Tour in Giordania

Provare l'emozione di scoprire i tesori di un Paese accogliente e ricco di cultura, dai paesaggi unici che ti tolgono il fiato
Scritto da: pelustex
tour in giordania
Partenza il: 05/01/2017
Ritorno il: 12/01/2017
Viaggiatori: 3
Spesa: 1000 €
Non nascondo che prima della partenza le preoccupazioni legate a questo viaggio sono state tante, la concezione Europea del Medio Oriente inibisce molto, tanto che tutte le persone con cui parlavo di questo viaggio mi chiedevano se non fosse pericoloso.

Ho letto tantissimo sulla Giordania prima della partenza: diari di viaggio, recensioni, guide turistiche ma niente rende veramente l’idea di che cos’è questo magnifico Paese…e SI’, la risposta a quella domanda che tutti ti pongono e che ti fai anche tu quando nasce l’idea di partire: Sì è un Paese sicuro, una primula rossa in un territorio martoriato da guerre e sofferenza, è senza dubbio un’oasi di pace e i Giordani ti aiuteranno a sentirti a casa come in poche parti del mondo. La Giordania ti entra dentro, abbatte i pregiudizi e ti arricchisce.

In Giordania le donne devono portare il velo? No, non è necessario, nella capitale la maggior parte delle donne non lo portano, diversa la situazione nel resto del paese dove soprattutto al Sud non è difficile vedere donne con il Niqab. La differenza tra la Amman e il resto del paese è enorme, Amman è molto occidentalizzata non farete fatica a vedere minigonne, scollature e donne al volante specialmente nella zona Est. Sono molto più conservatori nei piccoli paeselli di campagna dove non ci sono scuole e si vive di pastorizia e agricoltura. A nessuna turista è richiesto di mettere il velo (tranne se visiterete le Moschee, ufficialmente l’unica aperta ai turisti è ad Amman) e non vi sentirete mai a disagio a non averlo.

Il periodo invernale è adatto per andare in Giordania? Non è sicuramente il migliore ma in generale il Pese non è così freddo, le temperature in giornate di sole in pianura si aggirano intorno ai 10-15 gradi, diversa la situazione sulle alture o nel deserto dove si arriva facilmente a 2-3°. La cosa che ci ha infastidito di più è stato il vento freddo e le giornate corte, bisogna alzarsi presto perché alle 17:00 non c’è più luce e i siti chiudono.

La Giordania è un Paese economico? No non lo è, da turista non è un paese economico, il cambio è sfavorevole e le banche ne approfittano molto. Basti pensare che l’ingresso a Petra costa 50 JD (che corrispondono a circa 70 euro) il ministro del turismo Giordano però per disincentivare il turismo di giornata permette l’acquisto di un Pass acquistabile da chi trascorre almeno 3 notti nel Paese che dovrebbe essere un MUST per tutti i turisti ma che è poco pubblicizzato, il Jordan Pass vi farà risparmiare veramente tanto perché include: Ingressi a tutti i monumenti statali compresa Petra e il visto di ingresso al prezzo di soli 70 JOD (circa 90 euro) www.jordanpass.jo/Default.aspx.

Gli hotel costano pressappoco come in Italia, per il pranzo e la cena calcolate intorno ai 15€ al ristorante.

Come muoversi in Giordania? Una delle cose che vi impressionerà di più è il traffico della capitale che raccoglie quasi tutta la popolazione dello Stato. Non ci sono mezzi pubblici quindi tutti si riversano in strada con la propria auto ed è la giungla. I pedoni attraversano ovunque e stà agli automobilisti schivarli, spesso inchiodano all’ultimo minuto, credo che questa cosa li diverta molto. Noleggiare la macchina è possibile ma non consigliato…anche solo uscire da Amman può essere un impresa non da poco. Guidare fuori dalla capitale è semplice ma la segnaletica stradale e gli incroci rendono difficile l’orientamento.

Noi abbiamo optato per auto a noleggio con autista privato, ottimo rapporto qualità-prezzo http://jordania-aventura-drivers.com. Ok, ora che ci siamo fatti un idea di dove andremo a finire, è ora di partire, e così il 5 Gennaio la sveglia è suonata alle 4.45. Il volo Austrian Air con scalo a Vienna (€ 340 a/r) parte alle 7.05 dall’aeroporto di Malpensa e dopo 6 ore di volo arriviamo ad Amman. Il primo impatto con la città è quasi rassicurante, aeroporto moderno procedura di ingresso nel paese semplice ma attenta, con il controllo del passaporto ti effettuano anche lo scan degli occhi. Fuori dall’aeroporto si può prendere il bus pubblico che fa solo due fermate ma in arabo è incomprensibile capire dove si fermi e il taxi collettivo al “modico” prezzo di 20 dinari. Optiamo per il taxi collettivo e in circa 45 minuti arriviamo all’hotel. Abbiamo prenotato strutture 1 o 2 stelle, lo standard degli hotel in Giordania non è molto differente da quello Italiano, con una sola differenza: nonostante la bassa categoria scelta tutti i letti erano veramente comodi, scordatevi le brandine degli hotel Italiani una o due stelle, qui si dorme bene! Peccato solo che nonostante la prenotazione con booking, una volta arrivati al Rafi Hotel (www.rafihotel.com, camera tripla 90JOD) ci comunicano che c’è stato un problema idraulico e che ci devono mandare in un’altra struttura poco lontana da li. Per nulla contenti della notizia tentiamo di contattare booking.com ma dopo svariati minuti di attesa ed aver controllato le recensioni abbiamo accettato la riprotezione alla Guest House Villa Dia, vicino a Rainbow street. Un ragazzo che lavora al Rafi Hotel ci ha accompagnato alla nuova sistemazione e ci ha pagato anche il taxi. Una volta nella spaziosissima camera non ci rimaneva che docciarci e uscire per un Kepab.

Giorno due

Sveglia presto per la visita alla capitale, forse resterete delusi. La città è un insieme sterminato di case monocolore, non ci sono piazze o scorci di nessun genere nonostante sia tutto un su e giù per le colline. Prima tappa la Moschea di Re Abdullah (chiusa ai turisti il venerdì) decidiamo di proseguire e arriviamo a piedi fino alla cittadella.

Ingresso incluso nel Jordan Pass visitiamo questa piccola città Romana del quale rimangono interessantissimi resti di templi e palazzi, la visita è accompagnata dal suggestivo canto del muezzin.

Il venerdì è un po’ come se fosse domenica, non c’è in giro nessuno tranne in moschea, di turisti nella capitale se ne vedono pochi. Finita la visita ci rechiamo al teatro romano con il pomeriggio ancora da organizzare.

Vagabondando per il centro abbiamo notato una agenzia viaggi-galleria d’arte aperta, una rarità il venerdì, così decidiamo di entrare e conosciamo la nostra guida per il pomeriggio che in un batter d’occhio ci organizza la visita alle “Cattedrali del Deseto”! Essendo tardino, il sole tramonta alle 17:00, e la strada da percorrere tanta scegliamo solo due “cattedrali” su tre, rinunciamo a quello più distante da Amman. Consiglio vivamente di affidarsi a Mohamed per organizzare qualsiasi tour in Giordania (Telefono: 00795568654 – email mvstudy@yahoo.com) la sua cordialità vi rimarrà nel cuore. Ama profondamente il suo paese e sarà lieto di raccontarvi tutti gli aneddoti e la storia dei posti che visiterete. Dopo la visita rientriamo ad Amman e ci prepariamo per la cena, Mohamed ci consiglia un ristorante molto amato dai Giordani Hashem specialità: Felaffel (non fanno altro quindi non chiedete il menù, non ce l’hanno)

Giorno 3

L’autista prenotato dall’Italia ci aspetta la piano di sotto per iniziare il tour, la giornata prevede la visita a Umm Quais e Jarash. Umm Quais non colpisce particolarmente, sono rovine romane di un sito molto grande citato anche dalla Bibbia purtroppo non è molto organizzato è ancora visibile il teatro romano resti di un tempio e della città che si snoda attorno al decumano, si arriva all’estremo nord del Paese più che altro per la vista: si dominano Palestina e Siria. Peccato che il giorno era abbastanza fosco e non ci ha permesso di vedere un granché.

Dopo pranzo a buffet su consiglio del nostro autista Wails, inizia la visita di Jaresh e qui rimarrete senza parole: un grande sito archeologico romano, conservato molto bene. E’ ancora possibile vedere resti di templi antichi, piazze, bagni e chiese. Richiede almeno 3 ore la visita completa, vi lascerà d’incanto. Facciamo di nuovo ritorno ad Amman per cena, questa volta scegliamo un ristorante occidentale e ci mangiamo un buonissimo e molto economico Hamburger in Raimbow street.

Giorno 4

Si parte per il Mar Morto, di buona mattina ci spostiamo verso sud est. Dopo un paio d’ore di auto arriviamo alla spiaggia del Dead Sea Spa. Tutte le spiagge sul Mar Morto sono a pagamento, e i prezzi per l’accesso sono piuttosto alti. Scegliamo una struttura privata per paura di trovare la spiaggia troppo sporca. Purtroppo c’è moltissimo vento e riusciamo a stare un spiaggia non più di 2 ore ma facciamo comunque il bagno perché provare l’esperienza di galleggiare fluttuanti nel mare è irresistibile. Risalendo (nonostante il costo spropositato di 20 JOD a testa) scopriamo che le docce sono fredde, ci sciacquiamo velocemente e andiamo a mangiare alla spiaggia pubblica (l’ingresso 18 JOD) che scopriamo essere molto bella con tutti i servizi a dispersione dei turisti, insomma niente da invidiare a quella privata in cui abbiamo fatto il bagno. Dopo Pranzo il nostro autista ci accompagna al castello crociato di Shobak, purtroppo abbiamo dovuto saltare Kerak per lo spiacevolissimo attentato successo a fine dicembre e per cui hanno chiuso il sito.

Shobak è arroccato su una collina, sono conservate delle rovine molto interessanti ma solo con visita guidata perché è necessario dare un senso alla rocca. Gli ambienti del castello sono ancora intatti: Chiesa, Moschea e scuola, inoltre ci sono resti di iscrizioni ancora da decifrare e spazi ancora da scoprire. Ci sta lavorando l’università di Firenze che da Maggio per tre mesi prosegue con gli scavi.

Infreddoliti torniamo in macchina con destinazione Petra. Soggiorniamo nel paese vicino al sito archeologico Wadi Musa. Come tutti i villaggi è abbastanza bruttino…non hanno molto senso estetico i Giordani in fatto di architettura. Mangiamo in un ristorante che fa piatti tipici e anche zuppe e torniamo in hotel(Al Rashid Hotel- 78JOD, camera tripla 2 notti con colazione) emozionati per il giorno seguente.

Giorno 5

Eccoci alle 8:00 del mattino al cancello di ingresso, la cosa migliore del viaggiare in questo periodo è che ci sono pochissimi turisti e possiamo goderci la magnificenza del sito. Con il Jordan Pass ci rechiamo subito ai tornelli e da lì imbocchiamo il Siq, non prendiamo carrozza e cavalli ma ci rechiamo a piedi percorrendo tutti gli 800 metri e godendoci la spettacolare luce che sfiora la pietra rossa fino ad arrivare al tesoro. Quando si inizia a intravedere il tesoro, la tomba più famosa del sito, capisci già che è estremamente imponente e quando ci arrivi davanti rimani senza parole.

Una facciata alta 40 metri e larga 20 scavata nella roccia con una precisione maniacale rimasta praticamente intatta, rimaniamo ad ammirare quella meraviglia facendo moltissime foto circondate da Beduini e i loro cammelli. Difficile proseguire ma ci sono tante cose da vedere e il tempo è poco.

Proseguiamo superiamo il teatro, fino ad arrivare all’enorme tempio romano, con tanto di guardie che lo custodiscono. Proseguiamo passando il tempio greco e iniziamo la salita verso il monastero. In un oretta raggiungi una seconda tomba, ancora più grande del tesoro di un impressionante imponenza. Lì ci godiamo un buon tè chiacchierando con i beduini del luogo. Tornando ci fermiamo alle tombe reali, alla chiesa bizantina e uscendo vediamo il museo dedicato ai Nabatei, veramente molto bello!

Rientriamo stanchissimi alle 18:00, non abbiamo le forze né per vedere il tramonto né per assistere al Petra by night, andiamo a cena nel nostro ristorante di fiducia e poi a letto.

Giorno 6

La mattina sveglia presto in direzione Piccola Petra, il vento non ci permette di visitarla con la giusta calma, dopo Petra però il sito non si rivela di grande interesse. Il nostro autista ci attende all’uscita per condurci al Wadi Rum. Quando arriviamo alle porte del deserto il paesaggio cambia totalmente, i controlli si intensificano. Al centro accoglienza ci aspetta la nostra guida, Nadjal che ci carica sul suo Pick-up abbastanza ammaccato e ci porta al nostro campeggio beduino (www.wadirumgreendesert.com). Ci fa accomodare nella tenda principale in attesa de pranzo, notiamo subito che siamo gli unici in tutto il campeggio e scopriamo che la tenda non è riscaldata…è pieno giorno e con il vento freddo che tira capiamo già che la notte sarà dura. L’autista ci spiega che i turisti sono pochi, soprattutto in bassa stagione. Non ci lasciamo scoraggiare dalla notizia e dopo un leggero pasto iniziamo la nostra escursione fino al tramonto in 4×4. Il deserto è magnifico, ti chiede di essere ammirato, di perdere completamente l’orientamento e ti avvolge completamente.

Ci fermiamo in tre punti differenti ad ammirare il paesaggio, lì ci sono dei “piccoli negozi” dove i beduini vendono il tè e l’hennè, ci accolgono calorosamente decorandoci le mani e gli occhi e offrendoci una tazza del loro infuso. Su una roccia ci fermiamo ad ammirare il sole scendere e prima che faccia completamente buio rientriamo in tenda.

La cena è servita alle 18.20, l’autista ci saluta e torna al villaggio e noi rimaniamo con suo cugino che sfortunatamente non parla inglese. Mangiamo insieme del pollo cotto nella sabbia e ci riscaldiamo intorno al fuoco bevendo tè. Non possiamo ammirare le stelle perché la luna piena illumina quasi a giorno la sabbia.

Giorno 7

Siamo sopravvissuti alla notte sotto pesantissime coperte di pelo di cammello e abbiamo anche dormito dignitosamente. Dopo la colazione dobbiamo tornare al centro visitatori, il nostro autista ci aspetta per accompagnarci all’ultima tappa del nostro viaggio Madaba. In quattro ore raggiungiamo la cittadina, anche lei molto brutta. Dopo una veloce sosta in hotel (Moab Land Hotel 28 JOD, camera tripla, due notti con colazione) scendiamo a pranzo e ci rechiamo al Monte Nebo. E’ un sito privato, non incluso nel Jordan Pass, ingresso 2 JOD. Si dice che su quella collina sia stato sepolto Mosè. Il sito vanta delle pietre consacrate dal Papa Giovanni Paolo II, una bellissima croce in ferro battuto e i resti di una grande chieda dove sono conservati bellissimi mosaici.

Inoltre c’è una bella la vista sulla Palestina ma la foschia non ci lascia vedere molto… Nel sito oltre a noi ci sono diversi turisti Arabi che lo visitano, sono rimasta colpita da un gruppo di donne di varie etnie e religioni che erano in visita, una di queste indossava il Niqab. Visitiamo anche la chiesa ortodossa in centro con il mosaico della carta geografica della Palestina e il parco Archeologico dove scopriamo delle vere e proprie opere d’arte, la guida del museo ce le scopre una ad una spruzzando dell’acqua facendoci scoprire i bellissimo colori. Ci dedichiamo allo shopping in via degli artigiani e la sera andiamo a cena con dei ragazzi conosciuti nel deserto.

Giorno 8

Ultimo giorno purtroppo in questo bellissimo Paese, la mia mente ripercorre tutte le meraviglie viste e le tante cose che non abbiamo visto. La Giordania è piccola ma ha un numero di siti enormi e in otto giorni devi selezionarli accuratamente.

Le ultime ore le trascorriamo al sito di Umm al Rasas, Sito Unesco che nasconde dei resti di chiese antichissime. Purtroppo è abbastanza lasciato a sé stesso al di là di 3 chiese che contengono alcuni mosaici enormi, i più grandi dell’area ancora intatti che ti tolgono il fiato. Per il resto sono rovine non ancora catalogate e i lavori archeologici purtroppo si sono fermati.

L’aereo è alle 16:00, ci avviamo all’aeroporto, salutiamo l’autista e poche ore dopo torniamo in Italia.



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