A zonzo tra baviera ed austria

3 persone e 1 auto (Samantha II) 2340 km 480 € a testa (viaggio, pernottamenti, pasti, ingressi) _____________________________ Una settimana tra natura e cultura, raggiungibile in auto da Torino senza esagerare con i km? Memori delle belle esperienze austriache degli anni passati e freschi dell’acquisto della guida LP “Germania",...
Scritto da: SEGB
a zonzo tra baviera ed austria
Partenza il: 26/04/2008
Ritorno il: 03/05/2008
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 500 €
3 persone e 1 auto (Samantha II) 2340 km 480 € a testa (viaggio, pernottamenti, pasti, ingressi) _____________________________ Una settimana tra natura e cultura, raggiungibile in auto da Torino senza esagerare con i km? Memori delle belle esperienze austriache degli anni passati e freschi dell’acquisto della guida LP “Germania”, scegliamo un giro a cavallo tra i due paesi, dalla Baviera all’Austria.

Grazie al web, chiediamo gratuitamente alle agenzie regionali del turismo (i link sono recuperabili da www.Bayern.De e www.Austria.Info) un mezzo quintale di depliant e cartine, e decidiamo per un bel tour ad anello, via Brennero, lungo la direttrice Fussen – Monaco di Baviera – Salisburgo – Innsbruck. Visto il budget disponibile, decidiamo di pernottare in ostello: siamo in tre e le camere triple non sono molto diffuse né molto convenienti, e poi l’anno passato in Danimarca ci siamo trovati benissimo.. Decidiamo però di prenotare (www.Hihostels.Com e www.Jugendherbergen.De ), perché il primo maggio è vacanza anche là…E facciamo bene, perché i posti più turistici si riveleranno sempre molto affollati. Addirittura, ai primi di marzo tutti gli ostelli di Monaco risultano già completi, e dobbiamo optare per un hotel! Sempre con l’intento di semplificarci le cose, decidiamo di non viaggiare né il primo né l’ultimo giorno del ponte, e questa scelta sarà ottimale soprattutto per il rientro: già tranquilli a casa, la domenica sentiremo al tg delle belle code in autostrada… 26 aprile – da Torino a Fussen Partiamo verso le 9.00 e alle 15.30 passiamo il Brennero, previo acquisto della famosa vignette (7 euro per 10 gg) presso il chiosco che c’è al vecchio posto di frontiera. Subito prima di Innsbruck, si paga di nuovo perché c’è un ponte a pedaggio (EuropaBrucke). Grazie al TomTom avuto in prestito da un amico (subito soprannominato Luisa) seguiamo l’autostrada verso ovest per poi imboccare la strada B179 che porta tra alte montagne, ancora decisamente innevate, verso il Fernpass e poi a Fussen in Germania. Alle 16.30 siamo a Fussen. La temperatura è decisamente alpina, ci saranno 10 gradi, ma c’è un bel sole che illumina i ghiacciai sullo Zugspitze, un tremila metri che ci ricorda chi comanda da queste parti. Lasciamo l’auto in un park sotterraneo e visitiamo il paese, che è davvero grazioso: c’è un castello in alto sulla collina, molte vie lastricate ricche di case antiche dai bei colori vivaci, un ex convento settecentesco che ora ospita il museo e gli uffici cittadini. Il castello purtroppo è già chiuso, ma si può visitare lo stesso il cortile; da qui si ammirano i trompe-l’oil sulla facciata, tanto perfetti da ingannare l’occhio fino all’ultimo momento! Grazie al TomTom troviamo l’ostello, poco fuori il centro (non saranno mai granchè segnalati, senza navigatore è meglio essersi stampati a casa la cartina con il percorso). Ci assegnano un posto letto con altri, io con due timidissime ragazze giapponesi, Luca e Ale con tre ragazzi, due giapponesi e uno di Hong Kong.. I turisti orientali sono numerosissimi! Sarà l’unica notte in cui non riusciamo ad avere una camera da quattro tutta per noi.. L’ostello è affollato di studenti in gita, sia tedeschi che polacchi, e purtroppo come ogni gita che si rispetti passeranno tutta la notte a ridere e parlare nei corridoi…Ma chi di noi non l’ha fatto, ai suoi tempi? Per cena torniamo in paese, l’ostello non ha la cucina per gli ospiti.. E scopriremo che a differenza di quelli danesi, gli ostelli tedeschi e austriaci non hanno quasi mai la cucina… i nostri spaghetti li riporteremo tutti a casa! Perlomeno, mangiare fuori è decisamente meno caro che in Italia: in tre, spenderemo sempre tra i 45 e i 50 euro per un piatto unico di carne e patate/crauti (altre verdure non pare esistano), un’eventuale suppe e le birre (che costano meno dell’acqua).

27 aprile – I castelli di Ludwig e la Strada Romantica Sveglia presto! Abbiamo prenotato online i biglietti (www.Lisl.De) per visitare i due castelli di Hohenschwangau e Neuschwanstein, e dobbiamo ritirarli almeno un’ora prima del primo ingresso, che per noi sarà alle 9.50. Verso le 8.30 quindi siamo già sul posto, tanto sono solo cinque minuti di macchina dall’ostello. Parcheggiamo e ritiriamo i biglietti, che si pagano solo al ritiro, con una piccola commissione per la prenotazione. Consigliamo assolutamente di prenotare, già a quell’ora un numero esagerato di autobus stava scaricando turisti di ogni nazionalità all’assalto dei due castelli! In attesa di entrare, ci diamo dentro con le foto… Neuschwanstein, incredibile nella sua fantastica posizione tra gli abeti, è ancora all’ombra, ma c’è un bellissimo lago molto fotogenico poco oltre i parcheggi (che nessuno pare venga a vedere, intruppati come sono nei loro tour organizzati) e alcuni eleganti alberghi del secolo scorso, molto caratteristici. Dal lago saliamo a Hohenschwangau, pochi minuti lungo una bella strada carrozzabile. Scattiamo altre foto dal cortile del castello, in attesa che chiamino il nostro numero. Con efficienza teutonica, l’enorme flusso di visitatori è gestito perfettamente: l’ingresso è regolato da tornelli che permettono l’accesso solo ai ticket corrispondenti al tour guidato che sta per partire, e il gruppo, omogeneo per lingua, viene accompagnato da un sorvegliante che attiva l’audio di ogni sala. A Hohenschwangau, l’audio ha un accento fortissimamente sardo, e ci pieghiamo dal ridere.. Il castello è ancora completamente arredato così come era utilizzato dalla famiglia di Ludwig, e la visita è interessante soprattutto per conoscere meglio la personalità alquanto originale del principe. Scendiamo ai parcheggi e prendiamo il pulmino, che per solo 1.80 euro ci lascia al di sopra del castello di Neuschwanstein, nei pressi del Maria Brucke. Questo ponte, sospeso sopra una gola, permette foto fantastiche del castello e della pianura ai suoi piedi…Per intendersi, le foto che vengono utilizzate per i classici puzzle del castello! Da lì si scende in pochi minuti all’ingresso del castello, e ci rendiamo finalmente conto di quanto è enorme! La gente nel frattempo è aumentata a dismisura, un tappeto di teste macchine foto bambini e guide con l’ombrello riempie ogni angolo disponibile… è un posto incredibilmente turistico, ma davvero non è possibile esimersi dal venire in visita. Anche qui attendiamo la chiamata del nostro numero di tour; gli ambienti sono molto più fastosi che nell’altro castello; la guida attiva l’audio nelle sale, ma purtroppo la voce non è più sarda. Lasciamo Neuschwanstein scendendo lungo la strada nel bosco… meno male che non l’abbiamo fatta in salita perché è un bel tratto. Mangiato un panino al volo e recuperata l’auto, prendiamo la Romantische Strasse direzione Augsburg, dove pernotteremo. Facciamo una piccola deviazione per visitare la Wieskirke, appena dopo Schwangau. La zona, che è parco naturale, è bellissima: prati verdi a perdita d’occhio e vette innevate che occhieggiano qui e là. Arriviamo alla chiesa, si erge solitaria e bianchissima in mezzo ai prati. Diverse persone in costume tradizionale accompagnano verso le auto i bambini, che hanno appena fatto la prima comunione. L’interno è barocco, come moltissime delle chiese che vedremo, ma a differenza del barocco nostrano, ricco di marmi scuri e dorature cupe, gli interni sono sempre molto luminosi.

Seguendo i suggerimenti di una bella cartina in italiano relativa ai percorsi sulla Romantische Strasse, ci fermiamo a Schongau. La città vecchia è contornata dalle mura, ci sono ancora alcune torri di guardia e una graziosa piazza del mercato. Altra tappa a Landsberg am Lech, che si rivela una splendida sorpresa… la cittadina è adagiata lungo il fiume, e ha molti bei palazzi antichi ben conservati, un castello in alto e alcune porte d’accesso medievali con la torre. E’ domenica pomeriggio e c’è il sole, così un enorme fiume di gente passeggia lungo il fiume prendendo il sole e mangiando il gelato.. Ci sembra che sia una classica meta della passeggiata della domenica. Passeggiamo anche noi, e le foto si sprecano! Un’oretta dopo, seguendo le suadenti indicazioni di Luisa siamo ad Augsburg (Augusta) all’ostello. E’ vicinissimo al centro, e ci pare di essere gli unici ospiti… ci danno una bella camera da quattro con balcone e lavabo, i bagni, immacolati, sono proprio di fronte. Qua per la prima volta ci chiedono la tessera, che in teoria è necessaria per pernottare negli ostelli. Non avendola, chiediamo la tessera provvisoria: con un piccolo sovrapprezzo per ogni notte, viene consegnato un francobollo da applicare. Raccolti sei francobolli, viene assegnata la tessera definitiva. Poiché in realtà ci verrà chiesta di nuovo la tessera solo a Salisburgo e Innsbruck, alla fine avremo risparmiato molto rispetto a fare la tessera standard in Italia prima di partire (adulti 17 euro, valida 1 anno).

Lasciamo l’auto nel parcheggio dell’ostello e a piedi in cinque minuti siamo in centro. Visitiamo innanzitutto la Fuggerei, un complesso di case popolari del medioevo, costruite da un banchiere come opera di carità. L’ingresso costa solo 2 euro, e vale davvero la pena passeggiare nelle silenziose vie interne, tra queste graziose casette ricche di fiori, ancora abitate a prezzo simbolico da una comunità che si autogestisce tramite un Consiglio interno. Gironzoliamo poi tra i vicoli lungo i canali, c’è anche la casa natale di Bertold Brecht. Le vie dello shopping sono tutte moderne e un po’ freddine, tra l’altro i negozi ormai sono chiusi quindi c’è poca gente in giro. Anche la cattedrale purtroppo è già chiusa, essendo abituati a cenare alle 18.30 qua tutto chiude circa un’ora prima. Mangiamo in una Gasthaus vicino alla cattedrale, seduti coraggiosamente nel dehor (e la maglia torna molto utile!), poi rientriamo all’ostello per una mega-ronfata: nessuna gita scolastica ci turberà il sonno, stavolta! 28 aprile – da Augusta a Monaco di Baviera Lasciamo Augusta senza sapere bene dove dirigerci, perché Luisa la mattina ha grosse difficoltà di risveglio.. Ma la cara vecchia cartina non tradisce mai… Visitiamo Friedberg, appena fuori Augusta, una cittadina piccolina raccolta intorno ad un castelluccio, piena di casette coi giardini fioriti e le tendine di pizzo…Le signore fanno la spesa con il cesto di vimini sotto il braccio, se non fosse per le auto potrebbe essere una miniatura dell’ottocento! Poi l’autostrada a cinque corsie intorno a Monaco ci riporta ai tempi moderni…E difatti siamo fermi in coda! Vediamo da lontano la famosa Allianz Arena, con il rivestimento di plexiglass che sembra un gonfiabile per bambini.. Luisa ci accompagna vicino al centro, in un park sotterraneo.. Il traffico è italianissimo, i parcheggi in superficie impossibili e quelli sotterranei cari come il fuoco e mal segnalati: auguri! Siamo vicini alla Marienplatz, quindi in supercentro.. Una breve passeggiata e siamo davanti al Rathaus, uno splendido edificio gotico molto ben conservato…E sono quasi le 12.00, giusto in tempo per il carillon! Le figure dell’orologio si muovono infatti sulle note di un carillon musicale…Molto bello. Visitiamo la Chiesa di St. Peter, il vicino mercato Viktualienmarkt, dove mangiamo un ottimo panino ai gamberetti in una pescheria (quasi tutte vendono cibo da asporto, oltre che pesce crudo), la Frauenkirke, la Asamkirke, piccola cappella straripante di decori barocchi, talmente esagerata da lasciare a bocca aperta persino noi italiani, e arriviamo alla Residenz, il palazzo dei duchi bavaresi. Rinunciamo alla visita delle sale, perché il tempo è bello e preferiamo gironzolare a piedi il più possibile, visto che per domani danno brutto tempo. Tra l’altro, la Residenz è talmente grande che ci sono visite differenziate la mattina e il pomeriggio! Visitiamo invece il Tesoro, ricco di meraviglie preziosissime tra corone reali, gioielli, opere d’arte di ogni epoca. Verso le 16.00 siamo stravolti dai tanti passi percorsi, e decidiamo di recuperare la macchina (17 euro il conto del parcheggio.. Ma eravamo davvero in super-centro) e andare in albergo, l’Elephant vicino alla stazione. E’ molto carino davvero, la zona è tranquilla nonostante la presenza della stazione, la colazione si rivelerà ricca e di buona qualità, in una parola: un ottimo rapporto qualità-prezzo. Parcheggiamo in un pluripiano lì vicino, per fortuna la notte riusciremo a trovar posto lungo la strada. Luca resta in camera per un pisolino, io e Ale coraggiosamente ci rimettiamo facciamo ancora una puntata fino al fiume, in una zona che non avevamo ancora visto. Prendiamo la metro: è carissima! 2.20 euro per la corsa singola (ovviamente convengono gli abbonamenti, ma a noi serve davvero solo una corsa). Passeggiamo lungo il fiume in corrispondenza dell’isola tra i due bracci del fiume, moltissima gente fa footing o prende il sole lungo le rive, poi ritorniamo alla stazione con un tram. Doccia in hotel, dove svegliamo Luca, e poi…Esattamente come previsto dal meteo… ahimè comincia a piovere. Ci era già andata troppo bene. Sotto il diluvio andiamo a cena alla famosa birreria Hofbrauhaus, sarà un posto tremendamente turistico, ma è davvero imperdibile! E’ enorme, ci saranno 500 persone sedute nelle varie sale… troviamo posto accanto a due ragazzi anche loro italiani, per fortuna non siamo nella sala grande, con quel frastuono non riusciremmo nemmeno a parlarci! Ceniamo discretamente, poi crolliamo talmente dal sonno che dichiariamo chiusa la serata…Oggi avremo macinato un centinaio di km a piedi! 29 aprile – da Monaco di Baviera a Salisburgo Al risveglio la pioggia è sempre lì…Si impone una revisione del programma: anziché visitare il castello del Nimphenburg, che ha uno splendido parco con orto botanico, decidiamo di andare alla Alte Pinakothek. Arriviamo un quarto d’ora prima dell’apertura, che stranamente è alle 10.00, e con teutonica rigidità ci lasciano sotto la pioggia fuori del portone ad aspettare l’ora ics… che simpatici! Entriamo: è davvero uno scrigno di tesori! Tutti i grandi maestri dell’arte sono rappresentati, dai fiamminghi agli italiani, dal medioevo al settecento… davvero splendido. Usciamo e piove ancora…Decidiamo di provare a spostarci per vedere se la nuvola resta a Monaco.

Prendiamo la B304 e tra dolci colline (verdi, è ovvio…) boschi e piccoli paeselli ci incamminiamo verso la zona del Chiemsee senza fare l’autostrada. Vediamo anche tre caprioli che brucano tranquilli appena fuori del bosco! Arriviamo in circa 1 h e mezza a Prien, e ancora pioviggina fine fine… pazienza, per oggi ci siamo messi il cuore in pace. Parcheggiamo al porto, e prendiamo al volo il battello che sta partendo per l’isola di Herrenchiemsee, dove c’è …Tanto per cambiare… uno dei castelli di Ludwig.

L’isola è bellissima, e con il sole dev’essere splendida. L’approdo è sul lato opposto rispetto al castello, ci si arriva in dieci minuti di passeggiata (volendo c’è un calesse) passando accanto all’ex- convento fortificato che era l’unica costruzione dell’isola prima della costruzione del castello. Anche qui, come a Fussen, il biglietto riporta l’ora d’ingresso del tour, ma certo oggi qua non c’è il pienone, complici il giorno feriale e il tempo inclemente…Il castello ha un bellissimo parterre fiorito che tra fontane e statue si apre con un bello scorcio verso il lago. La visita, in lingua inglese, è guidata da una simpatica fanciulla, e il tour è molto gradevole. Gli interni del castello, che negli intenti di Ludwig voleva superare Versailles, sono forse i più sontuosi tra quelli che abbiamo visitato. Peccato non aver potuto apprezzare più di tanto il resto dell’isola. Mentre torniamo al battello, finalmente smette di piovere, ed Ale impavido fa la traversata sul ponte superiore, coi pinguini, per poter scattare foto migliori.

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