Marsiglia e dintorni, la Camargue e le gole del Verdon

Due ragazze, 1900km in 6 giorni... con base a Marsiglia
Scritto da: lunast
marsiglia e dintorni, la camargue e le gole del verdon
Partenza il: 03/05/2016
Ritorno il: 08/05/2016
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €

GIORNO 1: Firenze-Marsiglia con stop per pranzo a Nizza

Appena arrivate in città, visto tutto quello che avevamo letto sulla criminalità a Marsiglia, abbiamo deciso di mettere la macchina in un parcheggio interno videosorvegliato (avevo trovato online il Q-Parkin 32 Rue du Corderie) almeno per la notte. La mattina abbiamo poi scoperto che esistono dei pacchetti giornalieri, noi abbiamo scelto quello da 5 giorni con entrata e uscita liberi per 57€ ma solo perché il problema parcheggio a Marsiglia è davvero tremendo, non si trova, bisogna girare per ore e finire a parcheggiare molto spesso sul marciapiede come fanno i locali.

La nostra casa era nella zona di Endoume, a sud del Vieux Port, una zona molto tranquilla, per niente pericolosa, nè per le macchine nè per le persone.

A cena ci siamo fermate da Moonburger, vicino al parcheggio, posto che consigliamo, hamburger interessanti, personale giovane – 19€ in due (con patatine fritte buonissime e acqua). In zona c’erano altri ristoranti belli ma un po’ pretenziosi e soprattutto pieni di gente (ed era martedì!): La Velada, Fietje, La Ruche. Le strade la sera sono deserte e se c’è un locale lo capisci solo quando ci sei proprio davanti.

GIORNO 2

La mattina esploriamo un po’ il quartiere Endoume: molte boulangerie, fruttivendoli, è un quartiere molto carino e tranquillo. Arriviamo fino al Vieux Port, pieno di gente, super turistico e senza mercato del pesce!! Ci rimaniamo un po’ male e decidiamo di partire per una delle gite fuori porta che avevamo progettato.

LA CAMARGUE

A un’ora e 30 da Marsiglia (pedaggio 4,40€), la strada è lunga e tutta uguale. Ci fermiamo ad un fruttivendolo per strada, appena fuori Arles verso Sainte Marie de la Mer, e compriamo le fragole più buone mai mangiate! Uscendo dall’autostrada e andando verso il mare il paesaggio cambia molto e diventa molto bello: una distesa di risaie, agriturismi, maneggi… ma occhio agli autovelox!

Arriviamo a Sainte Marie de la Mer e rimaniamo un po’ stupite, ci aspettavamo un paesino di mare sperduto e invece è pieno di turisti, ristoranti e negozietti standard, moltissime villette in affitto per le vacanze. Noleggiamo due bici (10€ a testa per mezza giornata) e giriamo un po’ ma non vediamo niente di entusiasmante. Pranzo a Le Cocardier, l’unico con la ‘cucina’ ancora aperta alle 15:30, 22€ per due insalate [mezza baguette con formaggio di capra e tre foglie di lattuga] e un dolce. Ovviamente lo sconsigliamo, meglio uno dei ristoranti più turistici ma almeno con cibo reale.

Sainte Marie de la Mer non ha molto altro da offrirci e decidiamo di tornare indietro per andare al Parco Ornitologico di Pont de Gau che avevamo visto all’andata. L’ingresso costa 7,50€ a persona, c’è un orario di chiusura dopo il quale la biglietteria è chiusa ma una volta che sei entrato puoi rimanere dentro quanto vuoi, anche la sera!

All’inizio del parco ci sono alcune gabbie con gli animali feriti che stanno guarendo e che liberi in natura morirebbero (gufi, aquile) e nidi di aironi bianchi e aironi cenerini a vista lungo il percorso. La parte forte sono gli stagni dei fenicotteri, noi siamo state molto fortunate perché evidentemente abbiamo involontariamente indovinato il momento giusto della giornata per visitarli (18:30)..gli stagni erano strapieni di fenicotteri e continuavano ad arrivarne!! Un’esperienza unica, si possono vedere davvero da molto vicino senza barriere e solo quel momento è valso visita e biglietto!

Il parco è molto grande, noi abbiamo avuto poco tempo per visitarlo, ma vi consigliamo di dedicargli più tempo, c’è un bar e tavoli sparsi per il parco per mangiare al sacco.

Per cena ci siamo fermate ad Aix En Provence in un ristorante di cui avevo letto una buona recensione, Resto Charlotte: menù componibile, pochi piatti, niente di eccezionale, cucina casalinga. So che hanno un cortile molto bello sul retro ma purtroppo quella sera tirava molto vento ed era chiuso. 33€ in due, antipasto, secondo e acqua. La macchina l’avevamo lasciata nel parcheggio interrato La Rotonde in pieno centro ad Aix, 2,60€ per 2 ore e mezzo circa.

GIORNO 3: VIEUX PORT

Questa mattina sotto al grande specchio/parasole troviamo un bellissimo mercatino di ceramiche di ogni stile, non solo tradizionale. Neanche oggi riusciamo a vedere il mercato del pesce (forse finisce troppo presto la mattina per i nostri standard!) ma solo delle bancarelle che stavano smontando. L’odore di pesce invece è molto presente come al solito!

Proseguendo verso Le Panier notiamo un ristorante con l’esterno rosso e una scritta ‘couscous Berbére’ e decidiamo di fermarci. Il ristorante si chiama Djurdjura ed è a 36 Rue de la République. Un pranzo normale, abbiamo diviso un cous cous alle verdure e una tajine all’agnello e prugne, un caffè e un tè alla menta (molto buono), per una spesa di 26,50€. Con la pancia piena ci siamo dirigiamo verso l’entrata del Panier in Rue du Caisserie (siccome il Panier è pieno di negozietti, vi consiglio di ritirare prima al bancomat delle poste in Rue du Caisserie perchè all’interno del quartiere non ci sono sportelli e poi vi tocca scarpinare per tornare indietro!).

Dalle poste in Rue du Caisserie saliamo in Montée des Accoules, una scalinata dove c’è un grande murales colorato e un negozio di sapone, Savon de Marseille, bellissimo! Onestamente non ricordo quanto abbiamo speso ma ci sono delle offerte per poter prendere varie saponette più piccole (tutte comunque curate, incise e belle) ad un prezzo abbordabile così da poter comprare più aromi.

Continuando a salire incontriamo una bella galleria d’arte (statue) e fuori da quella che sembrava una mostra fotografica un signore molto loquace ci ha venduto per 2€ (‘al prezzo di un pessimo gelato’, parole sue) l’ingresso per la proiezione di un filmato di 15 minuti che mostrava con foto e video la storia di Marsiglia dagli anni ’20 al ’93.

Continuando su Rue du Refuge ci imbattiamo in una magnifica tipografia (Le Typo du Panier): il posto è molto piccolo ed è pieno di quadri, cartoline, stampe, già incorniciate o libere, molto marsigliesi e stampate a mano dal proprietario.

Alla fine di Rue du Refuge c’è Rue du Panier, tutta quella zona è piena di negozietti ma vi sconsiglio di inoltrarvi in Rue des Belles Equelles: era deserta seppur così vicina a stradine piene di gente e ci siamo imbattute prima in un pitbull slegato e senza padrone e poi in un gruppo di 4 ragazzi tipicamente marsigliesi [tute dell’adidas e capelli ingellati] che ci hanno squadrate in silenzio mentre passavamo facendoci sentire come se fossimo finite nella gabbia dei leoni.

Arrivando in Place des Moulins ci troviamo davanti dei murales giganteschi e di nuovo turisti. Passeggiando passiamo davanti a moltissimi negozietti (molti anche chiusi), è facile capire dove ci sono negozi e dove solo case seguendo l’affollamento delle strade che altrimenti sono completamente deserte. Arriviamo fino alla zona di Place des 13 Cantons, andando verso la Cathédrale La Major, ma ve ne parlerò più avanti perché ci siamo tornate giorni dopo.

Da La Major, costeggiando il mare, si arriva fino al polo moderno che ospita il Mucem (che non ci è piaciuto molto) e poi il Fort Saint-Jean: è bellissimo al tramonto e si può sostare nelle aperture del torrione sul mare creandosi così una specie di spazio privato in mezzo alla gente, al riparo dal vento e a favore del sole! Abbiamo visto molte persone che facevano aperitivo ma anche lì basta girare l’angolo per trovarsi di fonte realtà completamente diverse.

Dopo lo shopping a Le Panier per la sera abbiamo deciso di spendere poco e cenare in casa.

GIORNO 4

Oggi è una giornata speciale, come deciso prima della partenza porto la mia compagna di viaggio in un posto a sorpresa un po’ fuori Marsiglia!

GOLE DEL VERDON

Avevo deciso a spanne l’itinerario prima di partire, cercando suggerimenti online.

Compriamo la colazione ad una delle tante boulangerie [vi consiglio il pan d’epices! Buonissimo] e gli ingredienti per il pranzo a sacco al supermercato. Dopo circa 2 ore, 1 ora di autostrada e 1 ora di strada statale in mezzo a campagne e inquietanti centrali nucleari, arriviamo lago di Sainte Croix, uno dei laghi del Verdon. Non spaventatevi, fino a 5 minuti prima di arrivare non vedrete niente, scruterete l’orizzonte e non vedrete nessun lago, nessuna montagna significativa… niente panico, è normale, l’arrivo al lago sarà di grande effetto scenico! Giri una curva e… sorpresa! Un enorme lago azzurro-verde. Non vi dico lo stupore della mia compagna di viaggio, estasiata.

Iniziamo subito a fare foto e continuiamo a fermarci per ammirare la vista, poi decidiamo di fermarci lì per il pranzo e scendiamo sotto Sainte-Croix-du-Verdon dove ci sono delle spiagge di sassi.

Il vento è forte, il sole scalda, l’acqua sembra quella delle Maldive. Ci prepariamo il pranzo, mangiamo, testiamo la temperatura dell’acqua, ci stendiamo al sole… un paradiso. Ma la parte forte della gita deve ancora arrivare e decido che, a malincuore, dobbiamo rimetterci in viaggio.

Il progetto era di fare la strada panoramica nord, da Sainte-Croix-du-Verdon a Castellane [1h40m circa] e costeggiare così le gole del Verdon, il Gran Canyon d’Europa!

La strada è costellata di punti panoramici, alcuni raggiungibili a piedi altri direttamente sulla strada, dai quali vedere il fiume verde che si addentra in questa gola grigia. A volte la strada si allontana dal canyon e il paesaggio è meno suggestivo ma comunque piacevole.

Continuiamo a guidare e fermarci fino a che, scendendo, arriviamo al livello del fiume. Parcheggiamo in una piazzola ed esploriamo il fiume da vicino: ci divertiamo a trovare un passaggio sui sassi per guadare il fiume senza inzupparci le scarpe, giochiamo facendo rimbalzare i sassi piatti, ci godiamo il rumore e il colore di quest’acqua speciale.

Decidiamo di non arrivare fino a Castellane, abbiamo viaggiato tutto il giorno e siamo piuttosto stanche, torniamo indietro e ci fermiamo al Point Sublime, che avevamo snobbato all’andata perché ci sembrava troppo turistico. Qui due signori ad una bancarella ci fanno assaggiare i loro prodotti e compriamo del formaggio di capra e della composta di olive nere, buonissimi. Camminiamo meno di 10 minuti per arrivare al vero e proprio Point sublime, la vista è effettivamente sublime ma c’è troppa troppa gente, bisogna aspettare e sgomitare per accedere al punto panoramico e si può rimanere poco prima di innervosirsi!

Stanche ma soddisfatte torniamo verso Marsiglia.

Tutta la Route Castellane, che va dal lago a Castellane, è costellata di campi di lavanda e di grano, piena di fiori al ciglio della strada, abbiamo fantasticato su come sarà a Luglio..un paradiso con acqua verde cristallina, campi viola e gialli, cielo azzurro. Torneremo.

GIORNO 5

Stamattina decidiamo di tornare al Panier, che ci aveva così affascinate, per conoscerlo meglio. Torniamo ad esplorare e a perderci nelle sue stradine. Descriverlo è difficile, bisognerebbe sentirne gli odori, i rumori, vederne gli abitanti, i bambini che giocano nelle sue piazze, i graffiti, fare amicizia con i negozianti (Ofelia del negozio del Jeanot di place des treize cantons è una ragazza speciale, siamo tornate due volte a trovarla!).

A pranzo ci fermiamo in questo ristorante giapponese che avevamo notato passando e non potevamo fare scelta migliore. Tako San in 36 Rue du Petit Puits è un piccolo tesoro nascosto. Il personale è tutto femminile, vestito benissimo e davvero gentile. Hanno posto sia fuori che dentro il locale: noi ci tenevamo a stare fuori, in uno dei tavolini letteralmente per strada e ci hanno accontentate. Il pranzo è stato un piacere per gli occhi, per la bocca e per l’anima. E’ un ristorante giapponese che non serve sushi ma tutto il resto che in Italia non si trova mai! 20€ per due bento e una zuppa di miso, abbiamo deciso di lasciare una lauta mancia e un bigliettino di complimenti.

Decidiamo di dedicare il pomeriggio a visitare le zone di Marsiglia che ancora ci mancavano: la Canebiére, Notre Dame de La Garde e Le Phàro – quindi dal Panier le visitiamo esattamente in quell’ordine.

La Canebiére non è altro che la via ‘principale’ che parte dal Vieux Port e si allontana dal mare: piena zeppa di gente ma per lo più ci sono banche, bar, saracinesche abbassate, piccoli cantieri. Ci lanciamo nella prima strada laterale che ci sembra carina per sfuggire alla folla, un’area pedonale piena di negozi commerciali e ci compriamo un paio di sneakers (sono talmente celebrate a Marsiglia che ci è venuta voglia di mescolarci allo stile della gioventù locale!).

Passiamo a Endoume a cambiarci e senza cartina ma solo guardando in alto ci incamminiamo verso Notre Dame de La Garde, o la Bonne Mére, che è la chiesa enorme che si impone dall’alto su tutta Marsiglia. La salita ci dà l’occasione di vedere come sono le case in quella zona, villette con garage inerpicate e tutte incollate insieme sulla collina. La vista dalla cima è impagabile, si vede veramente tutto, a 360 gradi. La chiesa e la cripta meritano una visita in quanto sono tappezzate di ex voto: placche di marmo, barche appese che scendono dal soffitto, quadri di persone o di navi in tempesta..il mare fa veramente da padrone qui.

La permanenza non dura moltissimo, purtroppo è pieno di gente e allora decidiamo di incamminarci verso l’ultima delle nostre destinazioni per la giornata: il tramonto a Le Phàro! Lungo la strada ci compriamo la cena ed arriviamo giuste giuste mezz’ora prima del tramonto. Dal Phàro si vede molta Marsiglia, il vecchio porto, i due forti che lo chiudono, la parte moderna, Notre Dame de La Garde in alto, le Isole e il mare. Ci godiamo il tramonto anche se purtroppo il vento freddo e la mancanza di giacche pesanti ci costringono ad incamminarci verso casa poco dopo il calar del sole. Un’altra giornata è passata e Marsiglia continua a meravigliarci con le sue mille sfaccettature.

GIORNO 6: Ultimo giorno purtroppo!

Oggi decidiamo di visitare i calanchi, l’ultima cosa rimasta da vedere nella nostra lista mentale. Purtroppo il sole ci tradisce proprio oggi e il cielo è nuvoloso ma soprattutto il vento è fortissimo! Possiamo sbilanciarci in avanti col corpo e il vento ci tiene in piedi!

Carichiamo la macchina con i bagagli e guidiamo fino a Callelongue, parcheggiamo ed imbocchiamo il sentiero che costeggia la costa e porta ai calanchi. Il vento è davvero forte e rende il cammino [non adatto ai pigri] tortuoso e più faticoso del previsto, dopo circa un’ora di salite, discese, arrampicate, troviamo il primo piccolo calanco [un’insenatura stretta con accesso diretto al mare] e decidiamo di non proseguire oltre ma fermarci ad esplorare.

Ci arrampichiamo su ogni roccia, fotografiamo tutto, raccogliamo pigne, conchiglie, sassi..insomma ci sfiniamo ma siamo felicissime! Purtroppo non possiamo fermarci quanto vorremmo perché in giornata dobbiamo tornare in Italia.

Per pranzo andiamo al Restaurant Baie des Singes che io avevo scoperto online prima di partire e dove avevamo prenotato la Bouillabasse il giorno prima, un’altra sorpresa per la mia compagna di viaggio… un ristorante su Cap Croisette, una lingua di roccia raggiungibile solo a piedi: 3 case, un approdo e il ristorante.

Consiglio di prenotare, è un ristorante rinomato e se volete il tavolino accanto alla vetrata vista mare, spettacolare, chiedetelo al momento della prenotazione!

Location imbattibile, ci sediamo, ordiniamo un pastis [ed io che ero partita praticamente astemia dall’Italia!] e ci ‘presentano’ su un vassoio di sughero il pesce, pescato la mattina, che useranno per il nostro piatto [per questo bisogna prenotare il giorno prima se si vuole la bouillabasse]. Come da tradizione, prima ci portano la zuppa di cottura del pesce: molto densa, consistente, saporitissima e davvero davvero buona, da accompagnare con crostini ed eccellenti salse di aglio o zafferano.

Dopodiché sfilettano il pesce in un tavolo accanto a noi e compongono il secondo piatto usando tutti gli ingredienti che sono serviti a fare la zuppa: patate, cipolle, chiocciole di mare, cozze, granchi e il pesce che avevamo ‘conosciuto’ appena arrivate.

Un pranzo luculliano, pieno di tradizione, di sapori nuovi, emozionante, con questa vista mozzafiato e fuori un vento da tempesta..un’esperienza davvero unica, per questo non siamo svenute quando ci hanno presentato il conto..salatissimo..sappiatelo, bouillabasse per due persone al Baies des Singes = 128€ con coperto, pastis e caffè offerto!

Con la pancia piena e l’umore che è un misto di felicità per tutto quello che abbiamo visto e malinconia per quello che già sappiamo ci mancherà, ci allontaniamo da Marsiglia, cerchiamo di guardarla fino all’ultimo nello specchietto retrovisore, non vogliamo lasciarla.

Torneremo.

Spesa complessiva rifornimento 1900 km con gpl = 94€

Spesa complessiva telepass Italia [Firenze-confine di Stato]= 82€

Spesa complessiva telepass Francia = circa 60€

Alloggio per 6 giorni [Airbnb]= 200€

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