Padoue e Grenoble: tra fortificazioni castelli

Alla fine di settembre, in compagnia di mio marito e un amico, sono partita per fare una breve vacanza a Grenoble e dintorni, nel cuore delle Rhône-Alpes, splendida regione montuosa d’oltralpe. Per arrivare a Grenoble in auto ci sono due possibilità: dopo Torino arrivati a Oulx, si può scegliere se passare per il tunnel del Fréjus (33,00€...
Scritto da: Francesca Moro
padoue e grenoble: tra fortificazioni castelli
Partenza il: 26/09/2007
Ritorno il: 30/09/2007
Spesa: 1000 €
Alla fine di settembre, in compagnia di mio marito e un amico, sono partita per fare una breve vacanza a Grenoble e dintorni, nel cuore delle Rhône-Alpes, splendida regione montuosa d’oltralpe.

Per arrivare a Grenoble in auto ci sono due possibilità: dopo Torino arrivati a Oulx, si può scegliere se passare per il tunnel del Fréjus (33,00€ solo andata, 40,00€ andata/ritorno–entro 7 giorni) e poi proseguire in direzione Chambéry; o percorrere la strada per il Col del Monginevro in direzione Briançon. Noi abbiamo deciso di scegliere questa seconda possibilità: il percorso panoramico tra le montagne ci sembrava davvero più affascinante. Per quel che abbiamo visto infatti, certi paesaggi sul Col du Lautaret (2058 m s.L.M.) meritano davvero! Segnaliamo però che la guida è un tantino impegnativa…E durante l’inverno, a causa della neve, questa strada potrebbe anche essere chiusa.

È possibile raggiungere Grenoble anche in aereo o in treno: l’aeroporto più vicino è a Lione mentre per arrivare in treno bisogna cambiare a Chambéry o a Lione.

Il programma del viaggio è stato deciso con un preciso tragitto: volevamo fermarci a visitare varie fortificazioni: la nostra grande passione! Siamo pertanto usciti dall’autostrada A-32 Torino-Bardonecchia-Frejus al casello di Susa, e proseguendo in direzione Oulx, ci siamo fermati ad Exilles, prima tappa del nostro viaggio, borgo famoso per il Forte di Exilles, appunto. Il Forte, uno dei monumenti più antichi della Val di Susa, è un museo visitabile con diversi percorsi (biglietto 5,00€): è possibile percorrere per esempio l’itinerario che dalle scuderie scende nel basso Forte, percorrere il Grande Fossato, risalire la Scala detta del Paradiso, arrivare nel Cortile delle Galere e poi concludere la visita nel Cortile del Cavaliere; oppure, si può salire ai sottotetti, dai quali si può ammirare uno straordinario panorama della valle.

Non lontano dal Forte di Exilles, si consiglia vivamente una tappa al Forte di Fenestrelle, superiore per grandezza e spettacolarità: proprio per questo è stato definito “la piccola muraglia cinese d’Italia”! Scendendo per la Val di Susa (SS24) arrivati a Cesana Torinese, prima di proseguire per Briançon potete salire per il Sestriere (SS23) in direzione Pinerolo. Il Forte di Fenestrelle è una mastodontica opera militare composta da tre forti distinti: Forte S. Carlo, Forte delle Valli e Forte Tre Denti, che coprono una lunghezza di 3 km su un dislivello di 600 m. La piazzaforte si inerpica su tutto il fianco del monte Pinaia, ed è posta a difesa della Val Chisone, importante via di comunicazione tra la Francia e l’Italia. È davvero un Forte unico in Europa sia per le sue caratteristiche architettoniche (al suo interno c’è una lunga scala coperta di ben 4000 gradini che collega tutti i forti!) e sia per le sue dimensioni (1.300.000 mq di superficie). Se volete visitarlo però, dovete mettere in conto un po’ di tempo in più. Il Forte di Fenestrelle prevede infatti tre differenti itinerari, uno dei quali dura fino a mezza giornata: 1) il 1° itinerario si chiama “la passeggiata reale”: durante quest’itinerario, molto escursionistico, si visita il Forte San Carlo, quello più in basso, si percorre per intero la meravigliosa e panoramica Scala Reale con i suoi 3000 gradini collocati sul tetto della Scala Coperta e si sale fino a quota 1800 m s.L.M., fino al Forte delle Valli. Si ritorna poi in Piazza D’Armi, percorrendo la Strada dei Cannoni che costeggia il Forte di Fenestrelle (visita di 7 ore, biglietto 12,00€).

2) il 2° itinerario si chiama “un viaggio affascinante dentro le mura”: in quest’itinerario si visita il Forte San Carlo, si percorre la Scala Coperta (4000 scalini), si percorre un tratto della Strada Reale e si sale fino a quota 1400 m s.L.M. Per ammirare la Garitta del Diavolo, punto panoramico della valle situato al Forte Tre Denti (visita di 3 ore, biglietto 7,50€).

3) il 3° itinerario si chiama “scopri il San Carlo”: in quest’itinerario si visita solo il Forte San Carlo, la Piazza d’Armi con i palazzi e la Chiesa (visita di 1 ora, biglietto 5,00€).

Noi abbiamo scelto il secondo itinerario, perché ci sembrava che combinasse meglio il tempo di visita con quello che ci aspettavamo di vedere. Tenete presente che il primo itinerario, in caso di brutto tempo, non è accessibile, perchè l’acqua rende estremamente pericolosa la Scala Reale. Per tutti gli itinerari comunque consigliamo delle scarpe da trekking.

Il nostro viaggio è proseguito quindi alla volta di Briançon, città capolavoro delle fortificazioni alpine realizzate da Sébastien Le Pestre, maresciallo di Vauban, ingegnere militare tra i più famosi d’Europa. La Rocca di Briançon (1325 m s.L.M) comprende vari forti al suo interno, tutti aperti alla visita: il Forte Les Têtes, il Forte Dauphin, il Forte de Randouillet e il Forte Salettes. Ci sono anche molti altri forti, costruiti in quota (oltre i 2000 m di altitudine): Olive, Gondrans, de l’Infernet, Croix de Bretagne, La Lauzette. Noi non abbiamo fatto il tour di questi ultimi forti, perché volevamo proseguire per il vostro viaggio e poi perché tale giro di solito viene fatto in bicicletta, e al momento non ci sentivamo molto allentati per partire per quest’altra avventura. Segnaliamo poi lo storico ponte di Asfeld che è una delle tappe più amate dai cicloturisti di passaggio nella città del Tour de France: si tratta infatti di un’unica arcata di 55 metri che scavalca un orrido a strapiombo sul fiume Durance.

In serata, siamo finalmente giunti a Grenoble, città francese della Francia sud-orientale, situata alla confluenza dei fiumi Drac e Isère, circondata a ovest e a nord dai massicci del Vercors e della Chartreuse. “Alla fine di ogni via, una montagna” scriveva Stendhal della propria città, perché Grenoble è incastonata tra le Alpi francesi e quelle italiane. Ci siamo ovviamente subito preoccupati di trovare l’albergo dove avevamo prenotato, a Gières, alle porte di Grenoble. Per quanto riguarda i prezzi degli alberghi, oltre a quelli costosi che si trovano in centro, esistono delle catene a basso costo (Ibis, Formula1). Vogliamo precisare però una cosa: gli hotel Formula1 costano 31,00€ a camera non a persona (quindi la camera può essere anche tripla), ma non hanno il bagno in camera. Inoltre in tutti gli alberghi, il prezzo comprende solo il costo del pernottamento, la prima colazione si paga a parte (3,60€). Vi suggeriamo inoltre di premunirvi di una mappa stradale della città per non perdervi: abbiamo scoperto che la tangenziale a sud della città si divide in due rami: a destra proseguite per la Roncade sud e dritti proseguite verso nord, però le uscite di entrambe le diramazioni presentano i medesimi numeri!! Dal punto di vista artistico Grenoble offre numerosi percorsi ed è possibile anche acquistare la City Pass Grenoble (12,50€) che permette per 48 ore di visitare tutti i musei e le attrazioni principali della città. Ma a conti fatti, secondo noi, non si risparmia molto rispetto all’acquisto dei singoli biglietti.

Il sito più famoso di Grenoble è il Forte de la Bastille (475 m s.L.M.) splendido punto panoramico sulla città e i dintorni. Nel 1934 questa struttura è stata dotata della prima ovovia urbana del mondo (biglietto 5,95€ andata/ritorno), che con le sue “bulles” (cabine sferiche), permette la salita alla Bastille. In realtà si può salire a piedi, e anzi ve lo consigliamo, perché la passeggiata che offre paesaggi di interesse naturale e geologico, è molto bella e facile: circa 45 minuti, con un dislivello di 300 metri partendo dalla Porta Saint-Laurent, passando in mezzo a casematte, muri fortificati e alla polveriera. Durante la salita si può anche fare una sosta al Museo Dauphinois (gratuito con mostre temporanee), situato all’interno dell’antico convento di Sainte-Marie-d’en-Haut, o al sito archeologico Saint-Laurent (gratuito), all’interno della Eglise Saint-Laurent, davvero un gioiello! Arrivati in cima, godrete di una splendida veduta sul massiccio di Belledonne, del Monte Bianco, del Vercors e i 10 km del Corso Jean Jaurès, il viale più lungo di Francia! Dal Forte partono diversi sentieri: noi abbiamo scelto di fare una piccola passeggiata per andare a vedere le grotte di Mandrin, prive di un’illuminazione interna…Noi però ci siamo avventurati lo stesso…Non aspettatevi però nulla di paragonabile, in fatto di architettura militare, rispetto ai Forti di Exilles e Fenestrelle! Altri siti da visitare, il centro storico in realtà è molto piccolo, sono: – il Jardin de Ville, giardino civico con uno splendido roseto, in realtà è il parco dell’antico castello sede del Museo Stendhal (Hôtel de Lesdiguières); – la Place St-André (Chiesa St-André, Collegiale St-André, il Palais du Parlement du Dauphiné), con le sue facciate gotiche e rinascimentali, è davvero magnifica; – la Place Grenette (Château d’eau La Valette, Fontane aux Dauphins), il vero centro della città, è la piazza dove fu ghigliottinato il personaggio che avrebbe inspirato a Stendhal il protagonista del suo romanzo “Il Rosso e il Nero”; – la Place Victor Hugo, è il punto di partenza fondamentale per tutti i vostri spostamenti in autobus; – la Place de Verdun, con la Préfecture, presenta una splendida facciata rinascimentale e la “Sala storica” con le pareti intagliate in legno; – la Place Notre-Dame (Cathédrale Notre-Dame, Hôtel de Vaucanson, Fontaine des Trois Ordres), è la piazza in cui si trova la cattedrale della città; e un po’ più lontani dal centro storico: – la Casamaures: è un piccolo palazzo costruito nel 1855 dal grenoblois Joseph Jullien-Cochard per l’imprenditore Milly-Brionnet. La costruzione, decorata con una pittura di calce d’ocre e di blu d’oltremare in stile orientale, è costruita come se fosse una palafitta, su 52 colonne in calcestruzzo. L’edificio si trova al centro d’un vasto giardino decorato con statue e fontane. Ci sono inoltre da vedere 7 meridiane realizzate dall’Atelier Tournesol; – la Colonne Olympique: a Saint Martin le Vinoux, entrata occidentale di Grenoble, è un monumento enorme, chiamato “Ouverture dans l’Espace”. Costruito nel 1967 per i Giochi Olimpici Invernali, questo monumento di 85 tonnellate e di 12,50 metri di altezza, in granito blu, è simbolo di benvenuto per i visitatori; – l’Eglise du Sacre Coeur: costruita come ex voto della città, è stata decorata dal pittore Marie Adomi Israël con grandi dipinti dai colori accesi: precisamente 25 tavole di 2,50 metri di larghezza ciascuno!!!!!! In un giorno siamo riusciti a vedere tutto…O quasi…Infatti ci sono anche i musei, che però richiedono uno o due giorni in più, in particolar modo segnaliamo: – il Musée de Grenoble o Musée des Beaux Art, vicino alla Tour de l’Isle (5,00/2,00€): ci troverete un piccolo Louvre per la completezza e la ricchezza della collezione che custodisce; – il Muséum d’Histoire Naturelle con il Jardin des plantes (2,20€): ci sono molte specie animali imbalsamate, dagli uccelli fino agli animali selvaggi come il leone…Può essere molto divertente per i bambini e molto interessante per chi ama questo genere di musei…Nel Jardin ovviamente ci sono le serre, un roseto e parecchie piante esotiche; – il Musée de l’Ancien Evêché (gratuito): si trova a fianco della Cathédrale Notre-Dame, merita per il bel palazzo che lo ospita e per conoscere il percorso storico-culturale della zona dalla preistoria ad oggi. Nel sottosuolo i resti archeologici della città antica e del battistero; – il Musée des Automates, (6,00/4,50€): non è particolarmente messo in evidenza sulle guide, eppure questo museo merita di essere visitato, almeno una volta nella vita. Gli automi non hanno parti elettroniche (pensate ai carillon) e sono frutto della genialità degli artigiani del posto, che si tramandavano di padre in figlio il segreto del funzionamento delle loro invenzioni. Nelle Rhône-Alpes la musica meccanica e gli automi sono ancora molto utilizzati durante le feste e le celebrazioni. Questo museo è il regno del Rêve Mécanique (del “Sogno Meccanico”), con modelli unici al mondo, come l’anatra di Vaucanson. Se siete particolarmente interessati a questo mondo allora non potete perdervi l’altro e più famoso Musée des Automates, (6,00/5,00€) che si trova a Lans en Vercors, non lontano da Grenoble. Merita di essere visto il villaggio degli orsetti, ovvero un bellissimo giardino con tanto di fiume e piccoli ponticelli, in cui sono state costruite tante piccole casette, i cui abitanti, gli orsetti appunto, sono dei grandi peluche dotati di movimento: c’è l’orsetto panettiere, quello che raccoglie le noci e quello che scia. Nelle vicinanze del Natale, viene creato anche il mondo di Père Noël: si entra anche qui in un piccolo villaggio, dove si incontrano i vari folletti intenti a smistare le letterine per Babbo Natale, a costruire giocattoli e ad impacchettarli, e poi l’ufficio privato di Babbo Natale intento a leggere tutte le lettere: negli ultimi giorni prima di Natale la sua slitta viene montata sul tetto del Museo pronta a partire per andare a consegnare i regali… – il Magasin CNAC , Centre National d’Art Contemporaine, è uno dei primi centri d’arte realizzati in un edificio industriale. Tale edificio, progettato nel 1900 da Gustave Eiffel (Tour Eiffel di Parigi), è stato trasportato e rimontato a Grenoble. Noi non siamo andati a visitarlo, perché non ne abbiamo avuto davvero il tempo… Infine da vedere ci sono giardini e parchi di cui Grenoble è molto ricca, fra questi il Jardin des Dauphins, il Parc Guy Pape, entrambi con vista sulle antiche mura de la Bastulle, il Parc Mistral con la Torre Perret alta 87 metri dalla cui sommità si può ammirare un’ampia veduta sulla città, e il Parc Michallon dietro al Musée de Grenoble, dove si possono ammirare diverse sculture.

Vi segnaliamo qualche altra cosa da vedere, se ne avete il tempo. Se vi trovate nel centro storico, guardatevi intorno, perché ci sono numerose case del XIV o del XVIII secolo, molto interessanti da vedere, tra cui: – se siete vicino a Place Notre-Dame, fate un salto in Rue Chenoise, al n°10, c’è la Maison detta di Vaucanson o Hôtel d’Ornacieux, un esempio di casa gotica della fine del Medio Evo, costruita nel 1630 dalla famiglia d’Ornacieux, con il suo portale in stile Luigi XIII e il suo grazioso gioco di scale; – al n°16 di Rue Jean-Jacques Rousseau, potete trovare l’Hôtel di Coupier de Maille, con l’importante portale in legno, ricco di simboli: nella parte in basso, ci sono 2 stelle che simboleggiano il movimento perpetuo, ovvero l’eternità, al centro 2 maschere della commedia greca che servono per supportare il batacchio, in alto il ritratto di Luigi XIV da bambino, che dimostra il legame della famiglia al re; – al n°14, sempre di Rue Jean-Jacques Rousseau, troverete invece la Maison de Stendhal, ovvero la casa natale di Marie André Henri Beyle detto “Stendhal”, in cui abitò fino all’età di 7 anni, che si può visitare informandosi prima all’Ufficio del Turismo in Rue de la République.

Sempre nel centro storico, al Lycée Stendhal, vicino all’Ufficio del Turismo, potrete trovare un meraviglioso affresco, l’Horloge Solaire, una meridiana ancora funzionante, un’opera davvero unica al mondo nel suo genere, per le sue dimensioni e i suoi interessi astronomici. Fu dipinto nel 1673 da Padre Bonfa e dai suoi allievi, quando il Liceo era ancora una scuola gesuita. L’orologio copre una superficie di 100 m2 tra le pareti e il soffitto. L’affresco ha subito molti restauri, l’ultimo risale al 1992. Il principio di funzionamento di questo orologio solare è presto detto: un piccolo specchio è fissato sul davanzale di ciascuna delle finestre della facciata a Sud e riflette il raggio del sole così viene a formarsi una linea d’ombra sul muro o il soffitto; con il passare delle ore, questa linea si sposta su delle linee tracciate sui muri. Le visite sono possibili su appuntamento, basta informarsi sempre all’Ufficio del Turismo.

Infine anche nei dintorni di Grenoble ci sono molti altri siti di interesse storico-naturalistico.

Il Musée Hébert (gratuito), situato a La Tronche, è la casa del XIX secolo del pittore Ernest Hébert. Nella villa, in cui sono raccolti dipinti del XVII secolo e ovviamente opere dello stesso Hébert, si possono visitare l’atelier, la casa di famiglia e il salone di Laetizia Bonaparte cugina dell’Imperatore, amica di lunga data del pittore. La vera scoperta però sono i meravigliosi giardini alla francese che circondano la proprietà, un vero regno da fiaba, con vari giochi d’acqua, tra cui lo stagno aux nénuphars e la fontana della maschera romana. Ma per chi ama le ville di personaggi famosi, ora trasformate in musei, c’è anche il Musée Hector Berlioz a La Côte-Saint-André, che si trova all’interno della casa natale del compositore e il Musée Maison Champollion, dove sono raccolti oggetti della vita di Jean-François Champollion, l’egittologo, famoso per la stele di Roseta, che si trova a Vif.

Le Château de Sassenage, si trova sulla strada per Lione, appena usciti da Grenoble. Il castello, una delle più belle residenze della regione grenobloise, è l’ultimo delle tre residenze costruite dai potenti signori di Sassenage. I giardini, classificati monumento storico, appaiono fra i più bei parchi paesaggistici della regione.

Siamo dell’idea che meriti anche fare una gita alla Grande Chartreuse (961 m s.L.M.), diventata famosa per il film “Il grande silenzio” di Philip Gröning (2005), casa madre dell’Ordine dei Certosini fondato nel 1084 da San Bruno, situata sulle montagne vicine a Grenoble. Il regista Gröning ha realizzato un documentario sulla vita dei monaci, vivendo con loro per quattro mesi. Per raggiungere la Grande Chartreuse si deve arrivare a Saint-Pierre-de-Chartreuse, il monastero però ovviamente non è visitabile, essendo di clausura. Nel museo è presentata la storia del monastero ed è descritta la vita al suo interno. Non dimenticatevi che si può acquistare il liquore prodotto dai monaci!!! Se non avete voglia di andare fin là, il liquore lo trovate anche a Grenoble.

Sulla strada per Valence, dopo St-Marcellin, potrete raggiungere Saint-Antonie L’Abbaye, un villaggio che conserva ancora tutta l’atmosfera del Medio Evo, con le strade tortuose in sasso, gli alti muri di cinta e le case che sono tutte dei piccoli castelli. In questo piccolo paese inoltre si può visitare una maestosa e bellissima cattedrale, consacrata a Sant’Antonio l’egiziano, e un tipico giardino medioevale: davvero una piccolo gioiello di poesia!! Potete arrivare anche fino a Hauterivers e visitare il Palazzo ideale del Facteur Cheval, capolavoro dell’arte naif, classificato monumento storico: è davvero indescrivibile, vi consigliamo di cercare comunque una sua immagine su internet, rimarrete sbalorditi!! Grenoble è molto famosa anche per le sue pasticcerie che producono ottimi cioccolatini e nella zona è diffusa e rinomata la produzione delle noci. Per saperne di più, siamo andati a Vinay, sulla strada per Valence, per visitare la Maison du Pays de la noix, le Grand Séchoir, e capire come avvengono le varie fasi della loro lavorazione, e vedere come tali frutti venivano fatti seccare nel passato e come invece viene fatto oggi con le tecniche più moderne. Inoltre abbiamo potuto degustare un intero pranzo il cui in ogni portata era a base di noci, dalla pasta al liquore…A fine pasto però eravamo un po’ provati!!! Tutti i formaggi della zona meritano di essere assaggiati, in particolare non fatevi mancare il “saint-marcellin”, il “bleu du Vercors”, e tante gustosissime ricette come la Raclette, la Tartiflette o la Fondue. A volte si confondono, invece sono 3 ricette ben distinte. Per non parlare poi del foie gras di anatra!!!!! Alla fine ci siamo fermati a Grenoble 5 giorni, ma in realtà i dintorni da visitare sono molti di più, sfortunatamente alcuni musei, grotte, e castelli sono aperti solo da aprile a settembre.

Sulla strada del ritorno, sempre percorrendo la strada panoramica delle montagne per Briançon, abbiamo deciso di fermarci a Vizille, dove abbiamo visitato il Castello Perrier, che oggi ospita il Musée de la Révolution Française (gratuito), l’unico esistente in Francia. Vi assicuriamo che il parco alla francese che lo circonda, di 100 ettari, dove vivono in libertà daini, cervi, mufloni e aironi, è uno dei più bei parchi che abbiamo visto.

Alla fine siamo tornati nella nostra tanto amata Padoue, con la convinzione di organizzare un’altra vacanza l’estate prossima, alla scoperta ancora delle bellezze della regione delle Rhône-Alpes.



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