Chi salira’ sul podio domenica?

Viaggio in Provenza e Costa Azzurra fra vip e natura Sabato, 14 maggio 2005 Partiamo da Firenze poco dopo le 7.00 per trascorrere una settimana (forse la più densa di avvenimenti dell’anno) in Costa Azzurra con qualche puntatina in luoghi lontani dalla mondanità e paesaggisticamente molto diversi. Punto di riferimento è un piccolo...
Scritto da: Valentina S. 1
chi salira' sul podio domenica?
Partenza il: 14/05/2005
Ritorno il: 21/05/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
Viaggio in Provenza e Costa Azzurra fra vip e natura Sabato, 14 maggio 2005 Partiamo da Firenze poco dopo le 7.00 per trascorrere una settimana (forse la più densa di avvenimenti dell’anno) in Costa Azzurra con qualche puntatina in luoghi lontani dalla mondanità e paesaggisticamente molto diversi. Punto di riferimento è un piccolo appartamento in uno dei tanti residence di Cros de Cagnes.

Dopo 3 e 20 minuti di viaggio, senza soste, arriviamo al confine con la Francia; attraversiamo la frontiera di Ponte San Luigi e, accompagnati da un buon profumo di pesce, tra un susseguirsi di paesi in riva al mare con giardini fioriti, arriviamo a Montecarlo. Prima di raggiungere di corsa la piazza del Palais de Princes per il cambio della guardia delle 11.55, abbiamo giusto il tempo per un primo “giro di pista”, quasi completamente pronta per il Gran Premio della domenica successiva. Tornando però alla piazza…Appena finito lo spettacolo la folla si dilegua, anche perché comincia a piovere…Facciamo qualche foto al palazzo, alle guardie immobili e al panorama che si gode dalla terrazza. Piove con sempre più insistenza, per cui ci ripariamo sotto un arco, fino a quando le guardie non ci pregano di continuare a camminare sotto l’acqua per mantenere il perfetto ordine (!?).

Decidiamo di visitare la Cattedrale che custodisce le tombe dei principi, ed in particolare ci soffermiamo su quelle della principessa Grace e del principe Ranieri III. Usciamo, ma continua ancora a piovere per cui, “titubanti”, pranziamo in uno dei piccoli ristoranti nei vicoli della città vecchia.

Dopo una mezz’ora il sole spunta di nuovo per permetterci di passeggiare nei giardini di Alberto I e nella piazza del Municipio. Si sta facendo tardi per cui torniamo all’auto, scendiamo a Montecarlo per un altro giro di pista e ci dirigiamo verso Cros de Cagnes. Il residence è vicino al mare; il Boulevard della Plage è luminoso e colorato.

Sistemiamo cibarie e vestiti per poi uscire e prendere confidenza col quartiere. La serata è dedicata al riposo assoluto piuttosto che alla vita mondana.

Domenica, 15 maggio 2005 La sveglia suona presto, il sole è tornato, usciamo in fretta e percorriamo la Grand Corniche in direzione Montecarlo; prima dell’arrivo dei numerosi pullman di giapponesi ci troviamo ad Eze, splendido e minuscolo villaggio medievale arroccato su uno sperone di roccia a picco sul mare. Esploriamo i vicoli pieni di negozi di artigiani e camminiamo fra le piante grasse del giardino esotico. Scendiamo, quindi, con calma verso il mare e dedichiamo un’oretta ad una passeggiata sulla spiaggia di Eze-sur-Mer, posto a cui siamo particolarmente legati.

Riprendiamo l’auto e percorriamo la strada costiera nuovamente in direzione Nizza, oltrepassando Beauliue e Villefranche sur Mer. Prossima tappa è Cap Ferrat, una lunga penisola che entra in mare per 3,5 km; un angolo di costa estremamente elegante: ville immerse nel verde e nel silenzio. Parcheggiamo e raggiungiamo il faro. Vista la splendida giornata, cambiamo il nostro programma, che prevedeva la visita di antibes, e decidiamo di percorrere il sentiero che lungo la costa rocciosa arriva fino a St. Jean. Pranziamo in un piccolo ristorante lungo il porto e torniamo indietro con calma completando il percorso circolare e godendoci il sole ed il vento leggero.

Torniamo verso casa per una cena veloce e ripartiamo subito per una visita notturna di Montecarlo. Incredibile l’apparizione di Eze illuminata lungo la Grand Corniche e di grande effetto l’intera Montecarlo, con la solita sfilata di yacht e panfili ormeggiati nel porto. Ormai il Gran Premio è diventato una costante della nostra vacanza ed il giro turistico finisce per comprendere anche i box; tutto sembra ancora abbastanza calmo, ci sono solo alcuni meccanici in giro; è possibile sbirciare all’interno, ci sono ancora le luci accese, sebbene i bandoni siano tirati giù. I garage sono quasi completamente vuoti, le attrezzature probabilmente sono ancora sugli enormi Tir parcheggiati all’esterno. Altri curiosi come noi si aggirano nella zona, inizialmente un po’ titubanti, poi incuriositi e divertiti come noi, scattando foto con l’insegna del pilota preferito. Prima di lasciare la città non possiamo non entrare nei due casinò il cui accesso è consentito a tutti, il Café de Paris ed il Sun Casinò. Per me che non sono per niente affascinata dal gioco è divertente osservare alcuni personaggi un po’ pittoreschi, l’abilità manuale dei croupier ed il viso soddisfatto di chi sente scendere le monetine vinte. Torniamo a casa un po’ tardi ed a darci la buonanotte all’entrata del condominio, ci sono i soliti due gatti spaventati ed il gracidare delle rane.

Lunedì, 16 maggio 2005 La sveglia continua a suonare presto, ma anche per oggi il giro è abbastanza lungo. Il programma, visto il tempo variabile, prevede la visita di vari paesi medievali dell’entroterra. Cominciamo con Saint Paul de Vence; spicca da lontano fra le colline ondulate. Lasciata l’auto fuori dal paese cominciamo il nostro girovagare per le strette vie racchiuse fra i bastioni. Appena fuori da questi c’è il campo di terra battuta per il gioco delle bocce, come in tutti gli altri paesi che visiteremo in seguito, e come in tutti gi altri non mancano i giocatori. Il nostro percorso ha come seconda tappa Vence, che dista soltanto 4 km, ci troviamo ancora una volta in un dedalo di viuzze, piccole piazze, fontane, botteghe di artigiani, caffè, ristorantini. Nelle chiese e nelle cappelle troviamo traccia del passaggio di artisti moderni come Matisse e Chagall. Andiamo avanti e ci fermiamo per il pranzo in un grazioso ristorante di Tourrettes-sur-Loup (bistecca alla brace con erbe provenzali: da provare. Ma prima del pranzo una breve passeggiata in questo grazioso villaggio-fortezza in cui le case di pietra grigia sono ravvivate da fiori e rosi rampicanti. Il cielo si sta però facendo più scuro e comincia a piovere, proprio adesso che ci avventuriamo sulla strada del Gorges du Loup, la quale è però interrotta e visto che piove sempre più forte non possiamo raggiungere a piedi le cascate des Demoiselles. Lo spettacolo è comunque impressionante e forse ancora più emozionante con la pioggia ed i nuvolosi bassi. Tappa successiva è Gourdon: un nido d’aquila che si affaccia su una distesa infinita di prati e campi che arrivano fino al mare. Non piove più, ma la nebbia ci impedisce di vedere così lontano. Tornando verso Cros de Cagnes, ci fermiamo prima a Valbonne, villaggio ricostruito nel ‘500 secondo una pianta a scacchiera. Particolarmente graziosa è la Place des Arcades con i portici che corrono lungo tutti i lati. L’ultima sosta è a Mougins, paese sofisticato ed elegante anche se semplice. La struttura è a spirale, come una conchiglia. Anche qui le vecchie case in pietra sono rese vive dai colori dei fiori. Soprattutto la piazza centrale, Place de la Maire, è particolarmente accogliente. Un po’ stanchi torniamo all’appartamento, ma la doccia e la cena ci danno la spinta per fare una passeggiata sulla croisette di Cannes.

La troviamo affollatissima; camminiamo accanto a persone comuni e contemporaneamente a giornalisti, modelle, attori elegantissimi. Verso le 22.00 raggiungiamo la scala col tappeto rosso che accoglie l’entrata del film di Lars Von Thrier, ma non riconosciamo nessuno. Divertiti torniamo verso l’auto, osservando la miriade di feste che si svolgono sulla spiaggia, naturalmente riservate solo ai vip. Noi a casa troviamo le solite rane ed i soliti gatti.

Martedì, 17 maggio 2005 Risuona la sveglia ed il sole stenta a farsi vedere deciso fuori dalle nuvole. Imbocchiamo la A8, la lasciamo all’uscita n. 36; la strada ce ci porta sulla costa corre intorno al massiccio rosso scuro dell’Esterel. La prima tappa dovrebbe essere Saint Tropez, ma dopo più di 8 km di coda (è martedì e c’è il mercato), non troviamo parcheggio ed un po’sconsolati ed innervositi torniamo indietro per raggiungere Port Grimaud. Lasciamo l’auto appena fuori del paese ed entriamo in questo piccolo centro fatto di canali, ponti e case color pastello. Ogni abitante può ormeggiare la propria barca proprio davanti casa. Il panorama dalla torre della chiesa è veramente bello, ma il vento è troppo forte. Ci fermiamo per il pranzo in un grazioso ristorante nella piazza centrale e subito dopo torniamo in auto perché il giro è ancora lungo. Facciamo una breve sosta a Saint Maxime “perdendoci” nelle viuzze del centro storico, ed un’altra breve fermata a St. Raphael per vedere la chiesa di St. Pierre des Templiers Il vento si fa sempre più forte però e stanno arrivando grosse nuvole cariche d’acqua. Il programma prevede il ritorno a casa lungo la Corniche d’Esterel, ma siamo costretti a percorrerla tutta sotto la pioggia battente. Arrivare fino a Cannes e prendere l’autostrada diventa un’impresa titanica, ma il guidatore se la cava egregiamente . La serata si conclude con una doccia calda ed un bel piatto di pasta. Mercoledì, 15 maggio 2005 Il sole sembra essere tornato per cui percorriamo ancora una volta l’autostrada A8 e finalmente senza code arriviamo a Saint Tropez. Cominciamo la visita dal porte dove sono ormeggiati lussuosi yacht e motoscafi. Le case che vi si affacciano sono però tipiche case di pescatori color ocra e gialle, molto semplici ma allo stesso tempo eleganti. Nell’interno del paese troviamo il movimentato mercato della verdura e del pesce in Place aux Herpes. Le strade intorno alla chiesa di Notre Dame de l’Assomption sono costellate di botteghe, gallerie d’arte, negozi d’antiquariato e boutique. Finita la tranquilla visita, torniamo verso la Corniche d’Esterel. Breve sosta ad Agay per un panino sulla spiaggia. Ripercorriamo la stessa strada del giorno precedente e questa volta col sole che splende per cui ci fermiamo in ogni punto panoramico per fare due passi sugli scogli rossi. Ci fermiamo a Cannes per un’altra divertente passeggiata sulla croisette: manifestazioni di contestatori, giornalisti che registrano servizi, attori che girano pubblicità. E’ un circo ed in questo circo confusionario troviamo Tommy Lee Jones e molti altri che sinceramente non sapevamo chi fossero! Torniamo a casa ed anche se i km si fanno sentire decidiamo ugualmente di cenare in fretta ed andare a Montecarlo per vedere come è cambiata la situazione viste le prove libere del GP del giorno successivo. Troviamo tutto blindato e protetto da rottweiler con la museruola, ma ugualmente spaventosi, intorno ai box. L’atmosfera è comunque molto particolare.

Giovedì, 19 maggio 2005 La sveglia suona molto presto perché siamo in partenza per il Canyon del Verdon. Percorriamo la N85 fino a Castellane, passando per Grasse; il paesaggio non ha confini, fra montagne e prati “lentamente” saliamo e poi scendiamo di nuovo fino a raggiungere il fiume Verdon. Ma la strada è piena di sorprese, sale ancora offrendo panorami fantastici da rocce a strapiombo sul fiume. Arriviamo ad avvistare il Lac Saint Croix, ha un blu di un intenso impressionante. Sul lato opposto a quello dal quale arriva il fiume c’è un altipiano piattissimo. Imbocchiamo la D957 e raggiungiamo Les Salles du Verdon, un tranquillissimo paese dove ci fermiamo per il pranzo e dove trascorriamo un’oretta sulla spiaggia invasa da un silenzio incredibile. L’atmosfera è sonnolenta, quasi da siesta.

Risaliamo sull’auto bollente per finire il giro del Canyon percorrendo la Corniche Sublime che ci offre ancora paesaggi straordinari. Lasciamo un po’ a malincuore questo luogo fantastico per tornare verso la costa. Decidiamo di fare una breve sosta a Cabris, piccolo paese in cui ha vissuto il disegnatore dei fidanzatini di Peynet , qua e là ne troviamo traccia, e ci perdiamo nelle piccole strade con case in pietra abbellite dai fiori rampicanti. Esausti torniamo a casa, domani ci aspetta l’ultima lunga escursione.

Venerdì, 20 maggio 2005 Percorriamo ancora una volta l’autostrada e la strada costiera, oltrepassando varie ed assolate cittadine di villeggiatura , oltre alla bellissima Anse de Cavaliére fino ad arrivare a Le Lavandau ed imbarcarci sul traghetto per l’isola di Port Cros, riserva naturale. Zaino in spalla, camminiamo per i sentieri della pineta incontrano qua e là uccelli dai colori e dai versi più strani, molte poche persone (3), se non teniamo conto della Plage de la Palud, spiaggia bella ed affollata, che si trova dietro la fortezza dell’Etissac. Gli scorci fra gli alberi ci fanno godere splendide viste sul mare cristallino e sull’isolotto di Rascas. Riusciamo a tornare in tempo al porto per riprendere il traghetto e torniamo verso casa, stavolta meno contenti perché ad aspettarci ci sono le pulizie di fine soggiorno.

Sabato, 21 maggio 2005 La sveglia suona molto presto ancora una volta perché l’obiettivo è quello di non tornare a casa senza prima vedere, o almeno sentire, “qualcosa” del Gran Premio. Arriviamo a Montecarlo e senza avere un’idea precisa di dove lasciare l’auto ci facciamo guidare dalle indicazioni precisissime che troviamo. Una volta parcheggiato sotto lo stadio, seguiamo la fiumana di gente che si dirige verso il circuito, naturalmente non avendo il biglietto non si può vedere assolutamente niente perché tutti gli affacci sul porto dal castello sono completamente otturati da pannelli di metallo. Quando la speranza sembra persa, troviamo una piccola terrazza di un bar privato con poche persone che si godono le prove libere seduti sul parapetto. Non è proprio come essere in tribuna ma riusciamo a vedere bene l’uscita dal tunnel, la chicane del porto, la curva del tabaccaio e la prima curva delle piscine. Non riusciamo a accontentarci e decidiamo di rimanere per le prove ufficiali delle 13.00. Facciamo un breve giro delle strette vie del centro, fermandoci a comprare qualche piccolo regalo e torniamo verso il terrazzo che comincia ad essere sempre più affollato. Riusciamo comunque a conquistare un tavolino proprio vicino alla ringhiera, mangiamo assediati da spagnoli, tedeschi ed italiani (il prezzo del panino in un’ora è triplicato!!!). Finalmente arrivano le 13.00 e finalmente qualche macchina entra in pista. Malgrado la lontananza il rombo del motore è molto nitido. La gente è talmente divertita ed incuriosita, come noi del resto. Al termine gli spagnoli esultano sportivamente sebbene Alonso sia secondo; il primo a partire sarà Raikkonen. La nostra intensa vacanza stavolta è davvero finita…Torniamo verso Firenze.

Ah, sul podio quella domenica ci è salito Raikkonen!! Valentina e Giacomo



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