Giappone perché…

Scoprire l'estremo oriente
Scritto da: torregg
giappone perché...
Partenza il: 02/05/2010
Ritorno il: 19/10/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 4000 €
A cinque mesi di distanza voglio descrivere il mio Giappone. 5 mesi fa Federica ed io siamo stati nel magnifico Giappone per un magnifico viaggio di nozze. Cosa ci ha spinto? Mila, Shiro, Holly e Benji Price, oltre che quell’alea magica ed incomprensibile.

Il Giappone è l’unica economia a livello di quelle occidentali come reddito pro capite, democrazia ad essere così pazzescamente incomprensibile. Eravamo pienamente consci che le attrazioni naturali non fossero all’altezza di altre destinazioni, così come sapevamo che non andavamo per monumenti o per le località balneari. Per cosa allora? Date queste premesse siamo partiti. Catapultati in questo mondo dell’estremo Oriente la prima reazione è stata: “proviamo a stare fermi e guardare come orientarci”. Eravamo nel mezzo della stazione di Shinjuco ma mi sembrava una puntata di Esplorando il corpo Umano con tutti i globuli bianchi e rossi che si muovevano in tutte le direzioni, non erano globuli bianchi ma globuli giappo. Fermi in mezzo ad un movimento irrefrenabile sui nostri visi si leggeva un punto di domanda della forma dello stupore, o così leggevano i giappo; dopo pochi istanti il nostro immobilismo è stato interrotto da un globulo giappo . Fino a che fu sicuro che fossimo indirizzati sulla giusta metro non ci ha lasciati, scortandoci ed indicandoci le direzioni da seguire: “impeccabile”. Pensavo: “ma non eri di fretta? Stavi correndo come tutti gli altri, come fai ad avere 5 minuti ed oltre di tempo da dedicarmi? Bah”

Un po’ frastornati ed incantati ci immergiamo tra i globuli giappo e raggiungiamo sempre le destinazioni prescelte senza problemi. Eccoci allora al Tsukiji market, il mercato del pesce più grande al mondo dove abbiamo la possibilità di assaggiare un sushimi freschissimo (il polpo si è mosso quando me l’hanno servito). Giungiamo poi all’isola di Odaiba, a Roppongi, qua e là camminando tra le modernità di Tokyo come furetti malesi. Non abbiamo visto una ragazza che portasse le scarpe della sua taglia a Tokyo, forse se le tramandavano di madre in figlia, forse le prendevano in crescita.

Tappe successive? Hakone, Takayama, Kanazawa, Kyoto, Hiroshima, Miyajima, Mt. Koya, Osaka.

L’ambiente e la cucina cambiano nelle varie regioni del paese, si sa, i giapponesi diffidano del pesce offerto in città non direttamente sul mare, mangiano la carne delle Alpi giapponesi solo sulle Alpi, le gelatine con la frutta affogata vanno di moda solo nelle più grandi città commerciali, le cene tipiche sono sempre curatissime e care rispetto a tutto il resto. Un apprezzamento speciale per la cucina, tanto diversa dalla nostra quanto equilibrata e dall’aspetto delizioso ed invitante. Mi ricordo di non avere mai provato senso di gonfiore o di avere sentito mancanza di pasta o altro cibo italiano, come invece mi è capitato in ogni altro singolo paese che ho visitato fino ad oggi, e poi ogni cena completa era come stare ad una esposizione tanto i colori si mescevano magnificamente e raddrizzavano qualsiasi tua luna storta, pura arte.

Tutto bello e buono. Non so dire a cinque mesi di distanza cosa mi abbia colpito di più, niente era ad un livello fantastico. Tutto era fantastico?

Le nostre città sono più belle ma viaggiare sui mezzi pubblici e non provare un minimo di stress non è male.

La cucina non mi piaceva del tutto ma che soddisfazione non avere mai avuto senso di gonfiore o qualche mal di stomaco.

La gente è bella e simpatica ma non capisci mai cosa stia pensando, e poi come fanno a fare gli integrali sul treno nel ritorno a casa dalla scuola?

Il mare non è bello come da noi ma mi attira.

I trasporti sono perfetti.

Fatto sta che la mia psiche è stata profondamente segnata da questo viaggio. Ora che i ricordi delle immagini più belle, della gente con cui ho parlato e della musica che ho ascoltato si fanno più sbiaditi, quando ricordo il Giappone guardo Federica con un ghigno tra l’ebete ed il sognante, sto bene e mi sento un poco ancora bambino.

Che stregoneria mi hanno fatto in Giappone?



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