Giro della Corsica in bici

Il giro della Corsica in bici. Diario di viaggio. Premessa Il giro della Corsica in bici era un vecchio sogno nel cassetto a cui avevo dovuto rinunciare da ragazzo. Parto con un vecchio rampichino (ha almeno 20 anni) però perfettamente funzionante e revisionato da un meccanico ciclista. Gomme nuove, da asfalto. Borse ed attrezzatura ad hoc. Ho...
Scritto da: darioferr
giro della corsica in bici
Partenza il: 23/06/2008
Ritorno il: 01/07/2008
Viaggiatori: da solo
Spesa: 500 €
Il giro della Corsica in bici.

Diario di viaggio.

Premessa Il giro della Corsica in bici era un vecchio sogno nel cassetto a cui avevo dovuto rinunciare da ragazzo.

Parto con un vecchio rampichino (ha almeno 20 anni) però perfettamente funzionante e revisionato da un meccanico ciclista. Gomme nuove, da asfalto. Borse ed attrezzatura ad hoc.

Ho percorso, nei due mesi precedenti, circa 1500 – 2000 km. Di allenamento in uscite di 4 – 5 ore l’una.

Ho 55 anni e qualche piccolo problema di salute anche se tutto sommato sono “in forma”.

Problemi personali mi spingono ad affrontare un viaggio del genere, il desiderio e la necessità di “mettermi in gioco”, la sfida insita nella difficoltà della fatica, il desiderio di solitudine.

23/06/08 Savigliano – Porto Vado Km. 101 Parto da Savigliano alle 9 circa del 23 giugno. Inizia l’avventura. Costeggio ed attraverso le Langhe passando da Cherasco e da Dogliani e poi inizia la prima vera salita che mi porta fino a Montezemolo (764 m. S.L.M.) che raggiungo poco prima delle 14. Che fatica! Ho già le gambe di pappa, come farò i prossimi giorni? Sono preoccupato ma ho la testa dura… e poi non posso rinunciare, ho appena iniziato! Accendo il telefono, ho già 2 chiamate dal lavoro, risolvo il problema. Pranzo e riparto per Savona. Strano come percorrendo in auto o in moto le stesse strade non ci si renda conto delle salite… devo affrontare ancora, con grande pena, la salita tra Millesimo e Carcare e quella necessaria ad evitare la galleria di Altare, non percorribile in bicicletta. E’ stagione di ciliegie e mi fermo più e più volte a mangiarne. Ne raccolgo anche per cena, sono squisite ma ne mangio troppe, mi danno acidità e le butterò l’indomani sul colle d’Ersa, sembravano cotte. Arrivo a Savona alle 17.45. Faccio la spesa all’Ipercoop e raggiungo il piazzale d’imbarco della Corsica Ferries alle 18.45. Ceno e mi imbarco alle 20. Si salpa, puntuali, alle 21. Sono molto stanco, dormo, o meglio sonnecchio tutta la notte, già alle 21,30.

24/06/08 Bastia – St. Florent Km. 104 Mi sveglio definitivamente alle 6, faccio colazione, mi lavo, mi dò un sacco di crema protettiva, la giornata si preannuncia bella, c’è da scottarsi. Sbarco e partenza alle 7.30.

Sono stato a lungo indeciso, pianificando il viaggio, se fare o no il “dito” della Corsica od affrontare, in alternativa, il col de Teghime che mi avrebbe portato subito a St. Florent. Sapevo che avrei poi deciso così, d’istinto e sul momento, come poi è stato. Vada per il dito dunque. Fino a Macinaggio la strada è bella, qualche strappo, si va bene, i primi paesaggi da cartolina. Poi sale da paura (mi rendo conto che tutto è relativo. A me, che vivo in pianura, le salite danno l’orticaria…) verso Rogliano. L’asfalto è brutto, tutto rovinato. 2 colli, quello d’Ersa è a 365 m. S.L.M. Però c’è acqua, sudo e bevo come una spugna. Discesa da brividi su asfalto spaccaculo fino a Morsiglia poi (sorpresa!) salita dura fino a Pino che raggiungo alle 12.30, giusto in tempo per fare la spesa prima che il market chiuda. C’è una fontana bella come un miraggio, dell’ombra ed uno splendido paesaggio, pranzo lì. Accendo il telefono ma non prende. Riparto alle 14, fa un sacco caldo. Sperimento per la prima volta di quanto al pomeriggio sia più dura… Mi fermo a fare un bagno a Marina d’Arbo. Poi la strada risale verso Nonza e finalmente l’asfalto migliora. Tappa a Nonza, splendida lei e la sua fontana. L’ultimo tratto verso St. Florent è una lenta salita che ricordo soprattutto per un bagno, nudo, in un torrente nascosto e il gran male al “soprassella”. Arrivo in campeggio alle 18.45 sfinito. 25/06/08 St. Florent – Galèria Km. 110,5 Sveglia alle 6.30, colazione, smonto e parto alle 8.30. Oggi affronto il Desert des Agriates seguendo la D 81. Subito salita dura fino ad un colle di 311 m. S.L.M. (Bocca di Vezzu) trovo acqua per strada ma fa già caldo, stanno ampliando la strada, l’asfalto è spesso rovinato. Discesa fino ad immettermi nella N 1197, ottima strada. Inizia uno dei tratti più belli della Corsica. E’ tutto un susseguirsi di paesaggi da sfondo desktop con il mare azzurro, scogli, macchia mediterranea e sabbia bianchissima. Ma è anche un susseguirsi interminabile di strappi brevi, ma duri, e vertiginose discese. Ad Ile Rousse visito la splendida cittadina e sosto presso la fontana per un po’ di riposo. Riparto e dopo l’ennesima salitona all’uscita del paese faccio la spesa. Mi fermo poco dopo, ad Algajola, per un bagno, il pranzo ed un po’ di siesta. Leggo gli sms da casa. Nostalgia. Riparto alle 15 ed allucinante salita (tutto è relativo ecc. …) verso Lumio e giù a picco verso Calvi. Faccio un giro in paese, un sacco di ricordi mi legano a questo posto. Sono solo le 16.15 è presto, che faccio? Decido di continuare verso Galèria lungo la litoranea D 81B. Subito salitone con strada infame ma che paesaggi! Avevo chiesto ad un tassista a Calvi e mi aveva rassicurato, c’è acqua sulla litoranea per Galèria, potabile. In effetti c’è ma è calda e fa schifo. Fortunatamente ho ancora un po’ di frutta. Viste incantevoli tra uno strappo e l’altro. Finalmente raggiungo Galèria, è tardi, sono già le 19.15. Monto la tenda in campeggio e ceno. Sono disidratato e bevo moltissimo. Ma che buona la birra di castagne corsa… Qui ci sono già stato 2 volte. Quanti ricordi… 26/06/08 Galèria – Sagone Km. 94,5 Sveglia alle 7. Colazione e pronto a partire alle 8.20. Oggi mi aspetta una tappa dura con due grandi salite seguendo la D 81. Prima il col de Palmarella con i suoi 408 m. S.L.M. Che raggiungo alle 10.30. Che vista sulla baia di Girolata e la penisola di Scandola! Forse il più bel paesaggio di tutta la Corsica. La strada per Porto è brutta, nel senso dell’asfalto, fino ad Osani (col de la Croix) poi migliora. Il golfo di Porto è meraviglioso, me ne riempio gli occhi, il cuore. Una salita assassina precede la cittadina che raggiungo alle 12.30. Pranzo vicino alla fontana chiacchierando con una coppia ultrasettantenne di Milano (in moto!). Vedo anche una coppia di svitati in bici carichi come bestie, con le borse davanti e dietro, lui anche con lo zaino e lei, incredibile, con un cesto di vimini legato sul portapacchi dietro con sopra, in equilibrio precario, un cagnolino con un’aria preoccupata che sembra dire “io non li conosco”. Anche qui sono già stato e il ricordo mi commuove. Alle 14.30 non so che fare ed attacco la salita che porta alle calanches di Piana. 491 metri di sofferenza (col de Lava) alleviate dalla bellezza della natura. Dio è stato generoso con i corsi. Faccio un bagnetto in cima in un ruscello. Sono sfatto ma pensando che sia tutta discesa proseguo per Cargese. Discesa vertiginosa e niente da vedere, un caldo spaventoso. Prima di Cargese due strappi vigliacchi e le borse fissate male mi fanno disperare. Cargese è alta sul mare e per trovare un campeggio devo proseguire fino a Sagone. Che male alle gambe!… Arrivo però presto nell’unico, bellissimo campeggio. E’ lontano dal mare, non importa, sono troppo stanco, monto la tenda, mi rilasso in piscina. Ceno, una bella birra.

27/06/08 Sagone – Olmeto Plage Km. 108 Mi sveglio alle 6 ma non ne ho voglia, mi giro e mi riaddormento. Alle 6.50 di decido, colazione, smontare, lavarsi e via, sempre seguendo la D 81. Temevo il col di S. Sebastiano (411 m. S.L.M.) che è in effetti durissimo all’inizio ma poi tutto sommato salgo bene. Incontro in cima, alle 10,30, due ragazzi di Mantova, fanno il mio stesso giro ma proseguo solo. Quindi giù verso Ajaccio, strada bella, una goduria. Mi fermo un po’ a guardare i rapaci, sono minuscoli, sembrerebbero aquile. Hanno il capo, la coda e qualcuna delle piume delle ali bianche. Volteggiano bassissime a pattugliare il territorio aspro e brullo dell’entroterra.

Ajaccio è un casino e me ne esco il più presto possibile imboccando la D 55. Compro pranzo a Porticcio e mi fermo per mangiare, e per scrivere, alle 13 a Ruppione. Dopo il bagno, il pranzo e la siesta. Riparto alle 14.30 e quasi subito , a Portigliolo, proseguendo sulla D 155 inizia una salita da incubo. Per fortuna ho acqua: un signore gentilissimo mi ha riempito la borraccia discorrendo con me del caldo e degli alberi del suo giardino. Sale da paura, anche a piedi fatico, ci vorrebbero i ramponi. La cartina stradale non è chiara e non mi aiuta, ad Acqua Doria mi illudo che sia finita ed esulto ma non è così. Un continuo saliscendi (dalla bici) fino a Serra di Ferro, poco prima di Porto Pollo dove, all’ennesima salita, invoco il colpo di grazia.

Lascio la D 55 per la D 157. Ad Olmeto Plage sono troppo stanco, mi fermo a fare acquisti per la cena e non ce la faccio a ripartire. Tanto a Propriano non ci arrivo, ho finito la benzina. Mi fermo in un campeggio che già conoscevo ed avevo frequentato in tempi migliori. Ho ancora tempo per un bagno, qui il mare è meraviglioso. Ceno ed alle 21 già dormo con un groppo in gola a cantarmi la ninna nanna.

28/06/08 Olmeto Plage – Pianottoli Caldarello Km. 61 Sveglia alle 6.15, colazione e sono pronto a partire alle 8. Subito salita, mezz’ora abbondante per scavalcare un capo che precede Propriano. Poi il col di S. Giulia seguendo la N 196 sopra Propriano (80 m. S.L.M.). Discesa così, tanto per sprecare tutta la fatica fatta e si attacca la salita che porta a Sartene. Dura ma non impossibile se non nell’ultimo mezzo Km. Porta ai 290 m. S.L.M.Della Bocca Albitrina. Sartene è città bellissima, intrisa di un fascino antico. Proseguo in direzione Bonifacio. Mi sembrava di ricordare diverse fontane in direzione Pianottoli e non mi preoccupo troppo di ripartire senza acqua. Infatti ci sono, tutte asciutte però. Così pedalo dalle 10 di Sartene alle 12.15 di Pianottoli a bocca asciutta. Da segnalare solo lo strappo del col di Roccapina (107 m. S.L.M.) dove mi fermo a fare un paio di foto alla baia di Roccapina ed alla sua splendida spiaggia. Arrivo a Pianottoli molto più presto di quanto mi aspettassi. Le gambe cominciano a girare anche in salita! Faccio la spesa: soprattutto frutta, e scendo verso il mare passando da Caldarello. Anche qui conosco i posti e so in quale campeggio andare. Mi prendo mezza giornata di riposo: sono in anticipo sulla tabella di marcia. E poi questo posto è magico e gonfio di ricordi. Ceno, mega birra, a guardare il tramonto dalla spiaggia ed a nanna.

29/06/08 Pianottoli Caldarello – Plage de Padulone (Alèria) Km. 123 Sveglia alle 6.40 ed alle 7.40 sono in sella. Fa già caldo e devo stare attento a non bruciarmi. Senza problemi salgo il col du Foce de Lera (fa ridere con i suoi 90 m. S.L.M.) e giù a Bonifacio. Le gambe girano bene tant’è che salgo in bici fin su in cima alla città per una veloce visita.

Alle 9.40 comincio la risalita verso Bastia seguendo la N 198. Fa caldo e la strada è trafficata (è domenica mattina, almeno niente camion) e noiosa senza nulla da vedere. Finisco l’acqua tra Portovecchio (dove non mi fermo, non so bene perché ma non mi piace) e Trinité. La strada non è sul mare, fa molto caldo e mi annoio. In più sono a secco. Trovo finalmente acqua a S.Te Lucie de Portovecchio dove faccio spesa alla Spar (meno male che è aperto, a Portovecchio era tutto chiuso) e pedalo fino a Fautea dove rivedo finalmente il mare. Il posto va bene per un bagno ed il pranzo. Noto anche un bel campeggio. Il telefono non prende. Sosto solo un’ora e mezza: il posticino scelto per la sosta si è rivelato infestato dalle formiche. Caldo atroce ma pedalo cercando un posto dove riposare. Noto molte belle spiaggette ma dovrei lasciare la bici e non mi va. Il sole mi sta scottando le caviglie e mi fermo poco dopo Solenzara un’ora per un pisolo. Riparto non senza aver indossato le calze (col caldo che fa…). Noia e paesaggio monotono fino ad Alèria. Opto per un campeggio sul mare poco distante che raggiungo alle 19.15. Monto la tenda e faccio la conoscenza di una bella ragazza che come me sta scorrazzando per la Corsica in bici ma in senso contrario al mio. E’ sola anche lei, è appena arrivata. Passeremo poi la sera a chiacchierare. Vado a letto poco dopo la mezzanotte: domattina posso dormire. Devo percorrere “solo” 83 Km. Per raggiungere Bastia. 30/06/08 Plage de Padulone (Alèria) – Bastia Km. 83 Mi sveglio alle 7, saluto Maria Grazia che sta partendo e con calma mi preparo. Sono in sella alle 9. La strada, come ieri, è noiosissima. Anche oggi fa molto caldo. Trovo acqua qua e là ed alle 12.30 lascio la trafficatissima N 198 per la litoranea a sud di Bastia (D 107) che costeggia l’Etang de Biguglia. Ho finito l’acqua e devo bussare ad una casetta dove una gentile, ma prudente, M.Me Fanfani mi riempie la borraccia. Mi fermo all’ombra per il pranzo e quindi riparto. Sosta in un quanto mai opportuno negozio di frutta e raggiungo Bastia verso le 16. Faccio il biglietto e bighellono fino al momento dell’imbarco.

01/07/08 Porto Vado – Savigliano Km. 101 Sbarco a Savona alle 7 e sono preoccupato. Mi aspetta una dura giornata, con 2 bei colli da superare, sono stanco per la fatica accumulata e fa già molto caldo. Invece l’allenamento alla salita comincia a farsi sentire e vado bene sul colle di Cadibona e sul Montezemolo arrivo presto, alle 11,30 sono in cima. Decido di proseguire per la Langa (l’alternativa sarebbe il monregalese, all’incirca fanno gli stessi Km.), la strada è migliore, anche se sembra incombere un temporale. Come mi è già capitato più volte in questi giorni mi illudo che le salite siano finite ed invece è tutto un susseguirsi di strappi e di discese ma la Langa è bellissima e poi ci sono le ciliegie da rubacchiare per strada… Finalmente Murazzano ed il discesone fino a Dogliani. Pranzo e riparto subito, ho voglia di arrivare. Il traffico è intensissimo e sulla salita tra Cherasco e Roreto c’è da aver paura: i TIR l’affrontano di slancio, la sede stradale è stretta ma in qualche modo sopravvivo. E’ buffo che il pericolo maggiore lo abbia dovuto affrontare qui, a meno di 20 Km. Da casa. Mi viene in mente la maggiore civiltà degli autisti in Corsica disposti a rallentare ed aspettare pazientemente per poterti superare senza pericoli.

Ripercorro gli ultimi Km. Ripensando allo spirito con cui li affrontavo, in senso inverso, non più di 8 giorni fa. Assaporo la soddisfazione per avercela fatta ed al contempo la nostalgia per aver già finito questa magnifica esperienza.

Conclusioni Mi è mancato l’allenamento alla salita e sono stato spesso in difficoltà per questo. Ho portato troppa roba da vestire: due paia di pantaloncini da ciclista; un costume; un paio di pantaloni corti; una felpa e un Ke-Way. Il resto è solo zavorra.

Forse una delle motivazioni che mi ha spinto ad affrontare questo viaggio è stato il voler dimostrare, specialmente a me stesso, di avere il coraggio e l’incoscienza per farlo, di affrontare la sofferenza della fatica, della solitudine.

Torno con una valigia di ricordi e di emozioni. (chi era più fortunato: il cagnolino così amato da essere portato in viaggio sul cestino dalla padrona o la padrona stessa capace di amare così tanto da farlo?).

Cercavo la solitudine…Che sorpresa e che amarezza quando ho compreso che la Solitudine aveva inseguito tenacemente me! Costringendomi ad una scelta, non importa quale, che sarebbe stata comunque sbagliata e mettendosi al mio fianco, compagna di un lungo viaggio.

La Corsica in bici? Io l’ho fatta! …E magari l’anno prossimo ci torno.

Se qualcuno vuole contattarmi: ferrerodario@yahoo.It Savigliano, luglio 2008. Dario



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