Il vento di amburgo giunge anche a pisa

Giovedi 24/01/2007 Nato come una scommessa, questo mini viaggio è stata l’occasione per festeggiare un collega che ha firmato il suo contratto a tempo indeterminato. Eravamo in tre, la partenza da Pisa e l’arrivo ad Amburgo….. Partiamo da Bologna con calma, verso le 11.30, prima tappa la città della torre pendente. Verso le 13.00 siamo a...
Scritto da: bestia
il vento di amburgo giunge anche a pisa
Partenza il: 24/01/2008
Ritorno il: 26/01/2008
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 500 €
Giovedi 24/01/2007 Nato come una scommessa, questo mini viaggio è stata l’occasione per festeggiare un collega che ha firmato il suo contratto a tempo indeterminato. Eravamo in tre, la partenza da Pisa e l’arrivo ad Amburgo… Partiamo da Bologna con calma, verso le 11.30, prima tappa la città della torre pendente.

Verso le 13.00 siamo a Pisa, si presenta subito come un paesone, costituito quasi esclusivamente da casine basse e strade alberate. All’improvviso la Torre si innalza sopra le casine, quasi a volersi imporre su tutto e a darci il benvenuto in un luogo simbolo d’Italia, nel mondo .

E’ sempre un piacere tornare in questa bella città, e poi iniziamo proprio con una bella giornata di sole, promette bene. . Piazza dei miracoli è splendida con il Campo Santo monumentale, il Battistero e il Duomo. Pranziamo poco distanti al ristorante Santa Maria, nell’omonima via, locale gestito da napoletani e quindi una garanzia nel cibo (quasi come noi bolognesi). Alle 17.30 abbiamo il volo e quindi arriviamo all’ aeroporto internazionale di Pisa Galileo Galilei verso le 15, piccolino ma molto carino, pensate che il treno arriva davanti al gate degli imbarchi; quindi uno arriva in treno – cambiando a Firenze e fa subito il cheek –in, che spettacolo non avevo mai visto niente di simile. Di parcheggi ce ne sono tanti, ma se volete un consiglio entrando verso l’aeroporto vi ritroverete sulle intersezioni dei cartelli gialli con scritto Parking Chericoni. L’aveva provato un nostro amico, è un parcheggio custodito a 400 m dall’aeroporto e con navetta gratuita, per soli €. 7,00 al giorno; ve lo consiglio (io ho lasciato addirittura le chiavi a loro, tutto a posto). L’aereo chiaramente è di una compagnia Low Cost e per la prima volta devo dire è partito in pieno orario alle 17.30 in punto, volo perfetto, arrivo alle 19 a Lubecca famosa per il marzapane (qui ha appena piovuto, brutto segno) una cittadina a 70 km da Amburgo. Peccato non poterla visitare, mi hanno detto che è molto carina; vedremo più avanti di farci un salto e visitare anche Brema. Un pullman per €. 8,00 a testa ci porta in pieno centro, davanti alla moderna stazione degli autobus , sono le 20.

Arrivo : la prima impressione è che la città sia molto molto grande, la periferia è enorme. Amburgo seconda città della Germania per abitanti (m. 3 – 1.700.000) ha come elemento fondamentale l’acqua, ho notato molti palazzi nuovi e molti in rifacimento o addirittura nuovi a causa dei numerosi bombardamenti degli alleati nella seconda guerra mondiale.

Altra cosa che mi ha colpito IL VENTO, che soffiava forte e costante ovunque Per fortuna che il nostro albergo è vicino a 100 metri dalla stazione dei bus è Best Western Hotel St. Raphael . Un quattro stelle non male, con un bel bagno, uno sgabuzzino guardaroba e una tele che trasmetteva anche rai uno e rai due. Chiaramente ormai è buio pesto, ma dobbiamo pensare ad un posticino per cenare. Pronti scendiamo e proprio di fronte alla stazione dei treni ci sono una serie di ristorantini, ne volevamo uno tipico tedesco. Capitiamo al Restaurant Schiffer Borse. La particolarità di questo locale è che è tutto in stile marinaro, (in linea con la vocazione di città portuale di Amburgo) dai tavoli, alle pareti, ai lampadari,con una miriade di oggetti appesi al soffitto, abbiamo mangiato molto bene e speso il giusto, consigliato. Rimaniamo in due amici su tre, uno rientra in albergo causa raffreddore e stanchezza, ma noi siamo molto attivi pertanto decidiamo di prendere un taxi e recarci nel quartiere a luci rosse St. Pauli nella zona del porto per dare un’occhiata. Ci aggiriamo per una larga via, costeggiata ai lati da sexy shop e da locali notturni che ti invitano ad entrare per assistere a spettacolini; da fuori non vedi nulla (al contrario di Amsterdam). Infine ci fermiamo in una birreria e verso mezzanotte torniamo in albergo con la metro (€. 1.30 mentre in taxi €. 8.00 – a saperlo prima…). Per la metro è molto facile; ci sono delle macchinette automatiche, trovata la destinazione e il suo numero corrispondente si immette lo stesso digitandolo nello schermo e voilà appare l’importo dovuto.

Nota : a St. Pauli la squadra di calcio (Jolly Roger stemma) è molto famosa e popolare è un cult. Fama dovuta alla posizione dello stadio, nella zona a luci rosse conquistando una tifoseria di sinistra, ed anche perché fu la prima società a vietare l’ingresso allo stadio alle tifoserie di estrema destra ; in un periodo in cui il fascismo era chiara ispirazione delle tifoserie hooligans.

Venerdi 25/01/2008 soleggiato – vento.

Non avendo la colazione in albergo (ci chiedevano 12 € in più a testa !) decidiamo di cercarla nella zona della stazione centrale dove pare ci sia la più alta concentrazione di ristoranti e locali. Un cartello davanti all’ Hotel Popp che possiede anche il ristorante Capri ci attrae con l’offerta : colazione a buffet a 5,90 €, è nostra !!!! Da noi in Italia non esiste una cosa simile; comunque abbiamo mangiato anche per il pranzo, e rifocillati per benino usciamo per affrontare la giornata. Proprio di fronte alla stazione ci sono parecchi pullman che offrono un tour completo della città con audio-guida in lingua per €. 15,00 a testa. Scegliamo la compagnia che ci sembrava più simpatica ma il pullman era veramente molto vetusto e le audio-guide non funzionavano molto bene…Però partiamo il giro ci era sembrata l’unica maniera, avendo poco tempo a disposizione, per vedere tutta la città stando al caldo e riparati dal vento. Comunque il giro è molto interessante. Attraversa la zona dei consolati, costeggia le splendide ville affacciate sul fiume Alster. Passa sulla piazza del Rathaus (municipio), la Chiesa di St. Petri , la Torre di St. Nikolai la più alta della città (145 m.) ma ormai ridotta ad un rudere dai bombardamenti del secondo conflitto mondiale. Naturalmente passiamo di fronte a St. Michaelis chiesa evangelica, la più significativa in stile barocco della Germania del Nord, la sua torre alta 132 m. È chiamata familiarmente Michel, la Chilehaus esempio di architettura anni 20. Sosta di mezz’ora alla banchina del porto zona St. Pauli per dirigerci poi verso la zona di Speicherstadt . Questa è la zona dei magazzini delle merci, qui veniva stoccato di tutto e ora stanno nascendo tanti locali alla moda, discoteche, pub; assomiglia molto ad Amsterdam, con ponti che attraversano canali .Nella zona ha sede anche l’ Hamburg Dungeon (che ho visitato a Londra) . Al suo interno sono ricreati, utilizzando attori, effetti speciali e opportune scenografie, alcuni eventi della storia della città, con particolare predilezione per quelli macabri e sanguinosi; ma purtroppo non siamo riusciti a vederlo. Per finire torniamo al punto di partenza passando per il caratteristico laghetto di Binner Alster dove si affaccia il Municipio e altri bellissimi edifici, (vi sono anche i cigni, ma quest’anno li hanno trasferiti altrove per troppo freddo). E’ stato molto utile avere una visione complessiva della città, siccome il tempo a nostra disposizione era molto poco. Rientrati facciamo una pausa in albergo e poi torniamo verso il centro. Dall’albergo il centro dista solo 15 minuti a piedi. Attraverso la Monckebergstrasse, la strada dello shopping passiamo per la Chiesa di San Jakobi per quella di San Petri fino alla piazza del Municipio. Nel basamento del Municipio (sono quasi le 16 e ormai è sera) vi è l’ingresso del ristorante Parlament, del quale ci avevano parlato molto bene; ma che ci era sembrato molto caro, cosa smentita dalla carta dei menu posta all’ingresso del locale e dalla sorridente scultura di Bacco che accoglie i clienti all’entrata. Facciamo una breve sosta per un caffè nel locale Mélange con vista sul laghetto e sul municipio è davvero molto carino. Notiamo anche che la città possiede enormi Passage ovvero gallerie coperte piene di negozi. Ormai è sera e rientrati in albergo ci prepariamo per la cena.

Siamo finiti al ristorante O’ Pote (Italiano – portoghese) nella zona dietro al nostro albergo, io lo sconsiglio, si mangia benino, ma il vino è scarso come le porzioni, solo il conto è abbondante – da evitare – c’è di meglio in giro per la città, io consiglio di scegliere solo Gasthause dove si mangia tipicamente tedesco sembra una cotoletta alla milanese ! (vale a dire dei bei piatti unici stracarichi di pietanze). Dopo una giornata intensa rientriamo in albergo stanchi ma contenti.

Nota: attenzione ai francobolli, non si acquistano nei chioschetti sparsi lungo le vie o nei negozi di souvenirs ma dalle macchinette automatiche. Con il primo pulsante a destra (come in foto) scelgo la lingua, successivamente posso costruirmi l’importo aggiungendo o sottraendo centesimi di euro; in ogni modo per l’Italia sono 65 centesimi a cartolina- mi raccomando non perdete la vecchia e cara abitudine di spedire cartoline !!!!!! Sabato 26/01/2008 soleggiato – vento.

Ultimo giorno, e come al solito il vento è molto forte (veduta dalla finestra del nostro albergo, il centro è a due passi), oggi ce la prendiamo con molta calma andiamo verso il centro a fare colazione all’interno dell’ Europa Passage. ed entriamo al Punto Medio – ristorante, bar, pub un po’ di tutto dove la metà dei camerieri è italiana, poi cominciamo a girovagare per il centro fino all’orario di partenza (ore 20 aereo per Pisa) comprando ricordini, regalini e spizzichiamo qua e la, tra specialità portoghesi da assaggiare al volo e cosine locali. Io trovo anche una bella vetrofania che riproduce la mitica Grecia; siccome siamo nell’Europa Passage : ovunque c’è un “riassunto” di un paese europeo.

Curiosità : Sparse per la città ci sono circa 100 statue a forma di omino con due secchi d’acqua, con colori e materiali sempre diversi. Queste opera d’arte raffigurano “il portatore d’acqua”.

La sua storia ha inizio nel 1800, quando ad Amburgo non esistevano condutture d’acqua e la maggior parte dei cittadini andava a prenderla dai Fleeten (Canali) e dall’Alster, perché particolarmente buona e pulita (cosa impensabile ai giorni attuali).

I nobili ovviamente non facevano questa fatica e si facevano portare l’acqua dai “portatori”. Uno di questi, l’amburghese Michel Johann Willhelm Bentz (1787-1854), lavorò appunto come portatore d’acqua ed era ritenuto come contemporaneo molto rabbioso, così i bambini della città lo insultavano gridandogli “Hummel, Hummel” (che mi hanno detto si traduca con calabrone).

Poiché il poverino riusciva raramente ad acchiappare i birbanti – lui portava sempre litri di acqua potabile per chilometri e chilometri in tutta la città – non gli restava che rispondere in modo grossolano con “Mors, Mors” (che, scusate la finezza, mi hanno detto corrisponde al nostro “vaffanculo”). “Hummel, Hummel! Mors, Mors!” Di questo detto, tipicamente amburghese, presto dimenticato, si ricordano invece i nativi di Amburgo, visto che oltre 100 personaggi ad altezza d’uomo e anche più di vari artisti, di Hans-Hummel popolano da tempo la città e rendono particolarmente suggestiva la visita delle strade e delle piazze.

Il risultato è un insieme di opere d’arte allegramente colorate che rianimano la città. Un’ultima curiosità: quando nel 1956 Amburgo ottenne la targa automobilistica “HH” molti pensarono che derivasse da “Hummel, Hummel”. In tal modo si è diffuso il segno di riconoscimento di Amburgo. (anche con le borse al porto) (dentro alla stazione dei treni ne ho visti due) statua che ricorda l’accaduto con i ragazzini che prendono in giro il personaggio.

Qui si conclude questo primo assaggio della bella Germania del Nord, merita un approfondimento e pertanto una seconda visita… A presto.



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