Nizza e poi

22 aprile 2006 Arrivo in Francia in meno di 04 ore di auto, il confine e’ preso d’assalto da tanti vacanzieri del ponte e del week end. Resterò qui due miseri giorni, e soltanto una notte! Prima di arrivare nel fulcro di Nizza, si passa dalla periferia, tanti edifici alti e un po’ ripetitivi nella loro architettura popolare ma pur sempre...
Scritto da: ALESSIA F.
nizza e poi
Partenza il: 22/04/2006
Ritorno il: 23/04/2006
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 500 €
22 aprile 2006 Arrivo in Francia in meno di 04 ore di auto, il confine e’ preso d’assalto da tanti vacanzieri del ponte e del week end. Resterò qui due miseri giorni, e soltanto una notte! Prima di arrivare nel fulcro di Nizza, si passa dalla periferia, tanti edifici alti e un po’ ripetitivi nella loro architettura popolare ma pur sempre carina. Ai vari balconi sono attaccati palloncini neri e rossi, simbolo del ‘’Nissa’’, la squadra di calcio locale che giochera’ proprio stasera la finale.

Lungo le strade di passaggio con l’auto, noto il crogiolo di razze che popola questa parte della citta’.

Nei pressi del centro io e i miei amici parcheggiamo l’auto in un parking coperto a rue Delille sconsolati perche’ non c’e’ un buco libero all’aperto dove lasciare la macchina.

Comincia cosi’ la passeggiata verso il centro e dato che e’ gia’ l’ora di pranzo si sosta in un piccolo bar con le sedie e i tavoli al sole lungo il marciapiede per gustare una buonissima baguette.

C’e’ un’infinita’ di negozi qui, alcuni dal tipico sapore francese, gallerie di quadri, botteghe di colori ad olio e acrilici, di tavolozze e tante espongono fuori i cavalletti appoggiaquadri.

Sempre diritti si arriva a place Massena, tanto carina e lastricata di piccole pietre, e’ zeppa di ristoranti e locali all’aperto dove centinaia di persone gustano piatti a base di pesce e tante altre specialita’. Decine di negozi lussuosi si susseguono vicino a catene famose in tutto il mondo e altri piu’ alla portata di tutti, dall’abbigliamento alle calzature alle profumerie, oltre ai negozi pieni di cianfrusaglie per turisti.

Il lungomare e’ in pieno fermento, la pista ciclabile e’ presa d’assalto, tanta gente e’ gia’ in spiaggia e prende il sole, altri addirittura fanno il bagno. La spiaggia e’ formata da ciottoli levigati di colore chiaro, e quindi il mare e’ limpido e trasparente.

Il casino’ domina con la sua grandezza da sotto l’hotel Meridien, affacciato sul mare.

Dalla parte opposta della spiaggia, ci sono i ristoranti stranieri, quello cubano, cambogiano, cinese, thai e tanti altri.

Attraversando si arriva in una zona carinissima chiamata cours Saleya. Una piccola piazza dove a parte qualche abitazione, si trovano decine e decine di ristoranti specializzati nella cucina a base di pesce. Grosse ceste di ostriche sono esposte per la scelta dei clienti.

Una visita veloce per andare alla ricerca dell’hotel che si rivela in un punto strategico, hotel Acanthe, molto carino e confortevole nonostante sia ad una stella.

Ha una strana forma ad angolo tondo! A due passi dalle gallerie Lafayette e da tutto.

La giornata scorre velocemente e a mangiare ci rechiamo in cours Saleya, quella dei ristoranti di pesce. Al crepuscolo tutti i locali sono gia’ presi d’assalto e noi da bravi turisti leggiamo i menu’ esposti fuori e ne scegliamo uno che si chiama l’Embarcadere, un ristorante carino tutto di legno con reti e ancore appese alle pareti, e un bell’acquario. Il cibo sarebbe buono e il pesce fresco, peccato per il coriandolo messo in gran quantità da tutte le aperti..Eh..La cucina francese non e’ certo la nostra!!! In seguito puntatina al casinò, bellissimo e lussuoso, ma purtroppo non e’ la serata fortunata, meglio scappare prima che perda ancora di piu’. Inoltre il Nissa ha perso e c’e’ aria di tempesta. Alcuni squadroni di ragazzi ubriachi girano facendo danni in qua e in la’.

Si rientra in hotel per un sonno ristoratore.

La mattina al risveglio la giornata e’ piacevole ma soffia un vento frizzante e un po’ freschetto.

Lungo la strada sotto al terrazzo della mia camera passa il venditore di baguette fresche spingendo un carretto piene di ceste ricolme di pane.

La colazione e’ buonissima, degli enormi croissant al burro e baguette. Veloci e poi via per spulciare bene tutto quello che ieri non abbiamo potuto.

Oggi sembra di essere in una citta’ fantasma… infatti le strade sono deserte, i negozi tutti chiusi e il traffico e’ interdetto e poche anime sono a passeggio, perche’ si svolge la maratona, un evento che qui e’ molto sentito e infatti, nelle vicinanze del lungomare una folla di migliaia di persone si dedica a questo sport con tanta passione.

L’arrivo per i diversi livelli in base ai km del percorso, e’ lungo la parte finale del lungomare .. Proprio la nostra meta! Si entra nella parte vecchia della città, che si arrampica nella zona alta. Tanti vialetti stretti e intricati, con vecchie abitazioni che non vedono mai il sole tanto sono vicine tra loro.

Alcune sono di colore pastello, coi terrazzini di ferro battuto e le fioriere zeppe di gerani che pendono.

Piccole scalinate che si susseguono tra una corte e l’altra e scoprono angoli genuini dai colori stupefacenti, coi pergolati da cui penzolano grappoli fioriti di glicine.

Quello che voglio vedere e’ il vecchio castello di Nizza, con le cascate che si vedono anche dalla bassa città.

Alla fine della scala che porta alla collina, c’e’ il cimitero israeliano.. Talmente bello da sembrare una serie di rovine romane, con colonne prese d’assalto dalle piante rampicanti, altarini e specie di anfiteatri che rendono questo luogo qualcosa di spettacolare. All’entrata ci sono delle urne che contengono il grasso che in tempo veniva fabbricato con gli uomini dai tedeschi.. Una cosa che fa rabbrividire.

Proseguendo si arriva alle zone panoramiche, da qui, nascoste tra vecchi alberi contorti di pino marittimo e arbusti in fiore profumati, si può ammirare una vista spettacolare su tutta Nizza, dal mare alle colline, dalla parte vecchia a quella nuova.

Infine si arriva alle cascate e alle rovine del castello che sono recintate con cura. Ci sono alcune colonne ancora intatte.

Scendendo per tornare verso il mare, osservo ancora i terrazzi e le persiane scrostate nei colori pastello del paese vecchio… Nei lampioni antichi alcuni uccelli hanno trovato la loro casa, e i nidi penzolano da sotto le lumiere.

Si arriva in una piazzetta con una vecchia cattedrale stinta, di colore verde tenue. La piazzetta e’ letteralmente presa da salto dai turisti, che pranzano nei vari locali all’aperto.

Io mi infilo in uno degli stretti vicoli che la circondano alla ricerca di qualche negozio tipico da osservare, e ne trovo a decine. La mia attenzione si sofferma specialmente sulle botteghe che vendono tipici oggetti di questa terra, specialmente le essenze e i saponi. Il profumato sapone francese a base d’olio lavorato artigianalmente che viene venduto in stecche o cubi e tagliato a peso.

Oppure gli acquerelli che riproducono scorci della citta’ e dei paesaggi nei dintorni… Le pasticcerie, che espongono dolcetti sistemati in alte piramidi tanta e’ la varieta’. Le olive e i sassi di fiume di cioccolato. Creazioni tutte da gustare! Uno spettacolo, tanti sistemati nei vasetti di vetro e legati con bastoncini e fiori secchi, proprio alla francese.

Ci fermiamo a mangiare un’enorme baguette farcita e poi una crepe alla nutella in uno sgabuzzino dietro cours Saleya, dove poi ritorniamo a curiosare. Qui infatti si svolge il mercato dei fiori (e’ incredibile quanti francesi acquistano fiori), e quello della frutta e verdura, saponi ecc..

Sono attratta dai colori dei banchi, non ho mai visto dei pomodori cosi’ enormi e dei peperoni tanto lucidi, le fragole, i frutti di bosco, la frutta e’ bellissima. Ci sono banchi interi di enormi asparagi bianchi. Una signora vende funghi freschi e essiccati, i funghi spugna, uno spettacolo da vedere. I colori pastello di centinaia di saponette esposte per tonalita’ e poi il banco di marzapane e della frutta candita, interi mandarini, albicocche, cedri lucidi sotto lo zucchero che li ricopre, e poi cose stranissime anche di cui non trovo il nome.

Rientriamo in hotel per ritirare i bagagli, direzione Monaco e Montecarlo per le ultime ore di permanenza in Francia.

Si lascia la citta’ per immettersi in uno dei piu’ spettacolari tratti di costa che abbia mai visto.

La strada e’ carina e sfila tutta lungo mare.

Alla sinistra c’e’ un’aguzza parete rocciosa ricoperta a tratti da vegetazione mentre a destra lo strapiombo sul mare, che nasconde autentici gioielli in mezzo a pini marittimi, piante in fiore e agavi. La primavera esplode in tutta la sua bellezza con la fioritura e i profumi delle piante. Ville bellissime in stile antico e moderno con le loro piscine si intravedono di passaggio. Piccole spiagge di sabbia chiara incastonate tra le rocce sono bagnate da un mare azzurrissimo e trasparente.

Montecarlo risplende sotto questo sole, pulitissima e conservatrice, sembra fare la spocchiosa con i suoi hotels lussuosi, le Ferrari e Porsche parcheggiate ad ogni angolo e i palazzi residenziali da mille e una notte.

Il porto e’ preso d’assalto da decine di persone intente ad ammirare gli yacht attraccati . Molti di provenienza inglese o araba. Mi viene quasi rabbia a pensare a questo angolo ricchissimo, dove ognuno ostenta il lusso contro il divario di tante altre persone, ad esempio i barboni che ho visto ieri in citta’.

Preferisco di gran lunga Nizza, e’ piu’ commerciale e avvicinabile! Percorriamo anche la famosa strada dove si svolge il Gran Premio di Montecarlo, prima di prendere la via del ritorno.

Che dire, anche in 2 brevi giorni, si puo’ gustare il sapore della Francia e trovarsi in luoghi meravigliosi a due passi da casa nostra. Vive la France!! Alessia



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