Provenza/Costa Basca, Cantabria/Lourdes

Il 3 agosto siamo partiti, mio marito, la bimba di 11 anni ed io, per l'ennesimo viaggio itinerante in giro per l'Europa. Quest'anno abbiamo scelto di spingerci fino in Cantabria, incuriositi dal fatto che sempre più spesso la regione viene pubblicizzata e consigliata. Partiti alle 6.30, nonostante fosse una domenica da bollino rosso, non...
Scritto da: Carlabecky
provenza/costa basca, cantabria/lourdes
Partenza il: 03/08/2008
Ritorno il: 15/08/2008
Viaggiatori: fino a 6
Il 3 agosto siamo partiti, mio marito, la bimba di 11 anni ed io, per l’ennesimo viaggio itinerante in giro per l’Europa. Quest’anno abbiamo scelto di spingerci fino in Cantabria, incuriositi dal fatto che sempre più spesso la regione viene pubblicizzata e consigliata. Partiti alle 6.30, nonostante fosse una domenica da bollino rosso, non abbiamo avuto problemi, e alle 16 eravamo già in Provenza, esattamente nel piccolo paesino di Eyragues, scelto per caso in quanto l’hotel ci pareva assai gradevole. L’hotel si chiama Les Mazets de Marie de Jules, e si tratta in effetti di alcune stanze, definite Mazets, che se vogliamo sono una via di mezzo tra il bungalow e la stanza. Molto belle, arredate con gusto, tutte danno sul giardino, grande prato verde e piscina. La colazione è davvero ricca, servita dal cortesissimo Monsieur Copiatti, e da sua moglie. Entrambi molto simpatici e disponibili.Il prezzo della tripla è 151 euro, compresa la colazione che ammonta a 9 euro a testa. La mattina ci si risveglia al forte canto delle cicale che in Provenza caratterizzano tutta la giornata. Neppure in Grecia le avevo sentite cantare così forte. Il souvenir doc è proprio la cicala, presentata in tutte le forme, e pare sia pure un portafortuna. La stagione non è la più propizia per visitare la Provenza, poiché la lavanda ormai è secca e spesso già raccolta, ma di certo è una terra che si apprezza prima con l’olfatto e l’udito che con la vista. I profumi sono inebrianti: sentore di lavanda, di timo, di rosmarino e chissà che altro, e le cicale che riempiono le orecchie. C’è molto da vedere, purtroppo noi avevamo tre giorni e ci siamo dedicati innanzitutto ad Avignone, una vera sorpresa. Una città molto bella, dalle mura imponenti, a misura d’uomo e davvero ricchissima di cultura. S’era appena concluso il festival del teatro ma non mancavano eventi di ogni tipo. Il Palazzo dei papi, il più grande palazzo gotico d’Europa, com’è definito, è davvero molto interessante e l’audioguida soddisfacente. ( A volte non lo sono ). L’unico handicap è stata la temperatura, sui 37°, un poco insolita per la zona. Il giorno dopo abbiamo visitato il ridente paesino di Gordes, noto per il castello, dove si teneva uno splendido mercatino, con dei meravigliosi banchi di spezie e prodotti tipici. Nel pomeriggio ci siamo portati a Roussillon, un altro bel paesino noto per le sue case costruite in pietra rossa, come le montagne che lo attorniano.

In serata abbaimo cenato in un paesino vicino a Eyragues dove si era tenuta una manifestazione con tori e cavalli. Ebbene, dovesse capitarvi, evitate di mangiare all’aperto perché le mosche attirate dagli animali erano peggio delle zanzare in una palude! La mattina del 4° giorno siamo partiti alla volta di Irun ( non avendo trovato hotel a S.Sebastian ) dove abbiamo alloggiato all’hotel IBIS. Nota di servizio: se avete un navigatore sappiate che nella zona non funzionerà oppure lo farà a sprazzi, ciò che non era mai capitato. Per questo motivo ci abbiamo messo circa un’ora per trovare l’hotel dal momento che il gps ci portava del tutto fuori strada. Il costo della tripla è di 69 euro, e la colazione 6,5 euro, più che abbondante. La stanza era semplice e un pò stretta per tre persone, ma per due più che dignitosa. Purtroppo le notti sono state molto disturbate dai numerosissimi bambini vocianti e piangenti e dai loro genitori non proprio educati.

La mattina del 7 / 8 agosto siamo partiti con 19° sotto la pioggia alla volta di San Sebastian, nota per essere una delle 10 spiagge più pulite d’Europa. Parcheggiata l’auto in uno dei parking a pagamento ( 19 euro per circa 11 ore ) abbiamo percorso il lungomare, circa mezz’ora, fino all’acquario. Non enorme, ma interessante, diverso dal solito per la galleria che si percorre e permette di sentirsi sott’acqua, poiché è in vetro e si è circondati da pesci, squali e tartarughe! Dopo l’acquario passeggiata per il centro, molti negozi, ristoranti e locali dove vendono le famose tapas. Immaginate metri e metri di tavolini di bar pieni di tartine e antipastini e panini di tutti i tipi. Un piattino di tapas che non ci ha prorio sfamati,e una sangria: 30 euro! Giusto per rispondere a coloro che mi avevano detto che in Spagna costa tutto poco! Siamo arrivati fuori tempo massimo credo. Il pomeriggio giro sulla spiaggia deserta poichè era molto nuvoloso, caffè sotto i portici ( due caffé e un thè freddo 10 euro …) e visita al museo del mare. Abbiamo mancato di salire al monte Igeldo con la funicolare pocihé il tempo davvero non invogliava, così come abbiamo evitato la salita al monte Urgull dove si trova la statua del Sagrado Corazon per lo stesso motivo ( vento freddo, pioggia sferzante ).

La sera cena in un ristorantino che sembrava il meno turistico, con cameriera molto scortese. Questo mi porta ad aprire una parentesi sui camerieri spagnoli che, forse perchè la zona è tipicamente frequentata dagli spagnoli stessi, davvero non sembravano disposti a sforzarsi verso lo straniero. ( In nessuna delle 4 lingue da noi proposte ). Il mattino seguente partenza alle 8.30 per Santillana del Mar, a metà del Cammino di Santiago. Nel suo romanzo La nausea Sartre la definisce la più bella città spagnola. A dispetto del nome si trova a circa 3 km dal mare e pare d’essere in montagna. Verde, mucche, odore di erba e di fiori. Clima delizioso, fresco, secco. Il complesso di edifici che vanno dal XV al XVIII secolo, si sviluppano intorno alla collegiata di S.Juliana, che contiene le spoglie della santa e deriva da un monastero del IX secolo. Abbiamo prenotato circa due mesi prima alla POSADA ARACELI, una tripla 60 euro più 3 euro a testa di colazione ( questa piuttosto spartana ). Stanza nel sottotetto, ( pericolosa per chi superi il metro e 60) pulita e profumata.

La cittadina è ricca di interessanti siti da visitare, oltre ai numerosissimi negozietti di souvenir, ma il luogo più importante è rappresentato senz’altro dalle Cuevas di Altamira, dichiarate Patrimonio dell’Umanità. Purtroppo non è più possibile visitare le vere grotte, con le preziose pitture alcune delle quali risalgono a più di 16.000 anni a.C. Ma il museo delle cuevas offre la ricostruzione fedele delle grotte stesse, e anche se manca quel pizzico di emozione che sarebbe scaturito dalla visita della grotta vera, bisogna dire che la ricostruzione è davvero accurata e il museo ben organizzato e molto interessante. Accanto al villaggio di Santillana vi sono delle spiagge davvero belle, con dei panorami mozzafiato. Una fra tutte la spiaggia di Suances, dove si trovano, al porto, anche degli ottimi ristorantini dove finalmente abbiamo mangiato ottima paella a prezzi giusti.

A pochi km anche il paesino di Comillas, con bella spiaggia ( pochi parcheggi e molta gente se arrivate dopo le 11 ) dove si trova il Capriccio di Gaudì ( ora un ristorante ) costruito tra il 1883 e il 1885 con una torre minareto e ceramiche gialle e verdi rappresentanti girasoli. Ancora nella zona si trova la famosa spiaggia di Santander, il capoluogo della Cantabria. La cittadina è piuttosto grande, con musei e chiese, ma la zona più gradevole d’estate non può essere che la bella spiaggia El Sardinero lunga 2 km., e la passeggiata verso il Parque de la Magdalena dove si trova un piccolo zoo di mare con trichechi e foche e pinguini e una riproduzione delle tre caravelle di Colombo. Ancora in zona vi è il Parco nazionale dei Picos d’Europa, con il ridente paesino di Potes, anch’esso medievale, ricco di negozi e ristorantini. Proseguendo inerpicandosi per la strada di montagna si giunge a Fuente De dove si può prendere la funivia per la cima. Ovviamente c’è una gran coda essendo che la cabina non porta che 30 persone alla volta. Non abbiamo trovato prezzi particolarmente favorevoli durante il soggiorno in Spagna, fatta eccezione per quelli dell’hotel. Per quanto riguarda il cibo faccio un esempio per tutti , un panino piuttosto duretto a Santillana 4 euro, mentre lo stesso prezzo proponevano ieri in Piazza S.Marco a Venezia per un ottimo panino invitante! Passati i 5 giorni a Santillana, tra splendidi panorami e tempo più che discreto, partenza il 13 agosto per Lourdes, dove decidiamo di fermarci in occasione del giubileo per il 150ario.

La stanza era prenotata presso una specie di agriturismo, sarebbe meglio chiamarlo Chambre d’ Hotes, come le definiscono. Una bellissima casa in mezzo al verde, una strada che corre lungo il bois de Benejacq, ma anche in questo caso il navigatore fa cilecca e non trova le coordinate. Chiediamo a destra e a manca e neppure il navigatore di un gentile signore rileva il luogo. Dopo due ore lo troviamo seguendo l’istinto poiché i locali parevano non aver mai sentito la frazione. La casa è molto bella,( sito internet digitando beth soureilh da google ) le stanze molto grandi, e la colazione eccezionale. Servita in una stanza molto ampia, tavolo lunghissimo dove possono sedere più di 10 persone, vista su un panorama bellissimo. Bevande a volontà, pane fatto in casa, marmellate e yoghurt fatti in casa dalla signora, croissants caldi. Unico neo, i bagni non proprio puliti. Ma pare che questa fosse una caratteristica della zona. Abbiamo trascorso due giorni a Lourdes e abbiamo trovato la visita molto coinvolgente, sia come credenti che come testimoni di un fenomeno davvero impressionante. La gente è davvero tanta e tutto l’apparato che gira attorno a Lourdes è imponente. Comunque il paese è bellino, negozietti di souvenirs, molti ristorantini. Da visitare la casa della santa, l’ex prigione in cui andò ad abitare quando il mulino del padre chiuse, le chiese, tre, unite, di cui una sotterranea che può ricevere 30.000 fedeli. Vi sarebbe anche un bel castello, che i più trascurano presi dal pellegrinaggio.

Il tempo era pessimo, freddo, ( 14° ) e pioggia. Il viaggio di ritorno è stato lungo è difficile, vento forte in tutta la costa francese e in Liguria. Temporali in tutto il Veneto. Risultato, 16 ore di viaggio ma ne è valsa la pena.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche