Normandia… Un sogno che si avvera

Normandia…. UN SOGNO CHE SI AVVERA (dal 2 al 9 agosto 2008) Sono emozionata a scrivere per i TPC, è la prima volta e lo faccio per sdebitarmi per tutti i resoconti di viaggi che leggo giornalmente. Amo moltissimo viaggiare ma i figli, il mutuo e altre cose non mi permettono di fare tutti i giri che vorrei e allora viaggio con la mente leggendo...
Scritto da: red66
normandia... un sogno che si avvera
Partenza il: 03/08/2008
Ritorno il: 09/08/2008
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 2000 €
Normandia… UN SOGNO CHE SI AVVERA (dal 2 al 9 agosto 2008) Sono emozionata a scrivere per i TPC, è la prima volta e lo faccio per sdebitarmi per tutti i resoconti di viaggi che leggo giornalmente. Amo moltissimo viaggiare ma i figli, il mutuo e altre cose non mi permettono di fare tutti i giri che vorrei e allora viaggio con la mente leggendo i resoconti di chi è partito. Ma questa volta siamo partiti anche noi e grazie ai consigli di tanti che hanno scritto è andato tutto a meraviglia. Bene partiamo con le notizie generali.

Siamo partiti in tre, io, mio marito e la figlia “piccola” di 13 anni.

AUTO a noleggio da Bologna perché la nostra non è più nuova e farle sopportare 3600 km in una settimana ci sembrava un po’ rischioso. Abbiamo prenotato con E-Sixt.It con cui avevamo già avuto a che fare e che ci piace per la serietà e anche per il buon rapporto qualità prezzo (6 giorni 407 Euro per una Renault Grand Modus + 80 Euro addebitati al ritorno senza motivo per cui adesso abbiamo fatto ricorso).

Attenzione agli AUTOVELOX perché in Francia lungo le autostrade sono tanti anche se sono tutti segnalati, soprattutto si trovano nelle discese quando il limite viene abbassato dai 130 fino ai 90. Vi assicuro però che gli automobilisti sono tutti più attenti ai limiti e li rispettano. AREE DI SOSTA – in Francia sono davvero belle e pensate anche per chi si ferma con panini fatti in casa, e sono tanti a farlo ! sono molto grandi, comprendono bar, tavole calde ma anche aree all’aperto con tavolini, bagni, fontane in modo che anche chi mangia al sacco abbia tutte le comodità del caso ! Tutti gli ALBERGHI li ho prenotati via Internet perché altri TPC lo avevano consigliato e devo dire che abbiamo fatto proprio bene, infatti l’unica sera, l’ultima che non avevo prenotato perché non eravamo sicuri di dove saremmo stati, è stata dura trovare e alla fine abbiamo dormito in due camere a Moulins in un albergo sopra un Pub non proprio bellissimo anche se pulito.

Alcuni li ho prenotati con EtapHotel, il rapporto qualità prezzo è davvero buono, camere pulite con tutto il necessario e comode, fino alle 21.00 c’è il servizio di reception, dopo basta digitare sulla tastiera posta all’esterno il numero di prenotazione e passare con la carta di credito che tutto è a posto. Importante il fatto che gli Etap hanno anche camere triple al contrario dei Campanile che questa volta non abbiamo sfruttato. Per altre prenotazioni, soprattutto nei “centre-ville”, ho usato gli “office de Turisme” delle città interessate, siti che davano indicazioni sui vari alberghi. Per Le Mont Saint Michel ho seguito il consiglio dei TPC di dormire sul monte e mi sono affidata al sito sia per la scelta dell’albergo che per il giorno esatto in cui arrivare in base alle maree.

Non siamo andati in nessuna “chambre d’hote” perché su Internet i prezzi risultavano più alti e non erano mai in centro, quindi se devo pernottare fuori andavano benissimo le grandi catene.

TRAFORO – abbiamo scelto per comodità di passare dal traforo del monte Bianco che è a pagamento (33 Euro la tratta), se restate in Francia meno di 9 giorni consiglio di fare il biglietto di Andata/ritorno perché è veramente molto conveniente.

BENZINA – In Francia esiste davvero la concorrenza tra i distributori ! I più convenienti si trovano all’esterno dei grandi centri commerciali (Leclerc, Carrefour…). Qui abbiamo trovato la benzina a –1,20, -1,25 Euro al litro di meno. Attenzione però occorre usare la carta di credito e ricordarsi il PIN che da noi non usiamo mai. Quindi prima di partire ripassatelo o scrivetelo in un foglietto, vi sarà molto utile! NAVIGATORE – noi non lo abbiamo per scelta, neppure sull’auto di casa. IO sono il navigatore, amo davvero avere una cartina sulle gambe mentre mio marito guida e capire esattamente dove stiamo andando, cercare insieme la strada migliore quella che ci porta a vedere cose diverse, insomma se ci fosseil navigatore, io poi cosa farei ? prima della partenza ho quindi acquistato per 20 euro l’atlante stradale francese … e non abbiamo sbagliato una volta ! CLIMA – Noi siamo stati davvero fortunati perché dal 3 al 9 agosto abbiamo preso acqua solo all’arrivo a Rouen e poi un grosso acquazzone a Chartres per il resto cielo sereno o poco nuvoloso con nubi che “correvano” in cielo come mai visto. Temperature gradevoli, di giorno dai 18 ai 24 gradi e di sera mai sotto i 12 gradi. Occorre comunque avere sempre con sé il Kway che se non ripara dalla pioggia lo fa poi dall’aria che lungo la costa non manca quasi mai.

CIBO – Non abbiamo avuto problemi in questo senso. Le colazioni a volte le abbiamo fatte in albergo (prezzi dai 5 ai 7 Euro a testa) quando il prezzo aumentava uscivamo e ci mangiavamo “pain au chocolat” dentro una boulangerie . A mezzogiorno abbiamo quasi sempre comprato panini o simili da mangiare per strada mentre alla sera si trova davvero di tutto a prezzi ottimi, dai 18 ai 24 Euro a testa (bevande escluse) per cene complete. Ottimo il consiglio dei TPC di prendere l’acqua in caraffa perché i prezzi della minerale sono davvero molto alti (4-5 Euro per una bottiglia da 33 cc) e inoltre erano in tanti a fare come noi.

ITINERARIO – anche questo preparato a casa a tavolino seguendo vari consigli dei TPC, ecco di seguito prima a grandi linee e poi in un descrizione migliore ! Bologna – Rouen – Fecamp – Etretat – Ponte di Normandia – Honfleur – Herouville – Riva Bella – Arromanche – Le Long Mer – Colleville – Poin Du Hoc – Le Mont Saint Michel – Cancale – Saint Malo – Cap Frehel – Fort la Lat – Dinan – Chartres – Blois – Chambord – Chenanceau – Moulins – Bologna E ORA VIAGGIA CON NOI !! 3 agosto – Bologna Rouen. Partenza ore 4 arrivo al Monte Bianco verso le 9, senza traffico praticamente e anche l’ingresso al tunnel è stato veloce e finalmente alle 9.15 eravamo in Francia. Tempo bello, clima in auto rilassato, insomma anche il viaggio di avvicinamento è già vacanza e ci piace molto vedere le differenze con noi italiani. Subito si nota il “rallentamento” delle auto, anche in Francia il limite è 130 ma qui viene rispettato e anche da noi italiani. Sosta per il pranzo con panini di casa in un’area di servizio veramente bene attrezzata. Restiamo qui circa un’ora per riprenderci un poco e poi di nuovo in auto. Il paesaggio è fatto di colline degradanti e quindi l’autostrada è tutta un sali scendi per la gioia di mio marito che ama molto la guida. Marina ogni tanto sonnecchia avendo il sedile posteriore per la prima volta tutto per lei (la sorella infatti di 19 anni è rimasta a casa questa volta). Vicini a Parigi iniziano degli acquazzoni, pochi minuti di acqua seguiti subito dal sole, che buffi, nei pascoli si cominciano a vedere delle mucche che ci faranno compagnia per tutta la settimana. Cominciano finalmente i cartelli per Rouen e alle 18 circa arriviamo. Ho prenotato un albergo centralissimo vicino alla Cattedrale e quindi ci orientiamo … con il campanile ! ma arrivati in zona abbiamo dovuto parcheggiare perché si tratta di una zona pedonale, scendo io, cerco l’albergo che si trova sotto un portico a 150 metri dalla Cattedrale e mi accordo per dove sistemare l’auto. L’albergo è convenzionato con un grande parcheggio sotterraneo nei pressi dell’hotel de Ville e Andrea va a parcheggiare la macchina mentre io e Marina aspettiamo con i bagagli. Inizia a piovere ma per fortuna ci ripariamo sotto al portichetto e poi arriva anche Andrea con gli ombrelli e andiamo in albergo. (http://www.Hotel-des-arcades.Fr/ a 57 Euro per il pernottamento per una tripla). La camera è essenziale, un letto grande e uno piccolo, la televisione, un tavolino … e il bagno è praticamente dentro un armadio, un 2×1 con doccia, ma ha il grande vantaggio di essere centralissimo e pulito, i letti si sono poi rivelati comodi (saranno stati i 1300 km. Percorsi ?), quindi gli diamo un bel 6 ! Siamo usciti per cenare in una brasserie del centro, piatto unico con carne mista ai ferri molto tenera e buona e patatine fritte per la somma di … 31 Euro in tre ! che spettacolo ! Il sole al nord tramonta tardi (qui verso le 10, a Mont Saint Michel verso le 10.40) e quindi si riesce a sfruttare anche la sera per i giri. Abbiamo quindi iniziato la nostra visita per le stradine di Rouen con case a graticcio, la piazza dove fu bruciata Giovanna D’Arco, l’Orologio, la Prefettura, la Chiesa St. Ouen, un giro sul lungo Senna. Tirava il vento ed era davvero fresco, ma dovevamo aspettare le 23 per vedere lo spettacolo della cattedrale illuminata, 10’ prima è iniziato a piovere fortissimo con un vento che non permetteva di tenere l’ombrello aperto, per fortuna nella parte opposta alla cattedrale c’era un portico e i pochi turisti che sfidavano il maltempo si sono radunati qui sotto. Devo dire che il brutto tempo ha contribuito a farmi apprezzare questo tipo di spettacolo.Vengono proiettate luci e si sentono musiche che fanno un poco fantasticare, il tutto con un gioco di computer. Il tutto dura meno di 30’ e poi ricomincia ma noi eravamo già cotti e per fortuna che dopo pochi passi eravamo di nuovo in albergo. La scelta di restare nel centro di Rouen vecchia in questo caso ha pagato perché non avremmo mai fatto un giro così bello e non saremmo mai restati fino a tardi se poi avessimo dovuto fare molta strada a piedi o addirittura prendere la macchina. 4 agosto – lunedì, ricordatevi che TUTTE le chiese e TUTTI i negozi a Rouen sono chiusi il lunedì, quindi non abbiamo potuto ammirare la Cattedrale al suo interno, mi sono accontentata di comprare cartoline. In compenso ci siamo mangiati degli ottimi Pain au chocolat lungo la strada. Abbiamo poi ripreso l’auto per andare a vedere Etretat. Il cielo è azzurrissimo e la temperatura inizia a salire siamo arrivati a Etretat (passando per Fecamp) con 22 gradi verso le 11. Abbiamo trovato difficoltà nel parcheggio perché il centro è piccolo … e il parcheggio anche ! quindi abbiamo fatto più giri aspettando che qualcuno se ne andasse. Che meraviglia di posto ! il cielo azzurro, il mare calmo e più blu, le falesie bianche e il verde delle colline che circondano l’abitato che bello ! Ci siamo incamminati per il sentiero che porta alla Falesia d’Aval da cui si gode una vista bellissima su Etretat con tutti i tetti di ardesia, che spettacolo ! abbiamo poi mangiato un hot-dog francese con la baguette sul lungo mare e poi ci siamo fatti due passi con Marina per negozietti sempre accompagnati dal grido dei gabbiani. Sulla spiaggia c’è un posto molto carino con comodi sdrai dove si può sostare gratuitamente prendendo qualcosa da leggere. E’ veramente una bella idea per rilassarsi. Prima di partire ho anche preso delle Mules Frites da asporto ma visto che nessuno dei miei due compagni voleva assaggiarne un poco ho diviso la ricca porzione con un gabbiano che è stato davvero molto soddisfatto.

Con la macchina siamo poi saliti sulla falesia D’Amont anche qui il panorama è bellissimo e bisognerebbe davvero avere il tempo di restare con un buon libro seduti sul prato a leggere. I locali facevano il bagno, ma l’acqua dell’oceano non è certo calda ! Prossima tappa il ponte di Normandia (5 Euro per il pedaggio) ma è davvero bello, vi consiglio di fermarvi nell’area di sosta prima del ponte per poterlo ammirare con maggiore calma.

Sosta poi a Honfleur, come sempre parcheggio a pagamento e giretto per il paese. E’ molto carino ma in agosto anche molto affollato, noi non siamo abituati a muoverci in questo mese ma quest’anno per varie ragioni ci siamo cascati. Mi sono mangiata la migliore Crepes alle fragole delle vacanze a sedere sul molo godendoci il passeggio di tantissimi turisti.

Pernottamento poi vicino a Caen in un Etap Hotel. Abbiamo fatto la scelta di non visitare Caen non perché non ne valga la pena ma per sfruttare meglio il tempo a disposizione, infatti entrare in una grossa città comporta mettere in conto almeno 3-4 ore mentre in piccolo centro come Hanfleur basta molto meno.

Abbiamo cenato a Riva Bella una delle prime località del percorso dello sbarco, (sward beach) dove sono arrivati gli inglesi, con una buonissima gallette con prosciutto, formaggio e Marina che è furba anche uovo ! sono le migliori, non male neppure la crepes finale con burro e zucchero. E’ stato splendida anche la passeggiata sulla spiaggia, amplissima ! circa 4 volte Cervia ! senza nulla solo mare e conchiglie e una fila di cabine vicino alla strada. Che posti ! non eravamo molto attrezzati per il fresco e così siamo rientrati non tardi.

5 AGOSTO – Iniziamo a seguire i cartelli dei gabbiani, e sì, perché tutto quello che riguarda lo sbarco di Normandia è contrassegnato da questo uccello simbolo appunto di libertà. Direzione Arromanche. Qui ogni paese della costa ha il suo museo, ha qualche reperto all’aperto da fare vedere ma occorre fare delle scelte altrimenti non si finisce più. Consiglio vivamente di iniziare la visita “da casa” leggendo Il giorno più lungo perché descrive molti dei luoghi che poi visiterete e inoltre è bello essere già a conoscenza di un poco di storia prima di affrontare queste zone. IN Francia invece la prima tappa è giusto che sia ad Arromanche al cinema circolare. Qui in 18 minuti di film si vive un poco l’atmosfera di quel 6 giugno 1944. In una sala tonda, in piedi, si vede un film montato con pezzi presi direttamente dai corrispondenti di guerra di allora, quindi in bianco e nero con i rumori delle bombe, dell’acqua, alternati a momenti in cui si vede come è oggi. Il film si intitola “il prezzo della libertà” e fa davvero entrare con la mente e con il cuore a quel lontanissimo giorno. E’ commovente. Siamo poi andati a vedere il museo dello sbarco con modellini delle navi che facevano parte della flotta e tanti manichini con le attrezzature che questi ragazzi avevano portato. Non è stato un granchè anche perché era affollato da turisti e quindi non ce lo siamo goduti a pieno. Siamo poi andati sulla spiaggia dove si vedono ancora dopo tanti anni dei pezzi del porto mobile che gli inglesi e gli americani avevano portato.

Il tempo anche qui bellissimo ci ha permesso di godere anche poco di sole e di relax sulla spiaggia.

Tappa poi a Le Long sur Mer a pochi km. Dove sono ancora intatte le casematte con i cannoni con cui i tedeschi sparavano agli americani su questa che è Gold Beach. Bello e interessate il sito anche perché gratuito ! gratis anche le Point Du Hoc dove una stele ricorda il sacrificio dei rangers americani per la presa di postazioni tedesche e tutta la collina è cosparsa di buche di bombe.

Commovente poi il cimitero americano di Colleville che domina Omaha Beach luogo in cui morirono davvero tantissimi americani. E’ un luogo di preghiera, di meditazione; il bianco di queste tantissime croci che risplendono al sole sul tappeto verdissimo e ben curato da un senso di pace, ma quante sono le croci ! Dopo una sosta per il pranzo o la merenda dipende visto che erano quasi le tre, ci siamo diretti verso Le Mont Saint Michel. Il monte compare lontano all’orizzonte come disegnato e abbiamo iniziato a fotografarlo da lontano perché era il mio sogno da quando lo avevo studiato alle scuole medie, un giorno mi ero detta lo avrei visto ed ecco che il sogno si è avverato ! Siamo arrivati al Monte senza un minuto di fila perché a quell’ora (circa le 16.30) i turisti erano tutti dentro e i parcheggi erano belli pieni. Ci hanno mandato al parcheggio n.1 perché avevamo il pernottamento sull’isola. La prima impressione varcando il portone di ingresso è stata quella di essere a S.Marino. Una unica stradina stretta (2 metri circa) con negozietti a destra e a sinistra e piana di persone che andavano in entrambi i sensi, decisamente agosto sarebbe da evitare. Siamo arrivati all’altezza del nostro albergo Le Mouton Blanc (http://www.Lemoutonblanc.Fr/ 100 Euro la tripla), ci hanno dato la chiave e le informazioni utilissime per spostare la macchina sulla strada principale per metterla in sicurezza dall’arrivo della marea e siamo tornati al parcheggio a prendere la nostra roba. La camera era molto carina con le travi a vista, un grande letto matrimoniale e due singoli, un bagno moderno e nelle tinte pastello che ben si adattava alla camera. La finestra dava sul “passeggio” e così ci siamo riposati un poco guardano il traffico sottostante.

Siamo poi usciti per metterci anche noi nella bolgia che piano piano andava calando e ci siamo diretti verso l’abbazia sulle scale. Mont saint michel era sulla terra ferma, l’oceano non si vedeva (ci hanno detto che era a 15 km di distanza) diversi turisti passeggiavano scalzi attorno al monte e nonostante la gente la sensazione di essere in un luogo così importante mi è piaciuta molto.

Abbiamo girato un poco su e giù guardando anche i vari menù offerti dai ristoranti poi abbiamo optato per uno con vista sulla baia per non perdere un minuto di quanto accadeva fuori. Abbiamo preso un menù completo a 22 Euro e poi io ho sentito il Sidro, non male devo dire e lo stesso ha detto mio marito che era un poco prevenuto. Tutto molto buono e dopo… tutti insieme sulle scale per assistere all’arrivo della marea. Il numero di turisti era già calato, i parcheggi infatti sarebbero stati invasi dall’acqua. Alle 8.45 circa da lontano si è iniziato a vedere l’arrivo dell’acqua, e alle 10.15 circa eravamo un’isola !! che strana sensazione. All’inizio mi sono annoiata, io non sono un tipo paziente perché tutti dicevano di vedere in lontananza l’acqua arrivare ma era lentissima, poi invece a mano a mano che si avvicinava mi sono lasciata prendere perché è davvero un bello spettacolo. Per fortuna che abbiamo dormito sull’isola !! Abbiamo anche approfittato del numero ormai esiguo di turisti per visitare l’abbazia di notte. Siamo entrati verso le 10.30 e l’atmosfera era di altri tempi, in chiesa suonavano un’arpa e un violino, poi nelle varie stanze abbiamo trovato un clarinetto, una spinetta e un contrabbasso, è stato proprio bello.

6 AGOSTO – anche la mattina è stata bellissima, abbiamo assaporato il vero Mont Saint Michel con poca gente per la strada, di nuovo terra ferma, il canto dei gabbiani e l’aria fresca che arrivava dal lontano oceano, che splendore. Alle nove e mezza mentre lasciavamo il sito abbiamo incontrato km di auto in avvicinamento con tantissimi pullman pronti a prendere d’assalto il monte.

Direzione Cancale dove abbiamo fatto una sosta per vedere il paesino più famoso per le ostriche, ne ho assaggiata una ma devo dire che non è il mio genere. Lì al porto diverse persone mangiavano la dozzina di ostriche comprate direttamente a sedere sugli scalini per poi buttare la conchiglia sulla spiaggia ormai piena. Il pesino bretone merita davvero una sosta. Poi Saint Malò che non ci è piaciuta troppo. Prima di tutto il traffico e la difficoltà a trovare un parcheggio, poi troppi negozi, una cittadina grande e quindi priva del fascino di altri posti più piccolini che abbiamo visto, così non siamo rimasti troppo, il tempo di pranzare e di assaggiare una gouffre con le fragole e di comprare un paio di dolci tipici che poi ci allieteranno il viaggio e siamo ripartiti alla volta di Cap Frehel. Si tratta di un promontorio con un faro che da sulle scogliere rosse a picco sul mare azzurro con tanti gabbiani (una razza più piccola rispetto a Etretat) anche questo è un luogo di riposo e di lettura che ci ha entusiasmato. Visto il tempo recuperato a Saint Malo siamo andati anche a vedere Fort La Lat a pochi km raggiungibile a piedi per un sentiero sterrato (circa 10’), anche da qui la vista della bretagna è bellissima, peccato non avere altro tempo a disposizione, sarà per un altro viaggio.

Direzione poi Dinan dove abbiamo alloggiato all’Hotel Les Grandes Toures in centro a 65 Euro per la tripla + 6 Euro per la prima colazione spesi davvero bene. I padroni dell’albergo sono molto gentili, la camera ampia, pulita con un grande letto e uno singolo e un bagno alla francese diviso cioè tra la zona wc e il resto con una vista sui tetti di Dinan.

Abbiamo cenato in una brasserie in pieno centro all’aperto con un menù come sempre molto buono e non troppo dispendioso e poi grazie a queste lunghe giornate abbiamo passeggiato con calma nei vicoli della città di origine medioevale. Mi sono proprio innamorata delle case a graticcio ma ormai è l’ultima sera che le vedremo.

7 AGOSTO – Direzione Chartres dove arriviamo con un cielo nuvoloso verso le 11. Questa deviazione è stata fatta perché dai tempi delle medie ho sempre scritto ad una ragazza francese (sapete quegli indirizzi che davano a scuola per imparare meglio la lingua) che abitava proprio qui e quindi ho parlato e sentito notizie della cattedrale da anni, inoltre quando mi sono letta i pilastri della terra di Ken Follett immaginavo la Cattedrale di Chartres e anche questa finalmente sotto i miei occhi ! è proprio imponente anche se in restauro per una parte. Siamo entrati e anche gli interni sono fantastici con le vetrate bellissime e questa altezza che le conferisce una grande eleganza. Ci siamo fatti diverse volte le navate con il naso all’insù e come colonna sonora l’organo che suonava musiche religiose. Non so se lo fanno sempre ma la trovo una idea strepitosa perché dentro queste grandi basiliche si perde il senso del sacro mentre in questo modo c’è meno rumore e più raccoglimento, in fondo anche se bella è pur sempre una chiesa.

All’uscita di accoglie il brutto tempo perciò restiamo sotto al portone di ingresso in attesa che spiova, siamo poi andati a pranzo questa volta da McDonald e come non accontentare anche i giovani ! e poi diciamocelo di tanto in tanto non è male, prezzi buoni e servizi compresi, siamo poi rimasti per almeno 30’ più del normale perché pioveva davvero troppo forte per avventurarci all’esterno.

Finalmente di nuovo il sole e così abbiamo visitato anche la parte vecchia di Chartres perché la guida diceva che ne valeva la pena. Insomma, non è un granchè a parte la chiesa di S.Agnese che ci è piaciuta il resto non è proprio il massimo.

Siamo poi ripartiti verso Blois dove avevamo prenotato in centro all’Hotel Anne De Bretagne proprio di fronte al Castelloa 58 euro per la tripla + 7 euro per la prima colazione fatta soprattutto per comodità infatti non era a buffet anche se alla fine si è mangiato comunque bene. L’albergo è come ho detto molto centrale, ristrutturato, noi dormivamo al terzo piano senza ascensore, la camera era ampia, pulita come pure il bagno, il letto grande si è rivelato un po’ scomodo per via di materassi non proprio perfetti. Giretto prima di cena per capire come è la città. Non ha un vero centro storico, ci sono alcune strade con ristoranti per il resto è una cittadina anonima sulla Loira. Abbiamo mangiato in un locale a 18 Euro a testa, cibo buono ma servizio un poco lento. Serata decisamente freddina e quindi vista anche la stanchezza alle 22.30 ci siamo ritirati in camera.

8 AGOSTO – Oggi dedicato ai castelli della Loira. Non perderò tempo a descriverli tanto si trovano sia in Internet che in tante buone guide, sono tanti e in una giornata non se ne riescono a vedere più di tre a nostro avviso e così abbiamo studiato quali visitare. Da casa avevo deciso per Chambord perché il più grande di Francia e per Chenonceau perché è caratteristico così fatto a ponte sul fiume, il terzo castello doveva essere Amboise, o il castello o Clè Lucè la casa dove viveva Leonardo da Vinci, ma visto che ormai eravamo a Blois con il parcheggio pagato e il castello che apriva comodo comodo alle nove abbiamo optato per questo. I castelli in tre alla fine diventano un salasso perché si paga sempre in tutti (a Chambord i minori se accompagnati non pagano come mi sembrerebbe giusto fosse sempre) e a volte la cifra non vale il castello.

A Blois ci sono piaciuti gli interni (anche se non sono originali) e il fatto che eravamo soli dentro al castello quindi abbiamo osservato tutto con calma facendo anche commenti ad alta voce.

Chambord è stato il secondo castello e merita davvero perché è magnifico, grande e soprattutto fate una sosta nella prima sala appena entrati e sedetevi per guardare il filmato sul castello sia sulla storia che sulla architettura perché aiuta nella visita successiva ad apprezzare le varie sale.

Una nota per avvertire i prossimi TPC, se siete a Chambord nell’ora di pranzo procuratevi i panini o qualcosa prima di entrare, quelli che vendono sono un poco cari (5 Euro) e le file per prenderli non sono corte, quindi abbiamo deciso di riprendere la macchina e al primo bar ce ne siamo fatti fare tre con il formaggio ad un prezzo decisamente inferiore.

Chenanceau nel pomeriggio era invaso dai turisti. E’ uno dei più famosi e quindi era normale. 15’ di coda per il biglietto e poi dentro nella visita troppa gente, la fila per scendere nelle cucine, per risalire, stanze ricolme di gente solo nel giardino essendo così ampio si perdeva un poco.

Noi avevamo circa 2 ore a disposizione ma vi suggerisco di prevederne almeno una terza per poter vedere un poco i due giardini e il bosco che noi invece abbiamo dovuto saltare.

Ci siamo messi quindi in viaggio per “avvicinarci” a casa e non dover fare 1300 Km tutti in un colpo.

Come già detto non avevamo prenotato e arrivati a Moulins è stata durissima trovare da dormire, tutti gli alberghi delle catene erano pieni, Etap, Campanile, B&B, alla fine abbiamo trovato due camere una doppia e una singola all’Hotel De Normandia in piazza a Moulins sopra un pub. Nella di speciale, con un microscopico bagno e una camera piccolina, ma pulita e alla fine ci abbiamo dormito bene.

9 AGOSTO – alle 7.30 siamo già in piedi per partire, sosta da un fornaio per paste e pane per il viaggio (ne abbiamo comprato poco …) e poi via per prendere l’autostrada a Macon. Poco dopo siamo usciti per una sosta di un paio di ore a Cluny per vedere i resti dell’abbazia e per un giro per il vecchio borgo. Noi abbiamo comprato il biglietto per la visita ma se non siete proprio amanti dei “ruderi” vi consiglio un giretto senza entrare nei resti dall’abbazia.

Abbiamo ripreso la strada per casa e i cartelli luminosi davano l’ingresso al Monte Bianco con un’ora e trenta di fila, abbiamo così pensato di sostare a Chamonix (come tutti gli altri turisti che rientravano) per pranzare ma c’era talmente tanta gente che ci siamo presi un panino (stesso prezzo di Chambord ma la fame …) e poi ce lo siamo mangiati in coda. Per fortuna dopo 45’ eravamo dentro e alle 20.00 circa eravamo di nuovo all’aeroporto di Bologna per consegnare la macchina.

E’ un viaggio che consiglio davvero a tutti. Sono state vacanze fantastiche. Grazie a tutti i TPC che con il loro resoconto hanno reso il mio viaggio migliore.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche