Yokoso japan5 Tokyo mon amour

Ed ecco la fine del nostro massacrante ma assurdamente bello japan tour!!! 21/05/08 Lunedì TOKYO (東京) Dopo un abbondante colazione all’inglese (ormai la mattina mi rimpinzo di salsicciotti,pancetta e uova strapazzate) fatta nel bellissimo ristorante panoramico, inizia il nostro secondo tour di Tokyo…...
Scritto da: momo85
yokoso japan5 tokyo mon amour
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 2000 €
Ed ecco la fine del nostro massacrante ma assurdamente bello japan tour!!! 21/05/08 Lunedì TOKYO (東京) Dopo un abbondante colazione all’inglese (ormai la mattina mi rimpinzo di salsicciotti,pancetta e uova strapazzate) fatta nel bellissimo ristorante panoramico, inizia il nostro secondo tour di Tokyo… Giro in Monorotaia per vedere il quartiere del porto. Visita ad Asakusa col suo tempio… La Kaminarimon (Porta del Dio del Tuono), con la sua ampia lanterna di carta rossa, che immette nella strada principale, la Nakamise dori, per il Tempio Sensoji, dedicato a Kannon Sama, la dea buddista della misericordia; questo luogo di venerazione è il più antico di Tokyo. Da un lato all’altro di questa strada ci sono bancarelle di prodotti tipici: souvenir, vestiti strani, parrucche da samurai, peluche, giocattoli. Nel cortile del tempio vi sono decine e decine di lanterne votive che danno un tocco veramente suggestivo! Lì incontriamo anche una Geisha in libera uscita! Nel quartiere vediamo il palazzo della Asahi, fatto a forma di bicchiere di birra con sopra la schiuma che fuoriesce! (Sono matti questi!) Proseguiamo per l’ambasciata italiana … Il nostro tutor ci fa una testa quadrata sul modo di comportarsi in un posto del genere, ci urla di portare a vista il passaporto perché i controlli all’ingresso sono molto accurati…. Veniamo accolti da un carabiniere. Ci guarda e chiede: “Avete armi, manette, oggetti esplosivi? … No? Studenti? Passate pure…” E ci fa entrare senza neanche guardare i passaporti, non ci controlla neanche col metal detector! Ci sentiamo nell’atmosfera “a tarallucci e vino” italiana! Seguiamo una conferenza sull’economia giapponese, un breve excursus sugli ultimi dieci anni… Lottiamo contro l’onnipresente Sonno che ci opprime costantemente, alcuni cedono in maniera evidente, quelli che resistono ridacchiano sotto i baffi… Che situazione sgradevole! Per fortuna è durata poco! Usciti ci riprendiamo un po’ all’aria fresca… I professori tornano in albergo e noi continuiamo in gruppetti il nostro girovagare! Regalo particolarmente gradito che ci fanno i professori è un biglietto giornaliero della metro… (Perché se avessimo pagato ogni metro di quella giornata sarebbe stata una batosta!) Passiamo al Keio University Mita Campus… Stupendo, anche se le scale di marmo all’ingresso stile “Reggia di Caserta” sono un po’ ostentate! Proseguiamo per la Tokyo Tower (una sorella rossa della Tour Eiffel). Facciamo una miriade di foto… (In bianco e nero sembrano scattate a Parigi!) Visitiamo lo Zojyo-ji temple. Dopo aver preso varie metro arriviamo al Palazzo Imperiale… I giardini sono veramente ben fatti e curati in un modo impeccabile! Ci siamo affrettati per giungere nel momento del tramonto e godere appieno della bellezza di quei posti… Fantastico! Il Castello trai boschi, il ponte in pietra, il tramonto tra le montagne, il lago coi suoi riflessi bronzei e il salice piangente che sembra incorniciare tutto… Veramente uno scorcio sublime… Ovviamente non possiamo avvicinarci, è sotto stretta sorveglianza… Ci sono le guardie all’ingresso e un elicottero che sorveglia la zona! Continuiamo verso Ginza, il quartiere delle griffe! L’atrio della metro è gigantesco! Ci sono altre tre linee che passano per Ginza e si crea un caos indicibile! Riusciamo a salire in superficie ed entriamo nel palazzo Gucci (Ogni griffe occupa un palazzone di otto o dodici piani!!!). Mentre facciamo acquisti ci mettiamo a conversare con il commesso, un ragazzo casertano che vive in Giappone da cinque anni con la moglie giapponese… È stressatissimo e non vede l’ora d’abbandonare tutto e ritornare a Caserta! Dice che uno straniero può vivere in Giappone solo sei anni prima d’impazzire completamente… E prima che questo accada, vuole tornare alla sua Madre Patria! Salutiamo il nostro depresso Compatriota, girovaghiamo nel quartiere e visitiamo anche Dior ed Armani… S’è fatto tardi e siamo costretti a riprendere la metro e tornare indietro! Peccato! Ritornando, passiamo per l’Electric City di Shinjuku e ceniamo a base di Ramen! Gli altri sono stufi di non essere capiti e preferiscono il classico Burger King… L’unico luogo in Giappone, oltre al McDonald, in cui puoi trovare persone che parlano inglese! 22/05/08 Martedì TOKYO (東京) Dopo la consueta colazione all’inglese continuiamo il nostro tour visitando Kamakura. Ci dirigiamo verso un grazioso tempietto pieno di stupende statue e circondato da giardini d’impareggiabile bellezza! Vi è un laghetto pieno di enormi ninfee nel quale si estingue una eterea cascata… C’è anche una grotta che si estende sotto la montagna piena di statue, raffiguranti divinità intagliate nella roccia. I cunicoli si snodano dalla sala iniziale e s’inoltrano nel buio diventando più bassi… Per entrare dobbiamo piegarci per non sbattere la testa. Vi è una saletta contenente una statua del Buddha circondata da centinaia di piccole statuette raffiguranti le varie forme del Buddha. Torniamo finalmente alla luce … Nel cortile vi sono degli enormi piedi del Buddha scolpiti nella roccia; c’è una statua della Dea Kannon dalle mille braccia; una statua del Buddha circondato dai demoni del tuono e della folgore; vi è una ruota con i quaranta Sutra, se la giri è come se li leggessi tutti… (sono pratici i giapponesi!) Abbandoniamo il tempio e ci dirigiamo verso il Great Buddha di Kamakura. (Kōtoku-in 高徳院). Un’enorme statua di Amida Buddha (大仏, daibutsu) fatta di bronzo, costruita nel 1252 D.C. La statua è alta tredici metri circa e pesa più di centoventi tonnellate! Ripartiamo per il tempio di Hachiman, il Dio della guerra protettore dei Minamoto… Il santuario Tsurugaoka Hachiman (鶴岡八幡宮) è il più importante santuario shintoista (jinja) della città di Kamakura. Visitiamo il magnifico complesso coi suoi colori sgargianti ed assistiamo anche ad una cerimonia scintoista con tanto di sacerdotessa… Girovaghiamo per il parco e ci inoltriamo per la città alla ricerca di una banca per cambiare i nostri Euro in Yen per acquistare ad Akihabara un dizionario elettronico! Finalmente la troviamo ed in cinque minuti siamo già serviti e pronti a tornare sul pullman, un servizio veramente rapido ed efficiente! Diamo un occhiata ai negozi di souvenir e lentamente ci incamminiamo verso il luogo dell’appuntamento con gli altri! Partiamo alla volta dell’isolotto di Enoshima… Visto che sul programma c’è scritto “Sosta ad Enoshima” sprofondiamo tutti in uno stato catatonico di sonno (ad eccezione dei momenti in cui il sadico menefreghista, che ci tormenta l’esistenza, ci tiene svegli con le solite urla) … Nel dormiveglia intravedo Enoshima e mi sveglio, preparandomi alla discesa… Però il pullman, finito il lungomare, fa inversione di rotta e si dirige verso l’albergo… Capisco che la visita esclude la discesa dal pullman e do’ l’allarme… Gli altri si rianimano e scattano delle foto per ricordarsi dell’isolotto visto di sfuggita…! Torniamo in albergo e ci dirigiamo ad Akihabara per i nostri acquisti. Trovo da Onoden un dizionario elettronico della Casio “Giapponese – Inglese” e viceversa, e lo acquisto senza indugio! Gli altri si sono allontanati per andare ad assistere ad un concerto di Koto con un professore conosciuto al campus,mentre noi proseguiamo il giro turistico… Ritorniamo in albergo e decidiamo di raggiungere Roppongi con due taxi… Il primo taxi arriva ma il secondo (dove sto anch’io) si perde… Dopo alcuni momenti di disperazione dove MariaGiovanna cerca di farmi calmare, decidiamo di trovare una metropolitana che ci riporti a casa… Eravamo ormai avvezzi all’uso della metro! Torniamo devastati nel nostro quartiere e ceniamo in uno squallidissimo locale take-away… Indimenticabile ultima serata mondana a Tokyo! In albergo non ci resta altro che fare le nostre valige ed andare a dormire! 23/05/08 Mercoledì (東京) TOKYO / PARIGI (パリ) Ultima giornata in Giappone! Con calma facciamo colazione nel bellissimo ristorante all’ultimo piano… Accompagniamo Valentina in una perlustrazione in un campus che la ospiterà a settembre ed incontriamo una ragazza dell’orientale che sta lì da sei mesi… È impazzita! Sclerata come le giapponesine! Si lamenta perché ha impiegato tre mesi per imparare a prendere le metro! Beh noi ci abbiamo messo solo una settimana! (Grazie Orientale!) La salutiamo e riprendiamo la metro per Harajuku… Percorriamo la mitica Takeshita Dori, la Camden Town del Giappone! Tutto anni ottanta…! Tra le bancarelle puoi trovare veramente di tutto, qualsiasi stramberia tu possa immaginare la puoi scovare trai vicoli che si allontanano dalla strada principale! Dopo vari giretti scovo il Re degli 百円shop … Quattro piani di negozio! Magnifico! Gironzolo tra gli scaffali e trovo una miniatura in legno di un tipico giardino giapponese! Dopo aver acquistato gli ultimi gadget lasciamo Takeshita Dori per cercare il famoso ponte di Harajuku coi suoi famosi raduni di cosplay! Non riusciamo a farci comprendere dai passanti, sembra che nessuno conosca il ponte e la sua ubicazione! (sta a tre metri da noi ma nessuno ce lo dice…Boh) Arriviamo alla tanto agognata meta e con sgomento scopriamo che i raduni ci sono solo la Domenica… Deluse ci dirigiamo alla meta delle Fashion Victims di tutto il mondo: Shibuya! Prendiamo la famosissima uscita Hachiko, la fermata della metro con la statua del cane simbolo della fedeltà (o della stupidità)… Il cane che attendeva il ritorno del padrone al solito binario anche dopo la dipartita dell’anziano. Così è stato preso come esempio di fedeltà e la sua storia viene raccontata ai bambini per educarli… Attraversiamo lo Shibuya Crossing (l’incrocio più affollato del mondo, creato dall’incontro di cinque strade!) e ci dirigiamo presso il mitico 109! Un centro commerciale di quindici piani di soli negozi d’abbigliamento! All’ingresso timbriamo le cartoline per ricordo… (in ogni luogo in Giappone vi sono degli appositi timbri commemorativi, all’inizio deridevo quest’usanza…Poi ho iniziato a collezionarli anch’io…) Sul timbro c’è scritto: “Forever Beauty, Forever Fashion… The Paradise of young fashion girl!” … Tutto è fashion, anche i bagni! Compro una maglia molto barocca, piena di merletti e fronzoli! Dopo aver ispezionato nove piani cediamo alla stanchezza e usciamo dal 109. Restiamo quasi un ora sedute all’uscita intente a fotografare le giapponesine alla moda che entrano o escono dall’edificio…! Io e Bruni ci siamo veramente svagate con quel passatempo! Sono ormai quasi le cinque e, col terrore di rimanere altri giorni in Giappone, torniamo in albergo una mezz’ora prima rispetto all’orario prestabilito! Così fan tutti… e ci ritroviamo tutt’e venticinque nella hall del Washington Hotel … Sentimenti contrastanti affollano la nostra mente mentre aspettiamo nell’albergo, vogliamo assolutamente tornare a casa ma ci dispiace abbandonare il Giappone… Buttiamo le scatole degli aggeggi elettronici comprati ad Akihabara per aggirare la dogana italiana… Sembriamo dei profughi in fuga mentre avvolgiamo gli oggetti infrangibili nei maglioni…!!! Arriva il nostro pullman e con la melanconia nel cuore salutiamo Shinjuku ed il professor Oue … (che resta altri giorni in Giappone) Arriviamo all’aeroporto di Tokyo Narita e ci mettiamo in fila singolarmente per non creare problemi coi bagagli (visto che alcuni pesano eccessivamente e vogliamo sbrigarcela uno alla volta…) La nostra pensata geniale non è compresa dal nostro tutor che urla e va in panico… (Prima o poi gli scoppierà qualche vena se non si calma)… Ci mettiamo controvoglia nella fila dei gruppi, l’hostess ci fa passare cinque alla volta e le operazioni sono rallentate perché deve farle comunque cinque volte… L’unica differenza è che dobbiamo pesare i bagagli insieme, così se una valigia è in sovrappeso non ci accorgiamo qual è ma dobbiamo togliere qualcosa un po’ tutti… (Alla faccia della praticità!) Vediamo la fila dei singoli scorrere rapidamente… Mentre noi siamo bloccati lì… Al gruppetto che segue il mio viene detto di togliere un kilo a valigia… (Panico…!) Quando ci riescono l’hostess si scusa perché era un kilo in totale da togliere, non un kilo a valigia…! Trattenute Linda e Cristina che volevano uccidere la signorina, entriamo finalmente nell’aeroporto… Diamo l’assalto ai negozi di souvenir prima dell’imminente chiusura! (In aeroporto sta tutto di meno perché è senza tasse aggiunte!) Compriamo tante schifezze da sgranocchiare in aereo e dei cioccolatini alla ciliegia. (Il mio più grande rimorso è non aver acquistato uno Yukata con i fior di ciliegio che vendevano li… Va beh!) Saliamo sull’aereo e si ritorna in Europa! Tutti cadiamo in catalessi e dormiamo per otto ore filate… Senza mai svegliarci, né per il bagno, né per bere… Le hostess si preoccupano e, al nostro risveglio, ci chiedono di continuo se abbiamo bisogno di qualcosa! Dobbiamo avere davvero una brutta cera se ci circondano così di attenzioni! Il viaggio restante (tre ore) è stato piacevole (non abbiamo fatto altro che mangiare!)… 24/05/08 Giovedì (パリ) PARIGI / NAPOLI (ナポリ) Arriviamo alle cinque del mattino e troviamo tutti i negozi chiusi! Siamo soli ed abbandonati a noi stessi nel corridoio che dall’aereo porta al check-in, senza possibilità di spostarsi! Dobbiamo attendere le sei per entrare nel terminal! Ripetuti gli ennesimi controlli entriamo nella parte commerciale per scoprire che i negozi sono i più costosi al mondo! (La stessa marca di acqua che in Giappone pagavamo 30 cent qui stava 2 €… assurdo!!!) Abbiamo tempo per scambiarci i contatti e tutti i recapiti! Si fanno le nove e ci imbarchiamo per Napoli…! Il volo è privo d’imprevisti, sorvoliamo dolcemente le Alpi e a mezzodì si arriva! Un calvario per aspettare l’arrivo delle valige… Tanto che iniziamo a temere che le avessero imbarcate su un altro volo! Prendiamo i nostri bagagli e iniziano gli addii strappalacrime…! Ci salutiamo con la promessa (in seguito mantenuta) di tenerci in contatto! C’è il Mea Culpa del nostro tutor che si scusa per essere stato un po’ brusco durante il viaggio (siamo così contenti per esser tornati a casa che nessuno gli risponde male)… Cortesemente lo salutiamo e scappiamo verso i parenti che ci attendono all’uscita! Una serie di gridolini di felicità riecheggiano nell’aria! Si torna a casa!… Si conclude così un avventura unica nel suo genere, che ci ha fatto crescere emotivamente parlando, sottoponendoci a tensioni mai provate prima! Che ci ha fatto scoprire lati di noi nascosti e ci ha formato come una scuola di sopravvivenza (Gli scout sono mammolette in confronto, almeno loro quando ti abbandonano nella foresta ti lasciano una bussola!)… Non credo che se potessi tornare indietro farei scelte differenti, non rimpiango assolutamente nulla (a parte lo Yukata in aeroporto…) Mi è piaciuta molto come epopea… (anche se a volte sembrava più un reality come “il Grande Fratello”…) Grazie al JTour mi sono arricchita notevolmente con la conoscenza di persone stupende che continuano ancora oggi a condividere il mio cammino!


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