Elena, Blogger per Caso a Maniago!
Per me che uso quotidianamente facebook e twitter anche per comunicazioni di servizio, è un sollievo! Non ho fatto neanche una telefonata per prenotare il pernottamento, gli appuntamenti e le visite in cantina e per ricevere informazioni turistiche di cui avevo bisogno. Mica male, eh?!
Il mio viaggio inizia venerdì 22 Marzo 2013 con un tempo primaverile che dona allegria; lungo la strada noto già alcuni alberi in fiore, la natura in Friuli Venezia Giulia si risveglia. Arrivo a Maniago in tarda mattinata e scopro con sorpresa che ha una delle piazze più grandi della regione, con una monumentale fontana al centro. Mi diverto a scattare alcune immagini in questo spazio così ampio, pieno di luce e colore.
A pochi passi dal centro si trova l’Osteria Vecchia Maniago, una locanda dall’atmosfera accogliente con il tipico bancone in legno in entrata e una saletta secondaria più tranquilla dove gustare qualche pietanza locale. Questo è uno dei posti nella zona dove si può assaggiare la pitina, anche nelle sue versioni peta e petuccia: si tratta di un salume di carne di selvaggina aromatizzato con erbe, affumicato e stagionato. La sua produzione appartiene alla Val Tramontina e Val Cellina ed è un presidio Slow Food per la rarità che la contraddistingue. Ordino alcune fette di petuccia e un buon calice di Cabernet Franc, perfetto antipasto. Scorrendo il menu, la mia attenzione viene colpita dal “sandwich alla carnica” nella sezione mangia tanto spendendo poco! La curiosità è alta, è la prima volta che trovo questa pietanza e non so come sia. Di lì a poco mi giunge un piatto con un vero e proprio sandwich composto da uno strato di polenta abbrustolita, uno strato di fette di salame friulano cotto e uno strato di formaggio montasio fuso a ricoprire il tutto. E’ una bontà stratosferica, se non si badano alle calorie 😉
Dopo pranzo vado a visitare una delle aziende che si occupa di coltelli a Maniago. Dovete sapere che Maniago è il distretto delle lame per eccellenza e qui vengono prodotti coltelli, cavatappi, forbici tra i migliori al mondo. La tradizione dei fabbri e dei coltellinai mi ha sempre affascinato: è del 1453 la prima traccia che documenta la produzione artigianale fabbrile nel maniaghese. Ed ancora oggi circa 90 imprese sul territorio lavoro i metalli per forgiare le lame più belle del mondo. Alle Due Ancore mi attende Andrea Girolami, che porta avanti l’attività avviata dal bisnonno nel 1885. Mi spiega che oggi le aziende di Maniago si sono specializzate ognuna nella lavorazione specifica di un prodotto in metallo, dai coltelli agli strumenti chirurgici: alta qualità della materia prima e alta qualità della lavorazione, questo è ciò che contraddistingue il loro lavoro. Andrea ha anche sviluppato una linea di coltelli molto innovativa per il design e il packaging: veri e proprio set da cucina per gourmet come per esempio il trio tagliasigaro, coltello per cioccolato e bicchiere da grappa per serate in relax oppure il duo coltellino per il lime e pestello in metallo per fare il mojito. Composizioni ad alto tasso di creatività che sono in vendita da Harrods e alle Galieries Lafayette…rigorosamente made in Maniago!
Il mio tour prosegue al Museo dell’arte fabbrile e delle coltellerie, che si trova vicino al centro città, e che custodisce la memoria storica e l’attualità del distretto del coltello. Il museo ha sede all’interno di quello che è stato il primo grande impianto manifatturiero per la fabbricazione di coltelli all’inizio del ‘900: un bel modo di recuperare e valorizzare l’identità di un luogo grazie ai suoi simboli più forti! E’ una struttura che sfrutta il design e la suggestione dei colori e degli ambienti, ricreando scene di vita e lavoro legate alla storia della città. Sale filmati, cornici digitali ed interattività sono i pilastri di questo bellissimo museo che ha due piani adibiti ad esibizione. Noto con curiosità anche una sezione dedicata all’immagine del coltello nei film più famosi: lo sapevate che la spada che Mel Gibson sfoggia in Brave Heart è stata realizzata proprio a Maniago? Ebbene si, e si mormora che anche il coltellaccio di Rambo sia stato realizzato qui! Vengo a sapere che in agosto, mese dedicato all’evento annuale “Coltello in festa”, il Museo si appresta ad ospitare una grande esposizione dedicata interamente alle forbici prodotte a Maniago, buono a sapersi perché sarà un’occasione per un nuovo tour in questa località.
Lascio il museo e prendo la strada per Valeriano, piccola frazione di Pinzano al Tagliamento, dove mi attende Alessandro Vicentini Orgnani per la visita della sua cantina e una degustazione dei vini. La zona di produzione vitivinicola è quella delle Grave del Friuli, ma qui siamo proprio al limitare del suo confine nord, da dove si vedono già le montagne innevate. Alessandro è un estroso del vino, poca produzione e fatta a modo suo senza compromessi. Ama il suo angolo di paradiso ed effettivamente è un luogo splendido: i vigneti coabitano con una natura forte e selvaggia, un senso di infinito e pace ci pervade camminando tra i filari al calare della sera. La sala degustazione è intrisa di arte e cultura tra quadri e libri, il fogolar accesso dà un senso di accoglienza. Degustiamo i vini che lui produce, il Friulano, il Merlot ed infine quello che più di ogni altri attendevo e ricercavo, l’Ucelut. E’ un vitigno autoctono di Valeriano, Pinzano al Tagliamento e Castelnovo del Friuli di origini antichissime, il suo nome deriva dal termine “uve uccelline”, grappoli ai margini del bosco che attirano per la loro dolcezza gli uccelli. L’Ucelut è un vino dolce prodotto in limitatissime quantità, assolutamente da provare!
A fine degustazione saluto Alessandro e prendo la strada per Spilimbergo, che dista solo 15 minuti, dove ho prenotato una camera al B&B Relais La Torre in pieno centro storico della città dei mosaici. Più che una camera, è un elegante mini appartamento con salottino ideale per trascorrere un week end lungo in questa località.
continua…