Non andate a Tokyo

La premessa era ottima: non avevo trovato nelle agenzie di viaggio alcun catalogo che proponesse soggiorni a Tokyo, ma solo alcuni volenterosi impiegati che mi hanno proposto di costruirlo su misura, previa premessa che non era una città consigliata, perchè riservata agli uomini d'affari e particolarmente cara. Anche questa volta, il sito di ...
Scritto da: FrancescoeLiz
non andate a tokyo
Partenza il: 26/01/2007
Ritorno il: 03/02/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
La premessa era ottima: non avevo trovato nelle agenzie di viaggio alcun catalogo che proponesse soggiorni a Tokyo, ma solo alcuni volenterosi impiegati che mi hanno proposto di costruirlo su misura, previa premessa che non era una città consigliata, perchè riservata agli uomini d’affari e particolarmente cara. Anche questa volta, il sito di Expedia si è rivelato risolutivo, perchè seguendo un pò le quotazioni dei pacchetti volo+hotel, ho trovato quello giusto, volando Alitalia e soggiornando in un ottimo albergo a quattro stelle, prenotando tre settimane prima. Da notare che lo stesso viaggio, nello stesso periodo, può costare fino a 400 euro in più a testa, se acquistato in data più vicina a quella di partenza. Insomma, decido, compro e parto per Tokyo, con un volo di 12 ore reso gradevole dal monitor personale che Alitalia mette a disposizione anche in classe economy, con buona scelta di films recenti in italiano. Arrivato a Tokyo, è cominciata la settimana al luna park, in un mondo così piacevolmente diverso dal nostro, da affascinare chiunque; la prima impressione, è rimasta la stessa per tutto il soggiorno: tutto pulito, ordinato, preciso, silenzioso, efficiente e puntuale, con un popolo, un grande popolo, estremamente rispettoso del prossimo, spontaneamente disponibile e cordiale, ammirevole per l’orgoglio che traspare anche dallo sguardo dell’uomo della strada. Finalmente libero dal pensiero di essere borseggiato, dall’assillo delle mance, dal fastidio dei questuanti, dei vagabondi o degli ubriachi, dall’obbligo di contrattare per ogni acquisto, ma anche senza il timore di perdersi, perchè anche se fondato sull’assenza dei nomi delle strade e dei numeri civici, basta aprire la cartina e certamente più di un passante si fermerà e ti aiuterà a venirne fuori, anche accompagnandoti personalmente. Comunque con una mappa ed una bussola da tipico “turista per caso”, non ci si perde. Bello poi versare il denaro in un piattino e lasciare che sia il commerciante a prendersi esattamente il dovuto, senza sbagliarsi mai (praticamente l’opposto dei cinesi!). Una citazione particolare alla gioventù locale: bella! Ragazze griffatissime, con visi d’angelo, pelle di porcellana e gambe in mostra, talvolta dritte, e ragazzi alti e col viso da cartone animato made in Japan. Bello poi vedere che alcuni adolescenti se ne fregano della schiavitù della moda e si mascherano, come se fosse carnevale, con la massima naturalezza! Avete mai visto in Italia qualche sedicenne vestito da Uomo Ragno o da Principessa Sissi? A Tokyo s’incontra anche Topolino con tanto di orecchioni e coda a penzoloni, ma anche signore e ragazze in kimono, simil gheishe, lottatori di sumo in costume tipico, manga di tutti i colori, tutti disinvolti nel loro look. Fra le altre ragioni per “non” andare a Tokyo, c’è la possibilità di godersi la vacanza spendendo il giusto, anzi anche di meno, sapendosi muovere con un minimo di accortezza, evitando le trappole per turisti. Qualche esempio? Cena self service senza limiti di scelta, cibo e bevande a volontà, compreso sushi, pesce e carne da cuocersi al barbecue del proprio tavolo, 20 euro; tempura, ovvero fritti misti di carne e pesce, a sazietà, 10 euro; vassoio da 16 grandi pezzi di sushi e sashimi di pesce freschissimo, con zuppa e te, troppo per una persona, 8 euro.

Per i souvenirs, a Lui consiglio la città elettrica di Akibara, un intero quartiere dedicato all’informatica ed all’elettronica, con prezzi inferiori del 30% rispetto ai nostri, con scelta di una marea di prodotti che in Italia ancora non esistono. Per Lei sarà certamente divertente perdersi nella città dei casalinghi, ovvero un intero quartiere dedicato all’arredamento, dove trovare ceramiche e teiere a volontà, pochi turisti e tanta cortesia. Divertenti i piatti di plastica, ovvero quelli che molti ristoranti espongono all’esterno, raffiguranti lo stesso cibo del menù, ma realizzato in plastica, assolutamente verisimile.

Una caratteristica che dovrebbe inorgoglirci parecchio è che gli italiani sono considerati sinonimo di buon gusto, eleganza, buona cucina e cultura, e quante Ducati, Alfa Romeo e Ferrari! Tutto il resto lo trovate in una buona guida della città e considerate che una settimana potrebbe non bastarvi solo per Tokyo. Quando sono ripartito, ho provato la stessa malinconia infantile della fine del giro in giostra. Quindi non andate a Tokyo, non invadetela in massa, non trasformatela nella Sharm dell’oriente, perchè sarà lei a conquistare voi.

Arigatò, Tokyo.



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