Il paese che non dorme mai

GIAPPONE: Il Paese che non dorme mai!!!! 28 luglio 2008 - 12 agosto 2008 Tokyo-Fuji-Kyoto-Hiroshima-Nara-Mikimoto Pearl Island 28 luglio volo Torino Francoforte, Francoforte-Tokyo con Lufthansa. Premetto che questo viaggio è stato organizzato interamente da me in 6 mesi, informandomi e leggendo le tre guide canoniche Lonely Planet, Rough...
Scritto da: ghita2
il paese che non dorme mai
Partenza il: 28/07/2008
Ritorno il: 12/08/2008
Viaggiatori: in coppia
GIAPPONE: Il Paese che non dorme mai!!!! 28 luglio 2008 – 12 agosto 2008 Tokyo-Fuji-Kyoto-Hiroshima-Nara-Mikimoto Pearl Island 28 luglio volo Torino Francoforte, Francoforte-Tokyo con Lufthansa.

Premetto che questo viaggio è stato organizzato interamente da me in 6 mesi, informandomi e leggendo le tre guide canoniche Lonely Planet, Rough Guides, National Geographic e prenotando gli alberghi di Tokyo e Kyoto, tramite Expedia.

Decido di volare Lufthansa per assicurarmi un volo perfetto e senza sorprese ma, forse per la prima volta nella storia di questa prestigiosa compagnia aerea, c’è uno sciopero a Francoforte. Incrocio le dita nella speranza che nulla turbi la mia perfetta organizzazione. Per fortuna tutto bene, lo sciopero consiste nel fatto che abbiamo mangiato meno del solito. Gioia di mio marito Carlo che si ripromette di dimagrire in Giappone! Siamo atterrati alle 7,35 di mattina del 29 luglio dopo 11h e 30 di volo, (per il nostro orario biologico sono le 12,40 di notte). Un sonno da paura, ma l’impatto è così eccitante che non si ha tempo di pensare al sonno.

Sbrighiamo all’aeroporto di Narita tutte le formalità di rito. Molto semplice: si devono compilare solo dei moduli con nome, cognome, nr. Di passaporto ecc. Una delle mie paure avendo una mente organizzativa all’eccesso, era quella una volta scesi dall’aereo, di non capire come muoversi. Invece tra la gentilezza giapponese e l’organizzazione perfetta delle loro indicazioni, sia come cartelli indicativi sia come personale disponibile a darti una mano, ci rechiamo subito negli uffici del JRP per timbrare il nostro JRP.

Il JRP (Japan Rail Pass) è un abbonamento ferroviario che consente di prendere tutti i treni veloci chiamati Shinkansen.

Inoltre il JRP serve per girare sulla linea della metro di Tokyo chiamata “Yamanote” che percorre circolarmente Tokyo andando a toccare i principali quartieri. Inoltre con il JRP si puo’ utilizzare il Narita Express che è un trenino che dall’aeroporto porta a Tokyo Station (ferma anche a Shinjuku).

Ho comprato il JRP nell’agenzia JTB di Roma –p.Zza s. Bernardo nr. 105 Tel.06-48904745.Www.Jtbitaly.Com

Il JRP si puo’ comprare solo in Italia anche in internet sito www.Japanrailpass.Com il costo per persona per 15 giorni è circa € 285,00 e lo spediscono direttamente a casa.

Prendiamo quindi il Narita express e dopo 80 minuti, scendiamo nel quartiere di Shinjuku, dove abbiamo l’albergo “il Shinjuku Prince Hotel”.

Scesi alla stazione della metro di Shinjuku, è il panico totale ! Migliaia di persone attraversano tutte le stazioni della subway a qualsiasi ora del giorno. Inizio subito a parlare con una ragazza per chiederle aiuto, per sapere tra le 60 uscite quale dobbiamo scegliere per avvicinarci di più al Prince Hotel e lei, gentilmente non essendo sicura di darci l’indicazione giusta, telefona con il cellulare a casa della madre per darci un aiuto preciso.

Fantastico! Questo è il Giappone e i giapponesi. Spero che un giapponese legga questo mio diario, perché vorrei ringraziare questo popolo per la gentilezza e disponibilità che ha verso i turisti. Da questo viaggio, ho imparato come ci si deve comportare verso lo straniero , infatti ora, quando vedo qualche turista in difficoltà, chiedo subito se ha bisogno di qualche indicazione.

Usciamo dalla stazione della metro, scegliendo l’uscita EST che ci porta nel punto più vicino per raggiungere il ns. Albergo dove arriviamo ormai “cotti” verso le 11, ma ci dicono che ci vuole ancora un’ora perché la stanza sia pronta (dopo 13 ore di viaggio è il massimo aspettare anche la stanza!!!).

Decidiamo allora di posare i bagagli e di immergerci nel ns. Quartiere ma, appena girato l’angolo, scopriamo un Mc Donald’s. E scusate ma dopo lo sciopero delle hostess e 11 ore di volo, ci affoghiamo in un bel Big Mac e patatine fritte.

Ritorniamo in albergo e finalmente ora la stanza è pronta. L’albergo è comodissimo perché è vicino alla stazione, costo circa € 100,00 a notte, siamo al 15 piano con una finestra a vetrata meravigliosa, con vista su Tokyo, la stanza è piccola e il bagno ha il water elettronico.

Iniziamo a scattare una delle ns. Prime 1200 foto.

Le colazioni in albergo non sono previste (costano troppo) ma appena usciti fuori dall’albergo, troviamo un bar italiano dove la mattina facciamo colazione con cappuccino e cornetto.

Dopo doccia e riposino, verso le 16 usciamo subito ( per affrontare l’impatto del jet leg ) e ci rechiamo a piedi al Metropolitan Government Office dove si trova l’ufficio del turismo.

Il personale gentilissimo ci fornisce tutte le cartine e le informazioni che ci occorrono per i ns. Spostamenti : metro, orari ferroviari ecc. Avevo preparato già dall’Italia tutti i luoghi che volevo visitare in Giappone , l’unica mia perplessità era sugli spostamenti. E da qui in poi crollano tutte le mie paure, perché il mio caro maritino si impossessa delle cartine e svolge il compito che per me è il più difficile e cioè districarmi tra metro, treni, orari ecc. Lui ha una vera passione per tutto ciò e iniziamo a muoverci senza problemi a tal punto che, alla fine della vacanza, riesce addirittura a leggere le varie fermate delle stazioni della metro in carattere giapponese.

Facciamo la prima cena in un ristorantino sotto la metropolitana, le metro sono praticamente delle città piene di negozi, ristoranti e supermercati. Inizio a litigare con le chop-stick (bacchette), ma non si puo’ fare a meno di imparare ad utilizzarle e alla fine, è anche molto divertente.

Ne approfittiamo essendo al Metropolitan Government Office, per salire gratis con l’ascensore gratis al 45 piano e goderci la prima vista sullo skyline.

Un altro pensiero era quello del caldo di agosto e dell’aria condizionata. Alcuni mi avevano addirittura sconsigliato il viaggio.Non lasciatevi intimorire, è vero che è caldo, ma non è impossibile camminare 10 ore al giorno come facevamo noi e l’aria condizionata è gestita bene, portatevi solo un piccolo giacchetto sulle spalle per quando siete in metro o all’interno dei ristoranti.

Inoltre per strada e nelle stazioni, ci sono sempre distributori di bibite ed acqua da acquistare con pochi spiccioli.

Una cosa invece vorrei dire: avevo letto che non serve sapere l’inglese, ma non è vero, l’inglese aiuta molto, anche perché lo parlano quasi tutti.

Iniziamo la ns. Prima giornata recandoci alla stazione di Shinjuku prendendo la Yamanote (gratis) fino alla stazione di UENO e da lì facciamo 3 fermate di metro per scendere ad Asakusa nell’omonimo quartiere .

Come inizio è stato fantastico, ve lo consiglio . Qui visitiamo il primo tempio buddista Senso-ji, vediamo le prime ragazze vestite con il tipico costume giapponese ed i primi rischò e il mercatino turistico di oggettini deliziosi, da acquistare anche per fare i regalini.

Usciti dal tempio e dal mercatino, seguiamo le indicazioni che ci portano a prendere il battello per fare una piacevolissima crociera di 35 minuti fino alla Baia di Tokyo.

Scendendo dal battello e facendo un po’ di strada a piedi, si prende la metro per Ginza.

Tutto ciò che potete, fatelo con la linea Yamanote perché rientra nel JRP ma le distanze sono infinite, per cui c’è sempre bisogno di raggiungere alcuni quartieri utilizzando anche alcune stazioni della metro. Ci sono 13 linee della metro ma non spaventatevi. Ci sono delle persone nelle stazioni predisposte per dare informazioni. Alcune cose che mi hanno colpito sulla metro: -una cosa particolare è che leggono il giornale in verticale, poichè la scrittura è in verticale, -dormono tutti e se non dormono, la maggior parte gioca con il cellulare in maniera così concentrata che è strabiliante, lo usano pochissimo per telefonare e quando parlano al telefono, lo fanno a bassa voce e mettendosi la mano sulla bocca per non disturbare. Alcuni usano la mascherina per evitare di contagiare gli altri con i loro malanni.

Girano tutti uomini e donne con il ventaglio, e le donne hanno degli ombrellini molto graziosi per evitare il sole,quindi non rovinarsi la pelle. Non c’è un pezzo di carta per terra. Tengono una bustina di plastica in borsa, dove raccolgono i rifiuti e quando trovano per strada i vari secchi di raccolta differenziata, la gettano.

Per i fumatori ci sono le postazioni anche sui marciapiedi, per buttare la cenere e le cicche. Per terra è sempre tutto pulito.

Ecco un’altra cosa che ci ha colpito, la pulizia in ogni dove anche nella più semplice bettola.

Arriviamo a Ginza e il primo impatto è la grandezza delle strade e dei grandi magazzini, noi, vestiti da turisti con zainetti e birkenstock, ci sentiamo a disagio per l’eleganza e la bellezza delle commesse che al reparto profumi, ci vengono incontro per chiederci se abbiamo bisogno di aiuto. Forse avremmo bisogno di una “restauratina” per stare in mezzo a loro! Camminando per le vie di Ginza siamo stupefatti dalla bellezza dei negozi dove sono presenti le firme più prestigiose. L’eleganza e la femminilità delle ragazze e delle signore è fantastica. Indossano tutte scarpe con i tacchi minimo 10 cm. Entriamo in una bar dove prendiamo thè e panini,ormai un po’ stanchi, ci sediamo a guardare tutte le bellezze che fanno shopping.

Ritorniamo in albergo e dopo una rinfrescante doccia, decidiamo di provare per la cena un tipico ristorante giapponese di sushi con i piattini che girano . E’ un ‘esperienza da fare. Alla fine della cena per pagare, contano il numero dei piattini che hai consumato. Il giorno dopo, verso le 6 di mattina, mettiamo la sveglia per uscire presto e raggiungere il mercato del pesce di Tsukiji dove arriviamo verso le 8 .

Yamanote fino a Tokyo Station e metro fino a Tsukji. E’ pazzesco! Il mercato è situato in un grande hangar con tanti laboriosi giapponesi che ci lavorano. Alcuni tagliano il ghiaccio, altri si muovono con dei piccoli carrelli e a velocità incontrollata trasportano le casse di pesce e se non state attenti vi travolgono.

I banchi sono pieni di pesce di una varietà e di una freschezza unica. L’asta del tonno si tiene alle 6 di mattina, noi vediamo ormai alcuni tonni che vengono tagliati e messi nelle casse per il confezionamento. Scattiamo una miriade di foto; ci sono parecchi turisti. E devo dire che è divertentissimo. Usciti dal mercato del pesce, c’è un mercatino di generi alimentari e di banchetti dove poter mangiare . Compriamo una padella per cuocere il pesce che ci sembra perfetta per quando rientreremo in Italia. Ce la trasportiamo per tutto il soggiorno nei vari spostamenti e poi arrivati in Italia, ci rendiamo conto che non cuoce bene come pensavamo e decidiamo di buttarla.

L’unico rimpianto è che Carlo, poverino, è impazzito ogni volta, per farla entrare in valigia! Altra cosa che abbiamo comperato e che funziona benissimo è lo squama pesce;oggettino fantastico di poco prezzo per chi ama cucinare il pesce. Usciti dal mercato ci dirigiamo verso il Palazzo Imperiale dove si possono visitare solo i giardini. Usciti dalla metro di Tokyo Station per raggiungere il Palazzo Imperiale, si percorre a piedi una via e si arriva su una bella piazza con una fontana con dei giochi d’acqua. All’interno della piazza c’è un bar, dove decidiamo di mangiare qualcosa per il pranzo. Appena entrati, non ci sembra vero ma il pranzo è a self service con cucina internazionale a 14 euro a persona; lì riequilibriamo la nostra astinenza da cibo occidentale, mangiando dalla pasta al forno agli spaghetti con le vongole, arrosto e dolci vari.

Il giorno seguente ci rechiamo alla stazione di Tokyo a fare le prenotazioni gratis per i posti sui treni per i nostri spostamenti con gli shinkansen, vi consigliamo di fare le prenotazioni dei posti che sono gratis, anche se ci sono dei vagoni riservati a chi non ha la prenotazione. Non fatevi impressionare dalle code agli sportelli del JRP, sono talmente tanti gli impiegati che le file scorrono in un batti baleno.

Nel pomeriggio arriviamo a Rappongi. Prendiamo l’uscita Rappongi Hills e ci troviamo davanti una struttura di ferro che rappresenta un ragno gigante molto particolare, pochi passi più avanti c’è la Mori Tower (si sale con l’ascensore costa 1500 yen a persona circa € 9,50), è uno spettacolo da non perdere, si vede uno skyline pazzesco!. (Se potete andateci verso l’imbrunire.) In ogni quartiere che visitate ci sono centri commerciali nei quali perdersi, ragazzi da fotografare che sembrano usciti dai fumetti e ragazze vestite come se fossero personaggi dei cartoon.

1 agosto sveglia di buon’ ora per il nostro primo spostamento dobbiamo arrivare sotto le pendici del monte Fuji. Primo giorno con gli Shinkansen che sono dei treni fantastici di una pulizia superba e percorrono centinaia di km in pochissimo tempo. C’è una squadra di donne giapponesi vestite di rosa che puliscono i vagoni prima di far salire i passeggeri, cambiando addirittura il poggiatesta su ogni sedile .

Prendiamo lo Shinkansen dalla stazione di Tokyo e arriviamo a Odawara, dove troviamo un mega uff. Informazioni, qui si avvicina subito una signorina che ci consiglia di fare un free pass per girare due giorni (24 euro a persona) sui mezzi relativi alle varie stazioni del Fuji . Assolutamente da comprare.

Da Odawara si prende un treno locale che si paga ( perché non rientra nel JRP)per Hakone-Yumoto.

Scesi alla stazione, anche qui c’è un ragazzo in divisa pronto a darci i vari depliants della zona, anche se usciti dalla stazione c’è l’uff. Informazioni. Con il bus B raggiungiamo il nostro Ryokan (albergo japanese style) prenotato tramite l’ag. JTB di Roma a 300 euro a notte, cene e colazioni incluse, un po’ caro ma ne è valsa assolutamente la pena.Www.Okuyumoto.Co.Jp Il Ryokan ha uno shuttle che fa servizio ad orari stabiliti e porta alla stazione.

Prendiamo possesso della ns. Stanza togliendoci rigorosamente le scarpe, e ascoltiamo le istruzioni di come funziona la struttura, la piscina, gli onsen e la cena.

Decidiamo subito di andare a fare un bagno in piscina situata vicino ad un bosco e ad una bellissima cascata. Ci immergiamo nelle acque e non ci sembra vero di trovare un po’ di pace.

Rientriamo in stanza e decido di vivere la famosa e tanto attesa esperienza dell’Onsen. E’ un bagno termale che si fa nudi in pozze di acqua, situate sia al chiuso che all’aperto, separati uomini e donne dopo essersi accuratamente lavati e insaponati . L’acqua è molto calda al primo impatto, ma poi ci si lascia cullare piacevolmente ed è un’esperienza fantastica e super rilassante. Lascio dopo circa 20 minuti il mio Onsen e tornando in camera trovo Carlo disteso sul Futon con addosso il chimono, mi fa particolarmente piacere che anche lui riesca a vivere appieno questa esperienza e ad abbandonare la sua radicata occidentalità.

Da lì a poco, bussa alla porta una simpatica geisha che ci porta alcuni vassoi, all’interno dei quali ci sono tutte le nostre cose da mangiare per la cena, preparate con la massima cura anche esteticamente.

C’è tantissimo cibo racchiuso in stupende ciotoline di ceramica colorata. Alla fine, non è che mangiamo un granchè ma l’esperienza è entusiasmante. Al termine della cena, la geisha sparecchia e arriva un altro solerte giapponese che, con maestria, ci prepara i ns. Futon dove sprofondiamo piacevolmente e comodamente. La mattina del 2 agosto, ci svegliamo e tutti entusiasti,andiamo a fare colazione. Con ns. Sorpresa troviamo pesce alla brace, zuppa, pesce crudo e verdure unite a gelatine sinceramente immangiabili.

Al termine della colazione, con lo shuttle dell’albergo, raggiungiamo la stazione. Iniziamo a mettere in pratica il ns. Free pass e prendiamo subito un treno che ci porterà a Gora, scesi da questo treno saliamo su un trenino a rotaie che ci porterà a prendere la cable car : 30 minuti sospesi nel vuoto con la speranza di vedere il Fuji, ma abbiamo capito che è solo una speranza.

Panorama immenso e bellissimo.Al termine scendiamo sulle rive del lago Ashi e prendiamo un battello che ci farà navigare su questo splendido lago per 40 minuti per poi raggiungere Moto Hakone.

Insomma una serie di passaggi tra trenino- cable car e battello che ci fanno viviere un’ esperienza fantastica immersi nel verde. E’ proprio per essere trasportati su tutti questi mezzi che è necessario avere il free pass di cui parlavo in precedenza. A Moto Hakone ne approfittiamo per mangiare qualcosa nei localini sul lago e per andare a visitare il santuario Gongen, molto bello, segnalato dall’enorme torii rosso (porta di entrata) che spicca sulla riva del lago.

Rientriamo nel nostro Ryonkan e ci culliamo tra Onsen e cena giapponese.

La mattina dopo 3-agosto spostamento per Kyoto, ritorniamo quindi alla stazione con lo shuttle dell’albergo e prendiamo il treno per Odawara e qui lo Shingansen per Kyoto.

Arriviamo alla stazione di Kyoto “FANTASTICA” da fotografare e da perdersi . Bellissima anche a livello architettonico. Al nono piano della stessa, c’è l’Ufficio informazioni turistiche aperto fino alle 18.

Andiamo alla ricerca della metropolitana per raggiungere il Brighton Hotel,(www.Brightonhotels.Co.Jp), è FAVOLOSO , una cosa fantastica 94 euro a notte, vi assicuro che è da mille e una notte, letto spaziosissimo, camera grande con divanetto e salottino, oserei dire una Suite! Giornale alla porta ogni mattina, servizio impeccabile, concierge con giapponese a disposizione per illustrare tutte le cose da vedere a Kyoto e come spostarsi. Il Brighton hotel ha uno shuttle a disposizione, che ogni 10 minuti porta alla stazione della metro di Karasuma Oike. Quindi, appena arrivati a Kyoto ci dirigiamo verso la subway , paghiamo il biglietto di yen 250, e prendiamo la metro fino a karusuma oike, usciti dalla metro aspettiamo lo shuttle bus, lo riconosciamo perchè c’è la scritta sulle porte con il nome dell’albergo.

A Kyoto fa più caldo di Tokyo e così anche per Hiroshima.

Iniziamo la prima nostra giornata del 4 agosto arrivando a piedi fino alla fermata del bus 59 che porta nella parte OVEST di Kyoto.

(per le visite è suddivisa in parte ovest e parte est).

Facciamo il biglietto del bus giornaliero al costo conveniente di 500 yen che si puo’ comprare in albergo. (Il mezzo più conveniente per girare Kyoto è con il bus). Scendiamo a Ninuja, facciamo la visita, poi riprendiamo il 59 per 2 fermate e scendiamo a Ryoan, visitiamo e poi riprendiamo il 59 e scendiamo a Kinkakuji dove c’è il Padiglione D’oro. Dal Padiglione D’oro, prendiamo il 12 che ferma davanti al Castello di Nijio (da vedere), chiude alle 17. Da lì ci dirigiamo a piedi verso la fermata della metro di Karasuma Oike e aspettiamo lo shuttle dell’albergo per rientrare. Puntualità estrema su tutti i mezzi di trasporto, oserei dire al secondo (non al minuto).

Il mio cellulare 3band vodafone non ha funzionato (per cui informatevi bene, a me avevano assicurato funzionasse).

In ogni albergo e anche per strada, ci sono postazioni internet il costo è 100 yen ogni 10 minuti.

La sera ci dedichiamo alla visita dei vicoli di Gion, un quartiere pieno di ristorantini e vari locali dove è possibile incontrare le geishe. Ne incontriamo qualcuna che quasi nascondendosi, cerca di non farsi fotografare, ma noi ci riusciamo. Il giorno dopo il 5 agosto prendiamo il bus 12 e andiamo a visitare la parte EST che è ancora più bella. Visitiamo il tempio delle 1000 statue di Sanjusangen-do, riprendiamo il 12 e dopo alcune fermate, arriviamo al tempio a terrazze Kiyomizu-dera e al termine della visita, scorgiamo una miriade di negozietti per fare acquisti molto carini e divertenti. L’entrata per vedere i templi è circa 500/600 yen (3/4 euro).

Un’altra cosa scritta sulla guida è l’avvertimento che non c’è la carta igienica nei bagni. Non è vero. I bagni sono perfetti, pulitissimi in ogni luogo anche nelle stazioni e c’è sempre la carta igienica.

La mattina del 6 agosto ci rechiamo a prendere lo shinkansen per andare a Hiroshima, giorno della commemorazione.

Usciti dalla stazione di Hiroshima, prendiamo il bus nr. 6 e ci dirigiamo al Parco della Pace. Devo dire, molto emozionante ci sono tanti bambini che cantano le canzoni , si vede lo scheletro dell’unico palazzo rimasto in piedi, visitiamo il museo, e preghiamo davanti alla Fiamma della Pace sempre accesa, (verrà spenta solo quando verrà distrutta l’ultima arma nucleare sulla Terra).

Alla fine della visita (all’incirca 3 ore), ci fermiamo a mangiare e poi riprendiamo il treno per Kyoto.

7 agosto ci svegliamo con un po’ più di calma per recarci a Nara. Dalla stazione di Kyoto c’è un treno dal binario 10 della stazione che in 45 minuti porta in questa cittadina , (valido il JPR), i posti sono liberi, non c’è bisogno di prenotare.

Davanti alla stazione di Nara c’è il bus nr.1 o nr. 2 – yen 180 (€ 0,90) Devo dire che la visita a Nara è meravigliosa ed è molto suggestiva prima di tutto perché, lungo tutto il percorso si è sempre accompagnati dalla presenza dei deer (daini) secondo perché, quando si entra nel tempio di Todai-ji e ci si trova davanti alla statua di Budda alta 16 metri, si prova una sensazione incredibile.

Alle 15 decidiamo di fermarci in uno dei loro piccoli ristori vicino al tempio e ordiniamo un piatto di spaghetti di Soba che ci sembrano l’unico piatto normale: peccato che sono praticamente freddi, oserei dire quasi gelati! Rientriamo a Kyoto abbastanza distrutti e andiamo a dormire anche perché il giorno dopo sveglia alle 6 per andate a MIKIMOTO Pearl Island (l’Isola delle perle).

Da Kyoto prendiamo lo shinkansen (sempre con JPR) che in 30 minuti ci porta a Nagoya, da Nagoya in poi si paga perché si prende un treno locale che ci mette 1 ora e 45 minuti per arrivare fino a Toba, da lì si attraversa un ponte e in 5 minuti a piedi si arriva sull’isola. (Costo totale del treno 25 euro a persona).

L’entrata al museo delle perle costa 1500 yen (€ 9,50) ed è veramente interessante, si vedono degli oggetti magnifici fatti con le perle e la descrizione di come nascono e si coltivano. Attiguo negozio per fare shopping. Fuori dal museo, assistiamo alla dimostrazione delle pescatrici di perle che tuffandosi in apnea fanno vedere al pubblico come si pescano le ostriche.

Attorno alla stazione ci sono dei casotti dove ci si può fermare a mangiare le ostriche .

Rientro a Kyoto.

Naturalmente, andate su quest’ isola se avete un giorno a disposizione oppure, se siete da quelle parti. Ultimo giorno 8 agosto, a Kyoto dedicato a rilassarsi, facendo shopping nella via centrale dove non si finisce mai di vedere negozi meravigliosi e una quantità incredibile di gente. Nelle vie laterali a quella principale, scopriamo un mercato immenso. Insomma giriamo dalle 10 del mattino alle 18 di sera: esausti, torniamo in albergo per preparare le valigie per gli ultimi 2 giorni a Tokyo.

Domenica 10 agosto ritorno a Tokyo sempre nell’albergo iniziale, il Shinjuku Prince Hotel.

Avendo il pomeriggio, a disposizione ci dedichiamo alla visita della famosa via Omotesando ancora più alla moda di Ginza. L’architettura con la quale sono costruiti i negozi di alta moda di Prada –Cartier- Armani -Tod’s è bellissima.

L’11 agosto visitiamo il quartiere di Ueno (si arriva con la Yamanote) Questo quartiere è sede di numerosi musei.Il parco è residenza degli homeless. Per cui se, non intendete entrare nei musei, non vale la pena andarci. Riprendiamo la metro e, dopo solo una fermata, ci troviamo nel quartiere dell’elettronica di Akihabara, praticamente una città, anche qui andate solo se siete interessati all’elettronica.

12 agosto per il trasferimento all’aeroporto di Narita abbiamo preso alle 5,45 di mattina il primo Limousine bus 3000 yen (pari a € 18,00 a persona).

Il posto sul Limousine bus è da prenotare il giorno prima inoltre questo bus passa anche davanti ad alcuni alberghi. Noi lo abbiamo preso davanti alla stazione di Shinjuku. Anche qui nonostante la grandezza dell’aeroporto, appena si entra, c’è un banco informazioni grandissimo e tutti i vari check-in, mentre si fa la coda, delle signorine deliziose chiedono se si ha bisogno d’aiuto .

Insomma oserei dire tutto perfetto. Carlo dice che è stato il viaggio più bello che abbiamo fatto e che sicuramente ci torneremo.

Sant’Agostino diceva” Il mondo è un libro e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina”.

Vorrei concludere dicendo un grazie a tutti i giapponesi! Arigato!



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche