2015, l’anno del Giappone

Un viaggio interessante lungo l'itinerario classico del Giappone, ma con l'aggiunta di un giro in auto lungo la Penisola di Noto, Ainokura, Shirakawa-go e Takayama. Perché l'anno del Giappone? Perché nel 2015 amici e conoscenti viaggiatori sono andati quasi tutti ...
Scritto da: elisareds82
2015, l'anno del giappone
Partenza il: 31/08/2015
Ritorno il: 15/09/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €

Un viaggio molto interessante lungo l’itinerario classico del Giappone, visitando Osaka, Hiroshima, Kyoto, Nara, Kanazawa e Tokyo, ma con l’aggiunta di un giro con auto a noleggio lungo la Penisola di Noto, Ainokura, Shirakawa-go e Takayama. Perché l’anno del Giappone? Perché nel 2015 amici e conoscenti viaggiatori sono andati quasi tutti lì…

Iniziamo con sfatare alcuni miti:

  • il Giappone non è caro, sicuramente costa meno che l’Italia… giusto per fare qualche esempio, la benzina costa circa 1 € al litro, si mangia sushi con meno di 10 € a persona, mentre i ristoranti internazionali sono leggermente più costosi… è possibile organizzare un viaggio di 15 giorni spendendo meno di 2.000 € a persona (se resistete alla miriade di cose da comprare…)
  • i giapponesi parlano l’inglese, forse non perfettamente, ma quanto basta per capirsi
  • non è vero che i giapponesi mangiano da soli e in silenzio.

Confermo invece che:

  • il popolo giapponese è tra i più educati e civili del mondo, sempre disposti ad aiutare anche quando non richiesto, raccolgono cartacce nei luoghi pubblici, sempre composti e dignitosi. Le città sono pulitissime, niente spazzatura e sporcizia, nessun odore fastidioso. E pensare che Tokyo ha 13 milioni di persone e un clima caldo umido (almeno per 4/5 mesi l’anno) sfido qualsiasi città italiana solo ad avvicinarsi ai loro livelli di pulizia. Vogliamo poi parlare dei bagni pubblici?! No va beh! un sogno se paragonati a quelli dei nostri autogrill.
  • La sicurezza non è un problema, credo sia uno dei paesi con il livello di criminalità più basso al mondo.
  • Anche guidare non è stato un problema, i giapponesi sono rispettosi e prudenti anche al volante.

Organizzazione viaggio:

  • Volo prenotato con la Turkish Airline 498 € per uno, A/R Bologna/Istanbul/Osaka.
  • Consiglio il JR pass, noi lo abbiamo acquistato dal sito https://www.japan-experience.it/japan-rail-pass costa 207 € per 7 giorni, 331€ per quello da 14 giorni, vi permetterà di prendere qualsiasi treno della compagnia Japan Rail, sia i famosi shinkansen, sia i treni locali. In realtà per posta arriva un voucher che dovrà essere cambiato presso gli appositi sportelli JR presenti in ogni aeroporto internazionale o stazioni principali. Per quanto riguarda gli orari dei treni e per calcolare i tempi per gli spostamenti, potete farvi un’idea sul sito www.hyperdia.com o scaricando una delle app.
  • Noleggio Auto per 3 giorni 174 € con RentalCar.com
  • Tutti gli alberghi li abbiamo prenotati tramite Booking.com.
  • La guida Lonely Planet non manca mai!

Avvertenze e consigli

  • una delle difficoltà maggiori (forse l’unica) è riuscire ad orientarsi dentro le stazioni. Sono delle piccole città su più piani e con tanti negozi, ristoranti, intrattenimenti ecc. Nonostante il passaggio di milioni di persone al giorno, sono pulitissime e ordinate. Rispettate i loro sensi di marcia e tenete sempre la sinistra sulle scale mobili. È importante prendere l’uscita giusta, sbagliando potrete trovarvi dalla parte opposta.
  • Clima: anche a metà settembre è un caldo umido impressionante, nonostante i giapponesi fossero già in atmosfera autunnale io mi scioglievo letteralmente. Fortunatamente ad ogni angolo ci sono distributori di bibite, così almeno ho bevuto litri e litri di acqua fresca. È anche molto probabile che piova. Sicuramente i periodi migliori sono la primavera e l’autunno, anche se dovrete fare i conti con ancora più gente in giro per le città e attrazioni principali.
  • Cibo: ovviamente è tutto freschissimo e non c’è nessun problema igenico, quindi mangiate tranquillamente pesce crudo, bevande con ghiaccio e acqua del rubinetto. Secondo i vostri gusti e la vostra audacia potrete provare di tutto, dai cibi più tradizionali a quelli internazionali. Io ho provato anche gli spaghetti allo scoglio in un ristorante italiano e non erano niente male! Troverete posti dove ordinare tramite un computer, i classici ristoranti di sushi con bancone dove mangiare faccia a faccia con il cuoco e qualsiasi tipo di cucina internazionale!

Iniziamo con il racconto della nostra esperienza di viaggio

31 agosto / 1 settembre 2015

Inutile nasconderlo, il volo è lungo, in totale più di 13 ore e tra attese, scali e trasferimenti vari il primo giorno se ne va tutto in viaggio… pernottiamo presso Hotel Osaka € 65,00 a notte.

2 settembre 2015: Osaka/Hiroshima

La prima tappa prevista è l’acquario di Osaka che la guida dichiara essere uno dei migliori del mondo… io non credo, gli spazi per gli animali sono stretti e alcuni fanno proprio pena… le particolarità sono: la possibilità di toccare razze e squaletti (e anche questi fanno pena, sai che stress per loro…) e una specie di video game che riproduce un acquario dove puoi veder nuotare pesci con la tua faccia, pienamente in stile giapponese. Il centro di Osaka è una mega galleria piena di negozi di ogni cosa con insegne a volte esagerate e pacchiane, ma è proprio il suo bello! Il tempo a disposizione è poco visto che dobbiamo prendere il nostro primo shinkansen, che in un ora e 25 minuti ci porta a Hiroshima, qui il nostro hotel è il Granvia (con accesso diretto da dentro la stazione 76,00 € circa.

3 settembre 2015: Hiroshima/Kyoto

Sveglia alle 7, oggi siamo diretti verso l’isola di Miyajima, treno e traghetto sono compresi nel JR pass. Siamo accolti dai cervi impertinenti che mangiano cartine e mordono magliette ai turisti, poi andiamo verso una delle attrazioni più fotografate del giappone, la porta d’accesso dal mare al tempio shintoista di Itsukushima, O tori, poi entriamo nel tempio vero e proprio 300 yen per uno.

Il colore dominante è un bel arancione brillante, mi dispiace non capire le usanze e i riti compiuti dai giapponesi, sono affascinanti e pieni di storia e tradizione. Poi visitiamo il tempio buddista Diashon, molto suggestivo e d’atmosfera, meno affollato e più autentico, anche oggi il tempo è poco e dopo una visita veloce alla pagoda a 5 piani, riprendiamo il traghetto e il tram per raggiungere il centro di Hiroshima. Qui, come tutti sanno, la tappa imperdibile è la cupola della bomba atomica, il parco della pace e il museo… inutile dilungarsi, il posto porta inevitabilmente a riflessioni sul passato e sul futuro del genere umano…

Nel tardo pomeriggio un altro shinkansen ci porta a Kyoto in circa 2 ore, qui abbiamo prenotato 4 notti presso il Kyoto Apartment Emblem Kyomon, sono appartamenti completi di tutto, molto carini e ben arredati, € 85 a notte. Si trova a due passi dalla stazione. L’unica neo è che ho dovuto mandare il contratto firmato e qualche altra trafila, essendo un contratto d’affitto vero e proprio, comunque lo consiglio. Nelle immediate vicinanze il posto migliore per mangiare è sicuramente la stazione, super struttura a più piani, con fontane colorate, spalti con illuminazioni animate, e tanti negozi e ristoranti di tutti i tipi.

4 settembre 2015: Kyoto

Kyoto è una città meravigliosa, piena di tradizione, scorci incantevoli, alcuni affollatissimi, altri nella più assoluta tranquillità. Sicuramente ognuno può trovare la propria dimensione.

La nostra visita inizia dal quartiere di Higashiyama sud, la zona in cui si concentra la maggior parte dei luoghi d’interesse. Noi abbiamo seguito l’itinerario suggerito dalla lonely planet, ma al contrario. Quindi di prima mattina siamo al tempio buddista di Shoren in, non dei più frequentati e proprio questo è il suo punto di forza… tranquillo e silenzioso, con un giardino curatissimo (anche se questo forse è scontato…), poi passiamo al tempio di Chion-in, secondo me un po’ anonimo e la porta d’ingresso e la campana più grandi del giappone, non bastano a dare l’atmosfera…il giro continua tra altri templi, il parco Koen e un giro per Ishibei-koji, considerata la strada più bella di kyoto e forse lo è davvero anche se è talmente affollata che perde parte del suo fascino. Stremati dal caldo umido, torniamo verso il nostro appartamento, ma prima una vista dall’alto della città dalla Kyoto Tower.

5 settembre 2015: Kyoto/Nara/Kyoto

La tappa di oggi è Nara prima capitale del giappone, oggi ha ben 8 siti dichiarati protetti dall’Unesco. Si trova a 45 minuti di treno a sud di Kyoto ed è visitabile in giornata.

All’ingresso del parco troverete una miriade di cervi praticamente domestici, abituati a mangiare dalle mani di chiunque biscotti venduti appositamente per loro. La maggior parte dei cervi sono “addestrati” a ringraziare, provare per credere: porgete un biscotto ad un cervo, tenendolo in alto, lui annuirà per almeno tre volte, a questo punto potete consegnare il meritato premio! Attenzione perchè potreste anche essere “assaliti” quindi tenete nascosti i biscotti e tiratene fuori solo uno alla volta e se mostrate le mani vuote se ne vanno… Oltre ai cervi Nara offre templi templi e templi. Il più visitato è il Todai-ji con il famoso grande Buddha, ovviamente è super affollato. Molto più carino ho trovato il tempio shintoista di Kasuga Taisha, un po’ decentrato all’interno di un bosco e circondato da centinaia di lanterne in pietra, anche all’interno le lanterne sono al centro dell’attenzione. Anche a Nara pienissima di turisti (soprattutto nei fine settimana) è possibile trovare angoli in cui sentirsi in pace, come il giardino Neiraku, vicinissimo al Todai-ji e incredibilmente tranquillo. Tornando verso Kyoto ci fermiamo al Fushimi Inari Taisha, forse il tempio più fotografato della città con i suoi infiniti torii arancio. Il tempio è dedicato alla divinità del Riso e della prosperità dei commerci e ha 4 km di sentieri incorniciati da torii che si snodano sul versante di una collina. Non siamo riusciti a fare tutto il giro essendo arrivati già a buio. Qui l’atmosfera non manca… veramente bello.

6 settembre 2015: Kyoto

Oggi purtroppo piove… ne approfittiamo per andare al mercato Nishiki (al coperto) detto la dispensa di Kyoto, trovo sempre interessante visitare mercati, supermercati e mercatini, perchè è proprio in questi posti che si capiscono uso e abitudini dei luoghi che visitiamo… cerchiamo di non farci scoraggiare dal tempo brutto e dopo circa 40 minuti di tram siamo nella zona di Harashiyama per vedere la famosa foresta di bambù… ora diluvia e nonostante questo c’è tantissima gente… dico subito che sono rimasta un po’ delusa… il sentiero è affollatissimo è sembra il 31 dicembre nel momento del trenino… la magia tanto decanta dalla guida non l’ho proprio sentita… consiglio di provare ad andare non nel fine settimana e di primissima mattina… continua a piovere e rinunciano alla visita al padiglione dorato di Kinkaku-ji. Per cena andiamo a Ponto-cho, quartiere tradizionale e caratterizzato dalle lanterne di carta fuori dai tantissimi localini. Sono 2 o 3 stradine dietro la strada principale con tutti i negozi di marche occidentali. Abbiamo anche la fortuna di incrociare una Geisha (o almeno credo) con il suo kimono rosso, ombrellino di carta di riso e trucco bianco sul viso, peccato che non sono riuscita a scattare una foto decente…

Purtroppo è l’ultimo giorno a Kyoto, che forse avrebbe meritato qualche giorno in più…

7 settembre 2015: Kyoto/Kanazawa

Stamattina sveglia alle 6.30, dobbiamo prendere il treno per Kanazawa il prima possibile. Siamo bravi e alle 9.45 siamo a destinazione (circa 1ora e mezzo di treno).

Lasciamo le valigie nei comodissimi depositi bagagli e partiamo per un giro della città. Kanazawa è abbastanza semplice da girare, in pratica ci sono due linee di autobus, che partono dalla stazione e fanno una il giro a destra e una il giro a sinistra. Le principali attrazioni sono: il giardino Kenroku-en, il castello e il mercato di Omi-cho. Partiamo proprio dal marcato, visto che anche oggi piove. Anche questo è carino ed interessante, come tutti i mercati “veri” qui ovviamente il pesce va per la maggiore. Poi passiamo al giardino Kenroku-en. Premetto che non condivido tanto la filosofia del giardino “solo da guardare” preferisco la visione inglese di giardini da vivere, ma ovviamente questo fa parte della cultura giapponese. Il giardino di Kanazawa è considerato il terzo tra i più belli del paese e sicuramente darebbe un senso di pace assoluta, se si potesse essere soli… Il Castello mi ha lasciato piuttosto indifferente.

Nel tardo pomeriggio siamo pronti per ritirare la nostra macchina a noleggio! Una volta sbrigate le pratiche con una simpatica impiegata che non spiccicava una parola d’inglese, ma che comunicava efficacemente con un foglio con su scritte le domande… dobbiamo solo uscire dalla città, ci aspetta il Motoyu Ishiya, (160 € circa con colazione tradizionale). Questa struttura è meravigliosa, una locanda secolare, con ryokan e giardino. La cena tradizionale (pagata a parte circa 50 € a testa, prezzo alto, ma merita vista l’esperienza particolare ) è servita in una stanza privata, composta da circa 12 portate. La camera, ovviamente con tatami, è spaziosa e curata.

8 settembre 2015: Kanazawa/penisola di Noto/ Ainokura km 350 circa

Dopo un’abbondante colazione tradizionale, che però non incontra tanto i miei gusti, saliamo in macchina per esplorare la penisola di Noto. A parte le prime difficoltà a far funzionare il navigatore, troviamo la direzione giusta. Come da programma percorriamo la costa ovest attraversando villaggi di pescatori e scrutando la costa con “faraglioni” e grotte. Verso le 13.00 siamo alle risaie terrazzate di Senmaida. I chilometri da fare sono ancora tanti quindi in fretta e furia torniamo verso sud. Dopo circa 2 ore e mezzo siamo ad Ainokura, uno dei siti Patrimonio Unesco e il più bello dei villaggi tradizionali (secondo la guida) con gli edifici gassho-zukuri (case con il tetto in paglia). In virtù della sua posizione isolata Ainokura è il villaggio meno affollato dai turisti e questo ovviamente mi piace. Prima che faccia buio facciamo un giro e cartelli inquietanti con raffigurato un orso a bocca spalancata ci mette in guardia… ci saranno davvero?! in giro non c’è davvero nessuno… solo una coppia di ragazzi inglesi, che guarda caso dorme nella nostra stessa locanda il Goyomon ( € 130 circa con cena e colazione). La cena viene servita a tutti gli ospiti intorno ad un focolare dove viene grigliato il pesce dei ruscelli montani. Il resto delle portate è a base di prodotti locali, come funghi, radici, ortaggi coltivati nell’orto. La signora molto simpatica ci insegna anche a suonare uno strumento musicale tradizionale, insomma il soggiorno presso una di queste strutture è proprio una full immersion nella cultura tradizionale giapponese! Vi consiglio l’esperienza!

9 settembre 2015: Ainokura/Takayama km 80 circa

Per oggi è previsto un uragano… e in effetti ha diluviato tutta la notte, ma non mi sembra preoccupante, anche se in alcune cittadine vicino Tokyo il maltempo ha fatto danni… Prima di lasciare Ainokura facciamo un salto nell’unico negozio di souvenir… e partiamo per esplorare la valle. Il panorama è prevalentemente montuoso, in fondo siamo nel cuore delle alpi. Ci fermiamo a Shirakawa-go altro villaggio tradizionale (forse il più famoso/affollato), ovviamente la macchina ci permette una certa comodità di spostamento e di fermarci a seconda delle condizioni meteo. Nel primo pomeriggio siamo a Takayama, cittadina che ha saputo conservare il suo fascino tradizionale, prima tappa il ryokan Hodakaso Yamano Iori ( € 76 a notte) e approfittiamo del timido solicino per andare nell’antico quartiere di Sanmachi-suji, ricco di antiche locande di sakè e affollato da una comitiva di lombardi e veneti… Stasera per cena cerco disperatamente qualche sapore occidentale e finiamo in un ristorante francese, prezzi alti per gli standard giapponesi (35 € per uno ) ma carne ottima!

10 settembre 2015: Takayama/Kanazawa (km 120 km circa)/Tokyo

Oggi è giornata di trasferimenti, ma prima facciamo un giro al morning market, una fila di banchetti lungo il fiume, con frutta e verdura delle fattorie locali e prodotti artigianali. Io compro un ciondolo fatto a mano in legno di ciliegio, prezzo modico e veramente tanti oggettini carini, anche se i banchetti interessanti non sono tantissimi.

A questo punto risaliamo sul nostro macinino che in circa due ore ci riporta a Kanazawa. La nostra incursione nel mondo rurale giapponese è finita e ora ci aspetta l’ultima tappa del viaggio e lo Shinkansen in circa 2 ore e mezzo ci porta direttamente a Tokyo. A prima vista questa città mi sembra meno affascinante e un po’ più trascurata del resto del paese. Abbiamo prenotato al Sutton Place Hotel di Ueno ( 332 € circa per 4 notti con piccola colazione inclusa), vicinissimo alla stazione di Ueno.

11 settembre 2014: Tokyo

La mattinata è dedicata alla zona di Ueno. Attraversiamo il parco con il suo laghetto pieno di ninfe e barchette a forma di cigno, poi il quartiere di Yanaka tra i più antichi di Tokyo scampato miracolosamente ad ogni catastrofe degli ultimi 2 secoli. La strada principale è un concentrato di gatti, nelle insegne, nei negozi, gatti finti sui tetti e anche qualche gatto in pelliccia e ossa che dorme comodamente al sole. Alle ore 10 tutti i negozi sono ancora chiusi e in giro non c’è quasi nessuno… Poi andiamo al Museo Nazionale, consigliatissimo dalla lonely planet ma che non attrae completamente la mia attenzione. Potete raggiungere quasi tutti i quartieri di Tokyo usando il JR, che ha una linea circolare con treni che ovviamente vanno in entrambe le direzioni, semplice, chiaro e veloce! Il pomeriggio lo passiamo a Ikebukuro alla ricerca di un Cat Caffè. La prima cosa gattosa che troviamo è una Cats House (biglietto d’ingresso 7 € circa a persona), in pratica un locale in cui ci sono diversi gatti con cui possiamo interagire… La cosa, a dir la verità, mi lascia un po’ perplessa, soprattutto per quanto riguarda il benessere dei felini, tutti piuttosto addormentati, quasi storditi. Non contenta troviamo anche un cat caffè vero e proprio. Anche qui c’ è un biglietto d’ingresso e poi si paga la permanenza a quarti d’ora, la parte caffè è una macchinetta automatica… qui i gatti sono un po’ più svegli e giocherelloni, ma il fatto che 7 o 8 gatti devono passare tutta la vita tra 4 mura con decine di persone che non gli danno pace non mi piace tanto. Quindi altra esperienza fatta ma direi bocciata. Poi è la volta del quartiere di Shinjuku e qui finalmente troviamo la Tokyo che tutti si immaginano: strade super affollate, piene di insegne a neon, grandi schermi ovunque. Mi sento un po’ frastornata. Inoltre qualsiasi cosa stiate cercando, ricordatevi di guardare le insegne fino in cima ai grattacieli, o non troverete mai niente!

12 settembre 2015: Tokyo

Alle 5.50 ci sveglia un bel terremoto! Siamo al nono piano e sembra di essere in barca, c’è anche l’acqua del gabinetto che sciaborda, ma nessuno si scompone. Il tutto dura circa 15/20 secondi. E’ stato abbastanza inquietante. La scossa è 5.4, in italia avrebbe buttato giù le case… cerchiamo di prenderla con filosofia, diciamo che è stata un’altra esperienza, che spero di non dover rifare!

Dopo essersi accertati che non ci sono danni in città, partiamo per il famoso mercato del pesce. Alle 8.30 siamo lì, ma troviamo solo un gran via vai di muletti che sfrecciano a tutta velocità e un labirinto di vicoli stretti stretti, dove in ogni caso ti senti d’intralcio… insomma siamo rimasti un po’ delusi, quindi ce ne andiamo quasi subito. La nostra seconda tappa è il quartiere di Asakusa con il suo tempio Senso ji, forse il più importante di Tokyo. Oggi c’è il sole è fa un gran caldo e sarà che è sabato ma è super affollato, dopo aver dedicato un po’ di tempo agli innumerevoli negozi di souvenir, pranziamo a base di sashimi e gamberi fritti e andiamo a piedi al vicino Sky tree, torre nuovissima alta più di 600 metri. La fila per accedere all’ascensore è lunghissima… ma agli stranieri viene data la possibilità di saltarne la paggior parte, ovviamente pagando… noi accettiamo, anche perchè se no avrei rinunciato. Per 22 € a testa saliamo in 50 secondi a circa 350 metri, da quassù la città è immensa e abitata da formichine, purtroppo niente monte fuji che si vede sole nelle giornate limpidissime. La sera andiamo nel quartiere di Harajuko, chic con tutti i negozi di grandi marche, ma anche con i ragazzi vestiti nelle maniere più assurde!

13 settembre 2015: Tokyo

Stamattina tocca a Shibuya centro della coltura adolescenziale. Appena fuori dalla stazione della metro c’è la statua del famoso Achiko e l’altrettanto famoso incrocio ritenuto il più trafficato del mondo, certo alle 10 di mattina forse non è il massimo, anche se la gente non manca. Come consigliato dalla guida prendiamo qualcosa allo StarBucks che si affaccia sul’incrocio per vedere qualche scambio dall’alto. Poi facciamo un salto nel quartiere di Lidabashi, meno Tokyo e più cittadina, più tranquillo e senza turisti. Poi passiamo a Akihabara luogo ideale per appassionati di manga e anime, qui non mancano negozi con qualsiasi tipo di fumetti e gadget a tema e articoli elettronici. Ultima tappa della giornata è Rappongi, ma non per visitare il quartiere ma per andare in un pub che abbiamo trovato su internet che trasmette il moto GP! C’è gente un po’ di tutto il mondo, giapponesi, inglesi, noi e chissà di quale altra nazione, ma tutti tifano per Valentino! Che soddisfazione!

14 settembre 2015: Tokyo/Osaka/Istanbul/Bologna

Oggi è l’ultimo giorno, in serata abbiamo il volo di rientro da Osaka. Facciamo in tempo a fare un giro nella zona della stazione centrale “city” di Tokyo. L’orario ci permette di provare la sensazione di una sardina dentro una scatoletta, la metro è stra affollata! Meno male che sono solo poche fermate. Questa è la parte della città votata al business con palazzoni austeri e ultra moderni che svettano in tutte le direzione e che piano piano si riempiono di impiegati diligenti. Arriviamo fino al palazzo imperiale, ma possiamo fare solo un giro per il parco pieno di pini e che manco a dirlo può essere solo guardato. Torniamo verso Ueno per un ultimo giretto, che ci permette di scoprire il suo mercato vivace e autentico. Da qui ci aspettano 2 cambi di treno, una navetta, 2 voli e circa 120 km in macchina!

Conclusioni

E’ stato un viaggio facile, tranquillo, con i tempi giusti e senza preoccupazioni. Il clima è stato tremendo, con umido incredibile e caldo o pioggia battente. Abbiamo sfiorato un tifone, preso in pieno un terremoto di magnitudo 5.4 che non dimenticheremo… Ma nonostante questo è stato facile. Ho odiato i piumoni che mi hanno perseguitata in ogni albergo, ryokan e case di campagna… ma fuori ci sono 30 gradi e dovrei dormire con il piumone?! Ho odiato l’aria condizionata che come sempre mi ha fatto venire mal di gola e ho odiato un pochino anche il cibo… soprattutto le colazioni tradizionali! Ma ho amato il popolo giapponese discreto, accogliente, disponibile, sorridente, educato e ordinato. Tutti gli italiani dovrebbero andare ad imparare come ci si comporta nelle stazioni, seguendo sensi di marcia e rispettando le precedenze. Raccolgono carte nei luoghi pubblici e nei giorni lavorativi, li vedi andare in giro vestiti tutti uguali, quasi in divisa, un piccolo esercito in colori tenui! E se vi state chiedendo se Seilor Moom esiste, beh, io credo di sì, o almeno ho visto le sue amiche con la divisa scolastica alla marinaretta!

Guarda la gallery
hiroshima-monumento-j8ra6

2015 l'anno del giappone

hiroshima-monumento-cmg77

2015 l'anno del giappone

hiroshima-monumento-2u1gm

2015 l'anno del giappone

hiroshima-monumento-vrdux

2015 l'anno del giappone

hiroshima-monumento-64x3z

2015 l'anno del giappone



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche

    Video Itinerari