Parigi e Reims da senior

Cinque giorni nella capitale francese e uno a Reims per visitare chiese e musei
Scritto da: yellowhand8
parigi e reims da senior
Partenza il: 30/04/2018
Ritorno il: 05/05/2018
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €

Cinque giorni a Parigi e uno a Reims da senior (di ferny forner)

Rita ed io siamo soliti andare a Parigi ogni 2 o 3 anni, per una settimana, con una puntata in una città d’arte, quest’anno abbiamo scelto Reims.

Siamo partiti il 30 aprile 2018 con il TGV da Torino alle 7.45, siamo arrivati alla Gare de Lyon, sotto una pioggia battente. Il viaggio andata e ritorno, prenotando per tempo, euro 136. Dopo aver acquistato 2 abbonamenti settimanali per circolare liberamente su tutti i mezzi pubblici (euro 22,80 ciascuno), arriviamo a piedi all’hotel Jules Cesar, camera doppia con tutti i servizi (no bidet), tv con un solo canale in italiano (rai 1), circa 100 euro a notte.

Dopo esserci sistemati e riposati, vista la pioggia, decidiamo di fare un giro con un bus di linea che transita per la Riva sinistra della Senna e passa davanti a molti monumenti storici (elenco scaricato dal web). Quando smette di piovere siamo sulla piazza della Concorde, scendiamo e passeggiamo per Champs Elysées. Verso le 21 andiamo al Bistrot des Vosges, noto per la zuppa di cipolle (costo 8,90), locale abbastanza frequentato. È situato a 100 metri dalla piazza della Bastiglia, luogo storico di Parigi, di cui non rimane alcuna traccia, al centro la colonna (illuminata) di Luglio che ricorda la rivoluzione del 1830, in cima una scultura in bronzo che rappresenta la libertà che si libera in volo. A lato l’Opera Bastille, un grande teatro in vetro e marmo anche questo illuminato.

1 MAGGIO

È un giorno festivo particolare, giardini, attrazioni, negozi sono chiusi. Decidiamo di visitare l’isola galleggiante, un’attrazione nuova. Un bus ci porta al Pont dell’Alma. L’isola è situata sulla riva sinistra della Senna, a circa un metro di distanza dal fiume collegata con passerelle levatoie, che però sono alzate. Ci ritorneremo qualche giorno dopo (non festivo), ma stessa situazione. In effetti, non ci è parsa molto curata, penso sia chiusa da tempo. Nelle vicinanze si trova la Cattedrale ortodossa russa, dai cartelli affissi risulta essere aperta, ma la porta è chiusa. Suoniamo, ci dicono che è chiusa. Faccio notare che l’avviso sulla porta dice che è aperta, risponde seccato che il cartello non interessa. Continuiamo facendo una passeggiata sul lungo Senna pedonalizzato godendoci la vista della Torre Eiffel. Poi ci dirigiamo verso il Palais de Tokio, un edificio relativamente recente, dove hanno sede due importanti musei: il museo d’arte contemporanea (a pagamento) e il museo d’arte moderna de la Ville de Paris, oggi chiusi. Ne visitiamo l’esterno, la struttura ha forma di ferro di cavallo con due eleganti edifici simmetrici collegati da portici delimitati da alte colonne tipo pantheon greco. Sulla parte esterna degli edifici eleganti sculture e bassorilievi. Il palazzo si affaccia su di un largo spazio leggermente sopraelevato (in rifacimento) rivolto verso la Senna.

Ci avviamo verso l’Arco di Trionfo dove sappiamo che nelle vicinanze c’è il Monte Carlo, ristorante self service che può andare bene per una pausa pranzo, peraltro molto affollato. Poi lunga passeggiata per gli Champs Elysées.

2 MAGGIO

Iniziamo con la visita alla chiesa di Saint Sulpice (XIII sec.) contemporanea di quella di Saint Germain des Pres, ma rifatta nel XVII secolo in stile barocco. Al centro una piazza con edifici recenti e la Fontana dei quattro punti cardinali. La facciata della chiesa è su due livelli che si affacciano sulla omonima piazza con eleganti colonne con due campanili diversi. L’interno è molto grande, con un enorme organo, ai lati cappelle, alcune con opere di grandi pittori come Delacroix, Van Loo e altri pittori francesi). All’interno lo Gnomone, che è un obelisco costruito da un osservatorio astronomico, per determinare la data della Pasqua.

Usciamo dalla chiesa e ci separiamo, Rita si dirige verso la Cattedrale di Notre Dame, io vado al Museo di Arte Moderna de la Ville de Paris che, come riferito, occupa un’ala del Palais de Tokio. L’enorme ingresso è decorato da uno dei più grandi dipinti del mondo (di Raul Dufy), quasi 600 metri quadrati, che illustrano la storia dell’energia, rappresentata da una enorme centrale elettrica e dei grandi scienziati che ne hanno fatto la storia. In alto sono dipinti gli dei dell’Olimpo. L’effetto è straordinario soprattutto per i colori molto vivi tipici dello stile del pittore. L’ingresso alle collezioni permanenti è gratuito, alcune sale sono chiuse, non c’è folla, il museo è ricco di opere d’arte. Ho apprezzato molto le opere di Bonnard, Modigliani Picasso, Braque, Dufy, solo per citarne alcuni. Non mancano sale di arte contemporanea e di ceramiche fauves. Esco dal museo con rammarico, contavo di vedere la versione della Nascita di Venere di Dufy, che è elencata nel catalogo delle collezioni del museo, ma nessun del museo sapeva di cosa parlavo. Raggiungo quindi Rita all’Hotel de Ville per andare a pranzo al self service situato al 5 piano del Bazar dell’Hotel de Ville, è un self service (la Kantine) con una magnifica vista panoramica su Parigi, dove si pranza a prezzi ragionevoli.

Nel pomeriggio, nuvole minacciose, decido di visitare il Musée des Beaux Arts de la Ville de Paris collocato nel Petit Palais situato in zona Champs Elysèe. L’ingresso è gratuito per le collezioni permanenti, purtroppo alcune sale sono chiuse. Le collezioni spaziano dalle antichità greche agli impressionisti. Si possono ammirare vasi, statue che risalgono al V secolo A.C.. Ho particolarmente apprezzato le sale dedicate alle icone orientali che consentono di comprendere la storia dell’iconografia religiosa nel periodo bizantino, la parte più ricca del museo è dedicata all’arte francese e al barocco, si trovano Poussin, Jordaens, Lorrain (belli i suoi paesaggi), poi Courbet, e molti altri, fino agli impressionisti, non manca qualche fiammingo.

3 MAGGIO

Visita della città storica di Reims, dove sono stati incoronati quasi tutti i re di Francia.

Partiamo di buon mattino con il Tgv dalla Gare de l’Est. Arrivati ci avviamo per la Cattedrale di Notre Dame, attraversando il centro della città. La cattedrale è una delle più grandi e decorate di Francia, capolavoro dell’arte gotica che gareggia con quella di Chartres, da sempre soggetta a trasformazioni e ricostruzioni, per i danni subiti da moti rivoluzionari, incendi, guerre (durante la prima guerra mondiale quasi l’80%), trovandosi nelle vicinanze del fronte. Rileviamo come la strada che porta alla cattedrale e la piazza antistante sono caratterizzati da edifici moderni e capannoni, non proprio appropriati per un monumento storico. Iniziamo la visita facendo il giro dell’esterno. Notiamo subito l’eccezionale numero di sculture e statue, pare che siano qualche migliaio, non sono molte quelle originali, peraltro alcune spostate ed esposte nel museo, altre rifatte nelle epoche precedenti, molti notano le differenze, noi non le avevamo notate. In particolare si nota la celebre statua dell’angelo del sorriso. Ci soffermiamo sulla magnifica facciata, con i tre portali tipici delle cattedrali, con alcune particolarità, sul portale centrale è scolpito il Calvario con Cristo in croce e l’incoronazione di Maria, che sono copie, gli originali sono nel museo. Entriamo, l’impressione è di entrare in uno spazio altissimo, più alto dei 38 m. della navata. Magnifiche anche le finestre con vetrate istoriate. Poche sono quelle originali, le altre sostituite praticamente in tutte le epoche successive. Infatti, le ultime di Chagall sono del 1974. Mozzafiato il rosone centrale del 1200, sopravvissuto alle distruzioni. Terminiamo la visita facendo il giro delle navate laterali, certo non è difficile comprendere l’effetto che faceva sui pellegrini considerando che le cattedrali erano policrome.

Pranziamo in un bistrot davanti all’università, poi raggiungiamo la Basilica di Saint Remi, arriviamo dopo una lunga camminata. La basilica si trova alla periferia della città, anche questa chiesa è inserita in un ambiente di edifici moderni. È di origine romanica, ricostruita nel XII secolo, poi gravemente danneggiata durante la grande guerra. Nella strada del ritorno visitiamo la chiesa di St. Jacques, unica chiesa rimasta del medioevo. Le pareti laterali sono appoggiate ai muri di edifici laterali di scarso pregio, di cui forma un blocco unico, strutturata su due livelli in stile romanico, 3 portali, quasi assenti le finestre, poche anche le decorazioni, fatta eccezione per le colonne laterali che hanno in cima decorazioni floreali (XIII secolo), 3 nicchie laterali come le navate laterali con robuste colonne. I vetri istoriati sono quasi tutti del secolo scorso. Naturalmente, durante la visita abbiamo visitato alcuni luoghi storici quali la Place Royale del XVIII sec, l’Hotel de Ville iniziato nel XVII secolo terminato molto più tardi. Naturalmente nel valutare questi siti si deve avere sempre presenti i danni della guerra.

4 MAGGIO

Con un bus arriviamo nelle vicinanze dell’Opera Garnier, che vediamo solo dall’esterno. È un elegante edificio del XIX sec. strutturato su 3 livelli decorati da sculture, piano terra con facciata monumentale con sette arcate delimitate da pilastri elegantemente decorati, mentre il piano superiore è decorato con colonne più sottili. Continuiamo la visita con un giro intorno al teatro, peccato l’intenso traffico della piazza. Poi ci avviamo verso i grandi magazzini Printemps, facilmente individuabili per la caratteristica cupola verde (stesso colore di quella dell’Opera). Entriamo, notiamo l’eleganza e il lusso, molte le firma di quasi tutti i settori, però non vediamo la celebre cupola con vetri decorati. Si deve salire ai piani alti, ci arriviamo con la scala mobile. Notiamo che anche il vano scala, è elegantemente decorato. Arriviamo, lo splendido sole rende i vetri a cattedrale mozzafiato, facciamo qualche acquisto, poi passeggiamo per il Boulevard d’Haussman. Nel pomeriggio Rita va al Villaggio di Bercy, di cui mi dirà che è molto affollato e gradevole. Io mi dirigo verso il Centre Pompidou (MNAM), uno dei più grandi musei di arte moderna e contemporanea del mondo. È situato nel Marais, vicino alle Halles e alla grande chiesa di Saint-Eustache. Il museo è in un celebre edificio mozzafiato di acciaio e vetro, capolavoro dell’architettura moderna che, a suo tempo, per le scelte architettoniche innovative suscitò molte polemiche. Inizio la visita salendo sull’originale e suggestiva scala mobile esterna, situata in un tubo trasparente con vista sull’esterno che procede a zig zag trasversalmente alla facciata, consentendo di vedere, man mano che si sale, una bella vista sulla città. Al quarto piano si trova l’arte contemporanea, al quinto l’arte moderna. Salgo fino ai piani superiori per godermi il panorama. Poi inizio la visita della collezione di arte moderna. Sono presenti quasi tutti i pittori del Novecento. Molto presente Matisse. Visitando il museo si ripercorre la storia dell’arte del Novecento. Le sale sono molto spaziose così come il corridoio centrale con eleganti divani. Ai lati si aprono ampie terrazze con fontane, specchi d’acqua e sculture, da cui si gode di panorami mozzafiato sulla città. Alla sera cena al ristorante Bianco in rue de Montorgueil, una via pedonale in prossimità del Beaubourg e Les Halles, molto frequentata da giovani, cucina italiana media, come i prezzi (bruschetta 13,50 spaghetti 12, dolci 8, caffè 2.5)

5 maggio partenza per Torino.

Ferny forner e Rita Risoli

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Beaubourg

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Panorama su Eiffel

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Arco di Trionfo

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Palais de Tokio

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Reims cattedrale



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