La neve delle Ande e vivere Buenos Aires

L’idea di questo viaggio un po’ strano, dall’altra parte del mondo al freddo nei giorni più caldi dell’estate nell’afosa Milano, nasce in primavera essenzialmente per tre motivi: una fame di neve difficile da saziare, la voglia di una vacanza – avventura diversa da quelle fatte fino ad allora e l’infortunio capitato ad Ale...
Scritto da: redeirider
la neve delle ande e vivere buenos aires
Partenza il: 13/07/2006
Ritorno il: 28/07/2006
Viaggiatori: in coppia
L’idea di questo viaggio un po’ strano, dall’altra parte del mondo al freddo nei giorni più caldi dell’estate nell’afosa Milano, nasce in primavera essenzialmente per tre motivi: una fame di neve difficile da saziare, la voglia di una vacanza – avventura diversa da quelle fatte fino ad allora e l’infortunio capitato ad Ale all’inizio dell’inverno, che sostanzialmente gli ha fatto saltare la stagione.

Ma veniamo al dunque, al nostro magnifico viaggio…Al 13 LUGLIO 2006: 13 Luglio: Ancora inebriati dal Mondiale vinto, rischiamo di dover rinunciare al viaggio e prenotazioni in Argentina annesse a causa del fallimento della Varig. Avevamo prenotato circa un mese e mezzo prima un volo Malpensa – San Paolo – Buenos Aires e confermato fino ad una settimana dalla partenza (tante le telefonate fatte dopo le prime avvisaglie di problemi economici alla Varig e sempre conferme quasi sorprese delle nostre richieste). Ad una settimana esatta dalla partenza riceviamo la telefonata che il volo intercontinentale era cancellato e che avremmo avuto nessuna ricopertura su altro volo, ma solo rimborso delle spese se avessimo rinunciato (cosa poi effettivamente avvenuta nel giro del mese successivo). Così passiamo due giorni da incubo alla ricerca di un qualche volo che ci potesse portare a Buenos Aires a prezzi accettabili e quando volevamo noi (vacanza non spostabile per problemi di ferie e prenotazione della settimana a sciare a Las Lenas già pagata). In extremis riusciamo a trovare con edreams una soluzione alternativa: Milano – Madrid – Buenos Aires prima con Air Europa e poi con Air Madrid (1260 euro a testa, visto che mancano 4 giorni alla partenza non possiamo lasciarcelo scappare). Arrivati a Madrid scopriamo che nel cuore della notte faremo scalo a Fortaleza in Brasile (non c’è nessuna segnalazione di questo al momento della prenotazione). Con circa un’ ora e mezzo di ritardo (sapremo poi da amici argentini che viaggiano spesso con Air Madrid quanto siamo stati fortunati con questo ritardo minimo, di solito i ritardi si contano in giorni con questa compagnia…). Il volo è lungo, ma passa abbastanza perché tutto di notte.

Arrivati a Buenos Aires troviamo l’autista che ci aspetta (prenotato col pacchetto settimana bianca) e ci porta al Tango B&B (prenotato su internet, su segnalazione dell’ottima agenzia Studio Ciotti che ci ha organizzato la prima parte del viaggio, quella sulla neve; 25 USD la camera doppia con bagno in comune, 35 USD la camera doppia con bagno privato. Sempre con colazione inclusa): è nella zona di Belgrano, bel quartiere residenziale di Buenos Aires e molto comodo sulla linea verde del “Subte” per andare in centro. I padroni e Analia, la loro aiutante sono veramente cordiali e sin da subito ci danno molti consigli sulla città e ci lasciano le chiavi d’ingresso del palazzo per tornare quando vogliamo.

14 Luglio:In realtà al nostro arrivo a Buenos Aires è già il 14 luglio, ma il fuso orario mi ha fatto perdere la concezione del tempo… posiamo sci, zaini e scarponi nella nostra camera (“Portena”) e ci facciamo una doccia, la camera è davvero minuscola, gli sci dobbiamo metterli in bagno, ma è davvero pulita e ben tenuta. Pranziamo con una Milanesa de pollo gigante allo Zeus (vicino all’hotel in Av. O’Higgins) per solo 16 pesos a testa con bibita inclusa: crediamo di essere stati fortunati, ma scopriremo che i prezzi dei ristoranti di Buenos Aires sono davvero ottimi. Pomeriggio passato a sgranchire un po’ le gambe tra la zona delle ambasciate e le case del quartiere residenziale di Belgrano: nulla di che. Alle 19 torniamo in camera… Ale crollerà addormentato, io riesco a trascinarmi fino a sgranocchiare tre empanadas (da provare!) al take away di fianco al B&B (Tercera Docena, 3 empanadas e bibita per 6 pesos).

Torno in camera, mangio e alle 21.30 sono anche io abbattuto dal fuso orario! 15 Luglio: Colazione abbondante al nostro B&B con queso, jamon, salami, pane e brioches. Conosciamo Valeria, la padrona: è davvero gentile e disponibile. Fa colazione con noi un signore distinto dell’Ecuador, che ci racconta molte cose del suo Paese: ci viene voglia di andarci al più presto! Prendiamo il Subte (Metropolitana), linea D a Juramento e in 20-30 minuti siamo in centro: è un po’ strano, tutti i negozi sono chiusi, ad eccezione di quelli che vendono magliette da calcio. Andiamo fino all’Avenida 9 de Julio, dove c’è l’obelisco: è la strada più larga del mondo. Giro di un’oretta in centro e poi torniamo a Belgrano, pranzo con empanadas alla Tercera Docena.

Alle 13.45 puntuale arriva l’autista che ci deve portare all’aeroporto Nazionale, dove ci aspetta il volo verso le Ande a Malargue. Voliamo con LAN (il pacchetto completo di volo, soggiorno in un appartamento da 2 persone, skipass a Las Lenas per una settimana e trasferimenti dagli aeroporti ci è costato 1320 euro a testa, prenotato con lo Studio Paolo Ciotti). 1 ora e 40 di volo e siamo a Malargue: posto strano, completamente deserto con le montagne innevate sullo sfondo. Dopo qualche difficoltà (l’aeroporto è minuscolo, ma l’organizzazione dei trasferimenti molto confusionaria) troviamo il bus che ci porterà al Cirrus Apart. A Las Lenas. 2 ore di strada, purtroppo con il sole già tramontato e in compagnia di noiosissimi bambini che strillano per tutto il tempo. Conosciamo una ragazza dell’Uruguay che ci chiede per quale strano motivo siamo venuti in Argentina a sciare.

Arriviamo al Cirrus: il nostro appartamento è ottimo, spazioso e con cucina, unico difetto, siamo vicino alle cucine dell’albergo e quindi c’è una gran puzza d’aglio.

Breve giro serale per capire come sia fatta Las Lenas, cena al ristorante messicano (El Paso 2200, in tutto il paese ci sono 4 ristoranti, quindi la scelta non sarà così vasta fermandoci una settimana) con burritos (45 pesos a testa) e a dormire: i rider devono essere in gran forma domani! 16 Luglio: Sveglia alle 7.30, rapida colazione in camera, vestizione e via che si parte!! Il primo impatto è da KO, siamo quasi choccati: la “polvo” che ci aspettavamo è in realtà una neve marcia da metà aprile, senza pendenza, perché a causa del vento gli impianti più alti sono chiusi. Passiamo la mattinata quasi in silenzio a sciare sulla neve marcia. Finalmente a metà giornata il vento concede una tregua di un paio d’ore, così apre la seggiovia Volcano: si arriva a 2800 metri ed è molto più inverno: il fuoripista in alto è bello, ci sono dei canalini interessanti e la neve è invernale…Peccato che la pausa vento duri solo due ore! Nel pomeriggio scopriamo che la seggiovia Marte (la pista più famosa di Las Lenas) è stata danneggiata da una valanga e non aprirà prima di 20 giorni. Dovremo andare in cima con una gita con gli snowcats! Facciamo la spesa al supermarket del paese per la merenda e la birra del rider di questi giorni. Merenda, riposino e poi a caccia del primo bife de lomo della vacanza. Lo troviamo all’Innsbruck (50 pesos a testa), ma non è di qualità eccezionale. Las Lenas alla sera ci rimane, e ci rimarrà, misteriosa: non capiamo che fine faccia tutta la gente che si vede di giorno. Alla sera i ristoranti e l’unico locale del paese sono deserti, così alle 22.30 siamo a dormire.

17 Luglio: Giornata riconciliante con Las Lenas, le sue piste e la sua neve: fa sempre caldo e con un sole che spacca le pietre, ma il vento è molto meno forte e così aprono le seggiovie di Volcano e Nettuno. Volcano ha canali molto interessanti, su Nettuno si riesce a fare ancora qualche traccia. Alla fine del pomeriggio ecco la bella sorpresa: domani Estreme Expedition con gli snowcats che finalmente potranno salire. Prenotiamo un’escursione di mezza giornata (195 pesos): sembra una cosa piuttosto impegnativa perché ci chiedono il nostro pedigree sciistico! Merenda e consueto pisolino, poi cena Al Bracero (45 pesos a testa), ritentiamo il bife con maggiore successo: quello di stasera è davvero buono, torneremo in questo ristorante! La particolarità è che si cena di fianco ad una Fiat Stilo e ogni cosa è sponsorizzata! A dormire aspettando la sveglia alle 7 per la nostra prima Estreme Expedition…

18 Luglio: Alle 8.30 siamo davanti alla Scuola di sci, conosciamo la nostra guida Eduardo che ci fa un paio di domande e controlla la nostra attrezzatura per vedere se siamo all’altezza del Cerro Collar. Dopo una mezzora di briefing si parte: siamo Ale ed io, una coppia di tedeschi (si riveleranno due ottimi compagni, soprattutto lui, il mitico Jurgen, informato su qualsiasi argomento e uomo dalle mille domande) e tre presunti riders argentini. Incima alla seggiovia Nettuno troviamo lo snowcat ad attenderci, una mezz’oretta di salita davvero verticale tra montagne stupende (è davvero un peccato non fermarsi mai neanche un attimo a vedere questi paesaggi magnifici) e siamo al Cerro Collar (3200 metri). Si inizia con una difficile traversata a piedi in cresta con un forte vento che rischia di buttarci addirittura per terra (è una costante delle escursioni in quota a Las Lenas). Faremo due discese (la prima purtroppo rovinata parzialmente da una velatura alta nel cielo, la seconda eccezionale, a dir poco stupenda). Dopo uno stupendo canalino tra pareti di roccia rossa si apre una vallata enorme con neve ottima per circa 800 metri di dislivello: eccezionale veramente! Con noi ci sono sempre una guida e un “pistero” a chiudere il gruppo per sicurezza, tornati alla base siamo così esaltati che prenotiamo subito quella per il giorno dopo! Pomeriggio dedicato a qualche Volcano prima della spesa e della solita merenda con birra Quilmes.

Cena di nuovo a El Paso 2200 (50 pesos a testa), anche perché abbiamo ormai finito di vedere i locali di Las Lenas. Il locale è molto affollato perché gioca il River Plate in tv.

19 Luglio: Oggi si parte per El Desecho: la partenza è poco più in alto di quella del Cerro Collar: è una discesa ancora più bella perché davvero lunga e molto varia. La parte alta come sempre fredda e molto ventosa, appena scesi dal gatto dobbiamo aspettare riparati qualche minuto che si plachino le folate: bisogna superare a piedi una cresta di rocce e ghiaccio. Bisogna poi attraversare un altopiano spazzato dal vento senza un filo di neve, il paesaggio è davvero unico. Nella parte bassa della discesa vediamo snow rabbit e Silver fox. Arrivati alla base ci aspetta uno dei bus Las Lenas per riportarci alla scuola di sci in un paio di km (l’organizzazione è davvero ottima).

Oggi ci siamo meritati un bel lomito (panino completo di tutto: bistecca, uovo, pomodoro, ecc.) al rifugio…Ma ormai siamo già proiettati alla Marte che verrà domani! Ci facciamo giusto un paio di Volcano per chiudere la giornata. Oggi niente consueto pisolino, andiamo a studiare dal basso un canalino che mi ispira molto e Ale (forse giustamente) vuole prima studiarlo dal basso: è fattibile, domani finirà nel nostro curriculum. La passeggiata al tramonto appena fuori Las Lenas vale davvero la pena, indipendentemente dalla perlustrazione al canale, le Ande a quell’ora sono magnifiche.

Cena al Bracero (100 pesos) e a dormire presto: Marte ci aspetta! 20 Luglio: Dormo poco nella notte causa adrenalina da vigilia Marte e Canaleta de lo Scorpio. Oggi non siamo in una Extrene Expedition, dividiamo la nostra guida Eduardo (un grande!) con Jurgen e Susi, due tedeschi conosciuti i primi giorni. Saliamo con lo snowcat fino alla cima del poma (skilift) Iris (il topo della Marte) a 3400 metri; dopo una camminata in un altopiano spazzato dal consueto vento andino dove sembra di salire in paradiso e con uno spettacolo di montagne che ci circonda (compresa la montagna dello schianto dell’aereo del film “Alive – sopravvissuti”) si inizia la discesa. Ancora una volta eccezionale (il nome è vero: Paraiso), la neve peròin alto è un po’ meno bella perché questa notte ha fatto un po’ più freddo. Nella parte bassa trovo pane per i miei denti perché c’è da ravanare un po’ tra prati, torrenti e mulattiere fangose.

Con il secondo giro risaliamo in cima alla Iris e questa volta scendiamo sul sombrero: canali stupendi (uno con tanto di doppio crepaccio da saltare nel mezzo!) per poi finire nella Volcano e andare a prendere il poma di Urano.

Salutiamo la nostra guida (Eduardo Soler, davvero ottima) e ci dirigiamo al “mio” altro obiettivo di giornata: la canaleta de Lo Scorpio. Anche questo passaggio vale davvero la pena: impegnativo ma davvero bello.

Torniamo al Cirrus contenti della super giornata… Ennesima cena a El Paso 2200 per i soliti 50 pesos a testa. Eduardo ci propone anche mezza giornata di heli skiing per l’indomani (4000 metri assicurati a 600 U$D)… ma per noi è un po’ fuori budget…

21 Luglio: Per la prima volta ci svegliamo senza il sole: il cielo è grigio e tutto coperto. Da metà mattinata inizia a nevicare, oggi non è molto bello sciare: torniamo presto al Cirrus perchè ci sono pochi impianti aperti e non si vede niente per la nebbia fitta. Prima di tornare a casa ci facciamo una bella sopa al rifugio Ellura sulle piste. Dal pomeriggio inizia a nevicare forte, compriamo qualche maglietta ricordo e ci godiamo la grande nevicata, sempre più fitta con il calare della sera. Ceniamo Al Bracero (45 pesos a testa) e torniamo a dormire facendo un po’ di foto perché sono ormai caduti 50 cm di neve.

22 Luglio: E’ tempo di fare la valigia: la prima parte della vacanza finisce oggi, alle 10 dobbiamo fare check out. Questo non ci permette di sfruttare i 50 cm de polvo de nieve che ci sono là fuori! Il trasferimento a Malrgue in aeroporto è un po’ confusionario e male organizzato: tra la neve, le sacche caricate alla rinfusa e alla grande confusione che si crea, la partenza è un po’ lenta e macchinosa.

Arrivati in aeroporto scopriamo che il nostro volo LAN per Buenos Aires ha due ore e mezza di ritardo (…Avremmo potuto sfruttarle nella polvo!). Inganniamo l’attesa parlando con una rider uruguagia che avevamo già incontrato all’andata e un ragazzo canadese che studia a Buenos Aires.

Arrivati a Buenos Aires prendiamo una remise (26 pesos) per andare al Tango B&B, dove arriviamo a mezzanotte e dobbiamo citofonare per farci aprire… Ed ecco una bella sorpresa: per la stessa cifra pattuita avremo la suite familiar, un fantastico appartamento su tre piani, perché la stanza normale è già occupata! 23 Luglio: Colazione ottima al Tango B&B in compagnia di un ragazzo peruviano che studia diritto a Buenos Aires: ci impelaghiamo in un difficile discorso sulle differenze legislative anglosassoni e romane… Iniziamo la nostra settimana di “dicking around”, o meglio di vita portena con un giro per San Telmo: è domenica e c’è il mercato, vale davvero la pena di andare a fare un giro, vendono un po’ di tutto e non è affatto noioso! Nella piazza principale la gente comune si ferma a ballare il tango: vale davvero la pena fermarsi a vedere gli anziani che ballano! Dopo qualche acquisto un po’ vintage nel pomeriggio inizia a piovere e ci rifugiamo in un bar a fare merenda e a bere un po’ di Quilmes mentre in tv c’è Valentino Rossi. Il bar si chiama Pedro Telmo ed è molto tipico, una specie di bar stadio dei nostri piccoli paesi. Parliamo con un signore che sembra ben inserito nell’ambiente di questo bar e ci dice di conoscere il dottore di Maratona…

Una rapida doccia e siamo pronti per la prima parillada portena: ci facciamo portare in taxi a Plaza Serrano nel quartiere Palermo: dopo aver girato per un po’ optiamo per il ristorante Lo de Jesus (è elegante ma si spendono solo 55 euro a persona). Giretto serale per Palermo e poi torniamo al nostro B&B.

24 Luglio 2006: Ci svegliamo con calma (più o meno come abbiamo fatto tutti i giorni passati a Buenos Aires) e facciamo colazione con Giulio, un fotografo romano che affitta una stanza nel nostro B&B. Quando usciamo ci facciamo una passeggiata sull’Avenida Cabildo e poi ci dirigiamo verso il quartiere de La Boca con il Subte fino a Constitucion. Dopo aver attraversato qualche via non troppo raccomandabile (assolutamente da non andarci alla sera) arriviamo alla Boca: andiamo alla Bomboniera, lo stadio del Boca Juniors (ingresso 8 pesos): mi aspettavo uno stadio più grande, immagino che bolgia deve esserci là dentro durante le partite.

Nel pomeriggio andiamo al Caminito: è un po’ una delusione, le case colorate sono davvero molto turistiche, sembra un po’ di essere in una piccola Disney, comprese le ballerine di tango che chiedono di fare foto con i turisti. Ci riscattiamo con un paio di empanadas che mangiamo passeggiando fino al fiume per poi rientrare perché questa zona è davvero poco raccomandabile e in molti locali ci hanno messo in guardia da cattivi incontri anche in pieno giorno.

25 Luglio 2006: Giornata dedicata totalmente a girovagare per Buenos Aires, tra i suoi parchi e qualche negozio un po’ Vintage nella zona di San Telmo… giornata che ci permette un po’ di rifiatare dopo le giornate piene dei giorni precedenti. Alla 21.30 un’amica del mio vicino di casa argentino in Italia ci passa a prendere per andare a mangiare una parillada a Las Canitas (ristorante Los Choclos, totale 132 pesos per sei persone) e poi a bere un trago (un cocktail, 13 pesos): il più di moda in Argentina è il Fernet Cola, al Lost Soul. Neviene fuori una serata davvero simpatica.

26 Luglio 2006: Al mattino facciamo un giro per il quartiere di Alabasto (c’è un grande centro commerciale, un posto strano perché è in un quartiere piuttosto povero). Pranziamo ad una parilla libre (per 12 pesos di può mangiare tutto quello che si vuole dalla griglia, è una formula abbastanza comune per i pranzi a Buenos Aires); nel frattempo al di fuori si scatena una “Tormienta” (una grandinata colossale): sembra di essere bomabardati, addirittura il tetto del ristorante cede ed inizia ad entrare acqua da tutte le parti, il locale viene completamente allagato e sui muri ci sono delle vere e proprie cascate. Le strade sono veri e propri fiumi in piena. Dopo più di un’ora la città torna verso la normalità e così ci dirigiamo verso il quartiere Recoleta e il suo cimitero (oggi è il 54esimo anniversario della mortedi Evita), ma arriviamo alle 18.10 quando il cimiter chiude alle 18. Torneremo domani… Cena al Pobre Luis (45 pesos a testa), quartiere Belgrano (Av. Blanco Encallada): la migliore cena dell’intera vacanza: un ristorante specializzato nelle famose grigliate di carne argentina, frequentato quasi esclusivamente da locali. 27 Luglio 2006: Ultima colazione al Tango B&B e foto di rito con i padroni Jorge e Valeria e la loro aiutante AnaLia. Torniamo subito alla Recoleta: non so se il cimitero sia in questo stato perché trasandato o danneggiato dalla grandine di ieri. Troviamo la tomba di Evita con un po’ di fatica: è piena di fiori e messaggi. Mangiamo un paio di empanadas per strada e andiamo alla Plaza de Mayo: vediamo la Casa de Gobierno, la Catedral e las Madres des Deparecidos, che si radunano tutti i giovedì alle 15 per protestare in memoria dei loro figli. Concludiamo la nostra vacanza con un ultimo giro di acquisti nel quartiere di San Telmo. Tornando a prendere il Subte ci troviamo nel bel mezzo di una manifestazione antisraeliana con gente incappucciata e armata di spranghe mentre tutti i negozi chiudono.

Torniamo a fare gli zaini per il viaggio di ritorno e alle 21.30 usciamo con una collega di Ale: casualità vuole che ci vorrebbe riportare a cena Las Canitas a cena dove siamo stati due sere prima. Purtroppo il locale è pieno e così dobbiamo andare in quello di fronte (molto meno buono) e poi a bere un Fernet Cola al J&B, esattamente di fronte al Lost Soul. 28 Luglio 2006: Alle 7.40 (in realtà arriverà alle 8, meno male che avevamo considerato un buon margine) arriva la remise a prenderci per portarci ad Ezeiza in aeroporto (87 pesos il trasferimento con van perché abbiamo gli sci). Al banco check in di Air Madrid cercano di fare i furbi e farci pagare 50€ di supplemento per persona per il trasporto degli sci, ma il regolamento parla chiaro a nostro favore… Al duty free compro un bife de llomo da 2 kg dentro ad una confezione termica: acquisto azzeccatissimo! Anche al ritorno facciamo scalo a Fortaleza. All’arrivo a Malpensa la brutta sorpresa: i nostri sci non sono stati caricati e così non sono arrivati; Air Madrid è una delle poche compagnie a non garantire la spedizione a casa in caso di smarrimento del bagaglio (se si vuole è a carico del viaggiatore): così due giorni dopo mi tocca tornare a Malpensa per ritirare gli sci.



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