Berlino in quattro salti

27 giugno All'alba delle 4 di mattina ci svegliamo e dirigiamo da Caselle a Milano Malpensa, poiché da Torino non ci sono voli diretti per Berlino. Prenotando tre-quattro mesi prima, spendiamo 140 euro il biglietto a/r per due persone, Malpensa-Schonefeld. Alle ore 6,30 siamo al Planet Parking di Lonate Pozzolo, ove lasciamo l'auto in custodia,...
Scritto da: gp.elena
berlino in quattro salti
Partenza il: 27/06/2008
Ritorno il: 30/06/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
27 giugno All’alba delle 4 di mattina ci svegliamo e dirigiamo da Caselle a Milano Malpensa, poiché da Torino non ci sono voli diretti per Berlino. Prenotando tre-quattro mesi prima, spendiamo 140 euro il biglietto a/r per due persone, Malpensa-Schonefeld.

Alle ore 6,30 siamo al Planet Parking di Lonate Pozzolo, ove lasciamo l’auto in custodia, e dopo 5 minuti arriviamo al terminal 2 di Malpensa. Check-in Easy Jet senza problemi, ed in perfetto orario decolliamo per Berlin Schonefeld. Di qui facciamo il primo dei biglietti giornalieri per i mezzi pubblici (per le zone A, B e C il costo è di 6,50 euro, invece 6,10 euro per le sole zone A e B) e con la linea S9 in venti minuti siamo in città. Un avventuroso percorso in bus assieme ad una comitiva di scatenatissimi ragazzini turco/tedeschi, ancora tre fermate di metrò ed arriviamo al nostro albero (Delta Hotel, in Pohlstrasse, nella zona di Tiergarten), trovato e prenotato su internet. Pur essendo in una zona definita “a luci rosse”, l’hotel è situato in una via laterale tranquillissima. Per tutta la nostra permanenza non avremo alcun problema con vicini e vicine…

Pranzo in Potsdammerstrasse alla Berliner Bratwurstel, a base di cotoletta e patatine; breve relax in hotel e poi dirigiamo verso il cuore di Berlino: l’Unter der Linden.

Ci concediamo un giro ad anello: passiamo di fronte all’Università Humboldt e troviamo riparo da un violento acquazzone all’interno della Neue Wache, costruzione neoclassica che ricorda i caduti delle guerre e delle dittature. Nella sua semplicità interna è disarmante e suggestiva. Da qui traversiamo verso Bebelplatz. Il luogo in cui avvenne il rogo dei libri si trova con un po’ di pazienza, guardando a terra o osservando gli altri turisti che cercano la stessa cosa. Ciò che troverete è un semplice oblò di vetro, dal quale si vede una stanza di scaffali bianchi e vuoti: riecheggiano allora le parole di Heine: “Quando si bruciano i libri, alla fine si bruceranno anche le persone”.

Nei dintorni : Friedrichswerdersche kirche, bella chiesa in mattoni rossi del 1830, all’interno della quale si trova una serie di scultore dell’architetto Karl Friederich Schinkel, autore di molti monumenti e costruzioni della Berlino dell’800.

Sempre nei pressi, gettiamo l’occhio sulle chiese gemelle del Deutsche Dom e del Franzosische Dom, affacciate su Gendarmenmarkt, una delle piazze più belle di Berlino. Ritorniamo sull’Unter der Linden e lo percorriamo tutto, fino alla porta di Brandeburgo, simbolo della città. Per l’occasione è contornata dal palco di una qualche manifestazione, e perde un po’ della sua solennità. Il colpo d’occhio su tutto il viale percorso è comunque fenomenale. Contorniamo la Porta e dirigiamo verso il Reichstag: splendido il colpo d’occhio dai prati circostanti, con la cupola di Norman Foster che scintilla alla luce del tramonto. Con il metrò dirigiamo a Potsdammer Platz, per cogliere le ultime luci del giorno sulle strutture in vetro e acciaio, modernissime, del Sony Center e degli edifici circostanti. A terra, una striscia di mattoni ricorda la presenza del Muro.

Ceniamo vicino all’albergo, in Potsdammer Strasse, alla Trattoria Roma, accuditi da un simpaticissimo ristoratore italiano.

28 giugno 2008 Dopo una abbondante colazione, dirigiamo con il metro alla Alexanderplatz. La piazza è dominata dalla torre della Televisione (Fernsehturm). Al centro sta la Marienkirche, chiesetta in mattoni rossi di cui visitiamo l’interno: splendido il coro ed il fonte battesimale. Un’occhiata al Rothe Rathaus, municipio di Berlino, ed una passeggiata al Marx-Engels Forum, dove le statue dei due padri del comunismo osservano perplesse il trionfo del capitalismo.

Da Alexanderplatz andiamo a piedi al Nikolaiviertel, grazioso quartiere sul bordo della Sprea, ricostruito secondo fattezze tardo medievali. In mattinata c’è poca gente, si respira un’aria di calma e rilassamento. Costeggiando la Sprea dirigiamo verso l’isola dei Musei, e ci imbattiamo nei preparativi per la Christopher Street Parade, sfilata di carri allegorici. Ci fermiamo a chiedere in che consista la festa, e due ragazzi gentilissimi ci spiegano il percorso. Questa sfilata, che si tiene l’ultimo sabato di giugno in tutta Europa, è anche nota come Gay Pride… Musica, voglia di ballare e di divertirsi, il tutto in una atmosfera gioiosa e rilassata.

Oltrepassiamo il corteo di carri e ci presentiamo al Pergamon Museum. Non abbiamo prenotato i biglietti (24 euro in due), ma in dieci minuti di coda siamo dentro. Il museo merita senz’altro di essere visitato, non aggiungiamo altro a quanto già si trova in rete.

Usciamo appagati e bisognosi di uno spuntino. Fuori piove e ci infiliamo al Pergamon Café, di fianco al museo. Patate farcite con yogurt, birra e dolce, e possiamo ripartire (spendendo meno di 20 euro in due).

Ripassiamo in albergo a lasciare gli acquisti, e ci lanciamo verso Berlino Ovest ed il Kurfurstendam, dominato dalla Kaiser-Wilhelm-Gedacht-Niskirche, chiesa votiva con un moncone di campanile lasciato a ricordo delle distruzioni belliche. Entriamo nella chiesa nuova, esagono di piastrelle di vetro blu intenso: estremamente suggestiva. Passeggiata per il Kurfursterndam, vetrina di Berlino Ovest, fino alla nuova sinagoga. Per concludere la giornata ci lanciamo al KaDeWe, emporio su sette piani ricolmi di ogni ben di dio. Ovviamente ci perdiamo nel reparto alimentare, da cui usciamo carichi di regali. A questo punto siamo veramente sazi di novità e di avventure. Dal nostro alberghetto ritorniamo dall’amico italico della Trattoria Roma, e poi ci attende un meritato riposo.

29 giugno 2008 Oggi è domenica e, come i berlinesi autentici, si va in treno a Potsdam! Con la linea S7 si arriva alla stazione di Potsdam, e dopo una passeggiata di mezz’oretta siamo all’ingresso del parco di Sanssouci. Il Parco è immenso, e a visitare tutti gli edifici ci vorrebbero delle settimane. Per la visita del castello di Sanssouci ci sono ore di coda, pertanto lo ammiriamo dall’esterno. Poi, a zonzo per il parco, passiamo al padiglione cinese ed arriviamo al Neues Palais. Qui non ci sono praticamente visitatori, ed allora entriamo (6 euro a testa). Il giro con l’audioguida è molto interessante e consente di vedere e capire la storia dei diversi re che hanno abitato in questo palazzo.

Ritorniamo all’ingresso principale del parco decisamente affamati, e ci concediamo uno spuntino in uno dei tanti bar allineati sulla via principale di Potsdam. Di qui, per smaltire lo stinco di maiale, non ci resta altro da fare che camminare fino alla stazione e riprendere il treno per Berlino. Intanto sale la febbre del calcio: stasera Germania- Spagna, finale dei campionati europei di calcio. Dappertutto si vedono ragazzi e ragazze con i colori “tedeschi” e casse di birra sulle spalle.

Sosta in hotel, e poi via, verso Berlino Nord. Ci infiliamo in Hackesche Hofe, serie di cortili del Primo Novecento pieni di localini e negozi. Andiamo a cercare il Memoriale Ebraico al Grosse Hamburgher Strasse, ma non lo troviamo..L’area è in fase di ristrutturazione, sarà stato temporaneamente rimosso. Passeggiata fino alla Nuova Sinagoga, splendida di cupole d’oro al tramonto. Un ultimo sguardo alla guida e scopriamo che vicino c’è il Dorotheenstadkirche Friedhof, il cimitero dove sono sepolti Brecht, Hegel, Fichte ed altri grandi… Ed allora a tappe forzate siamo in questa oasi di pace. Gira e rigira troviamo le lapidi di Brecht e della moglie, e poi Hegel e Fichte, uno vicino all’altro.

Ed infine, veramente distrutti, ceniamo dagli amici turchi della Berliner Bratwurstel. Dal letto dell’albergo sentiremo, tardi nella notte, gli spagnoli festeggiare la vittoria contro i padroni di casa.

30 giugno 2008 Oggi è l’ultimo giorno in Berlino, ma l’aereo decollerà solo nel tardo pomeriggio, pertanto possiamo ancora sfruttare parte della giornata. Prima destinazione è il Checkpoint Charlie, nel popolare quartiere di Kreuzberg. Una volta era l’unico passaggio tra i settori Russo ed Americano, ora rimane una costruzione bianca in mezzo ad un incrocio, ed un museo vicino, dove però non entriamo. Vogliamo infatti dare precedenza alla visita al Judische Museum, che sorge poco lontano. La struttura di David Libeskind è imponente e suggestiva: acciaio, ardesia e cemento comunicano sensazioni ed emozioni particolari. La collezione di oggetti all’interno del museo è sterminata, ed usciamo stremati. Un paio di enormi patate farcite in una birreria poco lontana ci ridanno le forze per attraversare in metro tutta la città ed andare a visitare il castello di Charlottenburg. Anche per questo castello si raccomanda la visita con l’audioguida, che consente di apprezzare in pieno le bellezze di questo edificio barocco.

Purtroppo il tempo è tiranno, visitiamo al volo le ultime stanze e ripassiamo in albergo a prendere i bagagli. Nuova corsa in treno, e siamo a Schonefeld pronti all’imbarco su Easy Jet per il ritorno a casa. Il volo partirà con mezz’ora di ritardo, pazienza! Arrivederci, Berlino! Considerazioni varie.

Per quanto visto nella breve vacanza, possiamo affermare che la città ci è molto piaciuta. Si respira un’aria di voglia di fare e di rinnovare, tenendo in conto il passato ma guardando verso il futuro.

In molti casi architetture moderne coesistono con costruzioni barocche o neoclassiche: a noi l’accostamento è piaciuto. Data la scarsissima conoscenza del tedesco, abbiamo sopperito egregiamente con l’inglese, compreso praticamente da tutti (l’unico a non parlarlo era il simpaticissimo gelataio veneto sotto l’albergo). Tutte le persone con cui abbiamo avuto a che fare sono state molto gentili e pronte a guidarci nelle nostre esplorazioni.

Consigliamo vivamente di utilizzare il metrò e la rete di treni (U-Bahn ed S-Bahn), che consente di raggiungere tutte le mete principali. Riguardo ai musei, abbiamo visitato solo il Pergamon ed il Judische Museum, preferendo vagare per le strade della città. Entrambi sono ben organizzati e interessantissimi. Se si ha tempo, è molto piacevole l’escursione a Potsdam: in mezz’ora di treno ci si sposta dalla metropoli ad una aristocratica cittadina “di provincia”.

Ultime note riguardo il cibo: a pranzo abbiamo sempre mangiato a sazietà in locali tipo birrerie o bar, spendendo non più di 15-20 euro in due. Per la cena abbiamo individuato un paio di locali lungo Potsdamerstrasse, vicino all’albergo, dove ci siamo trovati egregiamente. Il primo è il Berliner Bratwurstel, sorta di “bar tabac” gestito da una famigliola di turchi, in cui gli abitanti del quartiere fanno scorta di birra alla sera. Il secondo è la Trattoria Roma, dove in un ambiente tranquillo ci siamo tolti la voglia di insalate e verdure.



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