Berlino in auto

Era da tempo che pensavamo di visitare Berlino e così, complici un ponte e qualche giorno di ferie, siamo partiti in auto alla volta della nostra meta. La distanza fra Torino e Berlino è notevole ma avevamo previsto di fare alcune tappe intermedie sia all’andata che al ritorno. Purtroppo il ritorno è stato abbastanza precipitoso perché nel...
Scritto da: Tibas
berlino in auto
Partenza il: 22/04/2006
Ritorno il: 28/04/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Era da tempo che pensavamo di visitare Berlino e così, complici un ponte e qualche giorno di ferie, siamo partiti in auto alla volta della nostra meta. La distanza fra Torino e Berlino è notevole ma avevamo previsto di fare alcune tappe intermedie sia all’andata che al ritorno. Purtroppo il ritorno è stato abbastanza precipitoso perché nel sud della Germania ha iniziato a piovere in modo davvero insistente e ciò ci ha impedito di percorrere la Romantische Strasse e di fare tappa ai castelli di Ludwig II vicino a Fussen. Comunque, a parte il rientro due giorni prima del previsto, il viaggio è stato piacevole e ci ha permesso di conoscere almeno in parte questa nazione che non avevo mai visitato. Le autostrade tedesche sono gratuite e, ad eccezione di alcuni tratti, non ci sono limiti di velocità così ci capitava di essere continuamente superati da BMW, Audi e Mercedes che viaggiavano a 200 e passa all’ora. Nei tratti in cui viene indicato un limite di velocità, però, questo è rispettato da tutti anche perché gli autovelox sono onnipresenti…Quindi occhio: quando il limite è 50 vi tocca davvero andare a 50!!! In genere, comunque, le autostrade sono molto scorrevoli e gli automobilisti più disciplinati che da noi. L’unico limite è la pioggia. Evidentemente non usano asfalti idonei e così quando piove le auto sollevano delle nuvole di acqua davvero fastidiose. Non vi dico poi quando si deve superare un tir: si viene praticamente investiti da una secchiata d’acqua. La macchina, in compenso, ne è uscita pulitissima!!! Ma parliamo della nostra tappa principale: Berlino. E’ una città strana, con un fascino particolare perché coniuga antico, vecchio e moderno. L’antico delle opere che sono sopravvissute ai bombardamenti della seconda guerra mondiale, il vecchio un po’ squallido dei palazzi eredità del periodo comunista e il moderno delle costruzioni di questi ultimi anni. Questi contrasti sono visibili in ogni angolo della città. Persino il nostro hotel non faceva eccezione: palazzo antico, mobili vecchi e quadri postmoderni. Si tratta del Mark Maineke, hotel tre stelle collocato appunto in Maineke Strasse. Ottima posizione ad un passo da Kurfustendamm, la via commerciale per eccellenza. Non mi sento di consigliarvi questo hotel perché, pur non essendoci trovati male, esiste sicuramente di meglio. Siamo stati tratti in inganno da Expedia poiché indicava un grado di soddisfazione di 4,5 su 5 e la possibilità di avere la connessione ad internet gratuita. Arrivati in loco la connessione ad internet non c’era, né gratuita né a pagamento e, per ciò che riguarda la struttura, ci siamo chiesti veramente chi si fosse sognato di indicare un gradimento così alto. E’ semplicemente un hotel tre stelle ad un prezzo accettabile tenuto conto della posizione (€ 210 a camera, colazione inclusa, per tre notti). Quello che posso consigliarvi, però, è di scegliere comunque un hotel nella zona di Kurfustendamm e dello Zoo perché è la parte più commerciale della città dove si può passeggiare piacevolmente e in cui ci sono molti locali dove cenare la sera.

Per quel che riguarda l’auto nella zona dell’hotel il parcheggio dalle 9 alle 22 costava € 1 all’ora. Noi abbiamo optato per un parcheggio coperto di fronte all’hotel a € 12 al giorno. Appena arrivati abbiamo fatto un giro prendendo il pullman 100 che nel suo tragitto costeggia le attrazioni principali di Berlino e consente di avere una visione d’insieme della città. Il pullman 100 fa capolinea davanti allo zoo e porta fino ad Alexander Plaz. Volendo potete fare il ritorno con l’autobus 200 che vi riporta allo zoo facendo un altro tragitto. Per gli ulteriori spostamenti abbiamo preso spesso la metro. In generale i trasporti pubblici funzionano bene e non abbiamo mai dovuto aspettarli molto neppure la sera. Per quanto riguarda i costi non conviene comprare biglietti singoli perché sono più cari. Noi abbiamo preso la Welcome Card che permette di prendere tutti i mezzi pubblici a Berlino e la metropolitana veloce per Potsdam. Con la Welcome Card viene anche fornito un carnet di sconti di varia entità per musei, attrazioni e negozi. La Welcome card valevole tre giorni costa € 22, quella per due giorni € 16. Esiste anche una Carta Musei che permette di entrare nei Musei nazionali e che, per tre giorni, costa € 15. In tre giorni non siamo riusciti a vedere tutto ciò che Berlino offre ma abbiamo fatto il possibile. L’unico neo è che in questo periodo ci sono veramente molti cantieri che rendono meno godibile il tutto. E’ probabile, comunque, che siano per la maggior parte lavori in vista dei mondiali di calcio di giugno che, quindi, si concluderanno a breve. Tappa per noi obbligata è stata lo Zoo che, in effetti, merita una visita anche se non è paragonabile a quello di Vienna. In alcune zone ci è sembrato un po’ trascurato e non all’altezza della sua fama. Siamo stati anche al Reichstag, sede del Parlamento tedesco, incoronato dalla sua cupola di vetro dalla quale si gode il panorama dell’intera città. L’ingresso è gratuito e di solito ci sono lunghe code. Noi ci siamo andati verso le 17 e ce la siamo cavata con un’attesa di poco più di mezz’ora. Alexander Plaz è un cantiere a cielo aperto e si può solo intuire quale sarà il nuovo profilo della piazza. Direi che in Alexander Plaz si coglie il continuo divenire di Berlino. Per farvi un esempio: siamo entrati in un centro commerciale che, pur essendo aperto, aveva interi reparti ancora in allestimento e vi era una strana commistione tra i clienti e gli operai, tra il frastuono dei trapani e le comunicazioni alla clientela, tra la polvere dei pavimenti e la merce linda esposta per essere venduta. Rimasti un po’ sorpresi, poiché in Italia di solito i centri commerciali vengono aperti solo dopo essere terminati, siamo giunti alla conclusione che forse avevano bisogno di iniziare a guadagnare per completare i lavori !!! Stupendo, e perfettamente finito, è invece il Sony Center di Patsdammer Plaz. E’ una delle opere moderne che più mi ha colpito. Non ho visto nulla di simile neppure nelle metropoli statunitensi. Sembra di essere all’interno di una navicella spaziale. Vi consiglio di andarci la sera quando il pavimento si illumina d’azzurro e la tensostruttura che lo ricopre cambia continuamente colore. Ci sono molti locali dove mangiare o bere qualcosa godendosi questo luogo fuori dal comune.

L’ultimo giorno abbiamo deciso di andare a vedere i palazzi imperiali a Potsdam. Potsdam è una città a circa 30 km da Berlino e il viaggio con la metropolitana veloce dura circa un’ora. Vi consiglio di andarci solo se vi rimane del tempo perché i palazzi, già di per sé non eccezionali, sono tenuti parecchio male. Anche i giardini non sono molto curati e l’insieme è veramente un po’ deprimente. La guida diceva testualmente “Potsdam sta a Berlino come Versailles sta a Parigi” ma il paragone mi sembra un po’ azzardato. Vi consiglio di fare un giretto anche al KaDeWe che si trova in Tauentzienstrasse ed è uno dei più grandi magazzini al mondo, inaugurato nel 1906. Quel che mi ha particolarmente colpito è stato il settore dedicato agli alimentari: in sostanza un supermercato del lusso dove si possono trovare le migliori specialità del mondo esposte con particolare ordine e cura in un tripudio e odori e colori. Naturalmente particolare attenzione è rivolta ai prodotti italiani. Per quel che riguarda il cibo a Berlino, come ormai in qualsiasi altra capitale, si può mangiare un po’ di tutto. Una sera abbiamo cenato in una tipica birreria tedesca e siamo rimasi stupiti dalla quantità di cibo che ci hanno servito. Il mio piatto, di cui non ricordo assolutamente il nome, consisteva in due fette di schnitzel (carne di maiale impanata), ricoperte da un contorno di funghi e servite con un piatto di insalata mista e una patata al cartoccio con salsa allo yogurt. Il tutto molto è buono e per la modica cifra di € 10. Il mio fidanzato non è stato altrettanto fortunato perché, avendo ordinato “al buio” come me, si è ritrovato con uno stinco enorme di maiale accompagnato da una quantità notevole di crauti che sono purtroppo una delle poche verdure che non ama. La cosa molto cara è l’acqua. Hanno solo acqua italiana, tipo San Pellegrino o Panna. Noi siamo riusciti a pagare un litro di acqua Panna € 6,20. Nel complesso Berlino ci è piaciuta perché rappresenta un qualcosa di diverso rispetto alle capitali europee che abbiamo visitato sinora ed è veramente tangibile il percorso storico che l’ha segnata. Siamo convinti che sia, però, una città da rivedere fra qualche anno quando saranno completate tutte le opere che sono in cantiere e che ne cambieranno ulteriormente il volto.

Nel percorso da e per Berlino abbiamo brevemente visitato alcune altre città. Vi segnalo, in particolare, Dresda e Bamberga. Dresda era chiamata la Firenze dell’Elba ma il suo centro storico fu quasi completamente distrutto durante la seconda guerra mondiale. Dopo la riunificazione tedesca è stata avviata un’opera di ricostruzione dei più importanti edifici che dovrebbe concludersi quest’anno in occasione dell’ottocentesimo anniversario della città. In realtà molti cantieri sono ancora aperti ma si può già apprezzare il grande lavoro di recupero che è stato svolto.

Imperdibile è una visita alla Fruenkirche, la chiesa protestante più importante della Germania, la cui ricostruzione è terminata solo alla fine del 2005. Vivrete l’esperienza di tornare indietro nei secoli e potrete godere di questa chiesa così come doveva apparire al momento della sua inaugurazione nel 1743. I marmi sono lucidissimi, gli ori sfavillanti, le pitture murali perfette e vi chiederete se è tutto vero o tutto finto. La verità sta nel mezzo e si chiama “ricostruzione archeologica”. Questa tecnica consiste nel ricostruire le opere d’arte andate distrutte inserendo le rovine e le macerie nella nuova costruzione. Ogni singolo mattone recuperato è stato collocato nella sua posizione originaria con l’ausilio del computer. I materiali originari costituiscono circa un terzo dell’intera chiesa e si possono distinguere per il loro colore più scuro. Tutto il resto è nuovo ma realizzato rispettando fedelmente la documentazione dell’epoca. Davvero da non perdere!!! Bamberga è una cittadina della Baviera che è stata dichiarata sito dell’Unesco e merita una visita perché, non essendo stata toccata dalle devastazioni belliche, conserva il suo fascino medioevale. Particolarmente suggestivo è l’antico Municipio, collocato su un’isoletta in mezzo al fiume per testimoniare la sua equidistanza fra la parte alta della città, occupata dal clero, e quella bassa che ospitava la borghesia.



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