La più bella del Giappone

Viaggio nella capitale del Sol Levante con visita al monte Fuji
Scritto da: oriental2008
la più bella del giappone
Partenza il: 02/04/2013
Ritorno il: 08/04/2013
Viaggiatori: 3
Spesa: 1000 €

Martedì 2 aprile 2013:

Johnny:

La partenza per Tokyo è da Milano Malpensa alle ore 14.35 con volo diretto Alitalia prenotato il 28 gennaio 2013 al costo complessivo in economy (3 persone, questa volta portiamo anche Lia, teen ager 14enne) di € 1.443,00 con arrivo all’aeroporto di Tokyo Narita dopo circa 12 ore di volo.

Posti prenotati gratuitamente all’acquisto dei biglietti, il B777 è completamente rimodernato con sedili comodi, display personale con ampia selezione di film e vari programmi di intrattenimento, costante attenzione del personale di bordo con pranzo ( a scelta italiano o giapponese, anche in considerazione che i viaggiatori giapponesi sono in chiara maggioranza), spuntini e bevande.

Ottimo servizio Alitalia (alla faccia di chi non perde l’occasione per parlare male della compagnia) e arrivo nella mattinata di mercoledì 3 aprile con 15 minuti di anticipo sul previsto.

La più bella:

Ottimo viaggio-diretto, l’Alitalia merita una nota di apprezzamento particolare per servizio, professionalità, scelta dei film, etc. Lia è felicissima e si gode il confortevole volo, da quando frequenta un corso di giapponese si è trasformata!

Mercoledì 3 aprile 2013:

Johnny:

Dopo aver ritirato i bagagli ed espletato le formalità doganali, ci fermiamo nell’atrio arrivi per cambiare valuta (1 euro è pari a circa 122 yen) e ci dirigiamo a prendere il treno per raggiungere la città che dista circa 60 chilometri dall’aeroporto di Narita.

Fra le varie possibilità (Limousine bus, il treno Narita Express, etc.), abbiamo optato per la Keisei Electric Railway, un’altra compagnia di trasporto ferroviario che con il Narita Sky Access Express al costo di circa 10 euro per persona ci ha portato fino alla stazione di Kuramae (sulla linea Toei della metropolitana) a soli 5 minuti a piedi dallo storico e bellissimo quartiere di Asakusa, nella parte nod-est di Tokyo.

Per arrivare al nostro albergo abbiamo attraversato il ponte verde (sul fiume Sumida ci sono anche il ponte rosso, quello giallo e quello blu come ottimi punti di riferimento) e in pochissimi minuti siamo arrivati a destinazione. Unico nota negativa è che su Tokyo si è scatenato un autentico nubifragio, ma una doccia calda ci rimetterà subito in sesto. Alloggiamo all’hotel Mystays Asakusa prenotato tramite Booking in data 31 gennaio 2013 al costo di € 543,00 per 5 notti; la sistemazione è ottima, la stanza 1002 al decimo ed ultimo piano con vista sulla città, è dotata di molti comfort e insonorizzata. Non è prevista la prima colazione.

Il tempo di sistemare i bagagli e siamo già usciti, il sole ha scacciato le nuvole e ci avviamo a piedi verso il quartiere di Asakusa. Arriviamo al Kaminarimon Gate, la porta di entrata a questo quartiere rappresentativo dell’antica Edo, passeggiamo lungo la via pedonale Nakamise Dori lungo la quale si affacciano negozietti di ogni tipo, fino ad arrivare all’imponente Tempio Senso-Ji dove una lunga fila di credenti è in attesa per salire la scalinata, versare un obolo e fare una preghiera. Anche noi non ci sottraiamo a questo piccolo “esercizio”.

Il sito è bellissimo, frequentato da un buon numero di turisti occidentali che comunque si perdono nella moltitudine giapponese. Il tempo vola rapidamente, è ormai sera e decidiamo di trovare un ristorante adatto alle nostre aspettative:ovviamente sushi! Dopo averne visionato un paio, la nostra scelta cade su MaguroBito (nella via dello shopping ad Asakusa) ristorante di sushi di ottimo livello, con la classica sala con nastro trasportatore per i piattini al piano terreno e sala con tatami (tappeti) al piano superiore.

Fortunatamente il nostro intuito ci ha visto giusto e ci gustiamo una magnifica cena. I piattini sono di diversi colori e ad ogni colore corrisponde un prezzo (si va generalmente da 1 euro a 5 euro) a seconda di cosa viene scelto; ogni piattino ha un microchip con le informazioni sul prezzo che viene “testato” dal cameriere, che poi ti consegnerà una tessera magnetica con il tuo conto da pagare alla cassa.

Da segnalare, fra le varie prelibatezze, la ventresca di tonno e i ricci di mare (“uni” in giapponese”); dopo aver accumulato un considerevole numero di piattini, paghiamo un conto complessivo per 3 persone di 69,00 euro. L’uscita dal locale, così come era stato all’ingresso, sarà accompagnata dal simpatico saluto ad alta voce di tutto il personale del ristorante, cuochi compresi.

Usciamo con il buio, Asakusa di notte con il tempio Senso-ji completamente illuminato ci lascia letteralmente senza fiato. Torniamo lentamente verso il nostro hotel, godendoci la tiepida serata. Facciamo prima tappa ad uno dei tanti market ( in questo caso della catena seven/eleven) per l’acquisto di qualche prodotto alimentare per la prima colazione.

La più bella:

La camera per 3 persone è carina e dotata di ogni comfort tanto che decidiamo di consumare la prima colazione nel piccolo ma piacevole angolo cucina. Lia è entusiasta. Il ristorante MaguroBito (attenzione la scritta è in giapponese) è ottimo, si trova in una trasversale della via dei negozietti di souvenir.

Giovedì 4 aprile 2013

Johnny:

È una bellissima giornata di sole e cielo azzurro e pertanto decidiamo di andare al famoso parco di Ueno, la più vasta area verde della capitale per assistere al famoso “hanami”, la celebre fioritura dei ciliegi, una delle feste più sentite da questo popolo. Prendiamo la metro dalla stazione di asakusa e in poche fermate arriviamo a Ueno.

Per quanto riguarda la metropolitana cittadina esistono n. 2 società: La Tokyo Metro Line che consta di n. 9 linee contrassegnate da una lettera e da un colore e la Toei Line che consta di n. 4 linee distinte allo stesso modo. Se si passa da una compagnia ad un’altra si deve fare un nuovo biglietto, se invece si resta all’interno della stessa compagnia si può ovviamente cambiare destinazione nelle stazioni di scambio. I biglietti singoli partono da 130 Yen (circa 1 euro) e salgono fino a 160, 190, 210, 230 a seconda della distanza che si vuole coprire. Consigliamo di optare quasi sempre per il biglietto più economico, all’uscita (dove il biglietto deve essere riconsegnato alle macchinette) in caso si sia compiuta una tratta maggiore rispetto al prezzo pagato, altre macchinette consentiranno di saldare la differenza. Certo, a dirlo in questi termini potrebbe sembrare complesso, ma in realtà è facilissimo, munitevi soltanto di una piantina della metro in lingua inglese che si può trovare ovunque.

Ritornando a Ueno, il parco oggi è nella sua veste migliore: giornata calda, ciliegi in piena fioritura che sono davvero uno spettacolo, molti giapponesi che hanno stesso tappeti e teli nei prati per gustarsi la giornata, mangiando e chiacchierando. Il Parco è veramente molto bello, da non perdere al costo di pochi euro la visita allo zoo, dove centinaia di bambini si mettono in fila per vedere i 2 panda tanto reclamizzati. La giornata scorre veloce, siamo già sulla metro diretti a Ginza, il quartiere più elegante di Tokyo con viali trafficati in cui le maggiori “firme” mondiali fanno a gara con i loro negozi e show-rooms. Dopo una veloce passeggiata ci dirigiamo verso il vicino parco di Habiya e successivamente andiamo a visitare la zona del palazzo imperiale, di cui però si può vedere soltanto uno scorcio.

Riprendiamo la metro e ci dirigiamo nella zona ovest della città, nel quartiere di Shinjuku. Dopo aver percorso la Shinjuku Dori, altra strada piena di negozi, arriviamo al Tokyo Metropolitan Government dove potrete accedere (torre nord) all’osservatorio posto al 45° piano, circa 200 metri d’altezza, da dove si gode una magnifica vista della città. Quando siamo arrivati noi stava tramontando ed abbiamo pian piano visto Tokyo accendersi di un numero infinito di luci. Da rimarcare il fatto che questa visita è totalmente gratuita.

Per la cena siamo attirati da un ristorante cinese che appare di buon livello: l’ambiente è abbastanza formale, da notare che nelle vetrine del locale sono esposti (prassi consolidata a Tokyo) piatti di plastica che riportano fedelmente i piatti che eventualmente non si riesce ad individuare dal menu. Sono piatti di plastica, ma sicuramente anche delle piccole opere d’arte. Scegliamo appunto dalla vetrina, i piatti sono davvero squisiti, una delizia per gli occhi e per il palato. Spendiamo in totale 66 euro, ottima scelta. Riprendiamo la metro fino ad Asakusa, domattina dobbiamo alzarci un po’ prima, andiamo a visitare il Monte Fuji.

La più bella:

Bellissimo il parco Ueno, Lia vuole visitare lo zoo. Da non perdere l’osservatorio a Shinjuku, vista eccezionale sulla metropoli. Shinjuku è il quartiere più grande e complesso della città, le restanti zone sono più semplici da visitare. Consigliamo una buona mappa oppure chiedere informazioni all’interno della metropolitana, il personale sarà dotato di planimetrie dettagliate e di pazienza. I ristoranti cinesi hanno un ottimo rapporto qualità/prezzo.

Venerdì 5 aprile 2013

Johnny:

Per la gita al Monte Fuji ci sono diverse agenzie che organizzano il viaggio, noi abbiamo scelto la Japan Gray Line che non ha affatto deluso le aspettative. La prenotazione è stata fatta dall’Italia qualche giorno prima della partenza tramite e-mail, la conferma è arrivata in tempi brevissimi, il pagamento è da effettuarsi in loco, anche con carta di credito.

Il punto di ritrovo è alle ore 09.00 presso l’Hotel Dai-Chi, comodissimo da raggiungere (fermata Shimbashi della metro, prendere l’uscita A7, l’hotel si trova a meno di 100 metri). Nella hall si forma un gruppo di persone di varia nazionalità che prenderanno posto sul bus granturismo che in circa 2 ore ci porterà sulle pendici della famosa montagna; la giornata è molto luminosa e tiepida, incredibile il numero di ciliegi in fiore che notiamo lungo il percorso. Facciamo sosta ad un attrezzato centro visitatori e presso due diversi punti di osservazione posti ad altezze diverse, le nuvole spesso ricoprono la vetta della montagna ma si riesce comunque a fare un buon numero di foto “stile cartolina” con la vetta innevata in tutto il suo splendore.

L’escursione prosegue con l’arrivo ad un hotel/ristorante della cittadina di Hakone, per la consumazione del pasto; quasi tutti avevano prenotato il pranzo mentre noi avevamo scelto di servirci alla carta: scelta azzeccata, invece del pollo servito al resto della comitiva, scegliamo zuppa e tempura, pagando addirittura la metà degli altri.

Prossima tappa è la famosa Ropeway, la funivia che sale da Hakone attraverso bellissimi paesaggi lungo la Owakudani Valley fino alla 2^ stazione. All’uscita rimaniamo colpiti dal particolare paesaggio, da un antico cratere su un fianco della montagna fuoriescono delle “fumarole” e l’odore di zolfo è ben presente nell’aria. Mentre Daniela preferisce fermarsi a fotografare la location, io e Lia facciamo una corsa (abbiamo i minuti contati) fino ad una struttura nei pressi di queste fumarole dove vengono cotte quantità industriali di uova che vengono vendute ai turisti, dal caratteristico guscio annerito. Il tempo di comprarne una busta da cinque, mangiarne qualcuna al volo e poi via di corsa verso il bus (riusciamo comunque a portare un uovo anche a Daniela).

Ritorniamo ad Hakone e ci imbarchiamo su un traghetto (dal simpatico allestimento a forma di nave dei pirati) per l’attraversamento del lago Ashi, una piacevole traversata di mezzora , ulteriore occasione per fotografare scorci davvero suggestivi. Inizia il viaggio di ritorno con la possibilità di fare rientro a Tokyo, invece del bus, con il treno-proiettile Shinkansen per la tratta Odawara-Tokyo; circa metà del gruppo sceglie questa soluzione, noi compresi.

La Signora giapponese (nome d’arte Cocò), che ci ha fatto da ottima guida parlando un inglese comprensibile, provvede all’acquisto dei tickets ferroviari e ci saluta. Nell’attesa del nostro treno, rimaniamo impressionati dal transiti di altri Shinkansen che non si fermano ad Odawara: velocità impressionante, uno spettacolo vederli passare.

Finalmente saliamo anche noi (Shinkansen Hikari), posti non prenotati ma non abbiamo difficoltà a sederci, carrozze silenziosissime, controllore che si inchina ogni volta che entra ed esce dal vagone, fermate a Yokohama e Shinagawa e dopo una mezz’oretta arriviamo alla stazione centrale di Tokyo.

Siamo entusiasti della giornata , tutto è andato a meraviglia. Il costo totale è stato di 116 euro a persona, davvero ben spesi. Saliamo sulla metro e ci dirigiamo verso Asakusa, dove il ristorante di MaguroBito ci attende per un’altra scorpacciata di sushi.

La più bella:

Viste le giornate di sole il soggiorno è orientato alla visita di luoghi all’aperto. L’escursione al Fuji non si può perdere. Durante il parcheggio il nostro autobus graffia lievemente un altro mezzo in sosta, ma la maggior parte dei turisti non si accorge di nulla anche se ci raggiungono 3 auto della polizia locale e ci tratteniamo per circa 30 minuti causa incidente. Durante il rientro l’autista prende il microfono e si scusa umilmente, mentre veniamo omaggiati con un pacchetto contenente una dozzina di cartoline sul Giappone. Vista la traduzione simultanea in inglese, la maggior parte dei turisti accetta il regalo senza aver capito bene perché è stato fatto.

Sabato 6 aprile 2013

Johnny:

La meta odierna è l’isola artificiale di Odaiba, nella parte sud-orientale della città. Costruita da pochi anni, è sede di numerose attrazioni quali centri commerciali, una ruota panoramica gigantesca, una spiaggia artificiale, una copia della statua della libertà a grandezza naturale, il palazzo del colosso Fuji, alcuni hotel di lusso dove riusciamo a vedere ben due cerimonie nuziali con tanto di suono di una campana da parte degli sposi quale tradizionale segno di augurio.

Per raggiungere Odaiba le possibilità sono diverse: si può attraversare a piedi l’avveniristico Rainbow Bridge che domina la baia cittadina, si può prendere il water-bus da Hinode oppure, come abbiamo fatto noi, prendere la linea di monorotaia sopraelevata Yurikamome che parte dalla stazione Shimbashi della metropolitana.

Purtroppo oggi la giornata non è delle migliori, con nuvole e forte vento, ritorniamo in città e ci dirigiamo al Tsukji Market, il mercato del pesce più grande del mondo: si tratta in effetti di una serie di strutture che occupano una superficie immensa, davvero notevole. Essendo tarda mattinata il mercato è ormai chiuso, l’alba è ovviamente il momento migliore per vivere la realtà di questa autentica attrazione.

Non ci perdiamo invece i colori, i suoni, gli odori e d i sapori del quartiere posto a nord-est del mercato, dove in un dedalo di stradine una serie infinita di negozi e locali si alternano in un miscuglio di nativi e turisti molto piacevole. Data l’ora non ci possiamo far mancare una puntata da Sushizanmai, una famosa catena di ristoranti di sushi molto diffusa in città.

Data la particolare posizione troviamo una discreta fila, il solerte cameriere addetto alle prenotazioni “prende” il nostro nome e ci richiama dopo pochi minuti. Il locale è ovviamente affollato, i cuochi sono molto simpatici, il sushi è certamente di buona qualità anche se concordiamo tutti e tre che MaguroBito appartiene ad un’altra categoria. Comunque 55 euro spesi bene.

Riprendiamo la metropolitana e scendiamo alla stazione di Shibuya, un quartiere ad altissima prevalenza giovanile. Immancabile il passaggio a Shibuya Crossing, l’attraversamento pedonale considerato il più trafficato del mondo: un numero impressionante di persone che si incrociano appena scatta il semaforo verde, una scena resa ancora più suggestiva dal fatto che una costante pioggerellina obbliga a muoversi con gli ombrelli aperti.

Nella stessa piazza è presente la statua di Hachiko, il cane la cui storia è stata celebrata in un film di pochi anni orsono con Richard Gere, immancabile una foto. Il quartiere ribolle di luci e suoni, Lia è irrefrenabile nella visita di Tsutaya, un mega store dedicato esclusivamente alla musica di ogni genere. Girovaghiamo per le affollate strade sotto una pioggia costante cui i giapponesi danno l’impressione di non fare minimamente caso, forse per questione d’abitudine. Dopo aver visitato un enorme mall , da cui fra l’altro è possibile vedere Shibuya Crossing dall’alto, optiamo per la cena presso il ristorante Chinese Deli Cafè sempre all’interno della medesima struttura. Ottima cucina cinese, acqua, thè verde e piccolo dessert gentilmente offerti, tutto al prezzo di 49 euro ben spesi.

La più bella:

Da non mancare una visita al Tsukji Market e alle vie laterali dove il pesce regna in ogni forma. Lia vorrebbe trascorrere tutta la giornata al mega store dove spende gran parte dei suoi risparmi per i video dei Big Bang (una band sud-coreana).

Domenica 7 aprile 2013

Johnny:

Ci avviamo verso la fine della nostra vacanza decisi a goderci fino in fondo quest’ultimo giorno intero a Tokyo. Con la metro ci dirigiamo a Omote-Sando, altro viale commerciale pieno di negozi grandi firme, vicino ai quali troviamo anche un quartiere con stradine strette e lunghe, piene di vari negozi molto più a buon mercato; è una magnifica mattina soleggiata, la zona è affollatissima e si vedono moltissime ragazze vestite in maniera bizzarra e stravagante, spesso ispirate a personaggi dei famosi cartoni animati giapponesi. Riprendiamo la metro per dirigerci a Takadanobada dove prendiamo la JR line per arrivare a Shin-Okubo (una sola fermata) cuore del quartiere coreano. La zona sembra abbastanza tranquilla e, data l’ora, ci fermiamo in un ristorante dove con poca spesa gustiamo ottimi piatti coreani. Ritorniamo sul viale principale e troviamo la scena completamente cambiata: centinaia e centinaia di persone a passeggio, negozi frequentatissimi da giovani (con prezzi più contenuti rispetto al solito), tutto molto bello e caratteristico. Ritorniamo ancora a Shibuya, questa volta ci “immergiamo” nel traffico pedonale sotto un sole molto caldo, vedere questa zona senza avere in mano l’ombrello è ovviamente tutta un’altra storia, la folla è davvero impressionante. Ormai la giornata volge al termine e per cercare di alleviare quel senso di malinconia che comincia a pervaderci nell’imminenza della partenza decidiamo di recarci ancora una volta al nostro ristorante preferito MaguroBito ad Asakusa: rispetto alle volte precedenti troviamo la fila per entrare (probabilmente visto il giorno festivo) ma dopo nemmeno un quarto d’ora ci stiamo già sedendo, accolti dai consueti cori del personale. Stavolta esageriamo un po’ con il sushi, realizzando una “pila” di piattini vuoti alquanto notevole; il costo totale arriverà a 101 euro ma chissà quanto tempo dovrà passare prima di riassaggiare del sushi così sublime.

La più bella:

Il quartiere coreano manda in fibrillazione Lia, visita una marea di negozi che vendono gadgets degli idoli delle ragazzine, compra cappellini, adesivi, tatuaggi, anelli. In questo quartiere i prezzi sono relativamente bassi e si pranza anche con 5 euro, da tenere presente per un lungo soggiorno e per un ritorno a Tokyo. Omote-sando per vedere la moda e gli stili dei giovanissimi.

Lunedì 8 aprile 2013

Johnny:

Alla stazione di Kuramae il Narita Sky Express arriva alle 07.21 in perfetto orario ed in circa 70 minuti ci trasporta al terminal 1 del grande aeroporto; ci dirigiamo subito ai banchi Alitalia dove prima facciamo il check alle macchinette automatiche (semplicissimo) e poi provvediamo alla consegna dei bagagli. Girovaghiamo nelle varie aree dell’aerostazione e cambiamo anche gli ultimi Yen rimasti, prima di superare i varchi di controllo e dirigerci verso la zona dei gates riservati all’alleanza SkyTeam. Partenza in perfetto orario alle 12.20, il Comandante annuncia tempo buono lungo la rotta, viene subito servito il pranzo e fra un film ed una dormita arriviamo a Malpensa nel tardo pomeriggio

La più bella:

Indimenticabile viaggio, Lia vuole vivere in Giappone… ma vedremo… è piccola, deve studiare, forse cambierà idea… forse sì… forse no…. i ragazzi devono seguire le proprie inclinazioni… gli adulti devono assecondarli e seguirli nelle scelte. Giappone mon amour?

Conclusioni

Un viaggio, un’esperienza che rimarrà per sempre nei nostri cuori. Non potremo mai dimenticare i sorrisi dei giapponesi, la loro proverbiale educazione, il loro senso dell’ordine e della pulizia. Se per caso dovreste mai fermarvi a consultare una cartina state certi che nel giro di qualche secondo qualcuno vi avvicinerà per darvi qualche utile suggerimento. Siamo certi che prima o poi torneremo nuovamente a visitare il Paese del Sol Levante. Arigato Giappone. Un grandissimo bacio alla mia bella che diventa sempre più bella.

Daniela & Johnny (e questa volta anche Lia)



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