Paris: ogni volta piu’ meravigliosa

Una volta tanto, Parigi con la bella stagione e non in inverno! L’idea era, dopo diversi (per me svariati) viaggi nella Ville Lumière, quella di approfittare della primavera inoltrata per andare alla scoperta della Parigi “verde” e dei pochi musei ancora da visitare, in modo molto rilassato. Le tappe più classiche della Parigi turistica...
Scritto da: Emily77
paris: ogni volta piu’ meravigliosa
Partenza il: 07/06/2008
Ritorno il: 14/06/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
Una volta tanto, Parigi con la bella stagione e non in inverno! L’idea era, dopo diversi (per me svariati) viaggi nella Ville Lumière, quella di approfittare della primavera inoltrata per andare alla scoperta della Parigi “verde” e dei pochi musei ancora da visitare, in modo molto rilassato. Le tappe più classiche della Parigi turistica sono state dunque un po’ trascurate a favore di itinerari non molto adatti a week end mordi e fuggi o a chi va a Parigi per la prima volta.

Per trovare informazioni, spunti e suggerimenti ho usato il bellissimo, completissimo e aggiornatissimo sito www.Paris.Fr , sito ufficiale del comune su tutto quanto c’è da vedere e da fare in città e nei dintorni.

Partenza da Orio al Serio con Ryanair il 7 giugno 2008 (A/R, prenotato con largo anticipo, circa 78 euro a testa), rientro fissato per il 14 giugno: dunque un’intera settimana in cui tuffarsi dentro una città semplicemente meravigliosa. Come sistemazione, dopo aver letto un suggerimento su Turisti per Caso, io e la mia dolce metà abbiamo scelto un appartamentino di 25 mq su www.Homelidays.Com : piccino ma pulito, perfettamente attrezzato, comodissimo (metro Tolbiac a 3 passi, supermercato a 2 passi, snodo metro Place D’Italie con relativo centro commerciale a 4 passi), silenziosissimo, con un piccolo cortile con alberi pieni di cinguettanti uccellini. Spesa per 7 notti € 340,00, proprietario gentilissimo e cordiale sia in fase di “trattativa” e prenotazione che quando eravamo sul posto. 1 giorno: sabato 7 giugno 2008 – viaggio e rugby! Il volo è alle 6,30 quindi la levataccia è notevole, però grazie al check in fatto online possiamo arrivare all’aeroporto con poco anticipo e quindi guadagniamo qualche quarto d’ora di sonno supplementare, controlli al volo, imbarco prioritario e poco dopo essere arrivati in aeroporto siamo già seduti in aereo! Il volo è al completo e parte con un po’ di ritardo, ma va via liscissimo, tanto che atterriamo a Bouvais con 10 minuti di anticipo: alle 7.55 siamo già là! Niente bagagli da ritirare, quindi subito fuori a cercare un bus-navetta (biglietti presi online, A/R € 26 a testa). Avevamo fatto un pensierino su una colazione supplementare all’aeroporto ma i prezzi ci hanno fatto desistere: va bene approfittarsene, ma un po’ di ritegno!!! Sabato mattina niente traffico verso la città e così dopo poco più di un’ora di tranquillissimo viaggio in bus arriviamo a Porte Maillot, subito giù in metro, acquisto della Paris Visite per 5 giorni (€ 27,50 per girare senza limiti sui mezzi nelle zone 1-3, che sono quelle che servono: le altre sono molto periferiche): noi di giorni ne facciamo 8 e faremo poi una Paris Visite della durata dei giorni mancanti.

In quanto appassionati di rugby, io e il mio maritino ci eravamo comprati online (alla fine di gennaio!!!) i biglietti per la partita del massimo campionato francese Stade Français – Biarritz , fissata per il 7 giugno allo Stade de France. Stadio strepitoso, contorno alla partita degno di Las Vegas (ah, il rugby del 21esimo secolo…!), atmosfera “da partita di rugby”: per la cronaca ha vinto lo Stade, la squadra di Parigi, in un tripudio di bandiere rosa e fuochi d’artificio. Stadio raggiunto magnificamente grazie a metro ed RER, senza pagare un centesimo di più rispetto alla nostra Paris Visite (nonostante lo stadio non fosse certo in centro città!): certo che se i mezzi pubblici funzionano, la gente li usa eccome! Stanchi morti ma felicissimi, torniamo verso “casa”, facciamo la spesa nel discount vicinissimo (shampoo, dentifricio, etc. Che non abbiamo potuto portare nel bagaglio a mano, qualcosina per le future colazioni), take away cinese e stecchiti a letto.

2 giorno: domenica 8 giugno 2008 – Tuileries, Orangérie, Faubourg Saint-Honoré, Luxemburg, Ile Saint-Louis Svegliati presto dopo essere crollati ad un’ora degna delle galline la sera prima, facciamo una bella colazione e poi partiamo alla volta dei giardini delle Tuileries: non mi abituerò mai alla sensazione che si prova uscendo dalla metro sul lungo Senna, quando ci si trova davanti il fiume e poi i palazzi e i monumenti, tutto avvolto da quella luce che c’è solo a Parigi! Entriamo dunque da un ingresso laterale del Louvre, notiamo che nonostante siano sì e no le 9 c’è già una bella coda per entrare al museo, ma noi gli giriamo le spalle e ci incamminiamo lungo i bellissimi giardini, che arrivano fino a Place de la Concorde: foto, foto foto, poi una volta arrivati in fondo andiamo al Musée de L’Orangérie a vedere le celeberrime Ninfee di Monet, che occupano ben due stanze ovali, e il resto della bella collezione del museo. Da Place de la Concorde ci avviamo verso la chiesa della Madeleine e dalla sua piazza ci dirigiamo verso l’Eliseo, percorrendo il celeberrimo Faubourg Saint-Honoré: purtroppo essendo domenica i negozi sono chiusi, ma i marchi sulle insegne e le vetrine fanno ben capire che si tratta di una via Montenapoleone all’ennesima potenza! Arriviamo davanti al palazzo presidenziale giusto in tempo per il cambio della guardia (poveracci: rigidi ed immobili come pali con la gente di fronte che fa commenti, risatine e foto!).

Vista l’ora prematura in cui eravamo usciti, decidiamo che abbiamo tutto il tempo di pranzare a casa e di risparmiare così qualcosina: metro, rosticceria/macelleria, casa, un bel petto di pollo con le verdure, un po’ di relax e siamo pronti a ripartire alla volta del Jardin du Luxembourg, il bel parco pubblico che circonda il palazzo che è sede del Senato francese. L’atmosfera “da domenica pomeriggio” è fantastica: il parco è curatissimo e pieno di gente che corre (come tutti i parchi di Parigi, di qualunque dimensione essi siano), ma anche di gente beatamente intenta a non fare nulla e a godersi semplicemente il relax di questo posto e la musica di sottofondo (c’è uno spazio dove viene suonata dal vivo una piacevole musica). Qui sacrifico la mia merenda per sentirmi san Francesco e dare da mangiare agli uccellini che vengono a prendersela direttamente dalle mie mani e penso che inizio a capire perché qui i centri commerciali alla domenica sono chiusi (l’avevamo scoperto la mattina stessa): con questi parchi e questa città, perché andarsi a chiudere là dentro??? Usciti dal parco ci avviamo a piedi lungo il Boulevard Saint-Michel e, cammina cammina (quanti kilometri in una settimana!!!), arriviamo alla Senna e alla zona di Parigi che adoro di più in assoluto: Notre Dame e l’Ile Saint-Louis! Interno della cattedrale già visto più volte e quindi per stavolta trascurato a favore della meravigliosa (l’ho già detto: la adoro!) isoletta che ci sta dietro: un piccolo paradiso pieno d’atmosfera, nel bel mezzo della Senna. Se mai vincerò un cospicuo Enalotto, una delle spesone sarà di certo un appartamentino qui (siamo sui 15.000 euro al mq stando alle vetrine delle tante agenzie immobiliari)! Da non perdere anche se un po’ caro il gelato di Berthillon, amato già da Madame de Pompadour.

Dopo aver comprato un po’ di stratosferici souvenir e distrutti dopo non so quanti kilometri percorsi a piedi durante la giornata, andiamo a salutare la mia zietta parigina, che vive non lontana da dove abbiamo preso noi l’appartamento, e stiamo a cena da lei. Poi casa, nanna e al mattino si riparte! 3 giorno: lunedì 9 giugno 2008 – Montmartre, Champs Elisées, Bois de Boulogne, Ile Saint-Louis e dintorni (stavolta by night) Colazione e via verso Montmartre (che è esattamente dalla parte opposta della città rispetto a dove stiamo noi) e anche qui il momento dell’uscita dalla metro è sempre da tuffo al cuore! Scendiamo dalla metro ad Abesses e così salendo arriviamo alle spalle del Sacre Coeur piuttosto che dal davanti, percorrendo vie un po’ meno dense di turisti ma assolutamente meravigliose. Foto di rito alla magnifica basilica bianca e al panorama, discesa attraverso il parco antistante, altri souvenir (non posso resistere a questo clamoroso kitch!) e partiamo alla volta degli Champs Elisées (scendendo dalla metro a CDG Etoile): si passeggia e si sbava sulle vetrine (le borse in vetrina nel tempio di Vuitton sono davvero uno spettacolo), ma per mangiare senza farsi spennare in modo indecoroso è meglio cercare nelle traverse e così torniamo (ogni volta che andiamo a Parigi finisce che ci andiamo) da Hippopotamus per un bel menu “Steak & Go” da € 14,60 (carne di manzo tenerissima alla piastra con cottura secondo richiesta, contorno caldo a scelta, bevanda a scelta, insalata e salse incluse). Rimessi in sesto dal pranzo, torniamo verso l’arco e prendiamo l’Avenue Foch verso il Bois de Boulogne: la via è costeggiata da giardini (ma che strano!) curatissimi e pieni di gente che passa la sua pausa pranzo facendo un picnic e/o rilassandosi sull’erba. I parigini tutto il loro verde se lo godono proprio e fanno indubbiamente benissimo! Tra una sosta sulle panchine e l’altra (il tempo si è aggiustato e il sole di giugno nel primo pomeriggio si fa più che mai sentire) arriviamo al Bois de Boulogne ma viste le sue dimensioni e il fatto che siamo già “cotti” decidiamo di rimandare il giro nell’immenso parco, prendiamo la metro Dauphine e ce ne torniamo a casa per fare un po’ di spesa, doccia, relax e cena a base di pasta in vista della prevista uscita serale all’Ile Saint-Louis: il tramonto sulla Senna, con davanti agli occhi anche Notre Dame e l’Hotel de Ville, toglie davvero il fiato. Dall’Hotel de Ville ci si trova in un attimo al Centre Pompidou, a Les Halles (che contrasto con l’enorme chiesa di St Eustache che ci sta dietro!) e si inizia a respirare l’atmosfera del Marais: tanti localini bellissimi, tanta gente in giro, tanta allegria. Torniamo verso la nostra adorata isoletta Saint-Louis e ci mangiamo un’ottima crèpe seduti sull’argine della Senna : quanta gente anche qui! Gambe e piedi iniziano a reclamare riposo e così prendiamo la metro e torniamo a casa, crollando come sempre addormentati in pochi secondi.

4 giorno: martedì 10 giugno 2008 – Tour Eiffel, Champ de Mars, Musée Rodin, Invalides, Montmartre (stavolta by night) Anche se ci siamo già saliti altre volte e l’abbiamo vista e rivista, la Tour Eiffel rimane sempre il simbolo di Parigi e ne siamo irresistibilmente attratti, dunque dopo colazione partiamo per raggiungerla ma con l’idea di non fare coda per ore per salire: detto e fatto, visto che le code facevano davvero paura, ci avviamo lungo i giardini dello Champ de Mars (inutile dire quanto siano ben curati e frequentati), ci giriamo per qualche foto alla Tour, e proseguiamo con destinazione il Musée Rodin, che non abbiamo ancora visto.

Lungo il percorso passiamo davanti alla Chiesa degli Invalides, che colpisce con la sua cupola dorata stagliata sul cielo azzurrissimo di questa mattinata e ci ripromettiamo di visitare il complesso dopo il museo. Mi avevano detto in molti che il Musée Rodin è bello, ma non credevo lo fosse così tanto: il giardino (ancora!) che circonda la casa-museo è magnifico e molte sculture sono disseminate proprio tra piante e roseti, tra cui anche il celeberrimo Pensatore e la monumentale Porta degli Inferi. Nel giardino c’è un bel bar all’aperto in cui mangiare cose molto gustose a prezzi decenti e così ci buttiamo su due ricchissime insalatone prima di proseguire la nostra visita all’interno della villa. Una volta terminata la visita, ci dirigiamo verso l’ingresso del complesso degli Invalides, vale a dire di fronte alla Spianata, guardando verso la quale si vedono il Petit e il Grand Palais e il Palais de la Découverte che si stagliano al di là della Senna con le loro particolari strutture. Il complesso è gigantesco, noi tralasciamo il Musée de l’Armée che vi è ospitato e ci limitiamo al cortile esterno, nel quale capitiamo proprio quando sta per iniziare una cerimonia militare molto “protocollata”, una sorta di passaggio della bandiera con tanto di banda militare e generali e cariche statali impegnati a passare in rassegna militari in alta uniforme. Siamo stanchi e il caldo si fa sentire, quindi torniamo verso casa, facciamo provviste per la cena, doccia e relax.

Dopo cena partiamo alla volta di Montmartre, per vedere il tramonto dalla collina del Sacre-Coeur e per passeggiare nella vivace atmosfera serale di questo storico quartiere. C’è tanta gente e lo spettacolo del buio che scende su Parigi e delle sue mille luci che si accendono, Tour Eiffel compresa, vale assolutamente il lungo viaggio in metro. E’ bellissimo passeggiare per le viuzze piene di localini, luci e gente proveniente da ogni angolo del mondo e poi che panorama da quassù! 5 giorno: mercoledì 11 giugno 2008 – Versailles Ivan (il mio maritino) non è mai stato a Versailles e quindi urge rimediare a questa mancanza: il cielo è azzurrissimo ed è giunta l’ora di utilizzare il Forfait acquistato a inizio settimana. Consiglio vivamente di acquistare in una qualsiasi stazione RER o SNCF il Forfait, che comprende il viaggio A/R e un biglietto completo per la visita (che dà accesso a tutte le parti visitabili della reggia) a circa 21,00 euro e così si evita una kilometrica coda in biglietteria una volta arrivati al castello. Le stanze della reggia sono magnifiche e per chi come noi è cresciuto con Lady Oscar questa visita ha davvero un sapore particolare! Ma se la reggia è magnifica, i giardini sono indescrivibili: a perdita d’occhio verde e specchi d’acqua, boschetti e fontane, viali e statue. Vivamente consigliati il romanticissimo giro in barca a remi sul lago principale e il noleggio delle biciclette per raggiungere rapidamente e con meno fatica la zona di Maria Antonietta, dove la regina si era ritirata dopo la nascita dei figli per sfuggire all’etichetta e alla noia di corte: un mondo a parte, più semplice e raccolto, ma comunque bellissimo e circondato da stupendi giardini. Distrutti da un numero imprecisato ed imprecisabile di kilometri percorsi, ce ne torniamo a casa, doccia e ci trasciniamo a cena dalla zia che gentilmente ci ha invitati di nuovo, poi a nanna ma solo dopo aver sentito previsioni meteo poco incoraggianti per l’indomani.

6 giorno: giovedì 12 giugno 2008 – Musée Picasso, Marais, Quartiere Latino, Luxembourg Le previsioni meteo in Francia non perdono un colpo e la mattinata è davvero grigia: decidiamo quindi di dedicarci all’ultimo museo che abbiamo in programma di visitare, cioè quello dedicato a Picasso, che si trova nel cuore del Marais, altro famoso, vivace e bellissimo quartiere parigino. Per andarci, compriamo una nuova Paris Visite per i 3 giorni di soggiorno che ci rimangono (€ 19,00). Il museo è bello e ricco di opere sia pittoriche che scultoree e anche di fotografie scattate a Picasso da grandi maestri della fotografia come Man Ray e Cartier-Bresson. Quando usciamo dal museo si mette a piovere ed in un attimo viene giù che è una bellezza: porca miseria che peccato. Cartina fradicia alla mano andiamo alla ricerca di una fermata della metro per tornare verso casa e sperare in un pomeriggio dal tempo più clemente. Pranziamo in Place d’Italie ad un altro Hippopotamus, spesa e via a casa mentre il cielo si apre un po’.

Incoraggiati dal sole che fa capolino ripartiamo verso il quartiere latino e ci perdiamo tra le sue bellissime vie piene di locali, negozi e colori, in particolare la celeberrima Rue Mouffetard. Dopo una deliziosa crèpe ci avviamo verso il Jardin du Luxembourg per andare a “svaccarci” un po’ e ripetere la divertentissima esperienza di giocare a San Francesco con gli uccellini che vengono a mangiarsi il pane dalle mani: passiamo così anche accanto al Panthéon, ma non ci soffermiamo perché l’avevamo già visitato e ampiamente fotografato in una precedente visita a Parigi. Nonostante il tempo così così ci siamo fatti anche oggi la nostra buona dose di kilometri e la stanchezza si fa sentire, così torniamo a casa per cenare ed assaggiare un “fetidissimo” brie che ci siamo comprati e una spettacolare mousse al cioccolato (i banchi frigo dei supermercati parigini fanno davvero paura per quanto riguarda formaggi, yogurt e dessert!). Il tempo rimane incerto ed unito alla stanchezza ci fa decidere di rimanere a casa per la serata.

7 giorno: venerdì 13 giugno 2008 – Marais, Tour Montparnasse, Luxembourg, Rue Mouffetard (by night) Il tempo è migliorato e dopo una dormita colossale e un’altrettanto colossale colazione partiamo alla volta del Marais, da cui ieri mattina eravamo fuggiti sotto la pioggia battente. Una delle tante brillanti idee che ho trovato su paris.Fr è un itinerario pedonale (anzi due per la precisione) alla scoperta del Marais “verde” , dunque abbiamo passeggiato per tutta la mattina su e giù per il quartiere seguendo le indicazioni e la relativa mappa che mi ero stampata e scoprendo così angoletti nascosti davvero incantevoli e tante curiosità.

Dopo questa bella passeggiatona andiamo a pranzare a casa, ci riposiamo un po’ e ripartiamo alla volta della Tour Montparnasse per salire sul tetto (59° piano!) ad ammirare e fotografare tutta Parigi a 360 gradi, anche se nessuna foto potrà mai rendere l’idea di quello che si prova guardando tutta la città da lassù: che meraviglia! E quanto verde! L’ascensore va a velocità davvero stratosferica (il più veloce d’Europa: si arriva su in soli 38 secondi e sembra di stare fermi) e al 56° piano (l’ascensore arriva lì: i restanti 3 per arrivare sul tetto si fanno a piedi) ci sono un cafè con 360 gradi di vetrate, un negozietto di souvenir e dei pannelli fotografici molto interessanti sulla storia di Parigi e del grattacielo su cui ci si trova.

Il pomeriggio si conclude con l’ormai consueta tappa relax al Luxembourg, da noi unanimemente eletto parco più rilassante della città! Per la cena abbiamo deciso di andare a mangiare greco in Rue Mouffetard e dopo un’eccellente ed abbondante cena (e anche economica: menù fisso a € 17,00), passeggiata lungo la via e poi nanna con tanta malinconia: domani mattina tocca fare le valigie e lasciare il nostro appartamentino.

8 giorno: sabato 14 giugno 2008 – lungo Senna, Notre Dame, Marais, Hotel de Ville e viaggio di ritorno Tristissimi, dopo colazione lasciamo lo studio che è stato la nostra casa per una settimana, passiamo dalla zia per parcheggiare le valigie e partiamo per il nostro ultimo giretto parigino: destinazione la fermata metro Jussieu, per percorrere poi il lungo Senna fino a Notre Dame. E’ una passeggiata davvero bella e non c’è posizione migliore per vedere e fotografare la cattedrale: sugli argini della Senna c’è tanto verde (ma guarda un po’!), panchine e sono interamente percorribili a piedi, in bici o sui pattini e i monumenti visti dal basso sono ancora più belli e facili da inquadrare con l’obiettivo.

Passeggiamo fino all’Hotel de Ville, davanti al quale è spuntato un giardino nuovo di zecca (che rimarrà lì fino a metà agosto) e proseguiamo verso il Marais e le sue vie, che al sabato mattina sono più che mai piene di vita e colori, fino ad un ristorantino greco dove ci fermiamo per il pranzo.

Torniamo poi verso la Cattedrale e passando davanti al municipio un manifesto attira la nostra attenzione: “La Charles De Gaulle fa scalo a Parigi”… Essendo la CDG una portaerei, la cosa ci incuriosisce parecchio e visto che l’ingresso è anche gratuito, entriamo: è in pratica un’esposizione con cui avvicinare i francesi all’enorme portaerei del loro esercito, con modelli, filmati, simulatori e marinai a disposizione per soddisfare tutte le curiosità.

Ultimi souvenir, ultima crèpe, relax sul lungo Senna, tanta malinconia e poi via a riprendere le valigie, fare provviste (per non farci spennare in aeroporto) e poi bus per l’aeroporto di Beauvais. Volo pienissimo e atterraggio a Orio al Serio con ben 20 minuti di anticipo sull’orario previsto! Che dire? Parigi è meravigliosa e sempre emozionante e sorprendente: ci si può tornare mille volte ed ogni volta si possono vedere e vivere cose nuove: musei, monumenti, parchi, mostre, esposizioni e iniziative di ogni genere, in una città più viva e cosmopolita che mai. Consiglio vivamente come sistemazione l’appartamento per l’economicità e la totale libertà che lascia: l’offerta di piccoli studio dai 9 mq in su è vastissima e ce n’è per tutte le tasche e tutte le esigenze. Anche per chi non è un grande viaggiatore, girare Parigi è semplicissimo: bastano una cartina della metro e una guida della città e la Ville Lumière vi si schiuderà davanti con tutti i suoi monumenti, la sua arte, i suoi angoli, i suoi colori e la sua atmosfera e se ci tornerete più volte, sarà poi sempre più difficile lasciarla.

Se qualcuno ha bisogno di altre info o suggerimenti, siamo a disposizione! Emy e Ivan



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