiori appesi ai lampioni danno il benvenuto ai loro visitatori. Il cielo terso dona aria pulita a Londra e le conferisce un aspetto elegante e curato.

Devon

Il terzo giorno è quasi tutto dedicato al trasferimento verso il Devon, per raggiungere la città di Plymouth. Partiamo da Victoria Coach Station con un autobus di linea. Il veicolo è vecchio e accusa qualche acciacco dovuto all’età. Dentro fa caldo, è sporco e rumoroso. Percorrendo l’autostrada l’autista tiene il finestrino aperto e così il rombo del mezzo si aggiunge ai motori delle auto in transito. Cinque ore di viaggio mi fanno ricredere sulla ottima qualità dei mezzi di trasporto inglesi. Ci fermiamo per una breve sosta in un’area di servizio. Piccola curiosità: al bar prendiamo, in tazze che assomigliano a boccali per birra, degli schiumosi e abbondanti cappuccini in versione “small”. E’ servito anche il formato “big”! Plymouth. La seconda parte del nostro soggiorno in terra britannica lo trascorriamo in questa città. “Camelot”, è il nome dell’albergo dove alloggiamo. Fa parte di un complesso d’imponenti edifici adiacenti al parco panoramico Hoe situato lungo il Sound. La Città circondata da verdeggianti colline, si protrae verso il mare. E’ un antico porto. Fu nel passato importante scalo marittimo e militare. Plymouth subì i bombardamenti della seconda guerra mondiale che distrussero il suo centro. Venne ricostruito con grandi e spogli edifici in cemento. La parte interessante e caratteristica della città è il Barbican. Il quartiere si affaccia sulla grande darsena per imbarcazioni da diporto. In occasione dell’importante regata che si sta svolgendo, alla banchina sono attraccate numerose barche a vela da competizione e tutta l’area è in gran fermento. Il luogo conserva edifici storici, tra questi la vecchia distilleria la Plymouth Dry Gin. Scendiamo verso il Barbican dalla Promenade. La via, parallela al mare sovrastata dall’inconfondibile Smeaton’s Tower il faro a strisce bianche e rosse, attraversa il parco Hoe. Nella graziosa e antica Strand Tea Rooms, è l’ora del tè. La stanza, dal basso soffitto, è addobbata con un’infinità di piattini da dolce appesi alle travi di legno e in ogni dove tazze da tè e teiere dalle varie forme. Appesi al muro immagini di re e regine della passata monarchia inglese. Ci viene servito il tè. La teiera indossa un pullover di lana azzurro dove spicca vezzosa una barchetta rossa. Ottima anche la torta al limone. Atmosfera accogliente “Old England”. Scegliamo per cenare un ristorante ricavato in un vecchio edificio in pietra con vista sulla darsena, la China House. Ai tavoli sono serviti degli abbondanti piatti di “fish and cheps”. Apprezziamo la sua cucina ed anche i modici prezzi. Tra le varie manifestazioni che si svolgono nel periodo estivo c’è la competizione nazionale di fuochi d’artificio. I momenti della kermesse coincidono con le date della nostra permanenza nella città. Ed è così che insieme ad altre migliaia di persone sedute sul verde tappeto del parco, per due sere, ammiriamo grandi spettacoli pirotecnici che nella notte illuminano il mare di Plymouth .

Cornovaglia

Un lungo ponte unisce il Devon alla Cornovaglia. Mentre lo attraversiamo una giornata dal tempo incerto ci accompagna per una breve gita verso due località marine della Cornovaglia. Polperro e Looe. Piove a Polperro, romantico porticciolo di pescatori. All’ingresso un antico mulino dalla grande ruota in legno. Munite di ombrello ci inoltriamo verso il suo centro. L’odore di mare si mischia a quello inconfondibile di terra bagnata. Intorno a noi colori intensi accesi dalla pioggia. Copiosi cespugli di ortensie e una grande varietà di fiori adornano i giardini e le abitazioni che costeggiano la via. Le casupole, aggrappate alle pareti dell’insenatura che porta al mare, hanno tetti d’ardesia macchiati di muschio. Gli infissi colorati spiccano su pareti di pietra grigia o su muri coperti di calce. Percorriamo un labirinto di stradine affiancate da negozi di souvenir, dolciumi e altro. In una piazzetta di fronte ad un vecchio pub una croce celtica. A causa della bassa marea il piccolo porto è in secca. Le barche dei pescatori ormeggiate attendono pazienti che il mare rientri. Stormi di gabbiani approfittano del momento per cacciare i granchi nascosti sotto la sabbia. Ho una sensazione di serena tranquillità. Mi rimangono impresse immagini dove il tempo trascorre lento immortalate come in una cartolina. Rientriamo dalla passeggiata all’ora di pranzo. La vetrina di un forno ci invita ad entrare. Allineati in perfetto ordine sul bancone del negozio i fragranti e tipici pasties. Fagottini di pane farcito. Ne scelgo uno con formaggio e cipolla.

Looe. Simili, come due gemelle, le cittadine di East Looe e West Looe. Pittoreschi edifici sfilano speculari sulle rive opposte del fiume Looe. Un ponte a sette archi del XIX secolo unisce le due sponde. La località è meta turistica. Tra uno scroscio di pioggia e l’altro, il tempo ci grazia con qualche spiraglio di sole. La via principale di East Looe ci conduce alla spiaggia e al lungo pontile che la separa dalla foce dell’omonimo fiume. I gabbiani spadroneggiano e si rincorrono facendo un gran chiasso tra i tetti delle caratteristiche ed eleganti dimore. Turisti infreddoliti passeggiano lungo il bagnasciuga. La bassa marea scopre un ulteriore pezzo di arenile che si protrae verso il ponte. Uno scorcio di Cornovaglia. Un assaggio. Suggestivo mondo legato alla leggenda di Re Artù. Ritornerò e mi auguro fra non molto…

Giovanna Carlot

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