Terre d’oriente: Giappone e Corea

Un viaggio movimentato alla scoperta di tradizioni, monumenti, high-tech e poesia tutta orientale
Scritto da: MikyTokyo
terre d'oriente: giappone e corea
Partenza il: 20/08/2012
Ritorno il: 02/09/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Grattacieli svettanti e delicati templi in legno, kimono in seta e minigonne di plastica, geisha e cosplayers… Queste alcune delle tante contraddizioni del Giappone che ci hanno stregato durante il nostro primo viaggio in questo paese e che ci hanno spinto a tornarci. Il Giappone… quel Paese tanto lontano dall’Italia sia geograficamente che in ambito di società e civiltà, che spesso si tende a non prendere in considerazione come meta turistica cadendo in luoghi comuni come quello del paese appiattito dalla modernità. In realtà il Giappone è molto più di tutto questo: è un’esperienza di viaggio che non può che affascinare e arricchire.

Partenza da Bari a arrivo a Tokyo dopo scalo a Roma e un volo di circa 12 ore! Arrivati al Narita airport, dopo le pratiche d’ingresso, andiamo all’ufficio JR per convalidare il Japan rail pass precedentemente acquistato in Italia tramite internet del costo di circa 500 euro della durata di due settimane, che permette di prendere qualsiasi treno o shinkansen (alta velocità) della Japan Railways in tutto il Giappone e che si è rivelato assolutamente conveniente data la somma di tutti gli spostamente effettuati in treno… Dopo aver cambiato i soldi (conviene di più farlo sul posto che a Roma), prendiamo il Narita express che ci porta dall’aeroporto alla stazione centrale di Tokyo, una volta lì prendiamo il taxi che ci conduce in albergo nella vivace e tradizionale zona di Asakusa. L’albergo (shigetsu) è un ryokan, ovvero un hotel tradizionale con camere in stile giapponese e dove si dorme sui morbidissimi futon. Dopo esserci sistemati andiamo a pranzare in un localino vicino all’albergo dove mangiamo degli ottimi udon. Dopo pranzo torniamo a visitare il tempio buddhista Senso-ji (trovato in restauro la scorsa volta) con la brulicante strada Nakamise-dori piena di negozietti di souvenir tradizionali dove iniziamo i primi acquisti. Nel pomeriggio andiamo a vedere il santuario shintoista Kanda e il ponte Nihombashi, ovvero un ponte in stile francese dei primi del ‘900, e in serata, dopo cena a base di sushi, andiamo a fare una passeggiata nel quartiere chic della moda: Ginza, con tutti i suoi grattacieli illuminati che le conferiscono un’atmosfera quasi irreale!

Il giorno dopo in mattinata torniamo alla stazione centrale dove prendiamo un espresso per Utsunomiya dalla cui stazione cambiamo con la Nikko line e infine, dopo quasi 2 ore di treno, arriviamo nella bellissima cittadina di Nikko. Andiamo a visitare quindi il maestoso Tosho-gu, il mausoleo del primo shogun (signore della guerra), con i suoi padiglioni e porte riccamente decorati immersi in un verdissimo bosco. Il biglietto acquistato per visitare il Tosho-gu permette di entrare anche al santuario shintoista Futara-san con la sua lanterna di bronzo che si crede si trasformi in un mostro durante la notte, al Taiyuin-byo, mausoleo del terzo shogun, anche questo così finemente decorato da lasciare a bocca aperta, e al Sanbutsu-do ovvero il tempio con un’enorme sala in legno contenente tre Buddha giganti in legno. Dopo pranzo in un ristorantino vicino al Tosho-gu e dopo una passeggiata fino al bellissimo ponte laccato Shinkyo che collega le sponde di un torrente dalle acque turchesi, riprendiamo il treno per Tokyo dove arriviamo nel tardo pomeriggio. Dopo una breve pausa in hotel, usciamo e ceniamo in un ottimo ristorante Thai con dei piatti piccantissimi. Finita la cena, ci incamminiamo verso il lungofiume dal quale scattiamo delle bellissime foto alla nuovissima Tokyo sky tree e ai grattacieli della Asahi.

Laghi, monti e santuari

Nel giorno seguente, durante la mattinata, altro treno per Hakone. Scesi a Odawara, chiedendo informazioni sulla linea per raggiungere la nostra meta compriamo un tour di 3900 yen (circa 40 euro) comprendente treno, funivia e navigazione sul lago Ashi. Raggiunta quindi la fermata Hakone-Owakudani, scendiamo dal treno e prendiamo la funicolare che ci conduce nel punto dal quale si prende la funivia che, passando tra verdissime montagne fino al lago Ashi, permette di avere delle splendide vedute sul Monte Fuji. Arrivati al lago Ashi saliamo su un battello in stile inglese che attraversa il lago fino al paesino di Motohakone dall’altra sponda. Durante la crociera in battello si possono scattare delle foto mozzafiato del paesaggio e del Fuji. Arrivati a Motohakone pranziamo e andiamo a vederne il bellissimo santuario shintoista al cui si accede da una ripida scalinata a picco sul lago che termina con un torii (porta sacra) rosso fuoco. Verso le 3 del pomeriggio prediamo un autobus che ci riporta a Odawara e di lì di nuovo treno in direzione Tokyo. In serata saliamo sulla Tokyo sky tree, novità di Tokyo 2012 e torre più alta del mondo, dalla cui si gode di una vista meravigliosa sulla capitale illuminata. Scesi dalla torre, andiamo ad Akihabara il quartiere dell’elettronica illuminatissimo con ragazze vestite come personaggi dei manga e migliaia di negozi di videogiochi.

hiroshima

La mattina del giorno seguente lasciamo Tokyo e con uno shinkansen arriviamo a Hiroshima. Sistemati in hotel, prendiamo il tram fino alla stazione JR e di lì un altro treno per Miyajimaguchi da dove prendiamo il JR ferry per l’isola di Miyajima nella baia di Hiroshima. La traversata dura circa 10 minuti e l’isola è davvero imperdibile! Il simbolo di Miyajima è il grande Torii nell’acqua che si vede in lontanaza già da Miyajimaguchi. Quest’isola è sacra e qui non si può né nascere né morire, inoltre è coperta da una foresta vergine e vi vivono molti animali tra cui cervi (i messaggeri degli dèi) che pascolano liberi e si avvicinano ai turisti. Sull’isola andiamo a visitare il santuario shintoista Itsukushima color rosso vermiglio, che, essendo adagiato sulla spiaggia, subisce il fenomeno delle maree e che quindi con l’alta marea sembra galleggiare proprio come il suo famoso torii. In serata, tornati a Hiroshima, dopo aver cenato facciamo una passeggiata per le strade del centro.

Hiroshima è purtroppo nota al mondo per la bomba atomica e quindi il giorno dopo andiamo a visitare il triste parco della pace con i suoi vari monumenti agli innocenti e il museo della pace che, con gli oggetti esposti deformati dal calore sprigionato dalla bomba, modellini.

Della città prima e dopo la bomba, fotografie e mostre sugli effetti delle radiazioni sprigionate, non può che lasciare turbati ma consapevoli dell’accaduto e di ciò che le armi nucleari di cui molti paesi sono in possesso potrebbero causare. Il museo e la città di Hiroshima vanno comunque visitati per non dimenticare e per poter vedere con i propri occhi ciò a cui porta l’odio e la violenza. Nel pomeriggio prendiamo il treno per Osaka e da Shin-Osaka station prendiamo il treno per l’aeroporto Kansai, l’aeroporto progettato da Renzo Piano e costruito sul mare interno, dal quale prendiamo l’aereo che ci conduce a Seoul in Sud Corea. La Corea era una curiosità che avevamo già da tempo e abbiamo quindi deciso di approfittare della vicinanza al Giappone per visitarne la capitale, tuttavia abbiamo deciso di inserirla al centro del viaggio e non alla fine per una ragione di comodità e prezzi. Arriviamo nella capitale sudcoreana per le 10 di sera e dopo aver aspettato un’ora al controllo passaporti e quasi un’altra ora per aspettare i bagagli prendiamo la metro per arrivare nella zona dell’hotel. Tuttavia, arrivata mezzanotte, il treno si ferma ad una stazione senza completare la corsa e ci fanno scendere, cosa impensabile nel vicino Giappone! Prendiamo quindi un taxi e arriviamo in albergo, dove stremati ci addormentiamo subito…

in giro per seoul

La mattina dopo iniziamo le visite della città: per prima cosa andiamo a vedere il bellissimo palazzo reale Gyeongbokgung con le sue corti e padiglioni e gli splendidi giardini situati dietro il palazzo, finiamo la lunga visita per mezzogiorno e ci facciamo una passeggiata lungo la grande piazza davanti all’entrata del palazzo con il suo monumento a re Sejong. Torniamo a Insadong (la zona dell’albergo) dove andiamo a pranzare in un ottimo ristorante tradizionale dove ci vengono servite tante ciotole con kimchi e verdure e dei noodles. Dopo pranzo esploriamo la zona con i suoi antiquari e sale da tè e andiamo a vedere il colorato tempio buddhista Jogyesa. In serata andiamo nell’affollato quartiere Itaewon con i suoi ristoranti etnici e mangiamo al Thai.

Il giorno dopo andiamo a vedere l’altro palazzo reale di Seoul: il Changdeokgung, ma trovandolo chiuso (lunedì giorno di chiusura….) decidiamo di tornarci il giorno dopo. Torniamo quindi a Insadong e andiamo a vedere il Tapgol park con la sua pagoda di pietra e poi andiamo a vedere il padiglione della campana Bosingak sempre a Insadong. La guida, ottenuta tramite il sito Visit Korea, dice che la campana suona a mezzogiorno ma nonostante aspettiamo fino alle 12 e un quarto non sentiamo nulla… Dopo pranzo, andiamo dall’altra parte della città a vedere il bellissimo tempio buddhista Bongeunsa situato in un’area verde con moltissimi padiglioni colorati e adornato da migliaia di lanterne votive di carta. In serata andiamo nella zona di Gangnam che con le sue luci ricorda un po’ Tokyo e lì mangiamo in un ristornate coreano con un korean grill, ovvero una griglia rovente su cui ti cucini la carne o il pesce crudi.

Il giorno successivo purtroppo a Seoul è previsto un tifone e quindi tutti i monumenti sono… nuovamente chiusi compreso il palazzo del giorno prima a cui quindi rinunciamo in quanto ultimo giorno in Corea. Siamo andati quindi a vedere il tempio buddhista Dongmyo e la porta Dongdaemun, ciò che resta delle antiche mura cittadine. Torniamo per l’ora di pranzo a Insadong e torniamo a mangiare nel ristorante tradizionale con i suoi attimi noodles. Nel pomeriggio nonostante la forte pioggia ci facciamo una passeggiata e camminando ci ritroviamo davanti al Gyeongbokgung, tuttavia dato il vento e data la momentanea immobilità della città torniamo in albergo. In serata andiamo a cenare nel quartiere Myeongdong e poi data la forte pioggia e il vento torniamo in albergo, dispiaciuti per questa giornata quasi vuota a causa del tifone.

Osaka, nara e kobe (in tre giorni)

Il giorno seguente in mattinata torniamo in aeroporto e ritorniamo a Osaka. Arrivati in città per le 2 di pomeriggio, dopo un pranzo con ramen, iniziamo ad esplorare la zona vicina all’hotel e andiamo in seguito a visitare il bel castello di Osaka, peccato solo che sia una ricostruzione in cemento e con l’ascensore, dal quale si gode di una splendida vista a 360 gradi sulla città. In serata andiamo a vedere Dotonbori, un canale fiancheggiato da palazzi illuminati, schermi pubblicitari e discoteche dove si ritrovano tutti i giovani di Osaka.

Il giorno dopo andiamo a visitare Nara, quindi, dopo colazione, prendiamo il treno da Osaka station e arriviamo nella storica cittadina circa 50 minuti dopo. Prima tappa: Il tempio buddhista Todai-ji con la sua enorme sala in legno contenente un’immensa statua di bronzo del Buddha. Dietro la statua c’è una colonna con un foro alla base e si dice che chi riesca a passarci raggiunga il Nirvana! Dopo il Todai-ji ci dirigiamo al santuario shintoista Kasuga, immerso nel verde di una piccola altura a cui si accede camminando lungo un viale immerso in un boschetto e fiancheggiato da lanterne in pietra in cui pascolano liberi anche qui i cervi. Dopo la “scarpinata” per arrivare al Kasuga, torniamo nella cittadina e andiamo a vedere il quartiere tradizionale Naramachi con le casette in legno e per finire visitiamo il Kofuku-ji, un tempio buddhista con un’alta pagoda il legno che ospita delle statue dorate del Buddha e di vari esseri celesti. Torniamo ad Osaka nel tardo pomeriggio e in serata ci spingiamo oltre Dotonbori nel quartiere di Namba anche questo molto illuminato con ristoranti e gallerie coperte di negozi e cafè.

Il giorno successivo andiamo a fare una gita nella vicina Kobe dove arriviamo dopo circa 30 minuti di treno espresso. Scendiamo alla stazione Sannomiya (a Kobe ci sono tre stazioni!) e andiamo a visitare il quartiere Kitano-cho con le sue case in stile europeo costruite verso la fine dell’ ‘800 da ricchi mercanti inglesi o francesi quando il porto di Kobe si aprì all’occidente. Il quartiere è adagiato sulle colline che chiudono Kobe e di qui si ha una vista panoramica sulla città e sul porto con la sua torre rossa. Successivamente ci dirigiamo verso la colorata Chinatown con le sue bancarelle, ristoranti e porte d’ingresso in stile cinese e nel pomeriggio andiamo a vedere il lungomare della città e arriviamo fino alla torre del porto. Torniamo ad Osaka e dopo aver cenato in un sushi bar vicino Dotonbori facciamo la nostra solita passeggiata serale tra le luci colorate di questa zona tanto kitsh quanto vivace e accogliente.

la più bella del giappone

L’ultimo giorno decidiamo di tornare nella città più bella del Giappone che ci aveva assolutamente lasciato a bocca aperta tre anni fa e che trovandosi a solo un’oretta da Osaka non potevamo non rivedere, sto parlando dell’antica capitale: Kyoto! Usciamo dalla futuristica stazione di Kyoto (forse l’unica cosa effettivamente moderna di questa storica città) e prendiamo un autobus che ci porta nell’affascinante zona di Gion, dove è stato ambientato il celebre romanzo: Memorie di una geisha. Superato il santuario shintoista Yasaka con la sua porta trionfale situata alla fine del viale Shijo, ci dirigiamo verso la zona di Higashiyama con le sue stradine lastricate, case in legno, pagode e sale da tè fino ad arrivare al Kiyomizu-dera dal quale rimaniamo a contemplare il panorama e la bellezza di questa città da favola. Tornati tra viuzze di Higashiyama, camminando verso il tempio buddhista Chion-in, vediamo anche delle geisha avvolte nei loro pregiati kimono colorati! Visitiamo il tempio, peccato solo che la hondo (sala principale) fosse in restauro, e di lì ritorniamo a Gion dove pranziamo in un localino con dei soba. Nel pomeriggio tornando in stazione ci ritroviamo davanti al Sanjusangen-do, un tempio buddhista non visitato la scorsa volta con la sala in legno più lunga al mondo contenente 1001 statue della dea Kannon dorate che luccicano nel buio creando un effetto magico! Infine riprendiamo di nuovo il treno e dopo un’altra ora siamo di nuovo ad Osaka. Di sera torniamo al sushi bar del giorno prima e godiamo per l’ultima volta dell’atmosfera vivace e colorata di questa città giapponese prima di ritornare in Italia il giorno dopo.

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Tosho-gu Nikko

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tegole giapponesi

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Tokyo sky tree

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Parco della Pace ad Hiroshima

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Giardini del Gyeongbokgung a Seoul

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Dipinto o paesaggio?

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Dotonbori- Osaka!



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