Una vacanza davvero… Romantica

Viaggiatori: Fabrizio e Concetta Agosto 2003 La Romantische Straße (Strada Romantica) è un percorso turistico che, lungo i suoi 370 chilometri circa, unisce città che hanno mantenuto il loro borgo antico e sono ancora cinte da vecchie mura medioevali. Si estende da Würzburg, antica residenza episcopale situata sul fiume Meno, fino a Füssen,...
Scritto da: Fabrizio Rancilio
una vacanza davvero... romantica
Partenza il: 03/08/2003
Ritorno il: 12/08/2003
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Viaggiatori: Fabrizio e Concetta Agosto 2003 La Romantische Straße (Strada Romantica) è un percorso turistico che, lungo i suoi 370 chilometri circa, unisce città che hanno mantenuto il loro borgo antico e sono ancora cinte da vecchie mura medioevali. Si estende da Würzburg, antica residenza episcopale situata sul fiume Meno, fino a Füssen, dove giunge ai piedi delle Alpi e poco lontano dal confine con l’Austria. Il tratto finale, da Augsburg a Füssen, coincide grosso modo con la Via Claudia che, varcando le Alpi, conduceva fino a Roma. In realtà di percorsi ne esistono due: uno per le automobili (segnalato con grandi cartelli color marrone) e l’altro per le biciclette (segnalato con piccoli cartelli bianchi – vedi immagine a lato). Il percorso cicloturistico si svolge prevalentemente su strade secondarie (con molti tratti sterrati, costituiti per la maggior parte da strade bianche comunque in buono stato) e su piste ciclabili. La segnaletica è praticamente ottima, ma per andare sicuri consigliamo di comprare una mini guida all’ufficio del turismo a Würzburg (costo Euro 1) che indica altimetrie e città attraversate. Nel tratto tra Tauberbischofsheim e Rothemburg, la Romantische Straße coincide con il percorso denominato Liebliches Taubertal lungo il fiume Tauber (ben segnalato e, per buona parte, su pista ciclabile). Il viaggio non presenta grandi difficoltà, ed è alla portata di tutti coloro che hanno un minimo di allenamento ciclo-escursionistico. Alcuni tratti del percorso sono collinari o presentano continui sali-scendi che possono mettere in difficoltà i meno esperti. Nell’ultimo tratto, inoltre, si sale gradualmente in montagna. In ogni Paese esistono uffici turistici che, pur chiudendo alle 18.30 o alle 19.00 e in genere, il sabato pomeriggio e la domenica, spesso sono dotati di bacheche informative con l’elenco delle strutture ricettive e relativi prezzi e indirizzi. La notte abbiamo alloggiato preferibilmente presso privati (bed and breakfast), generalmente più economici e più confortevoli degli alberghi (utilizzati solo se non trovavamo altro ed è successo solo a Bad Berghenteim). Dal momento che la colazione era in stile “locale”, composta quindi da te, latte, caffè, pane marmellate varie, salumi, yogurt, succhi di frutta, uova sode … ecc, ecc, presto abbiamo imparato a sfruttare a nostro favore questa peculiarità conservando parte del cibo per il pranzo.

Trasferimento Per arrivare a Würzburg abbiamo utilizzato il treno; nel tratto italiano è consigliabile adottare una sacca porta-bici, al fine di evitare difficoltà nella ricerca di treni adibiti al trasporto bici.

Le ferrovie tedesche, invece, offrono oltre ad un ottimo servizio informativo su internet, dal quale è possibile acquisire informazioni precise sugli orari (www.Diebahn.De), anche la possibilità di trasportare la bicicletta quasi su tutti i treni locali e spesso gratuitamente.

Domenica 3 agosto e lunedi 4 agosto 2003: Viaggio in treno Verbania – Milano, Milano – Francoforte, Francoforte – Wuerzburg Si parte nella notte tra domenica e lunedì trasportando la bici nell’apposita sacca perché ci è risultato impossibile trovare treni con coincidenze “umane” che consentissero il trasporto bici. A Milano è cominciato il primo momento di difficoltà causato da un’afa che rendeva l’aria irrespirabile e la pelle bagnata come dentro una sauna… Di prima mattina siamo a Wüzburg, e dopo un’abbondante colazione al Dom Cafè con squisite torte ci dirigiamo all’ufficio del turismo dove acquistiamo la mini guida per la RS e chiediamo l’elenco delle strutture più economiche dove poter passare la notte.

Finalmente un letto!!! (immediatamente “collaudato” dalla mia compagna d’avventura). E’ vero che è solo da 48 ore che non se ne vede uno, ma certe abitudini, come quella di sdraiarsi ogni 16 ore circa, son difficili da abbandonare … comunque non ci si può davvero lamentare, per soli 18 € a persona, abbiamo il bagno con la doccia in quella che più che una camera è definibile un vero e proprio monolocale, magari “intimo” un po’ periferico ma tranquillo, pulito e ottimamente gestito, con tanto di cucina, frigo e accessori vari … Wurzburg è una città graziosa di 125.000 abitanti con un centro storico interessante: in particolare troviamo il vecchio ponte sul Meno (con barocche statue di santi), il Municipio, la Marktplatz (piazza del mercato) e la fortezza di Marienberg che da un’altura domina la città, ma soprattutto è da non perdere una visita alla Residenza.

Dove dormire a Wurzburg: per chi viene da turista c’è un ufficio informazioni sui B&B (www.Bed-and-breakfas.De) situato sopra una delle tante pasticcerie della città, in Kaiserstrasse al n° 6 (in pieno centro città). Come al solito gli impiegati di questi posti sono estremamente gentili, offrono un servizio ottimo e completo (ti regalano la mappa della città indicandoti il percorso più agevole per raggiungere il luogo prescelto e chiamano direttamente i proprietari per prenotare).

Martedi 5 Agosto – 1° TAPPA: Würzburg – Tauberbischofsheim – Bad Mergentheim (km. 65) Prima „vera“ pedalata lungo la Romantische Strasse, un vero e proprio test sia per le gambe che per la mente (visti i 65 Km e passa nonché l’altimetria del percorso che presentava brevi strappetti al 16% … ma anche il caldo torrido che ci ha sorpreso ed accompagnato fin dalle 11 del mattino). In poco più di 4 ore e 30 abbiamo raggiunto la cittadina di Bad Mergentheim (rinomata città termale), approfittando delle ore più calde, fra le 13 e le 14.30 per pranzare con una pietanza tipica del luogo, il “Herrprastlaschoflausenstaz” (il vero nome ovviamente non lo ricordiamo, ma suonava circa così!!), una sorta di raviolone di pasta fatta con mollica di pane e ripieno di carne e spinaci annegato in un brodo di temperatura fantozziana (1000 °C). Dopo pranzo la media è “inspiegabilmente” calata mentre è cresciuto il numero di “soste fontana” in cerca di un po’ di frescura. E’ stato proprio durante una di queste soste che abbiamo scoperto che il genio umano, qui in Germania, deve avere due ruote e almeno 9 ingranaggi … già perché la “cuccia” per bicicletta (che qui chiamano “fahrradbox” – vedi immagine a lato) è una realtà ed è anche gratis e lucchettabile!!! Se questo non stupisse più di tanto, ciò che senz’altro lascia esterrefatti è l’aria che si respira, dove tutto risulta a dimensione di ciclista, a partire dalla bibita tipica (Radler – birra e limonata), le piste cittadine che costeggiano ogni strada delle città più grandi come Wuerzburg (consentendo al ciclista anche meno preparato e a digiuno di tedesco di giungere dal centro alla periferia in un baleno), ma anche, e forse soprattutto, dalla cordialità degli automobilisti che, senza esitare, ti lasciano attraversare i vari incroci senza la sensazione che ti stiano facendo un favore e che devi muoverti perché devono passare … Anche oggi la fortuna ci ha sorriso perché siamo riusciti a trovare una sistemazione per la notte in un Hotel 3 stelle situato in una zona decisamente tranquilla e ad un prezzo, che seppur superiore agli altri pernottamenti, comunque accettabile (Euro 34 a persona con colazione). Diciamo fortuna in quanto siamo capitati nel bel mezzo di una tappa del “Tour de Laendle” che è una sorta di mega baraccone itinerante per cicloamatori (e ce ne sono davvero tanti visto che il paese è stato completamente invaso ed il centro è quasi inaccessibile anche per i pedoni) con tanto di sponsors trucks, telecamere lungo il percorso, giochi a premi e gazebo-ristoranti che distribuiscono fiumi di birra e quintali di panini con wurstel di circa 20 cm a migliaia di persone comodamente sedute su panchine e tavoli sul modello Festa de l’Unità.

Per entrare più nel dettaglio del percorso, possiamo definire quella odierna una tappa collinare; fuori Wuerzburg la strada presenta un po’ di sali-scendi tipo montagne russe per poi scendere precipitosamente fino a Tauberbischofsheim, da dove ha inizio il percorso ciclabile del “Liebliches Taubertal” che in questo tratto è prevalentemente pianeggiante. Ci troviamo su belle stradine di campagna (a tratti sterrate, lastricate, asfaltate, ecc.). Tauberbischofsheim, che è situata nella “dolce valle del Tauber”, è la prima di una serie di cittadine molto pittoresche che incontreremo lungo il percorso; merita una sosta specialmente per il Centro, con le sue case a graticcio tipiche della Franconia e per i locali all’aperto che non mancano (vedi raviolone!!).

Nel primo pomeriggio proseguiamo sulla “Liebliches Taubertal”, un percorso ciclabile veramente ben segnalato, che segue il corso del fiume Tauber. La pista ciclabile risulta “affollata”: allegre famigliole con bambini, tranquilli anziani a passeggio, cicloturisti carichi di bagagli, mountain bikers, ciclisti sportivi, pattinatori… Ce n’è proprio per tutti i gusti!! Dove dormire a Bad Mergentheim: Come al solito è buona norma rivolgersi al locale ufficio del turismo che qui è situato, novità delle novità, in Marktplatz. Comunque, anche nel caso in cui si decida di alloggiare in un albergo la scelta si rivela ottima se l’hotel in questione è il Bundschu di Cronbergstrasse al n° 15 (€ 39 a persona pernottamento e prima colazione).

Mercoledi 6 agosto – 2° TAPPA: Bad Mergentheim – Weikersheim – Rothemburg – 48 Km in 4h30’ Giornata di sole, molto caldo.

Seconda tappa del nostro fahrradtour con sosta al castello di Weikersheim ed ai suoi giardini rococò belli come quelli di Versailles a giudizio delle guide turistiche … Ma ci sono mai stati in Francia? Forse parlano per sentito dire e fotografie?!?! In effetti il Castello è molto carino, assolutamente ben conservato con anche gli arredi originali in stile rinascimentale (unico neo: la guida solo in tedesco … per € 4.50 a persona ci si può anche sbattere con le cassette De Agostini, no?), ma i giardini non fanno un baffo nemmeno a quelli di Villa Taranto (vedi www.Comune.Verbania.It), figuriamoci Versailles!!! Comunque sia, anche oggi abbiamo avuto conferma che l’efficienza organizzativa tedesca non conosce rivali: infatti i nostri amici del Tour de Laendle 2003 a Weikersheim hanno allestito un ristoro che avrebbe fatto impallidire anche il pasta party della Rampilonga (vedi www.Rampilonga.It) e lo hanno smontato nel volgere di un paio d’ore.

Dopo la visita al Castello ci avviamo seguendo sempre l’itinerario del “Liebliches Taubertal”. Attraversiamo una zona vinicola, anche se i vigneti restano lontani sulle colline ben in vista dalla vallata. Dopo Rottingen la strada si fa un po’ più impegnativa, con qualche saliscendi. Il percorso utilizza anche, a tratti, una ferrovia dismessa, con fondo sterrato (ma buono).

Il percorso odierno non presentava un Kilometraggio elevato (48 Km in h 4.30) ma il caldo e l’altimetria modello ottovolante nonché l’erta finale hanno lasciato qualche segno nei nostri quadricipiti, che iniziano a dare i primi segni di cedimento proprio verso la fine della gita, all’interno delle mura della deliziosa cittadina di Rothemburg. Una cittadina molto suggestiva (e molto… Molto turistica), situata sulla sommità di una collina e attorniata da antiche mura. Da non perdere la passeggiata sul cammino di ronda della cinta muraria.

Abbiamo dedicato il pomeriggio al giro turistico della città, assaggiando la Schneebul (dolce tipico a forma di palla di neve che ricorda il gusto delle nostre bugie). Incantevole il negozio di Natale.

Inoltre alle 20.00 e alle 21.00 l’orologio della torre della piazza centrale si anima in memoria di un episodio storico.

Dove dormire a Rothemburg: Dopo aver fatto visita all’ufficio del turismo, su loro consiglio ci siamo diretti verso un negozio di alimentari che funziona anche da B&B: Elke in Roedergasse (€ 21 a persona).

Giovedi 7 agosto – 3° TAPPA: Rothemburg – Gebsattel – Schillingsfürst – Feuchtwangen – Dinkelsbühl (km. 56 in 5h 20‘ con 1h di pausa pranzo) La 3° tappa non ha, come quella di ieri, lasciato il segno (se non nelle nostre gambe!!). Il panorama in effetti non era dei più spettacolari visti finora e anche la pista, oltre a presentare un paio di erte spezzagambe nei primi Km, era in gran parte ricavata da strette strade di campagna purtroppo aperte al traffico veicolare, in verità non numeroso, ma piuttosto fastidioso, sia per l’assenza di visibilità di alcuni tratti che per la ristrettezza di alcuni tratti di strada. L’arrivo alla bella cittadina di Dinkelsbühl (cittadina, anch’essa fortificata, con porte e torri, bastioni e fossati) ci ha un po’ risollevato il morale (complice forse la radler bevuta a cena) perché, una volta entrati all‘interno delle mura che circondano la parte vecchia della città, sembra di fare un balzo indietro nel tempo di un paio di secoli (non fosse per le auto che hanno libero accesso ovunque…).

Dove dormire a Dinkelsbühl: L’ufficio del turismo ci ha indicato la Privathaus Pechan (B&B) in Neunmorgenweg, 13 (€17 a persona).

Venerdi 8 agosto – 4° TAPPA: Dinkelsbühl – Nördlingen – Harburg – Donauworth (km. 83) La tappa odierna prevedeva un kilometraggio di quelli abbastanza impegnativi, circa 80 Km segnerà all’arrivo il nostro fido cat-eye (contakilometri) a Donauworth. Anche l’altimetria, pur non prevedendo salite di sviluppo degne di nota, non ci ha concesso nulla, in quanto alcuni strappi affrontati, soprattutto nella prima parte della giornata, erano sterrati e spesso anche nelle discese occorreva una guida attenta e pulita per evitare rovinose cadute, dovute al fondo stradale molto sconnesso e ghiaioso e con pendenze ben oltre il 10%.

La media oraria (circa 14 km/h) indica tuttavia che si è trattato di una tappa piuttosto scorrevole soprattutto nel tratto Dinkelsbühl – Nördlingen che presentava un percorso spesse volte lontano da vie trafficate o da incroci pericolosi. La sede scelta per il ristoro è stata Nördlingen, cittadina medievale a pianta circolare ancora circondata dalle originarie mura, che presenta un interessante centro storico con le classiche casette a graticcio ed una imponente chiesa gotica dal cui campanile si può notare (se si è disposti a spendere ca 2 euro per farsi torturare da una miriade di scalini …) la depressione del “ries” che, stando alle guide, è una depressione del perimetro di 25 km., cioè un grande cratere formatosi circa 15 milioni di anni fa per la caduta di un meteorite. Comunque, “da terra” non noto nulla di particolare… Sono circa le 18.30 e dopo aver messo in ricovero i nostri cavalli d’acciaio (che sul groppo hanno già più di 200 km percorsi senza un filo di manutenzione …) siamo riusciti a rifocillare le nostre pancine ululanti come una nidiata di acquilotti reali neonati … la mia compagna di viaggio è finalmente riuscita a prender sonno, molto affaticata sia dai km percorsi che dal gran caldo, che ci costringe a pregare, pedalando, per trovare una fontanella di acqua fresca (che quasi sono più preziose dell’oro data la loro scarsità) e non sempre è cosa facile trovare dell’acqua potabile. Non sempre ci va bene come un paio di tappe fa, quando una vecchina gentilissima, di un paesino minuscolo situato nel bel mezzo del nulla agricolo più assoluto, si è offerta di riempirci la borraccia con acqua fresca … Comunque, vale il detto pedalando si impara, così dalla seconda tappa in poi oltre le 3 borracce ci portiamo anche 2 bottiglie di riserva (che regolarmente finiscono) che la sera infiliamo in freezer che oggi abbiamo scoperto avere un nome tedesco … Come al solito impronunciabile.

Dove dormire a Donauworth: Pension Dietenhauser (B&B) in Rainer Strasse, 50 Don-Nordheim (€ 25 a persona).

Sabato 9 agosto – 5° TAPPA: Augsburg – Landsberg (km. 59.95) Giornata di sole.

Tappa definibile di “trasferimento” poiché, su consiglio di chi ha già percorso questo itinerario, saltiamo il tratto Donauworth-Augsburg (circa 50 km.) e prendiamo il treno che in mezz’ora ci porta a destinazione. Viaggiare in treno in Germania si è rivelato un vero spasso, innanzitutto per muoversi con le bici all’interno della stazione tra un binario e l’altro si possono sfruttare gli appositi scivoli che permettono di non doversi caricare la fida in spalla inoltre, le bici (cariche!!) al seguito sono trasportate aggratis!!!! (Prezzo del biglietto: € 6.60 a persona).

Augsburg è una grande città; fondata dai romani nel 15 a.C., oggi capoluogo della regione della Svevia. Per dovere di cronaca va detto che giunti ad Augsburg, abbiamo fatto un breve giro della città, che è risultata molto trafficata e poco interessante (abbiamo visitato solo il duomo), e poi ci siamo diretti verso Landsberg attraverso verso il grande parco che si estende a sud dell’abitato, dove ritroviamo il percorso segnalato della Romantische Strasse (che da qui spesso si interseca con la Via Claudia, anch’essa segnalata come percorso cicloturistico). Questo tratto, fino a Landsberg, si svolge quasi tutto su strade bianche, piacevoli e non impegnative. Il parco a sud di Augsburg è un bosco fitto e ombroso che si abbandona solo dopo parecchi chilometri. Quindi si accosta un canale e, attraversata una diga, si prosegue per una campagna coltivata a granturco. Anche oggi alla fine di una giornata passata in sella, il conta km segnava 59.95 Km percorsi, il che ci ha consentito di superare i 300 Km totali!!! Non male per dei neofiti di bicivacanze!! Landsberg è una piacevole cittadina, situata sul pendio ripido del fiume Lech. Per entrarci scendiamo verso l’antica porta in stile gotico (la Porta della Baviera – Bayertor) e proseguiamo per una discesa con pendenza 18%, vietata alle biciclette (forse qualcuno si è fatto male!!). La percorriamo portando le bici a mano e, nella piazza principale, troviamo l’ufficio turistico.

La parte più difficoltosa è stata la ricerca di un luogo in cui passare la notte; normalmente questo problema viene risolto, in un tempo quasi inimmaginabile in Italia, dalle gentilissime assistenti dei vari tourist office (spesso avvenenti assistenti come se non bastasse!!) con una o due telefonate. Oggi invece a dispetto di un ufficio di una bellezza imbarazzante, l’unico aiuto ricevuto è consistito in una mappa della zona con annesso elenco di alberghi, appartamenti, ecc. Risultato: quasi un’ora e ¼ persa!! Per poi trovarci nel più scrauso e squallido dei posti finora capitatici … Per giunta vicino alla ferrovia e ad un campanile che ogni quarto d’ora suona!! Come ci si risolleva il morale in queste situazioni? Beh visto che il giro per le vie del centro della città vecchia di Landsberg non è bastato, anche perché qui in Germania il week end comincia per tutti (esclusi bar e ristoranti) alle 13.00 del sabato pomeriggio, ci siamo tuffati in una mega coppa gelato alla fragola con tanto di panna, del ragguardevole peso di 1 Kg diviso per 2, anzi per 4 se consideriamo le due vespe che ci hanno fatto compagnia (che però mangiavano solo la fragola e non la crema e nemmeno la panna!!).

Dove abbiamo dormito a Landsberg: Bahnhofsrestaurant Dalmatica (o Dalmacija) Grill in Katharinenstrasse, 11 (€ 20 a persona con colazione).

Domenica 10 agosto – 6° TAPPA: Landsberg – Schongau (km. 38 Tempo 2h15’) – Schongau – Steingaden (km. 20.54 tempo 1h36’) Se il buongiorno si vede dal mattino, la bi-tappa di oggi avrebbe dovuto essere una tragedia, invece, malgrado la sveglia campanile alle 6.00 (che ha anche decretato l’inizio dei rintocchi crescenti ogni quarto d’ora, nonché del segnale orario) ed una colazione tipica ma un pochino scarna (i panini per il pranzo sono risultati soltanto 2 …) alle 8.45 inforchiamo la sella (e il nostro popò già reclamava) infilandoci sulla pista che passa proprio davanti l’ingresso della locanda (è questa l’unica nota positiva di quel postaccio …). Già la pista: in realtà quella di oggi finiva ad Erpfting dopo soli 4 km da Landsberg, per poi lasciare il posto a tranquille stradine di campagna che, di domenica, si sono trasformate in strade di “allenamento domenicale” per ciclisti (sia stradari che bikers) data la quasi totale assenza di auto (fino a Schongau, intergiro di oggi, ne ho contate 4!!!). Questo insieme di cose, unito al fatto che l’altimetria non presentava salite rilevanti, ci ha consentito di arrivare a Schongau molto presto, pur sbagliando strada in un paio di occasioni a causa della c.D. “doppel kartellonistik” della R.S. Che da qui si ridivideva in altre 2 varianti, la ost e la west. L’ingresso a Schongau dalla ormai classica porta medievale, qui non paragonabile ad altre viste in precedenza, assume la forma di un vero e proprio calvario asfaltato con pendenza che sfiora il “1000%”!!!; per fortuna la distanza è breve (200 mt) ed una panchina ombrosa ci invita a consumare il nostro “pranzo spuntino” ed a riposare un po’, soprattutto per il gran caldo che, se ad inizio giornata sembrava non dovesse darci problemi, già alle 11 aveva deciso di cambiare strategia ed uscire allo scoperto, portando le temperature oltre i 30°. Dopo una visita lampo alla piazzetta centrale della città, invasa dalle bancarelle di un mercatino e dall’immancabile profumo di birra, salsicce, cipolle e senape, abbiamo deciso di proseguire la nostra pedalata per ridurre il kilometraggio della tappa di domani che ci porterà ai piedi del castello … Usciti da Schongau si sale verso Peiting da dove abbiamo deciso di seguire la variante west, quella con meno paesini e più bella, stando alla mappa dell’apt, dal punto di vista naturalistico; in effetti la quasi totale assenza di case ha lasciato spazio ai prati, dove non è raro vedere mucche pascolare sdraiate all’ombra, ai boschi di abeti ed agli immancabili campi, il tutto con le Alpi sullo sfondo. La strada fino a Steingaden ha presentato due salite impegnative, ma alla fine ha seguito il profilo alto delle colline lasciando un po’ più di riposo alle gambe, già da qualche km abbrustolite per il gran caldo. Per fortuna oggi non abbiamo faticato molto nella ricerca di una zimmer (camera) e siamo finiti in una Gasthof molto carina e non esosa. Proprio qui un po’ di intuito (e la doccia in camera) ci ha consentito di capire l’utilizzo del caratteristico tappo a cannocchiale così diffuso in tutta la Germania: serve per poter riempire d’acqua il vano doccia e fare una sorta di bagno-yoga data la dimensione che, se fatto in 2 assume un sapore vagamente tantrico. Se si riesce ad uscire da tale situazione, a Steingaden è da visitare il duomo mentre un bel brez’n gigante (tipo di pane dalla forma caratteristica e molto salato) vi farà fare una merenda davvero alternativa.

Dove dormire a Steingaden: oggi l’ufficio del turismo è chiuso, ma accanto alla bacheca degli orari di apertura abbiamo trovato un elenco delle strutture ricettive con i relativi prezzi e ci siamo diretti verso la Gasthaus Graf in Schongauerstrasse (€ 20 a persona con colazione).

Lunedì 11 agosto – 7° TAPPA: Steingaden – Füssen Oggi la tappa si presenta tranquilla, dato che siamo a poco più di 20 km dalla meta. Così anche a colazione ce la prendiamo comoda e la mia compagna di avventura ne approfitta per fare da interprete a due amici di Bologna, giunti fin quassù via Brennero con il pandino 750!!! Alla mattina l’aria è frizzante, quasi ci rigenera dopo il caldo dei giorni scorsi ma, percorso nemmeno un Km, ci accorgiamo che anche questa tappa andrà sudata: e si comincia subito a pagare pegno per uscire da Steingaden, con uno strappo di circa 1.5 Km al 13% che ci fa subito andare in acido (lattico si intende) la gambe anche per chi, come la Concetta, è costretta a spingere per un malfunzionamento del maltrattatissimo deragliatore. Allo scollinamento ne approfittiamo per qualche foto di rito e ci accorgiamo di non essere gli unici a spingere … Da qui in poi la strada che porta a Wies sarà un continuo sali-scendi, con alcuni tratti sterrati, ma sempre immersa in una natura saggiamente poco contaminata dall’uomo. A Wies vale la pena accodarsi ai turisti in visita alla basilica (1746-1754), esempio del miglior rococò europeo, dichiarata dall’UNESCO “patrimonio culurale dell’umanità”. La visita alla omonima chiesa, situata in mezzo al nulla, ci lascia un po’ delusi, visto anche il duomo di Steingaden … comunque ripartiamo con ancora una buona riserva di adrenalina in corpo perché oggi, finalmente, vedremo il castello!! Il tratto percorso oggi ci porta in montagna non è neppure molto impegnativo, poichè si sale molto gradualmente. La strada, a parte alcuni tratti dopo Wies, è quasi tutta asfaltata. Già, peccato che la pista ciclabile che seguiamo sin dalla partenza, risulti molto lontana e trafficatissima, per poter apprezzare il castello tanto sognato, al punto che, complici il colore del medesimo, mimetico rispetto alla montagna che lo ospita, la sua posizione “rovesciata” rispetto a ciò che si immagina e una foschia da calore che rende l’orizzonte tutto azzurrino, stentiamo a riconoscerlo!!! Che figure! Tanta fatica e poi, quando sarebbe ora di raccogliere i frutti nemmeno ci accorgiamo che sono maturi!!! Dove dormire a Schwangau: Ferienhaus Guggemos-Velle in Mitteldorf, 16 (www.Guggemos-velle.De) (B&B € 15 a persona).

Martedì 12 agosto Visita al Castello di Neuschwanstein Giornata soleggiata. La dedichiamo alla visita del Castello di Neuschwanstein, svettante sopra la gola del Pollet. Ricordiamo che se siete studenti il prezzo del biglietto è ridotto!!! Questo Castello, che evidentemente ha costituito fonte di ispirazione per la Disney, fu voluto dal re di Baviera Ludwig II. A bici scariche, percorriamo i circa 5 km che ci conducono al castello: l’ultimo tratto in salita (aperto solo a biciclette, carrozze e mezzi pubblici) ci porta direttamente alla biglietteria. Visitare il Castello significa anche sorbirsi lunghe code (ce ne sono diverse, a seconda della lingua parlata) tra folle di turisti di tutte le nazioni. Bella è la passeggiata che porta al Marienbrücke, un “ponticello” … Dal quale si gode un bellissimo panorama sia del Castello che dei laghi.

Commenti E’ un viaggio molto battuto anche dal turismo più tradizionale, ma che si presta particolarmente bene ad essere percorso in bicicletta in virtù del fatto che le distanze tra i più famosi luoghi di interesse sono a “portata di bici” (circa 40 km.), permettendo così, dopo la pedalata di trasferimento, la visita con un po’ di calma della meta appena raggiunta. Un altro vantaggio da questo punto di vista, è che si giunge a destinazione ad un orario che consente di non incontrare troppe difficoltà nel trovare alloggio, visto l’affollamento di alcune località. Cosa molto interessante: tutti i posti in cui abbiamo pernottato ci hanno offerto anche un riparo per la bici che a volte poteva essere un garage o un magazzino e a volte poteva essere una “vecchia stalla” … Intanto si possono fare sonni tranquilli!!!! Toccando il discorso sicurezza, occorre aggiungere che nei paesi cha abbiamo attraversato, molte bici (anche cariche) vengono parcheggiate senza nemmeno uno straccio di lucchetto … Noi ce ne siamo portati ben due, ma in effetti ne abbiamo usato solo uno e non sempre … sarà anche vero che fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio … Però qui, da questo punto di vista, la vacanza l’abbiamo vissuta davvero in maniera tranquilla.

Parlando di treni italiani, occorre aggiungere che se anche si viaggia con la bici nella sacca, non si evitano disagi sia a se stessi (per il trasporto della stessa e dei bagagli al seguito) che agli altri passeggeri.



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