Bretagna

28/04/07 sabato : MILANO-BOURGES Km. 800 via Frejus Sabato mattina alle 7,50 partiamo da via Zante pronti per la nostra avventura in Bretagna. Imbocchiamo l’autostrada per Torino-Bardonecchia ed entriamo in Francia via Frejus(costo sola andata 31,90 euro-andata/ritorno in 7 gg. 39,70). Dopo un tunnel in località Aiguebelle route A43 ,...
Scritto da: chayla
bretagna
Partenza il: 28/04/2007
Ritorno il: 06/05/2007
Viaggiatori: fino a 6
28/04/07 sabato : MILANO-BOURGES Km. 800 via Frejus Sabato mattina alle 7,50 partiamo da via Zante pronti per la nostra avventura in Bretagna. Imbocchiamo l’autostrada per Torino-Bardonecchia ed entriamo in Francia via Frejus(costo sola andata 31,90 euro-andata/ritorno in 7 gg. 39,70).

Dopo un tunnel in località Aiguebelle route A43 , per aver superato di 20 km il limite di velocità di 110 km nella galleria, abbiamo iniziato bene la nostra vacanza perché un policeman della Gendarmerie ci ha seguito e ci ha fatto una bella multa di 90 euro.Da qui in avanti e dopo questo “regalo” siamo stati molto attenti io e Gianni a non superare i limiti di velocità di 110 e 130 km max in autostrada e devo ammettere che la guida è stata molto più rilassante.

Ci siamo fermati alle 13.30 per un breve pranzo a base di sfilatino di baguette prosciutto e formaggio in uno sperduto autogrill piccolo piccolo(4 baguette+acqua+caffè 26,7 euro) Finalmente dopo 800 km autostrada Lione-Clemont Ferrand siamo arrivati a Bourges Hotel Ibis, prima tappa del nostro viaggio,alle 18 .Dopo aver depositato i bagagli in albergo giro del centro storico per vedere le caratteristiche case di graticcio(facciata con tramezzi di legno) e la cattedrale di St.St.Etienne, una delle più importanti costruzioni gotiche della Francia. Della cattedrale abbiamo acquistato una cartolina, perché , data la mole, non siamo riusciti a fare una foto che la ritraesse tutta.

Stanchi per la giornata di viaggio ed anche perché il ristorante consigliato dalla mia amica Laura in Rue Mirabeau non esiste più, abbiamo cenato in albergo con bistecca alla griglia e patatine fritte e con la mia prima creme brulè .(80 euro) Bourges:Hotel Ibis 39 euro a camera ( prenotato in internet )+8,40 colazione in 4 perché abbiamo mangiato solo caffelatte e brioche.

29/04/07 domenica : BOURGES- AVRANCHES Km 437 Autostrada Bourges-Blois-Tours-Le Mans-Rennes-Avranches Secondo giorno del nostro viaggio ed ancora la Bretagna è lontana ed oggi ,come promesso a Sarita, ci fermiamo a visitare il castello di Chambord che , secondo me, è il più bello dei castelli della Loira.

Chambord ha una facciata lunga 128 metri,ha 440 locali, 365 camini , 800 capitelli scolpiti e al centro uno scalone con rampe a doppio senso rotatorio , di Leonardo,ed è circondato da un parco immenso che fa parte della foresta di Boulogne.

Mentre Sarita, Roberto e Gianni visitano l’interno , io, che a Chambord ero già stata, e Chayla abbiamo passeggiato per il parco e giocato con il sasso e d il legno .

La nostra giornata prosegue lungo la Loira ed a Blois ci fermiamo per il pranzo alla brasserie “L’Imbarcadere”dove l’unico piatto passabile è la costata con patatine di Roberto, mentre le 3 insalate savoiarde ci hanno un pochino deluso.(61 euro) Prima di arrivare a Tours e riprendere l’autostrada ammiriamo dall’esterno ad Amboise l’omonimo castello.

Finalmente alle 18 arriviamo all’Ibis di Avranches e, tempo una rinfrescata, fuori di nuovo per vedere Le Monte-St-Michel con l’ultimo sole .

La rocca è sempre suggestiva e sembra una montagna sospesa nel vuoto che sbuca dal terreno e galleggia sull’oceano.

Dopo aver scattato due foto al tramontar del sole abbiamo preso la strada costiera verso Saint Meloir des Ondes dove , dopo 45 km, siamo arrivati al ristorantino gioiello “La belle de Vilaine”,ricordo del mio viaggio nel 2001.Come allora la cena è stata ottima e per puro caso ci hanno assegnato lo stesso tavolo.Alla fine della cena la più soddisfatta ero io che con il menu da 40 euro mi sono fatta una bella scorpacciata di fruits de mer e di lagostine(scampi)e per finire la creme brulè.

Gianni e Sarita hanno scelto un menu da 29 euro composto da 8 ostriche calde al formaggio, spiedini di capesante e gelato;Roberrto ha mangiato pochino perché il pesce non è il suo piatto preferito.

Terminata la cena ci siamo fatti di nuovo 45 km per tornare in albergo. Secondo me ne valeva la pena! Avranches :Hotel Ibis euro 56 la camera + euro 7 a persona la colazione Ristorante consigliato: La belle de Vilaine Saint-Meloir des Ondes tel. 0299892380 ( tra Mont-St-Michel e Cancale ) 30/04/07 lunedì : AVRANCHES- SAINT BRIEUC Km. 160 Appena svegli il cielo non è di buon auspicio, infatti durante la notte ha piovuto ma, speranzosi nel sole , dopo la solita colazione Ibis,caffè, latte, brioches, baguette, burro e marmellata, ben coperti ci mettiamo in marcia per la visita a Mont-St-Michel.

La rocca è un’isola penisola che, a causa delle maree più forti del mondo, a seconda dell’alta e della bassa marea viene circondata dal mare.Solo d’inverno il mare riesce a circondare completamente la rocca che è collegata alla terraferma da una strada sopraelevata.

Siamo arrivati a Mont-St-Michel con la bassa marea e mentre Sarita e Roberto visitavano l’abbazia benedettina dedicata a San Michele Arcangelo io ,Gianni e Chayla abbiamo gironzolato all’esterno godendoci un bel sole caldo ,che nel frattempo aveva fatto la sua comparsa nel cielo.

Alle 11.45 salutiamo Mont-St-Michel e lungo la strada ci fermiamo a fotografare quegli strani alberi con i puffi più scuri sui rami e poi facciamo una gradita sosta alla biscotteria della Baia per assaggiare i loro gustosi biscotti al burro e per acquistarne qualche sacchetto da portare a casa per le nostre colazioni milanesi. Da questo momento entriamo ufficialmente in Bretagna regione di carattere,romantica e selvaggia,una terra inquieta,di mare e di vento, di città d’arte e di piccoli borghi.

Siamo nella regione ILLE E VILAINE.

La nostra nuova meta è il menhir di “Champ –dolent a Dole in Bretagna.Facciamo un po’ fatica a trovarlo, ma grazie alle indicazioni di un bravo tabaccaio, alla fine ci troviamo davanti a questo gioiello megalitico alto 9,5 metri e dal peso di decine di tonnellate.La leggenda narra che fu il diavolo a scagliare contro la cattedrale questo masso,che si conficco nella terra,Dopo tanti anni per dividere due fratelli avvinti in un duello mortale il masso rispuntò tra loro e da allora ogni volta che muore qualcuno il menhir si interra piano piano e quando scomparirà sarà la fine del mondo. Scattate le foto di rito il nostro stomaco incomincia a farsi sentire ed allora via sulla D76 verso Cancale, famosa per essere stata in passato la città dei contrabbandieri ed ora famosa in tutto il mondo per essere la capitale mondiale delle ostriche,dove arriviamo dall’alto tramite la strada panoramica.E’ curioso vedere dall’alto nella baia le barche appoggiate sull’arena causa la bassa marea e i numerosi allevamenti di ostriche.Il lungomare è disseminato di ristorantini che offrono ogni tipo di ostriche e fruits de mer , ma, data l’ora circa le 14,il nostro pranzo è lo sfilatino di baguette.

Il tempo scorre e dobbiamo ancora da vedere molto e percorrendo la D355-301 si arriva a St. Malò, città corsara. Saliamo sui bastioni dalla porta di Saint-Vincent ed iniziamo il nostro giro sulle mura; vediamo il Fort National il cui scoglio diventa un’isola con l’alta marea e l’Ile du Grand-Be che è un isolotto i cui riposa Chateaubriand.

Lasciata la citta corsara entriamo nella COTES D’ARMOR che significa “paese del mare dove gli uomini sono marinai nell’animo e contadini per forza” recita un vecchio detto.

Percorriamo la D168 e poi la D786 che costeggia la Costa di Smeraldo , un tempo rifugio sicuro per i pirati, per arrivare al meglio della giornata a Fort La Latte e Cap Frèhel.

Posteggiamo la macchina e dopo un sentiero immerso nella brughiera ecco apparire a picco sul promontorio Fort La Latte un piccolo castello-fortezza medioevale che domina tutta l’area circostante e dove a sinistra si vede il faro di Cap Frehel. Purtroppo è tardi per la visita al fortino , infatti sono già le 18.30. Scattiamo le nostre foto e poi via in macchina lungo quel breve ma stupendo tratto di costa che ci porta al faro.

Tramite un bellissimo sentiero(chiamato GR34) arriviamo a Cap Frehel,il capo divino, al tramonto e, mentre soffia il vento,tra il rumore dei gabbiani si vede e si sente l’indiscusso protagonista di questo luogo :il mare o meglio l’oceano blu intenso.Guardando sulla destra del promontorio ci sono alte scogliere popolate da numerose colonie di gabbiani che ogni tanto si alzano in volo come per difendere lo spazio immenso che a loro appartiene. In lontananza si intravede Fort La Latte. Guardando verso sinistra si vedono spiagge sabbiose alternate ad alte falesie. Il faro è veramente imponente e sembra un grande guardiano che protegge la costa di Smeraldo. Lasciamo a malincuore questo luogo selvaggio quando ormai il sole è basso all’orizzonte per dirigerci a Saint Brieuc dove abbiamo prenotato all’Etap,ma guardando l’ora decidiamo di fermarci a cena a Pleneuf-Val-Andrè al ristorante Au Biniou (121 rue Clèmenceau tel 0296722435) dove tutto è preparato secondo le ricette di una volta.(consigliato da Travel) Il locale è piccolino ed intimo e su ogni tovagliolo è appoggiato un rametto verde.Prendiamo un menù da 24,5 euro:entrè mousse di nasello,io e Gianni brodino di pesce con cozze, capesante, gamberi e gallette julienne,cernia con purè di patate e verdure al burro. Sarita e Roberto rotolo di coniglio,oca al caramello con patate. Per tutti assaggi di formaggi e un bel gelato (totale 131 euro,ma solo vino ed acqua 30 euro) Usciti dal ristorante piove e mentre i due uomini vanno a prendere la macchina con Chayla , io e Sarita ci fumiamo una sigaretta sul bellissimo e deserto lungomare.

Finalmente , dopo aver fatto 3 volte avanti ed indietro sulla nazionale N12 ,perché non riusciamo a trovare la strada giusta per L’Etap che si vede dalla strada,arriviamo all’hotel e qui altra sorpresa. Di notte non c’è nessuno alla reception, bisogna digitare il numero della prenotazione su una tastiera tipo bancomat per avere il numero della camera ed il pass per aprirla. Per capire questo meccanismo abbiamo impiegato un po’ di tempo .La camera è più spartana che all’Ibis ,ma personalmente ho dormito bene.

Saint Bieuc : Hotel Etap euro 45+ euro 4 a persona la colazione 1/05/07 martedì : Saint Brieuc-Roscoff Km.150 Anche se oggi 1 maggio è la festa dei lavoratori ci alziamo presto ed il ritrovo per colazione è alle 8. La colazione all’Etap è più modesta rispetto a quella dell’Ibis, ma non mancano brioches, baguette , burro e marmellata, per noi va benissimo.

La giornata è ricca di posti da vedere e dopo aver caricato la macchina prendiamo la D786 verso Paimpol, grazioso paesino attraversato da piccole vie dove si affacciano le case di pietra e dove il porticciolo è ricco di barche a vela, perché anche qui dominano mare e vento.

Giungiamo a Paimpol proprio nel bel mezzo del mercato che subito giriamo,imitando la nostra amica Paola,e la mia attenzione è attratta dai numerosi banchi di pesce freschissimo dove troneggiano aragoste , enormi granchi e scampi. Beviamo un caffè , non troppo buono, in un bar tipo vecchia taverna del porto e , dopo aver ricevuto dai nostri mariti i mughetti, come vuole la tradizione francese al 1 maggio, ci riportiamo sulla D786 con destinazione La Gouffre.

Sulla nostra strada passiamo da Trèguier un cittadina medievale rimasta come un tempo ed attraversiamo diversi borghi con le casette col tetto di ardesia , ordinate e circondate da giardini molto curati Per la D8 arriviamo a La Gouffre dove c’è la casa costruita tra le due rocce ed è vero!Anche qui il silenzio regna sovrano si sentono solo il mare , il vento ed i gabbiani ed il paesaggio circostante , causa la bassa marea , sembra lunare con avvallamenti e rocce A mezzogiorno lasciamo questo luogo con le case costruite a ridosso delle rocce e seguendo la strada costiera da Plougrescant arriviamo alla Baia de Gourmel, spiaggia di Relavy, per ritemprarci sulla terrazza della creperie omonima dove gustiamo cozze marinate e le nostre prime gallette e crepe bretoni, guardando la baia con la bassa marea ed il mare lontano almeno 2 km .

Si sta così bene seduti al sole caldo che Roberto propone di stare lì sino alle 19 per vedere salire l’alta marea.Gianni, rompi…, dice di no.

Seguiamo la strada costiera che è tutta uno spettacolo di mare ed arriviamo a Perros-Guirec dove ci fermiamo solo per scattare questa foto della bellissima spiaggia.

Risaliamo in macchina verso Ploumanach per scoprire la Costa di Granito Rosa che è uno dei più suggestivi itinerari della regione.Dopo aver posteggiato ci dirigiamo sulla spiaggia per percorrere il “sentiero dei doganieri” che conduce sino a Perros-Guirec.Lo spettacolo che appare è meraviglioso: ammassi di moniliti di granito rosa dalle mille forme vanno dal mare alla terraferma tra la spuma dell’oceano e che si infiammano di porpora con la luce del tramonto.Lungo il sentiero si arriva al Faro di Pont de Squewel, pure lui di granito rosa. Prima di risalire in macchina facciamo un giro nei negozi di souvenir e Sarita mi regala il modellino di un peschereccio bretone “Chalutier” che mi piaceva ed io trovo per lei un bel ricettario di crepes, così a casa possiamo fare un ripasso.

Anche questa giornata è al termine ma siamo a secco di benzina.Gianni e Roberto danno la caccia ad un distributore mentre Sarita ed io ci fermiamo in una biscotteria.Passa un bel pò di tempo prima che i nostri mariti tornino a prelevarci ed imbocchiamo di nuovo la D786 sino a Morlaix e poi la D598 sino a Roscoff silenziosa ed austera con le sue case di pietra grigia.

Entriamo così nella regione del FINESTERE=fine del mondo , dove le terre finiscono.

Cerchiamo l’hotel “le Triton,” , nostro rifugio per questa notte, che è carino ed accogliente con proprietario dalla faccia simpatica e sorridente. Le camere sono in stile con copriletto uguale alle tende che danno un pizzico di brio ai mobili austeri.Ci siamo trovati bene.

Per la cena accettiamo il consiglio di Travel ristorante “La Moule au Pot”.Il locale è carino con i tavoli di legno , alla buona e con un cameriere che capisce un pochino d’italiano.Gianni prende dei crostini alle cipolle rosa , specialità di Roscoff, e cozze al cumino e curry;Roberto la soupe di pesce , io e Sarita un’insalata di pesce e poi le lasagne sempre di pesce.Terminiamo con un gelato ed una fetta di Far breton , dolce regionale con la crema cotta e prugne che non ci è tanto piaciuto.

Roscoff : Hotel Le Triton da euro 49-52+euro 7 a persona la colazione 02/05/07 mercoledì : ROSCOFF-NEVEZ Km. 213 Questa mattina quando siamo usciti il termometro segnava 12 gradi ma l’aria frizzantina era veramente piacevole. Con la luce del giorno Roscoff cambia aspetto: è un paesino in cui si respira aria di mare e quiete e girando tra le viette ricche di case di sasso e graticcio pensi al caos di Milano ed assapori ancora di più questa tranquillità .Inoltre Roscoff è la capitale europea delle alghe;si tratta di 800 varietà che ricoprono il fondo del mare e che ogni giorno, quando con la bassa marea l’acqua si ritira per chilometri , vengono raccolte per i laboratori alimentari e cosmetici.Nel 1899 il dottor Bagot fondò proprio qui il primo centro di talassoterapia.L’acqua di mare è la più ricca delle acque minerali , contenendo cloruro di sodio, magnesio, potassio, solfato e plancton e alghe. La talassoterapia viene impiegata per rimetterci in forma , per disintossicarsi dal fumo e per la riabilitazione posto-operatoria e, inoltre, l’acqua amalgamata con argilla e sabbia cura reumatismi, artriti, osteoporosi ed i fanghi sono un valido aiuto contro la cellulite e la ritenzione idrica.

Dopo aver letto su un opuscolo tutte queste notizie avremmo voluto entrare in uno dei centri per queste cure , invece siamo andati alla ricerca delle famose cipolle rosa di Roscoff e di una maglietta per Ilaria. La ricerca delle cipolle è stata vana, dobbiamo aspettare la nuova produzione a giugno. In un negozietto pieno di souvenir marini abbiamo trovato una maglietta bianca con scritto Bretagna in brillantini per mia figlia e due magliette stile marinaro a righe bianche e blu con un peschereccio sul davanti per Gianni e Roberto. La visita alla chiesa di Notre-Dame de- Kroaz-Batz, costruita con i soldi dei mercanti e dei corsari e sulle cui pareti esterne sono scolpite delle caravelle, chiude il ciclo del nostro viaggio della costa bretone sulla Manica.(Da Roscoff si può raggiungere l’ile de Batz).

Prendiamo la D58 (dalla macchina scatto una bella foto ad un campo di carciofi ) ripassando da Morlaix ( N12 ) verso la strada dei Calvari , simbolo della storia locale ed esempio dell’arte e della cultura bretone. La valle dell’Elon raccoglie il vero patrimonio religioso popolare: i recinti parrocchiali . Essi sono complessi architettonici che esaltano la forza della fede di questo popolo e sono racchiusi da mura. L’accesso è consentito da una porta trionfale e rappresentano il collegamento tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Dentro ai recinti parrocchiali ci sono i “calvari”, composizioni scultoree di granito culminanti nella crocefissione.

In mattinata visitiamo St.Thègonnec, dove un rullino di foto andrà perso perchè aprendo la macchina non si è riavvolto ed ha preso luce, e Guimiliau uno dei più spettacolari che riproduce la vita di Cristo in circa 200 figure scolpite.

Lasciamo la zona un pochino triste dei calvari ed imbocchiamo la D18 sino a Le Faou dove mangiamo: io una crepe alle capesante, Gianni e Roberto una crepe all’anduille(una tipica salsiccia affumicata).Per la prima volta in Bretagna Gianni, nell’apposito gotto, assaggia il sidro, nobile succo di mele.(pranzo 20,6 euro).

La nostra giornata è ancora ricca e ci aspetta la penisola di Crozon(D791-D887) e più precisamente Point de Penhir(D8).La punta è bellissima :scogliere a strapiombo sul mare verde si alternano a spiagge nascoste mentre attorno la natura è selvaggia ed il vento ti accarezza e dove si respira a pieni polmoni l’aria pura di mare. Scattiamo numerose foto, una in particolare che ritrae Chayla, Sarita e me sedute su un masso che sembra sospeso nel vuoto.

Ho scattato anche una foto a Roberto che lo ritrae mentre è tutto concentrato sul paesaggio. La classe è classe! Il sole è ancora alto, approfittiamo per visitare Locronan (D887-Chateaulin-D107-D7) piccolo borgo-museo, esclusivamente pedonale e famoso per il suo antico centro. Il paesino è una bomboniera,raccolto attorno a place de la Mairie dove 14 austere case di granito, rallegrate ogni tanto da un albero di glicine, sono state sfondo di numerosi film storici. Infatti entrando a Locronan sembra di fare un passo indietro nel tempo Visto che il nostro hotel è a Nevez, prima di arrivare (D63—N165-D70) facciamo una capatina a Concarneau, patria delle sardine ed uno dei più attivi centri ittici della Francia. Visitiamo la” ville close” cittadella cinta dalle mura posta su un isolotto collegato alla terraferma da un ponte levatoio. In un negozio di souvenir avviene il fattaccio: Roberto urta inavvertitamente con lo zaino un piatto di ceramica di Quimper che cade a terra e si rompe. Questo piatto e la multa sono gli unici souvenirs che non volevamo portare a casa. Nello stesso negozio acquistiamo 7 pescherecci per il club ed i gotti per le figlie di Gianni. Procedendo nella cittadella che è una successione di negozi e di locali troviamo il negozio della Conserverie Courtin con le sue specialità di sardine,sgombri,mousse di tonno e di capesante in scatola. Naturalmente acquistiamo un assaggio di tutto, veramente ottimo. Comincia a piovere, nonostante il sole, e raggiungiamo in fretta ,con Chayla in braccio, la nostra Scenic.

Stanchi arriviamo all’hotel Ar Men Du il top degli alberghi del nostro viaggio.L’Hotel è situato sulla scogliera ,con le sue 15 camere tutte affacciate sul mare e l’interno con le decorazioni in rame e mogano sembra quello di una nave.E’ un hotel de “Charme e de Caractere” incantevole e rilassante, raffinato e soft ed il suo ristorante è una delle migliori cucine della regione.

Il ristorante è panoramico con le sue pareti di vetro sul mare. Gustiamo, servita da un cameriere gay, una cena raffinata e molto curata sia nella preparazione che nella presentazione. Per tutti portano un bicchierino di verdure tritate con guarnizioni di salsina di avogado e panna, poi io e Gianni scegliamo il menu da 32 euro: entree scampi alla crema di avogado + crostini di sardine crude e brodino di pesce,secondo cernia con base di vongole veraci, funghi e polpetta di patate ed arista al latte con polpetta di legumi e patate ,mentre Sarita e Roberto preferiscono un solo piatto e precisamente un’arista al latte ed un roosbeaff di manzo. Terminiamo con un dessert:mela al caramello e mousse al cioccolato+ dolcetti della casa.(145 euro compreso acqua e vino).Durante la cena “attaco bottone “con una signora parigina , vicina di tavolo, che mi dice che possiede un gatto che ama ascoltare al mattino musiche di Vivaldi , che guarda la televisione e conosce 70 parole.Mi lancio nella conversazione con il mio francese scolastico,ma è Gianni che sfoggia invece il suo francese pure con la “r” giusta e tiene banco.

Nevez: Hotel Ar Men Du euro 90+11 a persona la colazione Raguenez plage tel.O298068422 03/05/07 giovedì : NEVEZ-VANNES Km. 264 A dispetto delle previsioni del tempo anche questa mattina il sole splende alto nel cielo e svegliarsi, aprire la finestra e vedere il mare è veramente un piacere. La sala per la colazione non è anonima come quella degli Ibis,si nota il tocco di classe nella preparazione della tavola con un set di tazze e piattini che riportano il disegno tipico bretone: donnine e uomini in costume.

Usciamo all’aria aperta a passeggiare lungo il mare con un leggero vento che ti fa apprezzare il sole caldo: continueresti a camminare circondata dal silenzio e dalla quiete ma oggi è il giorno tanto atteso:finalmente vedo Pointe du Raz ,la cui presentazione in internet mi ha affascinata.

Da Nevez torniamo indietro sulla D783-D44 sino a Pont l’Abbè-D2-D784 che ci porta a Point du Raz punta più occidentale della Cornovaglia francese.Lo spettacolo che ci appare dopo una passeggiatina lungo un sentiero ti fa rimanere senza fiato: dalla falesia alta 70 metri osservi in successione i due fari,giganti in mezzo al mare, ed il rimescolio delle acque causato da una forte corrente di marea. Questo è uno di quei posti in cui l’uomo si sente infinitamente piccolo, dove l’eternità abbraccia l’immensità e dove la natura prorompe in tutta la sua potenza, dove i protagonisti sono sempre loro: il mare ed il vento. Dall’alto della falesia si può ìraggiungere la punta estrema , ma il percorso necessita di scarpe da trekking. Noi abbiamo visto Point du Raz con il sole ma sarebbe stato più emozionante con il cielo imbronciato e con l’oceano agitato e tuonante. Mangiamo una gallette a testa in una creperie (24 euro) della zona souvenir di Point du Raz e decidiamo di andare a vedere Point du Van che dista solo 3km e si potrebbe raggiungere a piedi su un sentiero. Anche qui paesaggi stupendi, falesie bellissime dove staresti ore a non pensare a niente e perderti in questa natura selvaggia e primitiva Lasciamo la Baia des Trèpassès e percorriamo la D784 sino a Quimper ,che attraversiamo, e N165 per arrivare a Ponte Aven la citta dei pittori tra cui Gauguin che la frequentarono alla fine del XIX secolo e la citta dei mugnai, infatti si sono 14 mulini ad acqua. Giriamo la cittadina alla ricerca dei luoghi che ispirarono i quadri a Gauguin e la nostra ricerca si conclude in una biscotteria per acquistare scatole di gallette da regalare!!!!! Questa giornata è stata ricca di emozioni, lasciamo il Finestre ed entriamo nella regione di MORBIHAN = piccolo mare, alla volta di Vannes dove ci attende l’hoterl Golf che non è nulla di speciale, la sua presentazione su internet è migliore della realtà.

Prima di cena facciamo un breve giro per la città , che ha un’atmosfera medioevale, entrando dalla porta di St.Vincent. Vannes è ricca di case di graticcio, giriamo tra i vicoli sino alla place des Lices, dove si tenevano tornei e feste medioevali , usciamo dal centro per ammirare le mura che la circondano, i giardini ed i lavatoi e ritorniamo a Place Gambetta che è una piazza a mezzaluna con tanti caffè.

Ceniamo alla brasserie Blu vicina al nostro hotel e finalmente Roberto riesce a farsi una costata con le patatine mentre io,e Sarita petto di oca e Gianni un filetto con patatine e per finire gelato e la mia solita creme brull.(133 euro) Vannes: Golf Hotel euro 65+7 a persona la colazione 04/05/07 venerdì :VANNES-VANNES Km. 115 Questo è il nostro ultimo giorno in Bretagna e ci attende la visita alla penisola di Quiberon.(N165 sino ad Auray –D768). Fino al XI secolo Quiberon era un’isola. La formazione dell’istmo attuale, il cosiddetto “tombolo” è il risultato di correnti marine, del diboscamento e di quantità di sabbia spostata dal vento verso la baia. Percorriamo la penisola con un forte vento sino alla punta di Conguel dove l’odore del mare è molto intenso e poi risaliamo lungo la Cote Sauvage dove vediamo l’oceano con le sue onde che si infrangono sulla spiaggia mentre dei temerari fanno surf La costa è un susseguirsi di alte scogliere, insenature sabbiose e lunghe spiagge dove vediamo dei ragazzi che si sfidano con surf a rotelle.Pranziamo a Quiberon in una brasserie con la solita gallette alle capesante ed al fomaggio e prosciutto cotto (29 euro)davanti alla spiaggia ed allora non ho saputo resistere, ho tolto le scarpe e sono andata a “pucciare” i piedi nell’oceano. L’acqua non era per niente fredda, avrei voluto fermare il tempo per godermi ancora l’aria di mare. Sono proprio una “cancerina Nel pomeriggio (D768) siamo andati a Carnac famosa per uno dei più grandi allineamenti di megaliti al mondo. Il sito si trova a circa 1km dalla città. Questi allineamenti si estendono lungo la strada per circa 4,5 Km. I più impressionanti sono quelli di Menec (luogo del ricordo) e Kermario (luogo dei morti) dove si contano 1029 menhir disposti su 10 file.Menhir=pietra lunga Devo dire che siamo rimasti delusi per cui lasciamo Carnac in fretta e percorrendo la D781 passiamo da La Trinità sur Mer sino a Pont de Kerpenhir che è uno dei punti che chiudono il Golfo di Morbihan e dall’altra parte c’è Port Navalo.Il mare ed il vento sono ancora protagonisti ed è piacevole fermarsi a guardare le barche a vela che scivolano sulle acque del golfo. Stanchi per il sole ed il vento rientriamo all’hotel Golf per riposarci un pochino prima della cena. La scelta cade su Mac Donald, Sarita e Roberto non ci sono mai stati. Alle 20 con un cielo che promette pioggia, ben coperti usciamo accompagnati sempre dalla mia Chayla per andare a cenare con big cheese patatine, coca-cola e birra.(33 euro).

05/05/07 sabato :VANNES-CHAMBERY(alta Savoia) km.900 Ci siamo alzati presto questa mattina, perché ci aspetta un viaggio lungo verso casa. Abbiamo pensato di fermarci a100 km dal confine in modo da non arrivare sconvolti a Milano.

Prima di metterci in macchina facciamo l’ultimo giro a Vannes e capitiamo al mercato così facciamo gli ultimi acquisti:formaggio, meloni,cipolle di Roscoff (le ho trovate!) e sidro.

Dobbiamo percorrere molta strada imbocchiamo la N165-E60 Nantes-Angeres –Tours ma a mezzogiorno mi viene l’idea di fermarci a pranzare a Chenanceaux così Sarita e Roberto possono visitare questo magnifico castello sul fiume Cher.Ci accontentiamo di un panino, di una fetta di pane con sopra il formaggio fuso e di una crepe dolce alla nutella(15 euro).Mentre Gli Scaramucci visitano Chenanceaux ,Gianni ,Chayla ed io passeggiamo nel paesino e pensiamo dove dormire questa sera.

Riprendiamo l’autostrada per Bourges-Clemont-Ferrant(A71)-Lione(A72-E70)-Chambery(A43) dove arriviamo all’hotel Ibis , che abbiamo prenotato lungo il viaggio,abbastanza sconvolti ed affamati. Le camere sono sempre le stesse ma il ristorantino è in stile montanaro con tutti i mobili di pino. L’ultima cena è come la prima: bistecca con patatine fritte e dessert.(76 euro) 06/05/07 domenica: CHAMBERY-MILANOkm.400 La nostra avventura termina oggi con il ritorno a casa alla solita routine, ma per una settimana siamo stati in un mondo diverso dove la quiete , il mare ed il vento sono stati i nostri piacevoli compagni di viaggio.



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