La Baviera di Raffaele e Maria Luisa

Il viaggio di raffaele e maria luisa . . . . (BAVIERA-AUSTRIA-TRENTINO) Ho deciso di fare questo diario di viaggio, non solo per ricordare questa bella esperienza, ma anche per essere utile ad altri turisti che intendono avventurarsi nel magico ambiente bavarese. Il tutto ebbe inizio quando mia cugina mi commissionò il completamento di un...
Scritto da: ponzi.raf
la baviera  di raffaele e maria luisa
Partenza il: 08/03/2009
Ritorno il: 14/03/2009
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 1000 €
Il viaggio di raffaele e maria luisa . . . .

(BAVIERA-AUSTRIA-TRENTINO) Ho deciso di fare questo diario di viaggio, non solo per ricordare questa bella esperienza, ma anche per essere utile ad altri turisti che intendono avventurarsi nel magico ambiente bavarese.

Il tutto ebbe inizio quando mia cugina mi commissionò il completamento di un puzzle raffigurante il castello di Neuschwanstein; da lì facendomi aiutare un pò la sera dai miei amici, iniziai a domandarmi dove si potesse trovare quel meraviglioso castello, denominato il castello delle fiabe.

Scoprii allora grazie al mio amico Roberto, che si trova in Baviera, nella Germania meridionale ai confini con l’Austria.

Fu così che nacque l’idea di organizzare un viaggio con lo stesso Roberto, Peppe (l’altro amico di viaggio) e le rispettive compagne. Ma tra il dire e il fare….

Ci siamo organizzati dopo circa due anni e, dopo aver perso le offerte dei biglietti aerei per Monaco, abbiamo deciso di noleggiare un auto, un Mercedes Vito 9 posti, in modo da caricare comodamente tutti i bagagli.

Il nostro viaggio ha inizio domenica 8 marzo e termina sabato 14 marzo. Intendo sottolineare la comodità nel viaggiare di sabato e domenica in quanto non circolano mezzi pesanti e non si incontra il traffico cittadino dei pendolari.

Per chi volesse fare lo stesso viaggio (7 giorni 6 notti) ecco le nostre tappe in modo dettagliato:  8 marzo: Partenza Rieti – Fussen – Schwangau 900 Km circa;  9 marzo: Schwangau – Fussen 5 Km circa;  10 marzo: Schwangau – Linderhof – Wieskirche – Landsberg Amb-Lech – Augsburg – Munchen 226 Km circa;  11 marzo: Munchen – Salzburg 143 Km circa;  12 marzo: Salzburg – Berchtesgaden 25 km circa;  13 marzo: Berchtesgaden – Hallein (Salz Welten) – Merano 348 Km circa;  14 marzo: Merano – Tirolo – Verona – Rieti 680 Km circa.

IL RACCONTO Domenica 8 marzo: dopo aver dato gli auguri alle nostre donne e fatto colazione al bar, partiamo da Rieti verso le 7:30 pieni di entusiasmo e adrenalina (la notte non ho chiuso occhio). Ci dirigiamo verso Terni, proseguiamo per Perugia per poi prendere l’A1 a Val di Chiana.

Il gruppo è così formato: io (Raffaele) e mia moglie (Maria Luisa), Roberto e Giovanna, Peppe e Patrizia.

Il viaggio è lungo, ma con l’alternanza della guida e tra una chiacchiera e l’altra giungiamo a Mantova dove sostiamo per il pranzo e proseguiamo direzione Brennero! Lì ci fermiano per comprare il tagliandino, da esporre sul parabrezza, che ci permetterà di percorrere le autostrade dell’Austria (8 euro per una settimana).

Successivamente seguiamo le indicazioni del navigatore satellitare, risultato utilissimo nelle guida oltr’Alpe. Sorpassato Innsbruck attraversiamo le Alpi Bavaresi e ci addentriamo in un’atmosfera magica che ci accompagnerà quasi come per incantesimo. Giungiamo finalmente a Fussen verso le 18.00 e ci mettiamo alla ricerca di un posto dove pernottare; dopo un breve consulto ci dirigiamo a Schwangau dove sono situati il castello di Hohenschwangau (castello giallo) e Neuschwanstein (castello bianco).

Per fortuna la nostra ricerca è breve, troviamo dopo 2 tentativi una pensione con vista castello.

Scendo io che mastico un pò di inglese (neanche una parola in tedesco) e mi accordo per 65 € a camera compresa la colazione e subito decidiamo di pernottare lì 2 giorni.

Maria Luisa (mia moglie) batte le altre 2 coppie sul tempo e così riusciamo ad avere anche una camera con vista castello (ne aveva solo una disponibile).

Ciò che ho provato era incredibile, un ambiente romanticissimo e allo stesso tempo magico; dal letto potevo ammirare il sogno di re Ludwig II, che in quel momento era il mio sogno.

Preso dalla sua bellezza non ho neanche disfatto le valigie, ho subito montato il cavalletto e fatto qualche foto al castello.

Sembra che la stanchezza del viaggio non si faccia sentire, quindi decidiamo di non riposarci e ci dirigiamo verso il centro di Fussen per cenare.

Sono circa le 20:00, siamo affascinati da questa piccola cittadina e dai suoi colori ma la troviamo deserta; ricordiamo che qui in Germania si cena presto e dobbiamo sbrigarci per evitare di restare digiuni. Così scoviamo un ristorante “L’Aquila”, nome italiano, ma dove ci vengono servite ottime pietanze tipiche del posto: zuppa di patate, anatra, stinco di maiale e Birra…Quest’ultima ci accompagnerà per tutto il nostro viaggio, è buonissima e costa meno dell’acqua.

I prezzi non sono eccessivi, si aggirano tra i 15 e i 20 euro a persona.

Dopo una breve passeggiata rientriamo in albergo: riguardo il castello, non posso resistere e scatto altre foto e dopo una doccia calda mi addormento tra le braccia di mia moglie.

Lunedì 9 marzo 2009: mi sveglio molto presto, intorno alle 6.00 per osservare il paesaggio all’alba, ma tutto è avvolto da foschia; ritorno a letto. Mi risveglio alle 7.00; inizia a nevicare, è bellissimo; tutto è imbiancato: apro le finestre, l’aria è pungente ma è piacevole.

Alle 7.30 mi ritrovo con Peppe e Roberto per un’escursione mattutina lasciando le nostre compagne in hotel. A tratti esce il sole ed il cielo magicamente si colora di azzurro, così macchina fotografica in pugno ci dirigiamo verso i piedi dei castelli; restiamo incantati dal lago ghiacciato e dopo aver scattato qualche foto e tirato qualche palla di neve rientriamo in albergo dove ci aspetta l’abbondante colazione.

Successivamente arriva il momento più atteso: la visita dei 2 castelli.

Facciamo un biglietto unico e con un talloncino rilasciato dall’albergo abbiamo un ulteriore sconto (circa 2 € a persona), ci viene dato l’orario di entrata che è impresso sui biglietti insieme ad un numero di ingresso.

Resto meravigliato dall’organizzazione, infatti giunti al castello di Hohenschwangau, circa 10 minuti a piedi dal ticket center, troviamo dei tornelli sopra i quali è posizionato un display indicante l’ora e il numero di entrata. Così alle 10.45 esatte viene indicato il nostro numero e ci addentriamo uno alla volta nel magico mondo di Ludwig II. Riceviamo un audioguida in italiano che ci permette di conoscere più a fondo stanza dopo stanza il castello e la psicologia del suo artefice. Dopo la visita ci dirigiamo verso il castello bianco “Neuschwanstein” , quello che il principe dedicò a Wagner anche se il musicista non vi mise mai piedi data la sua morte improvvisa. Per raggiungere il castello si può scegliere tra il pullman, il passaggio in carrozza o a piedi in circa 20 minuti; noi optiamo per quest’ultima soluzione in quanto non solo ci risparmiamo il cattivo odore lasciato dai cavalli in salita, ma possiamo vivere minuto dopo minuto lo splendido percorso per giungere al castello.

Giunti in cima, dobbiamo ripararci sotto i portici dell’entrata perché inizia a nevicare; giunto il nostro turno di ingresso entriamo nella fiaba; le stanze magnificamente arredate ripropongono in molti casi le opere di Wagner (Parsifal, Tristano e Isotta …). La visita ha una durata di circa trenta minuti in quanto solo una parte del castello fu completata dal re.

All’uscita dopo un piccolo ristoro con vin brulè e pretzel ai piedi del castello, ci dirigiamo verso la “MarienBruke”, la passerella visibile anche dal castello, fatta di acciaio e legno risalente alla fine del 1800.

Veniamo a conoscenza della sua esistenza dopo aver letto prima di partire un diario di viaggio su turisti per caso; anche a noi il percorso per la MarienBruke è chiuso per neve e ghiaccio, ma ignoriamo il divieto aggirando la transenna che impediva il passaggio suscitando la curiosità degli altri turisti. Già dopo pochi minuti di cammino restiamo a bocca aperta ammirando il panorama che vede come sfondo il castello giallo e i due laghi completamente ghiacciati.

Proseguiamo il percorso, ci sono altri due blocchi, ma questi nemmeno ci fermano e giungiamo dopo circa dieci minuti alla passerella. È uno spettacolo incredibile! Si è sospesi a circa 100 metri di strapiombo e si ha come sfondo il castello.

Mentre ritorniamo, ci accorgiamo che altri turisti hanno seguito il nostro esempio e decidiamo di fare un altro percorso, ci addentriamo per un centinaio di metri e lì facciamo le foto più belle; immaginate lo sfondo della passerella e dientro ancora il castello che si erge come per un incantesimo sulla roccia.

Riscendiamo attraverso un altro percorso sbucando al capolinea delle carrozzelle, ma la discesa è ripida e non mancano scivolate e le palle di neve.

Sono circa le 16.00 e un po’ stanchi ci avviciniamo all’albergo e dopo un breve cambio di abiti bagnati dalla neve ritorniamo a Fussen per fare un po’ di shopping e visitare la città di giorno. Fatte le 18.00 i negozi iniziano a chiudere e decidiamo di ritornare allo stesso ristorante “L’Aquila” dopodiché belli sazi ci dirigiamo verso un bar-pub per sorseggiare una birra; chiudiamo la serata passeggiando un pò per le vie del centro (pittoresco ma sempre deserto)e dopo rientriamo in albergo.

Martedì 10 marzo: dopo la colazione, lasciamo l’albergo e ci dirigiamo in direzione Linderhof; la strada è innevata, il paesaggio è stupendo. Giunti lì facciamo i biglietti e visitiamo questo castello meraviglioso, molto più piccolo degli altri due, ma con interni più sfarzosi e pregiati. Gli occhi mi brillano alla vista della sala degli specchi e del lampadario completamente in avorio di valore inestimabile.

Linderhof è arredato secondo un gusto molto vicino a quello della reggia di Versailles francese ed è il più completo come arredo. È un paradosso pensare che Ludwig II prosciugò le casse dell’impero per realizzare i suoi sogni e costruire i suoi castelli fino all’indebitamento, oggi invece le bellezze lasciate da questo re giudicato “folle” sono diventate le mete privilegiate dai turisti che si recano in Germania.

Lasciamo Linderhof ,con l’amarezza di non aver visto la grotta di venere, il parco e le sue statue chiuse per il freddo, (sarà un motivo per ritornarci in primavera) e ci dirigiamo verso Wieskirche la chiesa del Cristo flaggelato considerata Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.

Dopo la visita al santuario, ristoriamo di fronte alla chiesa dove scopriamo che la proprietaria è trevigiana e finalmente possiamo gustare un buon caffè.

Ripartiamo in direzione Landsberg Amb-Lech, piccola cittadina sulla “Romantic Strasse” ma piove e ci fermiamo solo un’oretta. Ripartiamo per Augsburg, ma la lontananza dai castelli si fa sentire, e si dissolve l’atmosfera magica che li circonda; tutti ci sentiamo stranamente un po’ tristi… Vorremmo adirittura ritornare indietro in quel mondo delle fiabe, ma alla fine decidiamo di proseguire il nostro percorso e ci dirigiamo a Monaco per pernottare.

Prendiamo l’autostrada e per fortuna il traffico e nel senso opposto; giunti a Monaco ci aiutiamo con il navigatore e con una guida per trovare un albergo. Trovatone uno, economico e centrale, scopriamo che era pieno e gli altri in quella zona troppo costosi, allorché decidiamo di orientarci nei pressi della stazione e dopo aver scartato una pensione (50 euro a camera) che sembrava un albergo ad ore per prostitute e senza il bagno in camera, troviamo l’hotel Amba: 88 euro a camera, ma pulito e fornito di belle e confortevoli camere. Sono circa le 21, perciò subito lasciamo la camera e ci dirigiamo verso una birreria al centro, lì ceniamo e dopo una passeggiata, verso mezzanotte, rientriamo in albergo.

Mercoledì 11 marzo: ci dedichiamo allo shopping e alla visita del centro, percorriamo il corso pieno di negozi e giungiamo alla “Marian Plaze” intorno alle 12.00 dove attendiamo con ansia il carillon. Alle 12.15 il carillon si mette in moto ed è molto caratteristico; ci dirigiamo verso la “Hofbrau”, la birreria più antica di Monaco; è enorme, con soffitti a volte ed ha anche un negozio per i souvenir. Prossima tappa è il mercato dei frutti tropicali dove si trovano i frutti esotici provenienti da tutto il mondo e dove è possibile ammirare l’albero di maggio, simbolo dell’Oktoberfest.

Pranziamo al “Rastkeller Munchen” proprio nella Marian Plaze, sotto il municipio.

L’entrata è in discesa e il locale è enorme, tutto il soffitto è a volte, tutto tipico bavarese. Dopo pranzo ci dirigiamo alla volta di Salzburg.

Presa l’autostrada passiamo per Chiemsee, ma decidiamo di non fermarci date le condizioni avverse del tempo. Giunti a Salisburgo pernottiamo ad una piccola pensioncina economica ed accogliente; qui aveva disponibile una quadrupla e per una notte decidiamo di stare insieme due coppie; io e mia moglie con Roberto e Giovanna. Immediatamente ci dedichiamo alla visita serale della città e ceniamo in un locale consigliatoci dal proprietario dell’albergo chiamato “Sternbrau”.

Possiamo subito constatare che anche qui in Austria si mangia bene, e si beve una buona birra.

Giovedì 12 marzo: fatta colazione ci addentriamo tra le viuzze di Salzburg e prendiamo la funivia per visitare la fortezza che domina tutta la città.

Successivamente dopo aver ammirato il belvedere riscendiamo e ci dedichiamo allo shopping qualche oretta.

Nella piazza assagiamo una cioccolata fondente e fatte le 17.00 partiamo verso BerchetsGaden che è di nuovo in Germania anche se verso Sud.

Nel nostro viaggio, infatti, numerose volte siamo a cavallo del confine austro-germanico; si fa sera e troviamo una Gasthoff molto accogliente al prezzo di 78 € a camera, leggermente in collina e immersa tra la neve; optiamo subito per questa sistemazione. La sala di ristoro è piena e data l’ora ceniamo nella pensione.

Venerdì 13 marzo: nevica; dopo i consigli dell’albergatore partiamo a visitare la fabbrica della genziana “Enzian Bote”, a pochi km di distanza,; ci ubriachiamo già alle dieci del mattino per i vari assaggi di liquori. Dopo seguiamo l’altro consiglio, cioè la visita delle miniere di sale presso la cittadina di Hallein; un’esperienza da non perdere! L’orario di visita è limitato dalle 12.00 alle 15.00. Entriamo nelle “Salzwelten” attraverso la galleria di Obersteinberg a circa 700 metri s.L.M., ci forniscono delle tute bianche da minatori e poi con un trenino da miniera entriamo nella montagna e scendiamo con una guida a circa 80 metri sotto terra.

La visita dura circa 1 ora e trenta ed è molto divertente, infatti ad un certo punto il percorso prevede dei dislivelli di 27 e 42 metri circa; per questo troviamo degli appositi scivoli di legno percorribili anche in coppia o in più persone.

Sotto troviamo uno splendido lago salino che navighiamo su una zattera, ammirando nel contempo le tecnologie di estrazione del sale e i fantastici giochi di luce. Giungiamo nel punto più profondo a 180 metri e superiamo per 2 volte il confine. All’uscita, c’è da vedere lo splendido villaggio dei Celti, i quali furono i primi a minare il sale sul Durnberg più di 200 anni fa.

Visitate le miniere, scendiamo in direzione Hallein e lungo la strada ci fermiamo ad una storica birreria “Braugasthof Hofbrau Kalten Hausen” dove ci servono un’ottima birra e panini con wurstel e crauti; non mancano mai le zuppe di patate e gulasch.

Dopo pranzato, ci avviciniamo all’Italia e pernottiamo a Merano, in Trentino, in particolare all’hotel Graf von Meran, sito in un’ottima posizione centrale, anche se lascia un pò a desiderare la pulizia.

Ceniamo al ristorante “Schwarze Katz”, la cena è ottima, siamo in Italia, ma non sentiamo ancora il distacco dalla cucina bavarese.

Sabato 14 marzo: è una giornata calda e dal cielo azzurro. Dopo aver fatto colazione, ci dividiamo per passeggiare e comprare qualche delizia gastronomica; da non perdere la passeggiata lungo il fiume “Passirio”.

Fatte le 11.00 non volevamo ancora terminare la nostra vacanza e ci dirigiamo verso Tirolo, un paesino a 6 Km da Merano, più in collina. Da lì possiamo scattare meravigliose foto e ammirare l’omonimo castello.

Attenzione agli scherzi del navigatore, che ci fa percorrere stradine molto strette e capirete con 1 nove posti non era l’ideale, ma comunque anche questo ci fa divertire tutti tranne Patrizia alle prese col mal di stomaco.

Mi dirigo successivamente nella valle di Passiria e ci fermiamo in un punto lungo il fiume dove consumiamo i panini acquistati poco prima a Merano.

Ripartiamo alle 15.00 verso sud e ripresa l’autostrada usciamo a Verona intorno alle 16.30 per una visita di circa due ore (l’arena, piazza Bra, casa di Giulietta). Ripartimao alle 18.00 ca e dopo una sosta a Roncobilaccio per la cena in autogrill (rigorosamente a base di “pasta”), ci dirigiamo verso casa.

Arriviamo a Rieti intorno a mezzanotte, ma non finisce qui perché vogliamo chiudere in bellezza e ci fermiamo ad una corsetteria di notte e poi tutti a casa di Roberto che ci ha gentilmente ospitato data l’ora tarda.

Il nostro viaggio si conclude qui, insieme a tanti stupendi ricordi che porterò sempre con me.

Notizie utili:  fate benzina in Austria, e più conveniente rispetto alla Germania e Italia.

 Le sigarette costano un pò meno ma il pacchetto ne contiene 17.

 Se possibile fate prima la visita alle città e poi dedicarsi all’atmosfera magica e di relax che regalano i castelli di Ludwig II .

 Prenotate in anticipo l’hotel se andate in una grande città (Monaco).



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