La mia Jamaca: YEAH MON, RESPECT AND IRIE

E’ passato molto tempo dal mio primo viaggio in Jamaica, ma il ricordo, in questa fredda giornata di inverno, è ancora vivo in noi. Era il 9 settembre ’05 e io e il mio ragazzo alle ore 14 eravamo già pronti con i biglietti in mano all’aeroporto di Malpensa (decollo aereo previsto per le ore 18…) alla volta di Negril, non vedevamo...
Scritto da: Varo25
la mia jamaca: yeah mon, respect and irie
Partenza il: 09/09/2005
Ritorno il: 25/09/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
E’ passato molto tempo dal mio primo viaggio in Jamaica, ma il ricordo, in questa fredda giornata di inverno, è ancora vivo in noi.

Era il 9 settembre ’05 e io e il mio ragazzo alle ore 14 eravamo già pronti con i biglietti in mano all’aeroporto di Malpensa (decollo aereo previsto per le ore 18…) alla volta di Negril, non vedevamo l’ora: erano mesi che facevamo preparativi raccoglievamo informazioni, volevamo vivere la Jamaica! E’ stato tutto come ce lo aspettavamo: due settimane all’insegna del divertimento; abbiamo soggiornato al Bar-B-Barn, albergo molto carino, stanze semplici e pulite e abbiamo optato per il trattamento di mezza pensione, che con il passare dei giorni si è rivelata un’ idea molto saggia. Per due settimane infatti la nostra cena comprendeva: un assaggio di insalata, e un simpatico piatto di riso e fagioli (“rice and peas”), accompagnato da Jerk pork o Jerk chicken, un bicchiere d’acqua e stop; tutto questo banchetto comprendeva un’ attesa minima di un’ora…Ma siamo in Jamaica e va bene così! Le emozioni provate sono state tantissime e non so se si riescono a descrivere, come quando la domenica mattina ci siamo precipitati alla messa Gospel, davvero fantastica! E ci hanno fatto sentire parte integrante della gente che gremiva la chiesa, o quando durante le mie SETTE ORE passate a farmi fare le tanto desiderate “treccine” insieme ad Ann che, appena arrivato il temporale, non ha esitato ad accoglierci in casa sua e abbiamo passato un pomeriggio fantastico tra le sue canzoni e le sue risate.

Ero partita un po’ prevenuta, mi avevano detto che la Jamaica è pericolosa, che bisogna stare attenti, ma in tutta sincerità non abbiamo trovato tutto questo rischio, anzi i Jamaicani sono persone fantastiche e una volta ottenuto il loro RESPECT! che con cordialità e gentilezza (visto che siamo noi i loro ospiti) riesci a conquistare ti fai un sacco di amici che sono i primi a raccontarti le loro storie e il loro stile di vita.

Una vacanza davvero positiva! Abbiamo mangiato in “ristoranti” improvvisati o in locali dove c’era solo la gente del posto poche cose turistiche, non ci interessava la vacanza in un villaggio da sogno senza poter condividere le emozioni con la gente che passa in spiaggia e che per i primi giorni ti bombarda con i loro “…Italiano lucky lucky” e tu che continui come a macchinetta con “No thanks “ “No Problem”; e poi abbiamo conosciuto Orando un RASTA-BOY simpaticissimo che con il suo furgoncino ha portato noi e la nostra comitiva in giro nell’ interno della Jamaica: posti e gente ancor più fantastici di quelli che trovi in spiaggia dove il Business per loro è la cosa principale. E poi c’è stata la gita a Nine Miles e a Ocho Rios e tanti altri luoghi emozionantissimi…Porteremo il ricordo dei tipici “profumi” che riempivano l’aria dal mattino appena uscivi dalla stanza fino a quando non rientravi la sera e i colori e i suoni di questa gente così semplice e così fantastica…IRIE!



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