Parigi 2 il ritorno di con bambini al seguito

Parigi mi era rimasta nel cuore. Primo viaggio all'estero a 18 anni con tra amiche. Tutti gli ingredienti perché fosse, come è stata, una vacanza indimenticabile. Avevo deciso di tornarci, anche perché Andrea (il mio compagno) non c'era mai stato. L'occasione è arrivata a luglio quando la Ryanair ha messo in vendita biglietti aerei a 1...
Scritto da: Monica Murgia
parigi 2 il ritorno di  con bambini al seguito
Partenza il: 28/10/2008
Ritorno il: 05/11/2008
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
Parigi mi era rimasta nel cuore. Primo viaggio all’estero a 18 anni con tra amiche. Tutti gli ingredienti perché fosse, come è stata, una vacanza indimenticabile.

Avevo deciso di tornarci, anche perché Andrea (il mio compagno) non c’era mai stato. L’occasione è arrivata a luglio quando la Ryanair ha messo in vendita biglietti aerei a 1 centesimo. A conti fatti, Cagliari-Pisa Pisa-Parigi, Parigi-Milano Milano-Cagliari, ci sono costati 211 euro, considerando che abbiamo realmente pagato solo un volo e che la spesa restante è stata quasi tutta da attribuire alla bambina, che ancora non ha due anni. Trovato il volo c’era da cercare l’albergo. Essendo il viaggio dal 28/10 al 05/11, la ricerca è stata un pò difficoltosa. Infatti in Francia per Tutti i Santi chiudono le scuole per una settimana e le persone vanno in ferie. A furia di sbirciare su internet alla fine la nostra scelta è caduta sull’Hotel St Sebastien, situato tra Place de la Bastille e place Republique, in una zona tranquillissima di Parigi, tanto che siamo sempre tornati in albergo a piedi dopo cena, intorno alle 23,00. L’albergo è stato prenotato tramite Hostels.Com, con 10% di caparra iniziale, con il saldo da pagare in albergo (e possibilità di annullare la prenotazione fino a 48 ore prima). Ci è costato, colazione compresa, meno di 76 euro a notte per una tripla con bagno minuscolo ma funzionale, tv, riscaldamento. Naturalmente moquette dappertutto (tranne in bagno) e assenza dell’armadio, sostituito da una mensola con vari appendiabiti; cambio asciugamani giornaliero così come la pulizia della stanza. La colazione constava in cornetti freschi, pane, burro, marmellata, bevanda calda a scelta tra caffè, café au lait (entrambi imbevibili) cappuccino e latte e cacao, che loro chiamano chocolat, buoni, e succo d’arancia. Il personale è stato molto gentile e ha sopportato i capricci di Jaime e Gaia senza una lamentela. L’ultima notte, dato che il volo per Milano partiva alle 8,30, l’abbiamo passata in un hotel Formule One (prenotato tramite il sito dell’Accor Hotel) a Beauvais. Con 31 euro abbiamo avuto una tripla senza bagno, ma bagni e docce erano di quelli che si igienizzavano a ogni utilizzo, con la fermata della navetta per l’aeroporto subito fuori. Il 28 Ottobre sveglia alle 5,00. Partenza alle 8,30 per Pisa con i bambini ipereccitati all’idea del volo. Arrivati a Pisa, avendo solo bagagli a mano(zaino trolley) ce li siamo portati appresso, abbiamo preso il pullmann (90 centesimix3)che ci ha portato direttamente in Piazza dei Miracoli. Con 10 euro testa (solo gli adulti) abbiamo visitato tutto il visitabile e, sinceramente, ne è valsa la pena. Ogni tanto arrivava un temporale, che a più riprese ci ha costretti a rifugiarci al chiuso, ma la giornata è trascorsa tranquilla. All’ora di pranzo ci siamo fermati nella trattoria I Santi, che con 41 euro ci ha permesso di mangiare primo, secondo con contorno e acqua per tre, con i bambini che si sono divisi un menù, il tutto molto buono e abbondante. In tardo pomeriggio ci siamo recati alla stazione centrale e con la spesa di 1,10 euroX3, siamo tornati in aeroporto dove, alle 21,20, con mezz’ora di ritardo, finalmente siamo riusciti a partire alla volta di Beauvais. Piccolo appunto: ai passeggeri che fanno il check-in on line con Ryanair, vengono controllati i bagagli alla partenza e ho visto molti bagagli a mano portati in stiva con sovrapprezzo. Le scarpe vengono fatte togliere e passare sotto i raggi. Le borsette e le macchine fotografiche portate a tracolla vengono considerate bagagli a mano. Consiglio di mettere pantaloni con i tasconi e giubbotti con tasche capienti, se avete deciso per i bagagli a mano e qualcosa eccede. A Beauvais facciamo i biglietti dell’autobus andata e ritorno per Parigi (26 euro x3) e, dopo circa un’ora e un quarto di viaggio arriviamo a Porte Maillot. Ormai era passata mezzanotte e disperavamo fosse ancora aperta la metro. Invece siamo stati fortunati. Abbiamo preso la linea 1 fino a Bastille e la linea 8 fino a St. Sebastien Froissart. Altra piccola precisazione: la metropolitana di Parigi raramente è fornita di scale mobili e non abbiamo mai visto un ascensore. Non è stato per niente semplice andare su e giù con i passeggini quando i bambini si addormentavano. Inoltre, l’odore di pipi all’interno delle stazioni è qualcosa di rivoltante. I parigini hanno ancora la brutta abitudine di pisciare per strada, e ci si ritrova a fare lo slalom per evitare di finirci sopra. Per quanto riguarda i biglietti della metro, con Andrea abbiamo deciso di prendere un carnet da 10 per il costo di 11,40 euro per noi e 5,70 per il bambino. Oltre il carnet abbiamo consumato altri 4 biglietti singoli a 1,60 euro l’uno (tre biglietti del bambino ci sono avanzati). Infatti abbiamo girato molto a piedi, dato che l’albergo è in posizione centrale. Inoltre, avendo i bambini appresso, abbiamo preferito decidere giorno per giorno il da farsi senza essere vincolati da abbonamenti di nessun genere, ne per i trasporti ne per i musei. Arrivati all’albergo (circa 150 metri dalla fermata della metro) abbiamo pagato il saldo e siamo andati a dormire. Il giorno dopo, e tutti i giorni seguenti, sveglia alle 7,30. Tra docce vestirci e colazione non siamo mai riusciti a uscire prima delle 9,30. Giornata serena, iniziata con una passeggiata verso Place des Vosges, incantevole piazza perfettamente quadrata con un bel giardino al centro fornito di giochi per bambini , che le mie piccole pesti hanno utilizzato con piacere. Poi passeggiata in Rue de Rivoli, con tappa in uno degli innumerevoli supermercati sparsi per la città per comprare acqua e stuzzichini, fino all’hotel de Ville, il Municipio, davanti al quale stavano allestendo bancarelle, e poi dritti verso Notre Dame, meravigliosa . Visita gratuita all’interno della chiesa, e rinuncia della salita alle torri a causa della notevole fila. Decidiamo di tornare di pomeriggio e nel frattempo ci dirigiamo verso il palazzo di giustizia per visitare la Saint Chapelle e la Conciergerie (10 euro il biglietto combinato, i bambini non pagano in nessun museo). La parte superiore della S. C. È una delizia per gli occhi, piena di vetrate meravigliose. La Conciergerie fu la prigione di Maria Antonietta prima della decapitazione e merita una visita. A pranzo da Mc Donald in rue de Rivoli e poi di nuovo verso Notre Dame per salire sulla torre, che purtroppo abbiamo trovato chiusa per non so quale problema. Non ci siamo persi d’animo e ci siamo diretti verso il Pantheon (biglietto 7,50 euro), all’interno del quale abbiamo visto il famoso pendolo di Foucault. Abbiamo partecipato alla visita guidata e siamo saliti a vedere il panorama. Parigi vista dall’alto è comunque sempre una meraviglia. Successivamente siamo andati nella cripta a vedere le tombe di vari personaggi famosi, tra le quali spiccavano quella di J.J. Rousseau, Voltaire, Emile Zola, Victor Hugo e i coniugi Pierre e Marie Curie. Emozionati ma stanchi, ci siamo recati verso l’uscita e abbiamo visto una serie di statue particolari sistemate nella piazza. Ci siamo diretti poi verso il Luxembourg, sede del senato, per ammirare i suoi giardini, che però abbiamo visto attraverso la recinzione in quanto chiudono al calar del sole. Passeggiata fino al Beaubourg, che di notte fa la sua porca figura mentre di giorno non è un granché, che abbiamo anche visitato all’interno e poi siamo andati a mangiare li vicino in un locale della catena Flunch. Praticamente abbiamo cenato li tutti i giorni. Con una spesa tra i 22,70 e 24,40 euro in tutto, prendendo le plat du jour (piatto del giorno) o il menù gran prix comprendente un secondo, una bibita e légumes a volontà (tra i quali c’erano le patate fritte, puré, carote con piselli, fagiolini, faglioli con cipolle, dadolata di zucchine, patate e melanzane, cous cous e talvolta anche pasta e riso), il menù bambini che prevede anche un dessert e un giochino, abbiamo mangiato bene e a volontà. Suggerimento: quando prendete le bibite evitate l’acqua. Infatti all’interno della struttura sono presenti caraffe e distributori d’acqua gratuiti. Se vi volete far male c’è anche una vasta scelta di dolci. Alla fine palloncini per i bambini e di corsa a dormire. Per arrivare in albergo impiegavamo circa un quarto d’ora- 20 minuti a piedi. Nessun problema durante le ore notturne, ma tanti barboni che dormivano per strada soccorsi da associazioni non so se di volontari o pubbliche.

Secondo giorno, giornata freschina ma apparentemente non piovosa. Metro e visita alla tour Eiffel. Fila nemmeno esagerata ma controlli prima di salire peggio che in aeroporto. Biglietto 12 euro adulti e 6 euro bambino per salire fino all’ultimo piano. Tutto molto bello ma molto molto freddo. File per salire e per scendere ai vari livelli. Panorama da urlo. Mio figlio che non ne voleva sapere di stare un attimo fermo. Abbiamo mangiato al bar del I piano e un hot dog, due panini e una porzione di patatine con i wurstel ce li hanno fatti pagare 20 euro. Altro suggerimento: fermatevi a comprare i tramezzini nei supermercati. Costano poco, sono buoni e freschi e facili da trasportare. Scesi dalla tour Eiffel, con un aria gelida e la pioggia che ormai scendeva incessante, abbiamo incelofanato i bambini nei passeggini e ci siamo diretti verso il Trocadero per fare qualche foto, non prima di avere fatto fare ai bambini un giro sulla giostrina con i cavalli modello carillon posta davanti alla torre. Due euro a testa e bambini felici. Siamo poi tornati verso la torre e abbiamo attraversato i campi di Marte arrivando fino a les Invalides, anche questi visti dall’esterno perché stavano chiudendo, dove è contenuta la tomba di Napoleone. Gambe in spalla con acqua mista a neve che veniva giù e una temperatura polare, abbiamo attraversato il ponte Alexandre, siamo passati davanti all’Orangerie, ai Grand e Pétit Palais, poi abbiamo visto place della Concorde con il suo obelisco egiziano e fatto una corsetta nei Champs Elisées per riattivare la circolazione, due foto in direzione dell’arco di trionfo che non siamo riusciti ad andare a vedere da vicino, poi la Madeleine, l’Operà e place Vendome, molto molto carina. Qui abbiamo fatto una pausa perché la pioggia era quasi cessata e i bambini stavano sclerando dal freddo e dalla stanchezza. Poi ci siamo diretti verso il nostro Flunch per la cena passando all’interno di les Halles e, finalmente, a dormire. Il giorno dopo giornata di relax, a piedi verso il Louvre che abbiamo visitato in otto ore. Louvre più esposizione temporanea sul Mantenga 13 euro a biglietto. Quattro tramezzini presi all’interno del museo per pranzo, circa 10 euro. I bambini stranamente sono stati buonissimi. Hanno guardato con curiosità l’arte egizia, Assirobabilonese e ittita, si sono addormentati per tre ore mentre guardavamo i quadri per risvegliarsi all’ora di pranzo e riprendere con i quadri italiani tra i quali, oltre la gettonatissima Gioconda, spiccavano la Vergine delle Rocce di Leonardo, vari quadri di Raffaello, caratteristici quadri dell’Arcimboldo. Gran finale nell’arte greco romana per ammirare tra tutti la Nike di Samotracia, che ha me ha tolto il fiato per la seconda volta, la Venere di Milo, e nella scultura italiana alcune statue di Michelangelo e del Canova. Poi di corsa alla mostra del Mantenga che è stata un pò una delusione, in quanto gli avventori sembravano tutti critici d’arte che guardavano i quadri appicicando i propri nasi al vetro e impedendo agli altri di vedere. La nostra fortuna è stata che, non sapendolo siamo andati al Louvre di Venerdi, quando il museo chiude alle 21,30. Fossimo andati un altro giorno avremo visto la metà delle cose, dato che chiude alle 18,30. Poi verso cena e a dormire, dopo avere immortalato le piramidi di vetro davanti al Louvre. 1 Novembre, premio per i bambini. Siamo andati a Eurodisney. Treno della RER A a/r fatto dalle macchinette automatiche nella stazione metro, 12,90 euro gli adulti e 6,45 euro il bambino e, con un tempo instabile, ci siamo trovati davanti alla magia pura. Ingresso un parco (essendo i bambini piccoli abbiamo scelto il parco delle attrazioni) 49 euro gli adulti e 41 i bambini dai 4 anni. Non sto a descrivere la gioia di miei figli che eccitatissimi, nonostante abbia piovuto per mezza giornata, non si sono stancati di andare da un gioco all’altro. Per non perdere tempo io e Andrea abbiamo saltato il pranzo mentre i bambini hanno mangiato hot dog (due poco meno di 6 euro) mentre facevamo la fila per il gioco dei Pirati dei Carabi. Utilizzando i fast pass (prenotazione con orario d’ingresso) dove possibile, abbiamo organizzato la giornata e siamo riusciti a fare quasi tutti i giochi adatti a loro. Mio figlio ci saltava intorno urlando:-sono felice, sono felice, sono felice. La piccola è riuscita anche a dormire. Anche in questa occasione siamo stati fortunati perché il parco anziché alle 19, ha chiuso alle 22,30. Fate le foto di rito con Pluto, davanti al quale la piccola ha pianto disperata, fatto anche il giro sulle montagne russe che hanno spaventato Jaime e fatti i canonici acquisti in uno dei Disneystores, ci siamo diretti al Mac Donald del Village dove abbiamo acquistato i viveri per la cena, che abbiamo consumato in treno con Jaime (4 anni e otto mesi) che si era già addormentato stanco ma felice e Gaia (20 mesi) che cercava di raccontarci tutte le cose che aveva visto. Poi, alla fine si è addormentata anche lei. Il mattino successivo, con le previsioni che davano temporale, ci siamo trovati davanti a una giornata leggermente velata ma bella e ci siamo diretti verso Versailles, che a 18 anni non avevo visto. Stavolta treno RER linea C 6 euro a/r, la metà per il bimbo, fermata rive gauche. Essendo domenica abbiamo speso 13 euro per vedere il I piano con la mostra allegata, tutto il resto è stato gratuito, a parte il trenino per girare nell’immenso parco che mio figlio ha voluto prendere e che ci è costato 3,50 euro a adulto. Giornata rilassante, Abbiamo mangiato in una panchina del parco alcuni tramezzini comprati al supermercato. Abbiamo visitato anche il grand e pétit Trianon e il villaggio di Maria Antonietta. Nota per chi legge: i passeggini non vengono fatti circolare all’interno degli edifici di Versailles, per cui se avete bambini piccoli li dovrete portare in braccio. Rientro presto e subito a letto dopo cena. Lunedì giornata da urlo con sole che splendeva alto, metro e visita al Sacre Coeur. Non mi ricordavo Montmartre così caotica. Mi ha ricordato il mercato di Tunisi: caotico coloratissimo e chiassoso. In un negozio ho visto anche abiti da sera molto belli a 20 euro. Dribblati i ragazzi che cercavano in tutti i modi di metter un braccialetto di filo ai miei figli chiamandomi miss Italia, a piedi siamo arrivati a vedere una bella chiesa e un panorama da urlo. Poi siamo passati in place du Tertre, dove ci sono i pittori e i caricaturisti, anche loro dribblati alla grande, abbiamo fatto un giro nel quartiere direzione Pigalle. I bambini si sono addormentati e siamo arrivati fino al Moulin Rouge, dove abbiamo scattato le foto di rito e ci siamo fatti quattro risate pensando alla gente che poteva frequentare i vari locali di bassa lega sparsi per Pigalle. Ci siamo poi diretti verso il centro, fermandoci in un giardinetto per far giocare i bambini. Infine, stretti dai morsi della fame ci siamo diretti verso i magazzini Lafayette, dove è presente un Mc Donald. Entrati nei magazzini ci siamo trovati davanti al più bell’albero di Natale che avessi mai visto, sotto la meravigliosa cupola Art Nouveau dei magazzini. Un albero alto 5 piani, meraviglioso. Poi siamo passati nuovamente davanti all’Operà e ci siamo diretti verso i giardini de Les Tuileries, di nuovo verso il Luxembourg, purtroppo di nuovo chiusi, Notre Dame di notte e di corsa e a fare il giro notturno in battello (Les vedettes de pont Neuf) 10 euro ad adulto, grazie allo sconto di un euro che avevamo trovato in un depliant in albergo e al fatto che gentilmente non hanno fatto pagare Jaime che ha più di quattro anni. Relax poco, dato che i bambini hanno fatto il diavolo a quattro, ma abbiamo potuto ammirare Parigi in notturna, con la Tour Eiffel a farla da padrona, con luci effetto frittura all’inizio di ogni ora. Ultimo giorno passeggiata con fermata alla chiesa di Saint Eustache, vicino a Les Halles davanti alla quale è situato un bel giardino con vista sul museo delle scienze, e giornata dedicata agli impressionisti, con visita al museo di Orsay (biglietto 9,50 euro) dove ci siamo fatti una scorpacciata di quadri e statue meravigliose, cavandocela all’ora di pranzo con panini presi all’esterno per 2,80 euro l’uno. Mia figlia davanti al quadro di Courbet intitolato l’origine del mondo, rappresentante la zona pelvica femminile al naturale, l’ha indicato urlando: mamma, patata. Ci siamo poi diretti verso Saint Germain des Près, antichissima chiesa, Saint Soulpice, altra bella chiesa, abbiamo fotografato da lontano la torre di Montparnasse e alla fine siamo andati in albergo a ritirare i bagagli per ripartire verso l’aeroporto di Beauvais dove siamo arrivati intorno alle 20,30. Presa la navetta per la quale abbiamo pagato 4 euro a biglietto valido per 48 ore dalla timbratura, siamo andati a dormire in albergo. Cena con hot dog ( 3 sono costati 13 euro,50). Doccia prima di dormire e sveglia alle 5,30. Latte ai bambini e alle 6,45 la navetta ci ha riportato in aeroporto dove, superate le varie vicissitudini del check in e del metaldetector, ci siamo imbarcati verso Orio al Serio. Qui la colazione a base di caffè, cappuccino e tre cornetti ci è costata 10 euro. Per il pranzo, visti i prezzi dell’aeroporto, sono andata al Mc Donald del centro commerciale prospiciente. Infine nuova palla di check-in e controlli e imbarco verso Cagliari. Distrutti ma felici di avere aggiunto una nuova paginanella scatola dei ricordi.

Ulteriori precisazioni: Parigi è una città bellissima ma in preda allo smog e alla sporcizia; i parigini hanno finalmente perso quella spocchia che li contraddistingueva e sono diventati gentili e pazienti con chi non parla bene la loro lingua, sforzandosi a volte di parlare l’italiano; quando avrete a che fare con le macchinette automatiche per i biglietti della metro, il mouse è quel rullo che sta sulla parte anteriore (chi non lo sa perde un sacco di tempo per capire come fare a comprare i biglietti); i biglietti RER per arrivare a Eurodisney e a Versailles si fanno in qualunque stazione della metro (per passare dove sono i treni dovrete far passare il biglietto già timbrato nelle porte di accesso); un applauso per le forze dell’ordine parigine che silenziose e sempre presenti si muovevano velocemente con i pattini e con le biciclette bloccando i sospetti senza mai mettere loro le mani addosso, ma circondandoli in attesa dell’arrivo della volante; un altro applauso alle poliziotte che ho visto mentre dirigevano il traffico, con anfibi, cappelli raccolti e abbigliamento consono, al contrario di molte loro colleghe italiane che vanno di pattuglia con il mezzo tacco e fanno gli appostamenti aggiustandosi il trucco.



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