Turisti per Caso in primo piano: Caterina intervista Elena – PatPat133, in collegamento dalla Francia!

Il riflettore puntato sulla Community questa settimana illumina una turistapercaso “storica” assidua frequentatrice del nostro sito che da anni abita altrove, precisamente a Strasburgo: PatPat133. L'ha intervistata Caterina C.
CaterinaC, 12 Mar 2009
turisti per caso in primo piano: caterina intervista elena - patpat133, in collegamento dalla francia!
Il riflettore puntato sulla Community questa settimana illumina una turistapercaso “storica” assidua frequentatrice del nostro sito che da anni abita altrove, precisamente a Strasburgo: PatPat133. L’ha intervistata Caterina C. in un confronto-non-per-caso tra neomamme.

Caterina: Eccomi, in veste di intervistatrice, pronta ad invitare nel salotto buono di TPC la mia ospite, bersaglio delle mie curiosità: è con grande piacere che rivolgerò qualche domanda ad una storica “custode del sito”, attiva da anni sia sui forum dei luoghi che meglio conosce, sia su quelli generalisti. Ho pensato a lei perché oltre a ritenerla una persona piacevole ovviamente, ritengo che su un sito che si occupa di viaggi, dove naviga chi lascia il cuore in qualche meraviglioso posto del mondo, che favoleggia di eleggere a sua dimora ideale, ma anche chi valuta concretamente di trasferirsi all’estero, e si arrovella se sia la scelta giusta o meno per lui, non potesse mancare un tassello così importante: ascoltare il punto di vista di chi da anni vive fuori dall’Italia, e la giudica con uno sguardo sicuramente affettuoso, ma anche piu’ distaccato di tutti noi.

E per affinità ho scelto una neo-mamma come me! La conosciamo dai suoi interventi sui forum come viaggiatrice molto esperta, vorrei approfondire con questa chiacchierata invece il suo modo di vedere il mondo, in senso ampio. Benvenuta dunque a… Nick: patpat133 Nome: Elena

Caterina: Da dove nasce il tuo soprannome? PatPat: Patpat sta per diminutivo di Patagonia. Per anni, fin da quando ero adolescente, visitare la Patagonia è stato il mio principale desiderio. Ho letto molteplici testi di letteratura sudamericana, cercando più informazioni possibili su questo magico Paese. Mi ci sarei dovuta recare appena laureata, ma, per vari motivi, la cosa non si è concretizzata. Successivamente, le scelte che ho fatto e le persone che ho incontrato mi hanno portata altrove…

Caterina: A questo punto la domanda è d’obbligo: da dove vieni e dove vivi ora? E come ci sei arrivata? PatPat: Vengo da Torino, (una città che amo molto e nella quale ritorno molto poco spesso, purtroppo), ed ho vissuto sia al centro sud sia a Roma per un periodo. Ora da 7 anni vivo in Francia, a Strasburgo, nel profondo nord est, a due passi dalla Germania. In questa città sono arrivata quasi per caso… Ero molto insoddisfatta del mio lavoro di allora e desideravo un cambiamento radicale, così inviai il mio curriculum ad una Organizzazione Internazionale e adesso, a distanza di 7 anni, con un concorso passato, eccomi ancora felicemente qui !

Caterina: Di cosa ti occupi? PatPat: Sono giurista

Caterina: Vantaggi e svantaggi del vivere fuori dall’Italia? PatPat: Il maggior vantaggio è il fatto di vivere in un ambiente multiculturale. Vivo con persone di origini svariate con culture, abitudini, usanze diverse dalle mie e questo mi arricchisce ogni giorno di più. Certo non sempre è facile, soprattutto in un ambiente di lavoro, trovare degli approcci comuni quando si hanno background diversi, ma proprio questo l’importante: trovare l’unità nella diversità! Lo svantaggio, ovviamente, è la lontananza dalla mia famiglia e dagli amici più cari.

Caterina: Vantaggi e svantaggi del vivere in Francia? PatPat: Mi ricordo che già in passato ero intervenuta sull’argomento su un Forum tematico. In primo luogo, quello che apprezzo di più é il fatto che c’è un vero stato sociale dove i servizi esistono e sono accessibili (servizi sociali alle famiglie, parità tra uomini e donne e veri sostegni alla natalità). Inoltre, qui in Francia le unioni civili sono riconosciute e per me già questo è un gran segno di civiltà! La Francia è un vero stato Laico! Svantaggi? Beh, i francesi ne hanno tanti!!! – Come del resto noi italiani! – Forse quello che ancora non riesco a sopportare é il fatto che si sentano spesso superiori agli altri, tipico atteggiamento da primi della classe :-). ( spero di poter tornare a casa dopo la pubblicazione dell’intervista! ;)) Ma non vorrei generalizzare. Poi dipende dal territorio, gli alsaziani, ad esempio, sono dei francesi “diversi”, risentono molto dell’influenza tedesca e *a mio parere* sono troppo chiusi.

Caterina: Frequenti connazionali o li “eviti” un po’? Chi sono le persone con cui passi il tuo tempo libero? PatPat: No, non evito gli italiani! Conosco gente che vive all’estero e non frequenta più italiani, o, al contrario, frequenta solo italiani! Credo sia inutile e anche banale e stupido: ho dei cari amici italiani (sono per me una seconda famiglia) con cui passo il mio tempo libero, così come amici francesi, inglesi, greci, albanesi, maltesi e turchi.

Caterina: Tra i tuoi cavalli di battaglia ai fornelli che ricette ci sono? Cucina internazionale o in questo caso sei nazionalista? PatPat: Non sono una bravissima cuoca! Ho la fortuna di avere un compagno che cucina benissimo, dunque la cucina è soprattutto il suo regno. Mi piace cucinare italiano e asiatico. Ma adoro anche la cucina giapponese indiana e libanese! Il mio credo è non andare mai a mangiare in un ristorante italiano qui in Francia! (La pasta scotta la usano come contorno!!!)

Caterina: Facendo un bilancio cosa ti han dato questi anni all’estero e cosa ti hanno tolto? A posteriori ripartiresti? Pensi mai a come sarebbe andata la tua vita se fossi rimasta a Torino? PatPat: Si, a posteriori ripartirei e farei le stesse scelte, senza dubbio. Potrei sembrare ripetitiva, ma questi anni mi hanno fatto crescere, mi hanno arricchito, mi hanno permesso di vivere e di integrarmi completamente in un Paese, che, pur essendo simile al mio, resta comunque un Paese straniero. No, non penso a come sarebbe stata la mia vita a Torino.

Caterina: Hai nostalgia del Bel Paese? Cosa ti manca e cosa … Proprio no! Come vivi il tuo essere “Italiana all’estero”? PatPat: Bella domanda!! Mi mancano la mia famiglia, gli amici, la cucina, mi manca un bel cappuccino caldo, gli aperitivi torinesi, mi manca la mia lingua (parlata all’estero non è la stessa cosa), mi mancano i nostri monumenti d’arte, i sapori e gli odori che solo in Italia posso trovare.

Non mi manca assolutamente la nostra classe dirigente, la costante mancanza di educazione civica, di rispetto per norme (altrove scontate) di meritocrazia, la sostanziale mancanza di fiducia nei giovani, la impossibilità di essere di uno stato veramente laico.

Caterina: Che vantaggi pensi abbia tua figlia a vivere all’estero? Oppure ci son cose che pensi possa perdere? PatPat: La mia piccola ha già la fortuna di avere due nazionalità fin dalla nascita e un quarto di sangue vietnamita. Già così, io la definisco “cittadina del mondo”. Crescere totalmente bilingue è un vantaggio incredibile. Cercherò di trasmetterle la cultura italiana, la iscriverò in una scuola dove insegnano anche l’italiano e nel futuro avrà la possibilità di scegliere cosa fare e dove studiare. Mi dispiace solo che sia così lontana dai nonni (sia materni che paterni) e dai cugini…

Caterina: Frequenti comunità virtuali di Italiani? PatPat: Leggo giornalmente “Italians” (Italians è il forum di Beppe Severgnini che da voce agli Italiani all’estero).

Caterina: Pensi che rientrerai mai in Italia? PatPat: Non per il momento, ma non lo escludo, mai dire mai…

Caterina: Spesso leggiamo di molti che hanno desiderio di partire, di mollare tutto e rifarsi una vita, come leggi questo fenomeno e che consigli ti senti di dare? A chi consiglieresti di partire e a chi no? PatPat: Credo che sia una scelta molto soggettiva. Io consigliere di partire a tutti quelli che lo desiderano, con la consapevolezza però che, se si parte per scappare da qualche cosa, le soluzioni al nostro malessere non sono necessariamente altrove (anche se altrove può essere più facile ricostruirsi o reinvestirsi in qualche nuovo progetto di vita).

Caterina: Da quanto navighi su TPC? E come ci sei arrivata? PatPat: Ci sono arrivata nel 2002 quando ho incominciato a organizzare il viaggio in Cambogia e Vietnam. Ricordo che andai sul forum di Duccio per avere informazioni sul passaggio in bus da Phnom Pen a Saigon. E lui fu molto gentile. A poco a poco poi ho incominciato a intervenire nei vari forum e solo qualche tempo dopo ho incominciato a frequentare il bla bla di cui sono diventata un’assidua frequentatrice! (fino alla nascita della mia bimba un anno fa!)

Caterina: Qual il tuo stile di viaggio? Come e con chi viaggi? PatPat: Sono una viaggiatrice curiosa, attenta e indipendente. Viaggio con il mio compagno (e adesso con la mia piccina). Utilizziamo sempre i mezzi locali (treni, autobus, taxi collettivi, etc etc..) per poter stare a contatto con la gente, non prenotiamo mai in anticipo per poter essere liberi di fermarci dove vogliamo a seconda degli incontri che facciamo e dei rapporti che riusciamo a instaurare con la gente. Spesso dormiamo a casa di chi abita nel posto. Sono curiosa e mi piace tantissimo parlare con la gente per capire il loro modo di vivere (quando ovviamente la comunicazione è possibile).

Caterina: Hai conosciuto in viaggio persone con cui hai mantenuto i contatti? PatPat: Sì. In Mali, durante il trekking nel Paese Dogon, abbiamo incontrato una coppia di belgi in viaggio per un anno tra l’Africa centrale e il Sudamerica. Abbiamo continuato una parte del viaggio insieme, in Mali, e adesso ci vediamo spesso sia da loro a Liegi che da noi a Strasburgo. Ora aspettiamo che le nostre bambine siano un po’ più grandi e sicuramente organizzeremo un viaggio insieme!

Caterina: Qualche curiosità: tre cose che non mancano mai nel tuo bagaglio? PatPat: Ora,con la bimba, non posso farti l’elenco perché, come anche tu sai, bisogna prevedere tutto! Prima della sua nascita: la moleskine per scrivere il diario di viaggio, un libro e un pareo/lenzuolo.

Caterina: Qual é il viaggio che ti ha dato di più? PatPat: Sicuramente l’India. Abbiamo trascorso un mese in India del sud: l’India delle spezie, l’India spirituale. L’India ti colpisce nello stomaco e nei sensi. Ti travolge con i problemi della gente, t’incanta e ti ammalia con la sua spiritualità, ti seduce con i suoi sapori, ti nausea con i suoi”cattivi odori”. In India tutto è vissuto all’estremo. In India abbiamo “scoperto” una società complessa e difficile. Sono rimasta incantata davanti a questa cultura millenaria, ma anche turbata dalla grande povertà e da un sistema ingiusto come quello delle caste. Grazie alla lingua, in India abbiamo potuto comunicare con la gente, i lunghi viaggi in treno,sono stati dei momenti intensi e indimenticabili. Sogno di tornare in India con la mia bimba… Tra qualche anno…

Caterina: Allora è possibile che ci si incontri là, anche io ho questo sogno… 😉 Quale invece ti ha lasciato l’amaro in bocca? Se ce ne è uno… PatPat: No, nessuno. Forse posso dirti che il viaggio in Mali, pur essendo stato molto bello, è stato anche molto duro a causa della malaria.

Caterina: Ricordo la tua testimonianza al riguardo sui forum, di come pur avendo preso ogni precauzione ti sei ammalata comunque. Caspita! 🙁 Deve esser stato un viaggio molto impegnativo.In seguito a queste esperienze di viaggio così intensi e alle tue esperienze di vita, hai notato un approccio al viaggio diverso nel tuo modo di osservare le altre culture? Vedi con occhi nuovi le realtà diverse che ci circondano? PatPat: Certo! Ma non credo sia solo un fatto culturale. Penso che dipenda da ognuno di noi, da cosa si cerca e come si vuole vivere il viaggio. C’è chi vede senza osservare, chi va in un luogo giusto per fare una crocetta sul mappamondo, senza vivere la realtà in cui si trova e senza entrare in contatto con la gente… Tuttavia, credo che noi italiani, viaggiamo molto di meno “in famiglia” (ovviamente non parlo di vacanze in un villaggio). Nei viaggi che ho fatto ho incontrato tantissime famiglie con bimbi piccoli ( in India, in Laos, e perfino in Mali e Senegal) anche per lunghi periodi! Assolutamente si: i miei occhi sono nuovi e ben aperti ad ogni nuovo viaggio…:-)

Caterina: Di recente anche tu sei diventata mamma, che impatto ha avuto sul vostro modo di viaggiare? PatPat: Se devo essere sincera l’impatto c’é stato, ma non così forte come pensavo. Quest’anno abbiamo viaggiato molto, ma siamo rimasti in Europa. La differenza è che abbiamo prenotato sempre in anticipo nei posti in cui andavamo. E chiaro che adesso bisogna prevedere gli spostamenti e che è un po’ più complicato, ma noi abbiamo intenzione di viaggiare con lei, dunque meglio abituarla fin da piccola (nel rispetto dei suoi ritmi, ovviamente!).

Caterina: Sei molto attiva sul forum dei viaggi in gravidanza e dei viaggi con piccoli, che viaggi hai fatto mentre eri in attesa e quali con lei? Come sono andate queste esperienze? PatPat: Durante la gravidanza ho fatto un bel giro nella Francia del sud e sono stata in Corsica. Ricordo perfino che all’8 mese di gravidanza ho fatto un lunghissimo viaggio in macchina di 800 km!!!! Da quando la bimba é nata, abbiamo viaggiato molto. Il suo primo viaggio in aereo lo ha fatto a due mesi, ha già preso il treno, il traghetto e l’autobus ed oltre ai giri fatti tra Italia e Francia, mare e montagna, l’abbiamo portata a Monaco e a Liegi!

Caterina: Avete in mente qualche viaggio più impegnativo? PatPat: Si, ma non subito! A maggio andiamo a Creta per un matrimonio e a giugno in Albania per un altro matrimonio. Approfitteremo per girare un po’. A Natale poi l’idea è di viaggiare in un paese senza particolari rischi sanitari, ma per il momento non abbiamo ancora deciso..

Caterina: So che sei una grande appassionata di cinema e di libri, attiva sui rispettivi forum tematici, quale libro e di quale film (di viaggio) ti piacerebbe esser la protagonista… PatPat: Ci sono due libri di viaggio: il primo “Un indovino mi disse di Terzani”. Mi sarebbe piaciuto ripercorrere il suo cammino per via terrestre in Asia e poi dall’Asia all’Europa; e il secondo un libro che si chiama Africa TREK ( non so se è già stato tradotto in italiano), ovvero la storia di due francesi che per tre anni hanno fatto a piedi dal Capo di Buona speranza fino a Israele! Per il film… Posso dirti anche due film? “Marrakech express” e “ In viaggio con Che Guevara”.

Caterina: Sei una cosiddetta “custode del sito”, tra coloro che con spirito di volontariato consigliano i viaggiatori che sono diretti nelle mete che conoscono meglio o si assicurano che i furbetti non abbiano vita facile. Da molto supplisci la mancanza di un GpC dell’india, specialmente per il Sud, spesso intervieni nei forum francesi, e in tanti altri: non hai mai pensato di fare la GpC? PatPat: No, sinceramente non ci ho pensato perché bisogna veramente essere presenti in maniera continuata sul sito per aiutare le persone che hanno bisogno di informazioni. E per adesso non ne ho il tempo. E poi, il sito è già ricco di GpC veramente brave!

Caterina: Quali pensi siano i punti forti e quali i punti deboli di TpC? PatPat: TpC é un sito fatto di persone diverse che hanno voglia di conoscere e condividere esperienze: questa è la sua ricchezza. Tuttavia c’é chi lo rispetta e lo cura e chi ne approfitta e lo usa per fini secondari. Queste persone pero non hanno vita facile. I TpC che amano e rispettano il sito se ne accorgono molto facilmente! Sul piano tecnico sarebbe utile avere un motore di ricerca all’interno dei forum e poter dividere gli itinerari di viaggio a seconda del tipo di viaggi. Sono molto contenta che finalmente ci sia un’area video nel sito!

Caterina: Ci sono persone che hai conosciuto virtualmente che hai incontrato nel reale? C’è qualcuno che vorresti incontrare? PatPat: Si, grazie a TpC ho conosciuto delle persone che considero AMICHE con cui ho dei rapporti virtuali giornalieri da parecchi anni e che spero di incontrare presto!!! A causa della lontananza non siamo ancora riuscite a incontrarci, ma so che lo faremo presto, con bambini al seguito, ovviamente! (vista la recente epidemia che ha colpito il sito!!!!).

Caterina: L’intervista sta per concludersi, nel passaggio del testimone virtuale chi vorresti intervistare e perché? PatPat: Ci sono alcune persone che vorrei intervistare: Tamara, che ha viaggiato molto in Asia e in India; Barbara; Chiarina e Acacia anche loro viaggiatrici con bimbi al seguito; e Manuela/ Pankarita che, come me, ha scelto di vivere lontana dall’Italia (lei molto più lontano!!!).

Caterina: Ti ringrazio per questa piacevole chiacchierata, hai soddisfatto con pazienza le mie molte curiosità… Che dici, ce lo meritiamo un vero tè indiano, un profumato masala tea, in attesa di assaporarlo di nuovo sul posto? 😉 PatPat: si si si :)))) Buon viaggio a tutti! 🙂



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