Suggerimenti per partire alla scoperta della Francia più pittoresca
A cura di Eva Noric, Guida per Caso di Dordogna e Perigord
- Allora dove andate in vacanza quest'anno?
- Ritorniamo nel Périgord. Abbiamo l'intenzione di andare fin là in auto e poi di esplorarlo per bene. Sicuramente faremo anche un giro nel Quercy. Turismo slow, niente code, niente stress, niente jet lag. Visiteremo castelli, navigheremo fiumi, esploreremo grotte, giardini e borghi millenari, partiremo sulle tracce di Jacquou le Croquant, mangeremo come re... E poi, vedi…
Ma qualcosa nello sguardo del mio interlocutore mi obbliga ad interrompere il mio zelante slancio narrativo per apportare qualche precisazione:
- Massì, dai, il Périgord, quella bella regione del Sud-Ovest della Francia, famosa per il foie gras, il tartufo, il vino, Cyrano de Bergerac e l’uomo di Cro-Magnon.
Questo è più o meno il copione che si ripete ogni qualvolta parlo del Périgord. Diversamente da altre regioni francesi, conosciutissime in tutta Italia, il Périgord resta infatti un po' in disparte dalle rotte turistiche tradizionali, probabilmente a causa della sua posizione geografica (l'aeroporto internazionale più vicino si trova infatti a Bordeaux, a 140 km da Périgueux). Ma forse è proprio questo suo riserbo a conferire alla regione quel fascino un po' retrò e fuori dal tempo. Con tali premesse, non ditemi che non avete già voglia di partire. E allora, via, suivez le guide. Vi racconterò come trascorrere una decina di giorni all’insegna dello svago, della natura, della cultura, della storia e della buona gastronomia, ripercorrendo gli itinerari che ho potuto personalmente testare più volte.
La prima tappa è Périgueux, una città antichissima nel cuore del Périgord Bianco, costruita sulle vestigia dell’antica Vesunna. Périgueux è una di quelle città che si possono sfogliare come un libro di storia: nel primo capitolo, ossia al Musée d’Art et d'Archéologie du Périgord, ci vengono narrate le vicende dei nostri antenati preistorici, fra cui il neanderthaliano Homme de Regourdou, e l’Homo Sapiens "Homme de Chancelade". Nei capitoli successivi (Musée Gallo-Romain Vesunna, Tempio di Vesunna e Jardins des Arènes) numerosi reperti dell’epoca gallo romana ci illustrano com’era la vita quotidiana dell'antica popolazione locale (i Petrocori) sotto l’influenza romana. Voltando pagina (e facendo pochi passi nelle vie del centro) ci ritroviamo catapultati nel Medioevo e Rinascimento per arrivare infine ai giorni nostri. La città vanta la maestosa cattedrale Saint- Front (registrata non a caso nella lista UNESCO come patrimonio dell’umanità) , che si staglia bianchissima contro il cielo e le cui 5 cupole rotonde di palese ispirazione bizantina si specchiano nelle acque placide del fiume Isle che bagna la città. La sua pianta è a croce greca ( come San Marco a Venezia)