Giordania con Tour individuale

Come sfruttare al meglio il tempo per visitare la Giordania in pochi giorni
Scritto da: clod1973
giordania con tour individuale
Partenza il: 19/05/2010
Ritorno il: 23/05/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Da tempo io e mio marito volevamo visitare la Giordania ed in particolare vedere Petra. Quale occasione (o scusa) migliore se non il festeggiamento del nostro decimo anniversario di matrimonio? Abbiamo però deciso all’ultimo momento ed avendo pochi giorni di ferie abbiamo optato per un “week-end lungo”. Abbiamo contattato tour operator, sia in Italia che in Giordania, che ci hanno chiesto cifre spropositate. Tra l’altro, noi non siamo amanti dei tour organizzati. Avendo poco tempo, e volendo ottimizzare i tempi, abbiamo deciso di fare un tour individuale. Abbiamo acquistato il volo direttamente da internet, ed abbiamo contattato, grazie ad un racconto di altri Turistipercaso, il nominativo di una guida locale, che organizza tour individuali su misura, alla quale abbiamo espresso le nostre esigenze. Dopo poche ore ci ha risposto, dandoci alcuni possibili itinerari (comprensivi di hotel) e il relativo costo. E’ stata una scelta azzeccata, perché meno costosa rispetto ai tour di gruppo, e con un livello di libertà INFINITAMENTE più elevato. Ecco il resoconto del nostro viaggetto: Mercoledì pomeriggio: partenza Arrivo il mercoledì sera alle 19.55 con volo diretto da Milano Royal Jordan. Dopo il disbrigo delle formalità doganali, troviamo ad attenderci il nostro autista, guida ed accompagnatore, Sabbah. Partiamo subito per Petra, fermandoci solo per cena (kebab) in un locale lungo la strada. Arriviamo a Petra prima di mezzanotte e pernottiamo al Silk Road Hotel, un 3 stelle dignitoso. Il Silk ha l’enorme vantaggio di essere vicinissimo all’ingresso visitatori di Petra. Giovedì Ci svegliamo alle 7.30 ed alle 8.15 siamo davanti alla biglietteria: il biglietto include un passaggio a cavallo (circa 1Km) fino all’ingresso del Siq, la visita guidata di circa 2,5 ore. Decidiamo di seguire la guida per renderci conto dell’ampiezza del sito ed avere qualche nozione storica. La guida è un “missile”, probabilmente è interessata ad accompagnare il maggior numero di turisti possibili, per racimolare mance. In ogni caso, ci rendiamo conto, piantina alla mano, dei possibili percorsi e deviazioni interessanti e, al termine del “percorso guidato”, estraiamo dallo zaino la Rough guide per proseguire da soli la nostra visita. Decidiamo di andare al Monastero. Anche se avete poco tempo per stare a Petra, non potete perdere questa meraviglia per 2 ragioni: 1) ha poco da invidiare al Tesoro, 2) la vista del deserto dall’alto è magnifica. Molti tour organizzati salgono al pomeriggio, noi siamo saliti per le 13 circa e c’era pochissima gente: spettacolare! Abbiamo fatto la salita a piedi, ma a mio avviso conviene risparmiare le energie e farlo a dorso di mulo, perché ci si impiegano 20 minuti anziché un’ora e soprattutto si evita la faticaccia della salita. Del resto, la strada per salire e scendere è la medesima, quindi si possono fare le foto scendendo a piedi (con il mulo la discesa è sconsigliata in quanto pericolosa). Tornati dal Monastero, facciamo il percorso a ritroso: la Fortezza, la strada delle Colonne, il Nympheum, le Tombe reali. Ci soffermiamo a fare foto ai giochi di forme e colori delle rocce, poi riprendiamo la visita del Teatro. Dopo la pausa per un thè alla tenda beduina, io decido di avventurarmi per l’altare del Sacrificio: è una salita di 40 minuti e quando arrivo in cima la stanchezza si fa sentire…forse è stata più saggia la scelta di mio marito di riposare ai piedi della scalinata! Viste le distanze, sono ormai le 17 passate, quindi torniamo al Tesoro: è bellissimo anche senza la luce diretta del mattino, anche perché nel tardo pomeriggio c’è molta meno gente. Facciamo le foto di rito davanti alla facciata, approfittando del fatto che ci sono pochissime persone e riusciamo quindi a immortalare il sito senza turisti davanti all’obiettivo della fotocamera. Ed infine, ripercorriamo il Siq a piedi, rimpiangendo di non avere il cavallo al ritorno. All’uscita troviamo il nostro autista Sabbah, che mentre noi eravamo a visitare Petra ci ha procurato i biglietti per il Petra by night. Abbiamo giusto il tempo di farci accompagnare in hotel, docciarci, e cenare, e già dobbiamo ritornare al sito. Petra by night comincia alle 20.30. E’ un evento che si ripete 3 giorni a settimana, se non ricordo male lunedì, mercoledì, giovedì. Chi ha il biglietto può accedere al sito, al buio, con l’illuminazione delle stelle e di un numero incredibile di candele disseminate lungo il percorso. Il tragitto va fatto in silenzio e, arrivati davanti al Tesoro, si ammira la sua bellezza sotto le stelle. Viene servito un thè beduino, si ascolta la musica beduina, e poi pian piano si ripercorre il Siq. Attenzione: di giorno c’è caldo, ma la sera non dimenticate la felpa. La temperatura nel nostro caso si è abbassata di almeno 15 gradi! Per fortuna noi eravamo attrezzati… Ritorniamo in hotel alle 23.30, esausti, ma… ne è valsa la pena! Venerdì Visitiamo la Piccola Petra e ci fermiamo lungo la strada per fare alcune foto assolutamente imperdibili. Sabbah è eccezionale in quando non aspetta che siamo noi a chiedergli di fermarsi, ma ci indica lui i punti più belli e ferma l’auto, scende con noi e ci chiede se vogliamo che sia lui a scattarci qualche foto. Dopo la visita alla Piccola Petra, carina soprattutto perché ha una pittura ancora conservata, riprendiamo il tragitto, destinazione deserto del Wadi Rum, per passare una notte in campo tendato nel deserto. Durante il tragitto ci attraversa la strada un branco di cammelli, e ci sono anche 2 piccoli, che sembrano peluches. Arriviamo al Wadi-Rum nel primo pomeriggio: riposiamo un paio d’ore e alle 16 ci aspetta il tour in jeep. Concordiamo un tour di 3 ore, per goderci il tramonto dal deserto. Il vantaggio di avere un tour individuale è che sulla jeep siamo solo io e mio marito, e non abbiamo altri mezzi al seguito, quindi possiamo effettivamente assaporare il silenzio del deserto. Arriviamo ad uno spettacolare ponte di pietra sulla sabbia, scavato dal vento, e ci arrampichiamo per fare la foto di rito sopra il ponte. Poi ci appostiamo su un’altura di roccia per godere del tramonto, che cambia il colore delle rocce e della sabbia. Ritornati al campo, ci facciamo una doccia, e poi Sabbah ci dice di sbrigarci perché non possiamo perdere lo Zerb. In questo campo cucinano l’agnello e il pollo in speciali contenitori sepolti sotto la sabbia, facendo cuocere quindi la carne per 12 ore, a fuoco lento (il piatto si chiama appunto Zerb). Assistiamo alla dissepoltura della nostra cena, che effettivamente è squisita. Dopo cena, un gruppo di turisti spagnoli intona una sorta di Karaoke, Sabbah si accorge che non siamo molto interessati, quindi si arma di torcia e ci accompagna su una duna vicina al campo a vedere le stelle. Sabato Ripartiamo: la strada è lunga perché vogliamo fare un pezzo di Strada dei re e risalire fino al Mar Morto. Facciamo la prima sosta a Karak, per vedere il castello. Lo giriamo in un’oretta. Facciamo un pezzo di strada dei re, poi decidiamo di andare a vedere il canyon del Mujib: spettacolare! Scendiamo e risaliamo dall’altro versante, fermandoci per fare foto e godere del panorama mozzafiato. Poi proseguiamo fino a Madaba, dove andiamo solo a vedere la chiesa di San Giorgio e il mosaico con la mappa del mondo. Di nuovo in macchina, arriviamo al Monte Nebo, per vedere il luogo in cui è morto Mosè. Ed eccoci di nuovo in auto, alla volta del Mar Morto. Arriviamo alle 17 circa alla spiaggia di Amman Beach. Ci preoccupano i pullmann parcheggiati nel parcheggio, ma appena entrati ci rendiamo conto che la gente sta uscendo. Ci mettiamo in costume e … finalmente a mollo. Io mi cospargo anche di fango, giusto per non farmi mancare nulla. Sabbah ci porta un giornale per fare le solite foto di rito, mentre leggiamo in acqua, con i piedi in aria. E’ possibile stare in acqua fino alle 19, ma alle 18 la spiaggia si svuota, al punto che in spiaggia rimaniamo in 3: nel vero senso della parola, ovvero io, mio marito, ed un signore giordano. Alle 18.45 il sole comincia ad abbassarsi, io mi trovo da sola in acqua e ho davanti a me le torri di Gerusalemme, mentre il mare è di un colore giallo che non ho mai visto prima, tinto dai raggi del sole che tramonta. Esco dall’acqua giusto per godermi il sole che sparisce in pochi secondi dietro la montagna, io e mio marito ormai siamo rimasti i soli in spiaggia. Dopo il tramonto, ci dirigiamo verso l’uscita: troviamo Sabbah sorridente, ha capito che abbiamo apprezzato quel magico momento. E’ ora di andare ad Amman. Siamo così stanchi che, arrivati in hotel, ceniamo e poi andiamo a letto. La giornata è stata a dir poco intensa. Domenica Abbiamo il volo alle 10.55, ma il nostro autista ci riserva ancora una sorpresa: ci porta a fare un rapido giro di Amman, per ammirare la Cittadella, il teatro, e la famosa moschea di Hussein. E’ ora di lasciare la Giordania: ci separiamo dalla nostra guida, che ha reso speciale il nostro anniversario di matrimonio, facendoci apprezzare tanti aspetti della Giordania in così poco tempo. Abbiamo trascorso dei giorni stupendi, che rimarranno impressi nella nostra memoria, ma anche nelle 600 foto scattate! Ci sentiamo quindi di consigliare il suo indirizzo a tutti gli amici di Turistipercaso e di ringraziare gli amici che hanno pubblicato su Turistipercaso il racconto “3 amici, un paese fantastico e un nuovo amico” dal quale abbiamo attinto le informazioni per contattare Sabbah.


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